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Argomenti: cosa intendeva Ra quando parlavano della

purezza di Carla; speranza; la “geografia e geometria”


della mente.
(Canalizza Jim)

New SpeakerQ’uo

Io sono Q’uo e saluto ciascuno in amore e luce. E


questa sera, è nostro grande onore, ancora una volta,
essere chiamati in questo gruppo per aiutare ciascuno
a perfezionare l’abilità di canalizzare le parole della
Confederazione che è stata il lavoro di questo gruppo
per tanti anni. E ora, siamo stati onorati di essere con
voi durante questi periodi di tempo e vi ringraziamo
per la vostra dedizione a questo tipo di servizio. Noi,
come sempre, veniamo nell’amore e nella luce dell’Uno
Creatore, perché questo è tutto ciò che c’è. E troviamo
che anche ognuno di voi si crogiola in quello stesso
amore e luce. E insieme, desideriamo questa sera
attraversare il tempo e lo spazio per stare con ciascuno
di voi in modo che possiate pronunciare le parole che
vi diamo in risposta alle domande che ci rivolgete.
Vi ricordiamo che non siamo autorità supreme e vi
chiediamo di prendere quelle parole e quei pensieri che
vi diamo… a ciascuno di voi… e di usarli se vi sono di
beneficio in questo momento. Per favore lasciate da
parte quelli che non hanno benefici per voi in questo
momento. Se ci farete questo favore, come sapete, ci
permetterà di parlare più liberamente, di rispondere
alle domande che avete per noi. A questo punto,
chiediamo se c’è una domanda con cui possiamo
iniziare.

New SpeakerGary

Ra ha detto: “Siamo stati in grado di contattare questo


gruppo utilizzando questo strumento grazie alla
purezza della dedizione di questo strumento al servizio
dell’Uno Infinito Creatore, e anche per via della grande
quantità di armonia e accettazione di cui gode ciascuno
all’interno del gruppo.” 1 Non è stato l’unico caso di cui
Ra ha parlato e in cui ha sottolineato la purezza della
dedizione dello strumento al servizio dell’Uno Creatore.
Cosa intendeva Ra quando parlavano della purezza
dello strumento? Come ha fatto Carla a diventare così
pura nella sua dedizione al servizio? E come può il
cercatore in generale fare altrettanto?

New SpeakerQ’uo

Io sono Q’uo e sono consapevole della tua domanda,


fratello mio. Questa è una domanda che sta a cuore di
questo particolare strumento. E cercheremo di parlare
in un modo che non utilizzi lo speciale sentimento di
unità con lo strumento che questo strumento ha
sperimentato per molti di quelli che chiamate anni.
Quella conosciuta come Carla era stata di servizio in
molti modi prima di servire come strumento per il
contatto con Ra, poiché era una parte del suo modello
di vita cercare qualsiasi mezzo con cui potesse essere
di servizio agli altri. A partire da un’età molto giovane,
quando è stata in grado di prendere parte alla
situazione familiare e fornire quello che chiameresti il
servizio di babysitter per i fratelli più piccoli nati nella
sua famiglia. Qualche tempo dopo che era all’interno di
questa illusione, questo desiderio di prendersi cura dei
suoi fratelli più piccoli e di iniziare a servire la famiglia
in vari modi è stato l’inizio del suo percorso di vita che
aveva pianificato prima dell’incarnazione.
Ogni entità all’interno di questa illusione ha quelle
scelte pre-incarnative che si manifestano come varie
lezioni che possono aiutare ciascuno a diventare più
polarizzato positivamente all’interno dell’incarnazione
mentre viene vissuta anno dopo anno. E nel periodo di
tempo in cui la vita è sperimentata all’interno
dell’illusione di terza densità, ogni entità può quindi
guardare dentro di sé per vedere quali tipi di modelli di
esperienza o catalizzatore si sono resi evidenti durante
la loro vita fino a questo punto. Queste scelte pre-
incarnative cominceranno a farsi conoscere dal
cercatore cosciente della verità in un modo che si
ripete in quello che si può definire un modo circolare o
a spirale in modo che vari ingredienti possano
diventare una parte di un modello all’interno della vita
in modo che si possa riconoscere le esperienze ripetute
come il tipo di lezione su cui ci si può concentrare in
qualche modo per fornire un servizio agli altri.
Man mano che colei conosciuta come Carla progrediva
nei suoi anni, è stata in grado di continuare a guardare
alle varie opportunità che le si presentavano per essere
di servizio per gli altri. Ce n’erano molti che si
ripetevano in un modo che le rendeva chiaro che l’Uno
Creatore si stesse muovendo all’interno del suo flusso
di vita in un modo che le dava opportunità crescenti di
essere di servizio agli altri, sia che fosse nel modello di
vita della prima relazione di coppia, o di cantare musica
che fosse edificante e ispirante per gli altri; o che fosse
come una relazione successiva sviluppata con colui
noto come Don: iniziare a fondere le loro energie nel
modo in cui questo tipo di esperienza di canalizzazione
in cui siamo ora impegnati fosse condiviso tra loro, e
con altri all’interno del loro gruppo, così che la filosofia
della Confederazione, come potete chiamarla voi,
potesse essere condivisa su una scala più ampia e
diventare un mezzo attraverso il quale altri cercatori
della verità potessero accrescere le loro comprensioni
filosofiche di come il modello di vita, che era
individuale per loro, potesse essere perseguito in un
modo che fosse anche di servizio per gli altri.
Poiché questa illusione in cui voi ora abitate è quel
luogo o punto di scelta all’interno del modello di vita di
tutte le entità di terza densità. Questa è la densità della
Scelta, diciamo, così che ci sia la decisione cosciente da
parte di quei cercatori coscienti che desiderano
polarizzarsi nel senso positivo che permetterebbe loro
di continuare ad essere di maggior servizio agli altri, e
in modi diversi poi anche questo servizio potrebbe
essere offerto.
Quella nota come Carla aveva sviluppato la capacità di
servire come strumento grazie al lavoro con quello
noto come Don. Questo tentativo di condividere la
filosofia della Confederazione è stato perseguito per
alcuni anni come suo principale mezzo di servizio in
modo che fosse in grado ad un certo punto all’interno
dello schema di vita di offrirsi come strumento per
pronunciare le parole che quelli di Ra erano in grado di
fornirle in stato di trance, come lo potreste definire voi.
Questo tipo di offerta del sé all’Uno Creatore si era
espanso dal contatto iniziale di Hatonn di quarta
densità che ha offerto il consiglio che l’amore è
l’obiettivo di questa illusione di terza densità, di aprire
il cuore all’amore incondizionato al fine di compiere
quella che voi chiamereste graduazione o raccolto.
Quindi è stata in grado di accelerare il tipo di
canalizzazione in quelli di Lattwi della quinta densità in
modo che la saggezza della luce del Creatore potesse
dare una panoramica più ampia all’esperienza
dell’amore e alla scelta del servizio agli altri. Così,
quando la progressione dell’esperienza di
canalizzazione si è spostata verso quelli di Ra, è stata in
grado di rendersi disponibile a quelli di Ra che
sarebbero poi stati in grado di fondere o bilanciare le
canalizzazioni iniziali dell’amore con le canalizzazioni
intermedie di luce per iniziare ad esplorare la densità di
amore/luce o luce/amore, quella che esprime un certo
tipo di potere che è il prodotto della fusione di amore e
luce in un modo equilibrato.
Pertanto, ogni cercatore individuale che desidera
diventare più consapevole del proprio sentiero di vita
può esplorare le possibilità di scoprire le scelte pre-
incarnative attraverso la pratica meditativa in cui viene
posta la domanda all’inizio di tale meditazione su come
il modello di vita può essere valorizzato per diventare
congruente con le scelte precedenti o pre-incarnative.
Anche lo stato onirico può essere utilizzato da un tale
cercatore di verità che desidera conoscere meglio i
propri mezzi con cui può essere utile, in modo che
l’utilizzo di messaggi dalla mente inconscia attraverso i
sogni possa essere un mezzo attraverso il quale questo
processo di scoperta possa essere praticato.
Suggeriamo che c’è anche la possibilità di utilizzare ciò
che potreste chiamare il diario o la scrittura automatica
in modo che la mente subconscia possa ancora una
volta avere una strada attraverso la quale offrire
pensieri che possono migliorare la comprensione del
cercatore delle proprie capacità di essere di servizio e la
direzione in cui sarebbe più fruttuoso muoversi al
servizio degli altri e dell’Uno Creatore, che esiste in
tutta la creazione e in ogni essere che cerca di essere al
servizio degli altri. Poiché si è al servizio del Creatore
quando si serve gli altri, poiché questo è un universo di
unità e l’Uno Creatore si muove pienamente e
liberamente all’interno di ogni cercatore della Verità ed
è disponibile per aiutare ogni cercatore a essere
consapevole del sentiero di vita più appropriato che
può essere perseguito in questo particolare modello di
incarnazione.
A questo punto, trasferiremmo questo contatto a colei
nota come Kathy. Siamo quelli di Q’uo.
(canalizza Kathy)
Io sono Q’uo. Sono con questo strumento in questo
momento. C’è una domanda, fratello mio?

New SpeakerGary

Q’uo, questa domanda riguarda la speranza. La nostra


storia registrata su questo pianeta, unita a ciò che la
Confederazione comunica è la storia dei nostri vicini
planetari esplosi, racconta la storia di una calamità
dopo l’altra. Questa è una piccola raccolta di dati, ma è
tutto ciò che abbiamo. Quindi, statisticamente
parlando, è probabile che eventi catastrofici su larga
scala si ripetano, tuttavia la Confederazione condivide
sempre un messaggio di speranza. C’è un tempo per
non sperare? La speranza ha mai un effetto sull’esito
spirituale, o meglio, situazionale? Perché sperare?

New SpeakerQ’uo

Comprendiamo la tua domanda, fratello mio. La


speranza, si potrebbe dire, è una qualità dell’anima e
dello spirito. È sentita piuttosto che percepita dal
pensiero o dai sensi. La speranza, possiamo dire, è un
riflesso di ciò che si sente nello spirito di coloro che si
trovano sul vostro pianeta. È un riflesso del tuo
protendersi verso l’alto, dello spirito di una o più entità.
La speranza è qualcosa che si sente profondamente
nello spirito in tempi di calamità, crisi o grandi
difficoltà. Ed è questo protendersi verso l’alto che lo
spirito può fare per la conoscenza o la comprensione
superiore della verità di ogni situazione.
Lo spirito di un’entità può percepire, attraverso la
facoltà superiore della comprensione, in un modo
senza parole, ma toccante, il significato di situazioni
come quelle descritte dalla tua domanda. Senza
metterlo in parole, si può capire a quello che potete
chiamare un livello subliminale che una grande
difficoltà, o crisi, potrebbe avere un ruolo nel processo
collettivo di crescita delle entità sulla Terra al momento
di una tale situazione.
Mentre la mente e il corpo si occupano di decisioni
situazionali, affrontando i risultati di tali difficoltà, lo
spirito dimora all’interno dell’entità irradiandosi sempre
verso l’alto e verso l’esterno verso la vera
comprensione di ciò che sta realmente accadendo,
come potreste dire voi. Nella misura in cui questa
comprensione può filtrare nella mente cosciente di una
o più entità, è qui che nasce la speranza, dove la
speranza viene trasportata attraverso tutta l’esperienza.
Poiché attraverso una comprensione superiore,
attraverso quella conoscenza più profonda che dimora
nello spirito, la speranza può indicare la via verso la
giusta azione in risposta alle difficoltà. La speranza può
indicare la via verso la salvezza in un modo o nell’altro.
La speranza può puntare verso il servizio agli altri.
Si potrebbe dire che la speranza è essa stessa una
facoltà spirituale che sboccia nel cuore di un individuo
quando è più necessaria. Lo spirito la pianterà lì nel
cuore di un’entità per indicare la via da seguire, per
elevare la comprensione di un’entità in modo che
quell’entità possa continuare ad andare avanti, non
importa quale sia la difficoltà.
La cugina della speranza è la fede. Una volta che la
speranza è sentita, può nascere la fede, la compagna
della speranza, perché la fede è speranza estesa a ciò
che si può chiamare futuro. Fede che ci sarà un
significato, uno scopo, un risultato con cui vivere, un
risultato che può essere di supporto all’entità o alle
entità che vivono attraverso tali situazioni. La fede è
speranza proiettata verso l’alto e verso l’esterno,
sempre attraverso la facoltà spirituale all’interno di ogni
entità.
Attraverso queste, le entità possono ricevere un flusso
di forza da dentro di sé. Questo è il ruolo che gioca la
speranza. Nasce da quella conoscenza interiore e
connessione interiore che ogni entità ha con il suo
Creatore, indipendentemente dal fatto che un’entità sia
consapevole o meno di tale connessione.
Questa risposta è sufficiente per rispondere alla
domanda, fratello mio?

New SpeakerGary

Sufficiente e bella, grazie Q’uo.

New SpeakerQ’uo
Grazie a te. Noi siamo quelli di Q’uo e siamo stati con
questo strumento. Passiamo ora il contatto a colui noto
come Gary.
(Canalizza Gary)
Noi siamo quelli che conoscete come i principali di
Q’uo e salutiamo di nuovo questo cerchio più piccolo
del solito attraverso questo strumento. [Noi] non
vediamo l’ora di esercitare la ricezione da parte di
questo strumento della nostra trasmissione e inoltro
dei nostri pensieri, poiché sono trascorsi un paio di
circoli dal nostro ultimo esercizio di cooperazione con
questo strumento. Rendiamo gratitudine a ciascuno per
la sua fedeltà, in primo luogo semplicemente nel
prendersi il tempo nel fitto programma e nel liberare lo
spazio nella mente occupata al solo scopo di offrire se
stessi al servizio dell’Uno Infinito Creatore affinché
l’amore e la luce possano, in questa particolare forma,
raggiungere cercatori spirituali interessati intenti nel
viaggio alla scoperta di sé.
In questo momento, vorremmo aprire questo
strumento a qualsiasi richiesta disponibile.

New SpeakerJim

Q’uo, abbiamo una domanda da parte di A. Egli dice:


“In 5.2 Ra ha detto: ‘Cominciamo con gli
apprendimenti/insegnamenti mentali necessari per il
contatto con l’infinito intelligente. Il prerequisito del
lavoro mentale è la capacità di mantenere il silenzio del
sé a uno stato stabile, quando richiesto dal sé. La
mente deve essere aperta come una porta. La chiave è
il silenzio. All’interno della porta si trova una
costruzione gerarchica, che paragoniamo alla
geografia, e in qualche modo la geografia, oops… la
geometria, perché la gerarchia è abbastanza regolare
nel portare interrelazioni.’ Può Q’uo approfondire
questa costruzione gerarchica della mente? Che
aspetto ha?”

New SpeakerQ’uo

Abbiamo ricevuto la domanda da colui noto come A, e


rendiamo i nostri ringraziamenti. Questa è un’area che
va ben oltre la conoscenza di questo particolare
strumento, quindi potremmo avere qualche difficoltà
nel comunicare i nostri concetti, ma questo strumento
ci permette di andare avanti ed essi confidano che sarà
in grado di condividere i nostri pensieri su questo
argomento.
È davvero come diceva Ra. La mente non è ciò che
spesso viene percepito all’interno dell’esperienza
cosciente dell’entità come, forse, uno schermo mentale
su cui pensieri, o miscugli di pensieri, vanno e vengono,
dove viene proiettata la memoria, [dove] la memoria
assorbe l’attenzione così che è come se si rivivesse il
ricordo, o si immagina uno scenario futuro in un
desiderio o un’ansia tale da diventare quasi
un’esperienza vissuta nel modo in cui consuma e
avvolge l’attenzione. Questa è l’esperienza cosciente
dell’entità e della sua mente. Ma è una piccola,
diciamo, porzione nella pienezza del terreno della
mente. Se uno avesse la visione che abbiamo noi, al di
là del velo, al di là o nei regni dello spazio e del tempo
sconosciuti alla tua esperienza presente, puoi vedere
qualcosa di un mondo all’interno di un dato complesso
mentale. È, diamo a questo strumento la nozione di un
ologramma tridimensionale. Ha, come sa questo
strumento, sebbene rimanga inadeguato alle
dimensioni metafisiche della mente, le dimensioni di
lunghezza, larghezza e altezza, diciamo. Questo però si
fonde con aspetti temporali che non possiamo del
tutto articolare con la comprensione limitata di questo
strumento.
Nei mandala, come li conoscete voi, e nei frattali a
modo loro, si vedono geometrie di natura ripetitiva.
Questa, in un certo senso, è una di queste proprietà
della mente. Porta struttura. Questa struttura è
progettata in modo intelligente dall’intelligenza, ed è
tenuta insieme, diciamo, e si manifesta in questi
modelli di geometria. Di quali schemi consiste la
mente? Questa è una funzione in evoluzione dell’entità
in evoluzione. È come se la mente consistesse in un
tutto inesplorato e inattivato in cui l’entità, attraverso il
proprio sviluppo, inizia a irradiare diverse porzioni di
luce, e così porta alla luce e attiva e rivela la sua
struttura, la sua geometria e la sua geografia.
È di una vastità tale che il proprio complesso mentale
può essere esplorato all’infinito, in verità, poiché la
mente contiene tutte le cose. Tutte le sfaccettature
dell’esperienza possono essere riflesse nella mente, e
ciascuna di queste esperienze o luogo di
consapevolezza nello sviluppo dell’entità, e in
concomitanza con le varie attivazioni, blocchi e
bilanciamenti del chakra, ha quella che si può chiamare
una posizione di corollario all’interno quella geografia
della mente.
Lo strumento cerca in noi di più su questa geometria
all’interno del complesso mentale, forse su come esso
formula o si relaziona alle forme di pensiero. E
possiamo dire, dato che i vostri pensieri hanno spesso
una natura ripetitiva, che c’è una sorta di legame tra
quel fenomeno e i fenomeni della geometria.
Questo strumento desidera approfondire ulteriormente
questo argomento, ma rimane dubbioso sulla propria
capacità. Vorremmo quindi concludere tutto
concentrandoci sulla prima parte della citazione di Ra
riguardante il silenzio che apre la porta.
Poiché questo complesso mentale è un mondo a sé
stante, puoi considerare fruttuosamente un vasto
spazio interiore indescrivibile che riflette qualsiasi cosa
che sembra incontrare esternamente a sé stesso e
riflettente dentro di sé. E dato che questo complesso
mentale è, o meglio esiste, per lo più dietro un velo, in
modo tale che l’esperienza dell’entità della propria
mente è velata e sconosciuta al sé cosciente, è del tutto
possibile, e spesso accade all’interno della terza
densità, che l’entità possa perdersi, si potrebbe dire,
all’interno del proprio complesso mentale - vagando
per i corridoi, aprendo ripetutamente le stesse porte
interne, girando in tondo, senza afferrare l’uscita o la
disponibilità del movimento ascendente o della spirale
– in modo tale che l’entità è legata al tempo e allo
spazio, all’ascesa e alla caduta della buona e della
cattiva sorte, come la chiamereste voi, alle circostanze,
alla crescita e al decadimento, ai venti mutevoli
dell’opinione e dell’energia; l’entità non sta ancora
riscoprendo l’eternità che sostiene tutte le cose.
Il cercatore sta invece giocando nel campo della sua
mente, per così dire, proiettando tale mente verso
l’esterno in un mondo di separazione, e prendendo in
sé quel mondo di separazione, calcolandolo attraverso i
vari modelli di pensiero che la mente produce
all’infinito, ogni pensiero un frammento infinitesimale
del tutto.
La mente, diciamo, è forte, rumorosa, luminosa, e
sempre di fronte all’attenzione, sembra, e crea per il
cercatore un’identità individuale che sia separata dal
Tutto. La mente è uno strumento meraviglioso e
necessario per il viaggio di individuazione e di ritorno
all’Uno, ma poiché è un’esperienza, consuma e crea
l’identità e nasconde il Creatore al sé.
È necessario evolvere il pensiero della mente e
perfezionare i suoi modelli per utilizzare questo
strumento, impegnarsi in una contemplazione
profonda e premurosa sull’indagine spirituale, per
sollevare la mente dai suoi solchi circolari. C’è molto,
molto lavoro da fare in quel dipartimento, ed è
attraverso il silenzio che il cercatore apre la porta a ciò
che è oltre la mente, ciò a cui mente e corpo devono
arrendersi in umile accettazione e fiducia, per ricevere,
per entrare, per essere santificato e trasmutato in
sacramentale, affinché il sé possa andare oltre questa
macchina limitatrice che è la mente, questo dispositivo
di comparazione e contrasto e categorizzazione e
analisi che aiuta il ricercatore a toccare ciò che non può
essere descritto né ora né mai.
E il silenzio, come descritto da quelli conosciuti come
Ra, è la grande chiave. E suggeriremmo al cercatore
che il cercatore si chieda, che cos’è il silenzio dentro di
sé? È l’assenza di rumore esterno? È l’assenza di
pensiero? È una qualità che si sente o si percepisce? È
qualcosa che si crea o si coltiva? Come si entra nel
silenzio? Come si dimora in silenzio? Cosa si fa, se così
si può dire, del silenzio? Queste sono domande ricche
di contemplazione e vorremmo incoraggiare il
cercatore a mettere giù il libro e il telefono,
specialmente, e a sedersi con queste domande.
Ritagliatevi del tempo da quel fitto programma, senza
distrazioni esterne per considerare queste domande e
per mettere in pratica queste considerazioni come le
applichereste.
In questo momento, trasferiremmo il nostro contatto a
colui noto come Jim, con gratitudine per tutti coloro
che possono ricevere le nostre parole attraverso questo
circolo e a questi pochi umili strumenti che si
riuniscono per ricevere e trasmettere le nostre parole.
Noi siamo quelli noti a voi come Q’uo.
(Canalizza Jim)
Io sono Q’uo e sono di nuovo con questo strumento.
Siamo lieti di essere stati in grado di stabilire un forte
contatto attraverso ogni strumento. Riteniamo che
state avanzando nell’apprendere quest’arte in un modo
che sta assumendo una sorta di slancio che non solo
siete in grado di servire come strumenti della filosofia
della Confederazione, ma sempre di più che la filosofia
impregna il vostro stesso essere e siete in grado di
vivere quella filosofia giorno per giorno. Questo è
l’obiettivo sperato di tutta la filosofia condivisa della
Confederazione e siamo grati per la vostra continua
perseveranza e dedizione a questo obiettivo. In questo
momento ci congediamo da questo strumento e da
questo gruppo. Vi lasciamo tutti nell’amore e nella luce
dell’Uno Infinito Creatore. Siamo noti a voi come quelli
di Q’uo. Adonai vasu borragus.

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