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Vallauri”
l’uomo e lo scienziato aprile 2010
*****
Prof. Alfonso Cornia
(ITIS “Vinci”)
Padova, 10 gennaio 1610
Galileo vide…
Galileo Galilei
(1564-1642)
Il Concilio di
Trento (1545-1563)
La vita di Galileo
La giovinezza (1564-1592)
Il periodo padovano (1592-1610)
Firenze (1610-1633)
Arcetri (1633-1642)
La giovinezza (1564-1592)
Trascorre la giovinezza tra Pisa e
Firenze
Si iscrive a medicina ma
preferisce le scienze fisiche.
Studia i classici ed elabora una
autonoma visione del rapporto fra
conoscenza degli antichi e nuova
scienza
Un animo irrequieto e battagliero
Il “pendolo di Galileo”
La legge dell’isocronismo del pendolo
l
T = 2π
g
La giovinezza
Due docenti hanno un
ruolo fondamentale nella
sua formazione:
Francesco Bonamico,
professore di filosofia
della natura
Ostilio Ricci
La giovinezza
Studio dell’opera di Tartaglia e di Archimede
Giovanfrancesco
Sagredo, nobiluomo
veneziano
Marcantonio Mazzoleni,
artigiano, assistente di
Galileo
L’arsenale di Venezia
COPERNICO
(1473-1543)
Il cannocchiale Galileo viene a conoscenza della
costruzione da parte di alcuni
ottici olandesi di un occhiale in
grado di ingrandire gli oggetti
lontani, e probabilmente intorno
al 1609 ne riceve un esemplare
che perfeziona notevolmente.
E’ il manifesto del
copernicanesimo,
scritto in volgare.
Protagonisti del
dialogo sono:
• Salviati, un
acceso
copernicano;
• Simplicio, un
tenace difensore
della visione
geocentrica
• Sagredo, arbitro
della disputa
Galileo e la Chiesa
Nola 1548
Brano n. 7
Il primo “processo”
Padre Tommaso Caccini, domenicano di Santa Maria
Novella a Firenze, nel dicembre 1614 accusa Galileo di
contraddire con le sue teorie astronomiche le Sacre Scritture:
“La matematica è un’arte diabolica, fautrice di eresia”
Brano n. 6
Febbraio 1616. Galileo davanti ai teologi
Galileo: “Io non ci ho interesse alcuno, né punto mi sarei
occupato, se, come ho detto, i miei nemici non mi ci
havessero intromesso”
21 giugno.
L’inquisitore ordina a Galileo di dire se tiene per vera la
ipotesi di Copernico; in caso contrario si agirebbe contro di
lui con tutti i mezzi.
Galileo, ormai distrutto, nega di aver mai sostenuto il
copernicanesimo:
“Io son qua nelle loro mani; faccino quel che gli piace”
Roma,
22 giugno 1633.
Il testo originale
dell’abiura
L’abiura
“Io Galileo, figliuolo del quondam Vincenzio Galileo di
Fiorenza, dell’età mia d’anni 70…
con cuor sincero e fede non finta abiuro, maledico e
detesto li sudetti errori e eresie …
… se conoscerò alcun eretico o che sia sospetto d’eresia lo
denonziarò a questo S. Offizio, o vero all’Inquisitore o
Ordinario del luogo, dove mi trovarò.”
Brano n. 9
“Eppur si muove…”
Subito dopo la pronuncia dell’abiura “con cuor sincero e
fede non finta” Galileo subisce un’ulteriore umiliazione: il
libro che meglio di ogni altro testimonia il suo genio e la
sua passione viene bruciato davanti a lui.
Secondo una delle tante leggende, probabilmente destituita
di fondamento ma non per questo meno significativa,
subito dopo questa umiliazione Galileo avrebbe
pronunciato le celebri parole: “Eppur si muove”.
In effetti la sua convinzione sulla validità del sistema
copernicano restò intatta.
Arcetri, gli ultimi anni
“Galileo è il simbolo
stesso della libertà di
pensiero in Italia,
umiliato ma indomabile”
John Milton
(1608-1674)
Virginia Galilei, Suor Maria Celeste
(Padova 1600 – Arcetri aprile 1634)
“Virginia, donna di esquisito
ingegno, singolare bontà e
a me affezionatissima”
Galileo
Le condizioni di salute si
aggravano, Galileo diviene
progressivamente cieco.
“Una delle cause della condanna di Galileo va ricercata nel fatto che
una maggioranza di teologi non percepiva la distinzione formale tra la
Sacra Scrittura e la sua interpretazione, il che li condusse a trasporre
indebitamente nel campo della dottrina della fede una questione di fatto
appartenente alla ricerca scientifica… Gli errori commessi da ambo le
parti sono stati esposti con tutta lealtà, come pure l' aspetto increscioso
di questa grave incomprensione reciproca”.
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Su Galileo
Galileo ci sorprende per l’acutezza dell’intuizione e per il
coraggio, in un’epoca in cui in Italia a causa dello stato di
servitù in cui la scienza è ridotta tutto ciò che si scrive
non è che adulazione e banalità – John Milton
Lo scienziato:
• Spoglia i fenomeni da tutti i parametri secondari
• Progetta, realizza e osserva i risultati di un esperimento
finalizzato a confermare o smentire l’ipotesi da lui
formulata
Brano n. 4
Meccanica
E’ possibile cogliere la portata dell’opera di Galileo se si parte
dalla concezione tradizionale della struttura dell’universo.
Tale concezione risale nella sua sostanza ad Aristotele (384
a.C. – 322 a.C.) e a Tolomeo (circa 100-170 d.C.)
1328
doveria 1306
diff. 22
Differenze trovate
1328 1306 22
1340 1330 10
1500 1460 40
L’opera astronomica di Galileo
Galileo appare più famoso come astronomo che come
fisico. In effetti ha dato contributi fondamentali alla
astronomia.
Ha perfezionato e per primo ha utilizzato
scientificamente il cannocchiale
Ha colto meglio di chiunque altro la portata storica
del copernicanesimo,
copernicanesimo a favore del quale ha raccolto prove
decisive
E’ importante per le singole scoperte astronomiche
portate a termine
77
L’astronomia prima di Galileo
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L’astronomia prima di Galileo
Il cielo suggerisce l’esistenza
di possibili correlazioni tra le
vicende umane e i fenomeni
cosmici.
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Astronomia greca
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Eratostene (276-196 a.C.)
misura del meridiano
Dal valore del raggio,
risalì al meridiano.
Il valore trovato, 250.000
stadi, espresso nelle
unità di misura odierne, è
pari a:
6314 km.
Il valore corretto è:
6366 km (valore medio)
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L’universo di Aristotele (394-322 a.C.)
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L’universo di Aristotele (394-322 a.C.)
Riguardo ciò che si trova oltre la
Terra, Aristotele lo riteneva
composto di un quinto elemento, o
quintessenza o etere. L'etere, che
non esiste sulla Terra, sarebbe
privo di massa, invisibile e,
soprattutto, eterno ed inalterabile:
queste due caratteristiche
sanciscono un confine tra i luoghi
sub-lunari del mutamento (la Terra)
e i luoghi immutabili (il cosmo).
E’ il cosiddetto universo a due sfere.
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Tolomeo (100-175)
E’ l’ultimo grande astronomo
dell’antichità, massimo
rappresentante
dell’astronomia ellenistica. La
sua opera maggiore, il cui
titolo “Almagesto” è noto
nella traduzione araba,
rappresenta il vertice di tutta
l’astronomia classica, almeno
nella versione aristotelica;
rimase il riferimento
essenziale per quindici
secoli.
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L’universo tolemaico
Il punto essenziale dell’universo
tolemaico è l’immobilità della
Terra, attorno alla quale ruotano
tutti i corpi celesti.
Per giustificare le irregolarità del
moto dei pianeti utilizzò epicicli,
deferenti, equanti ed eccentrici,
pur di salvare i principi aristotelici
del moto perfetto: orbite circolari
percorse a velocità costante.
Con il risultato che…
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Un universo semplice?
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La cosmologia medievale
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L’universo di Dante
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L’astronomia moderna
Il principio dogmatico delle
orbite circolari attorno alla
Terra, percorse di moto
uniforme rappresentava
ormai un ostacolo per lo
studio del cielo.
Copernico riprese il modello
di Aristarco, che già
nell’antichità aveva
ipotizzato un modello Niccolò Copernico
eliocentrico. (1473-1543)
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L’universo copernicano
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Il cammino
della
rivoluzione
copernicana
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Galileo nella rivoluzione copernicana
Galileo è colui che meglio comprese la portata storica
della rivoluzione copernicana, e sapeva che per
affermarsi doveva vincere antiche visioni del mondo
ormai stratificate. Occorreva anche combattere contro il
senso comune.
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A proposito di perfezione
Ecco un altro esempio della arguzia con cui Galileo
distruggeva i luoghi comuni: è vero che il numero tre
denota la perfezione, come avrebbe detto Aristotele?
Galileo fa dire a Salviati in un passo del “Dialogo”:
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Osservazioni astronomiche
Padova 1609-1610
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Alcuni disegni da “Il Saggiatore”
Saturno Giove Marte
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Le macchie solari
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La via Lattea
Con il telescopio il catalogo stellare, fermo dai tempi di Tolomeo a circa 1000
stelle, aumenta in modo impressionante.
Viene messo in discussione Il modello delle “stelle fisse”, che assicurava una
tranquilla stazionarietà dell’universo, un suo ordine soprannaturale e una
centralità della Terra come stabilito dalla Bibbia.
100
Gennaio
1610:
Appunti su
Giove
101
Satelliti di Giove
7 gennaio
8 gennaio
10 gennaio
13 gennaio
102
Ricostruzione
moderna della
posizione dei
quattro satelliti nel
gennaio 1610
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Nugolo!
Confronto immagini
104
Immagini di Giove al
cannocchiale
105
Foto di famiglia
Periodo dei satelliti di Giove
Ganimede 7g 4h 7g 4h
108
Bibliografia
109
Bibliografia
Enrico Bellone, Galileo, le opere e i giorni di una mente inquieta,
Le Scienze, 1998
Dragoni, Bergia, Gottardi, Dizionario biografico degli scienziati e
dei tecnici, Zanichelli, 2001
Giuliano Toraldo di Francia, L’indagine del mondo fisico, Einaudi,
1976 (fuori catalogo)
James Reston, Galileo, Piemme, 2001
Oddone Longo, Galileo, l’uomo che contava le stelle, 2009
http://www.pd.astro.it/mostra/G1100MAN.HTM
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Due dei libri consigliati
111
Per finire: “Galileo was right”
(Galileo aveva ragione)
La risposta è…
Per finire: “Galileo was right”
(Galileo aveva ragione)
FINE