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Lessico,

nozioni e relazioni

1
Lessico: l’insieme delle parole di una lingua (nei dizionari
di consultazione, es. Zingarelli, si va dalle 90000 alle
130000 parole; un parlante colto si approssima alle 50000
parole)

2
Classificazione delle parole

In parti del discorso (o classi lessicali, o categorie


grammaticali):
nome, verbo, aggettivo, avverbio, pronome, articolo,
preposizione, congiunzione, interiezione

3
Classificazione delle parole

In:
-parole piene (o parole lessicali, o parole di contenuto),
cioè i nomi, gli aggettivi, i verbi e gli avverbi. Esse
costituiscono una classe aperta (i.e., in continuo
aggiornamento);
-parole vuote (o parole grammaticali, o parole
funzione), cioè pronomi, articoli, preposizioni e
congiunzioni. Esse costituiscono una classe chiusa (non
aumentano né diminuiscono) e non corrispondono ad entità
esterne.
CANE è una parola piena
UNA è una parola funzione

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Classificazione delle parole
In:
-basi lessicali (topo)
-parole derivate per suffissazione o prefissazione
(topolino)
-parole composte (toporagno)
-unità polilessematiche (o polirematiche o, più
comunemente, locuzioni: libro bianco, essere al verde)

5
Classificazione delle parole

In funzione del significato e della comunanza di forma: si


hanno così le famiglie lessicali o famiglie semantiche,
cioè l’insieme di parole che condividono la stessa radice
(mano, manuale, maniglia, manomettere, manomissione,
manovella, manopola, maneggevole, etc..)

6
Ulteriore distinzione: parola (o lemma) vs. lessema

Il lessema è la forma di una parola: alto, alta, alti, alte sono


forme diverse (cioè lessemi diversi) della parola alto (così,
anche le diverse coniugazioni di un verbo, per esempio,
sono lessemi diversi dello stesso verbo)

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Ulteriore distinzione: parola (o lemma) vs. lessema

Il lessema è la forma di una parola: alto, alta, alti, alte sono


forme diverse (cioè lessemi diversi) della parola alto (così,
anche le diverse coniugazioni di un verbo, per esempio,
sono lessemi diversi dello stesso verbo)

Questa distinzione verrà ripresa nel contesto della teoria di


Levelt et al. (2000) sulla produzione delle parole

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Relazioni tra i significati delle parole piene

Iponimia: la classe rappresentata dalla parola X è inclusa


nella classe rappresentata dalla parola Y. Per esempio:
DobermanCane; CamionVeicolo
Iperonimia: la classe rappresentata dalla parola Y include
quella rappresentata dalla parola X. Per esempio:
CaneDoberman; VeicoloCamion

Iponimia Diretta:
GattoFelino; gatto è ipo. diretto di felino
Iponimia Indiretta
GattoFelinoMammiferoAnimale; gatto è ipo. Indiretto
di mammifero o di animale (o di essere vivente …)

9
Relazioni tra i significati delle parole piene

Classe Semantica: tutte le parole che sono iponimi diretti


dello stesso iperonimo
coloregiallo, blu, rosso, verde, ….
In psicologia si usa il termine Categoria, con un significato
più lasco poiché non obbliga l’iponima diretta (Gatto può
essere inteso come membro della categoria Animali,
mentre non è nella classe semantica Animali, ma in quella
Felini, che a loro volta lo sono in quella Mammiferi, che lo
sono in Animali)

10
Relazioni tra i significati delle parole piene

Meronimia: se X indica una parte di Y. Per esempio:


FanaleAuto; RebbioForchetta; VibrissaGatto
Olonimia: se Y designa il tutto di cui X costituisce una
parte. Per esempio: AutoFanale; CorpoBraccio

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Relazioni tra i significati delle parole piene

Sinonimia: X e Y sono sinonimi se hanno lo stesso


significato denotativo, cioè se possono ricorrere
(teoricamente) negli stessi contesti senza alterarne il
significato: porta/uscio; tirare/calciare; gatto/micio;
padre/babbo.
Non sempre due sinonimi si adattano a tutti i contesti: per
esempio pietra/sasso in una statua di pietra, o rimanere di
pietra.

12
Relazioni tra i significati delle parole piene

Omonimia (o polisemia): lo stesso significante ha più


significati. Per esempio: capo, porta

Un caso particolare di omonimia è l’enantiosemia, dove


una parola ha significati con valori opposti (tirare la cariola,
tirare la palla)

13
Relazioni tra i significati delle parole piene

Antonimia: X e Y hanno significato opposto (alto/basso;


lontano/vicino)
Complementarietà: X implica non-Y, e Y implica non-X
(uomo/donna)

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Arricchimento del lessico

Le parole nuove si dicono neologismi:


-Forestierismi, se ottenuti da parole straniere (bistecca da
beefsteak)
-Neologismo semantico: una parola già esistente assume
significati nuovi
-Occasionalismi: neologismi di breve durata
-Prestito: parole straniere in uso (chef; test; buffet; …)

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C’è il lessico mentale?
(o meglio: ci sono lessici mentali?)

16
Il lessico mentale: sistema di rappresentazioni mentali
‘locali’; ogni elemento di questo sistema rappresenta la
forma degli stimoli in un dominio specifico.

17
Il lessico mentale: sistema di rappresentazioni mentali
‘locali’; ogni elemento di questo sistema rappresenta la
forma degli stimoli in un dominio specifico.

Per rappresentazione locale si intende che ogni


rappresentazione mentale sta per l’elemento che
rappresenta (per cui, per esempio, ogni rappresentazione
del lessico ortografico sta per un lessema). Il concetto di
rappresentazione locale si contrappone a quello di
rappresentazione distribuita: le rappresentazioni mentali
constano di pattern di attivazione su di un numero vario di
elementi di rappresentazione, con ogni elemento di
rappresentazione coinvolto in più rappresentazioni mentali
(es. pattern di co-attivazone nelle reti neurali)
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Il lessico mentale: sistema di rappresentazioni mentali
‘locali’; ogni elemento di questo sistema rappresenta la
forma degli stimoli in un dominio specifico.

Più in generale, per ‘rappresentazione’ si intende un


oggetto che sta per un altro oggetto, senza esserne una
copia ma riflettendone solo alcuni aspetti.

ciao CIAO

<ciao>

19
Si può dimostrare l’esistenza del lessico mentale?
Evidenze dalla neuropsicologia cognitiva

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Distinguiamo tre tipi di lessico in funzione di tre tipi di
dominio….

-Lessico fonologico: contiene le rappresentazioni della


forma fonologica di tutte le parole conosciute da un
individuo, una rappresentazione per forma.
-Lessico ortografico: contiene le forme ortografiche delle
parole conosciute da un individuo, una rappresentazione
per forma.
-Pittogeno (lessico delle forme visive degli oggetti):
contiene le rappresentazioni delle forme visive degli oggetti
(descrizioni strutturali), una rappresentazione ogni forma.
…e vediamo se ci sono prove della loro esistenza 20
Termini usati nel seguito:

-spoken word: parola presentata in modalità uditiva


-printed word: parola presentata in modalità visiva
-seen object: oggetto presentato in modalità visiva

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Comprensione di stimoli uditivi (spoken words)

Pazienti che:
a)Non comprendono spoken words
b)Non hanno problemi uditivi di ‘basso livello’ (performance
normale ai test audiometrici)
c)Riconoscono e capiscono le printed words

Che si può dedurre?

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Comprensione di stimoli uditivi (spoken words)

Pazienti che:
a)Non comprendono spoken words
b)Non hanno problemi uditivi di ‘basso livello’ (performance
normale ai test audiometrici)
c)Riconoscono e capiscono le printed words

Ci dev’essere un problema ad una qualche struttura che


precede il sistema semantico (che risulta intatto, poiché i
pazienti riconoscono e capiscono le printed words) e che
segue i sistemi periferici di analisi uditiva

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Comprensione di stimoli uditivi

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Comprensione di stimoli uditivi

Pure word deafness:


a)Comprensione di suoni ambientali ([Miao]Gatto!)
b)Spoken words non comprese (Gattoboh!)

che si può dedurre?

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Comprensione di stimoli uditivi

Pure word deafness:


a)Comprensione di suoni ambientali ([Miao]Gatto!)
b)Spoken words non comprese (Gattoboh!)
Ciò suggerisce che il sistema cognitivo che va dai suoni
ambientali alla semantica non è identico a quello che va
dalle spoken words alla semantica

E’ l’unica possibile spiegazione?

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Comprensione di stimoli uditivi

Pure word deafness:


a)Comprensione di suoni ambientali ([Miao]Gatto!)
b)Spoken words non comprese (Gattoboh!)
Ciò suggerisce che il sistema cognitivo che va dai suoni
ambientali alla semantica non è identico a quello che va
dalle spoken words alla semantica

Tuttavia: è possibile che il sistema sia unico, ma poiché le parole sono


stimoli più complessi, allora un danno interferisce maggiormente
sull’elaborazione delle parole che sull’elaborazione dei suoni
ambientaliPrevisione: ?

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Comprensione di stimoli uditivi

Pure word deafness:


a)Comprensione di suoni ambientali ([Miao]Gatto!)
b)Spoken words non comprese (Gattoboh!)
Ciò suggerisce che il sistema cognitivo che va dai suoni
ambientali alla semantica non è identico a quello che va
dalle spoken words alla semantica

Tuttavia: è possibile che il sistema sia unico, ma poiché le parole sono


stimoli più complessi, allora un danno interferisce maggiormente
sull’elaborazione delle parole che sull’elaborazione dei suoni
ambientaliPrevisione: non dovrebbe mai darsi che ci siano pazienti
con comprensione dei suoni ambientali danneggiata e comprensione
delle sopken words preservata. Ma!: una patologia con queste
caratteristiche esiste: agnosia uditiva
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Comprensione di stimoli uditivi

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Comprensione di stimoli uditivi

La word deafness si distingue in tre forme


I)Word-sound deafness: problemi nella percezione dei
fonemi (queste due parole – o queste due sillabe – hanno
lo stesso suono?)

Le altre due forme si presentano in assenza di problemi


nella percezione dei fonemi: per queste, quindi, il sito
funzionale della lesione deve essere successivo allo stadio
di elaborazione dei fonemi e precedente al sistema
semantico; quale può essere il sistema danneggiato?

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Comprensione di stimoli uditivi

La word deafness si distingue in tre forme


I)Word-sound deafness: problemi nella percezione dei
fonemi (queste due parole – o queste due sillabe – hanno
lo stesso suono?)

Le altre due forme si presentano in assenza di problemi


nella percezione dei fonemi: per queste, quindi, il sito
funzionale della lesione deve essere successivo allo stadio
di elaborazione dei fonemi e precedente al sistema
semantico; quale può essere il sistema danneggiato? Il
lessico fonologico!

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Comprensione
di stimoli uditivi

32
Comprensione di stimoli uditivi

I risultati di compiti di decisione lessicale (parola /


nonparola) con spoken words consentono di distinguere tra
le altre due forme:
II) Word-form deafness: questi pazienti non riescono ad
eseguire il compito di decisione lessicale  Deduzione?

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Comprensione di stimoli uditivi

I risultati di compiti di decisione lessicale (parola /


nonparola) con spoken words consentono di distinguere tra
le altre due forme:
II) Word-form deafness: questi pazienti non riescono ad
eseguire il compito di decisione lessicale  non hanno
accesso al magazzino delle forme fonologiche delle parole,
per cui non sanno decidere se lo stimolo sia o meno una
parola (distruzione Loci A o B nella figura 3)

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Comprensione di stimoli uditivi

I risultati di compiti di decisione lessicale (parola /


nonparola) con spoken words consentono di distinguere tra
le altre due forme:
II) Word-form deafness: questi pazienti non riescono ad
eseguire il compito di decisione lessicale  non hanno
accesso al magazzino delle forme fonologiche delle parole,
per cui non sanno decidere se lo stimolo sia o meno una
parola (distruzione Loci A o B nella figura 3)
III) Word-meaning deafness: questi pazienti hanno una
prestazione normale nel compito di decisione lessicale
(sanno cioè indicare quali stimoli sono parole e quali no)
pur non comprendendo il significato delle parole presentate
Dove il problema??
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Comprensione di stimoli uditivi

I risultati di compiti di decisione lessicale (parola /


nonparola) con spoken words consentono di distinguere tra
le altre due forme:
II) Word-form deafness: questi pazienti non riescono ad
eseguire il compito di decisione lessicale  non hanno
accesso al magazzino delle forme fonologiche delle parole,
per cui non sanno decidere se lo stimolo sia o meno una
parola (distruzione Loci A o B nella figura 3)
III) Word-meaning deafness: questi pazienti hanno una
prestazione normale nel compito di decisione lessicale
(sanno cioè indicare quali stimoli sono parole e quali no)
pur non comprendendo il significato delle parole presentate
(distruzione Locus C nella figura 3)
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Comprensione
di stimoli uditivi

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Comprensione di stimoli uditivi

Il comportamento di soggetti affetti da word deafness, nelle


varie forme, e di soggetti affetti da agnosia uditiva
costituisce una forte evidenza a favore dell’esistenza di un
lessico fonologico

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Comprensione di stimoli uditivi

Il comportamento di soggetti affetti da word deafness, nelle


varie forme, e di soggetti affetti da agnosia uditiva
costituisce una forte evidenza a favore dell’esistenza di un
lessico fonologico

Non tutti ritengono esista. Es. Gaskell & Marslen-Wilson


(1997): we shall assume that a lexical decision response
depends on the semantic rather than the [input] ponological
system [lexicon] of the model.

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Comprensione di stimoli visivi (printed words)

Pazienti che:
a)Non comprendono printed words
b)Non hanno problemi visivi di ‘basso livello’
c)Riconoscono e capiscono le spoken words

Dove sta il problema?

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Comprensione di stimoli visivi (printed words)

Pazienti che:
a)Non comprendono printed words
b)Non hanno problemi visivi di ‘basso livello’
c)Riconoscono e capiscono le spoken words

Ci dev’essere un problema ad una qualche struttura che


precede il sistema semantico (che risulta intatto, poiché i
pazienti riconoscono e capiscono le spoken words) e che
segue i sistemi periferici di analisi visiva

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Comprensione di stimoli visivi (printed words)

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Comprensione di stimoli visivi (printed words)

Dislessia pura: pazienti che identificano facce e oggetti,


ma non parole scritte
Agnosia visiva per gli oggetti: pazienti che identificano
facce e parole scritte, ma non oggetti
Prosopoagnosia: pazienti che identificano oggetti e parole
scritte, ma non facce

Cosa si può postulare?

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Comprensione di stimoli visivi (printed words)

Dislessia pura: pazienti che identificano facce e oggetti,


ma non parole scritte
Agnosia visiva per gli oggetti: pazienti che identificano
facce e parole scritte, ma non oggetti
Prosopoagnosia: pazienti che identificano oggetti e parole
scritte, ma non facce

Si possono quindi postulare tre sistemi cognitivi per


l’accesso alla semantica da facce, oggetti e parole scritte, i
quali possono essere selettivamente danneggiati.

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Comprensione di stimoli visivi (printed words)

45
Comprensione di stimoli visivi (printed words)

Se, nel processo di riconoscimento di parole scritte, il


danno è successivo allo stadio di analisi visiva e
precedente il sistema semantico, a quale stadio di
elaborazione lo si può ascrivere?

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Comprensione di stimoli visivi (printed words)

Se, nel processo di riconoscimento di parole scritte, il


danno è successivo allo stadio di analisi visiva e
precedente il sistema semantico, a quale stadio di
elaborazione lo si può ascrivere? Al lessico ortografico!

Il compito di decisione lessicale (parola/nonparola) con


stimoli presentati visivamente può essere impiegato per
differenziare i diversi stadi di elaborazione

47
Comprensione di stimoli visivi (printed words)

Ci sono infatti pazienti con


-capacità di riconoscimento delle lettere preservata;
-prestazione normale in compiti di decisione lessicale
(quindi distinguono correttamente le parole dalle
nonparole)
-ma sono incapaci di capire le parole (non riescono ad
associare parole scritte a figure)

Alcuni non riescono ad associare le spoken words a figure


(dov’è il problema?); alcuni riescono ad associare le
spoken words alle figure (dov’è il problema?)

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Comprensione di stimoli visivi (printed words)

Ci sono infatti pazienti con


-capacità di riconoscimento delle lettere preservata;
-prestazione normale in compiti di decisione lessicale
(quindi distinguono correttamente le parole dalle
nonparole)
-ma sono incapaci di capire le parole (non riescono ad
associare parole scritte a figure)

Alcuni non riescono ad associare le spoken words a figure


(quindi hanno un danno al sistema semantico, vedi figura
6); alcuni riescono ad associare le spoken words alle figure
(hanno quindi il magazzino semantico preservato, il danno
al locus C in figura 6)
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Comprensione di stimoli visivi (printed words)

Ci sono anche casi di ‘demenza semantica’. Per es., il


paziente descritto da Ward, Stott, & Parkin, 2000 risultava
incapace di accedere alla semantica da figure, parole
scritte e spoken words: tuttavia, la sua performance in
compiti di decisione lessicale era normale (accuratezza
media del 94%)

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Comprensione
di stimoli visivi
(printed words)

51
Comprensione
di stimoli visivi
(printed words)

La figura è presa da
Coltheart 2004. Il termine
Orthographic representation
fa un po’ confusione: qui
Coltheart intende la
rappresentazione delle lettere

52
Comprensione di stimoli visivi (printed words)

Il comportamento di soggetti affetti da dislessia, nelle varie


forme, e di soggetti affetti da agnosia visiva costituisce una
forte evidenza a favore dell’esistenza di un lessico
ortografico

53
Comprensione di stimoli visivi (printed words)

Il comportamento di soggetti affetti da dislessia, nelle varie


forme, e di soggetti affetti da agnosia visiva costituisce una
forte evidenza a favore dell’esistenza di un lessico
ortografico

Non tutti ritengono esista il lessico ortografico. I modelli


PDP (connessionisti + rappresentazioni distribuite), per
esempio:
Plaut, McClelland, Seidenberg & Patterson (1996)in
questo modello la decisione lessicale si basa
sull’attivazione nel sistema semantico.

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Comprensione di stimoli visivi (seen objects)

In questo dominio, l’analogo della decisione lessicale è


l’object decision: compito dei soggetti è distinguere gli
oggetti dai nonoggetti. I nonoggetti sono figure di oggetti
chimerici costruiti ri-arrangiando porzioni di oggetti esistenti
(la testa di un animale sul corpo di un altro).

Questione critica: ci sono pazienti che riescono ad eseguire


l’object decision pur non riuscendo ad andare dagli oggetti
alla loro rappresentazione semantica?

55
Comprensione di stimoli visivi (seen objects)

JB (Hovius et al., 2003)


Affetto da demenza semantica
Incapace di associare il nome di una figura alla figura
Performance normale al compito di object decision

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Comprensione di stimoli visivi (seen objects)

JB (Riddoch & Humphreys, 1987)


Incapace di rispondere a semplici domande circa gli
oggetti, sia quando questi erano presentati visivamente sia
quando veniva fornito il loro nomeciò indica una
distruzione del sistema semantico
Performance normale al compito di object decision

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Comprensione di stimoli visivi (seen objects)

DJ (Fery & Morais, 2003)


Nessun problema alla visione di basso livello
Capace di associare oggetti presentati da prospettive
diverse
Comprensione di parole (printed e spoken)
normalesistema semantico intatto
Accesso semantico a partire dagli oggetti danneggiato
Performance nel compito di object decision normale

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Comprensione di stimoli visivi (seen objects)

quindi, la performance in compiti di object decision può


essere normale nonostante l’accesso al significato a partire
dagli oggetti sia danneggiato: questo risultato è facilmente
spiegato all’interno di modelli che postulano un lessico per
le forme visive degli oggetti (Pittogeno) distinto dal sistema
semantico.

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Comprensione di stimoli visivi (seen objects)

quindi, la performance in compiti di object decision può


essere normale nonostante l’accesso al significato a partire
dagli oggetti sia danneggiato: questo risultato è facilmente
spiegato all’interno di modelli che postulano un lessico per
le forme visive degli oggetti (Pittogeno) distinto dal sistema
semantico.

All’interno di alcuni modelli che non postulano l’esistenza di


un pittogeno (es., Plaut, 2002), l’object decision viene
realizzato con il coinvolgimento del sistema semantico

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Comprensione
di stimoli visivi

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Si può concludere che il lessico mentale (o, meglio, i lessici
mentali così come definiti in precedenza) esiste come
componente del sistema di elaborazione di oggetti e
parole.
---------------------------
Se non ci fossero lessici: come potrebbe la gente eseguire
la decisione lessicale e l’object decision? Qualora, come è
stato proposto, la capacità di eseguire questi compiti
venisse ascritta ad un processo di consultazione della
semantica piuttosto che ad un processo di consultazione
del lessico, come possono esserci pazienti capaci di
eseguire correttamente i due compiti anche se non
comprendono le figure o le parole che costituiscono gli
stimoli di questi compiti?

In mancanza di risposte a queste domande, la presenza di


lessici si profila come la soluzione più efficiente.
62
Conclusione: l’architettura funzionale del sistema di elaborazione
di parole e oggetti

63
Approfondimenti in:

Coltheart, M. (2004). Are there lexicons? The Quarterly


Journal of Experimental Psychology, 57A, 1153-1171

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