Sei sulla pagina 1di 2

La Cittadinanza & Roma

2) Nel diritto romano la cittadinanza era considerata come forma di tutela giuridica
che assicurava davanti a magistrati e funzionari il riconoscimento di una serie di
diritti e garanzie di cui gli stranieri erano appunto del tutto privi. Era considerato
cittadino a pieno titolo l'individuo maschio adulto e libero.
la cittadinanza romana consentiva l'accesso alle cariche pubbliche e alle varie
magistrature (nonché la possibilità di votarle nel giorno della loro elezione), la
possibilità di partecipare alle assemblee politiche della città di Roma, svariati
vantaggi sul piano fiscale e, importante, la possibilità di essere soggetto di diritto
privato, ossia di poter presentarsi in giudizio attraverso i meccanismi dello ius civile,
il diritto romano per eccellenza.

3) Lo status di cittadino romano apparteneva ai membri della comunità politica


romana, in quanto cittadini della città di Roma (civis Romanus); fuori dall'Italia non
era legato all'essere un abitante di uno dei domini romani, almeno fino alla
Constitutio Antoniniana, emanata dall'imperatore Caracalla nel 212, che concedeva
la cittadinanza a tutte le popolazioni abitanti entro i confini dell'Impero.
La frase qua riportata fu pronunciata da Claudio. Con questa frase intendeva dire
che: Era favorevole ad accogliere a Roma i medesimi uomini contro i quali aveva
precedentemente combattuto.

4) Si otteneva la cittadinanza romana (inizialmente) solo entro i confini “italiani”,


successivamente vennero estesi ai confini dell’Impero, inglobando anche tutti i
popoli considerati “provinciali”.

5) La cittadinanza si acquistava in base alla discendenza (in età repubblicana, il


titolo di civis spettava per diritto ai cittadini originari dell'Urbe, figli di genitori romani,
e ai fondatori delle coloniae Romanae che si fossero trasferiti all'interno della città di
Roma). Quindi possiamo dire una discendenza di sangue.
Come funzionava per gli schiavi? Manumissio era chiamato l'atto giuridico romano
con il quale si veniva destituiti (mitto) dalla giurisdizione (manus) del suo signore. Si
applicava nella liberazione di uno schiavo particolare e nella congedo dalla patria
potestas di un bambino che si trovava nel mancipio (mancipium) del suo formale
acquirente. Dopo la “liberazione” gli schiavi però prendevano nomen et praenomen
del padrone e nel corso della loro vita dovevano elargire a quest’ultimo doni in segno
di riconoscenza.

6) In Italia il moderno concetto di cittadinanza nasce al momento della costituzione


dello Stato unitario ed è attualmente disciplinata dalla legge 5 febbraio 1992, n. 91.
La cittadinanza italiana si acquista iure sanguinis, cioè se si nasce o si è adottati da
cittadini italiani.
8) Il termine cittadinanza indica il rapporto tra un individuo e lo Stato, ed è in
particolare uno status, denominato civitatis, al quale l’ordinamento giuridico ricollega
la pienezza dei diritti civili e politici. In Italia il moderno concetto di cittadinanza
nasce al momento della costituzione dello Stato unitario ed è attualmente
disciplinata dalla legge 5 febbraio 1992, n. 91. La cittadinanza italiana si acquista
iure sanguinis, cioè se si nasce o si è adottati da cittadini italiani.

Fonte: interno.gov.it Mazzanti A. Sgherri E. Rizeas S.

Potrebbero piacerti anche