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degli accordi

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Come si leggono
le sigle degli
accordi
In questa lezione vedremo come si
leggono le sigle degli accordi. Su molti
libri di teoria e su più di un tutorial online
si trovano tavole che aiutano a leggere le
sigle. Piuttosto che aggiungere
un'ennesima tavola, proveremo a
concentrarci sul meccanismo che sta
alla base dei diversi sistemi di siglatura,
e sugli errori più comuni che commette chi
sta imparando a leggerli.

Cosa sono le sigle


degli accordi
Le sigle degli accordi sono simboli
utilizzati per indicare in modo rapido i vari
tipi di accordo. Non esiste un sistema di
siglatura degli accordi universalmente
riconosciuto, esistono diversi sistemi e
un musicista preparato deve essere
capace di leggerli tutti. Dovrai quindi
imparare a riconoscere gli accordi siglati
con simboli diversi. In particolare:

L'accordo minore viene indicato


con uno di questi segni: m, - , mi,
Mi Esempio: Cm, C-, Cmi, CMi
La settima maggiore viene
indicata con uno tra questi simboli:
maj7, Maj7, Ma7, Δ, 7+
[quest'ultima siglatura è
sconsigliata perché il + viene a
volte indicato per la (#5) e quindi
l'accordo 7+ può essere
interpretato anche come 7(#5)]
Esempio: Fmaj7, FMaj7, FMa7,
FΔ, F7+
La quinta diminuita viene indicata
con (♭5)
Esempio: D(♭5).
La quinta aumentata viene
indicata con (#5), aug, +, (5+)
Esempio: E(#5), Eaug, E+, E(5+)
La sesta maggiore viene indicata
con 6
Esempio: A6, Am6 [quest'ultima
siglatura indica la triade minore
Am con l'aggiunta della sesta
maggiore]
La sesta minore è molto rara ed il
suo uso è limitato agli accordi
minori (non esiste un accordo
maggiore con la sesta minore). Si
indica con (♭6)
Esempio: Cm(♭6)
L'accordo minore con la settima
minore e la quinta diminuita
(l'accordo trovato sul settimo grado
della scala maggiore) è detto
accordo semidiminuito e si sigla
con: m7(♭5), -7(♭5), ø
Esempio: Gm7(b5), G-7(b5), Gø
L'accordo diminuito viene
indicato con dim, dim7, o
Esempio: Bdim, Bdim7, Bo

Se questi concetti sono troppo avanzati


per te, forse ti può interessare il Video
corso di Armonia Funzionale, per
imparare gli accordi, le cadenze e le
progressioni armoniche più comuni

Dove si trovano le
sigle degli accordi:
diversi tipi di
siglatura
Testo con accordi
In molte edizioni musicali e in molte
pagine disponibili online le sigle degli
accordi si trovano affiancate al solo testo
di una canzone, come in questo esempio
(il brano è "Imagine" di John Lennon).

Un esempio di testo con accordi: le sigle degli accordi


sono scritte sopra le parole della canzone

Il testo con accordi è un sistema di


scrittura molto approssimativo, l'esecutore
infatti deve già conoscere la durata degli
accordi e il momento preciso in cui vanno
suonati. I limiti principali di questo
sistema sono:

Qualunque brano, anche il più


semplice, presenta qualche
passaggio strumentale, ad
esempio un introduzione o una
parte interna al brano. Nel testo
con accordi questi passaggi sono
omessi per intero, o nella
migliore delle ipotesi sono scritti
sommariamente
Basare l'accompagnamento sulla
parte cantata è fuorviante, infatti
normalmente accade esattamente
l'opposto: è il cantante che si
appoggia all'accompagnamento
(regolare e preciso) per cantare il
tema (in modo più libero e
irregolare)

Quadro armonico
Il quadro armonico è un sistema di
scrittura degli accordi nel quale sono
segnalate le misure musicali e la durata
dei singoli accordi al loro interno. Il quadro
armonico fornisce informazioni precise
su armonia e ritmo di un brano musicale,
manca invece completamente la parte
relativa alla melodia.

Il quadro armonico contiene informazioni precise sulla


durata dei singoli accordi

Un quadro armonico può essere scritto


rapidamente anche poco prima di un
concerto, tipicamente per dare una parte
scritta a qualcuno che ne è sprovvisto. Il
quadro armonico è molto più chiaro del
testo con accordi, in quanto anche chi non
ha mai ascoltato un determinato brano
può suonarlo con una discreta precisione.
Il quadro armonico è dunque una forma di
scrittura veloce, di emergenza.

Quando possibile è meglio adottare una


soluzione ancora migliore: un rigo di
pentagramma con la melodia principale
del brano, corredata dalle sigle degli
accordi e se necessario dal testo della
canzone.

Il pentagramma singolo
con melodia, accordi e
testo
Il sistema più completo e preciso per
segnalare le sigle degli accordi è il
pentagramma singolo, nel quale gli
accordi hanno una collocazione precisa
dal punto di vista ritmico. Il pentagramma
contiene inoltre anche il tema del brano
musicale, oppure tutto quello che può
essere rilevante dal punto di vista
melodico: una linea di basso, un riff o
pattern ripetuto. Infine, il pentagramma
singolo può contenere anche il testo
della canzone, o almeno una parte
(tipicamente la prima strofa).

Il pentagramma singolo è uno spartito


universale per tutti gli strumenti nel quale
ciascun musicista legge la parte che gli
interessa ma tiene d'occhio anche quello
che fanno gli altri. Ad esempio, un
bassista leggerà principalmente le sigle
ma potrà seguire anche la melodia del
brano. Il pianista suonerà gli accordi e
forse una parte della melodia. Il cantante
leggerà le parole e la melodia, ma potrà
seguire anche le parti strumentali ecc.
Il pentagramma singolo è utilizzato nei
celebri Real Books, le raccolte di brani
jazz e pop.

un esempio di pentagramma singolo con testo e


sigle degli accordi

E' un'abitudine consolidata quella di


scrivere gli accordi sopra il
pentagramma, ed il testo sotto. A volte i
pianisti principianti tendono a scrivere gli
accordi sotto il pentagramma, pensando
che le sigle degli accordi debbano
sostituire la chiave di basso. E' invece più
prudente mantenere la disposizione più
diffusa e scrivere le sigle degli accordi
sopra il pentagramma e non sotto.

Notazione medievale
e notazione italiana
In questa guida, per indicare il nome delle
note stiamo utilizzando la notazione
alfabetica medievale A B C D E F G
invece che quella italiana Do Re Mi Fa
Sol La Si.

La notazione alfabetica medievale è


rimasta in uso nei paesi anglosassoni e
per questo oggi è molto diffusa a livello
internazionale. Il sistema è semplice da
ricordare: basta pensare che il nome delle
note è costituito dalle lettere dell'alfabeto
e che si inizia a contare dalla nota La
invece che dal Do.

Il La è la nota sulla quale è basato il


sistema temperato, la sua frequenza è
infatti fissata a 440 hertz e gli altri suoni
sono intonati di conseguenza. C'è dunque
una buona ragione per partire dalla nota
La, sebbene sia altrettanto ragionevole
iniziare a contare e chiamare le note
partendo dalla nota Do, in quanto Do è la
prima nota della scala naturale
maggiore.

Notazione medievale e notazione italiana - nome


delle note

Come si scrivono le
sigle degli accordi:
comprendere il
meccanismo
Per imparare come si scrivono le sigle
degli accordi, oltre alla memoria può
essere utile comprendere alcuni
meccanismi. Infatti tutti i sistemi di
notazione hanno in comune due regole:

per indicare la triade maggiore non


si utilizza alcun simbolo, l'accordo
maggiore è dato per sottinteso.
L'accordo minore si riconosce
dunque perché c'è un qualche tipo
di segno che lo indica (m, -, mi,
Mi).
Per quanto riguarda l'indicazione
della 7, accade il contrario: la
settima minore è indicata
semplicemente con il numero 7,
è dunque sottintesa. La settima
maggiore si riconosce invece
perché c'è un qualche tipo di
segno che la indica (maj7, Maj7,
Ma7, Δ, 7+).

Un errore tipico di chi sta imparando a


leggere le sigle degli accordi è quello di
dividere la sigla maj7 in due metà maj / 7,
ad esempio leggendo l'accordo Cmaj7
come:

Cmaj (accordo maggiore) / con aggiunta


di 7

Questa interpretazione della sigla è errata


perché non esiste alcun segno per
indicare la triade maggiore, in quanto
essa è sottintesa. Cmaj7 è quindi da
leggersi come:

C (triade maggiore) / con aggiunta di


maj7 (settima maggiore)

Per non commettere questo errore può


essere utile ricordare questa semplice
tabella:

Indicazioni su terza e settima nelle sigle degli accordi

Accordi add, accordi


sus
Sebbene anche in questo caso esistano
siglature diverse, generalmente si impiega
add quando si vuole aggiungere una nota
precisa ad un accordo (tipicamente ad
una triade) Ad esempio Cadd2 : triade di
C con aggiunta della seconda (D).

L'indicazione sus è solitamente limitata


ad un accordo ben preciso,
l'accordo 7sus4, nel quale la quarta è
una sostituzione della terza, e non un
aggiunta.

La siglatura sus2 è spesso usata in modo


fuorviante per indicare un'appoggiatura
del secondo grado sul primo, ovvero un
accordo formato da 2-3-5 con la
fondamentale suonata dal bassista (o
dalla mano sinistra del pianista). In questo
caso è più corretto scrivere add2.

Sarebbe invece corretto utilizzare la sigla


sus2 per indicare un accordo formato
solo da 1-2-5, dunque privo della terza e
quindi "sospeso" come l'accordo sus4.
Tuttavia è bene stare in guardia quando si
incontra un accordo sus2 perché il più
delle volte indica (in modo non corretto)
un accordo add2 oppure addirittura un
accordo di 9.

Come al solito, chi legge le sigle deve


essere pronto ad interpretare anche
scritte poco chiare o poco coerenti.

Tensioni, armonia
superiore
Si chiamano tensioni o armonia
superiore le voci dell'accordo superiori
all'ottava: 9,11,13. Alcuni sistemi di
siglatura indicano con precisione le
tensioni da utilizzare su ciascun accordo,
altri sistemi lasciano la scelta
all'interprete. Relativamente
all'indicazione delle tensioni, i diversi
sistemi di siglatura possono avere tre
diversi comportamenti:

Le sigle indicano solo le tensioni


eventualmente suonate dal
tema. Ad esempio, se il tema
suona D su un accordo di C7, la
sigla riporterà C9. Questo è il
comportamento più frequente nei
"Real Books"
Le sigle riportano con esattezza
tutte le tensioni dell'accordo.
Questo è indispensabile in una
scrittura orchestrale, dove
nessuno si può permettere di
suonare tensioni a caso perché
rischia di creare attrito con quelle
suonate da qualche altro
strumento. La scrittura completa
delle tensioni è consigliabile anche
se nel gruppo sono presenti due
strumenti armonici (ad esempio
pianoforte e chitarra).

Settima minore
sottintesa
Quando la sigla riporta indicazioni sulle
tensioni 9,11,13 ed è assente l'indicazione
sulla settima, normalmente questa è una
settima minore. Ad esempio

C9 : accordo di C7 con aggiunta di 9

Em11 : accordo Em7 con aggiunta di 11

D9sus4 : accordo D7sus4 con aggiunta di


9

In che ordine si
scrivono le alterazioni
nelle sigle degli accordi
Un altro punto che conviene aver chiaro è
che normalmente le sigle degli accordi
sono costruite in questo ordine:

indicazione sulla settima


dell'accordo. Quella minore si
indica con 7, quella maggiore con
diversi simboli quali maj7, Maj7,
Ma7, 7+, Δ
indicazioni sulle voci superiori
dell'accordo in questo ordine: 9,
11, 13

L'ordine delle indicazioni è dunque: 3,


7, 5, 9, 11, 13

Può apparire strano che la quinta sia


indicata dopo la terza e prima della nona,
e che non si segua un ordine progressivo
3 5 7 9 ecc., eppure è consuetudine
scrivere nelle sigle degli accordi prima
l'indicazione sulla settima e poi quella
(eventuale) sulla quinta.

Tuttavia, a volte può capitare di trovare


l'accordo m7♭5 scritto come m(♭5)7, se
mai dovessi trovare una sigla del genere
sii pronto ad interpretarla correttamente,
ma non utilizzarla di tua iniziativa perché
molti ne sarebbero confusi. Come
dicevamo al principio della guida: non
esiste un sistema di siglatura
universalmente riconosciuto. Bisogna
dunque essere pronti a leggere gli accordi
scritti nelle maniere più disparate, a volte
anche molto fantasiose e poco chiare.

Di tanto in tanto, qualcuno ritiene di avere


inventato un sistema migliore di tutti gli
altri, così troviamo libri con gli accordi
scritti in modo ancora diverso, con il
risultato di aumentare ulteriormente la
confusione.

Conclusioni
Spero che questa guida ti sia servita ad
imparare come si scrivono le sigle
degli accordi ed a comprendere il
meccanismo sottostante.

La prossima settimana vedremo la


armonizzazione della scala minore,
riprendendo il discorso sugli accordi di
settima dove lo abbiamo lasciato la
settimana scorsa. Se necessario, puoi
ripassare le lezioni su scala maggiore e
armonizzazione della scala maggiore.

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Updated 27/03/2018 Lezioni

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