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PLUTARCO

Plutarco fu autore molto importante per la cultura greca, di lui si conservano 54 vite di uomini illustri greci
e romani raggruppate in coppia nel testo “vite parallele”, un corpus di 80 opuscoli di carattere vario
raggruppati nei Moralia. Questa però non costituisce tutto ciò che Plutarco pubblicò, infatti secondo
un’antica lista delle sue opere, Catalogo di Lampria, sono sue circa 227 opere.

Se sommiamo le opere che ci sono pervenute e non sono presenti nel catalogo, possiamo stimare che la
sua produzione ammonta a 260 opere, una produzione vastissima di cui 2/3 sono andati perduti,
soprattutto tra le opere filosofiche e le opere di critica letteraria.

LE VITE PARALLELE

Plutarco diede un potente influsso sui lettori delle epoche successive. Nella struttura delle Vite Parallele, le
biografie di questi uomini illustri sono raggruppate in coppia (solitamente uno greco e uno romano), che si
conclude con una valutazione comparativa. Plutarco propone le biografie di uomini che incarnano certi
principi morali. Egli riconosc3e in uomini di ambienti diversi la stessa forza morale e psicologica. Egli
individua le costanti dell’agire umano affermando che facciano parte di un solo modello di umanità a cui
tutti noi possiamo fare riferimento.

Nel contempo egli presenta il mondo romano e quello greco come omologhi contribuendo nella creazione
di una civiltà greco-romana. Plutarco però utilizza i parametri greci e si può dire che tende a grecizzare il
mondo romano.

Le vite parlano di grandi uomini che Plutarco designava come ‘degni’ per fare ciò egli considerava
soprattutto la virtù politica. I personaggi scelti offrono un modello etico. Le vite sono non ‘storia’ ma
‘biografia’ e la biografia ha soprattutto un intento pedagogico e morale mostrando sia il bene che il male.

Gli eroi di Plutarco hanno vizi e virtù che giganteggiano, costituiscono quasi un museo di statue viventi a cui
il lettore può approcciarsi e confrontarsi, perché facendo i conti con la loro realtà si misura con i confini
della sua stessa umanità. Molti elementi che Plutarco inserisce appartengono più alla sfera fittizia che alla
sfera della realtà.

Plutarco rispetto agli intellettuali dell’epoca che cercavano sempre di ritagliarsi uno spazio all’interno
dell’attenzione pubblica attraverso performance, preferiva vivere un’esistenza più appartate; ritenendo che
per percorrere il sentiero dello spirito non fosse necessario percorrere quelli della terra. Plutarco fu l’ultimo
rappresentante di una cultura in declino e non esiste nessuno che ne abbia raccolto l’eredità.

Caratteristiche essenziali delle biografie plutarchee sono l’etos (il carattere) e le praxeis (le imprese) l’etos è
importante nella misura in cui si manifesta nella praxeis, queste a loro volta sono necessarie per poter
mostrare l’etos del personaggio. Plutarco non voleva scrivere su fatti già resi noti da altri ma puntare
l’attenzione a ciò che è effettivamente utile. Così avviene che detti memorabili o piccoli aneddoti
risultassero più efficaci del resoconto della battaglia.

La differenza più grande rispetto alla storiografia sta nella finalità del lavoro storico: non l’indagine delle
cause più profonde ma dell’etos del personaggio sia nel bene che nel male, etos che determina poi l’agire.
In questo modo i grandi uomini diventano esempi di quelle virtù e di quei vizi che l’uomo comune deve
emulare o respingere.

Accanto ai fattori interni all’uomo come la buona o la cattiva indole vi è anche la tuke. I mutamenti della
sorte amplificano l’incertezza dell’esistenza degli uomini e un grande spunto per vedere la reazione dei
personaggi al tragico rovesciamento della fortuna. Lo si può vedere soprattutto durante la descrizione della
morte di un personaggio, il modo in cui affrontano il proprio destino è un grande segno del loro etos.
Le Vite parallele costituiscono la legittimazione della supremazia dell’elemento greco-romano nell’impero
immerso nella fortuna. Plutarco cerca di grecizzare il mondo romano e tradurlo in forma comprensibile alla
civiltà in cui appartiene. La descrizione dei grandi personaggi di entrambi i popoli è al fine di mostrare ai
romani il passato glorioso della Grecia.

I MORALIA

I Moralia ci mostrano un Plutarco filosofo nel termine più generale, questa è una raccolat di vario genere
che rispecchiano i numerosi interessi di Plutarco.

I Moralia comprendono saggi brevi trattazioni in forma epistolare o di declamazione di ispirazione


platonica; a differenza di Platone che metteva al centro del dialogo Socrate che aveva lo scopo di orientare
la discussione, i personaggi di Plutarco sono tutti posti sullo stesso piano, e mentre in Platone vi era sempre
un vinto e un vincitore, in Plutarco discutono delle proprie idee senza una vera e propria competizione,
mentre nei racconti platonici vi è uno scambio di battute veloci in Plutarco i personaggi sono più prolissi. Le
discussioni sono stemprate da aneddoti, miti, novelle.

Il gruppo più numeroso è rappresentato dagli scritti di carattere etico che Massimo Planude ha riunito
nell’Etica. Troviamo vari opuscoli in cui Plutarco si occupa delle varie malattie dell’animo e cerca di trovare
loro una cura. Abbiamo anche Precetti sul matrimonio, Consolazione alla moglie, Discorso sull’amore.

Plutarco dedicò alcuni scritti all’interpretazione ed alla critica dei filosofi più antichi come LA GENERAZIONE
DELL’ANIMA NEL TIMEO e le RICERCHE SU PLATONE.

Un intento pedagogico lo abbiamo in COME SI ASCOLANO I POETI e COME SI ASCOLTA in cui spiega ai
discepoli come ascoltare i maestri, abbiamo anche L’EDUCAZIONE DEI FIGLI e SULLA MUSICA.

Un taglio etico lo hanno anche gli scritti politici tra questi abbiamo PRECETTI POLITCI dove si danno consigli
ad un amico in procinto di assumere cariche pubbliche e GLI ANIZIANI DEVONO FARE POLITICA? Che
contiene un invito all’impegno civile e politico delle persone anziane.

Fra le opere di argomento teologico abbiamo DIALOGHI DELFICI, SULLA E DI DELFI, GLI ORACOLI DELLA
PIZIA

Plutarco aveva un interesse amatoriale per la scienza come possiamo vedere in LA FACCIA DELLA LUNA,
CAUSE NATURALI, per opere di carattere antiquario abbiamo CAUSE ROMANE E CAUSE GRECHE e
MULIERUM VIRTUTES.

PLUTARCO SCRITTORE.

Plutarco fu scrittore religioso, biografo, storico, retore ma nessuna di queste etichette può esplicare al
meglio il suo etos. Plutarco fu un seguace dell’atticismo non rigoroso, egli si sforzò di evitare lo iato con
estrema cura. I periodi sono strutturati in modo ampio e aperto, fatta di membri lunghi ricca di subordinate
e principali.

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