Sei sulla pagina 1di 1

La circolazione è molto diversa ed è interessante dal punto di vista emodinamico.

La differenza primaria
è che il feto sta nel liquido amniotico e di conseguenza non usa i suoi polmoni ma un altro sistema
costituito dalla placenta materna che fa da interfaccia sostituendo il polmone. È un sistema strano perché
costituito da una componente materna e fetale, è l’equivalente del polmone ma non altrettanto efficiente
perché ossigena all’80% per via di punti di scambio diversi come i capillari placentali che sono normali
capillari. La placenta ha una componente vascolare materna che porta l’O2 negli spazi pieni di sangue
dove pescano i capillari fetali che si diramano in villi coriali quindi in questa zona avvengono gli scambi
gassosi.
La posizione della placenta è un ulteriore problema perché è in rapporto a vasi che non sono polmonari
ma in corrispondenza della porzione ombelicale. Il collegamento con la circolazione del feto avviene
attraverso un vaso che è la vena ombelicale e si porta poi in direzione della vena cava finendo quindi nel
circolo venoso, nonostante sia appena ossigenato passa per questo circolo e quindi arriva un sangue al
neonato meno ossigenato ma comunque il feto non ha problemi perché la sua emoglobina risulta meno
ossigenata ma ha una maggiore affinità per l’O2. In particolare, abbiamo due grossi vasi che connettono
il circolo: vena materna e arterie ombelicali che riportano il sangue in direzione della placenta per essere
ossigenato; la saturazione dell’O2 nel feto è intorno all’80%. Il fatto che il sangue arrivi nel circolo
venoso spiega perché nel feto il sangue è meno ossigenato.
Con questa organizzazione dobbiamo pensare a portare il sangue + ossigenato possibile ai distretti che lo
richiedono: il feto risolve con degli Shunt che consentono di deviare il sangue nella posizione migliore.
La vena ombelicale, lungo il suo percorso, passa prima per il fegato e non perde O2 e una piccola quota
di sangue è inviato nella vena cava inferiore saltando il fegato attraverso il primo Shunt. La vena cava
inferiore finisce nell’atrio dx dove arriva anche quella superiore quindi il sangue che arriva nell’atrio dx
è mescolato e allora l’ossigenazione è intorno al 70%. Ci sono studi di emodinamica che dicono che i
flussi arterioso e venoso non si mescolino molto ma viaggiano in parallelo. Dall’atrio dx, nel feto, il
passaggio tra le camere cardiache è simile all’adulto ma c’è un fattore in + cioè un forame che garantisce
il flusso dall’atrio dx all’atrio sx la ragione per cui passa da un atrio all’altro è perché il polmone è
collassato nel feto creando una resistenza molto grande e allora la pressione è + alta nell’atrio dx rispetto
a quello sx. (tutta la parte dx del cuore, dal punto di vista muscolare è molto + sviluppata). Dall’atrio dx
va al ventricolo dx e poi al circolo polmonare. Abbiamo però un altro canale detto “dotto arterioso”, che
permette che il sangue venga deviato in parte nell’aorta per ragioni pressorie sempre il sangue entra in
circolo con una buona ossigenazione. Il feto non estrae tantissimo O2 perché quando torna alla placenta
il sangue è comunque ancora ben ossigenato. Nel momento del parto tutto cambia e dobbiamo passare
alla circolazione dell’adulto. Abbiamo due eventi importanti: taglio del cordone e apertura del
polmone eventi importanti perché cambiano la natura della circolazione. Il primo respiro abbassa le
resistenze del circolo polmonare. Gli shunt non hanno + ragione di esistere e quindi sarà dal polmone che
arriverà l’O2 e quindi si chiudono gli shunt: il forame è un lembo e quando cambia la pressione il lembo
chiude il forame ovale e così le 4 camere cardiache sono tutte separate. Per la stessa ragione si chiude il
dotto arterioso, la pressione non sarà + favorevole ad un flusso da un dotto polmonare nell’aorta come si
chiude il dotto venoso nel fegato. Si passa quindi alla circolazione dell’adulto e gli shunt diventano
legamenti (legamento venoso, ombelicale e arterioso) residui della vita fetale a testimonianza che
c’erano queste situazioni. La posizione della placenta è un aspetto importante che influenza
l’ossigenazione del sangue.

Potrebbero piacerti anche