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i n

co
ar
Complessità delle decisioni,

M
funzioni della valutazione e prospettive della
riforma urbanistica

o
lm
lie
ug
G
di
tu
iS

Argomenti
gl

• La razionalità economica e la complessità delle decisioni


• Riforma urbanistica e domanda di valutazione
de

• Le funzioni della valutazione


• Valutazione e sostenibilità ambientale
• Valutazione e previsioni urbanistiche
ità
rs
ive
Un

1
n i
Obiettivi

co
• Attraverso la fruizione dei contenuti di questa lezione, sarà possibile

ar
raggiungere i seguenti obiettivi:
• riflettere
ifl tt sulla
ll complessità
l ità ddell progetto
tt e ddeii processii di trasformazione
t f i e
sull’incertezza dei processi decisionali;

M
• comprendere il quadro generale della riforma urbanistica e del rapporto
fra valutazione e nuovi contenuti di piano;
• comprendere le funzioni della valutazione;

o
• capire il ruolo della valutazione nel verificare la sostenibilità ambientale
delle trasformazioni urbane e le previsioni urbanistiche.

lm
lie
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G
di
tu
iS

La razionalità economica e la complessità delle


decisioni
gl

• Quando si interviene con un progetto in un territorio, si devono operare


una serie di valutazioni nelle quali i criteri di scelta e di aiuto alla
de

d i i
decisione spesso vedono
d mutare
t nell tempo
t i giudizi
i di i di valore
l secondod
nuove gerarchie sempre più complesse
• Si possono presentare le seguenti due situazioni:
– Applicazione di tecniche di calcolo quando sia stato precisato il punto
ità

di partenza, l’obiettivo della valutazione, specie se di carattere


quantitativo; i criteri (effetti) sono quantitativi (costi, benefici
economici, insiemi fisici e produttivi) sulla base di un progetto che
rs

presenta dati certi.


– Interazione con obiettivi multidimensionali (nel caso delle
trasformazioni territoriali, a causa di conflitti e fattori sociali, culturali)
ive

che coinvolgono giudizi di qualità e ponderazioni “di valori d’uso” e di


tempi non precisati. Questo rende complessa la valutazione poiché i
valori devono essere spesso scelti al di fuori dello strumento analitico
usato.
Un

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n i
La razionalità economica e la complessità delle

co
decisioni

• Nell’ambito di una cornice di “razionalità limitata” sarebbe possibile

ar
spiegare con una certa precisione un piano d’azione, soprattutto di
carattere economico, ma in presenza di conflitti cosa possiamo definire
ottimale?

M
• Far convergere punti di vista divergenti e diversi giudizi di valore diventa
più facile se si adotta un punto di vista soddisfacente, se si cercano
soluzioni sufficientemente buone e non per forza soluzioni ottime.

o
• In situazioni dominate dall’incertezza e dalla conflittualità, in relazione alla

lm
dimensione spaziale e temporale dei problemi (di natura economica ed
extraeconomica), tenendo conto delle esternalità, si può operare in temini
probabilistici o organizzare le valutazioni secondo una struttura gerarchica

lie
ug
G
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La razionalità economica e la complessità delle


decisioni
gl

Razionalità sostanziale e
procedurale nell’approccio
Concetto di “gerarchia” economico
de

• Ill concetto di
d “gerarchia”
“ h ” può ò • L’economia
’ illustra
ll come
essere utilizzato come supporto interagiscono l’ambiente esterno
alla spiegazione di fenomeni e quello interno e, in particolare,
complessi e viene infatti utilizzato come un sistema intelligente si
ità

nelle valutazioni multicriteri come possa adattare al suo ambiente


ci suggerisce Simon. Egli propone esterno (razionalità sostanziale) e
di affrontare la complessità, la come questo adattamento sia
scelta delle qualità, i fattori condizionato dalla sua abilità
rs

imprevisti e incerti, attraverso nello scoprire un appropriato


una logica adattiva, dotata di comportamento adattabile
ive

razionalità sostanziale e (razionalità procedurale).


procedurale.
Un

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n i
La razionalità economica e la complessità delle

co
decisioni

• Più il sistema è complesso, tanto più aumenteranno gli elementi e i livelli

ar
di gerarchia; si tratta di verificare se sia possibile ricondurre alcune
valutazioni, multiobiettivo e multidimensionali, entro uno schema più
semplice e governabile, senza rinunciare alla complessità dell’obiettivo

M
che viene proposto. La complessità può essere definita come
l’interdipendenza tra diversi elementi i cui comportamenti si influenzano a
vicenda.

o
sistema pianificazione

lm
Società complessa
p =
moltitudine di problemi da valutare

lie
ug
Rapporto tra sistema e pianificazione in contesti complessi
G
di
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La razionalità economica e la complessità delle


decisioni
gl

• In un processo decisionale emergono obiettivi in conflitto derivanti da


giudizi diversi (carichi di valore proprio), si deve cercare perciò di portare
de

alla superficie i valori e gli interessi particolari presenti all


all’interno
interno dei
problemi relativi alla decisione

• Per evitare di intraprendere un approccio meramente riduzionista


ità

improntato su un approccio razionale e specializzato, in presenza di fattori


interdipendenti e intangibili e, per quanto riguarda lo studio della
complessità, è necessario un approccio unificato, capace di mettere
insieme la logica induttiva con quella deduttiva, in modo da ottenere un
rs

punto
t di vista
i t sistemico.
i t i
ive
Un

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n i
Riforma urbanistica e domanda di valutazione

co
• A partire dagli anni ’70, il modello di pianificazione in Europa ha

ar
attraversato notevoli cambiamenti per le trasformazioni di tipo sociale ed
economico
i avvenute t qualili la
l deindustrializzazione,
d i d t i li i il calo
l demografico,
d fi lo
l
sviluppo dell’informatica, l’emergere di temi come l’ecologia e la

M
globalizzazione.

• La pianificazione urbana e territoriale in Italia è rimasta legata alla legge

o
fondamentale n. 1150 del 1942 e, nel corso del tempo, è stata modificata

lm
da altre leggi statali per alcuni aspetti e da varie leggi regionali. Di fronte
all’esigenza
all esigenza di fare chiarezza nel panorama degli strumenti utilizzati
nell’ambito di nuove procedure di pianificazione come la
“programmazione negoziata”, gli “accordi di programma”, le “conferenze

lie
di servizi”, ecc, vari soggetti hanno posto la questione di una riforma
urbanistica.

ug
G
di
tu
iS

Riforma urbanistica e domanda di valutazione


gl

• In particolare, l’Istituto nazionale di urbanistica (INU) ha elaborato i


seguenti principi proposti per il nuovo processo di pianificazione,
de

coincidenti
i id ti con quelli lli assunti
ti dal
d l legislatore
l i l t nazionale
i l per promuovere la
l
riforma della Pubblica amministrazione (si veda la legge n. 59 del 1997
nota come “Bassanini 1”):
– sussidiarietà,
ità

– responsabilità e autonomia,
– efficacia,
– sostenibilità ed equità.
rs
ive
Un

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n i
Riforma urbanistica e domanda di valutazione

co
• Il concetto di sussidiarietà indica che ciascun livello di governo deve

ar
svolgere le funzioni a cui è maggiormente adeguato, dunque ciò ribalta il
sistema
i t ttradizionale
di i l di pianificazione
i ifi i di tipo
ti gerarchico-piramidale
hi i id l

M
• Il concetto di responsabilità e autonomia ha cambiato la forma del piano
introducendo la distinzione delle previsioni di tipo strutturale da quelle di
tipo operativo e rendendo queste ultime di esclusiva competenza dell’ente

o
pianificatore. Per quanto riguarda gli aspetti procedurali, si richiede che la

lm
tradizionale approvazione del piano ad opera dell’ente sovraordinato sia
sostituita dal metodo della pianificazione cooperativa, realizzabile
attraverso “conferenze di pianificazione” tra enti competenti per lo stesso
territorio. Inoltre, l’approvazione delle previsioni di tipo operativo è

lie
affidata a procedure semplificate da esplicare all’interno dell’ente di
pianificazione in tempi brevi.

ug
G
di
tu
iS

Riforma urbanistica e domanda di valutazione


gl

• Il concetto di efficacia implica l’adeguatezza di procedure di pianificazione


in grado di misurare la capacità di realizzare politiche pubbliche e di
de

perseguire
i glili obiettivi
bi tti i assunti.
ti
• Il principio di sostenibilità ambientale dello sviluppo, secondo il quale il
soddisfacimento dei bisogni della generazione attuale non deve
compromettere la possibilità delle generazioni future di godere dei propri,
ità

deve orientare il processo di pianificazione. Ai piani è richiesto di


rispettare maggiormente il principio della “sostenibilità forte” allo scopo di
preservare le risorse ambientali riconosciute uniche e non sostituibili, e in
secondo luogo g la “sostenibilità debole”, facendo attenzione che in ogni
g
rs

trasformazione urbana e del territorio il consumo delle risorse ambientali


sostituibili sia compensato dall’aumento di altre.
ive

• La sostenibilità dello sviluppo ingloba i principi di equità e solidarietà, che


possono essere sostenuti liberando le scelte di piano dalle pressioni della
rendita fondiaria urbana, sviluppando forme di partecipazione dei cittadini
per bilanciare gli interessi divergenti.
Un

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n i
Le funzioni della valutazione

co
• Le scelte che il pianificatore pubblico opera nella redazione del piano

ar
urbanistico, prevedendo l’allocazione delle risorse ed il loro uso, sono il
contenuto
t t ddell piano
i stesso
t e costituiscono
tit i l’l’ambito
bit di applicazione
li i delle
d ll
valutazioni;

M
• A seconda del tipo di approccio al processo decisionale la valutazione
assume significati diversi: per esempio si può essere più interessati alle

o
conseguenze delle scelte che al modo con cui sono state effettuate e,

lm
quindi, si pone l’accento sulla sostenibilità degli effetti, per la previsione
dei quali necessitano strumenti capaci di organizzare tutte le informazioni
disponibili.

lie
ug
G
di
tu
iS

Le funzioni della valutazione


gl

• La valutazione, all’interno di contesti decisionali dove la complessità e


l’incertezza sono sempre crescenti e dove gli attori coinvolti nel processo
de

di pianificazione
i ifi i sono molteplici
lt li i e portatori
t t i di interessi
i t i e poste
t in
i gioco
i
diversi, può svolgere una funzione razionalizzatrice, ma al contempo ha
dei limiti riguardo alla sua utilizzazione;
• I limiti della funzione razionalizzatrice dipendono dall’approccio teorico
ità

utilizzato nell’affrontare la complessità dei contesti decisionali, se per


esempio le valutazioni sono orientate alla modellizzazione analitica, esse
tendono al riduzionismo, cioè tendono a separare un tutto nelle sue parti
costituenti con l’intento di scoprire
p in queste
q ultime, informazioni atte a
rs

spiegare il tutto.
ive

• Questo modo di ragionare ha due rischi: il primo è che niente assicura


che considerando le parti isolate si arrivi ad una valutazione soddisfacente
in contesti più complessi; il secondo è che non si tenga conto di messaggi
deboli, ma significativi e ci si concentri su pochi elementi certi.
Un

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n i
Le funzioni della valutazione

co
• La valutazione del piano può essere una procedura che esprime un

ar
giudizio a posteriori, oppure uno strumento che precede ed assiste la
f
formulazione
l i d
dell piano,
i che
h segue la
l sua messa in
i opera,
rispettivamente:

M
• Valutazione ex post,

o
• Valutazione ex ante,
• Valutazione in itinere.

lm
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ug
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Le funzioni della valutazione


gl

• La valutazione ex post è finalizzata a valutare l’efficienza/efficacia delle


azioni di piano relativamente alle trasformazioni urbane e territoriali ed è
de

i grado
in d di quantificare
tifi la
l divergenza
di tra
t i risultati
i lt ti attesi
tt i e quelli
lli
conseguiti, ha quindi la funzione di verificare i risultati delle decisioni
pubbliche,
• La valutazione ex ante ha una funzione di aiuto alla decisione ed al
ità

governo del territorio e permette al decisore di migliorare il suo operato,


trasformando gli obiettivi, formulando un giudizio sugli effetti e sul valore
aggiunto prodotti da piani, programmi e progetti; ciò avviene attraverso
la scelta e la p
ponderazione dei criteri individuati come rispondenti
p agli
g
rs

obiettivi di piano.
• La valutazione in itinere ha l’obiettivo di supportare il processo
ive

d’implementazione degli interventi, attraverso l’analisi degli stadi attuativi


delle opere, in rapporto ai tempi, alle risorse e ai livelli quali-quantitativi
previsti. Questo prevede l’aggiustamento, ove necessario, delle strategie
complessive che sono alla base dei progetti.
Un

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n i
Le funzioni della valutazione

co
• Gli strumenti di pianificazione e di • La seconda è che gli aspetti della

ar
programmazione negoziata hanno prima questione hanno posto la
posto due
d questioni cruciali: l l
valutazione dei
d piani e dei
d

M
• La prima è che l’efficacia dei programmi urbani in ambiti
programmi, l’efficienza delle pluralisti, avendo maggiore
amministrazioni locali, l’equità attenzione per l’ottimizzazione
e la sostenibilità degli scenari delle funzioni valutative.

o
e delle soluzioni sono • Infatti, la valutazione nella
diventati fondamentali per la pianificazione e nelle leggi

lm
valutazione dei p piani e dei urbanistiche regionali,
g , assume
programmi urbani. sempre più una funzione sociale,
predilegendo un approccio

lie
interattivo di azione all’interno del
processo di piano.

ug
G
di
tu
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Le funzioni della valutazione


gl

• La costruzione di un sistema di valutazione del piano ha senso quando le


valutazioni:
de

– sono adeguate allo scopo per cui sono destinate (efficaci),


– la riduzione dell’incertezza giustifica lo sforzo sostenuto (efficienti),
– e sono messe a disposizione del decisore quando sono necessarie
ità

(tempestive).

• L’affidabilità delle valutazioni dei p


piani è legata
g alla disponibilità
p di
rs

obiettivi, vincoli e condizioni identificabili e misurabili e di informazioni


attendibili.
ive
Un

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Le funzioni della valutazione

co
• L’esame di alternative di piani esplicitate in modo completo, ossia una

ar
sorta di forma di razionalizzazione del processo decisionale, è realizzabile
attraverso:
tt

M
– la definizione di obiettivi,
– il confronto tra le alternative di progetto,

o
– la strutturazione delle preferibilità rispetto a criteri che rappresentano
l’eterogeneità dei gruppi portatori d’interesse.

lm
lie
ug
G
di
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Le funzioni della valutazione


gl

• La valutazione assolve alla funzione di conferire alla pianificazione le


seguenti caratteristiche:
de

– il carattere concertativo dei rapporti tra gli enti di un dato territorio,


– la legittimità delle scelte del piano, siano esse espressione della
collettività o degli attori coinvolti nel processo,
ità

– la razionalizzazione del processo decisionale e la gestione interattiva e


incrementale,
– la crescita culturale della popolazione coinvolta nel processo di
rs

pianificazione,
– la fattibilità degli interventi proposti.
ive
Un

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Le funzioni della valutazione

co
• Per quanto riguarda l’attuazione della sussidiarietà e del metodo della

ar
pianificazione cooperativa, la valutazione aiuta a definire le procedure che
fi
fissano le
l regole
l del
d l gioco
i nelle
ll “conferenze
“ f di pianificazione”
i ifi i ” e nelle
ll altre
lt
occasioni di concertazione interistituzionale. Ciò è utile per assicurare la

M
trasparenza e la partecipazione e condivisione delle scelte del piano.

• La pianificazione di tipo cooperativo prevede che l’ente sovraordinato

o
valuti il piano (strutturale) sottoposto alla sua approvazione non più con

lm
un approccio in termini di conformità alle proprie scelte, ma in termini di
congruenza e di compatibilità. La valutazione espleta la propria funzione
di certificazione adottando le verifiche di congruenza e di compatibilità,
seguendo il principio di sussidiarietà, che prevede che a ciascun livello di

lie
governo siano attribuite le funzioni che è maggiormente adeguato a
svolgere, ed entrando solo nel merito delle scelte sostanziali, verificando
la loro rispondenza agli obiettivi assunti dai piani di livello superiore.
ug
G
di
tu
iS

Le funzioni della valutazione


gl

• Seguendo il principio della sussidiarietà, la valutazione può diventare lo


strumento di legittimazione del piano (operativo), poiché rende noto ai
de

cittadini
itt di i il percorso logico
l i che h hah portato
t t a definire
d fi i le
l scelte
lt
• La questione dell’efficacia della pianificazione è fortemente legata alla
valutazione, in quanto ad essa si richiede di far sì che le trasformazioni
ipotizzate siano altamente realizzabili. Nel caso dei piani urbanistici le
ità

valutazioni di fattibilità sono rese complesse dal fatto che l’attuazione del
piano non dipende da un unico decisore, ma è affidata ad una serie di
soggetti diversamente motivati.
rs

• Pertanto, la valutazione analizza il flusso dei benefici e dei costi per tutti i
gruppi sociali coinvolti, facendo in modo che il piano li distribuisca al fine
di accrescerne la probabilità di realizzazione. Proprio in ambienti in cui
ive

sono presenti vari soggetti capaci di influenzare il processo decisionale è


importante la funzione razionalizzatrice della valutazione.
Un

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Le funzioni della valutazione

co
• Un’altra funzione della valutazione è quella processuale ed interattiva, che

ar
assicura la partecipazione dei cittadini, poiché gli obiettivi e i criteri di
scelta
lt non sono preventivamente
ti t determinati,
d t i ti ciòiò avviene
i in
i contesti
t ti
decisionali aperti, che prediligono il principio di equità sociale. Il suo

M
compito diventa così quello di strutturare in itinere il processo decisionale,
migliorandone la qualità.

o
• La capacità di accrescere l’apprendimento sociale durante l’elaborazione

lm
del piano è un’altra funzione importante della valutazione, perché crea
rappresentazioni e visioni condivise della trasformazione urbana, tenendo
conto delle istanze di vari gruppi sociali (la comunità).
• Tutte le funzioni della valutazione si rispecchiano nei principi della riforma

lie
urbanistica.

ug
G
di
tu
iS

Valutazione e sostenibilità ambientale


gl

• Il nuovo processo di pianificazione distingue, nel piano provinciale e in


quello comunale, le componenti strutturali da quelle operative. L’obiettivo
de

di realizzare
li la
l sostenibilità
t ibilità cosiddetta
idd tt “f
“forte”
t ” è proprio
i ddella
ll di
dimensione
i
strutturale della pianificazione. Il piano strutturale individua in modo
vincolante le parti di territorio destinate a essere tutelate da
trasformazioni in considerazione della loro valenza culturale e ambientale.
ità

Si ricercano indicatori di sostenibilità non monetari e, tenendo conto di


questi, si definiscono le norme di tutela delle risorse non riproducibili
rs

• Le tecniche di valutazione da utilizzare per definire i limiti inderogabili di


trasformabilità del territorio si basano sulla teoria delle soglie (Malisz,
1972). I fenomeni ambientali, avendo un carattere sistemico, richiedono
ive

una difficile costruzione di indicatori complessi e diventa complicato


individuare i limiti di trasformabilità del territorio.
Un

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Valutazione e sostenibilità ambientale

co
• Per esprimere una valutazione delle risorse territoriali che tenga conto

ar
della dimensione non monetaria oltre che di quella monetaria, si può
ricorrere
i all “valore
“ l complesso”,
l ” detto
d tt ancheh ““sociale”
i l ” per evidenziare
id i
l’interesse pubblico per la tutela e l’uso delle risorse culturali e ambientali.

M
• Il valore sociale complesso rappresenta un giudizio quanti-qualitativo del
valore d’uso e dei valori d’uso indipendenti dall’uso. Esso viene reso
operativo dalla valutazione multicriteriale.

o
lm
Valore sociale complesso

Utenti indiretti,
Utenti diretti

lie
potenziali e futuri

Equità nel presente e


nella prospettiva futura
ug Il valore sociale complesso
G
di
tu
iS

Valutazione e sostenibilità ambientale


gl

• La sostenibilità “debole” viene affrontata dalla dimensione operativa della


pianificazione. La pianificazione operativa ha come orizzonte temporale il
de

b
breve-medio di periodo
i d e definisce
d fi i glili ambiti
biti di intervento
i t t entro
t lel aree che
h
il piano strutturale ha indicato come passibili di trasformazioni e precisa i
contenuti funzionali e morfologici di tali trasformazioni
• Nel formulare giudizi di valore su tutte le risorse per decidere in merito
ità

alla loro utilizzazione si deve precisare che solo per alcune risorse
territoriali il valore è espresso dal mercato, attraverso il prezzo. Per le
risorse naturali, storiche il valore non si esaurisce in quello di scambio o
di pproduzione, ma fa rifermento a variazioni di utilità di cui beneficiano i
rs

consumatori, reali o potenziali.


• Il valore economico totale di queste risorse, nel significato “debole” dello
ive

sviluppo sostenibile, è dato dalla somma del valore d’uso attuale e dei
valori indipendenti dall’uso (valore d’opzione e valore di esistenza o
intrinseco).
Un

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n i
Valutazione e sostenibilità ambientale

co
• L’analisi economica per valutare se una modificazione dell’attuale

ar
allocazione delle risorse è efficiente calcola i benefici sociali netti
conseguenti ti alla
ll decisione
d i i di investimento.
i ti t LaL situazione
it i con il progetto
tt
viene confrontata con quella senza progetto.

M
• Per la complessità della misurazione di valori monetari attribuiti a beni
con prevalente carattere pubblico è bene che il risultato dell’analisi

o
economica (costi-benefici) venga integrato con una matrice d’impatto che

lm
espliciti gli effetti del progetto difficilmente monetizzabili.

lie
ug
G
di
tu
iS

Valutazione e sostenibilità ambientale


gl

• L’impianto dell’analisi costi-benefici nel caso dei piani territoriali e urbani


può essere articolato tenendo conto degli effetti delle previsioni del
de

piano,
i all fine
fi di capire
i come essii sii distribuiscono
di t ib i fra
f i diversi
di i gruppii
sociali. Per realizzare questa indagine si utilizza la valutazione di impatto
comunitario, evoluzione del bilancio sociale di pianificazione (Lichfield,
1996), che stima i costi e i benefici associati a ogni progetto e la loro
ità

distribuzione tra i gruppi sociali ed effettua una descrizione globale dei


progetti che costituiscono il piano.
rs
ive
Un

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n i
Valutazione e previsioni urbanistiche

co
• La riforma urbanistica predeve la distinzione della pianificazione

ar
strutturale da quella operativa:
Riforma urbanistica

M
Piano strutturale Piano operativo
(comunale e provinciale) (comunale)

o
Conserva le risorse Seleziona gli ambiti di intervento
ambientali e territoriali localizzati nelle aree suscettibili di

lm
non riproducibili trasformazione intensiva

Individua le aree Precisa i contenuti fisico-morfologici,


suscettibili di

lie
funzionali ed economici
trasformazione intensiva e di tali trasformazioni
definisce i carichi
urbanistici e ambientali
Valutazioni di sostenibilità
Classifica il territorio
secondo la perequazione urbanistica
ug e valutazioni di fattibilità

La riforma urbanistica
G
di
tu
iS

Valutazione e previsioni urbanistiche


gl

• La perequazione urbanistica ha come obiettivo l’equa distribuzione dei


diritti edificatori riconosciuti dalla pianificazione urbanistica e degli oneri
de

d i
derivantiti dalla
d ll realizzazione
li i delle
d ll dotazioni
d t i i territoriali,
t it i li tra
t i proprietari
i t i
degli immobili interessati dagli interventi.

• Nella perequazione urbanistica la valutazione finanziaria consente di


ità

ricavare dati sulla sostenibilità finanziaria delle trasformazioni urbane


ipotizzati confrontando i ricavi con i costi.
rs

• Nella pianificazione operativa la valutazione finanziaria concorre a definire


i contenuti fisico-morfologici, funzionali ed economici delle trasformazioni.
ive

• In un’ottica di mercato e in un modello decisionale decentrato, la


valutazione della fattibilità finanziaria richiede che il flusso dei ricavi e dei
costi sia articolato in relazione all’operatore che li fruisce e li sopporta.
Un

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n i
Valutazione e previsioni urbanistiche

co
• La costruzione del quadro contabile è utile per verificare la convenienza di

ar
ciascun gruppo sociale, o singolo operatore, a realizzare il piano e, quindi,
con esso sii può
ò testare
t t il lilivello
ll di partecipazione
t i i o di opposizione
i i all
piano.

M
• Tenendo conto di queste indicazioni il piano può essere modificato e
migliorato creando singole condizioni di convenienza, affinché si possano

o
realizzare gli effetti che ne determinano la convenienza sociale.

lm
lie
ug
G
di
tu
iS

Conclusioni
gl

• La valutazione può svolgere una funzione razionalizzatrice, ma al


contempo ha dei limiti riguardo alla sua utilizzazione. La presenza di
de

elementi
l ti di complessità
l ità del
d l progetto
tt e dei
d i processii di trasformazione
t f i
richiede di andare oltre un approccio riduzionista.

• Più il sistema è complesso, tanto più aumenteranno gli elementi e i livelli


ità

di gerarchia. La complessità può essere definita come l’interazione tra


diversi elementi i cui comportamenti si influenzano a vicenda.

• La riforma urbanistica mette in risalto il ruolo della valutazione nel


rs

verificare la sostenibilità
à ambientale delle trasformazioni urbane e le
previsioni urbanistiche utilizzando strumenti diversi.
ive
Un

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n i
Copyright

co
ar
M
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