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GENERE
nomi di persona
nomi indicanti un mestiere
nomi di animali e di piante
nomi dei giorni della settimana e dei mesi
nomi di metalli
nomi di nazioni
maggior parte dei sostantivi monosillabici
Inoltre, sono neutri alcuni nomi di animali e persone come får (pecora), føl (puledro), lam
(agnello), svin (maiale), æsel (asino), barn (bambino), menneske (uomo, maschio)
PLURALE
si forma in 4 modi:
1. + e alle parole che finiscono in consonante (dag -> dage, giorno/giorni)
GENITIVO + s alla fine della parola, se il nome finisce già per -s -> + es / ‘s / ‘
En bils dør (la portiera di una macchina)
1
L’ARTICOLO
Nella lingua danese ci sono 2 articoli indeterminativi e 3 tipi di articoli determinativi.
Articoli indeterminativi
1. genere comune: en
2. genere neutro: et
Usi:
1. en/et non vengono usati prima di un lavoro, nazionalità e religione.
Esempi: han er en god læge (lui è un buon dottore), jeg er en høj dansker (sono un danese alto).
3. L’articolo indeterminativo viene usato quando una proposizione relativa segue il nome.
Articoli determinativi
Articoli interi singolare plurale
Genere comune den de
Genere neutro det de
Articoli suffissi singolare plurale
Genere comune -en -et
Genere neutro -ne, -ene -ne, -ene
Usi.
L’articolo determinativo come suffisso viene aggiunto al singolare od al plurale del nome a
seconda del genere del nome:
Bilen (l’automobile)
Bilerne (le automobili)
L’articolo determinativo intero viene usato solo prima di un aggettivo legato al nome:
den røde bil (la macchina rossa)
de røde biler (le macchine rosse)
Tabella riassuntiva dell’uso degli articoli e dei nomi
2
Singolare Plurale
EN + parola indeterminativa en dreng un ragazzo drenge ragazzi
en pige una ragazza piger ragazze
EN + parola determinativa drengen il ragazzo drengene i ragazzi
pigen la ragazza pigerne le ragazze
ET + parola indeterminativa et hus una casa huse case
et træ un albero træer alberi
ET + parola determinativa huset la casa husene le case
træet l’albero træerne gli alberi
L'aggettivo
Concorda in genere e numero al nome
Quando l’aggettivo è in funzione attributiva si trova sempre prima del nome.
forma attributiva
3
agg + nome (en- et- plurale)
forma predicativa
4
En-parola røde biler
senza articolo rød bil macchine rosse
macchina rossa
Et-parola rødt hus røde huse
casa rossa case rosse
senza articolo
En-parola en rød bil
una macchina rossa
con articolo indeterminativo
Et-parola et rødt hus
con articolo indeterminativo una casa rossa
En-parola den røde bil de røde biler
la macchina rossa le macchine rosse
con articolo determinativo
Et-parola det røde hus de røde huse
con articolo determinativo la casa rossa le case rosse
Aggettivi in funzione Singolare Plurale
predicativa
En-parola en bil er rød
una macchina è rossa
con articolo indeterminativo
Et-parola et hus er rødt
con articolo indeterminativo una casa è rossa
En-parola bilen er rød bilerne er røde
la macchina è rossa le macchine sono rosse
con articolo determinativo
Et-parola huset er rødt husene er røde
con articolo determinativo la casa è rossa le case sono rosse
Grado dell’aggettivo.
Gli aggettivi costruiscono il comparativo ed il superlativo in due modi:
- aggiungendo le desinenze -ere e -est
- preponendo all´aggettivo mere e mest
5
1 gruppo: -ere, -est 2 gruppo: mere, mest
Grado
Il pronome
Pronomi personali.
Forma sog. Forma ogg. Significato
Persona
1° singolare Jeg mig io
2° singolare Du dig tu
3° singolare Han ham egli
3° singolare Hun hende ella
3° singolare den/det den/det esso (cose)
1° plurale Vi os noi
2° plurale I jer voi
3° plurale De dem essi
Inoltre esiste una forma di cortesia piuttosto rara che usa al posto della 2 a persona singolare e
plurale le forme della 3a persona plurale.
I pronomi in forma oggettiva possono essere pronomi diretti od indiretti, e accompagnano sempre
una preposizione.
Esempi:
6
jeg giver dig et æble (ti ho dato una mela)
han ser hende (egli vede lei)
Pronomi possessivi (validi anche come aggettivi possessivi).
Pronome personale Significato
Persona
1° singolare min/mit/mine Mio
2° singolare din/dit/dine Tuo
3° singolare hans Suo (di lui)
3° singolare hendes Suo (di lei)
3° singolare dens/dets Suo (di una cosa)
1° plurale vores nostro
2° plurale jeres vostro
3° plurale deres loro
Tutti i pronomi o aggettivi possessivi personali si possono usare sia attributivamente che
predicativamente e come pronomi possono esprimere il concetto senza bisogno del nome che
accompagnerebbero. Non vogliono l’articolo dopo di loro.
Esempi:
min bil er her (la mia automobile è qui)
det er mit hus (questa è la mia casa)
det er min (bil)! (questa è mia [la macchina])
Esiste inoltre un’altra forma di pronome/aggettivo possessivo: sin/sit/sine che viene usato con le
terze persone singolari, ed ha un significato riflessivo. Esempio: han elsker sin kone, indica che egli
ama la sua propria moglie, mentre han elsker hans kone, indica che egli ama la moglie, ma di
qualcun altro.
Pronomi o aggettivi dimostrativi.
Ci sono due forme di pronome o aggettivo dimostrativo: la forma scritta e la forma parlata.
Forma scritta Forma parlata significato
Singolare denne/dette den her/det her questo,a
Singolare den/det den der/det der quello,a
Plurale Disse de her questi,e
Plurale de der de der quegli,le
La forma parlata comprende pronomi o aggettivi dimostrativi che sono composti da due parti.
Queste possono essere poste prima del nome o il nome può essere posto tra le due parti, come
accade in francese. Esempi:
den her bil er rød (quest’automobile è rossa)
den bil her er rød (quest’automobile è rossa)
francese: cette voiture ci est rouge
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Pronomi relativi.
Ci sono due tipi di pronome relativo, som e der.
Som, può essere sia soggetto che oggetto. Esempi:
manden som er her (l’uomo che è qui)
manden som jeg så (l’uomo che ho visto)
Der, può essere solamente soggetto. Esempi:
manden der er her (l’uomo che è qui)
manden der jeg så è una frase sbagliata
Il pronome relativo, inoltre, in alcune frasi può essere omesso, come in inglese. Esempio
Her er pigen jeg elsker (ecco la ragazza che amo)
Quando una preposizione viene usata insieme ad un pronome relativo, quest’ultima viene posta
alla fine della proposizione relativa. Esempio:
Manden som jeg gav bogen til (l’uomo a cui ho dato il libro)
Pronomi o aggettivi indefiniti.
Ci sono vari pronomi o aggettivi indefiniti. Eccoli con alcuni esempi:
Nogle: alcuno,a,i,e, qualche con significato affermativo, usato nelle frasi affermative.
Jeg har nogle venner (ho alcuni amici)
Nogen: alcuno,a,i,e, qualche con significato interrogativo, viene usato nelle frasi interrogative e
nelle negative insieme ad ikke.
Har du nogen venner? (hai qualche amico?)
Noget: qualcosa, qualche cosa, ha un significato affermativo.
Han må gøre noget (deve fare qualcosa)
Ingen, ikke nogen: nessuno,a,i,e, nessun, ha un significato negativo, relativo a persone.
Han har ingen venner (non ha nessun amico)
Han har ikke nogen venner (non ha nessun amico)
Intet, ikke noget: niente, nessuna cosa, ha un significato negativo, relativo a cose.
Der er intet at gøre (non c’è niente da fare)
Der er ikke noget at gøre (non c’è niente da fare)
Enhver: tutti, ogni persona, ognuno.
Enhver må gøre noget (Tutti devono fare qualcosa)
8
Alle: tutti, in relazione alle persone.
Jeg så dem alle (li ho visti tutti)
Alt: tutto, neutro, in relazione a cose inanimate
Det var alt (questo era tutto)
Man: si, usato come il pronome impersonale italiano, anche in danese soprattutto al posto della
voce passiva.
Man må ikke ryge her (der må ikke ryges her) (non si deve fumare qui)
Pronomi interrogativi.
Pronome
Significato
Cosa? Che? Hvad?
Chi? Hvem?
Dove? Hvor?
Quando? Hvornår?
Perché? Hvorfor?
Come? In che modo? Hvordan?
Di chi? Di che cosa? Hvis?
Quale,i? Hvilken, hvilket, hvilke?
Per quanto tempo? Hvor længe, hvor lang tid?
Questi pronomi possono essere usati anche nelle subordinate interrogative, ma non possono
essere soggetti allora. Per ovviare a questo inconveniente si usano det o der come soggetto della
frase, in questo modo:
a. det + una forma di være, blive, hedde
b. der + qualsiasi altro verbo
Esempi:
jeg ved ikke, hvem det er (non so chi sia)
jeg ved ikke, hvem der kommer (non so chi stia arrivando)
Pronomi riflessivi.
Pronome riflessivo
Pronome personale
Jeg Mig
Du Dig
Han Sig
Hun Sig
Det/den Sig
9
Vi Os
I Jer
De Sig
L'avverbio
Gli avverbi danesi derivanti da un aggettivo si formano aggiungendo alla forma base una -t,
seguendo le stesse regole dei normali aggettivi sull’aggiunta di desinenze ed evitando di
aggiungerla ad aggettivi che già hanno una -t.
Esempio:
Smuk (bello), smukt.
Alcuni avverbi possono modificare il loro grado, ma la particolarità maggiore riguarda gli avverbi
che descrivono direzione: la forma lunga e la forma corta.
a. La forma corta descrive un movimento, cioè viene usata se l’avverbio introduce un
complemento di moto a/da luogo. Esempio: han går ind i haven (egli va in giardino), han
kravler op i træet (egli sale sull’albero).
b. La forma lunga descrive un movimento nello stesso luogo, o una posizione statica, cioè
viene usata se l’avverbio introduce un complemento di stato in luogo. Esempio: han går
inde i haven (egli cammina dentro il giardino), han er oppe i træet (egli è su sull’albero).
Il verbo
I verbi danesi hanno un sistema temporale che rispecchia quello di tutte le lingue nordiche, e non
cambiano se non nel modo e nel tempo, mentre invece non cambiano secondo le persone ma
restano uguali, per questo hanno bisogno sempre dell’accompagnamento dei pronomi personali
ad eccezione dell’infinito, del gerundio, e dell’imperativo.
Per dimostrare la coniugazione dei verbi ne prendiamo ad esempio due: Elske (amare) e Spise
(mangiare).
Infinito: L’infinito è formato dalla radice del verbo e da una –e. Questo modo viene usato come
base per formare tutti gli altri tempi. La radice di un verbo viene infatti definita come l’infinito
senza la –e.
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Infinitiv (infinito)
elske - spise
Indicativo.
Presente: Il presente dell’indicativo viene formato aggiungendo alla radice del verbo sempre -er
per ogni persona.
Nutid (presente)
Datid (imperfetto)
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Bydemåde (imperativo)
elsk – spis
elsk – spis
elsk – spis
elsk – spis
elsk – spis
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Participio passato: Il participio passato si forma in due modi: i verbi del gruppo I aggiungono -et
alla radice del verbo, mentre quelli del gruppo II aggiungono -t.
elsket – spist
Il participio passato può essere usato inoltre come aggettivo.
Participio presente o Gerundio: Il participio presente chiamato anche gerundio si construisce
unendo -ende alla radice del verbo.
elskende - spisende
Il participio presente viene usato come aggettivo.
Attenzione!: Anche se denominato gerundio non viene usato come nella costruzione italiana Stare
+ gerundio, questa infatti viene resa in altri modi. Può il gerundio essere utilizzato come frase
come in italiano.
La costruzione Stare + gerundio viene resa in questi modi
Esempio: Egli sta mangiando
a. han spiser, cioè la forma normale del tempo in cui avviene
b. han sidder, står, ligger og spiser, una costruzione coi verbi sidde, stå e lige con una
congiunzione e il tempo in cui avviene l’azione
c. han er ved at spise, una costruzione col verbo essere, være, con un aggettivo, ved, e con at
+ infinito.
Futuro: I verbi danesi non possiedono una forma propria di futuro ma lo costruiscono in diversi
modi:
a. Usando il presente indicativo. Esempio: Jeg rejser i morgen (partirò domani)
b. Usando il verbo skulle seguito dall’infinito. Esempio: Jeg skal rejse i morgen (partirò
domani)
c. Usando il verbo ville seguito dall’infinito. Esempio: Jeg vil rejse i morgen (partirò domani).
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Condizionale: I verbi danesi non possiedono una forma propria di condizionale ma lo costruiscono
usando le forme al passato dei verbi modali usati per la costruzione del futuro
a. Usando il verbo skulle al passato seguito dall'infinito. Esempio: Jeg skulle rejse i morgen
(partirei domani)
b. Usando il verbo ville al passato seguito dall’infinito. Esempio: Jeg ville rejse i morgen
(partirei domani)
Congiuntivo: In danese esiste una forma di congiuntivo, perfettamente corrispondente alla forma
dell'infinito. Questo modo non viene più usato nella lingua se non in qualche esclamazione.
Gud velsigne Danmark (Che Dio benedica la Danimarca)
Gud være med dig (Che Dio sia con me)
La forma passiva dei verbi: i verbi costruiscono la forma passiva in due modi:
a.forma in -s: aggiungono una -s come desinenza al tempo presente, imperfetto e infinito. Al
presente la -s sostituisce la -r.
b.forma con bliver: si usa bliver come verbo ausiliario e si pospone il participio passato.
Esempio: verbo Elske (amare)
Infinitiv (infinito)
Elskes
Nutid (presente)
jeg elskes
Datid (imperfetto)
jeg elskedes
Infinitiv (infinito)
blive elsket
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Nutid (presente)
Datid (imperfetto)
b. Være viene usato da solo come verbo essere, ma funge da ausiliare nella formazione del
Førnutid e del Førdatid (passato e trapassato prossimo) di alcuni verbi intransitivi, in
particolare quelli che indicano movimento, cioè quando un movimento ha preso piede.
c. Blive, viene usato da solo come verbo diventare, ma funge da ausiliare nella formazione del
secondo tipo di passivo di tutti i verbi transitivi. Non viene usato per la forma di passivo
impersonale dei verbi intransitivi.
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Infinitiv (infinito)
Have
Nutid (presente)
jeg har
Datid (imperfetto)
jeg havde
Haves
jeg haves
Infinitiv (infinito)
Være
Nutid (presente)
jeg er
Datid (imperfetto)
jeg var
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Førnutid (passato prossimo)
Væres
jeg væres
Infinitiv (infinito)
Blive
Nutid (presente)
jeg bliver
Datid (imperfetto)
jeg blev
jeg er blevet
Blives
jeg blives
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Verbi modali: I verbi modali danesi hanno una coniugazione irregolare e dopo di loro l’infinito del
verbo che accompagnano non prende l’at.
Significato Verbo Coniugazione
Potere Kunne Kan/kunne/kunnet
Dovere Skulle Skal/skulle/skullet
Volere Ville Vil/ville/villet
Dovere Måtte Må/måtte/måttet
Dovere (forma debole) Burde Bør/burde/burdet
Osare Turde Tør/turde/turdet
Aver voglia di Gide Gider/gad/gidet
c. Se l’infinito è un predicato. Esempio: hans mål var at rejse (il suo scopo era viaggiare).
b. Se l’infinito è oggetto di un verbo di senso. Esempio: jeg så ham komme (l’ho visto venire).
Alcuni verbi inoltre hanno una forma di infinito che non finisce per -e. Per questi l’infinito
corrisponde alla radice del verbo. Nel presente aggiungono solo -r alla radice, mentre negli altri
tempi seguono la regola; comunque molti di questi sono irregolari e cambiano anche la radice
stessa ad eccezione del presente.
Qualche esempio:
Gruppi dei verbi. I verbi appartengono ai due diversi gruppi senza nessuna regola grammaticale,
ne fanno parte in base al tono della radice, ovvero se più si addice a voce la radice -te/-t, o quella -
ede/-et. Solo una parte dei verbi appartiene sempre al I gruppo e sono quelli terminati in -ere, per
lo più stranieri e perciò seguono la coniugazione più regolare. Al I gruppo apparteniene il 75 % dei
verbi danesi.
Verbi irregolari. In danese ci sono molti verbi irregolari, che segnaleremo in una sezione apparte
con una lista dei più usati verbi irregolari.
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blive bliver blev er blevet diventare
bringe bringer bragte har bragt portare
bryde bryder brød har brudt rompere
burde bør burde har burdet dovere
byde byder bød har budt offrire
bære bærer bar har baret trasportare
drikke drikker drak har drukket bere
drive driver drev har drevet guidare
dø dør døde er død/døet morire
falde falder faldt er faldet cadere
finde finder fandt har fundet trovare
flyde flyder flød har flydt fluire
flyve flyver fløj er/har fløjet volare
forlade forlader forlod har forladt lasciare
fortryde fortryder fortrød har fortrudt scusarsi
fryse fryser frøs har frosset congelare
følge følger fulgte har fulgt seguire
få får fik har fået prendere
gide gider gad har gidet aver voglia
give giver gav har givet dare
glide glider gled er gledet scivolare
gnide gnider gned har gnedet strofinare
gribe griber greb har grebet afferrare
græde græder græd har grædt piangere
gælde gælder gjaldt har gjaldt applicare
gøre gør gjorde har gjort fare
gå går gik er/har gået andare
have har havde har haft avere
hedde hedder hed har heddet chiamarsi
hive hiver hev har hevet tirare
hjælpe hjælper hjalp har hjulpet aiutare
holde holder holdt har holdt tenere
hænge hænger hang har hængt appendere
knibe kniber kneb har knebet pizzicare
komme kommer kom er/har kommet venire
krybe kryber krøb er krøbet strisciare
kunne kan kunne har kunnet potere
kvæle kvæler kvalte har kvalt strangolare
lade lader lod har ladet lasciare
le ler lo har leet ridere
lide lider led har lidt soffrire
ligge ligger lå har ligget giacere
lyde lyder lød har lydt suonare
lyve lyver løj har løjet mentire
lægge lægger lagde har lagt stendere
20
løbe løber løb er/har løbet correre
måtte må måtte har måttet dovere
nyde nyder nød har nydt godere
nyse nyser nøs har nyst starnutire
ride rider red er/har redet cavalcare
rive river rev har revet graffiare
ryge ryger røg har røget fumare
kække rækker rakte har rakt passare
se ser så har set vedere
sidde sidder sad har siddet sedere
sige siger sagde har sagt dire
skide skider sked har skidt defecare
skride skrider skred er skredet scivolare
skrige skriger skreg har skreget gridare
skrive skriver skrev har skrevet scrivere
skulle skal skulle har skullet dovere
skyde skyder skød har skudt sparare
skære skærer skar har skaret tagliare
slibe sliber sleb har slebet affilare
slide slider sled har slidt lavorare duro
slippe slipper slap har sluppet lasciar stare
slå slår slog har slået colpire
smide smider smed har smidt gettare
smøre smører smurte har smurt sporcare
snyde snyder snød har snydt ingannare
sove sover sov har sovet dormire
springe springer sprang har sprunget saltare
spørge spørger spurgte har spurgt chiedere
stige stiger steg er steget alzare
stikke stikker stak har stukket scegliere
stinke stinker stank har stinket puzzare
stjæle stjæler stjal har stjålet rubare
stryge stryger strøg har strøget stirare
strække strækker strakte har strakt estendersi
stå står stod har stået stare
synge synger sang har sunget cantare
synke synker sank er/har sunket affondare
sælge sælger solgte har solgt vendere
sætte sætter satte har sat posizionare
tage tager tog har taget prendere
tie tier tav har tiet stare zitto
træde træder trådte har trådt camminare
træffe træffer traf har truffet trovare a caso
trække trækker trak har trukket disegnare
turde tør turde har turdet osare
21
tvinge tvinger Tvang har tvunget costringere
tælle tæller Talte har talt contare
vide ved Vidste har vidst sapere
ville vil Ville har villet volere
vinde vinder Vandt har vundet vincere
vælge vælger Valgte har valgt scegliere
være er Var har været essere
æde æder Åd har ædt nutrirsi
I numeri
Numeri cardinali da 1 a 20
Numeri Per esteso Numeri Per esteso
1 en/et 11 elleve
2 to 12 tolv
3 tre 13 tretten
4 fire 14 fjorten
5 fem 15 femten
6 seks 16 seksten
7 syv 17 syttn
8 otte 18 atten
9 ni 19 nitten
10 ti 20 tyve
Numeri cardinali da 20 a 1.000.000
Per esteso Numeri Per esteso
Numeri
21 Enogtyve 100 (et) hundrede
22 Toogtyve 101 (et) hundrede og en
30 Tredive 123 (et) hundrede og
treogtyve
40 Fyrre 200 to hundrede
50 Halvtreds 1000 (et) tusind
60 Tres 1000000 (et) milion
70 Halvfjerds 1,5 halvanden
80 Firs 0,5 En anden
90 Halvfems
Uso dei numerali nella costruzione degli anni. Esempi:
L’anno 1998 viene scritto: nitten hundrede otteoghalvfems
22
L’anno 2003 viene scritto: to tusind(e) og tre
Numerali ordinali da 1° a 20°
Numeri Per esteso Numeri Per esteso
1° Første 11° elvte
2° Anden 12° tolvte
3° Tredje 13° trettende
4° Fjerde 14° fjortende
5° Femte 15° femtende
6° Sjette 16° sekstende
7° Syvende 17° syttnde
8° Ottende 18° attende
9° Niende 19° nittende
10° Tiende 20° tyvende
Numerali ordinali da 21° a 1.000.000°
Per esteso Numeri Per esteso
Numeri
21° enogtyvende 90° halvfem-sinds-tyvende
22° toogtyvende 100° hundrede
30° Tredvte 101° hundrede og første
40° fyrre-tyvende 123° hundrede og
treogtyvende
50° halvtreds-sinds- 200° to hundrede
tyvende
60° tre-sinds-tyvende 1000° tusinde
70° halvfjerd-sinds-tyvende 1000000° milionte
80° fir-sinds-tyvende
Il soggetto formale
23
In danese esistono due soggetti formali, det e der che in italiano non vengono espressi, ma
omessi, mentre si possono ricondurre all’it inglese. Entrambi riferiscono sempre in una frase al
soggetto reale. Ecco i casi in cui si usano:
det:
a. Quando il soggetto reale è un’infinito o una frase con l’infinito. Esempio: det er godt at
være her (è bene essere qui).
b. Quando il soggetto reale è una frase subordinata. Esempio: det er godt at han kan gøre det
(è bene che lo sappia fare).
c. Come soggetto impersonale. Esempio: det regner/ det sner (piove/nevica).
e. A volte può essere usato anche con un nome al singolare. Esempio: det er min ven (questo
è il mio amico).
der:
a. Quando si riferisce ad un avverbio, soprattutto nella funzione del ci nel composto ci +
essere italiano. Esempio: der er 2 drenge her i huset (ci sono due ragazzi in casa).
b. Quando si riferisce ad una quantità infinita, non calcolata. Esempio: der er mange folk her
(c’è molta gente qui).
c. Come soggetto in una frase passiva. Esempio: der sås mange folk på gaden (molta gente
venne vista per la strada).
d. In espressioni che concernono distanza. Esempio: der er langt til America (c’è molto
all’America).
Proposizioni e congiunzioni
24
Proposizioni
Le preposizioni accompagnano sempre una parola, un nome. Nel caso esse si trovino da sole,
devono essere considerate avverbi. Ecco alcune delle preposizioni danesi più usate:
i, in, a, per. Viene usato:
1. con nomi di posti, luoghi, se cittá. Esempi:
han bor i København (egli vive a Copenaghen)
han går i skole (egli va a scuola)
jeg går i seng nu (vado a letto adesso)
2. nelle espressioni per indicare l’ora e il tempo. Esempi:
den er 10 minutter i 5 (mancano 10 minuti alle 5)
jeg har boet her i 2 år (ho vissuto qui per 2 anni)
3. in espressioni specifiche. Esempi:
han lukkede døren (i) (ha chiuso la porta)
jeg underviser i dansk (insegno danese)
hun er forelsket i ham (si é innamorata di lui)
på, su, in, a, di, per…. Ha molti usi. Eccone alcuni:
1. con nomi di posti in particolare isole e strade
de bor på Sjælland (vivono a Sjælland)
han bor på Nyvej (egli vive in Via Nuova)
bogen er på bordet (il libro é sul tavolo)
2. in espressioni di tempo riguardanti i giorni e il tempo in cui si svolge l’azione
jeg rejser på mandag (partirò lunedì)
han gjorde det på en time (l’ha fatto in un ora)
3. come genitivo o complemento di specificazione
farven på bilen (il colore dell’automobile)
til, a, in, fino a, finché. Viene usato:
1. in espressioni di luogo, nel complemento di moto a luogo
jeg rejser til Danmark (andrò in Danimarca)
2. in espressioni di tempo
banken er åben til kl. 17 (la banca è aperta fino alle 17)
3. come dativo o complemento di termine
jeg gav bogen til ham (gli ho dato il libro)
af, di, da. Viene usato:
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1. come genitivo o complemento di specificazione, e complemento di materia
farven af bilen (il colore dell’automobile)
ringen er lavet af guld (l’anello è fatto d’oro)
2.come complemento d’agente o di causa efficiente
ringen er lavet af manden (l’anello è fatto dall’uomo)
efter, dopo.
for...siden, fa. Esempio:
han kom for en time siden (è venuto un’ora fa)
fra, from.
med, con.
om, rundt om, intorno, in, tra. Viene usato come in e tra nelle espressioni temporali. Esempi:
hun har en halskæde om halsen (ha una collana intorno al collo)
jeg kommer om en time (verrò tra un’ora)
over, su, attraverso, tra. Ha un uso anche nelle espressioni temporali.
han gik over gaden (ha attraversato la strada)
den er 10 minutter over 4 (sono le 4 e 10)
under, sotto, durante. Esempi:
hunden ligger under bordet (il cane è sotto il tavolo)
temperaturen er under 0 grader (la temperatura è sotto zero)
her var her under krigen (è stato qui durante la guerra)
Congiunzioni
Congiunzioni coordinanti
og, e.
eller, o.
men, ma.
Congiunzioni subordinanti
at, che. Introduce una proposizione oggettiva. Esempio:
Han sagde, at har var syg (ha detto che era malato)
om, se. Introduce una proposizione interrogativa. Esempio:
jeg ved ikke, om han kommer (non so se verrà)
når, quando. Introduce una proposizione temporale in tutti i tempi; nel passato la introduce ma se
era un’azione ripetitiva o abituale. Esempi:
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han kommer, når han kan (viene quando può)
jeg går, når der er tiden (verrò quando sarà tempo)
han spiste, når han var sulten (ha sempre mangiato quando ha avuto fame)
da, quando. Introduce una proposizione temporale ma solo passata, e che è avvenuta una sola
volta. Esempi:
han spiste, da han var sulten (mangiò quando ebbe fame)
Domande e risposte
In danese ad una domanda, se si vuol rispondere con una negazione si risponde con nej(no),
mentre se si vuol rispondere con una affermazione si risponde o con ja o con jo. La scelta di questi
due modi di rispondere si basa sulla tipologia di domanda; se si risponde affermativamente ad una
domanda normale si risponde con ja, se si risponde affermativamente ad una domanda negativa si
risponde con jo. Inoltre in caso di risposta breve si deve aggiungere al nej, ja, jo, una piccola frase
composta dal verbo gøre se nella frase c’è un verbo normale o se nella frase il verbo reggente è un
ausiliare o un modale, il verbo usato nella domanda, come si fa nella lingua inglese. Bisogna
ricordarsi nell’usare le negazioni che in danese due negazioni affermano, e non rafforzano, come
in italiano, la negazione.
Domanda Risposta positiva Risposta negativa
Kender du ham? Ja, jeg gør Nej, jeg gør ikke
(lo conosci?) (si) (no)
Kender du ham ikke? Jo, jeg gør Nej, jeg gør ikke
(non lo conosci?) (si) (no)
Kan du kende ham? Ja, jeg kan Nej, jeg kan ikke
(riesci a riconoscerlo?) (si) (no)
Har du kendt ham? Ja, jeg har Nej, jeg har ikke
(L’hai conosciuto?) (si) (no)
Vil du kende ham? Ja, jeg vil Nej, jeg vil ikke
(vuoi conoscerlo?) (si) (no)
Kendte du ham? Ja, jeg gjorde Nej, jeg gjorde ikke
(lo conoscevi?) (si) (no)
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Jeg kan se en bil på gaden (posso vedere un’auto nella strada)
b. in una proposizione principale che comincia con una congiunzione coordinante.
Men jeg kan ikke se ham (ma non riesco a vederlo)
c. sempre nelle proposizioni subordinate.
Jeg viste, at han ville komme (sapevo che sarebbe venuto)
Inversione. L’inversione (Verbo principale + Soggetto) accade solo nelle proposizioni principali. La
regola principale è che se il soggetto non è la prima parola della frase accade l’inversione. Viene
usata:
a. nelle domande.
Kommer du i morgen? (verrai domani?)
b. se un avverbio precede il soggetto.
Nu kommer jeg (adesso sto arrivando)
c. se una frase-avverbio precede il soggetto.
I morges stod jeg tidligt op (stamattina mi sono alzato presto)
d. se un complemento oggetto (per enfasi) precede il soggetto
Drengen kender jeg ikke (non conosco il ragazzo)
e. se una proposizione subordinata viene prima la principale.
Hvis jeg havde penge, ville jeg købe en bil (se avessi del denaro, comprerei un’automobile)
Posizione di piccoli avverbi. I piccoli avverbi sono: ikke (non), aldrig (mai), altid (sempre), kun
(solo, solamente), snart (presto), gerne (volentieri).
Nelle proposizioni subordinate il piccolo avverbio è sempre dopo il soggetto come dice la formula
SAV (Soggetto + Avverbio + Verbo principale)
Han siger, at han ikke kommer (dice che non viene)
S A V
Han siger, at han ikke vil komme (dice che non verrà)
S A V
Nelle proposizioni principali la posizioni dei piccoli avverbi segue:
a. il normale ordine delle parole, se non c’è un oggetto, se l’oggetto è un sostantivo o se il verbo è
composto. La formula è SVA (soggetto + Verbo + Avverbio) o anche SVAVd (Soggetto + Verbo
principale + Avverbio + Verbo dipendente)
han kommer ikke (non viene)
S V A
jeg kender ikke manden (non conosco l’uomo)
S V A
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Jeg har ikke kendt ham (non l’ho conosciuto)
S V A Vd
Eccezione importante: Se l’oggetto è un pronome e il verbo è formato da solo una parola, allora
l’avverbio è posto dopo il pronome oggetto SVOA (Soggetto + Verbo + Oggetto + Avverbio)
Jeg kender ham ikke (non lo conosco)
S V O A
Jeg giver ham den ikke (non glielo do)
S V O1 O2 A
b. l’inversione, normalmente in qualunque caso accada posponendo l’avverbio al soggetto che si
troverà quindi in ultimo posto SVA (Verbo + Soggetto + Avverbio) o VSAVd (Verbo principale +
Soggetto + Avverbio + Verbo dipendente)
I morgen kommer jeg ikke (domani non verrò)
V S A
I morgen vil jeg ikke komme (domani non verrò)
V S A Vd
I Kolding har jeg aldrig været (non sono mai stato a Kolding)
V S A Vd
Pronuncia ed Alfabeto
La pronuncia danese differisce abbastanza da quella italiana, e tra le lingue germaniche più
conosciute non si avvicina né all’inglese né al tedesco. Caratteristica di questa pronuncia per gli
italiani che voglio pronunciarlo, è la tendenza a non pronunciare tutte le lettere contenute nella
parola, strascicandole quasi nel discorso. Per un italiano può risultare difficile da pronunciare, ma
non è molto difficile da imparare.
a, a come in italiano generalmente, ma in alcuni casi viene
pronunciata simile alla e aperta.
b, b come in italiano
c, s prima di e ed i
k prima di a, o, u
h se accompagnata dalla h e forma il dittongo ch [sci]
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d, d come in italiano se all’inizio della parola
Th come nell’inglese they dopo una vocale
Muta dopo h, l, r e prima di t ed s
e, e, viene pronunciata generalmente chiusa come in perché, ma
suona aperta [è] alla fine delle parole e nei dittonghi
prima di g e j suona aperta quasi come una a
f, f come in italiano
g, g dura come in gatto all’inizio di una parola
u lunga come in soon inglese dentro o alla fine di una parola
g dura nel dittongo ng
muta in alcune parole
h, h, segna un’aspirazione, è muta solo nel dittongo hv
i, i come in italiano
e chiusa, a volte in alcune parole
j, i come in italiano
k, c dura come in italiano
l, l come in italiano
m, m come in italiano
n, n come in italiano
ñ suona simile a questo suono [gn] prima di g e k
o, o chiusa generalmente, ma qualche volta aperta
p, p aspirata generalmente
p come in italiano dopo s
q, non comune nel danese comunque pronunciata k
r, r come in italiano all’inizio di una parola o dopo una
consonante
r strascicata fino a suonare come una a [aa], alla fine di una
parola
s, s sorda, sempre, la s sonora non esiste in danese
t, t aspirata generalmente
t come in italiano dopo s
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u, u come in italiano dentro una parola
quasi come una o aperta, prima di una n
v, v come in italiano
u, quasi come una u molto veloce alla fine di una parola
w, non comune nel danese, comunque pronunciata v
x, non comune nel danese, comunque pronunciata x
y, i, pronunciata con le labbra rotonde, ha un suono che si
avvicina a quello dell’ü tedesca o dell’u francese
o con una tonalità tra la o e la e simile all’ø
z, non comune nel danese, comunque pronunciata tipo s
æ, è aperta generalmente
a avvicinandocisi molto, dopo r
ø, o pronunciata con le labbra rotonde, suona come l’ö tedesca o
l’eau francese
o poco più aperta del normale tipo di ø
å, a lunga con un suono che si avvicina alla o
Il colpo di glotta. Il colpo di glotta è molto importante e qualcosa di speciale nella lingua danese,
ed non è presente in molte altre lingue. È un fonema che può dare ad alcune parole un diverso
significato. È presente nell’inglese ma non nelle lingue neolatine. Per noi stranieri il colpo di glotta
può riuscire difficile da esprimere correttamente, ma neanche gli stessi Danesi riescono ad usarlo
correttamente in particolare se parlano in dialetto.
Il colpo di glotta cade sulla sillaba accentata della parola. Può cadere sia su vocali sia su consonanti
ma mai su una vocale lunga. Il segno con cui si indica in fonetica è [´].
Ecco qualche esempio di parole che differiscono solo per il colpo di glotta:
Senza il colpo di glotta Col colpo di glotta.
løber [lø:ba] (corridore) løber [lø´ba] (corre)
hun [hun] (ella) hund [hun´] (cane)
skal [sgä] (devo) skal [sgä´] (conchiglia)
bæst [bæsd] (il migliore) bæst [bæ´sd] (pazzo)
tal [täl] (numero) tal [tä´l] (parla!)
ender [æna] (finisce) ænder [æn´a] (anatre)
bønner [böna] (preghiere) bønder [bön´a] (farmacisti)
tager [tä:a] (prende) tag [tä´] (prendi!)
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