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Per la trasformazione di un sistema trifase di tensioni e correnti si possono utilizzare tre trasformatori
monofasi identici, uno per ciascuna fase, oppure un solo TRASFORMATORE TRIFASE. Questo
dispone di una terna di avvolgimenti primari, di una di secondari, e di un solo nucleo ferromagnetico.
Gli avvolgimenti, gli isolamenti, il nucleo e i sistemi di raffreddamento dei trasformatori trifasi hanno
delle caratteristiche analoghe a quelle dei trasformatori monofasi. Gli avvolgimenti sono disposti a
coppie lungo le colonne del nucleo, in modo da garantire un mutuo accoppiamento efficiente.
3.32
• Il NUCLEO A MANTELLO CORAZZATO, con le topologie illustrate nelle figure sottostanti, è
tale che i flussi induttivi nelle colonne siano tra loro vincolati da nessuna equazione e il
funzionamento magnetico del trasformatore trifase è uguale a quello di tre monofasi.
Quale che sia il tipo di nucleo ferromagnetico, nei tre avvolgimenti primari 𝐴, 𝐵, e 𝐶 , e nei tre
avvolgimenti secondari 𝑎 , 𝑏 , e 𝑐 , vengono indotte rispettivamente due terne di 𝑓. 𝑒. 𝑚. , che in
condizioni di normale funzionamento sono esattamente simmetriche.
In accordo con quanto visto per il trasformatore monofase, le 𝑓. 𝑒. 𝑚. dei due avvolgimenti primario e
secondario posti su di una stessa colonna del nucleo (𝐴 − 𝑎, 𝐵 − 𝑏, e 𝐶 − 𝑐) sono tra loro in fase.
I tre avvolgimenti, primari o secondari, possono essere collegati tra loro in diversi modi, per realizzare
le tre fasi interne primarie o secondarie. Si possono presentare i seguenti tipi di collegamento:
• Il collegamento a ZIG/ZAG, in cui ogni avvolgimento è suddiviso in due parti uguali, e ciascuna
fase interna è ottenuta connettendo in serie rovesciata due parti di due avvolgimenti. Questo
tipo di collegamento, assai meno frequente, non sarà trattato nel seguito.
3.33
In ogni tipo di collegamento, i due terminali di ciascun avvolgimento possono essere scambiati,
rovesciando così le 𝑓. 𝑒. 𝑚. della corrispondente terna. Il collegamento a stella è dotato di un centro
stella e ad esso si deve fare ricorso ad esso se si vuole disporre del conduttore di neutro.
Il collegamento dei primari può essere uguale o diverso da quello dei secondari. Alimentando i primari
con una terna simmetrica di tensioni di linea, si ottiene una terna simmetrica di tensioni di linea
secondarie, in genere sfasate rispetto alle corrispondenti primarie.
Il trasformatore trifase risulta pertanto caratterizzato, oltre che dai parametri già illustrati per il
trasformatore monofase, anche del cosiddetto SPOSTAMENTO ANGOLARE 𝛼, che è lo sfasamento
in ritardo della tensione secondaria di fase o linea rispetto alla corrispondente tensione primaria.
Esso è l’angolo di rotazione in gradi ° con cui 𝒱𝑎𝑏 e ℰ𝑎 si sfasano in ritardo a 𝒱𝐴𝐵 e ℰ𝐴 :
𝒱𝐴𝐵 ℰ𝐴
𝛼 = ∠( ) = ∠( ) 0° ≤ 𝛼 ≤ 360°
𝒱𝑎𝑏 ℰ𝑎
Si noti che lo spostamento angolare che si ottiene dalle diverse combinazioni di collegamenti primari
e secondari è sempre un multiplo dell’angolo 30°. Tale spostamento è identificato dal GRUPPO DI
COLLEGAMENTO, che è un numero intero ottenuto dividendo lo spostamento angolare per 30°.
Di fatto, il gruppo di collegamento corrisponde all’ora indicata sul quadrante di un orologio del fasore
al secondario ℰ𝑎 quando il primario ℰ𝐴 è posto alle 12. Per questo si parla anche di GRUPPO ORARIO.
3.34
Un altro parametro rilevante all’analisi dei trasformatori trifasi è il RAPPORTO DI TRASFORMAZIONE
𝓀, definito in questo caso come il rapporto tra i valori efficaci delle tensioni concatenate relative alle
coppie di terminali omologhi del primario e del secondario valutati nel funzionamento a vuoto:
𝒱𝐴𝐵 ℰ𝐴
𝓀=| |=| |
𝒱𝑎𝑏 ℰ𝑎
Nel definire tale parametro, stiamo trascurando le cadute interne del trasformatore, e perciò il suo
valore può differire dal rapporto spire, e dipende dal collegamento delle fasi primarie e secondarie.
Nel seguito analizziamo alcune configurazioni dei primari e dei secondari del trasformatore trifase.
IL COLLEGAMENTO STELLA/STELLA
𝒱𝐴𝐵 𝑁1
𝓀= → 𝓀=
𝒱𝑎𝑏 𝑁2
Invertendo le connessioni e dunque le polarità degli avvolgimenti secondari del trasformatore trifase,
le loro tensioni di linea sono in opposizione di fase rispetto alle corrispondenti tensioni primarie.
IL COLLEGAMENTO TRIANGOLO/TRIANGOLO
3.35
Invertendo le connessioni e dunque le polarità degli avvolgimenti secondari del trasformatore trifase,
le loro tensioni di fase sono in opposizione di fase rispetto alle corrispondenti tensioni primarie.
Il rapporto di trasformazione 𝓀, definito come il rapporto tra i valori efficaci delle tensioni di fase o
di linea primarie e secondarie, non è più uguale al rapporto spire. Si ha infatti che:
𝒱𝐴𝐵 1 𝑁1
ℰ𝐴 = → ℰ𝐴 = ℰ𝑎
√3 √3 𝑁2
Per cui, il rapporto di trasformazione 𝓀 risulta dato dalla seguente espressione:
ℰ𝐴 𝑁1
𝓀= → 𝓀=
ℰ𝑎 √3𝑁2
IL COLLEGAMENTO STELLA/TRIANGOLO
3.36
IL CIRCUITO EQUIVALENTE DEL TRASFORMATORE TRIFASE
Abbiamo visto in precedenza che il comportamento ai terminali di un trasformatore monofase è
descrivibile mediante un circuito equivalente che realizza un doppio bipolo. Analogamente, un
trasformatore trifase è rappresentabile mediante un circuito equivalente costituito da tre identici
doppi bipoli, dei tipi utilizzati per il trasformatore monofase.
Dalla prova a vuoto, noto che 𝒫0 = 𝓅0 % ∙ 𝒮𝑛 /100, e che 𝑐𝑜𝑠(𝜑0 ) = 𝓅0 %/𝒾0 %, risulta che:
Dalla prova in cortocircuito, noto che 𝒫𝑐𝑐 = 𝓅𝑐𝑐 % ∙ 𝒮𝑛 /100, e che 𝑐𝑜𝑠(𝜑𝑐𝑐 ) = 𝓅𝑐𝑐 %/𝓋𝑐𝑐 %, risulta che:
È dimostrabile dunque che le tensioni primaria e secondaria del circuito monofase equivalente sono
pari alle tensioni stellate, e che la potenza nominale 𝒮𝑛 , la attiva erogata 𝒫1 , le perdite nel ferro 𝒫𝐹𝑒 ,
e nel rame 𝒫𝐶𝑢 , sono pari ad un terzo delle potenze del trasformatore trifase complessivo.
3.37
I DATI DI TARGA DEL TRASFORMATORE TRIFASE
I DATI DI TARGA di un trasformatore trifase sono analoghi a quelli di un
trasformatore monofase, come mostrato dalla figura sottostante.
Tuttavia, nel trasformatore trifase sono compresi anche il gruppo orario
di appartenenza e il tipo di collegamento al primario e al secondario:
Negli schemi impiantistici, il trasformatore trifase è in genere rappresentato con i simboli sottostanti:
b) Il secondo trova impiego negli SCHEMI UNIFILARI, ove le linee elettriche primaria e
secondaria sono rappresentate ciascuna da una sola linea grafica, i cui trattini trasversali
indicano il numero dei conduttori di fase, e il mezzo trattino la presenza del neutro.
• I trasformatori devono essere collegati in modo tale che le loro 𝑓. 𝑒. 𝑚. agiscano in opposizione
di fase nelle maglie secondarie, e che dunque le tensioni secondarie siano bilanciate.
• Essi devono appartenere allo stesso gruppo orario, e in caso non fosse così, è impossibile
bilanciare le 𝑓. 𝑒. 𝑚. alle maglie dei secondari, sfasate tra loro di un angolo generico.
3.38