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I TRASFORMATORI TRIFASI

Per la trasformazione di un sistema trifase di tensioni e correnti si possono utilizzare tre trasformatori
monofasi identici, uno per ciascuna fase, oppure un solo TRASFORMATORE TRIFASE. Questo
dispone di una terna di avvolgimenti primari, di una di secondari, e di un solo nucleo ferromagnetico.

Gli avvolgimenti, gli isolamenti, il nucleo e i sistemi di raffreddamento dei trasformatori trifasi hanno
delle caratteristiche analoghe a quelle dei trasformatori monofasi. Gli avvolgimenti sono disposti a
coppie lungo le colonne del nucleo, in modo da garantire un mutuo accoppiamento efficiente.

IL NUCLEO E GLI AVVOLGIMENTI TRIFASI


Il nucleo ferromagnetico del trasformatore trifase può essere classificato come segue:

• Il NUCLEO A TRE COLONNE, con la topologia illustrata schematicamente in figura, è la


soluzione adottata più frequentemente perché semplice ed economica. In tale configurazione,
i flussi di induzione delle tre colonne, per non dare luogo a fenomeni di dispersione fuori dal
nucleo, devono soddisfare l’equazione 𝐿𝐾𝐶 simbolica per le reti magnetiche:
𝛷𝐴 + 𝛷𝐵 + 𝛷𝐶 = ∅̇
Se le tensioni degli avvolgimenti costituiscono delle terne simmetriche, per la legge di
Faraday/Neumann/Lenz anche i flussi di induzione saranno tali, e tale equazione non
comporta alcuna limitazione al normale funzionamento del trasformatore trifase.

3.32
• Il NUCLEO A MANTELLO CORAZZATO, con le topologie illustrate nelle figure sottostanti, è
tale che i flussi induttivi nelle colonne siano tra loro vincolati da nessuna equazione e il
funzionamento magnetico del trasformatore trifase è uguale a quello di tre monofasi.

Quale che sia il tipo di nucleo ferromagnetico, nei tre avvolgimenti primari 𝐴, 𝐵, e 𝐶 , e nei tre
avvolgimenti secondari 𝑎 , 𝑏 , e 𝑐 , vengono indotte rispettivamente due terne di 𝑓. 𝑒. 𝑚. , che in
condizioni di normale funzionamento sono esattamente simmetriche.

In accordo con quanto visto per il trasformatore monofase, le 𝑓. 𝑒. 𝑚. dei due avvolgimenti primario e
secondario posti su di una stessa colonna del nucleo (𝐴 − 𝑎, 𝐵 − 𝑏, e 𝐶 − 𝑐) sono tra loro in fase.

I tre avvolgimenti, primari o secondari, possono essere collegati tra loro in diversi modi, per realizzare
le tre fasi interne primarie o secondarie. Si possono presentare i seguenti tipi di collegamento:

• Il collegamento A STELLA, in cui i terminali con il riferimento


– dei tre avvolgimenti sono connessi in un unico nodo. Tale
collegamento è indicato con i simboli 𝑌 per i primari e 𝑦 per
i secondari, e la presenza del neutro è indicata con 𝑛.

• Il collegamento A TRIANGOLO, in cui il terminale con il


riferimento – di ogni avvolgimento è connesso con quello con
riferimento + dell’avvolgimento consecutivo nella sequenza
ciclica delle fasi. Tale collegamento è indicato con i simboli
𝐷 o △ per i primari e 𝑑 o 𝛿 per i secondari.

• Il collegamento a ZIG/ZAG, in cui ogni avvolgimento è suddiviso in due parti uguali, e ciascuna
fase interna è ottenuta connettendo in serie rovesciata due parti di due avvolgimenti. Questo
tipo di collegamento, assai meno frequente, non sarà trattato nel seguito.

3.33
In ogni tipo di collegamento, i due terminali di ciascun avvolgimento possono essere scambiati,
rovesciando così le 𝑓. 𝑒. 𝑚. della corrispondente terna. Il collegamento a stella è dotato di un centro
stella e ad esso si deve fare ricorso ad esso se si vuole disporre del conduttore di neutro.

Il collegamento dei primari può essere uguale o diverso da quello dei secondari. Alimentando i primari
con una terna simmetrica di tensioni di linea, si ottiene una terna simmetrica di tensioni di linea
secondarie, in genere sfasate rispetto alle corrispondenti primarie.

Il trasformatore trifase risulta pertanto caratterizzato, oltre che dai parametri già illustrati per il
trasformatore monofase, anche del cosiddetto SPOSTAMENTO ANGOLARE 𝛼, che è lo sfasamento
in ritardo della tensione secondaria di fase o linea rispetto alla corrispondente tensione primaria.

Esso è l’angolo di rotazione in gradi ° con cui 𝒱𝑎𝑏 e ℰ𝑎 si sfasano in ritardo a 𝒱𝐴𝐵 e ℰ𝐴 :

𝒱𝐴𝐵 ℰ𝐴
𝛼 = ∠( ) = ∠( ) 0° ≤ 𝛼 ≤ 360°
𝒱𝑎𝑏 ℰ𝑎

Si noti che lo spostamento angolare che si ottiene dalle diverse combinazioni di collegamenti primari
e secondari è sempre un multiplo dell’angolo 30°. Tale spostamento è identificato dal GRUPPO DI
COLLEGAMENTO, che è un numero intero ottenuto dividendo lo spostamento angolare per 30°.

Di fatto, il gruppo di collegamento corrisponde all’ora indicata sul quadrante di un orologio del fasore
al secondario ℰ𝑎 quando il primario ℰ𝐴 è posto alle 12. Per questo si parla anche di GRUPPO ORARIO.

Con vari collegamenti, si possono ottenere tutti i gruppi tra


0 e 11, ad esclusione del 3 (𝛼 = 90°) e del 9 (𝛼 = 270°).

Tra essi si preferisce utilizzare i trasformatori appartenenti


ai gruppi 0 (𝛼 = ∅°), 5 (𝛼 = 150°), 6 (𝛼 = 180°), e al guppo
11 ( 𝛼 = 330° ), tra i quali alcuni esempi sono mostrati
schematicamente dalle figure alla nostra sinistra.

3.34
Un altro parametro rilevante all’analisi dei trasformatori trifasi è il RAPPORTO DI TRASFORMAZIONE
𝓀, definito in questo caso come il rapporto tra i valori efficaci delle tensioni concatenate relative alle
coppie di terminali omologhi del primario e del secondario valutati nel funzionamento a vuoto:

𝒱𝐴𝐵 ℰ𝐴
𝓀=| |=| |
𝒱𝑎𝑏 ℰ𝑎

Nel definire tale parametro, stiamo trascurando le cadute interne del trasformatore, e perciò il suo
valore può differire dal rapporto spire, e dipende dal collegamento delle fasi primarie e secondarie.
Nel seguito analizziamo alcune configurazioni dei primari e dei secondari del trasformatore trifase.

IL COLLEGAMENTO STELLA/STELLA

In questo tipo di collegamento, le tensioni di fase primarie e secondarie


corrispondenti sono in fase. Il trasformatore appartiene al gruppo 0 (𝑌𝑦0).

Il rapporto di trasformazione 𝓀 è definito come il rapporto tra i valori efficaci delle


tensioni di fase o linea primarie e secondarie, ed è qui uguale al rapporto spire:

𝒱𝐴𝐵 𝑁1
𝓀= → 𝓀=
𝒱𝑎𝑏 𝑁2

Invertendo le connessioni e dunque le polarità degli avvolgimenti secondari del trasformatore trifase,
le loro tensioni di linea sono in opposizione di fase rispetto alle corrispondenti tensioni primarie.

In tal caso il trasformatore appartiene al gruppo 6 (𝑌𝑦6).

IL COLLEGAMENTO TRIANGOLO/TRIANGOLO

Anche qui le corrispondenti tensioni di linea primarie e secondarie sono in fase, e


dunque si verifica che il trasformatore appartiene al gruppo 0 (𝑌𝑦0).

3.35
Invertendo le connessioni e dunque le polarità degli avvolgimenti secondari del trasformatore trifase,
le loro tensioni di fase sono in opposizione di fase rispetto alle corrispondenti tensioni primarie.

In tal caso il trasformatore appartiene analogamente a prima al gruppo 6 (𝑌𝑦6).

IL COLLEGAMENTO TRIANGOLO/STELLA CON IL NEUTRO

In questo tipo di collegamento le tensioni di fase secondarie sono in ritardo di


fase di 330° rispetto alle corrispondenti tensioni primarie, e quindi il
trasformatore appartiene al gruppo 11 (𝐷𝑦𝑛11).

Il rapporto di trasformazione 𝓀, definito come il rapporto tra i valori efficaci delle tensioni di fase o
di linea primarie e secondarie, non è più uguale al rapporto spire. Si ha infatti che:

𝒱𝐴𝐵 1 𝑁1
ℰ𝐴 = → ℰ𝐴 = ℰ𝑎
√3 √3 𝑁2
Per cui, il rapporto di trasformazione 𝓀 risulta dato dalla seguente espressione:

ℰ𝐴 𝑁1
𝓀= → 𝓀=
ℰ𝑎 √3𝑁2

Se si fa il collegamento con i secondari a polarità invertita, le tensioni di fase secondarie risultano in


opposizione di fase rispetto al caso precedente, e il trasformatore appartiene al gruppo 5 (𝐷𝑦𝑛5).

IL COLLEGAMENTO STELLA/TRIANGOLO

Anche qui le corrispondenti tensioni di linea primarie e secondarie sono sfasate di


330°, e dunque si verifica che il trasformatore appartiene al gruppo 11 (𝑌𝑑𝑛11).

Invertendo le connessioni ai secondari, le


loro tensioni di linea sono in opposizione
rispetto alle corrispondenti primarie.

In tal caso il trasformatore appartiene al gruppo 5 (𝑌𝑑𝑛5).

3.36
IL CIRCUITO EQUIVALENTE DEL TRASFORMATORE TRIFASE
Abbiamo visto in precedenza che il comportamento ai terminali di un trasformatore monofase è
descrivibile mediante un circuito equivalente che realizza un doppio bipolo. Analogamente, un
trasformatore trifase è rappresentabile mediante un circuito equivalente costituito da tre identici
doppi bipoli, dei tipi utilizzati per il trasformatore monofase.

le tre porte primarie e secondarie di tali bipoli sono


immaginate come se fossero connesse a stella,
indipendentemente dall’effettivo collegamento degli
avvolgimenti primari e secondari del trasformatore.

Facendo ricorso ai circuiti equivalenti semplificati


per il trasformatore monofase, si ottiene il seguente
CIRCUITO EQUIVALENTE DEL TRASFORMATORE
TRIFASE. Si possono ottenere altre configurazioni
utilizzando il trasferimento di impedenza o partendo
da dei circuiti monofasi differenti.

Se il trasformatore trifase è alimentato al primario da una terna simmetrica di tensioni concatenate,


e alimenta al secondario un carico equilibrato, tutte le sue terne di tensione e corrente sono
simmetriche, e ci si riferisce a uno solo dei circuiti, il CIRCUITO EQUIVALENTE MONOFASE.

Dalla prova a vuoto, noto che 𝒫0 = 𝓅0 % ∙ 𝒮𝑛 /100, e che 𝑐𝑜𝑠(𝜑0 ) = 𝓅0 %/𝒾0 %, risulta che:

3𝒱1 𝑛 2 3𝒱1 𝑛 2 3𝒱1 𝑛 2


𝑅0 = 𝑋0 = =
𝒫0 𝒬0 𝒫0 𝑡𝑎𝑛(𝜑0 )

Dalla prova in cortocircuito, noto che 𝒫𝑐𝑐 = 𝓅𝑐𝑐 % ∙ 𝒮𝑛 /100, e che 𝑐𝑜𝑠(𝜑𝑐𝑐 ) = 𝓅𝑐𝑐 %/𝓋𝑐𝑐 %, risulta che:

𝒫𝑐𝑐 𝒬𝑐𝑐 𝒫𝑐𝑐 𝑡𝑎𝑛(𝜑𝑐𝑐 )


𝑅1 𝑐 = 2 𝑋1 𝑐 = 2 =
3ℐ1 𝑛 3ℐ1 𝑛 3ℐ1 𝑛 2

È dimostrabile dunque che le tensioni primaria e secondaria del circuito monofase equivalente sono
pari alle tensioni stellate, e che la potenza nominale 𝒮𝑛 , la attiva erogata 𝒫1 , le perdite nel ferro 𝒫𝐹𝑒 ,
e nel rame 𝒫𝐶𝑢 , sono pari ad un terzo delle potenze del trasformatore trifase complessivo.

3.37
I DATI DI TARGA DEL TRASFORMATORE TRIFASE
I DATI DI TARGA di un trasformatore trifase sono analoghi a quelli di un
trasformatore monofase, come mostrato dalla figura sottostante.
Tuttavia, nel trasformatore trifase sono compresi anche il gruppo orario
di appartenenza e il tipo di collegamento al primario e al secondario:

Negli schemi impiantistici, il trasformatore trifase è in genere rappresentato con i simboli sottostanti:

a) Il primo è utilizzato negli SCHEMI TRIFILARI o QUADRIFILARI, che mostrano esplicitamente


tutti i conduttori primari e secondari, e i relativi terminali di aggancio con le linee trifasi.

b) Il secondo trova impiego negli SCHEMI UNIFILARI, ove le linee elettriche primaria e
secondaria sono rappresentate ciascuna da una sola linea grafica, i cui trattini trasversali
indicano il numero dei conduttori di fase, e il mezzo trattino la presenza del neutro.

IL PARALLELO DI TRASFORMATORI TRIFASI


Per il collegamento in parallelo dei trasformatori trifase valgono delle considerazioni analoghe a
quelle fatte per i trasformatori monofase, con l’accortezza in più del gruppo orario:

• I trasformatori devono avere lo stesso rapporto di trasformazione,

• I trasformatori devono essere collegati in modo tale che le loro 𝑓. 𝑒. 𝑚. agiscano in opposizione
di fase nelle maglie secondarie, e che dunque le tensioni secondarie siano bilanciate.

• I trasformatori devono pertanto presentare lo stesso triangolo di cortocircuito, e perciò devono


essere uguali tutte le tensioni di cortocircuito e i fattori di potenza in cortocircuito.

• Essi devono appartenere allo stesso gruppo orario, e in caso non fosse così, è impossibile
bilanciare le 𝑓. 𝑒. 𝑚. alle maglie dei secondari, sfasate tra loro di un angolo generico.

3.38

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