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MINI-GUIDA SU COME CREARE UN SITO

PER IL LANCIO DI UN MVP


POSSO FARCELA

ANCHE
DA
SOLO
BONUS: TARGETING FACEBOOK ADS
SULLA BASE DEL PROGETTO IMPASTA
CON STEFANO

POSSO FARCELA ANCHE SOLO


Mini-guida su come creare un sito per il lancio di un MVP

BONUS: Targeting Facebook/Instagram Ads sulla base del progetto


Impasta con Stefano
INTRODUZIONE 3

COME CREARE IL SITO 5

WORDPRESS vs SHOPIFY 5

SERVIZI DI HOSTING 7

COME INSTALLARE WORDPRESS 8

IMPOSTAZIONI DI WORDPRESS 8

SCELTA DEL TEMA 11

PERSONALIZZIAMO IL TEMA + SCHEMA TYPES 13

PAGE BUILDER 14

STRUTTURA DI UNA PAGINA WEB 15

PLUGINS AGGIUNTIVI 17

VELOCIZZARE IL SITO 17

CREARE LO SHOP 20

AGGIUNGERE UN LMS (Learning Management System) 21

BONUS 24

RINGRAZIAMENTI 27
INTRODUZIONE

Nel corso del “Mastermind” di Marketers sul lancio del progetto


“Impasta con Stefano”, Dario ha chiesto nel gruppo “Qual è lo scoglio
professionale più grande che state affrontando?”; nel leggere i
commenti mi sono accorto che per la maggiore i problemi comuni
sono:

1. Necessità di un partner di progetto;


2. Carenza di capacità digital;
3. Mancanza di fondi.

Questa mini-guida nasce proprio da questi 3 pain-points, per


analizzarli e mostrarti una strada che spero ti aiuterà a lanciare in
totale autonomia la tua idea/progetto. In particolare, con focus sul
punto 2, ti mostrerò quanto in realtà può essere semplice creare
l’asset di lavoro, quali strumenti utilizzare e come utilizzarli,
ovviamente nell’ottica del punto 3.

Iniziamo quindi a rispondere a questi punti dolenti:

1. Fare/avere un team è una cosa bellissima, lo vediamo nelle


dirette e nel lavoro proposto da Marketers. Un team è un
ambiente stimolate e di continua crescita, soprattutto quando
si è affini e complementari, ma senza mettersi in gioco prima da
soli è molto difficile formare il proprio team. Preferiresti avere
come partner qualcuno che ancora non ha fatto nulla ma ha
tanta voglia, oppure chi si è già sporcato le mani anche a costo
di fallire? Think about it! D’altronde mi pare che Dario sia partito
“solo”, dov’è ora Dario? Perciò il primo consiglio è: sii il partner di
te stesso, puoi farcela anche solo; e se così non sarà guarda al
lato positivo e fai tesoro della tua esperienza!
2. Nessuno nasce skillato, sicuramente l’attitudine a qualcosa si
dimostra un enorme vantaggio, ed in questo mi reputo molto
fortunato per la mia attitudine al mondo digital e alla tecnologia,
ma tutto si può imparare se muniti di volontà, la forza motrice di
tutte le cose, e costanza.
3. Il “Mastermind” qui viene in aiuto come case-study. Stefano è
riuscito a creare una community (30k su Instagram e 18k su
Facebook) senza spender soldi ma investendo l’unica e più
preziosa risorsa che abbiamo tutti in egual misura ogni giorno, il
tempo! Quella di Stefano è un’ottima base di partenza e che può
concretamente aiutarlo a mitigare i primi risultati anche
organicamente. Pensi davvero che il suo test in advertising da
400/500€, andato male, gli abbia consentito di raggiungere
l’audience che attualmente vanta sui social? Assolutamente no!
Sono stati passione e costanza i suoi punti di forza, ed è proprio
grazie a questi che ora ha una base per partire. Quando si ama
ciò che si fa lo si legge negli occhi di chi ti parla, ciò consente di
entrare più facilmente in empatia con le persone, e la fiducia da
parte loro sarà automatica. In quanti seguiamo le dirette
Marketers? Non vedi anche tu quanto amore e gioia hanno per
il proprio lavoro? Più e più volte i ragazzi di Marketers hanno
ripetuto che “Non sono necessari grandi capitali per partire,
sicuro servirà un minimo d’investimento, ma quel minimo è
facilmente raggiungibile se il nostro progetto è più importante
della cena ed il cinema il sabato sera”.

Confucio: Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neanche un giorno


in tutta la tua vita.

Spero tu sia un po’ più motivato, perciò bando alle ciance, let’s go!
COME CREARE IL SITO

In questa sezione vedremo quali sono i tools principali per la


creazione dell’ecosistema di lavoro, quali sono le alternative e come
ridurre costi e gap digitale; il tutto in riferimento al progetto Impasta
con Stefano. Ciò non toglie che questa mini-guida può essere
sfruttata anche nell’ambito di altri progetti.

WORDPRESS vs SHOPIFY

Esistono centinaia di tools utili alla creazione di siti web, landing page,
e-commerce, etc. Inutile negare però che, al giorno d’oggi, sono in 2
a dividersi il mercato: WordPress e Shopify.

Esistono faide e fazioni su questo argomento, e da chi ne sa poco la


domanda più frequente che sento/leggo è: E’ meglio WordPress o
Shopify? Non esiste risposta più ovvia che: Dipende!

Dipende dal progetto, da ciò che vuoi fare, dal budget. Sicuramente
esiste una differenza sostanziale tra le due piattaforme, almeno a mio
avviso.

Shopify è una piattaforma in cloud che permette di realizzare un e-


commerce senza dover installare un software in locale e senza aver
bisogno di un server. Quindi nasce prevalentemente per l’e-
commerce e, nella mia personale opinione, per quelli che prevedono
grossi cataloghi. Luogo comune su questa piattaforma è: non sei mai
proprietario del tuo store, il proprietario è Shopify ed hai poco margine
di customizzazione se non tramite plugin (9/10 sono a pagamento).

Costo: 29$ al mese (348$ annui) + plugin aggiuntivi.


WordPress è un CMS (Content Management System), nato per il
blogging prima, altamente usato anche per l’e-commerce oggi
tramite il plugin WooCommerce, che diversamente necessità di uno
spazio di hosting ed un’installazione per essere fruibile. E’ altamente
customizzabile ed ha un database ricchissimo di plugin (gratuiti e
non).

Costo: gratis (paghi solo lo spazio di hosting, ci arriveremo dopo) +


plugin aggiuntivi.

Com’è intuibile, nel nostro caso, non avrebbe alcun senso andare ad
utilizzare Shopify, seppur è vero che vogliamo vendere qualcosa; ma
i costi di Shopify sono alti in partenza e non è una piattaforma idonea
al nostro progetto per capacità di customizzazione. E’ bene ricordare
che abbiamo bisogno anche di creare delle Opt-in Page ed un funnel
strutturato. Pertanto ciò che andremo ad utilizzare, e che i Marketers
utilizzeranno nel progetto Impasta con Stefano, è WordPress in
combinazione ad alcuni plugin che vedremo in seguito.
SERVIZI DI HOSTING

Come accennato prima WordPress necessita di uno spazio di Hosting


per funzionare, ovvero un servizio dove caricheremo il nostro sito per
metterlo online. Esistono diversi parametri da valutare nella scelta del
servizio di hosting, in primis la velocità che influisce non poco sulla
SEO (Search Engine Optimization). Ma per non allungare troppo il
brodo, e non essendo io un recensore, ti dirò subito quali sono
secondo la mia esperienza i 2 servizi a cui faccio affidamento quando
creo un sito per me o per un cliente.

SiteGround: in assoluto il migliore, ne parla anche Dario in un suo


articolo sul blog. Servizio eccellente in tutte le sue parti, tuttavia è un
tantino costoso. Il piano consigliato è il GrowBig che dopo il periodo
promozionale passa a 22,99€ + iva al mese. Praticamente costa
quanto Shopify, ma ne vale veramente la pena.

VHosting: altro servizio assolutamente valido, sia in termini qualitativi


che quantitativi, per chi non vuole spendere grosse cifre. Il piano che
utilizzo più spesso è WordPress Veloce 01 che costa solo 45€ + iva
all’anno.

Hai libera scelta sul servizio da utilizzare, ti raccomando solo di


scegliere bene e nel caso fare anche ricerche approfondite.

Disclaimer: cliccando sul nome dell’hosting accedi tramite link affiliato dal quale
guadagno una piccola commissione utile a portare avanti il mio business 
COME INSTALLARE WORDPRESS

Installare WordPress è molto semplice. Se hai scelto uno dei 2 servizi


consigliati è ancora più semplice, perché saranno i servizi di stessi ad
installarlo per te.

Clicca sui link per scoprire come 

 Installare WordPress con SiteGround


 Installare WordPress con VHosting

Trattandosi di una mini-guida, per semplificare il lavoro, ti consiglio di


procedere con i servizi sopra citati; ma se invece hai scelto un altro
servizio, e questo non prevede un’installazione automatica, allora
dovrai fare tutto via FTP (File Transfer Protocol), ovvero caricando
manualmente i file sul server e lanciare poi il Wizard di installazione di
WordPress. Non spiegherò questa procedura qui per non dilungarmi
troppo, perciò se hai problemi, contattami privatamente senza
problemi.

IMPOSTAZIONI DI WORDPRESS

Ora che hai la tua installazione di WordPress pronta, possiamo iniziare


a sporcarci le mani. Non entreremo nei dettagli specifici, il consiglio
è sempre quello di studiare, ma ti darò giusto alcune accortezze da
seguire.

Perdona gli screen in lingua inglese ma preferisco sempre lavorare in


inglese sui miei progetti XD.

Iniziamo subito ad impostare alcuni parametri fondamentali.


Rechiamoci in Impostazioni -> Generali e diamo un nome ed un
“motto” al nostro sito.
Fatto questo rechiamoci in Impostazioni -> Permalinks e scegliamo
come impostazione “Post name”. Questo ci consentirà di avere un URL
del tipo nomesito.com/nome-della-pagina (o articolo). Questa
impostazione è di fondamentale importanza in quanto semplifica il
lavoro lato SEO consentendo a Google di leggere le keywords dell’url
e quindi indicizzarci più facilmente nella SERP.
Ora rechiamoci su Pagine -> Aggiungi nuova pagina e creiamo 2
pagine Home e Blog (News, o come più ti piace). Come intuibile una
sarà la nostra Homepage, l’altra la pagina dove raccoglieremo
eventuali articoli.

Nella schermata di creazione diamo quindi il titolo alla pagina e


clicchiamo su pubblica in alto a destra.

Rechiamoci nuovamente in Impostazioni -> Lettura e scegliamo di


avere delle pagine statiche. Come Homepage ovviamente
selezioneremo la relativa pagina e come Posts Page scegliamo
Blog/News.
SCELTA DEL TEMA

Ora non ci resta che procedere alla personalizzazione del nostro sito.
WordPress vanta un ricchissimo catalogo di temi, gratuiti e non, per
personalizzare il sito. Di seguito ti dirò, sempre secondo la mia
esperienza, quelli migliori e quando e perché usarli.

Per cercare ed installare un tema non devi fare altro che recarti su
Aspetto -> Temi e cliccare su Aggiungi nuovo tema. Scelto il tema
clicca su Installa e poi su Attiva.

ASTRA: E’ uno dei temi base


più utilizzati per la sua enorme
capacità di customizzazione.
Tema dal layout semplice e
molto veloce. Ha una versione
FREE ed una PRO. Disponibile
nella libreria di WordPress.
NEVE: Altro tema base
assolutamente valido, come
potete vedere lo uso sul mio
sito, che presenta anche un
database di template gratuiti
da cui partire. Disponibile in
versione FREE e PRO e
presente nella libreria di
WordPress.

HELLO Elementor: Questo è un


tema particolare in quanto
rappresenta solo il core di un
tema. Basic nelle funzioni ma
è altamente customizzabile
con Elementor (ne parleremo
in seguito). Non lo consiglio
per e-commerce. Gratuito e
disponibile nella libreria di WP.

FLATSOME: Chi mastica


l’argomento sa che non
esiste altro tema
all’infuori di questo se
vuoi realizzare un e-
commerce su
WordPress. Tema molto
veloce e potente che integra anche un suo Page Builder e una
valanga di elementi e template da cui partire. Reperibile sul sito del
creatore o su ThemeForest (1 licenza costa 59$).
PERSONALIZZIAMO IL TEMA + SCHEMA TYPES

Iniziamo a dare spazio alla nostra creatività. Una fase spesso


dimenticata ma molto importante, soprattutto in ottica di branding,
è quella della scelta degli Scheme Types (Fonts Scheme e Colors
Scheme). Quante volte ti è capitato di entrare in siti multicolore,
scordinati tra di loro e con decine di font diversi che rendono difficile
la lettura?

La scelta di fonts e colori è molto importante in quanto questi, non


solo devono rispecchiare il nostro business, ma devono anche
consentire all’utente di avere la migliore esperienza di navigazione sul
sito. Colori troppo accesi stancano la vista, font illeggibili rendono
complicata la lettura, pertanto ecco 2 tools gratuiti che puoi sfruttare
per la scelta di colori e caratteri da adottare nel tuo sito.

FONTJOY: questo tool ti consente di scegliere la perfetta


combinazione di fonts (Heading, Sub-heading, body text) per il tuo
sito. Potrai provare già subito come stanno i font abbinati tra di loro e
qual è la giusta dimensione.

COOLORS: amo questo tool! Non solo puoi vedere quali sono le palette
di colori più in trend, ma puoi generare la tua palette di colori
partendo da una base (anche un’immagine, es. un logo). In più è
ricchissimo di altre funzioni utili che trovi nella sezione “More” del
menù. Assolutamente fantastico! Anche questo è gratuito.

Scelti fonts e colori non ci resta che applicarli al nostro sito recandoci
su Aspetto -> Personalizza Tema. Vedrai, è molto semplice.

Possiamo anche impostare tutto su Elementor (scopriremo cos’è


dopo), ma preferisco farlo dal pannello del tema così da dover
applicare modifiche minime su Elementor, il sito sarà così più veloce,
con meno codice, e visitatori e Google ti ringrazieranno. :D
PAGE BUILDER

Per quanto molti temi siano bellissimi, nel tempo, l’utilizzo solo di un
tema è diventata cosa obsoleta, visto che si ha avuto sempre più la
necessità di personalizzare le pagine e soprattutto farlo in modo
semplice ed immediato. Per tale motivo sono nati dei plugins,
comunemente conosciuti come Page Builder, che consentono di
creare pagine web facilmente in modalità drag-n-drop (clicca e
trascina).

Ne esistono diversi come Beaver Builder, Brizy, WPBakery, alcuni temi


come Flatsome e Divi hanno anche il loro già integrato nel tema, ma
quello più usato di tutti è Elementor, ed è il tool che i Marketers
utilizzeranno nell’ambito del progetto Impasta con Stefano.

Elementor è un Page Builder in forma di plugin per WordPress,


installabile anche tramite la sua libreria, e disponibile in versione FREE
e PRO. Inoltre esistono diversi plugin che aggiungono ulteriori funzioni
oltre a quelle già presenti su Elementor.

Inutile dirti che la versione FREE è molto limitata, ma la PRO ha una


cifra assolutamente irrisoria. 1 licenza per 1 sito web costa solo 49$
annui e ti consente di accedere a: 1. Buona libreria di template ed
elementi da cui partire e semplificarti quindi il lavoro; 2 funzione
Theme Builder che ti consentirà di customizzare ancor di più il tema
dalla testa (header) ai piedi (footer) :D

Per modificare una pagina con Elementor non dovrai fare altro che:
andare nella sezione Pagine su WordPress, selezionare la pagina,
cliccare su “Modifica con Elementor”.

Installalo e sbizzarrisciti a creare le tue pagine :D


Facendo un piccolo recap, in relazione al punto 3, finora abbiamo
speso 45€ + iva (54,90€ per il servizio di Hosting) e 49$ (circa 43€).
Totale 97,90€ = 2 cene fuori il sabato sera. :D

STRUTTURA DI UNA PAGINA WEB

Repetita iuvant, probabilmente già lo saprai, ma ripassare non fa mai


male. E poi nella creazione di un sito, soprattutto della home page, si
inizia sempre con “il blocco dello scrittore” (in questo caso del
creatore XD). Non so quante volte mi sono trovato con il progetto ben
preciso nella testa, ma in fase di creazione ero in totale stallo.

E’ importante perciò ricordare che un sito è formato da 3 parti ben


precise da cui partire: Header, Body, Footer.
HEADER: In questa sezione generalmente sono presenti logo e menù,
ma è possibile arricchirlo anche con una headline o un motto ed una
CTA.

BODY: Fulcro centrale del nostro sito, corpo che contiene tutte le
informazioni che vogliamo dare ai nostri visitatori. Una struttura base
tipo, partendo dall’alto in basso, può essere: slider/banner di
presentazione, testo, CTA, altro testo, social proof, CTA. Nel caso di
opt-in page, generalmente nel banner d’apertura è sempre inserito il
modulo di acquisizione dati. Questo potrai facilmente crearlo con
Elementor inserendo un modulo principale con sfondo l’immagine
che vuoi, al suo interno 2 colonne; a sx avremo il nostro copy, a dx
avremo il modulo di acquisizione.

FOOTER: Piè di pagina dove devono essere sempre presenti menù


informativi (chi siamo, dove siamo, ecc.), policies (privacy, cookie,
ecc.), link ai social, modulo iscrizione newsletter (se non presente nel
body) e nella parte più in basso copyright e P.IVA.

Ora hai tutti gli strumenti per creare facilmente delle pagine web, o
un intero sito. Studiare, provare e riprovare, è la via migliore per
apprendere rapidamente.

Tuttavia il lavoro non è finito qui. Vediamo alcuni plugins aggiuntivi


per migliorare il nostro sito.
PLUGINS AGGIUNTIVI

Esistono migliaia (forse miliardi) di plugin utili al miglioramento del


sito, ma è bene ricordare che il troppo storpia, e nel nostro caso
sarebbe causa di rallentamenti e problemi. Ricordando le nostre
necessità, in base al progetto Impasta con Stefano, vediamo quali
sono i plugin più utili.

Vediamo quindi cosa ci serve:

1. Velocizzare il sito
2. Migliorare la SEO + tracciare i dati
3. Creare lo Shop
4. Aggiungere un LMS (Learning Management System)

Ma come si installa un plugin su WordPress? Nella barra degli


strumenti a sinistra dovrai solo cliccare su Plugin -> Aggiungi Nuovo
per accedere alla libreria dei plugin di Wordpress.

VELOCIZZARE IL SITO

Tanto è più veloce un sito, maggiori saranno i risultati in termini di SEO


e di UX (User Experience). Perciò è bene ricordare che bisogna limitare
le modifiche su Elementor all’essenziale, e soprattutto limitare il
numero di plugin installati. Proprio per tale motivo consigliavo prima
di scegliere colori e fonts dal tema, così da non dover modificare
quasi nulla in Elementor se non qualche leggero aggiustamento,
modifiche a testi e colori andranno a sostituire quelli standard dopo
il caricamento della pagina. Caricare un sito di codice, perché
quando installiamo un plugin inseriamo un codice, lo renderà lento e
pesante.
Per velocizzare un sito abbiamo bisogno di un buon plugin di caching.
Se hai scelto uno dei servizi di hosting citati prima sei a cavallo.

SiteGround offre un ottimo servizio di caching che, abbinato ai suoi


plugin che troverai preinstallati, renderà il sito una scheggia. I plugin
presentano diverse funzioni, citarle tutte richiederebbe troppo tempo,
perciò ti invito a leggere i dettagli all’interno dei plugin e seguire le
linee guida di SiteGround sul suo sito. Vedrai, è estremamente facile!

Stessa cosa vale per VHosting, se hai scelto il piano consigliato non
dovrai far altro che installare il plugin Purge Varnish Cache e settarlo
come ti spiega via email VHosting, è facilissimo!

Se invece non hai scelto i servizi sopra indicati, ti consiglio di scegliere


tra i plugins LiteSpeed Cache oppure WP Super Cache. Purtroppo non
posso dilungarmi, altrimenti non sarebbe una mini-guida :D, ma per
settarli nella maniera più corretta esistono centinaia di guide, e
Google ci viene sempre in aiuto.

Ultima cosa che ci resta da fare per velocizzare il nostro sito è:


ottimizzare le immagini; eh si, perché ogni sito ha delle immagini ma
spesso ci si dimentica che immagini da 2/3/4mb devono essere
scaricate dal visitatore per essere fruite, e cosa succede se nella
pagina ci sono 10 immagini con questo peso? Esatto! Il sito carica
lentamente.

A tale scopo ci verrà in aiuto il plugin: Smush – Lazy Load Images,


Optimize & Compress Images. Ti basterà installarlo e controllare i
settaggi per capire facilmente le sue funzioni, potrai scegliere il livello
di compressione e quali immagini devono essere ottimizzate. In più
potrai impostare una funzione utilissima chiamata Lazy-Loading. Per
farla breve con questa funzione le immagini vengono caricate solo
nel momento in cui sono prossime alla visualizzazione sullo schermo,
ciò si traduce in una maggiore velocità nell’apertura della pagina,
fighissimo vero?!

MIGLIORARE LA SEO + TRACCIARE I DATI

Saltando i preamboli su cosa è la SEO, sappi solo che è qualcosa che


serve come il pane al tuo business. E siccome tutto si basa sui dati, è
importante tracciarli.

Non è un argomento semplice, ma alcune impostazioni sono


assolutamente alla portata di tutti. Nel nostro caso utilizzeremo 2
semplici plugins.

SEO: Come per la scelta della piattaforma da utilizzare per creare il


sito, esistono 2 fazioni, perché 2 sono i plugin di maggior successo:
Yoast SEO e Rank Math SEO

Entrambi sono ottimi, la scelta è puramente personale, seppur nel mio


caso preferisco Rank Math ed è anche quello che ti consiglio, ora ti
spiego perché. Entrambi hanno versioni FREE e PRO, ma il vantaggio
di Rank Math è che in fase di installazione ti chiede “quanto ne sai di
SEO?” e se non sei un esperto, potrai scegliere un pannello da
principiante e Rank Math farà gran parte del lavoro sporco al posto
tuo. Ricordando sempre che è importante studiare ed imparare,
partire nella maniera più semplice ed efficace è importante. Inoltre
evitare di commettere errori, in quanto le funzioni Pro non saranno
visibili, è molto importante. Per tale motivo ti consiglio Rank Math.

Non entreremo nel dettaglio per ovvi motivi, ma anche in questo caso
Google is the way!

ANALYTICS: Al fine di tracciare i dati utilizzeremo il tool di casa madre


Google che si chiama Site Kit, grazie a questo avremo modo di creare
e linkare Analytics, Search Console, Tag Manager e Ads. Il
procedimento è piuttosto semplice, basta fare il login con il proprio
account ed il gioco è fatto.

CREARE LO SHOP

Vendere usando WordPress è estremamente facile. Il plugin in


questione che ci viene in aiuto si chiama WooCommerce, anche
questo facilmente installabile dalla libreria e 100% gratuito.

Ci sarebbe un mondo da dire su WooCommerce, ma sono più che


sicuro che saprai destreggiarti tra le sue impostazioni e usarlo al
meglio studiando sulle risorse che troverai online. Sappi solo che è
veramente semplice, ed essendo in italiano non avrai alcun tipo di
problema.

Grazie a WooCommerce possiamo vendere qualsiasi tipo di prodotto,


dal fisico al digitale. Infatti, proprio nella fase di creazione del
prodotto, potrai indicarne la tipologia e tutti gli attributi e
caratteristiche.

Per ricevere i pagamenti potrai usare il loro nuovo gateway,


WooCommerce Payments, che si appoggia su Stripe, oppure
utilizzare direttamente Stripe. Potrai inoltre decidere quali altri
gateway integrare, come PayPal, Klarna (per i pagamenti a rate), ecc.

In molti si ostinano a dire che Shopify è più semplice, probabilmente


è così, ma fidati di me, WooCommerce non è per nulla complicato,
bisogna solo studiare e dedicargli un po’ di tempo, come a tutte le
cose.
AGGIUNGERE UN LMS (Learning Management System)

Avendo preso come esempio il progetto Impasta con Stefano,


sappiamo che avrà come MVP un corso. Trattandosi di un prodotto
digitale, sono diverse le possibilità che abbiamo per caricarlo online
e renderlo fruibile a chi lo acquisterà.

I software che ci consentono di hostare dei video corsi, da vendere e


non, vengono chiamati LMS. Un LMS, o Learning Management System,
combina un’ampia gamma di funzionalità per creare una classe
senza che gli studenti entrino in una classe fisica. Le funzioni variano
da tool a tool, ma in generale gli LMS permettono di creare classi,
condividere e strutturare il lavoro del corso, far iscrivere gli studenti e
consentirgli di fare dei quiz. Ovviamente avremo anche accesso a
dati statistici come la percentuale di completamento globale e per
ogni singolo utente.

Probabilmente ora ti starai chiedendo: si ma quale LMS è meglio


usare?

La scelta può ricadere su diversi servizi esterni o interni a WordPress,


alcuni sono stati anche citati durante il Mastermind, come Teachable
e Kajabi.

Vediamo di seguito le principali differenze.

SERVIZI ESTERNI

Teachable e Kajabi sono due piattaforme, esterne a WordPress, molto


potenti, ma anche molto costose a mio avviso.

Teachable ha un piano di partenza che costa 0$ al mese, su questo


richiede una commissione di 1$ + 10% su ogni vendita; una fee
nettamente superiore a quella di WooCommerce Payments e Stripe
(in media 2/3%). Dal piano a 0$ passiamo a 29$ al mese con una fee
del 5% su ogni transazione, e poi a 99$ e 249$ al mese, senza dover
più pagare alcuna fee.

Kajabi invece ha un piano basic che parte da 149$ al mese, mica


poco?!, per poi passare a 199$ e 399$. Nessuno dei piani di Kajabi
richiede una fee sulle vendite.

Essendo queste 2 piattaforme esterne a WordPress, l’integrazione non


è semplicissima (nemmeno complicata eh?!), in assenza però, ciò ci
porta a dover reindirizzare l’utente al di fuori del nostro sito.

SERVIZI INTERNI

Se invece vuoi rimanere all’interno di WordPress, avere la possibilità


di collegare il tuo corso direttamente a WooCommerce, consentire
agli utenti di pagare con i gateway di pagamento scelti da te, e
risparmiare ovviamente anche qualche soldino, esistono ben 3 plugin
tra cui scegliere: LearnDash, Lifter LMS e LearnPress.

Vediamoli un po’ più nel dettaglio.

LearnDash: E’ un LMS utilizzato da molte aziende Fortune 500 e dalle


principali università per la sua velocità complessiva, il set di
funzionalità e l’impressionante design dei corsi online. E’ un tool
estremamente completo ed offre tutti gli strumenti utili alla creazione
e vendita di un corso online. Per quanto riguarda i costi, potrai avere
la licenza per 1 sito a soli 199$ annui (attualmente è in sconto a 159$).
Direi che il risparmio è assicurato :D

Lifter LMS: Lifter LMS è una buona alternativa a LearnDash, ma il prezzo


parte da 360$ all’anno per un pacchetto LMS completo. Tuttavia, è
possibile acquistare i componenti aggiuntivi anche singolarmente,
così da risparmiare un po’ di soldi, dato che sono venduti a partire da
120$ ciascuno. Ma trovo che questo non abbia molto senso, dato che
tre add-on ti fanno già arrivare ai 360$ del pacchetto, che include
decine di moduli per lo stesso prezzo. In ogni caso è un ottimo tool ed
anche questo 100% integrato con WordPress e WooCommerce.

LearnPress: LearnPress è invece la scelta più semplice tra gli LMS


disponibili su WordPress. Essendo il plugin completamente gratuito,
avrai anche modo di provarlo senza alcun costo. LearnPress offre
anche altri add-ons che però sono a pagamento.

Partendo da queste basi ora potrai fare le opportune valutazioni, ma


facendo di nuovo un recap finora abbiamo speso:

CREAZIONE SITO
Hosting: 54,90€ (45€ + iva);
Elementor: 43€ (49$);

PLUNG-AGGIUNTIVI
Per velocizzare il sito: GRATIS
SEO e Tracciamento: GRATIS
Per creare lo Shop: GRATIS
Per aggiungere un LMS: GRATIS

TOTALE 97,90€ = 2 cene fuori il sabato sera. :D

Come puoi ben vedere, il limite di risorse è solo nella mente. Certo,
plugin e tool a pagamento (o nelle versioni PRO) hanno una marcia
in più, ma nulla ti impedisce di provare con una base economica così
irrisoria e risparmiare per la fase di advertising.

Perciò niente più scuse, è arrivata l’ora di sporcarsi le mani!


BONUS

Questo piccolo contenuto bonus serve a rispondere ad una domanda


frequente in una delle dirette, magari l’hai fatta proprio tu. Alcuni
chiedevano se l’advertising sarebbe stato fatto su pubblico warm o
cold.

Considerando che il progetto Impasta con Stefano ha già una sua fan
base (30k su Instagram e 18k su Facebook), è facile intuire che questa
non verrà lasciata a caso. Sicuramente si avrà modo di lavorare su
ambo le tipologie di traffico, ma per massimizzare i risultati, focus
principale sarà su un audience che già ci conosce, ci segue e
apprezza i nostri contenuti (in questo caso quelli di Stefano).

Pertanto è facile ipotizzare che la fase di advertising per la vendita del


MVP prevede anche la creazione di Custom Audience sul Business
Manager da usare come target delle campagne.

Queste Custom Audience sono


facilmente creabili dal Business
Manager. Dal menù con le 3 linee
selezioniamo la sezione Pubblico.
In questa schermata avremo modo di creare delle Custom Audience
di tutte le nostre risorse (pixel, pagine, profilo, anche una lista contatti
esistente, ecc.).

Quelle che interessano a noi in questo caso sono Account Instagram


e Pagina Facebook.

Qui avremo modo di creare l’audience seguendo diversi settaggi.


Inutile che ti dica quali sono meglio, perché tutto varia in base alla
strategia. Sicuramente un pubblico con target “chi ha interagito con
la pagina negli ultimi 14/30 giorni”, è un pubblico più “caldo” rispetto
a “chi non interagisce da oltre 180 giorni”.

Perciò qui la scelta sta tutta nella strategia che vorrai intraprendere.

Ed è bene ricordare anche che, audience diverse, richiedono copy e


creative diversi.

Inoltre è bene che tu sappia che da questa audience, avrai anche


modo di generare una audience Simile, comunemente conosciuta
come Look A Like. Questa audience è una audience che genera
Facebook secondo il suo algoritmo e che viene popolata con persone
che presentano similitudini all’audience di partenza. Tuttavia
nonostante la similitudine è una audience fredda, perché si tratta di
persone che non sono ancora entrate a contatto con il nostro brand
(o personal brand).

Esempio comune nel campo E-Commerce, fare una Look a Like al 1%


sui nostri Acquirenti, significa chiedere a Facebook di generare una
audience di persone strettamente simili a quelle che hanno già
acquistato i nostri prodotti/servizi.

Potrebbe essere utile, secondo te, creare una audience di persone


simili a quelle che ci seguono, da usare come target nella fase di
advertising ed invitarle a scoprirci e seguire il webinair?

Secondo me, si! (tralasciando i lunghi discorsi su iOS 14/15 :D)


RINGRAZIAMENTI

Spero che questa mini-guida ti sia stata utile e possa darti qualche
spunto per il futuro.

Nulla è facile, ma tutto diventa più chiaro quando si studia e ci si


applica con amore e dedizione.

Per qualsiasi cosa puoi contattarmi sui social 

Ivan

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