La nebbia a gl'irti colli La nebbia sale, lasciando una lieve
piovigginando sale, pioggia, verso i colli carichi di alberi e sotto il maestrale spogli, mentre il mare è in tempesta, urla e biancheggia il mar; pieno di onde e di schiuma, sotto il vento Maestrale. Ma le vie del borgo ma per le vie del borgo sono in festa e fermenta il mosto nei tini, dal ribollir de' tini diffondendo un odore apro di vino in va l'aspro odor de i vini tutto il paese, che rallegra gli animi. Sulla l'anime a rallegrar. brace accesa e scoppiettante gira poi lo spiedo mentre il cacciatore sta fermo Gira su' ceppi accesi sulla soglia di casa a guardare tra le lo spiedo scoppiettando: nuvole rosse al tramonto, uno stormo di sta il cacciator fischiando uccelli neri che, come i pensieri degli sull'uscio a rimirar uomini che nella sera si allontanano.
tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri, com'esuli pensieri, nel vespero migrar.
SAN MARTINO: FIGURE RETORICHE
Personificazione: “urla e biancheggia il mar”, che rende il mare non più una cosa insignificante ma una cosa umanizza infinita con dei sentimenti; la sinestesia: “va l’aspro odor de i vini”, la quale dona al profumo un sapore nuovo; ed anche una similitudine: “stormi d’uccelli neri com’esuli pensieri”.
La vita: Carducci nacque a Valdicastello in Versalia nel 1835 da una famiglia
borghese. I primi anni li trascorse in Maremma e proprio per questa infanzia libera e circondata da una natura aspra e selvaggia Carducci col passare del tempo ebbe nostalgia di questo luogo. Studiò a Pisa e si laureò in lettere e iniziò la sua carriera cm insegnante. Nel 1860 il ministro dell’istruzione lo chiamò alla cattedra di Letteratura italiana a Bologna dove trascorse una vita da insegnante e studioso. Carducci sostenne molte polemiche letterarie e politiche e dopo aver ricevuto il premio Nobel per la poesia, morì nel 1907.