Questa è la santità: credere, sentire che siamo abitati in modo tale che la nostra
vita è diversa da quella che vediamo: « siamo già gli del Padre, ma non è
manifesto »
La santità è Gesù dato a ciascuno in modo unico. Il dono del Padre per noi è
Gesù. È Lui, donato incondizionatamente, gratuitamente, che ci rende qualcuno
per Lui.
Perché? Perché quanto più l'amore è reale, esistente, divino, tanto più è nascosto.
Meno è utilizzabile. E poiché è gratuito, ci lascia poveri: non abbiamo diritti, non lo
possediamo. Non ne ricaviamo alcuna gloria.
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E ci mette alla prova. Vorremmo che questo dono fosse visibile, manifesto,
utilizzabile. Vorremmo diventare esempi, essere riconosciuti, dimostrare che
abbiamo ragione.
La santità è credere che Gesù abita tutta la mia vita, ma è nascosto. Perché è
nascosto? Perché l'obiettivo non è essere eroi, persone eccezionali, la ne è la
nostra amicizia con Lui e tra di noi.
Questa è la grande prova, pregare Gesù di dirmi ogni giorno il suo dono:
« Rallegratevi, ricolmi della mia gratuità, sono con voi, in voi ».
Con la certezza di ciò che fa per me. Quello che Maria proclama: « l’Omnipotente
fa meraviglie per me »
Tutti possono dire questo: « La mia santità è Gesù che si dona a me e opera
meraviglie per me ».
Quello che fa con il pane nell'Eucaristia è quello che fa con me. All'esterno non è
cambiato nulla, ma in realtà io sono il suo corpo. Senza vedere nulla, senza
spiegazioni. Senza alcuna prova dell'e etto del suo dono.
Osare credere che egli si serve di tutte le nostre povertà, di tutte le nostre
debolezze, a nché la nostra amicizia con lui vada il più lontano possibile.
La santità è pregare Gesù ogni giorno di dirci il suo dono, la sua presenza, ciò che
fa per noi.
Questo è ciò che ci tiene in piedi, gioiosi nella nostra lotta, felici nella nostra
povertà: siamo amati da Dio.
Chiedete di essere presi da Gesù, che sia il vostro segreto interiore. Che Egli è
presente in ogni cosa, che nulla è vano.