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net APPARATO URINARIO

Comprende: RENI: che producono l'urina che convogliano l'urina nella vescica che accumula temporaneamente l'urina

URETERI: VESCICA:

URETRA: attraverso cui l'urina viene eliminata.

In questa parte verranno studiati i reni e l'uretere, mentre la vescica e l'uretra saranno visti nelle lezioni sulla Pelvi.

RENE FUNZIONI GENERALI E' un organo pari che contribuisce in modo determinante al mantenimento dei caratteri chimico-fisici del contenuto idrico dell'organismo. Schematicamente possiamo riconoscere le seguenti funzioni: 1. Produzione dell'urina con conseguente regolazione del volume e della pressione osmotica del liquido extracellulare; 2. Eliminazione dei prodotti finali del catabolismo azotato (urea, acido urico, creatinina, solfati, ecc.), detossificazione ed eliminazione di alcuni composti tossici; 3. Regolazione del pH plasmatico entro limiti ristretti attraverso il riassorbimento degli ioni bicarbonato; 4. Regolazione in ambiti ottimali della concentrazione ematica di importanti metaboliti e ioni; 5. Produzione di importanti ormoni (eritropoietina e vitamina D3); 2

RELAZIONI ANATOMICHE -Si trovano in uno spazio della fossa lombare al di sotto della cupola diaframmatica denominato Loggia Renale, posto lateralmente ai corpi vertebrali tra T12 ed L3. -Hanno delle dimensioni di circa 10x5x2,5 cm e pesano circa 300 gr (0,4%del peso comoreo).

-La loro posizione influenzata da alcune strutture circostanti: la presenza del fegato fa in modo che il rene di destra e' leggermente spostato piu' in basso rispetto al rene di

sinistra, mentre a causa del loro rapporto con il diaframma i reni hanno una normale escursione di circa 3 cm verticalmente (cioe' l'altezza di una vertebra). -Classicamente si distingue una superficie anteriore ed una posteriore, un margine laterale (convesso) ed uno mediale (concavo), un polo superiore ed uno inferiore. -I reni sono organi retro peritoneali ed i loro rapporti topografici con le strutture circostanti variano a secondo se consideriamo iI rene di destra o quello di sinistra. In linea generale, i rapporti anteriori sono con altri visceri, mentre quelli posteriori sono con i muscoli della parete addominale posteriore. In particolare: ANTERIORMENTE il rene di destra ha rapporti con il surrene di destra, il fegato, la flessura destra del colon e la porzione discendente del duodeno; la superficie anteriore del rene di sinistra ha invece rapporto con il surrene di sinistra, lo stomaco, il pancreas, la milza, la flessura duodeno-digiunale, la flessura sinistra del colon e la prima parte del colon discendente. Il polo superiore e' sempre ricoperto dal surrene omolaterale. l margine mediale ha rapporto con i vasi renali (arteria e vena) e l'uretere. POSTERIORMENTE entrambi i reni hanno rapporto con strutture muscolari: il diaframma, per la meta' superiore e con l'aponeu rosi del muscolo transverso, il muscolo quadrato dei lombi ed il muscolo grande psoas, per la meta' inferiore. La relazione anatomica con il muscolo grande psoas e' cllnicamente importante e spiega perch l'stensione della coscia sull'anca aumenta il dolore che risulta dalla infiammazione delle regioni pararenali. A causa del rapporto posteriore solo con strutture muscolari, l'approccio chirurgico al rene e' generalmente posteriore (approccio retroperitoneale). 3 Nella loggia renale i reni sono avvolti dalla Fascia Renale che e' uno sdoppiamento della fascia trasversale. Attorno alla fascia renale, e tra questa e la superficie del rene, troviamo uno strato di grasso denominato corpo adiposo para- e peri-renale. La quantita' di questo grasso rimane abbastanza costante e non viene generalmente utilizzata dall'organismo come riserva energetica. Ha una sua importante funzione per la fissita' e l'identificazione radiologica del rene stesso. La fascia renale non ricopre completamente il rene, ma rimane aperta al di sotto del suo polo inferiore. Per questo motivo il rene ha la possibilita', in alcuni casi, di migrare verso il basso portando ad una condizione detta ptosi renale. Il fenomeno della ptosi renale avviene solo in determinate circostanze, come nel caso di un repentino dimagramento che va a ridurre la quantita' di grasso attorno ai reni (ad esempio per diete froppo drastiche o nell'anoressia). Nella ptosi renale, il surrene non segue il rene nella sua migrazione verso il basso in quanto la fascia renale manda dei setti fibrosi tra il rene ed il surrene. L'apedura inferiore,inoltre fa si che il sangue (ad esempio dopo un trauma renale) o il pus (ascesso renele) scendano in basso verso la pelvi e tra i foglietti anteriore e posteriore della fascia pelvica. I reni presentano nel loro margine mediale una apertura detta Ilo Renale che si approfonda all'interno del rene in una cavita' virtuale detta Seno Renale. Attraverso l'ilo passano tutte le strutture che vanno o vengono dal parenchima renale (vasi, nervi, linfatici e l'uretere). In particolare, ritroviamo, da anteriore a posteriore, la vena renale, l'arteria renale e l'uretere. All'interno del seno renale, invece, oltre alle divisioni dei vasi renali, ritroviamo anche la Pelvi o Bacinetto Renale, una struttura che raccoglie inizialmente l'urina

prodotta dal parenchima renale e successivamente prosegue come uretere. All'interno di particolari evaginazioni della pelvi renale (i Calici Renali) entrano le Papille Renali (cioe' la punta delle piramidi midollari, vedi avanti). Fra tutte queste strutture all'interno del seno renale sempre interposto parte del grasso perirenale. ASPETTI MACROSCOPICI E VASCOLARI 4 L'aspetto esterno del rene liscio e lucido a causa della capsula connettivale che lo avvolge. Al taglio, il rene presenta una Zona Corticale (piu' chiara nel preparato da cadavere) ed una Zona Midollare. La Corticale comprende non solo la parte piu' esterna del rene (Cortex Corticis), ma si insinua anche in profondit fino al seno renale, interponendosi tra le piramidi midollari. Quest'ultima porzione della corticale prende il nome di Colonne del Bertin. La Midollare si distingue per la sua classica forma piramidale con l'apice diretto verso il seno renale e la base rivolta verso l'esterno del rene (Piramidi Renali di Malpighi). L'apice e la base di ciascuna piramide presentano delle importanti particolarita'. L'apice della piramide si apre nel seno renale formando la cosiddetta Papilla Renale, la cui superficie presenta molte piccole aperture da cui sgocciola l'urina prodotta. La punta della papilla renale viene avvolta da una struttura ad imbuto, il Calice Minore, che confluisce con altri calici minori in un Calice Maggiore. Diversi calici minori confluiscono nella Pelvi Renale. La base della piramide manda dei prolungamenti verso la parte piu' esterna della corticale (i cosiddetti Raggi Midollari). In una visione d'insieme, quindi, bisogna considerare che le strutture della corticale e della midollare sono sempre interdigitate fra di loro: la corticale si insinua fra le piramidi midollari con le colonne del Bertin, la midollare a sua volta si insinua negli strati piu' superficiali della corticale con i raggi midollari. Classicamente il parenchima renale si divide in vari Lobi e Lobuli Renali. Per Lobo Renale si intende la porzionedi parenchima renale che comprende una intera piramide midollare, la porzione delle colonne del Bertin adiacenti e tutta la zona corticale sopra la piramide. I Lobuli Renali, invece, sono una suddivisione del lobo renale e comprendono un singolo raggio midollare con tutta la corticale adiacente. Questa divisione in lobi e lobuli ha anche un preciso riscontro funzionale per quanto riguarda la vascolarizzazione. Vascolarizzazione I reni ricevono il 22% della gittata cardiaca attraverso l'Arteria Renale che nasce direttamente dalla aorta (circa 1200 cc/minuto/2 reni). Hanno un elevato consumo di O2 (6-3% del consumo totale di O2). Il maggiore flusso ematico e consumo di O2 avviene nella corticale dove sono localizzate, ad esempio, le strutture che compiono il maggiore lavoro di secrezione/ riassorbimento, spesso con meccanismi attivi. L'arteria renale da' origine anche all'arteria surrenale inferiore. Il deflusso sanguigno assicurato invece dalla Vena Renale che drena a sua volta nella vena cava inferiore. E' importante ricordare che i reni hanno un sistema vascolare di tipo terminale. Entrando attraverso l'ilo, infatti, l'arteria renale si divide in cinque Arterie Segmentali, che dividono il rene in cinque zone vascolarizzate in modo indipendente fra di loro e senza importanti anastomosi. Queste cinque arterie segmentarie sono denominate in base alla zona che vanno a vascolarizzare: apicale (per il polo superiore), inferiore (per il polo inferiore), superiore

(per la meta' superiore della porzione anteriore del rene), intermedia (per la meta' inferiore della porzione anteriore del rene) e posteriore (per tutta la porzione posteriore del rene). Dalle arterie segmentali nascono delle Arterie Interlobari (che corrono ai lati delle Colonne del Bertin, accanto alla parete della piramide midollare) da cui originano in sequenza prima le Arterie Arciformi (che decorrono sopra la base delle piramidi) e poi le Arterie Interlobulari (che salgono decorrendo lungo i lati dei raggi midollari). Le arterie interlobulari danno origine alle Arteriole Glomerulari Afferenti che prima si capillarizzano dando il Glomerulo Renale (elemento del corpuscolo renale, vedi avanti) e successivamente proseguono come Arteriola Glomerulare Efferente. Questa arteriola a sua volta si capilarizza attorno ai tubuli renali dando i cosiddetti Capillari Peritubulari e i Vasi Retti Spuri. Altri vasi retti (Vasi Retti Veri) possono anche originare direttamente dalle arterie arciformi o dalle arterie interlobulari. Dopo la capillarizzazione peritubulare inizia il drenaggio venoso attraverso le Vene Interlobulari, Arciformi, Interlobari ed infine attraverso la Vena Renale. La vena renale di sinistra piu' lunga rispetto a quella di destra e riceve la vena surrenalica e genitale (testicolare o ovarica) di sinistra. Nel maschio l'ostruzione della vena renale sinistra una delle cause di una patologia detta Varicocele che porta alla dilatazione della vena testicolare che e sua volta induce una dilatazione del plesso pampiniforme del testicolo all'interno dello scroto.

NEFRONE E FORMAZIONE DELL'URINA Il Nefrone rappresenta l'unita' funzionale del rene in cui si svolge sia il processo di ultrafiltrazione del plasma che il successivo riassorbimento dell'ultrafiltrato con la produzione finale dell'urina. Ogni nefrone composto da due componenti principali: Corpuscolo Renale (di Malpighi) un insieme di Tubull Renali e dei loro Dotti Collettori.

Topograficamente si distinguono due tipi di nefroni: Nefroni Corticali, che rappresentano circa l'80% di tutti i nefroni e si trovano nei 2/3 esterni della corticale; Nefroni Iuxtamidollari, che rappresentano il rimanente 20% dei nefroni e si trovano nella zona corticale al confine con la midollare. Al di l della loro diversa posizione nella corticale, i due tipi di nefroni si distinguono fra di loro anche per un'altra caratteristica strutturale: i nefroni iuxtamidollari hanno una specifica. porzione del sistema dei tubuli (l'ansa di Henle, vedi avanti) che e' molto piu' sviluppata ed estesa rispeffo al corrisp6ndente segmento tubulare dei nefroni corticali. Infatti, nei nefroni iuxtamidollari questa parte del sistema tubulare penetra profondamente nella midollare renale fin quasi alla papilla renale. Al contrario, l'ansa di Henle dei nefroni corticali notevolmente piu' corta e solo una piccola parte di essa entra nella midollare. Si calcolato che la lunghezza finale di tutti i nefroni dei due reni raggiunga i 50 km. Nel loro insieme le strutture del nefrone svolgono il compito di formazione dell'urina attraverso tre processi: ultrafiltrazione glomerulare, riassorbimento tubulare e secrezione tubulare. Questi processi fanno in modo che si passi da 160 litri/die di ultrafiltrato prodotto dal corpuscolo renale a circa 1,5 litri/die di urina. Approssimativamente il 99% del volume del filtrato viene riassorbito dal sistema dei tubuli renali e meno dell'1% diviene urina.

CORPUSCOLO RENALE

I Corpuscoli Renali sono formazioni rotondeggianti che si trovano esclusivamente nella corticale del rene ed operano I' ULTRAFILTRAZIONE del plasma. Nei due reni sono circa due milioni, con una superficie filtrante totale di circa 1,5 m2. Ciascun corpuscolo renale e' composto da due elementi principali: la Capsula del Bowman, pi esternamente, ed una formazione di capillari, chiamata Glom'erulo Renale, all'interno della capsula. La Capsula del Bowman una formazione rotondeggiante in cui si distinguono due poli e due tipi di foglietti. Il Polo Arterioso e' il punto della capsula dove entra l'arteriola afferente ed esce l'arteriola efferente; il Polo Urinifero e', invece, il punto da cui inizia il sistema dei tubuli e quindi anche la via di uscita verso i tubuli delI'ultrafiltrato; il Fogiletto Parietale rappresenta la parete piu' esterna della capsula ed e' formato da un epitelio pavimentoso semplice; il Foglietto Viscerale, invece, e' la struttura della capsula a stretto contatto con il glomerulo renale. Il contatto fra queste due parti induce le cellule del foglietto viscerale a specializzarsi cambiando forma e funzione. Queste cellule sono chiamate Podociti. I podociti sono particolari cellule che mandano dei prolungamenti cellulari che terminano al di sopra della parete dei capillari glomerulari con fini digitazioni dette Pedicelli. I pedicelli di un podocita normalmente si interdigitano con i pedicelli di un altro podocita, lasciando per uno spazio elettrondenso fra pedicello e pedicello (Fessura di Filtrazione, vedi avanti). Il Glomerulo Renale rappresenta la capillarizzazione dell'arteriola afferente che entra nella capsula del Bowman attraverso il polo vascolare. Questi capillari hanno due caratteristiche importanti: sono fenestrati e le varie anse capillari sono unite fra di loro da capillari a ponte. Funzionalmente, la rete anastomotica fra le varie anse capillari rallenta il flusso ematico, ne riduce la turbolenza e favorisce un flusso di tipo laminare che porta la parte corpuscolata del sangue a scorrere piu' velocemente nella parte piu' centrale del capillare, evitando quindi di ostacolare il passaggio del plasma attraverso le fenestrature. Questa rete capillare e' sostenuta da cellule denominate del Mesangio Interno, che derivano dalle cellule (Mesangio Esterno) presenti fra l'arteriola afferente e quella efferente. I podociti e le cellule endoteliali del glomerulo producono una propria lamina basale. Le due lamine basali sono sostanzialmente fuse fra di loro formando un'unica, spessa lamina che rappresenta un importante elemento del filtro renale.

efferenti porta a due fenomeni importanti: da una parte un aumento della pressione a monte, e quindi l'alta pressione nel capillare glomerulare, dall'altra una caduta pressoria a valle, cioe' nei capillari peritubulari che si formano successivamente all'arteriole efferenti. La bassa pressione nei capillari peritubulari conseguentemente favorisce il drenaggio del liquido interstiziale all'interno degli stessi capillari. In conclusione, l'ultrafiltrazione e' un fenomeno che non necessita di un consumo di energia ma avviene solo per un gradiente pressorio formato dal ridotto calibro dell'arteriola efferente.

TUBULI RENALI L'ultrafiltrato passa attraverso il polo urinifero della capsula del Bowman nel sistema dei tubuli dove gran parte degli elettroliti e dell'acqua (99%) viene riassorbita fino ad arrivare alla formazione dell'urina finale. All'interno dei tubuli avvengono meccanismi di riassorbimento e di secrezione. E' importante tenere presente che ci che rimane all'interno del sistema dei tubuli sara' eliminato come urina, mentre quello che passera' dai tubuli all'interstizio peritubulare verra' riassorbito dai capillari peritubulari e ritornera' quindi alla circolazione sanguigna. Ogni tratto del sistema dei tubuli ha delle proprie caratteristiche funzionali e quindi morfologiche. TUBULO CONTORTO PROSSIMALE Le cellule presentano un epitelio prismatico con microvilli nella parte prospiciente al lume tubulare e delle invaginazioni della membrana nella loro parte basale. In questa porzione del tubulo renale avviene, ad opera di pompe di membrana, un riassorbimento attivo di Na+ e di CI- seguito dall'acqua (riassorbimento obbilgatorio dell'acqua). Questo meccanismo riduce il volume dell'ultrafiltrato del 65%. A causa dell'alto consumo di energia, queste cellule sono molto ricche in mitocondri che si trovano impilati soprattutto tra le varie invaginazioni della membrana cellulare presenti nella zona basale della cellula. ANSA DI HENLE L'ansa di Henle presenta un primo tratto discendente (parte sottile dell'ansa, con cellule piatte) a cui fa seguito un secondo tratto ascendente' (parte spessa, con cellule pi alte). Funzionalmente il tratto discendente permeabile all'acqua ed ai soluti, mentre quello ascendente e' impermeabile all'acqua (cioe' non permette all'acqua di fuoriuscire verso l'interstizio) ma estrude attivamente Cl- seguito dal Na+. Nel loro insieme queste due porzioni dell'ansa di Henle operano un meccanismo noto come Moltiplicazione Osmotica Controcorrente, effettuato in maniera specifica dalle anse di Henle dei nefroni iuxtamidollari che hanno delle anse molto lunghe che penetrano in tutto lo spessore della midollare. In breve, la continua estrusione attiva di Cl-/Na+ da parte del tratto ascendente crea una forte ipertonicita' dell'interstizio midollare (maggiore alla punta della piramide midollare, 1200 mOsm, rispetto alla sua base, 300 mOsm) che richiama per gradiente di concentrazione l'acqua presente nel tratto discendente dell'ansa. Quest'acqua, per, non riesce a diluire l'iperosmolarite' dell'interstizio in quanto viene subito riassorbita dai vasi retti che l'allontanano e la riportano al circolo generale (meccanismo noto come scambio osmotico controcorrente). Attraverso questo sistema le anse di Henle dei nefroni iuxtamidollari riassorbono circa il 15% del volume dell'ultrafiltrato. Inoltre, l'iperosmolarit dell'interstizio midoilare creata da queste anse essenziale anche per il riassorbimento dell'acqua operato dai tubuli e dotti collettori sotto l'influenza dell'ormone antidiuretico (ADH o Vasopressina, vedi avanti). TUBULO CONTORTO DISTALE In questo segmento troviamo un epitelio piu' basso rispetta a q elIo dei tubuli prossimali ed un lume pi ampio. Qui prosegue il riassorbimento attivo di Na+ seguito dall'acqua che ora per regolato dalla presenza dell'AIdosterone, un ormone prodotto dalla corticale del surrene sotto lo stimolo del sistema renina-angiotensina (vedi avanti). In concusione, nel tubulo contorto distale avviene un riassorbimento facoltativo dell'acqua

aIdosterone- e sodio-dipendente. TUBULI COLLETTORI: Morfologicamente le celule che formano questa porzione del tubulo presentano un epitelio cilindrico alto, relativamente imperrneabile all'acqua in assenza dell'ormone ADH (ormone antidiuretico o Vasopressina, rilasciato dalla neuroipofisi). In questo tratto del sistema tubulare avviene un riassorbimento facoltativo dell'acqua, ADH-dipendente ma sodio-indipendente. Per capire il meccanismo d'azione dell'ADH nei tubuli collettori bisogna considerare che gran parte dei tubuli e dei dotti collettori si trova nella midollare renale la quale presenta un interstizio iperosmolare a causa della moltiplicazione osmotica controcorrente operata dall'ansa di Henle. La presenza delI'ADH rende la parete dei tubuli permeabile all'acqua ma non al sodio.

L'acqua quindi puo' passare per gradiente nell'interstizio midollare iperosmolare e da l puo' essere riassorbita (riassorbimento del 19% dell'ultrafiltrato). Uscendo l'acqua e rimanendo dentro il tubulo il sodio, l'urina si concentra. DOTTI COLLETTORI: Pi tubuli collettori si riuniscono a formare i Dotti Collettori che progressivamente si riuniscono a formare i grandi Dotti del Bellini che drenano l'urina fino all'apice delle papille renali e successivamente nel sistema pelvi-caliceale. Anche questi dotti sono sensibili all'ADH. Nel sistema dei tubuli e dotti collettori, quindi, si verifica una cessione di acqua non accompagnata da sodio che rimane quindi nel lume del tubulo. Questo fatto crea l'ipertonicita' dell'urina (1015-1025 di peso specifico) emessa, ad esempio, al mattino.

L'acqua quindi pu passare per gradiente nell'interstizio midollare iperosmolare e da l puo' essere riassorbita (riassorbimento del 19% dell'ultrafiltrato). Uscendo l'acqua e rimanendo dentro il tubulo il sodio, l'urina si concentra. DOTTI COLLETTORI: Pi tubuli collettori si riuniscono a formare i Dotti Collettori che progressivamente si riuniscono a formare i grandi Dotti del Bellini che drenano l'urina fino all'apice delle papille renali e successivamente nel sistema pelvi-caliceale. Anche questi dotti sono sensibili all'ADH. Nel sistema dei tubuli e dotti collettori, quindi, si verifica una cessione di acqua non accompagnata da sodio che rimane quindi nel lume del tubulo. Questo fatto crea l'ipertonicit dell'urina (1015-1025 di peso specifico) emessa, ad esempio, al mattino.

MECCANISMO DI REGOLAZIONE DELL'ALDOSTERONE E DELL'ADH 13 ALDOSTERONE:la produzione di aldosterone (mineralcorticoide) da parte della corticale del surrene dipende dalla presenza di un altro ormone, l'angiotensina II, che a sua volta dipende dalla presenza della renina prodotta dalle cellule iuxtaglomerulari poste nell'arteriola afferente (sistema renina-angiotensina). Abbiamo gi visto come

queste cellule siano dei meccanocettori che rilasciano in circolo la renina in risposta ad un abbassamento della pressione arteriosa o sotto la stimolazione delle cellule della macula densa. La renina rilasciata nel circolo sanguigno trasforma l'Angiotensinogeno, una proteina prodotta e secreta nel fegato, in Angiotensina I. A sua volta l'angiotensina I viene trasformata nella sua forma attiva, l'Angiotensina II, dalla presenza di un enzima "convertente" prodotto da tutte le cellule endoteliali a livello del polmone (ACE, Angiotensin Converting Enzyme). L'angiotensina II a sua volta provoca una vasocostrizione dei vasi renali ed attiva la produzione ed il rilascio di aldosterone che a sua volta induce un riassorbimento di sodio e acqua a livello dei tubuli contorti distali, con il risultato finale di aumentare la pressione arteriosa. ADH: viene prodotto dai neuroni del nucleo sovraottico dell'ipotalamo e rilasciato dalla neuroipofisi. Questi neuroni sono degli osmocettori, sensibili, quindi, alle variazioni dell'osmolarit del liquido interstiziale. Quando l'osmolarit del sangue o del liquido interstiziale aumenta, questi neuroni producono pi ADH (con conseguente maggiore riassorbimento di acqua dai tubuli/dotti collettori). Se l'osmolarit invece diminuisce la produzione viene ridotta o inibita (con conseguente impermeabilit all'acqua dei tubuli/dotti collettori ed aumento della diuresi). L'ADH si lega a recettori di membrana ed aumenta la quantit dell'AMPc, aumentando la permeabilit del tubulo o dotto collettoe all'acqua. L'ADH viene anche regolato da altri fattori: (1) da pressocettori posti nell'atrio destro del cuore che attraverso le vie nervose afferenti segnalano ai neuroni dell'ipotalamo un aumento della pressione sanguigna con conseguente riduzione della produzione di ADH;(2) da cellule presenti nell'atrio destro che producono, in risposta all'aumento della pressione sanguigna, un ormone detto "Fattore Natriuretico Atriale" che riduce la produzione di ADH; (3) da varie sostanze chimiche, come ad esempio l'etanolo, che possono ridurre la secrezione di ADH. RENE ENDOCRINO 14

Il rene, oltre alla sua funzione di controllo della quantit e dell'osmolarit dei liquidi circolanti ha anche delle importanti funzioni endocrine che influenzano altri aspetti della nostra attivit biologica. ERITROPOIETINA (EPO) E' il principale regolatore dell'eritropoiesi. Viene prodotto nel 90% da fibroblasti interstiziali peritubulari della corticale del rene e, per la rimanente parte, principalmente dal fegato. La ragione della sua produzione renale deriva dal fatto che le cellule della corticale hanno un elevato metabolismo aerobio e quindi sono degli ottimi sensori dei livelli parziali di ossigeno. La produzione di eritropoietina, infatti, regolata dall'apporto di O2 nei tessuti rispetto al loro fabbisogno: ogni condizione di ipossia tessutale provoca la produzione di eritropoietina che agisce su cellule staminali del midollo osseo trasformandole in proeritroblasti. Non bisogna quindi meravigliarsi se nel caso di alcune patologie renali si ha una concomitante anemia. 1,25-DIIDROSSlCOLECALCIFEROLO (CALCITRIOLO) La Vitamina D viene sia introdotta nel nostro organismo attraverso l'alimentazione sia prodotta direttamente dalla cute, partendo dal colesterolo, in seguito all'irradiamento ultravioletto solare. Il paratormone, un ormone prodotto dalle paratiroidi, stimola nel rene la produzione di una Idrossilasi che trasforma la Vitamina D nel suo metabolita attivo; il 1,25-diidrossicolecalciferolo o, semplicemente, Calcitriolo che un vero ormone steroideo. La vitamina D attiva agisce sull'intestino tenue (stimolando il riassorbimento Ca2+), sull'osso (stimolando la deposizione del Ca2+) e sul rene (stimolando il riassorbimento tubulare di Ca2+).

PROSTAGLANDINE Principalmente PGE2 prodotta nella midollare. Sono ormoni locali che provocano una dilatazione dei vasi ematici della midollare, proteggendo la funzione renale da eccessi di ormoni vasocostrittori e diuretici. Partecipano in modo determinante all'autoregolazione del circolo renale. INNERVAZIONE RENALE 15 I vasi renali hanno una importante innervazione attraverso il plesso renale le cui fibre derivano dai gangli celiaco e aorticorenale e dai nervi splancnici (toracici) minore e minimo. L'innervazione efferente del rene vasomotoria, agendo sulle arteriole afferenti ed efferenti. In particolare da ricordare l'effetto del sistema simpatico la cui stimolazione provoca la costrizione delle piccole arterie e delle arteriole afferenti con una conseguente diminuzione della quantit di ultrafiltrato E' importante ricordare che questo effetto pu essere molto intenso ed efficace nel caso di un grave stress o di un esercizio fisico intenso riducendo la produzione di ultrafiltrato a pochi ml/min. Nel caso di uno shock il calo della vascolarizzazione renale pu essere cos intenso da dare una sofferenza ipossica al parenchima renale stesso che pu esitare in una necrosi tubulare acuta. URETERE Dalla pelvi renale di ciascun rene diparte l'uretere, una struttura tubulare/muscolare che convoglia l'urina dai reni in vescica. Ha un lungo tragitto (circa 30 cm) che classicamente viene suddiviso in tre segmenti: Addominale: in cui discende retroperitonealmente, passando davanti al muscolo psoas; Pelvica: in cui passa al di sopra dei vasi iliaci; Vescicale: in cui sbocca posteriormente nella vescica a livello del trigono vescicale. In questo loro percorso il lume degli ureteri parzialmente costretto in tre punti: alla sua origine, nel punto in cui scavalca i vasi pelvici, e nel punto in cui entra nella parete della vescica. L'uretere viene vascolarizzato da rami provenienti dall'arteria renale, dall'arteria testicolare o ovarica e dall'aorta addominale; il sangue viene successivamente drenato nelle vene renali, testicolari o ovariche. L'innervazione dell'uretere deriva dai plessi aorticorenale ed ipogastrico superiore ed inferiore e le fibre sensitive afferenti arrivano al midollo spinale a livello di T11-L2. Microscopicamente, l'uretere presenta un epitelio di tipo urinario, una spessa muscolare liscia disposta in strati e, pi esternamente, una avventizia. Le tre zone di costrizione dell'uretere sono anche i punti in cui eventuali calcoli renali possono chiudere completamente il suo lume e provocare la contrazione spastica della sua muscolatura liscia (colica ureterale).

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