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PITAGORA
L’uomo vitruviano di Leonardo costituisce una chiave di lettura del simbolismo cosmico e spirituale
celato nella Commedia dantesca. Un simbolismo decifrabile, in chiave musicale, solo nella rappresen-
tazione traslata dei Cieli rispetto alla Terra; ovvero, tradotto geometricamente e come qui raffigurato,
dei cerchi (cieli) rispetto al quadrato (terra). Una rappresentazione, di cui il disegno di Leonardo
fornisce una traccia rivelatrice, che rimanda alla filosofia pitagorico-platonica dell’Harmonia Mundi,
cioè al principio ordinatore di natura musicale – l’Anima del Mondo – all’origine dell’intera creazione,
La Divina ovvero che la permea, la plasma e la vivifica. Una concezione, questa, imperniata sul simbolismo
del monocordo cosmico – “che la destra del cielo allenta e tira” – cioè sulle leggi universali del suono, le quali
racchiudono una sorprendente quantità di corrispondenze con importanti dottrine spirituali di ogni
tempo e luogo e innegabili collegamenti con l’uomo, riflesso del macrocosmo, di notevole interesse.
Commedia – Lo scopo della Commedia di Dante, oggi più che mai attuale, è quello di mostrare agli uomini che
l’unico modo per elevarsi dal loro stato di “abbrutimento” e di conquistare la libertà è quello di
avvalersi del retto uso della ragione (la ricerca del significato universale della vita) e di confidare nella
guida divina (il contatto con la propria anima), l’elemento cardine. Ciò che costituisce il vero viaggio
Svelata dell’uomo, quello interiore, del “conosci te stesso”, relativo alla propria natura spirituale. L’ordinaria
vita dell’uomo, dominata dal proprio ego, può infatti divenire molto dura e dolorosa. Una
condizione, questa, che rappresenta l’Inferno (simbolizzato dalla voragine terrestre, cioè un triangolo
l’uomo vitruviano rivolto in giù), una condizione “eterna” fino a quando l’uomo non arriva a essere consapevole dei
propri errori e a sentire un sincero desiderio di un profondo cambiamento interiore. Questo processo
di Leonardo come di cambiamento, “capovolgimento” della visione del mondo, rappresenta il Purgatorio, un percorso di
consapevolezza e armonizzazione della personalità (simbolizzato dal monte, cioè un triangolo rivolto
sintesi simbolica in su). Attraverso il quale, proseguendo, si giunge nell’Eden, una condizione di fioritura spirituale, di
dell’harmonia mundi e armonia e felicità sulla terra (rappresentato dal candelabro a sette bracci o dalla stella a sei punte).
A cui segue, infine, l’esperienza culminante, trascendente ed estatica del Paradiso.
del messaggio di Dante – Si riportano di seguito alcuni riferimenti chiave ed enigmatici contenuti nella Divina Commedia.
I cori angelici, che al diminuire delle dimensioni crescono in velocità o virtù, stanno in ragione
inversa ai cieli dell’universo, la cui velocità aumenta invece al crescere delle loro dimensioni o della
distanza dalla Terra (Pd XXVIII). Un particolare, questo, che rimanda a un principio conosciuto
nell’antichità come legge di Pitagora, secondo cui la lunghezza di una corda (la parte oscillante) e
l’altezza del suono, da questa generato, sono inversamente proporzionali. Ciò a significare che tanto
O voi ch'avete li 'ntelletti sani, La gloria di colui che tutto move
più alte sono le note, a cui corrispondono i cieli, e quanto più piccole sono le oscillazioni, cioè i cori.
mirate la dottrina che s'asconde per l'universo penetra, e risplende
Ad esempio, alla nota Do4 corrisponde il cielo del Primo Mobile, il più grande dopo l’Empireo; alla
sotto 'l velame de li versi strani. in una parte più e meno altrove.
stessa nota corrisponde anche il penultimo e piccolo tratto di corda del monocordo (1/8 di corda,
If IX, 61-63 Pd I, 1-3
reciproco di 8/1 della nota Do4) ovvero il 1° coro, il più piccolo. Ora, il prodotto tra le suddette
frazioni reciproche dà come risultato 1, come la somma, poi “ridotta”, tra gli ordini numerici dei cieli
Considerate la vostra semenza: Quando la rota che tu sempiterni
e dei cori (9+1, 8+2, 7+3…=10; quindi 1+0=1); ciò in relazione con l’antico aforisma “Tutto è Uno”.
fatti non foste a viver come bruti, desiderato, a sé mi fece atteso
Pitagora ha tradizionalmente scoperto le consonanze musicali, e la legge che da lui prende il nome,
ma per seguir virtute e canoscenza. con l’armonia che temperi e discerni
grazie ai suoni prodotti dal martello di un fabbro; legge qui inequivocabilmente riferita al rapporto
If XXVI, 118-120 Pd I, 76-78
cieli/cori, Pd II 127-9. La coscienza umana è racchiusa nella dimensione compresa tra i cerchi
inscritto e circoscritto nel quadrato, Pd XIX, 40-42. L’uomo, inscritto al centro della Creazione, è
L'angel di Dio … trasse due chiavi. E ora lì, come a sito decreto,
posto in relazione con la quadratura del cerchio, Pd XXXIII, 127-38; momento culminante di tutta
L'una era d'oro e l'altra era d'argento … cen porta la virtù di quella corda
l’opera, dell’ultimo grande mistero, del “come si convenne l'imago al cerchio”, la cui soluzione risiede nel
Più cara è l'una; ma l'altra vuol troppa che ciò che scocca drizza in segno lieto.
disegno di Leonardo qui illustrato: l’uomo quadrato e l’uomo cerchio congiunti nella divina unità.
d'arte e d'ingegno avanti che diserri, Pd I, 124-126
– Una corda sonora suddivisa in ottave, sovrapponibili e coincidenti con i principali centri spirituali
perch'ella è quella che 'l nodo disgroppa. dell’uomo, in relazione a loro volta con i diversi livelli di coscienza, ordinari e superiori, è alla base del
Pg IX, 104-126 Lo moto e la virtù d’i santi giri,
reale significato della metafora della linea di Platone in Repubblica (VI). Metafora che rimanda, nel Timeo,
come dal fabbro l’arte del martello,
all’Anima del Mondo, la matrice numerica a forma di “X” che ordina e anima l’universo fisico,
A maggior forza e a miglior natura da’ beati motor convien che spiri.
strutturata secondo la serie numerica: 1, 2, 3, 4, 9, 8 e 27 (e i loro reciproci). In cui l’1 simbolizza
liberi soggiacete; e quella cria Pd II, 127-129
l'Unità onnigeneratrice, il 2 e il 3 i modelli della creazione e, a seguire, le loro potenze, ottave e note.
la mente in voi, che 'l ciel non ha in sua cura.
Χ
Pg XVI, 79-81
Cherubini
secondo il più e 'l men de la virtute 2° Coro nella rappresentazione centrata,
che si distende per tutte lor parti. con i cieli esterni e i cori
Pd XXVIII, 64-66 interni al quadrato, dimensioni
Troni Saturno reciproche che si risolvono
Nel suo profondo vidi che s'interna,
legato con amore in un volume,
Dominazioni
Virtù
SETTE CIELI
Giove
Marte III tutte nell’unità divina.
Potestà Sole
ciò che per l'universo si squaderna Principati Venere
Pd XXXIII, 85-87 Arcangeli dal 3°al 9°Coro Mercurio
Cerchi dimensionali relativi alla
A lato, rappresentazione
Angeli Luna traslata dei cieli e dei cori
Ne la profonda e chiara sussistenza I, II e III Persona della Trinità. rispetto alla terra, con
de l'alto lume parvermi tre giri Alpha e Omega sovrapposte l’antica visione
di tre colori e d'una contenenza; dell’universo e delle gerarchie
Do5 II celesti, presente nella
e l'un da l'altro come iri da iri Commedia di Dante, e quella
parea reflesso, e 'l terzo parea foco celata, nella stessa opera,
Livelli dimensionali Do4
che quinci e quindi igualmente si spiri … relativa al Monocordo cosmico.
Eden
e intendente te ami e arridi! ... Monocordo suddiviso in ottave: manifesto” definiti dal quadrato
Inferno