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Archeologia giapponese del periodo paleolitico

Lo studio del periodo Paleolitico in Giappone è piuttosto recente: il primo sito


Paleolitico è stato scoperto appena dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Dato che si assumeva che gli esseri umani non fossero vissuti in Giappone prima del
periodo Jomon, gli scavi si fermavano al livello di tale periodo (12000 a.C.) e non
venivano proseguiti. Da allora circa 5.000 siti paleolitici sono stati scoperti,
alcuni di essi in corrispondenza di siti archeologici Jomon. Lo studio del periodo
paleolitico giapponese è caratterizzato da un alto livello di informazioni
stratigrafiche a causa della natura vulcanica dell'arcipelago: le grandi eruzioni
tendono a coprire le isole con strati di cenere facilmente databili e
rintracciabili ovunque come riferimento. Uno strato molto importante è la pomice AT
(Aira-Tanzawa) che ha coperto tutto il Giappone circa 21.000-22.000 anni fa.
Il Giapponese Paleolitico è molto originale dato che incorpora i primi ritrovamenti
conosciuti di manufatti ground stone e di pietra levigata nel mondo, datati a circa
il 30000 a.C., una tecnologia tipicamente associata, nel resto del mondo, con
l'inizio del Neolitico intorno al 10000 a.C. Non si sa perché questi manufatti
siano stati creati così presto in Giappone, sebbene il periodo sia associato con un
clima mondiale più caldo (30.000-20.000 anni dal presente) e le isole potrebbero
averne beneficiato particolarmente.

A causa di questa originalità il periodo paleolitico giapponese in Giappone non


corrisponde esattamente alla definizione tradizionale di Paleolitico associato con
la tecnologia (manufatti in pietra scheggiata). Gli strumenti del paleolitico
giapponese dimostrano perciò tratti Mesolitici e Neolitici già nel 30000 a.C

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