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DADDY GURDJIEFF

Alcuni ricordi inediti


Nicolas De Stjernvall e George Ivanovitch Gurdjieff: una nota
Nicolas De Stjernvall e George Ivanovitch Gurdjieff:
una nota 7
Prefazione 13
Introduzione 17
Il Prieuré des Basses Loges (rue de Valvins, Avon) 25
Gurdjieff e la Normandia 45
Parigi (rue des Colonels-Renard) 51
Altri ricordi
Con Gurdjieff attraverso il Caucaso 69
Per concludere 95
Mia madre e il suo desiderio di avere un bambino.
La predizione di Rasputin 97
Gli ultimi giorni di Katherine Mansfield 103
Cosa dire di «nuovo», nel 2007, di una delle personalità più
sconcertanti e a modo suo più affascinanti del XX secolo – ci riferiamo
a George Ivanovitch Gurdjieff (1866-1949) –, il cui influsso
si spinge ben oltre il campo, per quanto esteso, del mondo della
spiritualità? La risposta a tale quesito d’esordio è alquanto complicata,
tanto più ove considerassimo la mole davvero straordinaria
di letteratura su Gurdjieff (anche in ambito accademico) che è
stata prodotta e pubblicata nel corso degli ultimi cinquant’anni.
E tuttavia, una paradossale curiosità – tipicamente «gurdjieffiana
» – s’impone sin d’apertura, a proposito di uno dei personaggi
dell’ambiente dell’esoterismo contemporaneo su cui si è
maggiormente indagato e scritto. Di Gurdjieff, infatti, nonostante
taluni usi invalsi (ai quali noi stessi accordiamo la nostra preferenza)
non si conoscono con precisione ed esattezza né il nome,
né l’anno di nascita, e anche riguardo la toponomastica del
luogo natale le cose sono lungi dall’essere semplici: caucasico, di
origine greca, Gurdjieff nasce in una città russa d’influenza georgiana
(Alexandropol) che è in realtà oggi la città dell’Armenia denominata
Gyumri.
Dunque, Gurdjieff. Gurdjieff chi? Perché, sia chiaro, ove ci
soffermassimo ai tentativi che sono stati sin qui proposti di definizione
di questa poliedrica personalità, nonché ai più autorevoli
e accreditati, lo sforzo non ci sarebbe d’immediato aiuto.
Prendiamo, ad esempio, l’icastica descrizione avanzata dal più
noto biografo di Gurdjieff1, l’anglosassone James Moore: «[…]
Filosofo olistico, taumaturgo e insegnante di danze sacre […]
musicologo, terapista, ipnotista, narratore, esploratore, poliglotta
[…] per oltre 35 anni ha privatamente insegnato […] una dottrina
precedentemente sconosciuta (“il Lavoro”) […] il cui sistema
integra una critica semantica e una critica sociale, un’epistemologia,
una cosmogonia e cosmologia mitopoietica, una
fenomenologia del sé e una pratica Existenzphilosophie»2.
Anche alla luce di coordinate così complesse e articolate – per
non dire affaticanti –, peraltro opera di uno studioso internazionalmente
celebrato per la serietà della sua produzione su Gurdjieff,
ci sembra che ancora oggi l’unica formula adeguata – allusiva,
certo, ma «qualitativamente» centrata – per descrivere Gurdjieff
sia quella introdotta, nel lontano 1923, da Clifford Sharp nell’ambito
di una serie d’articoli comparsi all’epoca su The New
Statesman: il «filosofo della foresta»3.
Quindi, fra le personalità salienti del panorama dell’esoterismo
contemporaneo, un posto del tutto particolare spetta a George Ivanovitch
Gurdjieff, il quale, pur avendo spesso rifiutato la qualifica
di «maestro» e usato solo con grande circospezione la parola
«esoterismo», ha esercitato un’influenza tanto estesa quanto
poco conosciuta sulla letteratura, l’arte, l’architettura e la musica.
Per limitarci a due soli esempi, l’influenza di Gurdjieff è
dichiarata e profonda sulla scrittrice Pamela L. Travers (1899-
1996), l’autrice di Mary Poppins4, e su Frank Lloyd Wright (1869-
1959), il più celebre architetto americano del XX secolo. Nondimeno,
l’impatto dell’insegnamento di Gurdjieff è risultato di
straordinaria importanza in alcuni ambiti del pensiero esoterico,
8
1 Cfr. James Moore, George Ivanovitch Gurdjieff. Anatomia di un mito, trad.
it., Edizioni il Punto d’Incontro, Vicenza 1993.
2 Idem, s.v. «Gurdjieff», in Wouter J. Hanegraaff (a cura di, in collaborazione

con Antoine Faivre - Roelof van den Broek - Jean-Pierre Brach), Dictionary of
Gnosis & Western Esotericism, 2 voll., Brill, Leiden 2005, vol. 1, p. 445-450 (p.
445).
3 Cfr. Clifford Sharp, «The “Forest Philosophers”», in The New Statesman,

anno XX, n. 516 (3 marzo 1923), p. 626-627 (prima parte) e anno XX, n. 518
(17 marzo 1923), pp. 687-688 (seconda parte).
4 Cfr. Pamela L. Travers, George Ivanovitch Gurdjieff, Traditional Studies

Press, Toronto 1973; e «Myth, Symbol and Tradition», in Jacob Needleman (a


cura di), Sacred Tradition and Present Need, Viking Press, New York 1975.

ed è stato diversamente interpretato da scuole, correnti e discepoli


indipendenti, come posto in risalto dalla ormai sterminata
«bibliografia gurdjieffiana»5.
Per fare un esempio concreto di quale sia il rilievo che il
nome di Gurdjieff riveste nel campo della spiritualità a base esoterica,
consideriamo ora un utensile tipico della sociologia dell’esoterismo,
ovvero la constatazione che uno dei contesti culturali
nei quali le idee – religiose o non religiose che siano, esoteriche
o non esoteriche che siano – prendono corpo, deriva dalla
«ricezione» che le medesime idee hanno all’interno del panorama
culturale circostante. In questo senso, nell’ambito di un breve
studio che abbiamo approntato per una pubblicazione all’estero 6,
abbiamo effettuato un tentativo d’indagine circa la ricezione su Internet
di alcune delle personalità salienti del milieu esoterico, onde
determinare – beninteso, con tutta l’approssimazione del caso –
quali soggetti, e dunque quali filoni, siano oggetto di una maggiore
attenzione, almeno telematica, nel panorama del pensiero esoterico.
A tal proposito, armati di un po’ di pazienza e di una certa
dose di curiosità, abbiamo effettuato con il nostro «personal confuter
» – come amava chiamarlo il sociologo delle religioni britannico
Bryan R. Wilson (1926-2004) – tramite il motore di ricerca
Google varie indagini incrociate riguardanti trentasei nomi che rivestono
una certa importanza nel contesto dell’esoterismo. Il risultato
di tale ricerca non ha alcuna pretesa d’esaustività, ma ci
pare che esso costituisca un sufficiente punto di partenza per una
discussione sulla «sociologia della ricezione» dell’esoterismo, e
che fornisca risultati – almeno per chi scrive – che erano lungi dall’apparire
scontati prima di terminare l’indagine: sta di fatto che il
9
5 Una bibliografia annotata di questa letteratura, che si ferma al 1985 ed è
stata preparata nel contesto delle Fondazioni Gurdjieff, è quella a cura di J. Walter
Driscoll e della Gurdjieff Foundation of California, Gurdjieff. An Annotated Bibliography,
Garland Publishing, New York 1985, che include anche una presentazione
generale delle pubblicazioni di e su Gurdjieff (cfr. Michel de Salzmann,
«Footnote to the Gurdjieff Literature», ibid., pp. xvi-xxv). Una visione
d’insieme più recente è quella offerta da J. Walter Driscoll, Gurdjieff. A Reading
Guide, Gurdjieff Electronic Publishing, Los Altos 1999 (la terza edizione di
questa guida, datata 2004, è reperibile solo online all’indirizzo Internet
www.gurdjieff-bibliography.com).
6 Cfr. PierLuigi Zoccatelli, «Notes pour servir à une sociologie de l’ésotérisme

» (in corso di pubblicazione, 2007).

nome di Gurdjieff è posizionato saldamente al secondo posto delle


ricorrenze su Internet, subito dopo Rudolf Steiner (1861-1925).
Perciò, ancora, il nome di George Ivanovitch Gurdjieff è del
tutto decisivo nel contesto dell’esoterismo contemporaneo. Siano
dunque benvenuti i tentativi – per esempio, come quello recentemente
adottato dalla studiosa statunitense Connie Jones in un
volume appositamente realizzato per il pubblico di lingua italiana 7
– volti a meglio fare conoscere l’originalità e l’innovazione di
un personaggio e della sua scuola. In effetti, come la stessa
Jones specifica nel suo studio, Gurdjieff ha inteso trasmettere un
insegnamento spirituale finalizzato al risveglio interiore e un metodo
per lo sviluppo dell’intelligenza cosciente, che hanno attirato
sempre più, in tempi recenti, l’attenzione degli studiosi. Il
suo insegnamento integra elementi dell’antica sapienza, della psicologia
e della religione. Gurdjieff non è un maestro religioso in
senso tradizionale. Egli non cerca di inculcare credenze nei suoi
discepoli, ma insegna piuttosto una pratica che si basa sulle circostanze
della vita quotidiana per rivelare le leggi dell’influenza
spirituale, che sono per lui alla base delle grandi tradizioni religiose.
Il suo insegnamento, noto presso i suoi seguaci come il “Lavoro”
(the Work) – termine usato anche per esprimere l’idea del
«lavoro su se stessi», o del «lavoro verso l’autocoscienza» –, è
analogo a quello della tradizione esoterica o alchemica occidentale,
la quale adopera le ricerche e gli sforzi disciplinati dei discepoli
per risvegliare il processo della trasformazione interiore.
Al cuore dell’insegnamento di Gurdjieff vi è il principio secondo
cui l’uomo nasce con grandi potenzialità di sviluppo, anche
se la coscienza ordinaria è lungi dall’avere la capacità di comprendere
o di realizzare queste potenzialità.
Chi scrive queste brevi considerazioni cerca da alcuni anni di
assumere lo studio delle correnti dell’esoterismo moderno e
contemporaneo in un ambito metodologico proprio al dominio
della sociologia, cercando cioè di comprendere l’atteggiamento
degli individui e dei gruppi umani che partecipano a «formazioni
sociali» nell’ambito dell’esoterismo8, e tenendo a mente che
10
7 Cfr. Constance A. Jones, G.I. Gurdjieff e la sua eredità, Elledici, Leumann
(Torino) 2005.
8 Cfr. P.L. Zoccatelli, «Note per uno studio scientifico dell’esoterismo», in

se ogni religione è un universo complesso e diversificato che si


dispiega nel tempo e nello spazio, il mondo delle religioni lo è, a
maggior ragione, ancora di più, e spesso – di fronte a una tale
diversità – lo studioso è costretto a specializzarsi nella indagine
di universi spirituali determinati, com’è appunto quello dell’esoterismo.
Così facendo, abbiamo più volte, per l’appunto, incontrato
nelle nostre ricerche la personalità di Gurdjieff 9, così percependo
che – pur consapevoli delle molteplici e importanti distinzioni
che andrebbero operate – il «sistema» di George Ivanovitch
Gurdjieff rientra precisamente nel contesto del pensiero
esoterico, per quanto la sua originalità e innovazione, anche ora
che abbiamo fatto pieno ingresso nel XXI secolo, debba essere
ancora integralmente conosciuta.
E a una maggiore conoscenza dell’«universo Gurdjieff» –
eventualmente anche d’impronta critica, talora impietosa e
schietta, come emerge dalle pagine che seguono – contribuiscono
certamente i «ricordi inediti» di Nicolas de Stjernvall che qui presentiamo
al pubblico italiano, a dieci anni dalla pubblicazione originale
in lingua francese, che all’epoca comparvero sotto pseudonimo 10.
Ci sia anzi concessa l’occasione per ringraziare l’Autore,
il quale nell’ambito di un fitto e prolungato dialogo ha acconsentito
a vedere pubblicare questa edizione sciogliendo «l’enigma
» del suo vero nome, il che permetterà al lettore – così ci
auguriamo – di meglio situare gli eventi narrati.
PIERLUIGI ZOCCATELLI
11
Giuseppe Giordan (a cura di), Tra religione e spiritualità. Il rapporto con il sacro
nell’epoca del pluralismo, FrancoAngeli, Milano 2006, p. 222-234.
9 Cfr. P.L. Zoccatelli, «Note a margine dell’influsso di G.I. Gurdjieff su Samael

Aun Weor», in Aries. Journal for the Study of Western Esotericism, vol.
5, n. 2 (2005), p. 255-275.
10 Cfr. Nicolas de Val, Daddy Gurdjieff. Quelques souvenirs inédits, Georg

Éditeur, Genève 1997.

____________ ESPAÑOL _________

PAPÁ GURDJIEFF Algunos recuerdos inéditos

Nicolas De Stjernvall y George Ivanovitch Gurdjieff:

Indice

una nota 7

Prefacio 13

Introducción 17

Prieuré des Basses Loges (rue de Valvins, Avon) 25

Gurdjieff y Normandía 45

París (rue des Colonels-Renard) 51

Otros recuerdos Con Gurdjieff a través del Cáucaso 69


Finalmente 95

Mi madre y su deseo de tener un bebé.

Predicción de Rasputín 97

Los últimos días de Katherine Mansfield 103

Qué decir "nuevo", en 2007, de una de las personalidades más importantes

desconcertante y, a su manera, el más fascinante del siglo XX: nos referimos a

a George Ivanovitch Gurdjieff (1866-1949) -, cuya influencia

va mucho más allá del campo, por extenso que sea, del mundo de

¿espiritualidad? La respuesta a esta pregunta inicial es algo complicada,

tanto más si consideramos el tamaño verdaderamente extraordinario

de la literatura sobre Gurdjieff (también en el campo académico) que es

fue producido y publicado durante los últimos cincuenta años.

Y, sin embargo, una curiosidad paradójica, típicamente 'gurdjieffiana

"- se impone desde la apertura, sobre uno de los personajes

del entorno esotérico contemporáneo en el que uno se encuentra

más investigado y escrito. De Gurdjieff, de hecho, a pesar de

ciertos usos establecidos (a los que nosotros mismos damos nuestra preferencia)

ni el nombre se conoce con precisión y exactitud,

ni el año de nacimiento, y también en cuanto a la toponimia de

las cosas de la ciudad natal están lejos de ser simples: caucásicos, de

De origen griego, Gurdjieff nació en una ciudad rusa de influencia georgiana

(Alexandropol) que en realidad es hoy la ciudad de Armenia llamada

Gyumri.

Entonces, Gurdjieff. Gurdjieff, ¿quién? ¿Por qué, fíjate, dónde hay?

Detengámonos en los intentos que se han propuesto hasta ahora para su definición.

de esta personalidad multifacética, así como a los más autorizados

y acreditado, el esfuerzo no sería de ayuda inmediata.

Tomemos, por ejemplo, la descripción icónica presentada por la mayoría

conocido biógrafo de Gurdjieff1, el anglosajón James Moore: "[...]

Filósofo holístico, taumaturgo y maestro de danzas sagradas [...]

musicólogo, terapeuta, hipnotizador, narrador, explorador, políglota


[…] Durante más de 35 años enseñó en forma privada […] una doctrina

previamente desconocido ("la Obra") […] cuyo sistema

integra una crítica semántica y una crítica social, una epistemología,

una cosmogonía y una cosmología mitopoyética, una

fenomenología del yo y una práctica Existenzphilosophie »2.

Incluso a la luz de coordenadas tan complejas y articuladas, por

no digas fatiga -, además, el trabajo de un erudito internacional

célebre por la seriedad de su producción sobre Gurdjieff,

nos parece que incluso hoy la única fórmula adecuada - alusiva,

seguro, pero centrado "cualitativamente" - para describir a Gurdjieff

tanto el introducido, en 1923, por Clifford Sharp en el campo

de una serie de artículos que aparecieron en The New en ese momento

Estadista: el «filósofo del bosque» 3.

Por tanto, entre las personalidades destacadas de la escena esotérica

contemporáneo, un lugar muy especial pertenece a George Ivanovitch

Gurdjieff, quien, a pesar de haber rechazado a menudo la calificación

la palabra "maestro" se usa solo con gran circunspección

El "esoterismo" ha ejercido una influencia tan extensa como

poco conocido sobre literatura, arte, arquitectura y música.

Para limitarnos a dos ejemplos, la influencia de Gurdjieff es

declarada y profunda sobre la escritora Pamela L. Travers (1899-

1996), autora de Mary Poppins4, y sobre Frank Lloyd Wright (1869-

1959), el arquitecto estadounidense más famoso del siglo XX. Sin embargo,

el impacto de la enseñanza de Gurdjieff resultó de

extraordinaria importancia en algunas áreas del pensamiento esotérico,

8
1 Véase James Moore, George Ivanovitch Gurdjieff. Anatomía de un mito, trad.

it., Ediciones El Punto de Encuentro, Vicenza 1993.

2 Ídem, s.v. «Gurdjieff», en Wouter J. Hanegraaff (editado por, en colaboración

con Antoine Faivre - Roelof van den Broek - Jean-Pierre Brach), Diccionario de

Gnosis y esoterismo occidental, 2 vols., Brill, Leiden 2005, vol. 1, pág. 445-450 (pág. 445).
3 Véase Clifford Sharp, «The" Forest Philosophers "», en The New Statesman,

año XX, n. 516 (3 de marzo de 1923), pág. 626-627 (primera parte) y año XX, n. 518

(17 de marzo de 1923), págs. 687-688 (segunda parte).

4 Véase Pamela L. Travers, George Ivanovitch Gurdjieff, Traditional Studies

Press, Toronto 1973; y "Mito, símbolo y tradición", en Jacob Needleman (un

editado por), Sacred Tradition and Present Need, Viking Press, Nueva York 1975.

y ha sido interpretado de manera diferente por escuelas, corrientes y discípulos

independiente, como lo destaca el ahora ilimitado

«Bibliografía gurdjieffiana» 5.

Para dar un ejemplo concreto de cuál es el alivio que el

El nombre de Gurdjieff se mantiene en el campo de la espiritualidad de base esotérica,

consideremos ahora una herramienta típica de la sociología del esoterismo,

o el hallazgo de que uno de los contextos culturales

en el que las ideas, religiosas o no religiosas, esotéricas

o no esotéricas como son: toman forma, se derivan de

"Recepción" que tienen las mismas ideas dentro del panorama

circundante cultural. En este sentido, en el contexto de una breve

estudio que hemos preparado para su publicación en el extranjero6,

hemos intentado investigar la recepción en Internet

de algunas de las personalidades más destacadas del medio esotérico, ondas

determinar - por supuesto, con toda la aproximación del caso -

qué temas, y por lo tanto qué hebras, son el tema de una importante

atención, al menos telemática, en el panorama del pensamiento esotérico.

En este sentido, ármate de un poco de paciencia y un cierto grado de paciencia.

dosis de curiosidad, llevamos a cabo con nuestro «confuter personal

- como le gustaba llamarlo al sociólogo británico de las religiones

Bryan R. Wilson (1926-2004) - a través del motor de búsqueda

Google varias investigaciones cruzadas sobre treinta y seis nombres que cubren

cierta importancia en el contexto del esoterismo. El resultado

de esta investigación no pretende ser exhaustiva, pero hay


parece que constituye un punto de partida suficiente para una

discusión sobre la "sociología de la recepción" del esoterismo, e

que proporciona resultados, al menos para el escritor, que estaban lejos de aparecer

descontado antes de terminar la investigación: el hecho es que el

5 Una bibliografía comentada de esta literatura, que se detiene en 1985 y es

preparado en el contexto de las Fundaciones Gurdjieff, es el de J. Walter

Driscoll y la Fundación Gurdjieff de California, Gurdjieff. Una bibliografía anotada,

Garland Publishing, Nueva York 1985, que también incluye una presentación

general de las publicaciones de y sobre Gurdjieff (cf. Michel de Salzmann,

"Nota al pie de la literatura de Gurdjieff", ibid., Pág. xvi-xxv). Una vision

más reciente en general es el ofrecido por J. Walter Driscoll, Gurdjieff. En lectura

Guide, Gurdjieff Electronic Publishing, Los Altos 1999 (la tercera edición de

esta guía, con fecha de 2004, sólo se puede encontrar en línea en la dirección de Internet

www.gurdjieff-bibliography.com).

6 Véase PierLuigi Zoccatelli, "Notes pour servir à une sociologie de l'ésotérisme

»(Próximamente, 2007).

El nombre de Gurdjieff está firmemente posicionado en el segundo lugar del

recurrencias en Internet, inmediatamente después de Rudolf Steiner (1861-1925).

Por lo tanto, nuevamente, el nombre de George Ivanovitch Gurdjieff es del

todo decisivo en el contexto del esoterismo contemporáneo. Déjalos ser

por lo tanto, los intentos son bienvenidos, por ejemplo, como el recientemente

adoptado por la académica estadounidense Connie Jones en un

volumen creado especialmente para la audiencia de habla italiana7

- destinado a dar a conocer mejor la originalidad e innovación de

un personaje y su escuela. De hecho, como el mismo

Jones especifica en su estudio, Gurdjieff pretendía transmitir una

enseñanza espiritual dirigida al despertar interior y un método

para el desarrollo de la inteligencia consciente, que atrajeron

cada vez más, en los últimos tiempos, la atención de los estudiosos. La


su enseñanza integra elementos de la sabiduría antigua, de la psicología

y religión. Gurdjieff no es un maestro religioso en

sentido tradicional. No intenta inculcar creencias en sus propias

discípulos, sino que enseña una práctica que se basa en las circunstancias

de la vida diaria para revelar las leyes de la influencia

espirituales, que son para él la base de las grandes tradiciones religiosas.

Su enseñanza, conocida entre sus seguidores como la "Obra"

(la Obra) - término también utilizado para expresar la idea de

"Trabajar en uno mismo", o "trabajar hacia la autoconciencia" - es

análoga a la de la tradición alquímica esotérica u occidental,

que emplea las búsquedas de los discípulos y los esfuerzos disciplinados

para despertar el proceso de transformación interior.

En el corazón de la enseñanza de Gurdjieff está el segundo principio

que el hombre nace con un gran potencial de desarrollo, también

si la conciencia ordinaria está lejos de tener la capacidad de comprender

o para realizar estos potenciales.

Quien escribe estas breves consideraciones lleva unos años buscando

emprender el estudio de las corrientes del esoterismo moderno y

contemporánea en un contexto metodológico propio del dominio

de la sociología, es decir, tratando de comprender la actitud

de individuos y grupos humanos que participan en «formaciones

social "en el contexto del esoterismo8, y teniendo en cuenta que

10

7 Véase Constance A. Jones, G.I. Gurdjieff y su legado, Elledici, Leumann

(Turín) 2005.

8 Ver P.L. Zoccatelli, "Notas para un estudio científico del esoterismo", en

si cada religión es un universo complejo y diverso, entonces sí

se desarrolla en el tiempo y el espacio, el mundo de las religiones es,

más, aún más, y a menudo, frente a tales

diversidad: el académico se ve obligado a especializarse en investigación


de universos espirituales específicos, como el del esoterismo.

Al hacerlo, nos hemos reunido varias veces

en nuestras investigaciones la personalidad de Gurdjieff9, percibiendo así

quién, aunque consciente de las muchas e importantes distinciones

que debería ser operado - el "sistema" de George Ivanovitch

Gurdjieff encaja precisamente en el contexto del pensamiento

esotérico, en cuanto a su originalidad e innovación, incluso ahora

que hemos entrado en el siglo XXI, debe ser

todavía conocido por completo.

Y a un mayor conocimiento del "universo Gurdjieff" -

posiblemente incluso de un crítico, a veces despiadado y

honesto, como se desprende de las páginas siguientes, contribuyen

ciertamente los "recuerdos inéditos" de Nicolás de Stjernvall que presentamos aquí

al público italiano, diez años después de la publicación original

en francés, que en ese momento aparecía bajo seudónimo10.

De hecho, podemos tener la oportunidad de agradecer al autor,

que en el contexto de un diálogo denso y prolongado ha consentido

para ver esta edición publicada resolviendo "el enigma

»De su nombre real, que le permitirá al lector, así que no

deseamos - situar mejor los hechos narrados.

PIERLUIGI ZOCCATELLI

11

Giuseppe Giordan (editado por), Entre religión y espiritualidad. La relación con lo sagrado

en la era del pluralismo, FrancoAngeli, Milán 2006, p. 222-234.

9 Ver P.L. Zoccatelli, "Notas al margen de la influencia de G.I. Gurdjieff en Samael

Aun Weor », en Aries. Revista para el estudio del esoterismo occidental, vol. 5, no. 2 (2005), pág. 255-275.

10 Véase Nicolas de Val, Daddy Gurdjieff. Recuerdos de Quelques inédits, Georg

Éditeur, Ginebra 1997.

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