Sei sulla pagina 1di 114

Galileo IPSIA “G.

Vallauri”
l’uomo e lo scienziato aprile 2010
*****
Prof. Alfonso Cornia
(ITIS “Vinci”)
Padova, 10 gennaio 1610
Galileo vide…
Galileo Galilei
(1564-1642)

Ritratto di Galileo dovuto a


Justus Sustermans
L’Italia centro-settentrionale ai tempi di Galileo
La pace di Cateau-
Cambrésis (1559)

Il Concilio di
Trento (1545-1563)
La vita di Galileo
La giovinezza (1564-1592)
Il periodo padovano (1592-1610)
Firenze (1610-1633)
Arcetri (1633-1642)
La giovinezza (1564-1592)
Trascorre la giovinezza tra Pisa e
Firenze
Si iscrive a medicina ma
preferisce le scienze fisiche.
Studia i classici ed elabora una
autonoma visione del rapporto fra
conoscenza degli antichi e nuova
scienza
Un animo irrequieto e battagliero
Il “pendolo di Galileo”
La legge dell’isocronismo del pendolo

l
T = 2π
g
La giovinezza
Due docenti hanno un
ruolo fondamentale nella
sua formazione:

Ostilio Ricci, matematico,


amico di famiglia

Francesco Bonamico,
professore di filosofia
della natura

Ostilio Ricci
La giovinezza
Studio dell’opera di Tartaglia e di Archimede

Niccolò Tartaglia (1499-1557) Archimede da Siracusa (287 a.C. – 212 a.C.)


I primi studi sul moto
Porta avanti gli studi sulle leggi del moto, in
particolare sulla caduta dei gravi
Una personalità poliedrica
1588: tiene due conferenze pubbliche: “Lezioni
circa la figura, sito e grandezza dell’Inferno di
Dante”

1589: ottiene dal granduca Ferdinando I un


contratto triennale per insegnare matematica allo
studio di Pisa

Scrive le “Considerazioni sul Tasso” e le “Postille


all’Ariosto”
Ma già nel 1591 Galileo deve far fronte a problemi familiari
ed economici che lo perseguiteranno a lungo…
Il periodo padovano (1592-1610)
Galileo si reca a Padova, chiamato dalle autorità della Repubblica
di Venezia, spinto dalle impellenti esigenze economiche e dal
clima di relativa tolleranza, nel pieno dell’epoca della
Controriforma. Lo stesso Galileo definisce questo periodo…

“Li diciotto anni


migliori di tutta la
mia età”
A Padova e Venezia incontra…
Marina Gamba,
compagna di Galileo a
Padova

Giovanfrancesco
Sagredo, nobiluomo
veneziano

Marcantonio Mazzoleni,
artigiano, assistente di
Galileo
L’arsenale di Venezia

La superficie si estendeva su un'area di 46 ettari, mentre


il numero di lavoratori raggiungeva, nei periodi di piena
attività produttiva, la quota media giornaliera di 1500-
2000 persone
Il compasso geometrico-militare

Per far fronte alle impellenti esigenze economiche, Galileo fabbrica


strumenti, tiene lezioni a studenti che ospita nella propria casa,
elabora su commissione oroscopi, presenta progetti per l’irrigazione
dei campi e per la costruzione di fortificazioni.
Ma sta pensando a tutt’altro…
La rivoluzione copernicana
A Padova trova un ambiente
vivo e stimolante, che
garantisce ampia libertà di
pensiero. Galileo ricerca
prove astronomiche e
terrestri a favore della
visione copernicana
dell’universo.

COPERNICO
(1473-1543)
Il cannocchiale Galileo viene a conoscenza della
costruzione da parte di alcuni
ottici olandesi di un occhiale in
grado di ingrandire gli oggetti
lontani, e probabilmente intorno
al 1609 ne riceve un esemplare
che perfeziona notevolmente.

Che uso ne fa?

Già nel mese di agosto 1609 lo


presenta come propria
invenzione al governo
veneziano che immediatamente
gli raddoppia lo stipendio.
Ma subito dopo…
Le scoperte del 1609-1610
Per primo utilizza il nuovo
cannocchiale come strumento
di indagine scientifica e vede
cose che nessuno aveva mai
visto.
Il 10 gennaio 1610 Galileo vide…
Sidereus Nuncius
In due mesi Galileo
compone il primo dei suoi
capolavori, scritto in latino
e rivolto alla comunità
scientifica europea.
Pochi mesi dopo torna a
Firenze, chiamato dai
Medici
Firenze (1610-1633)
o Si sviluppa in pieno il programma scientifico e
culturale di Galileo (scrive l’opera di carattere
metodologico “Il Saggiatore” e il “Dialogo dei
massimi sistemi”, autentico manifesto del
copernicanesimo)
o Si confronta con il problema dei rapporti tra
scienza e fede
o Il “processo” del 1616
o Il processo del 1633
Il Saggiatore
Alcune considerazioni di Galileo, che oggi ci
sembrano scontate, della superiorità delle prove
basate sull’esperienza diretta rispetto a quelle
basate sulla testimonianza altrui, o peggio ancora
facendo appello a una erudizione libresca:

“L’addur tanti testimoni non serve a niente… Voi


contrastate coll’autorità di molti poeti all’esperienza
che noi produciamo. Io vi rispondo e dico, che se
quei poeti fussero presenti alle nostre esperienze,
muterebbero opinione”.
Il Saggiatore
A questa opera appartiene uno dei brani più celebri della
produzione galileiana, quello dedicato al libro della natura:

“La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che


continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico
l’universo), ma non si può intendere se prima non
s’impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri ne’
quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i
caratteri sono triangoli, cerchi ed altre figure geometriche,
senza i quali mezi è impossibile a intenderne umanamente
parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un
oscuro laberinto”.
Brano n. 5
Dialogo dei massimi sistemi

E’ il manifesto del
copernicanesimo,
scritto in volgare.
Protagonisti del
dialogo sono:

• Salviati, un
acceso
copernicano;
• Simplicio, un
tenace difensore
della visione
geocentrica
• Sagredo, arbitro
della disputa
Galileo e la Chiesa

Il programma scientifico di Galileo e il ruolo della Chiesa

“Voglio che vegghino che la natura, sì come gli ha dati gli


occhi per vedere le opere sue, gli ha anco dato il cervello
da poterle intendere e capire”
Galileo e Giordano Bruno

Nola 1548

Roma (Campo de’


Fiori) 1600
Lettera a Cristina di Lorena
Se il teologo non si cura delle “più basse e umili speculazioni delle
inferiori scienze”, non deve neanche arrogarsi l’autorità, come un
principe assoluto, di emettere giudizi su di esse.
“… sarebbe come se un principe assoluto, conoscendo di poter
liberamente comandare e farsi ubbidire, volesse, non essendo egli né
medico né architetto, che si medicasse e fabbricasse a modo suo, con
grave pericolo per la vita de’ miseri infermi, e manifesta rovina degli
edifizi.”

Brano n. 7
Il primo “processo”
Padre Tommaso Caccini, domenicano di Santa Maria
Novella a Firenze, nel dicembre 1614 accusa Galileo di
contraddire con le sue teorie astronomiche le Sacre Scritture:
“La matematica è un’arte diabolica, fautrice di eresia”

Nel 1615 Galileo si reca a Roma per incontrarsi con alcuni


cardinali del Sacro Collegio, fra i quali il cardinal Roberto
Bellarmino.

In questo primo confronto con le gerarchie cattoliche Galileo


a Roma viene ospitato dall’ambasciatore fiorentino Piero
Guicciardini, che gli garantisce l’appoggio del granduca di
Toscana.
Roma, dicembre 1615
Piero Guicciardini,
ambasciatore fiorentino:

“So bene che alcuni frati di


San Domenico, che hanno
gran parte nel Santo Offizio,
et altri, gli hanno male animo
addosso; et questo non è
paese da venire a disputare Roma, Villa Medici, sede
della luna, né da volere, nel
dell’ambasciata fiorentina

secolo che corre, sostenere


né portarci dottrine nuove”.
I Gesuiti Roberto Bellarmino:
“Mi pare che il sig. Galileo faccia
prudentemente a contentarsi di
parlar ex suppositione e non
assolutamente, come io ho
sempre creduto abbia parlato il
Copernico.
… ma volere affermare che
realmente il sole stia nel centro
del mondo, e che la Terra stia nel
3° cielo e giri con somma velocità
intorno al Sole, è cosa molto
pericolosa”.

Brano n. 6
Febbraio 1616. Galileo davanti ai teologi
Galileo: “Io non ci ho interesse alcuno, né punto mi sarei
occupato, se, come ho detto, i miei nemici non mi ci
havessero intromesso”

Il Sant’Uffizio dichiara eretiche le proposizioni seguenti:

“1. Che il sole sia al centro del mondo e per conseguenza


immobile di moto locale
2. Che la Terra non è centro del mondo né immobile, ma si
muove secondo sé tutta”.

Tuttavia non c’è, per quanto risulta, una proibizione formale


che ne impedisca l’insegnamento, né un atto formale
firmato da Galileo.
L’elezione di Urbano VIII
Nell’agosto 1623 Maffeo
Barberini (1568-1644),
grande estimatore di
Galileo, viene eletto papa
con il nome di Urbano VIII.

E’ una svolta attesa da


Galileo, che in quegli anni
sta lavorando al “Dialogo dei
massimi sistemi”.
Spera in un sostegno attivo
da parte del nuovo papa.
I tre pesci
Verso il secondo processo
I consiglieri del Papa lo convincono del fatto che la
figura di Simplicio, che nel “Dialogo dei massimi sistemi”
difende goffamente la vecchia teoria tolemaica, è una
caricatura dello stesso Urbano VIII.

Pesano le notevoli pressioni della Spagna, che accusa il


Papa di non essere abbastanza inflessibile nella difesa
della fede cattolica.

Nel settembre 1632 l’Inquisizione romana fa ordinare a


Galileo l’ingiunzione a “comparire a Roma davanti al
Commissario generale del Sant’Uffizio”.
Verso il secondo processo
Nel gennaio 1633 né l’età ormai avanzata di Galileo né
le sue precarie condizioni di salute né la peste che
dilagava in Italia centrale fermano l’inesorabile corsa
verso il processo:

“Il Sant’Uffizio non può tollerare queste fintioni, né


dissimular la sua venuta qui. Si ordina di pigliarlo et
condurlo alle carceri di questo supremo Tribunale,
legato anche con ferri”.
1633: processo a Galileo

L’ambasciatore fiorentino, profondo conoscitore dei palazzi


vaticani, esorta Galileo a non commettere l’errore di
difendere davanti al Tribunale le sue opinioni copernicane.
1633: processo a Galileo

La linea difensiva di Galileo mira a sostenere che in realtà il


“Dialogo dei massimi sistemi” mette a confronto le due visioni
del mondo, senza prendere posizioni.
Messo alle strette con “argomenti” assai convincenti afferma:
“Nel detto libro io affermo il contrario dell’opinione di
Copernico”
1633: processo a Galileo

21 giugno.
L’inquisitore ordina a Galileo di dire se tiene per vera la
ipotesi di Copernico; in caso contrario si agirebbe contro di
lui con tutti i mezzi.
Galileo, ormai distrutto, nega di aver mai sostenuto il
copernicanesimo:
“Io son qua nelle loro mani; faccino quel che gli piace”
Roma,
22 giugno 1633.
Il testo originale
dell’abiura
L’abiura
“Io Galileo, figliuolo del quondam Vincenzio Galileo di
Fiorenza, dell’età mia d’anni 70…
con cuor sincero e fede non finta abiuro, maledico e
detesto li sudetti errori e eresie …
… se conoscerò alcun eretico o che sia sospetto d’eresia lo
denonziarò a questo S. Offizio, o vero all’Inquisitore o
Ordinario del luogo, dove mi trovarò.”

Brano n. 9
“Eppur si muove…”
Subito dopo la pronuncia dell’abiura “con cuor sincero e
fede non finta” Galileo subisce un’ulteriore umiliazione: il
libro che meglio di ogni altro testimonia il suo genio e la
sua passione viene bruciato davanti a lui.
Secondo una delle tante leggende, probabilmente destituita
di fondamento ma non per questo meno significativa,
subito dopo questa umiliazione Galileo avrebbe
pronunciato le celebri parole: “Eppur si muove”.
In effetti la sua convinzione sulla validità del sistema
copernicano restò intatta.
Arcetri, gli ultimi anni

Le testimonianze sugli ultimi anni di Galileo ci


giungono dagli allievi prediletti (Benedetto Castelli,
Evangelista Torricelli, Bonaventura Cavalieri) e dal
poeta inglese John Milton
Uno spirito indomabile

“Galileo è il simbolo
stesso della libertà di
pensiero in Italia,
umiliato ma indomabile”
John Milton
(1608-1674)
Virginia Galilei, Suor Maria Celeste
(Padova 1600 – Arcetri aprile 1634)
“Virginia, donna di esquisito
ingegno, singolare bontà e
a me affezionatissima”
Galileo

Le condizioni di salute si
aggravano, Galileo diviene
progressivamente cieco.

Tuttavia trova ancora la


forza di continuare
Il testamento
scientifico di
Galileo, dedicato
alla meccanica e
alla caduta dei
gravi:
I “Discorsi sopra
due nuove
scienze”
1642

Galileo muore all’inizio dal 1642,


poco prima di compiere 78 anni.
Il giorno di Natale dello stesso anno
nasce Isaac Newton.
Una ferita aperta
Dopo la morte di Galileo le autorità ecclesiastiche
impediscono la costruzione di un monumento funebre:

“Non è bene fabricare mausolei al cadavero di colui che è


stato penitentiato nel Tribunale della Santa Inquisizione, ed è
morto mentre durava la penitenza”

La persecuzione continua nei confronti dei suoi allievi, che


avevano fondato la “Accademia del Cimento”: su ordine
dell’inquisizione il Granduca di Toscana la scioglie dopo pochi
anni, nel 1667.
Negli stessi anni Newton pubblica le sue opere fondamentali.
Una ferita aperta
1734: solo un secolo dopo la morte viene permessa la
costruzione di un monumento funebre in Santa Croce

1757: il papa Benedetto XIV toglie dall’indice dei libri


proibiti i libri che parlano del moto della Terra

1822: Papa Pio VII autorizza l’insegnamento del moto


della Terra nelle scuole
Una storia lunga 400 anni
Anni ‘60: negli anni successivi al concilio Vaticano II
papa Paolo VI inizia cautamente a prospettare una
revisione della posizione della Chiesa sul caso Galileo.

1979, centenario della nascita di Einstein. Giovanni Paolo


II: “Galileo ebbe molto a soffrire da parte di uomini e
organismi della Chiesa”

La commissione dopo una decina di anni di lavoro


presenta la su relazione nel 1992, nel 350° anniversario
della morte di Galileo.
Le conclusioni della commissione hanno prodotto,
all’interno del mondo cattolico e fuori di esso, reazioni
diverse.
50
Una storia lunga 400 anni
1992: la Commissione nominata da Giovanni Paolo II presenta un
documento in cui si afferma:

“Una delle cause della condanna di Galileo va ricercata nel fatto che
una maggioranza di teologi non percepiva la distinzione formale tra la
Sacra Scrittura e la sua interpretazione, il che li condusse a trasporre
indebitamente nel campo della dottrina della fede una questione di fatto
appartenente alla ricerca scientifica… Gli errori commessi da ambo le
parti sono stati esposti con tutta lealtà, come pure l' aspetto increscioso
di questa grave incomprensione reciproca”.

Parecchi anni prima il filosofo francese di ispirazione cattolica Jacques


Maritain era andato certamente molto più avanti:

“I giudici hanno peccato di abuso di potere,


arroganza, autoritarismo”
51
“Dopo 350 anni il Vaticano afferma che Galileo
aveva ragione: si muove”

“E’ ufficiale! La Terra gira attorno al Sole,


anche secondo il Vaticano”.

52
Su Galileo
Galileo ci sorprende per l’acutezza dell’intuizione e per il
coraggio, in un’epoca in cui in Italia a causa dello stato di
servitù in cui la scienza è ridotta tutto ciò che si scrive
non è che adulazione e banalità – John Milton

Il motivo di fondo che io trovo nell’opera di Galileo è


costituito dalla lotta appassionata contro ogni tipo di
dogma basato sull’autorità – Albert Einstein
Su Galileo
Galileo ci sorprende per l’acutezza dell’intuizione e per il
coraggio, in un’epoca in cui in Italia a causa dello stato di
servitù in cui la scienza è ridotta tutto ciò che si scrive
non è che adulazione e banalità – John Milton

Il motivo di fondo che io trovo nell’opera di Galileo è


costituito dalla lotta appassionata contro ogni tipo di
dogma basato sull’autorità – Albert Einstein
Galileo scrittore

„ Sapegno: “La sua opera, per ricchezza di


contenuto umano e potenza di stile, si inserisce
nella storia futura della nostra prosa, come un
fatto letterario e culturale di prima grandezza. E’
il più grande prosatore fa Machiavelli e Manzoni,
un periodo di 400 anni”.

„ Parini scrive a proposito dello stile di Galileo:


“D’altro più non si cura fuorché d’essere inteso”
Galileo
scrittore

Per Leopardi Galileo è il più grande fisico di


tutti i tempi, e insieme a Dante Alighieri è il più
grande rappresentante della letteratura italiana
Il martello e la piuma

Galileo: “Se potessimo lasciar cadere un martello


e una piuma simultaneamente nel vuoto, le
vedremmo raggiungere il suolo nello stesso
momento”. Ma a quei tempi nessuno gli credeva.
L’opera scientifica di Galileo
Meccanica: leggi del moto, principio di inerzia,
relatività galileiana, isocronismo del pendolo
Astronomia: utilizzo scientifico del
cannocchiale e ricerca di prove astronomiche a
favore del copernicanesimo
Il metodo scientifico galileiano
Inoltre:
Termologia, magnetismo, acustica musicale, ottica
Matematica: applicazioni scientifiche della matematica;
infinitesimi e infiniti
Metodo scientifico galileiano
“Il metodo sperimentale consiste nell’osservare i fatti e
non procedere per teorie astratte e aprioristiche”.
Sì, ma non è tutto…
Elementi essenziali del metodo galileiano:
• Distinzione fra osservazione ed esperimento
(sensate esperienze)
• Formulazione delle leggi in forma quantitativa
(certe dimostrazioni)
• Progressivo abbandono della visione
antropocentrica nello studio della natura
Sensate esperienze
Galileo non osserva i fenomeni con occhi di spettatore,
ma con l’atteggiamento dello studioso.
Non sta a sentire la natura, la interroga.

Lo scienziato:
• Spoglia i fenomeni da tutti i parametri secondari
• Progetta, realizza e osserva i risultati di un esperimento
finalizzato a confermare o smentire l’ipotesi da lui
formulata

Un classico esempio è quello dello studio della caduta dei


gravi, che Galileo esamina con il piano inclinato
Una sensata esperienza: il piano inclinato
Perché Galileo utilizza il piano inclinato?

Bezzuoli: “Galileo mostra il piano inclinato agli allievi e ai dotti”


Piano inclinato
Piano inclinato e caduta dei gravi
Grazie al piano inclinato Galileo dimostra che, riducendo e
tendenzialmente eliminando gli attriti, tutti i corpi cadono di moto
accelerato con la stessa accelerazione.
Senso comune e indagine scientifica
“Le vette della conoscenza”

Per ammirare ancora le idee e lo stile


di Galileo è opportuno leggere un
altro brano che riguarda quelle che
Galileo chiama le “vette della
conoscenza”

Brano n. 4
Meccanica
E’ possibile cogliere la portata dell’opera di Galileo se si parte
dalla concezione tradizionale della struttura dell’universo.
Tale concezione risale nella sua sostanza ad Aristotele (384
a.C. – 322 a.C.) e a Tolomeo (circa 100-170 d.C.)

Claudio Tolomeo (100-170)


La fisica pre-galileiana
„ Netta distinzione fra Terra e cielo
„ La Terra è immobile al centro dell’universo (quiete
assoluta)
„ Ogni corpo è composto dai quattro elementi (acqua,
terra, aria, fuoco)
„ Dottrina dei luoghi naturali
„ Moti naturali e moti violenti, che non si possono
confrontare né comporre
Meccanica pre-galileiana

Perché Vilcoyote non è


un galileiano?
Interpretazione di alcuni fenomeni
meccanici
Il modello aristotelico appare coerente, credibile, legato al senso
comune. Vediamo alcuni esempi.

• Spingo un corpo su un piano e lo lascio: cosa succede?


• Lancio un corpo verticalmente verso l’alto: che tipo di
moto segue?
• Lancio obliquamente un corpo: che traiettoria segue?
• Un grave cade verticalmente: che tipo di moto segue?
• Faccio scivolare una biglia su un piano orizzontale
finché cade dal bordo: che traiettoria segue?
Vilcoyote non lo sa, ma segue la stessa traiettoria della
biglia
Critica di Galileo

„ Il modello aristotelico è qualitativo


„ Totale incompatibilità fra moti violenti e moti naturali. Questo
impedisce una visione unitaria dei fenomeni fisici
„ Si limita a prendere atto di quanto i sensi ci suggeriscono

Vediamo alcuni contributi di Galileo al superamento


della concezione tradizionale:
1) Principio di inerzia
2) Moto parabolico
3) Relatività galileiana
Principio di inerzia
E’ un tipico esempio del procedimento seguito da Galileo:

1.Numerosi esperimenti realizzati seguiti da calcoli sui


risultati ottenuti
2.Il passaggio agli esperimenti mentali, in grado di eliminare
i fattori di disturbo nello studio dei fenomeni
Moto parabolico
Manoscritto del
1608:
Calcoli sul
moto composto
(traiettorie
paraboliche)
Ricostruzione
schema
Dettaglio schema

1328
doveria 1306
diff. 22
Differenze trovate

Valore Valore Differenza


sperimentale teorico
1172 1131 41

1328 1306 22

1340 1330 10

1500 1460 40
L’opera astronomica di Galileo
Galileo appare più famoso come astronomo che come
fisico. In effetti ha dato contributi fondamentali alla
astronomia.
‰ Ha perfezionato e per primo ha utilizzato
scientificamente il cannocchiale
‰ Ha colto meglio di chiunque altro la portata storica
del copernicanesimo,
copernicanesimo a favore del quale ha raccolto prove
decisive
‰ E’ importante per le singole scoperte astronomiche
portate a termine

77
L’astronomia prima di Galileo

L’astronomia è probabilmente la più


antica delle scienze naturali: perché?

Gli astri (Sole, Luna, stelle ordinate in costellazioni) sono degli


indicatori naturali dello scorrere del tempo, essenziali nella
previsione degli eventi (es. in agricoltura)

Gli astri sono punti di riferimento per l’orientamento per


terra e per mare

Ma c’è anche qualcos’altro…

78
L’astronomia prima di Galileo
Il cielo suggerisce l’esistenza
di possibili correlazioni tra le
vicende umane e i fenomeni
cosmici.

Lo studio del cielo è stato


caricato anche di motivazioni
religiose e divinatorie che da
sempre l’uomo si pone.

79
Astronomia greca

L’astronomia greca è il frutto della lunga sequenza di


osservazioni dei popoli babilonese ed egizio e
della raffinata ed avanzatissima impostazione
concettuale e filosofica dei greci.
Nel lungo periodo che va da Talete (VI sec. a.C.)
a Tolomeo (II sec. d.C.) i modelli astronomici e
cosmologici presentati sono numerosi; alla fine
prevarrà il modello tolemaico.

80
Eratostene (276-196 a.C.)
misura del meridiano
Dal valore del raggio,
risalì al meridiano.
Il valore trovato, 250.000
stadi, espresso nelle
unità di misura odierne, è
pari a:
6314 km.
Il valore corretto è:
6366 km (valore medio)

81
L’universo di Aristotele (394-322 a.C.)

Aristotele propone un modello geocentrico, che pone cioè la


Terra al centro dell'universo.
Secondo Aristotele, la Terra è formata da quattro elementi:
terra, acqua, aria, fuoco. Le varie composizioni degli
elementi costituiscono tutto ciò che si trova nel mondo.
Ogni elemento ha la tendenza a rimanere o a tornare nel
proprio luogo naturale, che per la terra e l'acqua è il
basso, mentre per l'aria e il fuoco è l'alto. La Terra come
pianeta, quindi, non può che stare al centro dell'universo,
poiché è formata dai due elementi tendenti al basso, cioè al
centro dell'universo.

82
L’universo di Aristotele (394-322 a.C.)
Riguardo ciò che si trova oltre la
Terra, Aristotele lo riteneva
composto di un quinto elemento, o
quintessenza o etere. L'etere, che
non esiste sulla Terra, sarebbe
privo di massa, invisibile e,
soprattutto, eterno ed inalterabile:
queste due caratteristiche
sanciscono un confine tra i luoghi
sub-lunari del mutamento (la Terra)
e i luoghi immutabili (il cosmo).
E’ il cosiddetto universo a due sfere.

83
Tolomeo (100-175)
E’ l’ultimo grande astronomo
dell’antichità, massimo
rappresentante
dell’astronomia ellenistica. La
sua opera maggiore, il cui
titolo “Almagesto” è noto
nella traduzione araba,
rappresenta il vertice di tutta
l’astronomia classica, almeno
nella versione aristotelica;
rimase il riferimento
essenziale per quindici
secoli.

84
L’universo tolemaico
Il punto essenziale dell’universo
tolemaico è l’immobilità della
Terra, attorno alla quale ruotano
tutti i corpi celesti.
Per giustificare le irregolarità del
moto dei pianeti utilizzò epicicli,
deferenti, equanti ed eccentrici,
pur di salvare i principi aristotelici
del moto perfetto: orbite circolari
percorse a velocità costante.
Con il risultato che…

85
Un universo semplice?

86
La cosmologia medievale

Furono gli arabi a riprendere e sviluppare, dopo


secoli di decadenza, i risultati dell’astronomia
ellenistica, grazie anche al sistema di numerazione
ben più pratico di quello romano.
In occidente si sviluppa una cosmologia che
riprende, soprattutto con San Tommaso, il
modello aristotelico-tolemaico adattandolo ai
dogmi del cristianesimo.

87
L’universo di Dante

88
L’astronomia moderna
Il principio dogmatico delle
orbite circolari attorno alla
Terra, percorse di moto
uniforme rappresentava
ormai un ostacolo per lo
studio del cielo.
Copernico riprese il modello
di Aristarco, che già
nell’antichità aveva
ipotizzato un modello Niccolò Copernico
eliocentrico. (1473-1543)

89
L’universo copernicano

90
Il cammino
della
rivoluzione
copernicana

91
Galileo nella rivoluzione copernicana
Galileo è colui che meglio comprese la portata storica
della rivoluzione copernicana, e sapeva che per
affermarsi doveva vincere antiche visioni del mondo
ormai stratificate. Occorreva anche combattere contro il
senso comune.

Quello che non immaginava è che doveva vincere


anche l’accanita difesa non solo dei pedanti seguaci di
Aristotele ma anche del potere religioso e politico.

92
A proposito di perfezione
Ecco un altro esempio della arguzia con cui Galileo
distruggeva i luoghi comuni: è vero che il numero tre
denota la perfezione, come avrebbe detto Aristotele?
Galileo fa dire a Salviati in un passo del “Dialogo”:

“Non credo proprio


che per quanto
riguarda le zampe il
numero tre sia più
perfetto di due o
quattro”.

93
Osservazioni astronomiche
Padova 1609-1610

„ L’aspetto della Luna


„ La via Lattea
„ I satelliti di Giove (pianeti medicei)
„ Le macchie solari
„ L’aspetto di Saturno
„ Le fasi di Venere

94
Alcuni disegni da “Il Saggiatore”
Saturno Giove Marte

Venere con le sue fasi


Disegno di Galileo con i crateri
lunari

96
Le macchie solari

Disegno di Galileo confrontato con una


moderna fotografia delle macchie solari
97
Saturno (oltre 1.000.000.000 di km dalla Terra)

Una moderna Disegni di Galileo


fotografia di relativi a Saturno
Saturno
98
Le fasi di Venere

Un’altra prova a favore del sistema Copernicano

99
La via Lattea
Con il telescopio il catalogo stellare, fermo dai tempi di Tolomeo a circa 1000
stelle, aumenta in modo impressionante.
Viene messo in discussione Il modello delle “stelle fisse”, che assicurava una
tranquilla stazionarietà dell’universo, un suo ordine soprannaturale e una
centralità della Terra come stabilito dalla Bibbia.

100
Gennaio
1610:
Appunti su
Giove

101
Satelliti di Giove
7 gennaio
8 gennaio

10 gennaio

13 gennaio
102
Ricostruzione
moderna della
posizione dei
quattro satelliti nel
gennaio 1610

103
Nugolo!

Confronto immagini
104
Immagini di Giove al
cannocchiale

105
Foto di famiglia
Periodo dei satelliti di Giove

Satellite Periodo secondo Periodo (dall’Enc.


Galileo Britannica)
Io 1g 18h 30m 1g 18h 29m

Europa 3g 13h 20m 3g 13h 30m

Ganimede 7g 4h 7g 4h

Callisto 16g 18h 16g 18h


Telescopio con griglia

108
Bibliografia

Andrea Frova, Perché accade ciò che accade, Rizzoli, 1995


Andrea Frova, La fisica sotto il naso, Rizzoli, 2001
Bertolt Brecht, Vita di Galileo, Einaudi, 1997
Bellini – Mazzoni, Galileo e la prosa scientifica – Moduli di
letteratura italiana – Laterza, 1999
Dava Sobel, La figlia di Galileo, Rizzoli, 1999

109
Bibliografia
Enrico Bellone, Galileo, le opere e i giorni di una mente inquieta,
Le Scienze, 1998
Dragoni, Bergia, Gottardi, Dizionario biografico degli scienziati e
dei tecnici, Zanichelli, 2001
Giuliano Toraldo di Francia, L’indagine del mondo fisico, Einaudi,
1976 (fuori catalogo)
James Reston, Galileo, Piemme, 2001
Oddone Longo, Galileo, l’uomo che contava le stelle, 2009
http://www.pd.astro.it/mostra/G1100MAN.HTM

110
Due dei libri consigliati

111
Per finire: “Galileo was right”
(Galileo aveva ragione)

Chi l’ha detto?

La risposta è…
Per finire: “Galileo was right”
(Galileo aveva ragione)

(Dalla superficie lunare, gli astronauti di Apollo 15,


1971)
“Galileo was right”
L’astronauta David Scott ha condotto lo spettacolare esperimento
sulla superficie lunare con un martello e una piuma

FINE

Potrebbero piacerti anche