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Stefano Poli

14 settembre 2022

Introduzione alla storia e alla storiografia


Che cosa è la storia?

Storia dal greco historia ovvero indagine e ricerca.


La storia non è il passato, un conto è il passato un conto la storia, le due cose non coincidono.
Il passato è nito, immutabile mentre la stria è in continuo progresso.
La storiogra a è l’elaborazione o stesura di opere storiche condotte con metodo scienti co
e critico; per scienti co però non si intende regolato da regole, ma dove esiste un metodo
riconosciuto da una comunità.

A CHE COSA SERVE LA STORIA?


Mare Leopold Benjamin Bloch (1886 -1944), fu il primo che offrì una risposta esaudiente
alla domanda che ci siamo posti, e che ancora oggi resta una delle risposte più complete che
sia mai stata data.
Il problema della storia è che studia qualcosa che non c’è più e non è possibile riesumarla. La
storia serve all’individuo per de nire sé stesso, per Bloch la storia è importante per
de nire la propria identità. L’autore scrisse l’apologia della storia, dove all’interno è
celato tutto lo studio di Bloch sulla ricerca della propria identità attraverso lo studio della
storia. (es Roma – Colosseo – identità della persona).
Fu il primo a sostenere il concetto di storia distinto dal concetto il passato. Questo
pensiero aprì il problema del relativismo storico: non esiste più una sola storia, ma molte
storie perché le conoscenze del passato sono in continuo mutamento e questo preclude
l’opzione di avere una sola storia.
Ma se il passato è un dato non modi cabile, ma un dato al quale mi posso solo avvicinare, la
storia ci da diverse immagini sul passato del quale non sapremo mai se siano vere o false. Il
metodo ci da l’immaginazione di una traccia che non possiamo sapere se siano vere o false.
La ricerca storica è diventata analoga alle ricerche, questo avvenne durante il periodo del
positivismo (1800) l’idea che le scienze sociali siano af ni alle scienze esatte era al centro
del pensiero positivista.
“il compito dello storico è ricercare i fatti così come sono realmente accaduti” 1824

La storia doveva essere fondata su documenti certi e sicuri, la storia doveva dire la verità
riesumando il passato. Questa idea fu scritta nel testo di Leopold Von Ranke (1795 -1886),
che scrisse un testo mastodontico nel quale de nì che lo storia non doveva patteggiare i fatti di

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nessun soggetto, ma doveva solo basarsi su fatti veri certi che raccontino il passato
“apologicamente” (apologia della storia) ovvero senza l’in uenza di nessun pensiero. Nasce il
bisogno di tendere alla neutralità, alla ricostruzione dei fatti oggettiva.
La storia deve differirsi dal giudizio personale, ma è possibile descrivere i fatti senza giudizio
personale? Per Bloch no, perché il passato è terminato e noi possiamo solo avvicinarci e non
potremo mai sapere quale sia.
Opposizione alla storia come morale, tentativo di avvicinare la storia alle scienze esatte.
Bisogna allontanare il giudizio personale per studiare la storia (esempio romani – Colosseo –
belve feroci che ammazzano le persone)

Edward Hallett Carr (1892-1982) grande giornalista e vicedirettore del Times, disse che è
lo storico colui che decide quali sono i fatti interessanti, i fatti storici, i fatti degni di
essere raccontati. I fatti storici non esistono nché gli storici non li creano. Signi ca non solo
dare libertà, ma anche dare allo storico la responsabilità di scegliere i fatti utili e degni di
essere tramandati e studiati, accentuando il relativismo storico attraverso questo
pensiero.

L’IMPORTANZA DEL METODO STORICO


l’unica cosa certa è il metodo storico, il metodo comune che si è consolidato nel tempo è che
esistono PARADIGMI, REGOLE E METODI consolidati e comunemente accettati
dagli storici.

LE FONTI
Le fonti sono il punto di partenza, sono tutte quelle tracce che si portano dietro un eco di un
fatto storico, ma le fonti hanno la necessità di essere ltrate tra fonti primarie ovvero quelle
che sono state a diretto contatto con l’evento storico.
Le fonti vanno comunque vagliate (pluralità delle fonti e corretto uso di queste) per
esempio il testimone oculare è lui stesso oggetto di indagine perché la memoria di una
persona non può essere una fonte primaria. (veri ca delle fonti)
Confrontabilità delle fonti, necessità di ltrare e confrontare le varie fonti tar di loro e
provare a vedere quali sono quelle più attendibili.
Idea di fondo della storia: LA STORIA CAMBIA NEL TEMPO ED è SOGGETTA A UNA
CONTINUA RISCRITTURA – RELATIVISMO DELLA STORIA (VOLTAIRE fra i
primi a postularlo, mediante la critica all’eurocentrismo del racconto storico). Ogni storia
cambia in base a chi la racconta o a chi la scrive.
Fino al 700 Storia come APOLOGIA, storia PROVVIDENZIALE

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Anche in seguito la storia fu fatta da MASCHI, BIANCHI, EUROPEI, BORGHESI,
ADULTI (modello che entra in crisi tra 800 e 900). Costruzione di una identità̀ ; legami con il
censo, la lingua, il genere, la nazione (NAZIONALISMO).
Benedetto Croce: “ogni storia è sempre storia contemporanea” quindi, relativismo del
racconto storico in relazione con il contesto di chi scrive la storia. (esempio: avversione degli
illuministi verso il Medioevo: racconti storici in ciati)

BLOCH E FEBVRE, “SCUOLA DELLE ANNALES”: contro


il relativismo storico e per avviare una nuova stagione storica:
• Porre ne alla storia dei protagonisti (Re, Generali, Papi, Imperatori, Grandi Artisti,
Grandi Battaglie, ecc.)
• Occorre uscire, superare, porre ne alla STORIA DEGLI AVVENIMENTI, DEGLI
EVENTI IMPORTANTI E ISOLATI DAL CONTESTO (HISTOIRE
EVENEMENTIELLE)
• Necessità di approcci differenti alle società del passato (es. storia economica,
antropologia, sociologia geogra a.)
• INTERDISCIPLINARIETA’: CONCORSO DI DIVERSE DISCIPLINE ALLA
COSTRUZIONE DEL RACCONTO STORICO
• Critica serrata alle fonti
• Superamento dell’uso esclusivo delle fonti scritte: apertura anche a fonti non scritte
Esempi: importanza del committente dell’opera d’arte per la costruzione di una storia
dell’arte non limitata all’aspetto delle opere o alla biogra a dei grandi artisti; importanza del
mercato dell’arte, oltre a questioni puramente poetiche, stilistiche o gurative.
Rischio: eccessiva frammentazione, spappolamento e moltiplicazione dei
racconti storici.
ANNI ’50
Fernand Bradel (1902-1985) cerca di opporre una nuova metodologia al rischio della
frammentazione. Introduce il concetto di “MODELLO” (tentativo di interpretare la
realtà), STRUTTURA (la struttura è la realtà durevole, che permane sotto gli eventi politici)
“LUNGA DURATA” (struttura sociale che resiste con forza alle sollecitazioni es. Chiesa,
famiglia).

STRUTTURALISMO: postula che la società sia costituita di STRUTTURE: esempio la


famiglia.
Strutture che persistono nel tempo, che resistono al mutare del tempo e dei grandi
avvenimenti storici: CONCETTO DI LUNGA DURATA

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Rischio: la storia allora diventa immobile? La critica alla lunga durata sottolinea il rischio di
congelare la storia in permanenze immutabili, perdendo il divenire e il mutamento.

ANNI ’50: CONCETTO DI STORIA QUANTITATIVA


• Serializzazione dei dati: esempio: serie storica dei prezzi del grano.
• Esempio: studio dell’andamento del mercato dell’arte
• Spesso legata alla storia economica

MICROSTORIA: analisi minuta di fatti storici minori o di questioni storiche


apparentemente secondarie.
Il RISCHIO della microstoria è la dispersione, la perdita di identità, lo specialismo
autoreferenziale, che produce solo disordine.
Quando la microstoria è utile? quando attraverso un fatto apparentemente secondario
scardina le grandi certezze dei racconti storici consolidati. – principio fondamentale della
riscrittura continua della storia. È utile quando nel fatto storico c’è un’anomalia molto piccola
e allora si riapre solo quel capitolo per far luce.

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