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Law and Humanities
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Giurisdizione civile: divisa in vari organi a seconda dell’importanza del caso trattato
o della specifica materia. Per le questioni di poca importanza economico il primo
organo è il giudice di pace (giudice onorario: non è un giudice professionista che c
cerca di fare una conciliazione= in passato di chiamava giudice conciliatore, gli è
stata attribuita una competenza per gli incidenti stradali fino ai 30000 euro), per
questioni di una certa rilevanza come giudice è il tribunale (è una persona sola, solo
per certe materie tipo cause ereditarie il tribunale è composto da 3 persone), poi c’è
la corte d’appello (sentenze sbagliate emesse dal tribunale, organo collegiale=
almeno 3 soggetti), Corte di cassazione (una sola che è a Roma per la funzione
nomofilattica (parola di origine greca, nomos significa legge e fileo significa amare.
Significa amore per le leggi) della cassazione cioè assicurare l’uniforme
interpretazione del diritto. Nell’interpretazione del diritto il giudice è soggetto solo
alla legge, ogni giudice non è condizionato da fattori esterni e deve interpretare la
legge secondo il suo modo di vedere le cose e può accadere che due casi simili
vengano decisi in maniera diversa da due diversi tribunali, questi casi vengono
impugnanti e arrivano alla cassazione la quale dovrà dare una sola e uniforme
interpretazione in modo che tutti i giudici quale è quella che la cassazione
l’interpretazione corretta di una norma di legge. Questo può prevenire le liti. Questo
sistema è diverso rispetto a quello dei paesi anglosassoni dove c’è poco diritto
scritto e i giudici di basano molto su casi simili decisi in precedenza.
Nell’ordinamento anglosassone il precedente giurisprudenziale ha valore vincolante
per il giudice successivo, cosa che da non c’è e questo si chiama stare decisis cioè
rimanere ancorati a quello che è stato precedentemente deciso. La cassazione ha un
giudizio di diritto e non sul fatto (la ricostruzione del fatto non interessa, la da per
scontata. Si può porre solo il quesito giuridico). La cassazione dà dei giudizi di
legittimità che si contrappongono ai giudizi di merito (ricostruzione dei fatti).
INTERPRETAZIONE DEL DIRITTO E LE FONTI: UNA VISIONE REALISTICA
I nostri beni cadono in successione, io posso destinare i miei beni a chi voglio. Se io
non faccio testamento interviene la legge a stabilire come essi sono ripartiti
(successione legittima), se uno fa testamento ha però dei limiti: se uno ha dei
successori necessari (moglie/marito, figli, genitori), questi hanno diritto alla
legittima (parte del patrimonio che il testatore non può destinare come vuole), se
non si hanno successori necessari si può fare dei propri beni quel che si vuole.
PRINCIPIO DI RESPONSABILITÀ
Implica che a un soggetto si imputino dei difetti (?) non voluti. Uno deve risarcire i
danni che il suo comportamento ha provocato. Esiste la responsabilità contrattuale
(un soggetto non adempie alla prestazione a cui si è impegnato attraverso un
contratto e non vi adempie volontariamente) e la responsabilità extracontrattuale
(tra i 2 soggetti non c’è un preventivo rapporto, articolo 2043). La colpa è la
negligenza, l’imprudenza. Ci sono casi in cui il codice addossa la responsabilità a
prescindere dalla colpa, un esempio è quello dell’articolo 2052 (il proprietario
dell’animale è sempre responsabile salvo che ci sia il caso fortuito).
GLI ELEMENTI DELLA FATTISPECIE: FATTI, ATTI, NEGOZI GIURIDICI
Sono tutti coloro che possono essere titolari di diritti e doveri e per il diritto hanno
una capacità giuridica (capacità di essere titolare di diritti e doveri), essa si acquista
con il fatto stesso della nascita e si perde con la morte (in età moderna, in passato
ad esempio gli schiavi non erano titolari di diritti), in Spagna fino al 2011 il bambino
doveva sopravvivere per 24 h per essere titolare di capacità giuridica. Esistono
anche soggetti artificiali chiamate persone giuridiche (una creazione del diritto)
contrapposte alle persone fisiche. Esiste anche la capacità di agire (la capacità in
essere i negozi giuridici) e si acquista a 18 anni (convenzione), la si può perdere in
determinate situazioni (es: viene al soggetto una malattia, in questo caso il tribunale
limita la capacità di agire nominando un tutore). Un soggetto può avere la capacità
di agire, ma non quella di intendere e di volere (situazione di fatto).
IL CONTRATTO
Il contratto (articolo 1321) è l’accordo di due o più parti per costituire, regolare o
estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale (un rapporto tra le parti di
connotazione giuridica, si obbligano reciprocamente a fare un qualcosa nei confronti
dell’altra). Il contratto deve comprendere almeno due (o più) parti. Ci sono vari tipi
di contratti, la caratteristica dei contratti è che hanno un contenuto
tendenzialmente libero (le parti sono libere di assumersi qualsiasi impegno). Due
tipologie:
o i contratti tipici: specificamente disciplinati dalla legge
o i contratti atipici: tutti gli altri
Possono essere o a titolo oneroso (quando tra le parti viene stabilito un
corrispettivo per qualcosa) o a titolo gratuito (Es: donazione o il comodato; anche
qui c’un vincolo).
L’accordo è fatto tra due volontà distinte che si accordano che si chiamano proposta
e accettazione, le quali devono essere conforme. La conformità deve riguardare tutti
gli aspetti della proposta.
I REQUISITI ESSENZIALI DEL CONTRATTO
L’articolo 1325 cc dice che gli elementi essenziali del contratto sono 4: l’accordo
delle parti, la causa, l’oggetto e la forma quando è prevista dalla legge non è
necessario adottare una certa forma (es: forma scritta), ma in alcuni casi previsti
dalla legge la forma è un caso necessario. La forma più tradizionale è la forma scritta
(serve a fini di chiarezza a quello che si è convenuto ed a provare l’accordo in caso di
contestazione), per contratti di particolare importanza la legge chiede l’atto
pubblico (il contratto deve essere stipulato davanti ad un notaio che certifica che
quello che è accaduto davanti a lui è successo; serve anche per la donazione non di
modico valore serve l’atto pubblico rinforzato, cioè quello in cui ci devono essere
anche dei testimoni.)
La causa è la funzione socialmente tipica di quel negozio giuridico, cioè identifica il
tipo di contratto. Una causa è sempre necessaria salvo alcune cause particolari, ci
sono alcuni negozi astratti che non hanno bisogno di una causa (es: assegno;
cambiale. In questi casi ci sono leggi che rendono possibile ciò). La causa deve essere
anche lecita (può essere illecita per vari motivi: la contrarietà alla legge, la
contrarietà al buon costume e la contrarietà all’ordine pubblico).
L’oggetto sono le prestazioni e le attribuzioni patrimoniali previste dal contratto.
L’oggetto deve essere possibile, lecito, determinato o determinabile. L’oggetto è
illecito quando è la stessa prestazione illecita.
INCAPACITÀ E VIZI DEL CONSENSO
Sono due:
o la nullità si ha quando un vizio grave (Es: manca uno dei requisiti essenziali del
contratto)
o l’annullabilità è un vizio meno grave e riguarda i vizi del consenso
GLI EFFETTI DEL CONTRATTO E LE CONSEGUENZE DELL’INADEMPIMENTO
Il contratto è vincolante per le parti (il contratto a forza di legge tra le parti: obbliga a
tutto quanto espresso ma anche a tutte le conseguenze che ne seguono), il contratto
deve essere eseguito secondo buona fede (art. 1375). Dal contratto nascono delle
obbligazioni, cioè la prestazione che deve essere eseguita con la diligenza (sforzo
adeguato a fare qualcosa) del buon padre di famiglia (modello di diligenza, è colui
che pensa a tutta l’organizzazione). In alcuni casi la legge richiede un modello di
diligenza più elevato cioè la diligenza professionale. Negligenza nell’eseguire una
prestazione genera l’inadempimento (non corretta esecuzione della prestazione).
Davanti all’inadempimento o si insiste per l’inadempimento o si chiede la risoluzione
del contratto (quando non si ha più interesse alla prestazione ad esempio). Non
qualunque inadempimento può essere causa di risoluzione (se l’adempimento ha
avuto scarsa importanza la legge esclude la risoluzione del contratto). Nel momento
in cui si stipula un contratto si hanno degli strumenti di tutela: la clausola risolutiva
espressa (io posso già prevedere prima di stipulare un contratto con la controparte
che, se si verificherà un certo tipo di inadempimento, il contratto sarà risolto di
diritto) o la fissazione di un termine essenziale (una determinata data). In caso di
inadempimento si può ricevere un risarcimento. Nelle obbligazioni la legge si
distingue in obbligazioni di risultato (dedurre un determinato risultato ed esso è la
misura della risoluzione) e in obbligazione di mezzo (non c’è un risultato, il risultato
della prestazione è la prestazione stessa).
In caso di responsabilità contrattuale il risarcimento deve comprendere sia la perdita
subita (danno emergente) che il mancato guadagno (non processante). La legge da
delle tutele al compratore cioè la garanzia per vizi (quando il bene presentava già al
momento dei difetti che o non rendevano idoneo il bene o riducono il valore). Per
generare responsabilità l’inadempimento deve essere imputabile al debitore della
prestazione.
Tutto ciò è molto importante soprattutto per le vendite a distanza: l’Unione europea
ha introdotto delle regole per la protezione del consumatore (colui che agisce per
scopi estranei per l’attività imprenditoriale) che si oppone al professionista (agisce
nell’ambito dell’attività imprenditoriale. La principale tutela è il diritto di recesso
(possibilità di restituire il bene comprato e ricevere i soldi senza particolare motivo).
Anche fuori delle vendite a distanza ci sono delle tutele (tutti noi ci troviamo davanti
delle imprese con delle clausole preconfezionate), la legge dice che l’impresa può
stabilire delle clausole ma non può introdurre clausole vessatorie (disquilibrio
marcato a favore del professionista), le quali sono nulle (non producono effetto).
LA RESPONSABILITÀ CONTRATTUALE
Ha come fondamento il fatto che le due persone non si sono mai incontrate prima,
sorge quando c’è un fatto illecito e la conseguenza di questo fatto è l’obbligo di
risarcire il danno, il ripristino può essere per equivalente oppure può essere un
ripristino fattuale. Si avvicina alla responsabilità penale. La norma fondamentale è
l’articolo 2043 che pone una serie di domande:
bisogna capire quando un fatto è doloso o colposo
quando si può dire che un fatto ha causato un danno
quando un donno è ingiusto
come si quantifica il risarcimento
IL NESSO DI CAUSALITÀ
Ci sono diverse teorie sul nesso di causalità tra un fatto e le sue conseguenze. Il
punto di partenza è la teoria della condicio sine qua non. Non sempre questo
approccio determina dei risultati accettabili per il diritto e questo fa si che a questa
teoria si sia sostituita un’altra teoria ciò quella della causalità adeguata (il fatto B
rientri in un ventaglio di conseguenze non imprevedibili del fatto A; tra il fatto A e il
fatto B il nesso di causalità si è interrotto cioè non c’è un nesso di causalità). La
causalità evoca dei comportamenti commissivi (comportamento che si traduce in
azione) cioè quelli contrari dei comportamenti omissivi (comportamento che
consiste nel non fare nulla). L’articolo 40 del c.c interviene sui comportamenti di
omissione dicendo che non fare nulla equivale ad averlo creato. La legge viene a
stabilire un nesso di causalità tra un comportamento omissivo e l’effetto di ciò. La
responsabilità solidale è la possibilità di richiedere il risarcimento del danno a
persone del tutto estranee del fatto illecito; la legge crea dei soggetti responsabili
anche se non hanno partecipato al danno per aumentare la tutela dei danneggiati.
La responsabilità solidale interviene solo in determinati casi es: prestare la
macchina, in questi casi la persona che non ha partecipato al danno può agire in via
di regresso.
ELEMENTO SOGGETTIVO DEL FATTO ILLECITO
Il fatto è doloso quando è previsto e voluto come conseguenza della propria azione
o omissione, il dolo è l’intenzionalità. Un fatto è colposo quando non è voluto (la
conseguenza si verifica a causa della negligenza, dell’imperizia o dell’imprudenza (o
inosservanza di una determinata legge). Il fatto è voluto quando è accettato come
conseguenza normale di un determinato evento. La colpa è specifica quando è la
violazione di una norma giuridica (es: superare il limite di velocità), la colpa è
generica quando non c’è una regola specifica, ma il senso comune porta a ritenere
che io mi debba comportare in una certa maniera; è quindi la violazione di un
comportamento improntato a imprudenza, negligenza e imperizia. Ci sono situazioni
in cui non è richiesta ai fini dei risarcimenti del danno né la colpa né il dolo, il limite è
quello del caso fortuito. La legge stabilisce una presunzione di colpa di entrambi i
conducenti in caso di incidente stradale fino a prova contraria.
…………
Il matrimonio si può intendere sia dal punto di vista dell’atto e degli effetti.
Tradizionalmente nasce nell’ambito della religione e fino alla Rivoluzione francese ci
si poteva sposare soltanto attraverso la religione e questo atto aveva anche valore
per lo stato, questo tendeva a discriminare a chi non appartenesse alla religione
dominante, Napoleone introduce il matrimonio civile che prescinde (?) la religione.
Con il passare del tempo stato e chiesa hanno cercato di avvicinarsi nell’29 e
nell’84 Hanno fatto dei concordati con i quali hanno riconosciuto il matrimonio
concordatario (matrimonio religioso che produce effetti civili per lo stato; solo per la
religione cattolica, nelle altre religioni si risolve con il matrimonio acattolico). Il
matrimonio canonico è quello che vale solo per la Chiesa. Dal matrimonio
discendono anche tutti i diritti e doveri che lo stato stabilisce per i coniugi. Per
sposarsi: bisogna essere maggiorenni (16 anni in casi specifici), bisogna essere liberi
di stato, non bisogna avere infermità di mente, ci vuole l’assenza di vincoli di
parentela o affinità tra i coniugi e non essere responsabili per omicidio del coniuge
dell’altro. Con il matrimonio acquistano gli stessi diritti e assumono gli stessi doveri
(parità), i coniugi devono concordare tra di loro nel prendere decisioni (art 144 cc).
Dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, alla coabitazione,
all’assistenza morale e materiale e alla collaborazione nell’interesse alla famiglia;
entrambi i coniugi sono tenuti a contribuire ai bisogni della famiglia, l’obbligo di
contribuire economicamente è in proporzione al patrimonio e al reddito. Il dovere di
fedeltà e la principale causa di divorzi, non deve essere inteso solo al campo
sessuale, è obbligo di lealtà e trasparenza in tutti i campi. L’obbligo di coabitazione
può essere disciplinato dai coniugi (es: abitare in posti diversi per lavoro). Queste
sono istituzioni che tendono alla stabilità dell’organizzazione familiare l’amore
romantico dovrebbe trasformarsi anche in stabilità. Dal matrimonio discendono
anche delle conseguenze sul regime patrimoniale chiamato regime patrimoniale
della famiglia: ci sono 2 tipi la comunione dei beni (tutto ciò che uno dei due
compra, automaticamente è per metà proprietà dell’altro; fanno eccezione alcune
cose come l’eredità) e la separazione dei beni (quello che è di una persona rimane
della persona). Quello che accade se i coniugi non dicono che vogliono la
separazione dei beni hanno la comunione dei beni (il senso di questa comunione è
che una coppia sposata costruisce il proprio avvenire non solo romantico ma anche
economico con l’accordo di entrambi secondo le capacità di ciascuno). Nel 2016 è
stata istituita l’unione civile tra due persone dello stesso sesso, è simile al
matrimonio.
LA SEPARAZIONE E IL DIVORZIO
Fino al 1970 non esisteva il divorzio e con una legge di quell’anno è stato introdotto;
è possibile anche con il matrimonio concordatario solo per la parte civile e non
religiosa (la chiesa riconosce il matrimonio indissolubile). Il divorzio è possibile solo
dopo un periodo di separazione tra i 6 e 12 mesi, la separazione può essere
consensuale (tra una coppia senza figli non si va davanti al giudice, con figli occorre il
giudice) o giudiziale (pronunciata dal tribunale). Se le parti non sono d’accordo con
le condizioni della separazione, si fa luogo alla separazione giudiziaria (in questo
caso è il tribunale che stabilisce i rapporti tra le parti). Una delle questioni più
importanti è l’affidamento dei figli (oggi si usa molto l’affidamento condiviso). La
contribuzione di uno sull’altro è un’altra questione importane. La separazione non
implica che ci sia una colpa, ma in certi casi esiste e in questo caso il giudice può
addebitare una colpa dalla quale discendono una serie di conseguenze anche di tipo
economico (l’infedeltà deve essere la causa e non una conseguenza). Alcune cause
di separazione: nascita dei figli; coppie sposate da molti anni. Con la separazione
viene meno la coesione morale e materiale della coppia.
LA FILIAZIONE
Secondo l’art 315 tutti i figli hanno lo stesso stato giuridico (una volta non era così:
o figli nati al di fuori del matrimonio erano trattati diversamente ed esempio sulla
questione dell’eredità), il figlio ha diritto di essere mantenuto, educato e istruito dal
genitore nel rispetto delle sue capacità, opinioni e aspirazione. A 12 anni ogni
bambino ha il diritto di essere interpellato in caso di separazione o di divorzio. Se il
figlio ha una capacità lavorativa, allora non ha più il diritto di essere mantenuto
dopo una certa età (obbligatorio solo fino alla maggiore età). I figli hanno dei doveri
nei confronti dei genitori: devono essere rispettosi e devono aiutare in caso di
bisogno e di necessità.
I DIRITTI DELLA PERSONALITÀ E SUL PROPRIO CORPO
Sono diritti assoluti (inalienabili: non possono essere trasferiti). I diritti inalienabili
sono i diritti sulla propria integrità fisica: esiste il diritto di impedire agli altri …….. ci
sono delle eccezioni: dal 1967 è entrata in vigore una legge sui trapianti (è possibile
donare un organo es: un rene, una parte di fegato. Non c’è un limite agli atti di
disposizione, ma non si possono vendere) una legge del 2017 ha introdotto le
disposizioni anticipate di trattamento e ….. (es: in stato vegetale si possono dare
delle disposizioni in questo caso si contrappongono varie ideologie). Per i diritti
della personalità ci sono gli attributi immateriali della personalità (il nome,
l’immagine, onore e reputazione, riservatezza e identità personale; con il diritto
d’immagine si intende che il ritratto di una persona non può essere esposto senza il
consenso di essa; anche il nome è inalienabile)