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Le parti del discorso - schema essenziale
Articolo Parte variabile del discorso che introduce un nome e concorda con esso in genere e numero
DETERMINATIVI INDETERMINATIVI PARTITIVI = un po’ di, alcuni, Ø
maschile femminile maschile femminile maschile femminile
singolare il, lo, l’ la, l’ un, uno una, un’ del, dello della
plurale i, gli le dei, degli delle
Nome Parte variabile del discorso che indica persone, animali o cose reali o immaginarie. Si riconosce
dal fatto che può essere preceduta da un articolo e accompagnata da un aggettivo
FORMA (genere: m. e f. , possono essere: mobili, indipendenti, comuni, promiscui; numero: sing., pl.,
sovrabbondante, difettivo, invariabile); SIGNIFICATO (comune, proprio, astratto, concreto, collettivo,
individuale); STRUTTURA (primitivo, derivato, alterato, composto); FUNZIONE (sogg., complem., appos.)
Parte variabile del discorso che si aggiunge a un Parte var. del discorso che sostituisce un nome (ma
nome per attribuirgli una qualità o per specificarne talvolta anche un agg., un verbo, un altro pronome,
aspetti determinanti una frase), evitandone la ripetizione
Aggettivo – Pronome
QUALIFICATIVI DETERMINATIVI
possessivi (→ appartenenza) personale:
STRUTTURA NB: sempre preceduti soggetto (io, tu…) o
(primitivo, (mio, tuo…, proprio, altrui) dall’articolo (gli agg. non complemento (me, te… +
sempre)
derivato, alterato, forme atone: mi, ti…)
composto); dimostrativi (→ posizione) relativi
(questo, codesto, quello + agg. + questi, quegli, costui, (che, cui, il quale)
FORMA identificativi: stesso, medesimo, colui, ciò
(genere, “tale”) (“ne, ci, vi, lo”= ciò)
numero); indefiniti (→ quantità/qualità generica) relativi misti o doppi
(nessuno, ciascuno, ogni, poco, Quasi tutti gli agg. (dimostrativo + relativo):
POSIZIONE qualunque, qualsiasi, qualsivoglia, + uno, qualcuno, chi, quanto, quanti
(precede, segue); alcuno, qualche, certo, taluno, tale, ognuno, chiunque,
+ chiunque e checché = “qualunque
molto, troppo, tanto, alquanto, chicchessia, qualcosa, persona che, qualunque cosa che”
GRADO altrettanto, vario, diverso, checché, alcunché, + dove (ove) e donde (onde) quando
parecchio, tutto, altro, cadauno) niente, nulla, altri
(positivo, = “in cui, nel quale, nella quale, da
cui, dal quale, dalla quale”)
comparativo > = interrogativi-esclamativi (→ domanda
<, superlativo rel. o esclam. su qualità/quantità/identità del nome)
o ass.) (che, quale, quanto) anche in una domanda
NB: sempre prima del nome e mai preceduti indiretta
dall’articolo + chi
numerali (→ quantità precisa)
cardinali (uno, due, mille…), Esempi: “Di questi dolci
ordinali (primo, centesimo…), ne prendo due” –
moltiplicativi (doppio, triplice…) “Entrambi verranno”
anche: frazionari, distributivi, collettivi
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Avverbio Parte invariabile del discorso che per lo più si riferisce a un verbo, ma anche aggettivo, altro
avverbio, nome o una intera frase). Si distingue dall’aggettivo e dal pronome anzitutto per il fatto di
essere invariabile.
di modo (la maggior parte di quelli in -mente, piano, bene, così, invano, volentieri, a dirotto, quelli in
-oni: tentoni, carponi…),
di luogo (lì, davanti, su, giù, là, sopra, sotto, vicino, fuori, dentro, presso, intorno, oltre… a sinistra, per di là…),
di tempo (spesso, ieri, domani, adesso, subito, ormai, già, sovente, mai, infine, tuttora, poi, dopo,
sempre, tardi, spesso, ancora, presto…),
di quantità (tanto, troppo, assai, circa, quanto, più, almeno, quasi, appena, parecchio…),
di valutazione (affermazione, negazione o dubbio: sì, certo, no, neppure, neanche, forse, magari,
eventualmente, probabilmente…),
interrogativi (perché?, quando?, come?, dove?…),
presentativi (ecco). NB: Alcuni avverbi possono essere alterati (maluccio, pochino…);
alcuni possono avere grado comparativo e superlativo (meno tardi, tardissimo…)
Preposizione È una parte invariabile del discorso che collega tra loro parole o frasi,
introducendo parole o frasi subordinate, cioè dipendenti, rispetto a quelle a cui vengono
collegate (identifica infatti i complementi indiretti dell’analisi logica)
proprie o semplici (di, a, da, in, con, su, per, tra, fra), articolate (…), improprie (precedono un nome o
pronome e formano un complemento; derivano da aggettivi – lungo, lontano, vicino… –, da avverbi –
sopra, sotto, prima, davanti, dentro… –, da verbi – nonostante, durante, mediante, eccetto, escluso…
–), locuzioni (accanto a, fuori di, prima di, insieme con, dopo di…)
Congiunzione Parte invariabile del discorso che collega, in modo logico, due parole, gruppi di
parole o intere frasi.
FORMA: semplice (e, ma, quindi, ossia, però…), composta (neppure, nondimeno, affinché, oppure…),
locuzione (in modo che, anche se, per la qual cosa…)
FUNZIONE:
• coordinanti:
copulative (affermative: e, anche, pure, inoltre…; negative; né, neanche, neppure, nemmeno);
disgiuntive (o, oppure, altrimenti, ovvero…);
avversative (ma, tuttavia, bensì, eppure, nondimeno, anzi, però…);
dichiarative (infatti, ossia, cioè, in effetti, vale a dire…);
conclusive (quindi, perciò, dunque, pertanto, per questo…);
correlative (e... e, sia… sia, né… né, così… come, tanto… quanto, non solo… ma anche; … );
• subordinanti:
dichiarative (che, come…),
causali (dal momento che, visto che, poiché, siccome, perché…),
finali (che, perché, in modo che…),
temporali (prima che, sino a che, ogni volta che, appena, finché, mentre…);
modali (come, nel modo che, quasi, come se, comunque…);
consecutive (così… che, tanto… che, in modo tale… che, …),
concessive (sebbene, quantunque, benché, nonostante, anche se…),
comparative (tanto… quanto, più… che, meglio… che, così… come, …),
condizionali (se, purché, a patto che, ove, posto che, qualora….),
avversative (mentre, quando, laddove…),
interrogative indirette e dubitative (se, quando, come, quanto, perché…),
eccettuative e limitative (tranne che, fuorché, salvo che, per quanto, in tanto, a meno che…),
esclusive (senza, senza che…)
Interiezioni .
proprie (ah!, ehi!, ahimè!, beh!, puah!, uffa!…), improprie (vergogna!, capperi!, vipera!...), locuzioni
interiettive (al ladro!, santo cielo!, va bene!, Dio ce ne scampi!, al fuoco!)
+ onomatopee (miao, tic tac, chicchirichì…)
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