Canova - Analisi del Monumento funebre di Maria Cristina
d'Austria
Opera: Monumento funebre di Maria Cristina d’Austria
Autore: Antonio Canova Collocazione: Augustinerkirche, Vienna Realizzazione: 1798-1805 Genere: scultura Committente: duca Alberto di Sassonia-Teschen Materiali: marmo
L’opera venne realizzata sulla base di un inattuato progetto per il
monumento funebre che celebrasse Tiziano Vecellio. Il monumento per Maria Cristina è composto sostanzialmente da una piramide, rappresentante il passaggio dalla vita terrena all’aldilà, su cui è posta una porta buia (ossia la morte), verso la quale si dirigono, dando le spalle all’osservatore, sei persone in una lugubre processione, di cui tre donne che tengono in mano ghirlande ed un’urna, un’altra invece sorregge un cieco, e poi c’è un bambino . Il panneggio aiuta a dare l’idea di solennità e mestizia della processione. A differenza dei tradizionali monumenti funebri, non c’è un sarcofago o una statua commemorativa della defunta, ma solo un medaglione (racchiuso da un uroboro) che presenta il suo profilo, retto da un genio (la Felicità?). Sui gradini della piramide, è presente anche un genio alato (probabilmente il duca), ormai stanco, accasciato su di un leone, anche lui quasi privo di forze. Queste ultime due figure coprono i simboli della casata d’Asburgo. Il tappeto che cade sulle scale sembra voler ulteriormente mettere in comunicazione il mondo terreno con l’oltretomba. Più che di un vero e proprio monumento funebre, questa scultura può ben rappresentare lo scorrere del tempo, che porta per tutti, in un modo o nell’altro, ad un ineluttabile destino di morte. Pur essendo di stampo marcatamente neoclassico, l’opera suggerisce che lo scultore inizi ad interessarsi a temi cari più al Romanticismo (l’ineluttabilità della morte, ad esempio).