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PROGETTISTA COMMESSA UNITÀ

NR/10336/R- 10
L01
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PROGETTO/IMPIANTO Rev.
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ALL. ITAL GAS STORAGE DI CORNEGLIANO LAUDENSE (LO)


DN 1050 (42"), DP 75 bar

PROGETTO PRELIMINARE
- RELAZIONE TECNICA -

G. Bertera L. Odone
0 Emissione per permessi H.D. Aiudi
Fr. Ferrini
26/10/2012
G. Galizioli
Rev. Descrizione Elaborato Verificato Approvato Data
Autorizzato

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Documento di proprietà Snam Rete Gas. La Società tutelerà i propri diritti in sede civile e penale a termini di legge.
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INDICE

1 GENERALITA’ 3
1.1 Scopo ............................................................................................................... 3

1.2 Definizioni ......................................................................................................... 3

1.3 Leggi e Normative di Riferimento ..................................................................... 3

2 CRITERI PROGETTUALI DI BASE 6


3 DESCRIZIONE DEL TRACCIATO 7
4 CARATTERISTICHE DELL’OPERA 9
5 FASI DI REALIZZAZIONE DELL’OPERA 13
5.1 Realizzazione di infrastrutture provvisorie...................................................... 14

5.2 Apertura dell’area di passaggio ...................................................................... 14

5.3 Sfilamento dei tubi .......................................................................................... 17

5.4 Saldatura di linea e controlli non distruttivi ..................................................... 18

5.5 Scavo della trincea ......................................................................................... 18

5.6 Rivestimento dei giunti ................................................................................... 18

5.7 Posa e reinterro della condotta....................................................................... 19

5.8 Realizzazione degli attraversamenti............................................................... 19

5.8.1 Attraversamenti privi di tubo di protezione................................................. 19

5.8.2 Attraversamenti con tubo di protezione ..................................................... 19

5.8.3 Attraversamenti in sotterraneo (Trenchless).............................................. 20

5.9 Realizzazione degli impianti e punti di linea ................................................... 23

5.10 Collaudo idraulico, collegamento e controllo della


condotta.......................................................................................................... 24

5.11 Esecuzione dei ripristini.................................................................................. 24

6 ALLEGATI 26
6.1 Elaborati progettuali........................................................................................ 26

6.2 Disegni tipologici............................................................................................. 26


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1 GENERALITA’

1.1 Scopo

L’Ital Gas Storage ha in progetto la realizzazione, nel territorio del comune di


Cornegliano Laudense (LO), di uno stoccaggio gas sfruttando pozzi esauriti di un ex
campo Agip.
Per l’approvvigionamento di gas in tale sito e la successiva ri-immisione in rete,
risulta necessaria una nuova interconnessione da effettuarsi con un metanodotto DN
1050 (42”) da collegare alla rete Snam Rete Gas esistente presso Cervignano d’Adda
(LO). Questo nuovo metanodotto avrà lunghezza totale di circa 9,8 km.
Nel presente documento viene descritto il progetto preliminare del gasdotto di
collegamento in oggetto e dei relativi impianti.

1.2 Definizioni

Condotte di 1a specie: condotte con pressione massima di esercizio superiore a 24


bar;
Profondità di interramento: distanza compresa tra la generatrice superiore della
tubazione e la superficie del terreno (piano campagna);
Pressione massima di esercizio (MOP): massima pressione relativa alla quale un
sistema può essere fatto funzionare in modo continuo nelle condizioni di normale
esercizio;
Pressione di progetto (DP): pressione relativa alla quale si riferiscono i calcoli di
progetto: la pressione di progetto (DP) deve essere uguale o superiore alla pressione
massima di esercizio (MOP) prevista.

1.3 Leggi e Normative di Riferimento

La progettazione, la costruzione e l'esercizio dei metanodotti sono disciplinate


essenzialmente dalle seguenti normative:

• D.M. 17.04.2008 del Ministero dello Sviluppo Economico – Regola Tecnica per
la progettazione, costruzione, collaudo, esercizio e sorveglianza delle opere e
degli impianti di trasporto di gas naturale con densità non superiore a 0,8.

• D.P.R. 8.6.2001 n. 327 – Testo Unico delle disposizioni legislative e


regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità

• R.D. 3267/23 - Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e


di terreni montani.

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• R.D. 1775/33 - Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti
elettrici.

• Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n.42 – Codice dei beni culturali e del
paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137.

• D.M. 23.02.71 del Ministero dei Trasporti – Norme tecniche per gli
attraversamenti e per i parallelismi di condotte e canali convoglianti liquidi e gas
con ferrovie ed altre linee di trasporto.

• Decreto Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 10 agosto 2004 – Modifiche


alle Norme tecniche per gli attraversamenti e per i parallelismi di condotte e
canali convoglianti liquidi e gas con ferrovie ed altre linee di trasporto.

• Circolare 09.05.72, n. 216/173 dell’Azienda Autonoma FF.S. – Norme tecniche


per gli attraversamenti e per i parallelismi di condotte e canali convoglianti gas e
liquidi con ferrovie.

• D.P.R. 753/80 – Nuove norme in materia di polizia, sicurezza e regolarità


dell’esercizio delle ferrovie.

• D.M. 03.08.91 del Ministero dei Trasporti – Distanza minima da osservarsi nelle
costruzioni di edifici o manufatti nei confronti delle officine e degli impianti delle
FF.S.

• Circolare 04.07.90 n. 1282 dell’Ente FF.S. – Condizioni generali


tecnico/amministrative regolanti i rapporti tra l’ente Ferrovie dello Stato e la
SNAM in materia di attraversamenti e parallelismi di linee ferroviarie e relative
pertinenze mediante oleodotti, gasdotti, metanodotti ed altre condutture ad essi
assimilabili.

• R.D. 1740/33 – Tutela delle strade.

• D.Lgs. 285/92 e 360/93 – Nuovo Codice della strada.

• DPR 495/92 – Regolamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice


della strada.

• R.D. 368/1904 – Testo unico delle leggi sulla bonifica.

• R.D. 523/04 – Polizia delle acque pubbliche.

• L. 64/74 – Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le


zone sismiche.

• L. 198/58 e DPR 128/59 – Cave e miniere

• L. 898/76 – Zone militari.

• DPR 720/79 – Regolamento per l’esecuzione della L 898/76.


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• Decreto Legislativo 09 aprile 2008 n. 81 – Misure in tema di tutela della salute e


della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della
normativa in materia e s.m.i.

• L. 186/68 – Disposizioni concernenti la produzione di materiali,


apparecchiature, macchinari, installazioni ed impianti elettrici ed elettronici.

• DM 37/08 – Norme per la sicurezza degli impianti

• D.P.R. 447/91 – Regolamento di attuazione della L 46/90 in materia di


sicurezza degli impianti.

• L. 1086/71 – Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio,


normale e precompresso, ed a struttura metallica.

• D.M. 12.02.92 del Ministero dei Lavori Pubblici - Norme tecniche per
l’esecuzione delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le
strutture metalliche.

• D.M. 12.02.82 del Ministero dei Lavori Pubblici - Aggiornamento delle norme
tecniche relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e
dei carichi e sovraccarichi.

• D.M. 11.03.88 del Ministero dei Lavori Pubblici - Norme tecniche riguardanti le
indagini sui terreni e sulle rocce, stabilità dei pendii naturali e delle scarpate,
criteri generali e prescrizioni per progettazione, esecuzione e collaudo delle
opere di sostegno delle terre e delle fondazioni.

L’opera sarà perciò progettata e realizzata in conformità alle suddette Leggi ed in


conformità alle normalizzazione interne delle società di gestione gasdotti, che recepiscono
i contenuti delle seguenti specifiche tecniche nazionali ed internazionali (UNI, ISO, ANSI,
ecc.).

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2 CRITERI PROGETTUALI DI BASE

L’opera è progettata conformemente alla “Regola tecnica per la progettazione,


costruzione, collaudo, esercizio e sorveglianza delle opere e degli impianti di trasporto di
gas naturale con densità non superiore a 0,8”, contenuta nel D.M. 17 aprile 2008 del
Ministero dello Sviluppo Economico, alla legislazione vigente (Norme di attuazione dei
PRG/PGT e Vincoli paesaggistici, ambientali, archeologici, ecc.) e alla normativa tecnica
relativa alla progettazione di queste opere, applicando i seguenti criteri di buona
progettazione:

• Scegliere il tracciato nell’ottica di poter ripristinare al meglio, a fine lavori, le


aree attraversate, ristabilendo le condizioni morfologiche e di uso del suolo
originarie;

• Ubicare il tracciato lontano dai nuclei abitati e, ove possibile, in aree a


destinazione agricola, evitando interferenze con i piani di sviluppo urbanistico
e/o industriale;

• Favorire l’utilizzo ed il consolidamento dei corridoi tecnologici occupati dalle


infrastrutture esistenti;

• Evitare le aree interessate da dissesto idrogeologico;

• Evitare le aree di rispetto di sorgenti e di captazioni di acque ad uso potabile;

• Evitare o ridurre il più possibile l’attraversamento di aree boscate e di colture di


pregio;

• Evitare di interessare zone umide, paludose / torbose;

• Limitare il numero degli attraversamenti fluviali, ubicandoli in zone


idrograficamente stabili, prevedendo le opere di ripristino e regimazione
idraulica necessarie.

• Garantire l’accesso agli impianti e l’operabilità in condizioni di sicurezza al


personale preposto all’esercizio ed alla manutenzione.

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3 DESCRIZIONE DEL TRACCIATO

Il metanodotto in progetto si sviluppa interamente nella porzione Sud Orientale della


Regione Lombardia, in Provincia di Lodi.

Il punto di inizio del metanodotto è localizzato in un’area impiantistica esistente in corso di


ampliamento in comune di Cervignano d’Adda. Nella suddetta area è prevista
l’interconnessione con la rete esistente e l’installazione della stazione di lancio e
ricevimento pig a supporto del metanodotto in progetto.

Il gasdotto si posiziona inizialmente in parallelismo con il metanodotto Allacciamento Enel


di Tavazzano DN 500 (20”) DP 70 bar fino al km 2+025 attraversando la Roggia Boccona,
la Roggia Luserana, la strada prov. n. 16 e la strada comunale per Quartiano.

Tra la progressiva chilometrica 2+025 e 3+320 il tracciato attraversa in sequenza la


Strada Provinciale n. 202, la Roggia Mongattino e la Roggia Bertonica; quindi si pone in
stretto parallelismo con il metanodotto in esercizio Collegamento Sergnano-Mortara alla
Rete Nord di Lodi DN 250, DP 70 bar.

Giunto al km 3+940 il tracciato attraversa il Canale Belgiardino. Si tratta di un canale


artificiale, di grosse dimensioni. L’attraversamento di questo canale è previsto mediante
trivellazione con tecnologie trenchless. Superato il corso d’acqua, il metanodotto
prosegue verso sud fino al km 4+680. Successivamente piega verso Sud-Ovest dove
attraversa con tecnologia trenchless, la strada Statale n. 9 “via Emilia”, le Rogge Colo
Tibera e Paderna Dentina ed il raccordo stradale per l’accesso alla Centrale
Termoelettrica.

Subito dopo l’attraversamento stradale il tracciato attraversa il metanodotto Allacciamento


Polenghi Lombardo DN 250 (10”), DP 24 bar e devia verso Sud.
Da questo punto in poi il tracciato del metanodotto mantiene, ove possibile, il parallelismo
con il metanodotto Cornegliano-Muzza DN 250 (10”), DP 60 bar.
Alla progressiva chilometrica 5+993, dopo aver attraversato le Rogge Codogna e Crivella,
è prevista la realizzazione del un punto di linea P.I.L. n°2 in prossimità di un impianto
esistente. Successivamente, alla progressiva km 6+220 la condotta attraversa la ferrovia
a doppio binario “Milano-Bologna”. Superata la ferrovia; il tracciato si pone in parallelo ad
un fosso irriguo e dopo circa 300 metri giunge in prossimità di un impianto esistente del
met. Cornegliano – Muzza, dove è prevista la realizzazione del punto di intercettazione di
linea P.I.L. n°3. Quindi il tracciato, mantenendosi sempre in parallelo con il metanodotto
esistente, attraversa in corrispondenza della Cascina Bottedo, la Roggia Codogna (2°
attraversamento).

A valle dell’attraversamento, dopo circa 300 metri, tra la progressiva km 7+755 e 7+780, il
tracciato intercetta ed attraversa in successione: la Roggia Baggia, la Roggia Molina e la
limitrofa Strada Provinciale n° 115. Superata la strada provinciale, il tracciato abbandona
per un tratto il parallelismo con la condotta esistente ed attraversa, tra la progressiva km
8+070 e 9+075, la Roggia Codogna (3° attraversamento), la Roggia Ospitala e la Roggia
Turana. Nei pressi della Cascina Pizzafuma il tracciato riprende il parallelismo con la
tubazione esistente per circa 300 metri, successivamente attraversa la Roggia
Quaresima, il metanodotto esistente e la Roggia Crivella (progressiva km 9+690) per
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giungere quindi nell’area impiantistica in progetto in comune di Cornegliano Laudense


(LO) località Cascina Sesmones, in adiacenza alla Centrale di Compressione e
stoccaggio gas che Ital Gas Storage prevede di realizzare in corrispondenza della
Vecchia Centrale Agip di Cornegliano (progressiva 9+808).

Le percorrenze nei singoli territori comunali sono riportate nella seguente tabella:

Progr. IN Prog. OUT Lunghezza Comune Provincia Regione


Parziale
(totale) (m)
560 Cervignano
0+000 0+560
(560) d’Adda

0+560 1+626 1066 Galgagnano

1+626 1+877 251 Mulazzano


273
1+877 2+150 Galgagnano
(1338)
690
2+150 2+840 Mulazzano
(941) Lodi Lombardia
2062 Montanaso
2+840 4+902
(2062) Lombardo
1298 Tavazzano con
4+902 6+200
(1298) Villavesco
3396
6+200 9+596 Lodi
(3396)
212 Cornegliano
9+596 9+808
(212) Laudense

Tabella 3-A - Percorrenza in territorio comunale

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4 CARATTERISTICHE DELL’OPERA

L'opera in oggetto, progettata per il trasporto di gas naturale ad una pressione massima di
esercizio di 75 bar, sarà costituita da una condotta, formata da tubi di acciaio collegati
mediante saldatura (linea), che rappresenta l'elemento principale del sistema di trasporto
in progetto e da una serie di impianti che, oltre a garantire l'operatività della struttura,
realizzano l'intercettazione della condotta in accordo alla normativa vigente.

Il gasdotto quindi comprende:

• linea:
- condotta interrata della lunghezza complessiva di 9,808 km (di cui circa 5,2
km in parallelismo con gasdotti esistenti).

• impianti di linea:
- n° 2 punti di intercettazione linea per il sezionamento della condotta a monte
ed a valle dell’attraversamento della Linea Ferroviaria Milano - Bologna;
- n° 2 impianti di lancio e ricevimento pig di cui il primo posizionato in un’area
impiantistica esistente in espansione da cui ha inizio il metanodotto in
progetto. Il secondo impianto prevede anche la realizzazione di un impianto
misura del gas, ed è posto al termine della tubazione in progetto.

Il gasdotto è inoltre corredato dai relativi accessori: armadietti per apparecchiature di


controllo e per la protezione catodica, sfiati delle opere di protezione, ove previsti e cartelli
segnalatori.

Linea
Le tubazioni impiegate saranno in acciaio di qualità e con caratteristiche rispondenti a
quanto prescritto al punto 2.1 del DM 17.04.08 (condotte di 1a specie). Il grado di
utilizzazione adottato per il calcolo dello spessore della tubazione di linea è pari a f=0,67. I
tubi, collaudati singolarmente dalle industrie che li producono, avranno una lunghezza
media di 12 m, saranno smussati e calibrati alle estremità per permettere la saldatura
elettrica di testa ed un diametro nominale pari a DN 1050 (42"), con i seguenti spessori:
- per la linea a spessore normale pari a 14,1 mm (EN L450)
- per la linea a spessore maggiorato e negli impianti pari a 16,6 mm (EN L450);
- per la linea a spessore rinforzato (attraversamenti ferroviari) pari a 22,8 mm
(EN L450).

In corrispondenza degli attraversamenti delle linee ferroviarie, in accordo al D.M. 2445 del
23/02/71, la condotta sarà messa in opera in tubo di protezione, munito di sfiati, avente le
seguenti caratteristiche:
- diametro nominale: DN 1200 (48");
- spessore: 15,9 mm;
- materiale: acciaio di qualità (EN L415).

Negli attraversamenti delle strade più importanti e dove, per motivi tecnici, si riterrà
opportuno, la condotta sarà messa in opera in tubo di protezione avente le stesse
caratteristiche di cui sopra.
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La condotta sarà inoltre protetta da:


- una protezione passiva esterna costituita da un rivestimento adesivo in
polietilene estruso ad alta densità, applicato in fabbrica, dello spessore
minimo di 3 mm;
- una protezione attiva (catodica) attraverso un sistema di correnti impresse con
apparecchiature poste lungo la linea, che rende il metallo della condotta
elettricamente più negativo rispetto all'elettrolito circostante (terreno, acqua,
ecc.).

La protezione attiva viene realizzata contemporaneamente alla posa del metanodotto


collegandolo ad uno o più impianti di protezione catodica costituiti da apparecchiature
che, attraverso circuiti automatici, provvedono a mantenere il potenziale della condotta più
negativo o uguale a -1 V rispetto all'elettrodo di riferimento Cu-CuSO4 saturo.

Lungo la condotta viene interrato un cavo accessorio per reti tecnologiche, inserito
all’interno di una polifora di polietilene, per il telecontrollo e il telecomando a distanza degli
impianti e punti di linea.
In corrispondenza degli attraversamenti le tubazioni in PEAD verranno posate
all’interno di tubo di protezione in acciaio avente le seguenti caratteristiche:
- diametro nominale: 100 (4”);
- spessore: 3,6 mm.

La costruzione ed il mantenimento di un metanodotto sui fondi altrui sono legittimati da


una servitù il cui esercizio, lasciate inalterate le possibilità di sfruttamento agricolo di
questi fondi, limita la fabbricazione nell'ambito di una fascia di asservimento a cavallo
della condotta (servitù “non aedificandi”). L'ampiezza di tale fascia varia in rapporto al
diametro ed alla pressione di esercizio del metanodotto in accordo alle vigenti normative
di legge: nel caso del metanodotto in oggetto è prescritta una fascia di 40 m complessivi
(20 m per parte rispetto all’asse della condotta).

Punti e Impianti di linea

Punti di Intercettazione
In accordo alla normativa vigente (DM 17.04.08), la condotta sarà sezionabile in tronchi
mediante apparecchiature di intercettazione (valvole), denominate Punto di
Intercettazione di Linea (PIL), che hanno la funzione di sezionare la condotta
interrompendo, quando richiesto, il flusso del gas.

Detti impianti sono costituiti da tubazioni e valvole di intercettazione interrate, ad


eccezione degli steli di manovra e della tubazione di scarico del gas in atmosfera (attivata,
eccezionalmente, per la messa in esercizio della condotta e per operazioni di
manutenzione straordinaria).

Le valvole di intercettazione di linea sono motorizzate per mezzo di attuatori fuori terra e
manovrabili a distanza mediante telecomando. Le valvole di intercettazione sono
telecomandate dalla Centrale Operativa Snam Rete Gas di San Donato Milanese (MI).

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In ottemperanza a quanto prescritto dal D.M. 17.04.08, la distanza massima fra i punti di
intercettazione è di 15 km.
In corrispondenza degli attraversamenti di linee ferroviarie, le valvole di intercettazione,
sono poste a cavallo di ogni attraversamento ad una distanza fra loro non superiore a 2
km.

Il progetto prevede la realizzazione di n.2 impianti di intercettazione di linea (vedi Elaborati


progettuali - Dis. 10-DT-D-5261 e 10-DT-D-5262 allegati) con le relative strade di accesso
(vedi Disegni tipologici – Dis. 10-DT-D-5317).

Impianti di lancio e ricevimento “pig”


Per il controllo e la pulizia interna della condotta, si utilizzano dispositivi, detti pig, che
consentono l’esplorazione, dall’interno, delle caratteristiche geometriche e meccaniche
della tubazione.
Il punto di lancio e ricevimento dei “pig”, è costituito essenzialmente da un corpo cilindrico,
denominato “trappola”, di diametro superiore a quello della linea per agevolare il recupero
del pig.
La "trappola”, gli accessori per il carico e lo scarico del pig e la tubazione di scarico della
linea sono installati fuori terra, mentre le tubazioni di collegamento e di by-pass
all’impianto vengono interrate, come i relativi basamenti in c.a. di sostegno.
Le due aree di lancio e ricevimento pig saranno realizzate una presso l’impianto Snam
Rete Gas di Cervignano d’Adda esistente in ampliamento, l’altra al termine
dell’allacciamento in adiacenza agli impianti di stoccaggio Ital Gas Storage in
comune di Cornegliano Laudense in progetto (vedi Elaborati progettuali - Dis. 10-LC-
D-5260 e 10-LC-D-5263).
Nell’impianto di Cornegliano Laudense saranno previste anche le apparecchiature per il
filtraggio e la misura del gas.

Num. Impianto Prog. Comune Località Sup. Strada di


Ordine (km) (m2) accesso
(m)
imp. Lancio e
Cervignano Cascina
1 ricevimento pig 0,000 -* -*
d’Adda Ritirata
PIDI 1
Tavazzano
Zelasca
2 PIL 2 5,993 con 515 16
Vecchia
Villavesco
1060 di
Cascina
3 PIL 3 6,571 Lodi 515 cui 1055
Zelaschina
esistenti
PIDI 4
500 di cui
imp. Lancio e Cornegliano
4 9,808 Sesmones 6620 240
ricevimento pig Laudense
esistenti
e misura
* all’interno di impianti esistenti in corso di ampliamento

Tabella 4-.A – Ubicazione degli impianti

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Manufatti (opere complementari)


Lungo il tracciato del gasdotto sono realizzati, in corrispondenza di punti particolari, quali
attraversamenti di corsi d’acqua, strade, ecc., manufatti che, assicurando la stabilità dei
terreni, garantiscono anche la sicurezza della tubazione.
In progetto non è prevista la realizzazione di manufatti particolari in quanto la quasi
totalità dei canali/rogge vengono attraversati in trivellazione. Per i canali che verranno
attraversati a cielo aperto è prevista semplicemente la riprofilatura delle sponde alle
condizioni originarie. La costruzione del metanodotto potrà comunque comportare la
realizzazione di opere di sostegno e/o contenimento in legname la cui ubicazione
puntuale è determinata solo in fase di progetto esecutivo e di ripristino. Le opere saranno
quindi progettate tenendo conto delle esigenze degli Enti preposti alla salvaguardia del
territorio e della condotta.

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5 FASI DI REALIZZAZIONE DELL’OPERA

La realizzazione dell'opera (gasdotto e relativi impianti) normalmente consiste


nell'esecuzione di fasi sequenziali di lavoro distribuite nel territorio, che permettono di
contenere le singole operazioni in un tratto limitato della linea di progetto, avanzando
progressivamente lungo il tracciato.

Le operazioni di montaggio della condotta in progetto si articolano nella seguente serie di


fasi operative (vedi capitoli successivi per maggiori dettagli):

• Realizzazione di infrastrutture provvisorie.

• Apertura della pista di lavoro.

• Sfilamento dei tubi.

• Saldatura di linea e controlli non distruttivi.

• Scavo della trincea.

• Rivestimento dei giunti.

• Posa e reinterro della condotta.

• Realizzazione degli attraversamenti.

• Realizzazione degli impianti.

• Collaudo idraulico, collegamento e controllo della condotta.

• Esecuzione dei ripristini.

Le fasi relative all’apertura della pista, lo sfilamento dei tubi, saldatura, scavo, rivestimento
posa e rinterro sono relative ai lavori principali lungo il tracciato e saranno eseguite in
modo coordinato e sequenziale nel territorio. La realizzazione degli impianti e gli
attraversamenti verranno invece eseguiti con piccoli cantieri autonomi che operano
contestualmente all'avanzamento della linea principale.

Infine saranno eseguite le operazione di collaudo e preparazione della condotta per la


messa in gas, e le successive azioni per il ripristino delle aree interessate dal cantiere, in
modo da riportare le aree interessate dai lavori alle condizioni ante opera.

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5.1 Realizzazione di infrastrutture provvisorie

Con il termine di "infrastrutture provvisorie" s'intendono le piazzole di stoccaggio per


l'accatastamento delle tubazioni, della raccorderia, ecc.

Le piazzole saranno realizzate a ridosso di strade percorribili dai mezzi adibiti al trasporto
dei materiali. La realizzazione delle stesse, previo scotico e accantonamento dell'humus
superficiale, consiste nel livellamento del terreno.

Si eseguiranno, ove non già presenti, accessi provvisori dalla viabilità ordinaria per
permettere l'ingresso degli autocarri alle piazzole stesse.

In fase di progetto è stata individuata la necessità di predisporre n.2 piazzole provvisorie


di stoccaggio, tutte collocate in corrispondenza di superfici prative o a destinazione
agricola (vedi Tab. 5.1-A), l'ubicazione indicativa delle piazzole è riportata nell'allegata
planimetria in scala 1:10.000 (vedi Dis. 10-DT-D-5200 “Tracciato di progetto”).

Progr. km Prov. Comune N° ordine Superfice m2 Località

Cervignano
0,000 P1 20000 Cascina Ritirata
d’Adda
Lodi Montanaso
Lombardo / Svincolo Centrale di
4,900 P2 8100
Tavazzano Tavazzano
con Villavesco

Tabella 5.1-A: Ubicazione delle piazzole di stoccaggio

5.2 Apertura dell’area di passaggio

Le operazioni di scavo della trincea e di montaggio della condotta all’esterno degli impianti
richiedono l'apertura di una pista di lavoro, denominata "area di passaggio". Questa pista
sarà il più continua possibile e con una larghezza tale da consentire la buona esecuzione
dei lavori ed il transito dei mezzi di servizio e di soccorso (vedi Disegni Tipologici - Dis.
10-DT-D-5301)

Nelle aree occupate da vegetazione arborea l'apertura dell'area di passaggio comporterà


il taglio delle piante, da eseguirsi al piede dell'albero secondo la corretta applicazione
delle tecniche selvicolturali, e la rimozione delle ceppaie.

Prima dell'apertura dell'area di passaggio sarà eseguito, ove necessario,


l'accantonamento dello strato humico superficiale a margine dell'area di passaggio per
riutilizzarlo in fase di ripristino.

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In questa fase saranno anche realizzate le opere provvisorie, come tombini, guadi o
quanto altro serve per garantire il deflusso naturale delle acque, oltre che effettuare
l’eventuale spostamento di pali di linee elettriche e/o telefoniche ricadenti nell’area di
passaggio.

I mezzi utilizzati saranno in prevalenza cingolati: ruspe, escavatori e pale caricatrici.

L’area di passaggio avrà una larghezza complessiva pari a 30 m e soddisferà i seguenti


requisiti:

• sul lato sinistro dell'asse gasdotto, uno spazio continuo di circa 12 m per il
deposito del materiale di scavo della trincea;
• sul lato opposto, una fascia disponibile della larghezza di circa 18 m dall'asse
del gasdotto per consentire:
- l'assiemaggio della condotta;
- il passaggio dei mezzi occorrenti per l'assiemaggio, il sollevamento e
la posa della condotta e per il transito dei mezzi adibiti al trasporto del
personale, dei rifornimenti, dei materiali e per il soccorso;
-
il materiale relativo allo scotico dello strato humico superficiale che non
deve essere mescolato con quello di scavo.
In caso di particolari condizioni morfologiche ed in presenza di vegetazione arborea, la
larghezza dell’area di passaggio può, per tratti limitati, ridursi a un minimo di 22 m,
rinunciando alla fascia dedicata al sorpasso dei mezzi operativi e di soccorso (vedi
Disegni tipologici - Dis. 10-DT-D-5302).
Infine in corrispondenza degli attraversamenti d'infrastrutture (strade, metanodotti in
esercizio, ecc.), di corsi d'acqua e di aree particolari (impianti di linea), l'area di passaggio
sarà superiore al valore sopra riportato (30 m) per evidenti esigenze di carattere esecutivo
ed operativo.

L'ubicazione dei tratti in cui si renderà necessario l'ampliamento dell'area di passaggio è


riportato nell'allegata planimetria in scala 1:10.000 (Dis. 10-DT-D-5200 “Tracciato di
Progetto"), mentre la stima delle relative superfici interessate è riportata in Tab. 5.2-A.

Prog. Provinc Comune Superfice Motivazione


(km) ia (m2)
Cervignano
0,550 Lodi 850 Attraversamento Roggia Boccona
d’Adda
Attraversamento Roggia Luserana e
0,610 Galgagnano 450
S.P. n.16

0,650 Galgagnano 350 Attraversamento S.P. n.16

Attraversamento Strada per


1,190 Galgagnano 250
Quartiano
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Prog. Provinc Comune Superfice Motivazione


(km) ia (m2)
Attraversamento Strada per
1,220 Galgagnano 200
Quartiano
Galgagnano/
1,620 250 Attraversamento Roggia
Mulazzano
Attraversamento S.P. n. 202 e
2,830 Mulazzano 250
Roggia Mongattino
Montanaso Attraversamento S.P. n. 202 e
2,850 200
Lombardo Roggia Mongattino
Montanaso
3,000 500 Attraversamento Roggia
Lombardo
Montanaso
3,285 300 Attraversamento Roggia Bertonica
Lombardo
Montanaso
3,315 250 Attraversamento Roggia Bertonica
Lombardo
Montanaso Cantiere per attraversamento in
3,600 5600
Lombardo trenchless del Canale Belgiardino
Montanaso Cantiere per attraversamento in
4,200 7600
Lombardo trenchless del Canale Belgiardino
Montanaso Cantiere per attraversamento in
4,700 2500
Lombardo trenchless della S.S. n.9
Montanaso L. /
Cantiere per attraversamento in
4,920 Tavazzano c. 5000
trenchless della S.S. n.9
Villavesco
Tavazzano
5,155 450 Attraversamento Roggia Paderna
con Villavesco

Tavazzano Attraversamento Roggia Codogna e


5,900 300
con Villavesco Roggia Crivella

Tavazzano Attraversamento Roggia Codogna e


5,950 Lodi 600
con Villavesco Roggia Crivella
Tavazzano
6,000 600 Realizzazione impianto PIL 2
con Villavesco
Tavazzano Attraversamento Roggia Bottedo e
6,200 550
con Villavesco F.S. Milano-Bologna
Attraversamento Roggia Bottedo e
6,250 Lodi 300
F.S. Milano-Bologna

6,570 Lodi 500 Realizzazione impianto PIL 3

7,440 Lodi 350 Attraversamento Roggia Codogna

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Prog. Provinc Comune Superfice Motivazione


(km) ia (m2)

7,470 Lodi 300 Attraversamento Roggia Codogna

Attraversamento Roggia Baggia,


7,740 Lodi 500
Roggia Molina e S.P. n.115
Attraversamento Roggia Baggia,
7,800 Lodi 350
Roggia Molina e S.P. n.115

8,050 Lodi 350 Attraversamento Roggia Codogna

8,090 Lodi 300 Attraversamento Roggia Codogna

8,480 Lodi 400 Attraversamento Roggia

8,750 Lodi 150 Attraversamento Roggia Ospitala

8,790 Lodi 200 Attraversamento Roggia Ospitala

9,070 Lodi 170 Attraversamento Roggia Turana

9,100 Lodi 170 Attraversamento Roggia Turana

9,580 Lodi 300 Attraversamento Roggia Quaresima

Attraversamento Roggia
9,610 Lodi 600
Quaresimina e Roggia Crivella
Realizzazione impianto terminale
9,808 Lodi 7400
PIDI 4 - Trappola e misura

Tabella 5.2-A: Ubicazione dei tratti di allargamento dell’area di passaggio

5.3 Sfilamento dei tubi

In seguito all’apertura della pista di lavoro, le tubazioni vengono trasportate dalle piazzole
di stoccaggio e posizionate lungo l’area di passaggio, predisponendole testa a testa per la
successiva fase di saldatura .

Per queste operazioni, saranno utilizzati trattori posatubi (sideboom) e mezzi cingolati
adatti al trasporto e alla movimentazione delle tubazioni.

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5.4 Saldatura di linea e controlli non distruttivi

I tubi saranno collegati mediante saldatura ad arco elettrico con sistemi a motosaldatrici a
filo continuo o in alternativa manuali. Queste attività vengono usualmente effettuate prima
dello scavo della trincea in modo da consentire l’esecuzione delle operazioni in sicurezza,
evitando di operare in aree limitrofe a scavi aperti.

L'accoppiamento sarà eseguito mediante accostamento di testa di due tubi, in modo da


formare, ripetendo l'operazione più volte, un tratto continuo di condotta.
I tratti di tubazioni saldati saranno temporaneamente disposti parallelamente alla traccia
dello scavo, e saranno appoggiati su appositi sostegni in legno per evitare il
danneggiamento del rivestimento esterno.
I mezzi utilizzati in questa fase saranno essenzialmente trattori posatubi, motosaldatrici e
compressori ad aria.
Le saldature saranno tutte sottoposte a controlli non distruttivi mediante l'utilizzo di
tecniche radiografiche e ad ultrasuoni prima del loro rivestimento e quindi della posa della
condotta all’interno dello scavo.

5.5 Scavo della trincea

Lo scavo destinato ad accogliere la condotta sarà aperto successivamente alla saldatura


della condotta con l'utilizzo di macchine escavatrici adatte alle caratteristiche morfologiche
e litologiche del terreno attraversato (escavatori in terreni sciolti, martelloni in roccia).

Le dimensioni standard della trincea sono riportate nel disegno tipologico dis. 10-DT-D-
5303.

Il materiale di risulta dello scavo sarà depositato lateralmente allo scavo stesso, lungo la
fascia di lavoro, per essere riutilizzato in fase di rinterro della condotta. Tale operazione
sarà eseguita in modo da evitare la miscelazione del materiale di risulta con lo strato
humico accantonato nella fase di apertura dell'area di passaggio.

5.6 Rivestimento dei giunti

AI fine di realizzare la continuità del rivestimento in polietilene, costituente la protezione


passiva della condotta, si procederà a rivestire i giunti di saldatura con apposite fasce
termo restringenti..

II rivestimento della condotta sarà quindi interamente controllato con l'utilizzo di


un'apposita apparecchiatura a scintillio (holiday detector) e, se necessario, saranno
eseguite le riparazioni con l'applicazione di mastice e pezze protettive.

Per il sollevamento della colonna è previsto l'utilizzo di trattori posatubi.

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5.7 Posa e rinterro della condotta

Ultimata la verifica della perfetta integrità del rivestimento, la colonna saldata sarà
sollevata e posata nello scavo con l'impiego di trattori posatubi (sideboom).

Nel caso in cui il fondo dello scavo presenti asperità tali da poter compromettere l'integrità
del rivestimento, sarà realizzato un letto di posa con materiale inerte (sabbia, ecc.).

La condotta posata sarà ricoperta utilizzando totalmente il materiale di risulta accantonato


lungo la pista di lavoro all'atto dello scavo della trincea.

A conclusione delle operazioni di rinterro si provvederà a ridistribuire sulla superficie il


terreno vegetale accantonato (Fig. 8.7.B).

5.8 Realizzazione degli attraversamenti

Gli attraversamenti di corsi d'acqua e delle infrastrutture vengono realizzati con piccoli
cantieri, che operano contestualmente all'avanzamento della linea principale. Le
metodologie realizzative previste sono diverse e, in sintesi, possono essere così
suddivise:

• attraversamenti privi di tubo di protezione;


• attraversamenti con messa in opera di tubo di protezione;
• attraversamenti in sotterraneo (Trenchless).

5.8.1 Attraversamenti privi di tubo di protezione

Sono realizzati, per mezzo di scavo a cielo aperto, in corrispondenza di corsi d'acqua
minori, di strade comunali e campestri.

Per gli attraversamenti dei corsi d'acqua minori (vedi Disegni tipologici - Dis. 10-DT-D-
5308) e fossi/scoline (vedi Disegni tipologici - Dis. 10-DT-D-5309) si procede normalmente
alla preparazione fuori opera del cosiddetto "cavallotto", che consiste nel piegare e quindi
saldare le barre secondo la configurazione geometrica di progetto. Il "cavallotto" viene poi
posato nella trincea appositamente predisposta e quindi rinterrato.

5.8.2 Attraversamenti con tubo di protezione

Gli attraversamenti di ferrovie, strade statali, strade provinciali, di particolari servizi


interrati (collettori fognari, ecc.) e, in alcuni casi, di collettori in cls e rogge sono realizzati,
in accordo alla normativa vigente, con tubo di protezione (vedi Disegni tipologici - Dis. 10-
DT-D-5304 - 10-DT-D-5305 - 10-DT-D-5307 – 10-DT-D-5310).

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Il tubo di protezione è verniciato internamente e rivestito, all'esterno, con polietilene


applicato a caldo in fabbrica dello spessore minimo di 3 mm.

Qualora si operi con scavo a cielo aperto, la messa in opera del tubo di protezione
avviene, analogamente ai normali tratti di linea, mediante le operazioni di scavo, posa e
rinterro della tubazione.

Qualora si operi con trivella spingitubo, la messa in opera del tubo di protezione comporta
le seguenti operazioni:

• scavo del pozzo di spinta;

• impostazione dei macchinari e verifiche topografiche;

• esecuzione della trivellazione mediante l'avanzamento del tubo di protezione,


spinto da martinetti idraulici, al cui interno agisce solidale la trivella dotata di
coclee per lo smarino del materiale di scavo.

In entrambi i casi, contemporaneamente alla messa in opera del tubo di protezione, si


procede, fuori opera, alla preparazione dei cosiddetto "sigaro". Questo è costituito dal
tubo di linea a spessore maggiorato, cui si applicano alcuni collari distanziatori che
facilitano le operazioni di inserimento e garantiscono nel tempo un adeguato isolamento
elettrico della condotta. Il "sigaro" viene poi inserito nel tubo di protezione e collegato alla
linea.

Una volta completate le operazioni di inserimento, alle estremità del tubo di protezione
vengono applicati i tappi di chiusura con fasce termorestringenti.

In corrispondenza di una o di entrambe le estremità del tubo di protezione, in relazione


alla lunghezza dell'attraversamento ed al tipo di servizio attraversato, è collegato uno
sfiato. Lo sfiato, munito di una presa per la verifica di eventuali fughe di gas e di un
apparecchio tagliafiamma, è realizzato utilizzando un tubo di acciaio DN 80 (3") con
spessore 2,90 mm (Dis. 10-DT-D-5320).

La presa è applicata a 1,50 m circa dal suolo, l'apparecchio tagliafiamma è posto


all'estremità del tubo di sfiato, ad un'altezza di circa 2,50 m.
In corrispondenza degli sfiati, sono posizionate piantane alle cui estremità sono sistemate
le cassette contenenti i punti di misura della protezione catodica.

5.8.3 Attraversamenti in sotterraneo (Trenchless)

Questa tipologia di opere è prevista in progetto per l’attraversamento del Canale


Belgiardino e l’attraversamento della S.S. n.9 vista la conformazione geomorfologica
dell’area in modo da limitare scavi ed opere a cielo aperto.

Per questi attraversamenti in progetto potrà essere prevista la realizzazione di un


microtunnel (vedi Disegni tipologici - Dis. 10-DT-D-5306), oppure in seguito ad ulteriori

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approfondimenti progettuali (indagini geognostiche), in Trivellazione Orizzontale


Controllata (T.O.C.). Di seguito di descrivono le due diverse metodologie realizzative.

T.O.C. (TRIVELLAZIONE ORIZZONTALE CONTROLLATA)


L’attraversamento eseguito mediante T.O.C. viene realizzato con due piccoli cantieri,
rispettivamente in corrispondenza dell’imbocco e dell’uscita della trivellazione.
Il procedimento consiste di due fasi. La prima prevede la trivellazione di un foro pilota di
piccolo diametro lungo un profilo direzionale prestabilito. La seconda implica
l’allargamento, tramite il tiro-posa, della condotta da porre in opera.

L’azione di taglio è esercitata da una trivella posta all’estremità dell’asta di perforazione,


che avanza tramite la macchina di perforazione (RIG). Durante la trivellazione del foro
pilota un tubo guida viene fatto ruotare ed avanzare in modo concentrico con la funzione
di ridurre gli attriti e mantenere aperto lo scavo.

II tracciato del foro pilota è controllato durante la trivellazione da frequenti letture


dell'inclinazione e dell'azimut all'estremità della testa di perforazione. Queste letture, unite
ai dati relativi alla lunghezza delle aste di trivellazione già installate, sono utilizzate per
calcolare le coordinate orizzontali e verticali dell'estremità di testa rapportate al punto di
inizio della trivellazione, in modo da avere un riscontro immediato delle eventuali
deviazioni e poter intervenire a correggere la traiettoria.

Una volta completato il foro pilota, si procede alla fase di alesaggio, che consiste
nell'allargamento del foro pilota per mezzo di un alesatore. Tale operazione può essere
eseguita prima del tiroposa della condotta o contemporaneamente ad esso. Nel caso di
prealesatura, la fresa ed ì relativi accessori sono fissati al tubo guida nel punto di uscita.
Quindi la fresa viene fatta ruotare e contemporaneamente tirata dal rig di perforazione,
allargando in questo modo il foro pilota. Man mano che la fresa procede, dietro ad essa
vengono assemblate nuove aste di tubo guida per garantire la continuità di collegamento
all'interno del foro.

Durante le fasi di trivellazione e di prealesatura e di tiro-posa, viene utilizzato un fango


bentonitico, che opportunamente dosato in base al tipo di terreno, ha lo scopo di ridurre
gli attriti nelle fasi di scavo, trasportare in superficie i materiali di scavo, mantenere aperto
il foro, lubrificare la condotta nella fase di tiro-posa e garantirne il galleggiamento.
In parallelo viene realizzato l’attraversamento di una ulteriore condotta in acciaio DN 200
mm (8”) delegata al passaggio dei cavi di telecomunicazione e trasmissione dati al
servizio del metanodotto, da collocarsi ad una distanza minima di 10 m dalla condotta di
trasporto del gas.

MICROTUNNEL
L’opera microtunnel consiste nell’avanzamento di uno scudo cilindrico cui è applicato
frontalmente un sistema di perforazione puntuale o a sezione piena. L’avanzamento,
coadiuvato dall’utilizzo di fanghi bentonitici, è sostenuto dalla spinta di martinetti idraulici
situati nella postazione di spinta, che agiscono sul tubo di rivestimento del tunnel. Lo
scudo cilindrico è guidato da un sistema laser che consente di evidenziare
tempestivamente gli eventuali errori di traiettoria e di applicare conseguentemente le
necessarie correzioni. La perforazione inizia da una stazione di spinta, dove viene
realizzata una buca superficiale con un muro reggispinta e termina raggiungendo la

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postazione di arrivo posta sul lato opposto, composta anch’essa da una buca superficiale
nella quale viene poi rimossa l’unità di perforazione.
Il procedere dell’unità di perforazione viene seguito dal rivestimento del tunnel, costituito
da conci di cemento armato o barre di tubo di acciaio, spinto da uno o più sistemi di
martinetti. Per limitare la profondità delle buche di spinta ed arrivo, l’andamento della
perforazione potrebbe essere curvilineo.
Il materiale scavato viene frantumato e portato all’esterno mediante trasporto meccanico o
a gravità mediante fluidificazione.
Terminata l’esecuzione del microtunnel viene varata al suo interno la condotta
precedentemente assemblata e collaudata. La rimanente intercapedine tra condotta e
tunnel viene intasata con materiale apposito (sabbia o miscele bentonitiche).

Le opere complementari costruite per la realizzazione del tunnel (pozzi di spinta e relativi
muri) vengono demolite e si provvede ai collegamenti della condotta alla linea.

Le metodologie realizzative previste per l'attraversamento dei principali corsi d'acqua e


delle maggiori infrastrutture viarie lungo il tracciato del metanodotto in oggetto sono
riassunte nella seguente Tabella 5.8-A.

Progr. Infrastrutture
Provincia Comune Corsi d’acqua Modalità realizzative
km viarie

Cervignano d’Adda/ Tubo di protezione


0+560 - R. Boccona
Galagagnano trivellato
0+595 Galgagnano - R. Luserana
LO Galgagnano Strada Prov. Tubo di protezione
0+635 -
n.16 trivellato
Galgagnano Strada per Tubo di protezione
1+200 -
Quartiano trivellato
Strada Prov.
2+830 Mulazzano -
n. 202 Tubo di protezione
Mulazzano / trivellato
2+840 - R. Mongattino
Montanaso Lombardo
Tubo di protezione
3+300 Montanaso Lombardo - R. Bertonica
trivellato
3+940 Montanaso Lombardo - C. Belgiardino In Trenchless

4+390 Montanaso Lombardo - R. Rigoletta A cielo aperto


Strada Statale
4+800 Montanaso Lombardo -
n.9
Tavazzano con Roggia Colo
4+820 -
Villavesco Tibera
Roggia In Trenchless
Tavazzano con
4+830 - Paderna
Villavesco
Dentina
Tavazzano con Raccordo
4+860 -
Villavesco Stradale
Tavazzano con
5+155 - R. Paderna A cielo aperto
Villavesco

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Progr. Infrastrutture
Provincia Comune Corsi d’acqua Modalità realizzative
km viarie

Tavazzano con
5+915 - R. Codogna
Villavesco Tubo di protezione
Tavazzano con trivellato
5+930 - R. Crivella
Villavesco
Tavazzano con
6+205 - R. Bottedo
Villavesco Tubo di protezione
F.S. Milano- trivellato
6+220 Lodi -
Bologna
Tubo di protezione
7+455 Lodi - R. Codogna
trivellato
7+755 Lodi - R. Baggia

7+770 Lodi - R. Molina Tubo di protezione


trivellato
Strada Prov.
7+780 Lodi -
n. 115
Tubo di protezione
8+070 Lodi . R. Codogna
trivellato
Tubo di protezione
8+765 Lodi - R. Ospitala
trivellato
Tubo di protezione
9+085 Lodi - R. Turana
trivellato
Lodi/Cornegliano Tubo di protezione
9+596 - R. Quaresima
Laudense trivellato
Tubo di protezione
9+690 Cornegliano Laudense - R. Crivella
trivellato
Tabella 5.8-A - Infrastrutture viarie e corsi d’acqua principali attraversati

5.9 Realizzazione degli impianti e punti di linea

La realizzazione degli impianti e punti di linea consiste nel montaggio delle valvole, dei
relativi bypass e dei diversi apparati che li compongono (attuatori, apparecchiature di
controllo, ecc.) come indicato nei disegni di progetto allegati. Le valvole sono quindi
messe in opera completamente interrate, ad esclusione dello stelo di manovra (apertura e
chiusura della valvola).

All’interno dell’area recintata sarà realizzato inoltre un fabbricato in cemento armato e


muratura per l’alloggiamento delle apparecchiature di misura e controllo (vedi Disegni
tipologici - Dis. 10-DT-D-5321).

Questi saranno realizzati con cantieri autonomi rispetto a quella della linea principale. La
loro ubicazione lungo il tracciato è stata prevista in accordo alle normative vigenti come
indicato nel tracciato di progetto allegato (vedi Elaborati progettuali - dis. 10-DT-D-5200 –
Tracciato di progetto).

Al termine dei lavori si procederà al collaudo ed al collegamento degli impianti alla linea.
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5.10 Collaudo idraulico, collegamento e controllo della condotta

A condotta completamente posata e collegata si procederà al collaudo idraulico, eseguito


riempiendo la tubazione di acqua e pressurizzandola ad almeno 1,3 volte la pressione
massima di esercizio, per una durata di 48 ore.

Le fasi di riempimento e svuotamento dell'acqua del collaudo idraulico sono eseguite


utilizzando idonei dispositivi: scovoli (comunemente denominati PIG), che vengono
impiegati anche per operazioni di pulizia e messa in esercizio della condotta.

Queste attività sono svolte suddividendo la linea per tronchi di collaudo. Ad esito positivo
dei collaudi idraulici e dopo aver svuotato l'acqua di riempimento, i vari tratti collaudati
vengono collegati tra loro mediante saldatura controllata con sistemi non distruttivi.

Al termine delle operazioni di collaudo idraulico e dopo aver proceduto al rinterro della
condotta, si eseguirà un ulteriore controllo dell'integrità del rivestimento della stessa. Tale
controllo è eseguito utilizzando opportuni sistemi di misura del flusso di corrente dalla
superficie del suolo (cerca falle).

Infine si procederà all’essiccamento della condotta in modo da rendere la tubazione


idonea all’inserimento di gas metano (Gas-In). Questa operazione potrà avvenire sia per
mezzo di insuflaggi di aria secca che attraverso l’estrazione dell’umidità sotto vuoto.

5.11 Esecuzione dei ripristini

La fase finale dei lavori di costruzione di un gasdotto a terra consiste in tutte le operazioni
necessarie a riportare l'ambiente allo stato preesistente i lavori .

Le opere di ripristino previste possono essere raggruppate nelle seguenti tipologie


principali:

• ripristini morfologici: si tratta di opere ed interventi mirati alla sistemazione dei


tratti di maggiore acclività, alla sistemazione e protezione delle sponde dei corsi
d'acqua attraversati a cielo aperto, al ripristino di strade e servizi incontrati dal
tracciato ecc.. Nell’ambito di tali ripristini rientrano anche quelli relativi alle aree
agricole, consistenti nella ricostruzione del profilo originario del terreno che
avviene ricollocando il materiale di scavo, precedentemente accantonato in
modo da rispettare il più possibile la stratigrafia originaria e ricoprendolo con lo
strato humico superficiale. In questo modo vengono mantenute le
caratteristiche pedologiche e di permeabilità dei terreni. A lavori conclusi tutti i
terreni avranno riacquistato la morfologia originaria e saranno restituiti ai
proprietari per le attività preesistenti. Si provvederà infine alla sistemazione ed
al ripristino di strade e servizi attraversati dal metanodotto;
• ripristini idraulici: in progetto non è prevista la realizzazione di manufatti
particolari in quanto la quasi totalità dei canali/rogge vengono attraversati in
trivellazione. Per i canali che verranno attraversati a cielo aperto è prevista
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semplicemente la riprofilatura delle sponde alle condizioni originarie. La


costruzione del metanodotto potrà comunque comportare la realizzazione di
opere di sostegno e/o contenimento in legname la cui ubicazione puntuale è
determinata solo in fase di progetto esecutivo e di ripristino. Le opere saranno
quindi progettate tenendo conto delle esigenze degli Enti preposti alla
salvaguardia del territorio e della condotta.
• ripristini vegetazionali: tendono alla ricostituzione, nel più breve tempo
possibile, del manto vegetale preesistente i lavori nelle zone con vegetazione
naturale. Le aree agricole saranno ripristinate al fine di restituire loro l'originaria
fertilità.

Al termine dei lavori, il metanodotto risulterà completamente interrato e la fascia di lavoro


sarà interamente ripristinata. Gli unici elementi fuori terra saranno:
• i cartelli segnalatori del metanodotto (vedi Disegni tipologici – Dis. 10-DT-
5318), i tubi di sfiato (dove previsti, vedi Disegni tipologici – Dis. 10-DT-5320)
in corrispondenza degli attraversamenti eseguiti con tubo di protezione e gli
armadi in vetroresina per il controllo della protezione catodica (vedi Disegni
tipologici – Dis. 80-DT-5319);
• le valvole di intercettazione, gli steli di manovra delle valvole, l’apparecchiatura
di sfiato con il relativo muro di sostegno, la recinzione ed il fabbricato negli
impianti (vedi Disegni tipologici – Dis. 10-DT-D-5260, 5261, 5262, 5263).

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6 ALLEGATI

6.1 Elaborati progettuali

Dis. 10-DT-D-5200 Tracciato di progetto

Dis. 10-DT-B-5260 Impianto n.1 - Trappola di Cervignano D'Adda - Pianta e


Prospetti

Dis. 10-DT-D-5261 Punto di intercettazione di Linea P.I.L. n.2 - Pianta e


Prospetti

Dis. 10-DT-D-5262 Punto di Intercettazione di Linea P.I.L. n.3 - Pianta e


Prospetti

Dis. 10-DT-D-5263 Impianto n.4 - Trappola e Misura di Cornegliano


Laudense - Pianta e Prospetti

6.2 Disegni tipologici

Dis. 10-DT-D-5300 Elenco tipologici

Dis. 10-DT-D-5301 Area di passaggio normale

Dis. 10-DT-D-5302 Area di passaggio ristretta

Dis. 10-DT-D-5303 Sezione tipo dello scavo e nastro di avvertimento

Dis. 10-DT-D-5304 Attraversamento tipo di ferrovie

Dis. 10-DT-D-5305 Attraversamento tipo di strade

Dis. 10-DT-D-5306 Attrav. tipo di corsi d'acqua con tecnologia "trenchless"

Dis. 10-DT-D-5307 Attrav. tipo di corsi d'acqua con tubo di protezione


trivellato

Dis. 10-DT-D-5308 Attrav. tipo di corsi d'acqua minori in subalveo

Dis. 10-DT-D-5309 Attraversamento tipo di fossi di scolo privati e scoline

Dis. 10-DT-D-5310 Attraversamento tipo di fognature e canali coperti

Dis. 10-DT-D-5311 Attraversamento tipo di acquedotti metallici esclusi quelli


per irrigazione

Dis. 10-DT-D-5312 Attraversamento tipo di acquedotti metallici per irrigazione

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Dis. 10-DT-D-5313 Attraversamento tipo di gasdotti, oleodotti, condotte per il


trasporto di gpl e gnl

Dis. 10-DT-D-5314 Attrav. tipo di condotte di trasporto ossigeno ed altri fluidi


di particolare pericolosita'

Dis. 10-DT-D-5315 Attraversamento tipo di cavi elettrici o di


telecomunicazione in contenitore per cavi

Dis. 10-DT-D-5316 Attraversamento tipo di cavi elettrici o di


telecomunicazione privi di contenitore

Dis. 10-DT-D-5317 Sezione tipo per strade di accesso

Dis. 10-DT-D-5318 Tipici per cartello segnalatore

Dis. 10-DT-D-5319 Armadio di controllo protezione elettrica in vetroresina

Dis. 10-DT-D-5320 Particolari montaggio tubi di sfiato

Dis. 10-DT-D-5321 Edificio per alloggiamento apparecchiature di misura e


controllo

Dis. 10-DT-D-5322 Opere di contenimento palizzate

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