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Mercoled 20 luglio 2011

Anno XLIV N. 171

1,20
COME PACHIDERMI
GIANFRANCO RAVASI iamo come pachidermi, tendiamo le braccia luno verso laltro, ma fatica sprecata. Riusciamo appena a sfregare luno contro laltro le nostre ruvide pellacce. Siamo molto solitari. Wir sind sehr einsam, siamo molto solitari: amara la finale della nostra citazione odierna, tratta dal dramma La morte di Danton di un famoso autore tedesco, Georg Bchner, morto di tifo nel 1837 a soli 24 anni, lasciando capolavori come il celebre Woyzek che ebbe anche una riduzione musicale con Alban Berg. Nel dramma da noi evocato il protagonista il noto corifeo della Rivoluzione francese, Danton, al quale si associa Robespierre. Una battuta dellopera significativa: Perch soffro? Ecco la rocca dellateismo!. Dolore, solitudine, morte sono segni dellassenza, del silenzio e quindi della negazione di Dio. Ma ritorniamo allimmagine forte dei

pachidermi che non riescono ad abbracciarsi ma solo a sfregarsi e che, perci, non conosceranno mai la tenue delicatezza di una carezza che riscalda il cuore. Per fortuna dobbiamo smentire il cupo pessimismo di Bchner che denuncia sia lisolamento delluomo, sia la sua condizione schizoide di creatura capace e desiderosa di amore, ma votata alla crudelt e alla misantropia. possibile rompere quel cerchio magico e incontrarci. Le nostre pelli sono pi delicate di quelle degli elefanti e possiamo abbracciarci. Tuttavia, non si deve ignorare la bestialit che pure ospitiamo in noi e che ci allontana o, peggio, ci spinge a incrociare le braccia in duelli, in assalti e prove di forza. O ancora, a ignorarci, ciascuno nella sua solitudine, come scriveva il poeta Giorgio Caproni: Un uomo solo, / chiuso nella sua stanza/ Solo in una stanza vuota, / a parlare. / Ai morti.

SantApollinare, vescovo e martire

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il fatto. Sostanziale inerzia di fronte al dramma della carestia che nel Corno dAfrica minaccia quasi 11 milioni di persone. E arrivano altri tagli alle Ong

MAGGIORANZA DIVISA,VERSO IL RITIRO DEL DECRETO

Fame, chi risponde?


QUATTRO CONTI. E QUALCHE PENSIERO

NESSUNA SCUSA
FULVIO SCAGLIONE urtroppo, certo. Ma una situazione gi vista, a tutte le latitudini. Proviamo a raccontarla cos, nei suoi tratti tipici. C una crisi, unemergenza umanitaria. Ed sempre, se qualcuno non lavesse notato, la pi grave catastrofe umanitaria della storia. Gi, perch, in questo mondo di tecnologie rivoluzionarie e connessioni perpetue, i disastri pi antichi (la natura impazzita, la mancanza di acqua o di cibo) si fanno dalluno allaltro sempre pi gravi. Pu essere il cataclisma delle alluvioni in Pakistan o londata di rivolte nel Maghreb, o la spaventosa siccit che nel Corno dAfrica ha precipitato 11 milioni di persone (tra le quali 500 mila bambini sotto i cinque anni det) nel rischio della morte per fame. Le grandi organizzazioni lanciano lallarme e chiedono aiuto. Qualche tempo dopo, dalle stesse sedi, parte un altro grido: i fondi non affluiscono e, mentre la gente muore, la macchina dei soccorsi stenta a partire. Ancora un po di tempo e lemergenza diventa cronica, lallarme si spegne e si pu, tutti insieme, passare ad altro. C una sola "organizzazione" che riesce sempre a muoversi con passione ed efficienza, precisione e generosit: la Chiesa. Non mai sola, per fortuna, ma lunica che c sempre. Basta guardare al Corno dAfrica: la Caritas, e questo giornale lo ha testimoniato, si batte per gli affamati fin dal primo giorno, il Papa ha lanciato il suo appello allAngelus e la Conferenza episcopale italiana ha gi versato fondi ingenti. Se provaste a rileggere i giornali dellestate scorsa, quando la crisi in Pakistan era allapice, scoprireste le stesse identiche cose. Non un giudizio, cronaca. Con due altri fattori da ricordare. Alla Chiesa cattolica, in quei frangenti, va riconosciuta una difficolt e un merito in pi. La difficolt sta nella dura ostruzione che spesso le tocca superare per realizzare le sue opere umanitarie: in Pakistan, dove i cattolici sono minoranza aspramente discriminata, uno degli ostacoli ai soccorsi era la "concorrenza" dei gruppi legati ai fondamentalisti islamici, pronti anche a sacrificare il benessere di molti pachistani pur di affermare la propria esclusiva presenza. Nel Corno dAfrica sono vaste le zone in cui si corre lo stesso rischio. E il merito: aver cura e amore per luomo, a prescindere da qualunque "appartenenza". In Pakistan come nel Corno dAfrica i soccorsi vanno in grandissima parte a uomini e donne di fede islamica, cos come lappello alla democrazia e alla concordia durante le rivolte del Maghreb era diretto soprattutto ai musulmani e ai regimi dei loro Paesi. Per salvare 11 milioni di africani dalla morte per fame, le Nazioni Unite chiedono 1 miliardo e mezzo di dollari. Se la somma dovesse ricadere sui soli abitanti dellUnione Europea, farebbe 3 euro a testa. Se aggiungiamo gli Usa, il Canada e lAustralia, per restare allOccidente, lobolo diventa irrisorio. Se ci mettiamo i Paesi ricchi dellAsia, ridicolo. E vero, siamo in difficolt, la crisi ci rende un po pi poveri e, soprattutto, ci toglie ottimismo e voglia di fare, lima slanci e speranze. Ma perch rinunciare cos? Perch lasciare sola la Chiesa a ricordarci che non solo nessun individuo ma nessun Paese ormai unisola? Che dietro la carestia africana ci sono anche questioni come il cambiamento climatico, il costo dellenergia, le grandi speculazioni sui prezzi dei generi alimentari, che ci riguardano tutti e che, a turno, ci investono tutti? Prima ancora del ragionamento, per, dovrebbe metterci in moto unistintiva solidariet con chi soffre senza colpa alcuna. Quelli che accusano la Chiesa cattolica di aver cara la vita nascente o declinante, e meno quella adulta e piena, hanno in questi casi loccasione di mostrare di che pasta sono (o non sono) fatti. La Chiesa gi lo fa.

A Napoli roghi di rifiuti Lappello di Benedetto XVI per la Somalia Bossi si rimette E lItalia riduce i fondi alla cooperazione di traverso
Situazione
gravissima in alcune zone, crescono i profughi nella zona controllata dai ribelli shabaab somali. caos a Mogadiscio

Nel nuovo

Voli dellOnu

decreto sulle missioni internazionali appena l1,5% ai cooperanti Si tarpano le ali ai giovani che vogliono impegnarsi

Marelli (Focsiv):

PRIMOPIANO ALLE PAGINE

4/5

PARLANO GLI INTELLETTUALI

Gli imbarazzi e i silenzi di molto mondo laico


BELLASPIGA A PAGINA

CHIANESE E GUERRIERI

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NEL GIORNALE

MONDO DEL LAVORO

AUDIZIONE IN PARLAMENTO. TENTATO ANCHE UN ASSALTO

Buona politica Cattolici decisi a cambiare logica


Presentato ieri dal Forum delle persone e delle associazioni dispirazione cattolica del mondo del lavoro, che raccoglie sette sigle (Cisl, Mcl, Acli, Confcooperative, Confartigianato, Compagnia delle opere, Coldiretti), un documento che mira al rinnovamento della societ italiana e della sua classe dirigente. Numerosi e trasversali i commenti favorevoli dei partiti.
FORNARI A PAGINA

Murdoch si piega, ma non lascia A Londra giorno ad alta tensione


Il tycoon: Questo
il giorno pi umiliante. Si scusa, poi si difende: Non io il responsabile James, la Brooks e il capo di Scotland Yard. Oggi Cameron riferir davanti al Parlamento in seduta straordinaria

Mercati

ALLA CAMERA

Sentiti anche il figlio

Oggi verdetto sullarresto di Papa Lega per il s


Rupert Murdoch (Reuters)

Le Borse rimbalzano Grecia, Europa divisa Fmi: rischio contagio


DEL RE E MATARAZZO

Grande incertezza sullesito, il gruppo degli ex responsabili potrebbe chiedere il voto segreto, in grado di ribaltare i numeri.
GRASSO A PAGINA

San Raffaele

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ALFIERI, DEL SOLDATO E GUZZETTI NEL PRIMOPIANO

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VERSO MADRID

Gmg, arriva la Croce I movimenti si preparano


La Croce e licona della Gmg sono tornate a Madrid dopo un pellegrinaggio che ha toccato tutte le diocesi spagnole. Un momento che segna anche lavvio dellavvicinamento al grande appuntamento di agosto. Un evento che vedr lampia partecipazione di movimenti e associazioni.
PAGINE

IN PIEMONTE

Nuova delibera per i pro vita nei consultori

Si lavora per evitare listanza di fallimento Cal, oggi lautopsia


SALINARO E SCAVO

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Bologna

Inchiesta

IL FUTURO DELLA LINGUA ITALIANA: PARLA LUCA SERIANNI


GARAVELLI

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18/19

Un secondo provvedimento varato dal governatore leghista Roberto Cota recepisce le indicazioni del Tar, che aveva bocciato il precedente provvedimento amministrativo.
ASSANDRI A PAGINA

Nate due gemelle con un cuore solo Dilemma etico


ANDRINI E MONTALTO

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MERCOLED 20 LUGLIO 2011

le associazioni
Le sigle che hanno promosso il documento puntano sullattivismo della societ civile Il portavoce Forlani: Risposta allappello del Papa e dei vescovi Bonanni (Cisl): Per rinnovare lItalia, serve la sussidiariet e la responsabilit delle persone. Scholz (Cdo): Occorrono soggetti che costruiscano insieme

lutto
Aveva 90 anni. Sedici volte ministro, fu protagonista dello sviluppo del suo amato Abruzzo
DA ROMA

Dc, addio a Remo Gaspari


litica e presenza nel governo: pi volte sottosegretario, sedici volte ministro, dirigente e vicesegretario della Democrazia Cristiana. Dotato di uno spiccato senso pratico e di grande concretezza, si assunse nel 1987 da ministro della protezione civile la personale responsabilit nel dar via alla "tracimazione" controllata del lago formato dalle frane nel fiume Adda, durante lalluvione della Valtellina. Preso spesso di mira dalla stampa avversaria e dalla satira per i suoi metodi paternalistici e "clientelari", Gaspari era invece amatissimo dagli abruzzesi che gli avevano affibbiato il nomignolo affettuoso di zio Remo. Concluse la sua carriera politica contemporaneamente alla fine della Dc, allinterno della quale aveva militato nella corrente moderata, quella dei dorotei. In tanti anni di governo, lunica accusa penale che gli fu rivolta fu quella di aver utilizzato impropriamente degli elicotteri di Stato. Accusa che, peraltro, fu archiviata dal tribunale dei ministri. Pur non partecipando pi, dai tempi di Tangentopoli, alla vita politica attiva, Gaspari era rimasto un lucido e appassionato osservatore dellItalia contemporanea, e non aveva mai smesso di dispensare consigli e di criticare la condotta dei governanti. In una delle sue ultime interviste ha lasciato detto: Il buon politico deve essere convinto che in politica non si guadagna: la politica il perseguimento di un ideale. Ci che deve fare un politico produrre ricchezza, e quindi occupazione. Tra i numerosissimi messaggi di cordoglio, quello del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ricorda il parlamentare di lunga esperienza ed esponente di spicco della Democrazia Cristiana, lautorevole ministro che si dedic con grande passione e responsabile impegno fin dai primi anni del dopoguerra alla vita politica e al servizio delle istituzioni repubblicane, offrendo un significativo contributo allo sviluppo civile ed economico dellItalia. LAula della Camera, su proposta del leader dellUdc Pier Ferdinando Casini, gli ha reso omaggio ieri con un applauso unanime e un minuto di silenzio. Giovanni Grasso

Remo Gaspari (Ansa)

ondo politico in lutto per la scomparsa dellex ministro democristiano Remo Gaspari, un uomo politico che ha contribuito a far uscire la sua amatissima terra, lAbruzzo, dalla povert rurale e dal sottosviluppo, facendone una delle aree pi ricche del Centro Italia. Gaspari, nato nel 1921 a Gissi in provincia di Chieti, avvocato, stato secondo solo a Giulio Andreotti per longevit po-

LINIZIATIVA DEL FORUM

Alla conferenza stampa presenti tutti i responsabili degli organismi che si ispirano alla dottrina

sociale della Chiesa Interesse e attenzione ampia e trasversale da parlamentari dei due poli

Buona politica, cattolici in campo


resentato a Roma il Manifesto per la buona politica e per il bene comune, promosso dal Forum delle persone e delle associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro. Presenti i leader delle sigle che vi aderiscono: per la Cisl il segretario Raffaele Bonanni, e poi i presidenti del Movimento cristiano lavoratori Carlo Costalli, delle Acli Andrea Olivero, della Confcooperative Luigi Marino, della Confartigianato Giorgio Guerrini, della Compagnia delle opere Bernhard Scholz, della Coldiretti Sergio Marini. Siamo nati due anni fa spiega il portavoce, Natale Forlani per rispondere allappello del Papa, ribadito dai Vescovi italiani, per un impegno fecondo dei cattolici rivolto al rinnovamento morale e civile della politica nazionale. E aggiunge: Stiamo vivendo momenti straordinari nei quali bisogna fare bene il proprio mestiere, ma anche riscoprire il senso della propria missione ispirandosi alla Dottrina sociale della Chiesa. Bonnanni rivendica al Forum il merito di aver influenzato moltissimo comportamenti politici, sociali ed economici, proprio per la consistenza e la forza delle realt che lo compongono. Non si pu rinnovare la politica decidendo la nascita di un nuovo partito, o con la comparsa di alcune personalit che gli danno vita sottolinea il sindacalista . La nostra iniziativa, diversamente, vuole ribaltare la logica seguita in Italia ed in Europa nellultimo ventennio, delegando a qualcuno tutte le incombenze. Attraverso le nostre associazioni e le relazioni tra noi e altri, dobbiamo suscitare un moto di responsabilit collettiva. Per Bonanni non esiste politica senza prepolitica, senza sussidiariet, senza la riscoperta della responsabilit da parte della persona che collabora con altri. Il segretario Cisl peraltro definisce bislacca lattuale classe dirigente che non fa il minimo indispensabile per essere pi credibile. Non ci rassegnamo osserva Guerrini - a vivere in un Paese che non cresce da pi di ventanni e non d prospettive ai giovani. Con una assunzione di responsabilit maggiore rispetto al passato si mettono insieme rappresentanze del lavoro, delle imprese, della societ, del volontariato che sono unenergia, ed una ricchezza italiana che altri Paesi non hanno. Il problema oggi aggiunge Scholz non sono i progetti, ma i soggetti. Il vero problema che qualcuno cominci a muoversi, a costruire. Abbiamo assunto gi reponsabilit ciascuno nel suo ambito, ora ci siamo messi insieme per assumere ancora fino in fondo il nostro impegno e renderlo pi fruttuoso per tutto il Paese. giunto finalmente il momento di un cambio di passo, evidenzia Olivero, convinto che possibile aggregare le forze sociali del Paese per esprimere un progetto di cambiamento. Liniziativa registra nel mondo politico un interesse ampio e trasversale. Importante contributo allevoluzione della politica italiana, commenta il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, evidenziando le radici cristiane quale presupposto necessario per la definizione di una nuova stagione di sviluppo. Un riferimento alla tradizione nazionale dunque che costituisce lancoraggio necessario per costruire il futuro. Anche Beppe Fioroni del Pd individua nel Manifesto le fondamenta per ritornare a questa proiezione temporale per un Paese che ha bisogno di archiviare nemici da abbattere e improvvisazione. Valori alti, preziosi, pienamente condivisibili, concorda il collega di partito Sergio DAntoni. Il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, vede stimoli per la ricomposizione dei moderati. Grande positivit del Manifesto, aggiunge il vice Gaetano Quagliariello. Uniniziativa eccellente, per il presidente dellUdc Rocco Buttiglione, che la inserisce nella grande effervescenza del mondo cattolico.

Presentato il Manifesto delle sette associazioni che operano nel mondo del lavoro NOVE PUNTI PER RIPARTIRE P
DA ROMA PIER LUIGI FORNARI

I VALORI

IL LAVORO

IL FONDAMENTO DI UNA COMUNIT

SIA AL CENTRO DELLA SOCIET

Una comunit solidale, e proiettata al futuro, fondata sulla condivisione di una visione positiva della persona e dellesigenza di salvaguardarne la libert e la dignit in ogni ambito: nella nascita, nella salute e malattia, nel benessere e nel bisogno, nellattivit economica, nellambiente. Per affrontare le sfide servono resposabilit e comportamenti coerenti, si deve valorizzare la sussidiariet. Possiamo affrontare cambiamenti epocali, solo ricostruendo la fiducia nel futuro e nel prossimo.

Riportiamo il lavoro al centro, come fondamento per lo sviluppo della persona, della famiglia, delleconomia e della coesione sociale. Liberiamo il lavoro dai molti pregiudizi che portano a costruire assurde gerarchie tra il lavoro degli uomini e quello delle donne, degli italiani rispetto agli immigrati, tra lavori manuali e intellettuali, tra dipendenti e autonomi. Tutti i lavori hanno la medesima dignit. Si deve integrare educazione e lavoro, famiglie e produzione, flessibilit e sicurezza, con un mercato del lavoro inclusivo specie per giovani, donne e immigrati.

LO SVILUPPO
PRODUTTIVIT SENZA DEBITO
Ridurre il debito pubblico fondamentale non solo per evitare al nostro Paese rischi imponderabili per la sua sostenibilit, ma anche perch sono i ceti meno abbienti e le giovani generazioni le vittime di esso. Ma il debito sostenibile se c sviluppo, perci occorre massimizzare lutilizzo delle risorse disponibili e diffondere la produttivit. Dobbiamo ridurre i costi della politica, contrastare le rendite di posizione, levasione e lelusione fiscale e le forme parassitarie e assistenziali.

IL WELFARE
NUOVE FRONTIERE PER ASSISTENZA
Un welfare moderno non pu prescindere dalluso efficiente delle risorse e dal concorso responsabile delle persone, delle famiglie e delle organizzazioni sociali, delle associazioni noprofit e del volontariato. Diamo spazio, e fiducia, alla sussidiariet per offrire nuove frontiere per la previdenza, la sanit, lassistenza, la formazione e le tutele attive nel mercato del lavoro. Tra laltro il Manifesto chiede di ripensare lo Stato per renderlo pi snello ed autorevole, valorizzando le autonomie e la sussidiariet nellambito di un Federalismo solidale.

LA FAMIGLIA
INVESTIRE NEL NOSTRO FUTURO
Una societ proiettata verso il futuro deve valorizzare il ruolo riproduttivo, educativo e di cura delle persone, svolto dalle famiglie. Dobbiamo favorire la crescita di un mercato di servizi sociali di qualit, con politiche che mettano al centro il ruolo delle famiglie nella crescita dei figli, nellaccesso ai servizi di cura e di conciliazione con il lavoro, per la scelta di percorsi educativi e promuova la crescita di unofferta di servizi, e di beni relazionali, fatta di imprese, profit e no profit, e di volontariato.

I POLITICI
CAPACI DI UNIRE UNA COMUNIT
La classe dirigente devessere portatrice di competenze, valori, capace di aggregare motivazioni e interessi. Si deve por termine alla riproduzione oligarchica delle classi dirigenti alimentata dallimpossibilit di esprimere preferenze, valutando la credibilit e le competenze dei candidati alle elezioni. Perci serve una legge elettorale su base proporzionale, garantendo la rappresentanza parlamentare ai partiti politici che abbiano ricevuto un adeguato consenso e vincoli di coalizione che favoriscano la stabilit dei governi.

LEDUCAZIONE
PROMUOVERE UNOFFERTA PLURALE
Investiamo in educazione, formazione e ricerca. E la condizione per dare un futuro ai nostri giovani e renderli protagonisti delle rivoluzioni tecnologiche e organizzative in atto nelleconomia globale. Miglioriamo il sistema di istruzione valorizzando la pluralit delle offerte formative. Rimuoviamo gli ostacoli che separano la formazione dal lavoro, valorizziamo le iniziative promosse dalle parti sociali per offrire alle persone, alle famiglie ed alle imprese informazioni corrette ed una maggiore qualit formativa.

LE IMPRESE
PORRE LE BASI PER LA CRESCITA
Il nostro sviluppo dipender dalla capacit di generare nuove imprese, sviluppare quelle esistenti, attrarre nuovi investimenti, soprattutto in territori meno sviluppati del Mezzogiorno. Diamo un valore positivo a chi fa impresa e intraprende, con regole poche e certe, che non ne deprimano lo sviluppo, e una fiscalit sostenibile. Consideriamo la crescita ed il coinvolgimento delle risorse umane un fattore competitivo per il successo delle imprese sul mercato e una potente leva per la diffusione della produttivit e della qualit del lavoro.

IL FUTURO
UN PAESE CHE CE LA PU FARE
Siamo un Paese dotato di grandi risorse: famiglie e comunit generose, uno straordinario tessuto di imprese, una rete di rappresentanze sociali del mondo del lavoro senza uguali, di associazioni e volontari. In questo ambito, il contributo dei cattolici, soprattutto delle associazioni che si ispirano ai principi della Dottrina sociale stato trainante. Le Encicliche hanno accompagnato il protagonismo dei cattolici nellaffrontare grandi questioni politiche e sociali in coerenza con i valori cristiani ed un umanesimo universale. Il Manifesto pu costituire un punto di riferimento per lintera comunit nazionale.

laDiscussione mercoled 20 luglio 2011

Attualit
Le tappe

7
Un attivismo senza sosta
Non sembra conoscere sosta lattivismo politico del mondo cattolico. Dopo gli incontri tenuti a battesimo da monsignor Mario Toso, segretario del Pontificio consiglio Giustizia e Pace, che ha detto ai leader ex-Dc che nulla, nella dottrina della Chiesa, impedisce loro di provare a ricreare un partito di ispirazione cristiana, ieri stato il turno del Forum delle persone e delle associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro. Il percorso avviato con il Manifesto proseguir in autunno con un seminario per studiare veri e propri programmi; seguir un confronto diretto con i politici.

La proposta

Il Forum delle persone e delle associazioni legate alla Chiesa aderisce allappello lanciato dal Papa e dai vescovi

Cattolici in campo per una buona politica


In un Manifesto i valori dispirazione cristiana per rinnovare il Paese
I cristiani, non rassegnati alla diaspora, ma convinti che le varie espressioni del mondo cattolico possano tornare a condividere proposte ed iniziative per il bene del paese Italia, sono scesi finalmente in campo. Lappello del Papa, ribadito dai vescovi italiani, per un impegno fecondo rivolto al rinnovamento morale e civile della politica nazionale, sembra cos aver trovato una prima risposta concreta. Il Forum delle persone e delle associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro ha infatti presentato, ieri a Roma, un Manifesto per la buona politica e per il bene comune. Una sorta di vademecum messo appunto da una grande alleanza sociale (Cisl, Acli, Mcl, Confartigianato, Compagnia delle opere, Coldiretti, Confcooperative) per la futura classe dirigente cattolica. Gli obiettivi fondamentali del documento puntano a ricostruire il senso comune di appartenenza alla nazione italiana, come condizione per affrontare i problemi interni ed internazionali, ad agevolare uno sviluppo economico in grado di dare risposte a giovani, donne, famiglie e persone bisognose, a rinnovare le classi dirigenti e costruire risposte dal basso, mobilitando le risorse disponibili, valorizzando le autonomie e la sussidiariet. Vogliamo fare un appello alla politica, al mondo intellettuale, ai protagonisti del mondo del lavoro e dellassociazionismo sociale - ha affermato il portavoce del Forum Natale Forlani - a partire da coloro che si richiamano e si riconoscono nei valori cristiani, per condividere insieme analisi e proposte per impostare unagenda politica che affronti, con forza, costanza e visione di lungo periodo le questioni decisive. Per questo, ha continuato Forlani, sollecitiamo coloro che sono impegnati nellattivit politica a condividere ed a sostenere nel tempo le priorit decisive per il futuro dellItalia, e che esprimono unazione prolungata e coerente che caratterizzi il secondo decennio del secolo. Secondo il Manifesto, lo spirito che deve animare una nuova stagione di riforme istituzionali ed economico-sociali deve essere fondato sulla condivisione di una visione positiva della persona e dellesigenza di salvaguardarne la libert e la dignit in ogni ambito: nella nascita, nella salute e malattia, nel benessere e nel bisogno, nellattivit economica, nellambiente. AllItalia serve uno Stato pi snello ed autorevole, valorizzando le autonomie e la sussidiariet nellambito di un Federalismo solidale. Occorre ridurre il debito pubblico ma senza tralasciare le riforme. E soprattutto valorizzando il ruolo riproduttivo, educativo e di cura delle persone svolto dalle famiglie. Un capitolo importante del Manifesto , infine, dedicato al necessario rinnovamento della classe dirigente, che si pu ottenere grazie alladozione di una legge elettorale su base proporzionale, garantendo la rappresentanza parlamentare ai partiti politici che abbiano ricevuto un adeguato consenso e vincoli di coalizione che favoriscano la stabilit dei governi. fa.cu.

CARLO COSTALLI (MCL)

Non siamo un partito, almeno per ora


DI

FABIANA CUSIMANO

Non abbiamo intenzione di dare vita ad un partito. Almeno per ora. Carlo Costalli, presidente del Movimento cristiano lavoratori (Mcl), mette le carte in tavola e racconta a La Discussione le motivazioni che stanno dietro al Manifesto per la Di fronte buona politica e per il bene comune presentato, iea delle grandi ri, dal Forum delle persotrasformazioni ne e delle associazioni di ispirazione cattolica nel chi credente Sianon pu essere mondo del lavoro. granmo di fronte a delle di trasformazioni - sottorelegato linea Costalli - e di fronte ai margini a queste trasformazioni i

Il presidente del Movimento cristiano lavoratori

cattolici non vogliono e non possono stare con le mani in mano. Presidente, questo Manifesto ha tutta laria di un vero e proprio programma elettorale.... In realt una sorta di appello a sfondo socio-economico. , in primo luogo, il tentativo di creare un blocco sociale con la funzione di influenzare anche le scelte politiche. E, le assicuro, che unire i vertici delle sette pi importanti organizzazioni socioecclesiali non cosa semplice. Ma, cos facendo, da un lato rispondiamo allappello del Ponte-

fice, e dallaltro cerchiamo di proporre le nostre soluzioni ad una serie di problemi che attanagliano il Paese in questo particolare momento di crisi politica. Il vostro Manifesto arriva nel bel mezzo di una serie di incontri, ecclesiali e non, che sembrerebbero puntare ad una rinascita della vecchia e indimenticata Dc. vero, ma il Forum nato due anni fa. Siamo fuori da questi incontri ai quali lei si riferisce. Non siamo etero-diretti dai vescovi o dal Vaticano. Anche se ci ispiriamo, ovviamente, ai valori della dottrina sociale della Chiesa. Le nostre sono scelte che coinvolgono esclusivamente noi, sono una libera iniziativa degli organismi del Forum. Diciamo che allattuale assenza dellunit cattolica in politica fa da contraltare la presenza pi che attiva dei cristiani nella societ civile.... Certo. Lunit cattolica nella societ civile c e da oggi in poi disposta ad assumersi nuove e maggiori responsabilit. Dando vita ad un partito? Ancora no. Aspettiamo di capire cosa succede. Nel frattempo ci preoccupiamo di realizzare un grande blocco che non vuole stare a subire, ma pretende di dire la sua. Un cattolico in questo preciso momento deve chiedersi come contribuire a ricostruire questo Paese. C bisogno che la societ civile rinasca e si assuma tutte le sua responsabilit. Il problema vero, oggi, incoraggiare il fermento proprio delle giovani generazioni. Dopodich, come ha sottolineato Bernard Scholz, presidente della Compagnia delle Opere, il nostro treno partito. Non abbiamo lesclusiva, anzi speriamo che altri parteciperanno per contribuire a cambiare il quadro politico in tempi abbastanza veloci. Cercheremo, dunque, di agganciare pi vagoni

possibili nellarea cattolica. Quindi la vostra pi una pre-discesa in campo? Direi di s. chiaro che siamo di fronte a delle grandi trasformazioni. E di fronte a queste trasformazioni i cattolici non vogliono e non possono stare con le mani in mano. Ecco perch non dobbiamo arrivare impreparati alleventualit di un futuro politico post-berlusconiano. Il Manifesto in autunno sar oggetto di discussioni e dibattiti con i politici che vorranno condividerne i contenuti. S, e sar questo uno dei passaggi pi importanti per noi. Perch rappresenter il vero inizio di un percorso. previsto un seminario con un centinaio di dirigenti in parte espressione dei vertici delle organizzazioni e in parte della societ civile, del mondo imprenditoriale e della cultura, e ci si confronter anche con una serie di esponenti politici che riteniamo pi vicini ai contenuti del Manifesto. Pu essere interpretato come una sorta di vademecum per la futura generazione di politici cattolici tanto auspicata dal Santo Padre? Beh, se un domani diventer anche un manifesto di riferimento di unarea politica, di coloro che hanno voglia di impegnarsi per il bene comune, noi ne saremo pi che lieti. La vostra azione rientra comunque in un quadro che vede lassociazionismo cattolico sempre pi attivo e propositivo. Qual limportanza di questo particolare settore sociale per il Paese? La sua evoluzione indispensabile e connessa con le trasformazioni nel mondo del lavoro, della produzione e con la redistribuzione del reddito prodotto, insieme alla ricerca di una democrazia partecipativa e, nei momenti di maggiore difficolt, come quelli che appunto stiamo vivendo da mesi, anche con un assunzione di maggiore responsabilit politica.

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