Sei sulla pagina 1di 11

LA DISCIPLINA SULLA TRASPARENZA NEI CONTRATTI BANCARI,

NEL CREDITO AI CONSUMATORI E NELL’ATTIVITA’ DI


MEDIAZIONE CREDITIZIA

1
PREMESSA
La trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari è disciplinata dal D. Lgs del 1993 n.385 (Testo Unico
Bancario) e dalle Istruzioni di Vigilanza della Banca d'Italia.
Esistono specifiche discipline in materia di trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari e
correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti; gli intermediari del credito ( che includono mediatori
creditizi ed agenti in attività finanziaria) sono tenuti al rispetto di queste disposizioni.

I PRINCIPI GENERALI
Le regole sono finalizzate al rafforzamento della tutela della clientela e al miglioramento della correttezza
dei rapporti tra intermediari e clienti, e si ispirano a principi di:
 Semplificazione della documentazione messa a disposizione della clientela: snellimento dei contenuti,
semplicità e chiarezza del linguaggio. Per i prodotti più diffusi come i conti correnti e i mutui è prevista
l’adozione di schemi “standard” predisposti dalla banca d'Italia
 Correttezza, completezza e comprensibilità delle informazioni da rendere: informazioni sintetiche,
essenziali ed esaurienti per permettere al cliente di capire le caratteristiche, i rischi e i costi del
prodotto e fornire la chiara illustrazione dei suoi diritti (l’introduzione di guide pratiche pubblicate da
banca d’italia offre un supporto concreto per la comprensione dei prodotti e dei servizi più diffusi).
 Comparabilità delle offerte: per facilitare la comprensione e il confronto con prodotti analoghi.

Tra gli obiettivi principali che detta disciplina intende perseguire, nel rispetto dell'autonomia negoziale, è
quello di rendere noti ai clienti gli elementi essenziali del rapporto, in particolare attraverso:
1) Forme obbligatorie di pubblicità e informazione precontrattuale;
2) Requisiti necessari di forma e di contenuto dei contratti;
3) Forme di comportamento da tenere, in particolare, nell'attività svolta fuori sede o attraverso tecniche di
comunicazione a distanza da parte degli intermediari del credito.

Il 19 marzo 2019 la Banca d’Italia, al termine di una consultazione pubblica effettuata nei mesi precedenti, ha
emanato un provvedimento – che modifica le disposizioni in materia di “Trasparenza delle operazioni e dei
servizi bancari e finanziari. Correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti”.

2
Queste modifiche sono state necessarie per adeguare la nostra normativa alle direttive europee, in
particolare riguardo:
a) trasparenza dei servizi di pagamento (in adeguamento alla cd. PSD2);
b) informativa precontrattuale sugli indici di riferimento nelle operazioni di credito immobiliare ai
consumatori e credito ai consumatori (in attuazione del regolamento europeo 2016/1011/UE
“Benchmark”);
c) politiche e prassi di remunerazione per il personale preposto all’offerta dei prodotti bancari e per i terzi
addetti alla rete di vendita;
d) gestione dei reclami.

Relativamente alla trasparenza dei servizi di pagamento, Banca d’Italia ha chiarito che le semplificazioni
previste dalla norma per i prestatori del servizio di informazione sui conti non possono essere applicate nel
caso in cui il servizio sia effettuato da un intermediario che effettui anche altri servizi di pagamento. Ha
invece ribadito l’obbligatorietà della forma scritta dei contratti per la prestazione degli altri servizi di
pagamento, a tutela del cliente.

Riguardo l’inserimento degli indici di riferimento nell’informativa precontrattuale le modifiche hanno previsto
l’obbligo, per gli intermediari, di fornire al consumatore una comunicazione redatta secondo gli standard
europei stabiliti Regolamento “Benchmark”. Gli indici vanno inseriti solo nelle “Informazioni generali sul
credito immobiliare offerto ai consumatori” mentre, relativamente invece ai prodotti che rientrano
nell’ambito di applicazione della disciplina del credito al consumo, l’informazione sugli indici deve essere
fornita con un documento allegato alle “Informazioni europee di base sul credito ai consumatori”.
Secondo quanto stabilito dalla direttiva “l’informativa deve essere fornita anche in caso di finanziamenti a
tasso fisso composti da un indice di riferimento più uno spread: Banca d’Italia ha infatti precisato che il
Regolamento Benchmark non distingue tra tipologie di tasso rilevanti ai fini dell’applicazione della relativa
disciplina e, anche nell’ambito di tali finanziamenti, tale informativa si rende necessaria in quanto il valore
dell’indice potrebbe variare successivamente alla messa a disposizione della clientela delle informazioni
generali”.

3
Altre modifiche alle Disposizioni sulla trasparenza sono state introdotte per dare attuazione agli
Orientamenti dell’Autorità Bancaria Europea (EBA) in materia di politiche e prassi di remunerazione del
personale preposto all’offerta dei prodotti. La finalità dell’intervento è quella di tutelare i clienti da pretese
retributive non corrette (si veda, per approfondimenti sul tema, il paragrafo 2-quater.1 alla Sezione XI del
provvedimento - “Politiche e prassi di remunerazione per i soggetti rilevanti e gli intermediari del credito ”).

È stato infine evidenziato che “con riguardo alle forme di remunerazione per l’offerta contestuale di un
contratto facoltativo insieme a un finanziamento, l’incentivo per il personale e per la rete di vendita non può
essere superiore alla somma degli incentivi che spetterebbero in caso di vendita separata dei due contratti”.

Ulteriori modifiche hanno riguardato il tema della gestione dei reclami. Con le nuove disposizioni di Banca
d’Italia il termine massimo di risposta ai reclami relativi alla prestazione di servizi di pagamento ( che
generalmente non è superiore a 15 giornate lavorative dalla ricezione del reclamo) è aumentato, in situazioni
eccezionali preventivamente definite dall’intermediario nell’ambito delle proprie procedure interne, fino a un
massimo di 35 giorni lavorativi, conformemente a quanto previsto dalla PSD2. La stessa Banca d’Italia ha
anche precisato che l’ufficio reclami può essere collocato all’interno della funzione compliance, mentre non
può essere collocato all’interno di una funzione di controllo di terzo livello o di risk management. L’Autorità di
Vigilanza ha anche consigliato la separazione strutturale tra ufficio reclami e funzione commerciale, anche
se non ha categoricamente escluso tale organizzazione in caso di adozione di adeguati presidi.

Riguardo infine alle “Guide pratiche” Banca d’Italia ha previsto, nelle nuove Disposizioni, che vi sia l’obbligo di
mettere a disposizione della clientela solo la Guida all’Arbitro Bancario e Finanziario, lasciando che le altre
pubblicazioni possano essere pubblicate dagli intermediari sui propri siti internet. Inoltre, poiché i documenti
devono essere “messi a disposizione” del cliente, è stato confermato che gli intermediari sono tenuti a
stampare una copia della Guida ABF solo su richiesta del cliente. E’ inoltre previsto che gli intermediari
possano fornire la Guida ABF anche in formato elettronico.

4
A QUALI OPERAZIONI E SERVIZI SI APPLICANO LE NORME SULLA TRASPARENZA
Le regole di trasparenza si applicano a tutte le operazioni ed ai servizi di natura bancaria e finanziaria,
incluso il credito ai consumatori e i servizi Bancoposta, offerti dalle banche (italiane e comunitarie) e dagli
intermediari finanziari, anche al di fuori degli sportelli (“fuori sede”) o mediante “tecniche di comunicazione
a distanza” (ad esempio Internet). Per assicurare il rispetto della normativa la legge attribuisce alla Banca
d’Italia il potere di eseguire controlli e imporre sanzioni agli intermediari sottoposti alla sua vigilanza.
La disciplina di trasparenza non si applica ai servizi e alle attività di investimento e al collocamento di
prodotti finanziari aventi finalità di investimento, quali ad esempio, obbligazioni e altri titoli di debito,
certificati di deposito, contratti derivati, pronti contro termine. Non sono considerati prodotti finanziari i
depositi bancari o postali non rappresentati da strumenti finanziari; a questi quindi si applicano le regole
sulla trasparenza.
Le regole di trasparenza per i servizi, gli strumenti e i prodotti finanziari che hanno finalità di investimento
sono contenute nel Testo Unico della Finanza; la disciplina d’attuazione è emanata dalla Consob. Tutti i
soggetti che offrono tali servizi, comprese le banche, devono rispettare queste regole. I controlli di
trasparenza sono affidati alla stessa Consob.

IL PROVVEDIMENTO BANCA D’ITALIA DEL 18 GIUGNO 2019

Con un ulteriore Provvedimento del 18 giugno 2019 di Banca d’Italia (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 5
luglio) “Disposizioni in materia di trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari - correttezza
delle relazioni tra intermediari e clienti”, sono state ufficializzate le novità introdotte dalla direttiva
2014/92/UE (Payment Account Directive, c.d. PAD) e al capo II-ter, titolo VI, del Testo unico bancario in
materia di conti di pagamento offerti a/o sottoscritti da consumatori che dovranno essere applicate dagli
intermediari a partire dal 1 gennaio 2020.

Si tratta di un rafforzamento delle tutele già previste dalla normativa vigente che prevede la consegna della
documentazione precontrattuale completa di nuove indicazioni per adeguarsi e coordinarsi a quanto previsto
e adottato a livello europeo.

5
In dettaglio:

Fogli informativi – Relativamente ai “fogli informativi” il provvedimento indica che gli intermediari debbano
mettere a disposizioni della clientela i documenti contenenti le informazioni sull’intermediario, sulle
condizioni contrattuali e sulle caratteristiche del servizio offerto. E’ importante che vi sia una totale
uniformità fra queste informazioni e quanto sarà riportato sul contratto. I fogli informativi devono riportare
la data di redazione e devono essere aggiornati ogni volta che subentri una modifica nelle condizioni
contrattuali. Importante, su questi documenti devono essere indicate in modo chiaro le clausole sul diritto di
recesso e i tassi di interesse devono essere riportati su base annuale e con riferimento all’anno civile.

Informativa precontrattuale - Gli intermediari, sia nell’informativa precontrattuale che nei contratti e nelle
comunicazioni periodiche con la clientela, sono chiamati ad utilizzare una “terminologia standardizzata”,
definita a livello europeo e resa pubblica a livello nazionale attraverso comunicazioni della Banca d’Italia. Il
fatto di poter avere informazioni omogenee consente di poter confrontare rapidamente i documenti di
diversi soggetti.
L’obbligo di informativa precontrattuale è assolto tramite i fogli informativi, che vanno messi a disposizione
nei locali aperti al pubblico e sul sito dell’intermediario e devono essere costantemente aggiornati ( la data di
pubblicazione è obbligatoria).

Offerta fuori sede – Nel caso di offerta fuori sede i fogli informativi devono riportare, oltre ai dati
sull’intermediario e sul soggetto che entra in rapporto con il cliente, gli eventuali costi che il cliente deve
sostenere per questa tipologia di offerta. L’intermediario in questo caso deve consegnare al cliente – prima
della conclusione del contratto e comunque in tempo utile affinché il cliente possa prendere adeguata e piena
visione – il foglio informativo e, nel caso sia prevista, una “guida”. In caso di conti di pagamento dovrà
essere consegnato al cliente il Documento Informativo sulle spese.

Documento di sintesi – Deve essere allegato al contratto e riportare, in modo personalizzato, le condizioni
economiche già pubblicizzate nel foglio informativo relative al servizio/operazione scelta dal cliente.

6
Indicatori di costo - Il Documento informativo sulle spese e il Riepilogo sulle spese dei conti di pagamento
offerti ai consumatori deve riportare un "Indicatore dei Costi Complessivi" (ICC). L’ICC va a sostituire L’ISC
(Indicatore Sintetico di Costo).

Conto di base – E’ previsto che le banche, gli IMEL (Istituti di Moneta Elettronica), gli Istituti di Pagamento e
Poste Italiane SpA, debbano offrire ai consumatori un “conto di base” che preveda un numero definito di
operazioni e servizi e fronte di un canone onnicomprensivo contenuto.

Comunicazioni periodiche alla clientela – Il nuovo provvedimento prevede anche nei contratti di durata, gli
intermediari debbano -almeno una volta all’anno e alla scadenza del contratto- fornire al cliente una
comunicazione chiara e dettagliata del rapporto in essere e delle condizioni economiche applicate. Il cliente
può esercitare diritto di opposizione entro 60 giorni dal ricevimento dell’avviso trascorsi i quali la
comunicazione si ritiene approvata. Al cliente è comunque data facoltà di richiedere in ogni momento la copia
del contratto e del documento di sintesi aggiornato.

I consumatori titolari di un conto di pagamento devono anche ricevere un altro documento, il “Riepilogo delle
spese” che indica tutte le spese sostenute dal consumatore nel periodo di riferimento e, in caso di
sconfinamenti senza fido, l’entità degli interesse addebitati, il tasso di interesse creditore del conto di
pagamento e l’importo complessivo degli interessi maturati nel periodo di riferimento.

Informazioni per il credito ai consumatori – La norma vigente indica che, nei contratti di credito,
l’intermediario debba inviare una comunicazione periodica al cliente sull’andamento del rapporto. Si tratta
di una comunicazione che deve avvenire almeno una volta all’anno e riepilogare tutte le condizioni del
rapporto, le movimentazioni effettuate e i relativi saldi.
Questa comunicazione è importante per i consumatori, “non solo perché rende evidenti i costi connessi allo
sconfinamento, ma anche perché li avverte che potrebbero verificarsi le condizioni per un default. A sensi
del Regolamento UE 575/2013, infatti, è prevista una Nuova Definizione di Default che le banche adottano
entro il 1° gennaio 2021.
La nuova definizione di default prevede che il debitore risulti insolvente se presenta uno sconfinamento di
oltre 90 giorni per un importo pari o superiore a 500 euro o all’1% del totale delle esposizioni, se si tratta di

7
un’impresa. Importo che scende a 100 euro per famiglie e piccole e medie imprese, ferma restando la soglia
dell’1%”.

La conclusione del contratto. Forma e contenuto

I contratti sono redatti in forma scritta. Nel caso di inosservanza della forma prescritta, salvo i casi in cui la
normativa non la ritiene obbligatoria (ad es. per i prodotti di moneta elettronica non ricaricabili), il contratto
è nullo; la nullità può essere eccepita solo dal cliente.

Un esemplare del contratto, comprensivo delle condizioni generali, è consegnato al cliente. La consegna è
attestata mediante apposita sottoscrizione, ulteriore rispetto alla firma del contratto, apposta
sull'esemplare dell’accordo conservato dall’intermediario.

Per quanto riguarda i contenuti è essenziale che il contratto indichi espressamente:

 Il tasso d'interesse e ogni altro prezzo e condizione praticati, inclusi, per i contratti di credito, gli
eventuali oneri di mora (sono nulle le clausole che rinviano agli usi);
 Le voci di spesa a carico del cliente, ivi comprese le spese relative alle comunicazioni alla clientela e le
commissioni spettanti all’intermediario;
 La possibilità di variare in senso sfavorevole al cliente il tasso d'interesse e ogni altro prezzo e
condizione (clausola vessatoria), con clausola approvata in modo specifico dal cliente;
 Ove convenuta, nei contratti di durata, (sempre con clausola espressamente approvata per iscritto) la
facoltà di modificare unilateralmente i tassi, i prezzi e le altre condizioni qualora sussista un giustificato
motivo;
 La periodicità di capitalizzazione, e cioè la possibilità che gli interessi producano a loro volta interessi.
Nelle operazioni in conto corrente deve essere assicurata nei confronti della clientela la stessa
periodicità nel conteggio degli interessi, sia debitori che creditori. Le clausole relative alla
capitalizzazione degli interessi non hanno effetto se non sono specificamente approvate per iscritto.

8
Sono pure nulle, e si considerano come non esistenti, le clausole contrattuali che prevedono tassi, prezzi e
condizioni più sfavorevoli per i clienti rispetto a quelli pubblicizzati nei fogli informativi o nel documento di
sintesi. È quindi consigliabile che il cliente conservi tutta la documentazione consegnata dalla banca.

L’OFFERTA DI PRODOTTI E SERVIZI BANCARI “FUORI SEDE” O MEDIANTE TECNICHE DI COMUNICAZIONE A


DISTANZA
Nel caso di promozione di prodotti finanziari al di fuori dei locali dell’agenzia/ufficio dell’intermediario si
parla di “offerta fuori sede” mentre, per indicare le forme di collocamento con mezzi alternativi, si parla
generalmente di “tecniche di comunicazione a distanza”.
La definizione di “offerta fuori sede” comprende tanto la promozione quanto il collocamento di operazioni e
servizi bancari e finanziari. Ne deriva che anche la promozione dei finanziamenti ricade nell’ambito di
applicazione della disciplina sulla trasparenza, ad eccezione ovviamente delle regole che riguardano la
stipula dei contratti, attività estranea alla promozione.
È compito dell’intermediario committente verificare che il soggetto incaricato dell'offerta rispetti gli obblighi
di trasparenza e le finalità della disciplina in materia di trasparenza.
Regole specifiche sono state introdotte anche per il caso di impiego di tecniche di comunicazione a distanza,
nelle quali rientrano le tecniche di contatto con la clientela, diverse dagli annunci pubblicitari, che non
comportano la presenza fisica e simultanea del cliente e dell’intermediario o di un suo incaricato.

LE DISPOSIZIONI RELATIVE AI SERVIZI DI PAGAMENTO

Lo svolgimento dei servizi di pagamento è effettuato, in via esclusiva ai sensi dell’art. 114 sexies, da banche,
istituti di moneta elettronica ed “istituti di pagamento”, ossia gli istituti autorizzati da Banca d’Italia alla
prestazione dei servizi di pagamento.

9
Sinteticamente, le Disposizioni di Vigilanza dettate in materia di trasparenza nella prestazione dei servizi di
pagamento prevedono:

 L’obbligo dell’intermediario di fornire al cliente, tramite la consegna di un “foglio informativo”, prima


della conclusione del contratto, informazioni sull’intermediario stesso, sui servizi di pagamento, sulle
spese e sui tassi di interesse e di cambio; sulle modalità e sulla frequenza delle comunicazioni; sulle
misure di tutela e le misure correttive; sulle possibilità di modifica del contratto e sul conseguente
diritto di recesso; sulla possibilità di proporre reclamo;
 L’obbligo di fornire le suindicate informazioni tramite la consegna, in tempo utile prima della conclusione
del contratto, ed in via alternativa: a) un documento di sintesi ovvero b) copia completa del testo
contrattuale idonea per la stipula;
 La possibilità di fornire un’informativa semplificata per determinati strumenti di pagamento secondo
quanto disposto dal paragrafo 7 della Sezione VI;
 L’obbligo di forma scritta del contratto quadro per la prestazione dei servizi di pagamento;
 L’obbligo di consegnare al cliente un esemplare del contratto, incluse le condizioni generali, con
attestazione dell’avvenuta ricezione sull’esemplare del contratto conservato dall’intermediario;
 L’obbligo dell’intermediario di consegnare al pagatore e al beneficiario, per ogni operazione eseguita,
una ricevuta contenente le informazioni di cui al paragrafo 6 della Sezione VI;
 La possibilità per il cliente di recedere liberamente e senza spese dal contratto; parimenti,
l’intermediario può recedere, senza oneri per il cliente, ma con un preavviso di due mesi;
 La possibilità di ottenere la prestazione di un servizio di pagamento anche al di fuori di un contratto
quadro, fermi determinati obblighi informativi (quali ad esempio l’obbligo di rendere l’informazione
inerente le spese, i tempi di esecuzione, i dati identificativi dell’intermediario, etc .);
 La possibilità di convenire con il cliente, laddove lo stesso non appartenga alla categoria dei consumatori
o delle micro – imprese, la disapplicazione delle Disposizioni di Vigilanza.
 Le Disposizioni in materia di servizi di pagamento dettano regole specifiche anche in relazione alla
modifica alle condizioni di contratto, disponendo che:
 Le modifiche debbano essere comunicate al cliente attraverso un documento che rechi l’indicazione
espressa “proposta di modifica del contratto” con un preavviso di almeno due mesi;

10
 Il contratto possa prevedere che le proposte di modifica si intendano accettate in assenza di espresso
rifiuto;
 Le modifiche dei tassi di interesse o di cambio in senso favorevole al cliente possano essere applicate
con effetto immediato e senza preavviso;
 Le modifiche dei tassi di interesse o di cambio in senso sfavorevole al cliente possano essere applicate
con effetto immediato e senza preavviso solo qualora: a) tale facoltà sia espressamente contenuta nel
contratto, con clausola approvata specificamente; b) la modifica dipenda solo da variazione dei tassi di
interesse o di cambio di riferimenti convenuti nel contratto; c) se la modifica riguarda i tassi di interesse
il cliente ne sia tempestivamente informato;
 In caso di servizi di pagamento prestati nell’ambito di un rapporto di conto corrente, se non è possibile
isolare le componenti del costo relative ai servizi di pagamento, si applichi l’art. 118 TUB e il paragrafo 2
della Sezione IV delle Disposizioni di Vigilanza.

11

Potrebbero piacerti anche