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Progetto Alternanza Scuola-Lavoro 2018/19

Analisi costi-benefici per la valutazione


degli investimenti: un caso pratico
• Docenti:
Edilio Valentini
valentin@unich.it
http://ediliovalentini.jimdo.com

Cristina Salvioni
salvioni@unich.it
https://economia.unich.it/visualizza.php?type=persona&id=1
18
Calendario incontri
• mer 9 gennaio, ore 9-13 (VALENTINI) aula 32

• gio 10 gennaio, ore 9-11 (SALVIONI) aula inf.

• ven 11 gennaio, ore 9-11 (SALVIONI) aula inf.


ore 11-13 (VALENTINI) aula inf.

• gio 24 gennaio, ore 9-11 (VALENTINI) aula 16a


Cosa faremo…
• Durante questi incontri vedremo in cosa consiste
l’analisi costi-benefici (ACB) e come utilizzarla per
valutare l’opportunità di un investimento
• Passeremo in rassegna i concetti e le tecniche necessari
per impostare un’ACB in una prospettiva inizialmente
estesa a tutte le possibili decisioni economiche
• Vedremo poi come l’ACB rappresenti un efficiente
strumento per la valutazione di politiche pubbliche e,
in particolar modo, ci soffermeremo sulle politiche
ambientali per la lotta ai cambiamenti climatici
• Impareremo ad impostare un’ACB su un foglio di
calcolo Exel e, al termine del corso, effettuerete voi
stessi un’ACB riferita ad una vostra decisione di
investimento domestico nel quale potrete utilizzare
tutti i concetti trattati in aula
Cos’è l’analisi costi-benefici
• In termini generali l’analisi costi-benefici (ACB) si riferisce
all'insieme delle tecniche per la valutazione di progetti
basate sulla misurazione e la comparazione di tutti i costi e i
benefici che sono direttamente o indirettamente
ricollegabili ai progetti stessi.
• L’ACB ha assunto con il tempo diversi significati ma,
normalmente, con essa si intende un’analisi tesa a valutare
la bontà di un progetto dal punto di vista sociale
• L’ACB è diventata oggi uno strumento obbligatorio per
l’accesso ai Fondi Strutturali Europei, i quali permettono il
co-finanziamento di programmi e progetti di grandi
dimensioni che presentano determinate caratteristiche
di sostenibilità economico-sociale.
• Comunque, essa è sempre auspicabile nella valutazione di
progetti pubblici e grandi opere
Un Esempio: la TAV Torino-Lione
• Il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, lo scorso
6 giugno, ha dichiarato che le grandi opere, tra
cui la Torino-Lione, sarebbero state valutate in
base a un’analisi di costi e benefici: «Insieme alla
Lega rivaluteremo questo progetto, ma con
valutazioni giuridiche e tecnico scientifiche».
• L’analisi dei costi-benefici doveva essere resa
pubblica entro lo scorso 31 dicembre ma la
scadenza è stata rimandata a prima delle
prossime elezioni Europee.
In cosa consiste l’ACB
• Come abbiamo detto, l’ACB si riferisce in generale
a tecniche valutative basate sulla misurazione e la
comparazione di costi e benefici direttamente o
indirettamente ricollegabili all’oggetto della
valutazione.
• L’oggetto della valutazione, nell’accezione
comune di ACB, sono decisioni pubbliche
(progetti, programmi, investimenti, ecc.)
• La logica dell’ACB, comunque, è estendibile alla
valutazione economica di qualsiasi decisione,
pubblica o privata
Valutazioni economiche per le decisioni
• La vita di ciascuno di noi è caratterizzata dal dover
continuamente prendere decisioni ed effettuare scelte
– Il prossimo anno inizierò a lavorare o continuerò a
studiare? In quale università? Che corso di laurea?
– Cosa faccio quando finisce questa lezione? Vado a casa a
studiare? Esco con gli amici? Faccio shopping? Cosa
compero?
• A fronte di ogni cosa che facciamo c’è
– un «costo» (devo necessariamente rinunciare a
qualcos’altro) e
– un «beneficio» (alla vostra età potreste non rendervene
bene conto perché c’è qualcun altro che sceglie per voi…)
ed il fatto che decidiamo di farla indica che il beneficio che
riteniamo di trarne è maggiore del costo che dobbiamo
sostenere
L’ACB come regola decisionale
• Il confronto fra i costi e i benefici ci fornisce delle
semplici regole decisionali:
1. Non fare mai una cosa se il costo è superiore al
beneficio
2. Scegliere di fare quella cosa che garantisce il
massimo beneficio netto, cioè la differenza fra
benefici e costi
3. Quando si fa qualcosa, se il beneficio addizionale
che otterremmo dal farne di più è maggiore del
relativo costo addizionale, allora dovremmo farne di
più, se è minore dovremmo farne di meno
4. La migliore scelta possibile consiste nel fare qualcosa
fino al punto in cui il beneficio addizionale che
otterremmo dal farne di più è esattamente uguale al
relativo costo addizionale
Un po’ di formalizzazione
1. Un progetto x non deve essere intrapreso se
BN(x)=B(x)-C(x)<0
2. Se x e y sono due progetti alternativi, con
BN(x)>0 e BN(y)>0,
a) scegli x se BN(x)>BN(y)
b) scegli y se BN(x)<BN(y)
3. Se x misura l’ammontare di un investimento,
a) aumenta x se Bmg(x)>Cmg(x)
b) riduci x se Bmg(x)<Cmg(x)
c) scegli il livello di x tale che Bmg(x)=Cmg(x)
Un esempio: lo studio
• Studiare è un investimento che comporta un
costo (denaro, tempo, impegno) e dal quale
mi attendo dei benefici (piacere di
apprendere, reddito futuro, status sociale)
• All’aumentare degli anni dedicati allo studio i
benefici addizionali si riducono mentre i costi
addizionali aumentano:
– finché i primi sono superiori ai secondi mi
conviene continuare a studiare
• Cosa ci serve per confrontare i costi e i
benefici?
Alcuni «ingredienti» dell’ACB
• La valutazione di tutti i costi e tutti i benefici deve
essere espressa in termini monetari
– questo rappresenta un indubbio vantaggio perché ci
consente di valutare tutto con la stessa unità di misura
ma, al tempo stesso, può rivelarsi un esercizio
piuttosto complesso
• Bisogna poter confrontare costi e benefici che
possono manifestarsi in momenti molto distanti
fra loro
– Per effettuare l’ACB in un contesto intertemporale
abbiamo bisogno di calcolare il valore attuale di tutti
costi e benefici futuri
• Dobbiamo tener conto dell’incertezza connessa
alla valutazione di costi e benefici futuri
Valutazioni monetarie
• In linea di principio, i costi e i benefici delle nostre
scelte (e di qualsiasi altro agente economico) sono
sempre quantificabili in termini monetari (per esempio
in euro)
• La valutazione in termini monetari è semplice quando
possiamo fare riferimento a prezzi di mercato
• Ad esempio, per un’impresa che produce un
determinato bene i benefici sono dati dai ricavi delle
vendite e i costi sono quelli necessari per la sua
produzione
• I primi si calcolano moltiplicando la quantità venduta
per il prezzo di vendita, i secondi moltiplicando gli
input utilizzati per la produzione per i rispettivi prezzi
di acquisto.
• In tal caso l’ACB corrisponde ad una analisi finanziaria
Analisi finanziaria e analisi economica
• Molto spesso però l’analisi finanziaria non è
sufficiente per poter effettuare un’ACB
• L’ACB, infatti, è un’analisi economica che
necessita di monetizzare anche variabili per le
quali un prezzo di mercato non esiste o non
riflette tutti i costi e tutti i benefici dei quali
desideriamo tener conto
• Come abbiamo detto l’ACB è normalmente
riferita alla valutazione della sostenibilità
socio-economica di progetti pubblici per i
quali, perciò, è necessario valutare alcuni
aspetti che non si riflettono nei prezzi di
mercato.
Un esempio: la valutazione delle
politiche per i cambiamenti climatici
Correlazioni fra CO2 in atmosfera,
attività umana e cambiamenti climatici
Gli effetti dei cambiamenti climatici
Fonte: Stern (2006)
ACB per la valutazione delle politiche
per i cambiamenti climatici
• Ipotizziamo di voler valutare una politica per la
riduzione delle emissioni di CO2 che miri a ridurre
l’utilizzo di energia elettrica prodotta da
combustibili fossili (carbone e petrolio) ed
incentivi la produzione e il consumo di energia da
fonti rinnovabili (solare, eolico, ecc)
• Un’analisi finanziaria dei costi e dei benefici
connessi alle due opzioni potrebbe portarci a
scegliere di non intraprendere l’investimento
necessario per la transizione verso le rinnovabili
• Infatti, produrre energia elettrica con combustibili
fossili è tutt’ora molto economico
• Tuttavia un’analisi finanziaria non terrebbe conto di
tutti i benefici (minori costi) che si avrebbero
riducendo le emissioni di CO2
• Ad esempio, minori emissioni potrebbero generare
una riduzione dei costi connessi all’innalzamento del
livello del mare, alla scarsità d’acqua per irrigazione e
usi alimentari, agli eventi metereologici estremi, alle
ondate di caldo, al calo di produzioni agricole,
all’aumento di malattie, all’estinzione di specie
vegetali e animali, nonché ridurre il rischio di eventi
catastrofici e irreversibili
• Tali costi però ricadono solo in minima parte sulle
decisioni private relative al consumo dei combustibili
fossili
• Infatti, chi utilizza carbone e petrolio genera un costo
ambientale per il quale non è tenuto a pagare un
corrispettivo e che non si riflette quindi in un maggior
prezzo
• Questo tipologia di costi è definita esternalità negativa e la
sua presenza genera una produzione di CO2 eccessiva
rispetto a quanto sarebbe socialmente desiderabile
• Inoltre, come abbiamo detto, se un privato volesse ridurre
le sue emissioni di CO2, dovrebbe affrontare dei costi ma
non sarebbe in grado di appropriarsi di tutti i benefici
connessi alla sua scelta (se la mia azione riduce il rischio di
eventi metereologici estremi, non ne beneficio solo io!)
• La qualità dell’ambiente infatti è un bene pubblico in
quanto presenta le caratteristiche di consumo non rivale e
beneficio non escludibile e, pertanto, la sua fornitura deve
essere valutata in una prospettiva pubblica con un’analisi
non soltanto finanziaria ma anche economico-sociale
Come valutare un’esternalità?
• Quando a certe voci di costo o beneficio non
siamo in grado di associare un prezzo di
mercato, dobbiamo ricorrere ad espedienti
che ci vengono forniti da alcune tecniche:
– Prezzi ombra
– Valutazione contingente
– Costo di viaggio
– Prezzo edonico
– Valutazione dei danni (costo opportunità)
Valore attuale e tasso di sconto
• Una volta che tutti i costi e i benefici rilevanti ai fini del progetto
sono stati individuati e per ciascuno di essi si è provveduto ad
imputare un valore economico, bisogna rendere tali valori
omogenei dal punto di vista temporale
• Poiché la CO2 tende ad accumularsi in atmosfera e può essere
riassorbita completamente solo dopo diversi decenni, i costi delle
politiche per i cambiamenti climatici dobbiamo sostenerli subito
mentre i benefici li potremo vedere solo fra molti anni.
• L’operazione che consente di rendere confrontabili valori economici
riferiti a diversi periodi di tempo è l’attualizzazione
• Qual’è il valore attuale di una somma x fra n anni? Cioè, qual’è
quella somma VA(x) tale per cui disporre di essa oggi è equivalente
a disporre di x fra n anni?
• Per effettuare questa equivalenza dobbiamo applicare ad x un tasso
di sconto ∆n (con 0 ≤ ∆n ≤ 1)
– VA(x)= ∆n ·x
– dove ∆n =1/(1+r)n
• Come si vede, il valore di ∆n =1/(1+r)n è tanto più piccolo quanto più
grandi sono n e r.
• Ovviamente 100 euro fra un anno valgono meno di 100 euro oggi e
più di 100 euro fra due anni.
• La scelta di r invece, per quanto la si voglia riferire a valori di
mercato «oggettivi», è sempre soggetta ad una certa discrezionalità
• r può essere parametrizzata al tasso d’interesse di mercato (quello
al quale le banche prestano e domandano denaro):
– infatti se il tasso di interesse di mercato è del 10%, posso investire 100
oggi ed avere 110 fra un anno, 121 fra due anni e il VA di 121 fra due
anni è 121/(1,1)2=110/(1,1)=100
• Fondamentalmente però r riflette le preferenze intertemporali di
chi deve prendere la decisione economica
• Per le ACB riferite a scelte pubbliche, queste preferenze saranno
necessariamente di natura politica
• Maggiore è r, minore è ∆, minore cioè è l’importanza che
attribuiamo al futuro
• Minore è l’importanza che attribuiamo al futuro, minore sarà la
volontà di intraprendere politiche per i cambiamenti climatici
Valore attuale netto
• Quando il progetto da valutare implica un flusso
di costi e di benefici lungo un orizzonte temporale
di n anni, l’ACB necessita della valutazione del
valore attuale netto (VAN) definito come
VAN= ∑i=1…n Bi/(1+r)i -∑i=1…n Ci/(1+r)i
• La logica decisionale è sempre la stessa:
– Un progetto x non deve essere intrapreso se VAN<0
– Fra più progetti bisogna scegliere quello con il VAN
maggiore
• Per scegliere fra progetti di dimensioni diverse
potrebbe essere preferibile basarsi sul
VAN relativo= VAN / [∑i=1…n Ci/(1+r)i]
Criteri di scelta alternativi
• Rapporto benefici-costi
RBC= [∑i=1…n Bi/(1+r)i] / [∑i=1…n Ci/(1+r)i]
per cui
– Un progetto non deve essere intrapreso se RBC<1
– Bisogna scegliere il progetto con il RBC maggiore
• Tasso interno di rendimento (TIR), dato da quel
valore r tale per cui
∑i=1…n Bi/(1+r)i = ∑i=1…n Ci/(1+r)i
• Il TIR è pertanto quel valore di r per il quale
VAN=0
• Poiché il VAN si riduce al crescere di r, possiamo
rappresentare la relazione fra VAN, r e TIR come
segue
VAN
Il VAN è positivo quando r<TIR

O TIR r
VAN
Il progetto più conveniente può essere quello con il TIR più elevato,
ma…

O TIR’ TIR r
VAN
…non necessariamente!!!

O TIR’ TIR r
Periodo di rimborso
• Un altro criterio di scelta può basarsi sul
periodo di rimborso (Payback period o PBP)
che è rappresentato dall’intervallo di tempo
necessario (ad esempio il numero anni)
affinché i guadagni cumulati superino i costi
cumulati.
• Minore è il PBP tanto più un progetto è
conveniente
Rischio e incertezza
• Un altro aspetto determinante nell’ACB è
quello dell’incertezza relativa al verificarsi di
eventi capaci di influenzare l’entità dei costi e
dei benefici futuri.
• Per esempio, i costi futuri dei cambiamenti
climatici possono variare moltissimo in
funzione dei diversi scenari che potrebbero
verificarsi a seguito dell’innalzamento della
temperatura sulla terra.
Valore atteso
• In queste situazioni può essere utile cercare di
prevedere tutti gli eventi possibili conseguenti ad
una certa scelta e attribuire a ciascuno di essi una
probabilità
• Ad esempio, a fronte di un costo certo pari a
1500 da sostenere oggi, fra un anno il beneficio
attuale di un investimento potrebbe essere pari a
1000 con probabilità 0,25 o a 2000 con
probabilità 0,75.
• Possiamo esprimere il VAN di questo
investimento in termini di valore atteso:
– VAAN=1000·0,25+2000·0,75-1500=250
Incertezza e avversione al rischio
• Un decisore neutrale nei confronti del rischio
sceglierà sempre l’opzione che garantisce il
maggior valore atteso
• Un decisore avverso al rischio potrebbe preferire
una opzione che garantisce con certezza una
somma minore del valore atteso di una opzione
alternativa rischiosa
• La normativa ambientale europea si fonda sul
«principio di precauzione» che implica per il
policy maker un atteggiamento prudenziale,
proprio cioè di un decisore molto avverso al
rischio che teme il verificarsi degli eventi meno
favorevoli (anche se poco probabili)

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