IL PROCESSO
DI VALUTAZIONE
DEI RISCHI
12100; l'applicazione di questa misura di sicurezza: mezzo La valutazione dei rischi se-
norma guida, infatti, il Fabbri- che elimina un pericolo o ri- condo la UNI EN ISO 12100
cante nella stesura di una chia- duce un rischio; consiste in una serie di tappe
ra e utile valutazione dei rischi rischio residuo: rischio che logiche che consentono di esa-
durante tutte le fasi del ciclo di sussiste dopo aver adottato minare in modo sistematico i
vita di una macchina. le misure di sicurezza; in pericoli associati alla macchi-
Nella UNI E N ISO 12100 si realtà, il rischio residuo si na; la valutazione dei rischi è
definiscono i seguenti termini: intende raggiunto quando seguita, ogni qualvolta risulti
d a n n o : lesione fisica e 1 o ulteriori misure di sicurezza necessario, dalla riduzione del
danno alla salute; comprometterebbero le fun- rischio, secondo la metodolo-
evento pericoloso: evento che zionalità specifiche della gia fornita dalla stessa norma.
può causare un danno; macchina (per questo moti- Le modificazioni conseguenti
rischio: combinazione di pro- vo è impensabile, per esem- della macchina comportano la
babilità e di gravità di possi- pio, proteggere completa- ripetizione della valutazione
bili lesioni o danni alla salute mente la lama di una taglie- dei rischi: si instaura, così, un
in una situazione pericolosa; rina). processo iterativo che permet-
Pulizia Industriale e APRILE
Sanificazione
2011
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coli presenti in tutte le fasi
Eiezione di vita della macchina. Per
Contatto con Disintegrazione del disco esempio, in Figura 2, è possi-
una suwrficie bile identificare tutti i possi-
bili pericoli individuabili sul
disco abrasivo di una mola-
trice;
stima dei rischi: una volta in-
dividuati i diversi pericoli
presenti sulla macchina, in
tutte le fasi del suo ciclo di
vita, è necessario individua-
re le corrispondenti situazio-
ni pericolose e stimare il ri-
- schio associato ad esse.
Figura 2
I1 rischio, come riporta la
norma, è funzione della gra-
t e di eliminare, per quanto sti, ma ragionevolmente pre- vità, della frequenza e dura-
possibile, i pericoli e di mette- vedibili e tipologie di utiliz- ta dell'esposizione e della
re in atto le misure di sicurez- zatori prevedibili), i limiti di probabilità che si verifichi
za; questa iterazione, come è spazio (l'ampiezza dei movi- l'evento pericoloso (come si
facile intuire, è agevole se menti degli operatori addet- può vedere nella Figura 3);
svolta nella fase di progetta- ti, lo spazio necessario per questo è un principio gene-
zione, mentre può risultare a l'installazione, le interfacce rale sempre valido. Quella
volte persino impossibile in operatore - macchina, mac- che può cambiare è la meto-
fase di costruzione o quando china - fonte di energia ed, dologia utilizzata per arriva-
la macchina è già stata com- eventualmente, macchina - re ad una stima del rischio:
pletata. altre apparecchiature) e i li- la metodologia, infatti, può
Sia il testo della direttiva, sia miti di tempo (durata della essere qualsivoglia, I'impor-
la norma UNI EN ISO 12100, vita prevedibile in funzione tante è che rispetti il princi-
in Figura 1 , spiegano come degli usi previsti): pio sopra indicato. Esempi
debba essere eseguita la valu- identificazione dei pericoli: di metodologie, sia di tipo
tazione dei rischi e la loro suc- tutti i pericoli, le situazioni e qualitativo che quantitativo,
cessiva eventuale riduzione: gli eventi pericolosi associati sono riportate nella norma
determinazione dei limiti alla macchina devono essere UNI ISOITR 14121-2, che
della macchina: è necessario identificati; sono disponibili, non è armonizzata ma è un
analizzare i limiti di utilizzo nella norma, tabelle utili per Technical Report: infatti, es-
(usi previsti e usi non previ- l'analisi sistematica dei peri- sa fornisce solo esempi di
metodologie che rispecchia-
no il principio generale so-
PROBABILITY OF OCCURRENCE
pra indicato e presente nella
of that haml UNI E N ISO 12100 che è,
SEVERITY invece, come sappiamo, ar-
OF HARM
monizzata ai sensi della di-
that can
and
r e t t i v a m a c c h i n e 20061
result from 421CE;
considered valutazione dei rischi: pas-
hazard saggio necessario a stabilire
se sia richiesta o meno una
successiva riduzione dei ri-
schi conformemente a quan-
t o riportato dalla norma e
I
LA NOSTRA VISIONE LA NOSTRA MISSIONE
chine 2006142lCE. mtm vuole diventare punto di riferimento mtm si propone. coerentemente con la propria Visione, di
per i'industria e ilterziario nelle proprie divenire portatrice, tramite le proprie conoscenze,
Aree di Competenza, per tuno ciò che competenze ed esperienze. del conceno che la corretta
attiene ai requisiti di Qualità. Sicurezza e gestione degli aspetti di Qualità, Sicurezza e Ambiente riduce
IL PROCESSO D I RIDUZIONE Ambiente secondo il migliore stato deli'arte i costi di gestione dei processi aziendali e contribuisce in
DEI RISCHI e in accordo alle normative europee
pertinenti in essere e in evoluzione.
maniera sostanziale alla Creazione di Valore sia per l'azienda
sia per I'ecosistema in cui essa vive e opera.
mento dei dispositivi di co- di emergenza o la logica dei tazione e riduzione dei rischi
mando, il rispetto dei princi- comandi viene modificata in- e devono permettere all'uti-
pi ergonomici, ecc.; troducendo comandi a due lizzatore finale di utilizzare
Fase 2: quando non risulta mani o dispositivi ad azione la macchina con un rischio
più possibile ridurre il rischio mantenuta. Di fatto si intro- pari a quello residuo nel mo-
secondo la Fase 1e, dunque, ducono una serie di misure mento in cui adotta tutte le
semplicemente adottando di protezione che possano ri- precauzioni, avvertenze e
soluzioni progettuali diffe- durre il rischio associato alle procedure riportate nelle
renti, è necessario ridurre il diverse situazioni pericolose stesse istruzioni. Si capisce,
rischio adottando una serie individuate sulla macchina; pertanto, come nella terza fa-
di protezioni e di misure di Fase 3: l'ultima possibile ri- se, la riduzione del rischio av-
protezione supplementari: duzione del rischio la si ottie- venga solo "in potenza" da
alla macchina originale, sulla ne con le informazioni per parte del fabbricante nel mo-
quale è stata fatta la valuta- l'uso. Nelle informazioni per mento in cui realizza le infor-
zione del rischio, vengono l'uso il fabbricante è tenuto a mazioni per l'uso e venga ap-
dunque aggiunti dei ripari riportare tutte quelle infor- plicata "effettivamente" solo
fissi e mobili, sistemi di foto- mazioni necessarie ad utiliz- dall'utilizzatore finale nel
cellule, dispositivi di arresto zare in sicurezza l'attrezzatu- momento in cui vengano