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• L’ascesa industriale di altre nazioni nella produzione del modello inglese (cotone, ferro,

acciaio, carbone, macchine), che si fonda in parte su nuove tecnologie e nuovi settori.

• Il parziale esaurirsi della spinta innovatrice in Gran Bretagna, dovuta anche dal minor
dinamismo imprenditoriale e alle scelte educative. La formazione dell’élite inglese non
è una formazione di tipo tecnico ma umanistico, l’investimento scolastico è molto
basso.

• La forte dipendenza dal commercio estero comincia a pesare all’Inghilterra. L’impero è


più costoso di quanto rende, le esigenze che ci sono nelle colonie sono di cili da
tenere in piedi.

Cominciano quindi ad emergere nuovi protagonisti, come Stati Uniti e Giappone.

Gli Stati Uniti hanno avuto una crescita spettacolare. Da una realtà piccola e agricola
nasce una grande potenza economica. Il territorio americano è un territorio ricchissimo di
risorse naturali e di terra coltivabile. Sviluppano modelli organizzativi, tra cui Bicorporation
con ruoli dell’organizzazione dell’impresa.

Il processo di sviluppo fu l’opposto di quello europeo, tante risorse e poca forza lavoro. Si
ha una scarsità relativa di fattore lavoro, con un maggior impiego di capitale e risorse nei
processi produttivi. Modello che nasce con il risparmio di lavoro e utilizzo delle risorse.
Parte del fattore lavoro è data dai ussi migratori. La società americana è una società di
immigrati. Ognuno di quesiti gruppi portano culture diverse e rapporti diversi che portano
la società americana ad aprirsi all’innovazione. Gli immigrati non sono i più poveri ma i più
intraprendenti con forte motivazione. Istituzioni giuridiche che nascono exnovo, le
istituzioni nascono per rispondere a quelle domande di quella speci ca realtà di quel
momento. È molto più facile fare impresa negli Stati Uniti. L’assegnazione delle terre è
molto più semplice dell’Europa, si fa una gara e chi vince si prende la terra.
Cinquantamila persone, ottomila chilometri quadrati, chi li occupava li prendeva.

L’enorme disponibilità di terreno costituiva una di erenza fondamentale rispetto al caso


europeo; coltivazioni su ampie estensioni, impiego di macchinari e possibilità di
espandersi continuamente su terre altamente fertili: cresce la produttività. Le diversità
climatiche e del suolo consentono un processo di specializzazione regionale. Forti
esportazioni, continua ad esserci una rilevanza del fattore agricolo (⅓ del PIL).

La corona inglese ostacola l’attivazione della manifattura nelle colonie (comprese quelle
americane), per favorire l’importazione di prodotti industriali della madrepatria.

Con la ne della guerra civile americana (1861-1865) l’industria meccanica e siderurgica


USA sostituì l’Inghilterra nella fornitura di binari, locomotori e carrozze. Il settore
siderurgico divenne la più importante industria americana in termini di valore aggiunto. Si
veri ca una crescita costante dell’accumulazione di capitale. Cresce più che altrove il
rapporto tra capitale e lavoro (K/L).

L’industria americana si distinse per le consistenti dimensione degli impianti produttivi,


l’attenzione alla tecnologia, la costruzione per parti intercambiabili e nuove forme di
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organizzazione del lavoro (catena di montaggio), acquisizione di capitali sul mercato
azionario. Standardizzazione e catena di montaggio, chiave fondamentale per la
produzione della Ford nera a basso costo. Chi ha una buona idea va in borsa e quota.

I fattori fondamentali del successo americano sono risorse, mezzi di trasporto e cienti a
basso costo, elevata intensità tecnologica. Sistema legislativo nuovo che risponde alle
esigenze di una comunità nuova e dinamica, ruolo che hanno le grandi corporation
organizzata per sfruttare al meglio le risorse, dinamismo legato al modo in cui si è
composta la società.

Con gli anni ’80 gli Stati Uniti divennero la prima nazione industriale del mondo e furono
con la Germania e grazie anche alla disponibilità di risorse petrolifere i protagonisti della
seconda rivoluzione industriale.

Questa società molto competitiva, è anche una società spietata, debole sicurezza sociale,
ricorrenti crisi nanziarie, disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza, poca tutela
dei lavoratori.

GIAPPONE

Società molto diversa da quella europea, molto evoluta e avanzata, caratterizzato dalla
presenza di grandi città e mercati ben organizzati ma anche da una forte presenza feudale
e scarsa mobilità sociale. Società classista e livello culturale elevato. I samurai come
classe dirigente. Il Giappone decide di chiudersi con i rapporti del mondo esterno
soprattutto per l’in uenza della religione cattolica. Non ci sono rapporti commerciali con
l’esterno no al 1853 dove grazie alle otte armate di cannone americane c’è
l’imposizione dei trattati ineguali che prevedeva l’apertura verso l’Occidente. La
restaurazione Meiji (1868) rimette come protagonista l’imperatore, si crea in questa lotta
tra società tradizionalista e innovazioni una forma di governo che cerca di a ermare
quelle parti del mondo occidentale che possono dare prospettiva di crescita anche al
Giappone. Prende quindi avvio la modernizzazione copiando e adattando le buone
pratiche dell’Occidente.

Tuttavia il decollo fu di cile causa lo squilibrio tra risorse e popolazione. Per riequilibrare
la propria bilancia commerciale il Giappone ricorse all’esportazione di seta e tè.

I settori industriali che si a ermarono furono quello tessile, siderurgico meccanico dopo
l’introduzione di moderate misure protezionistiche. Importante sviluppo industriale
giapponese fu la nascita delle zaibatsu, imprese di carattere famigliare.

giovedì 28 aprile 2022

L’innovazione si basa su conoscenze scienti che tecnologiche che permette di creare


strumenti utili, dall’altra però serve un ambiente favorevole (imprenditori). Questo spiega
la di coltà dei sistemi interni a promuovere questa innovazione, lo stato da solo non
riesce a promuovere, quindi bisogna cooperare tra soggetti tra pubblico e privato. Il
mondo americano è formato da struttura fortemente orientata al mercato e permette un
rapido processo di sviluppo dal punto di vista innovativo. Il panorama del mondo all’inizio
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del 20esimo secolo abbiamo 2 aree industrializzate (europa nord occidentale e stati uniti),
mentre gli altri sono in ritardo. I settori di punto sono elettricità, motore a combustione
interna (molto più e ciente rispetto al vapore, maggiolino, Ford, Fiat 600). In aggiunta
l’a ermarsi della chimica organica, prodotti realizzati in sintesi in laboratorio (coloranti,
vantaggio del costo, stabilità nel prodotto e varianza del colore), fertilizzanti (agricoltura
inizialmente di origine naturale (sterco di gabbiano), con il metodo chimico si producono
concimi a costo minore), con pochi cambiamenti la produzione di concimi può essere
convertita in produzione di esplosivi. Queste innovazioni richiedono centri di ricerca che
sono capaci di elaborare queste innovazioni e management per nanziarle. Dal punto di
vista demogra co continua in modo rilevante, la popolazione cresce in modo rilevante,
questa crescita va anche oltre alla capacità del sistema (migrazione di manodopera verso
continente americano 40mln). Continua la spinta alla crescita dei centri urbani, centrali
elettriche, buone scuole, sanità migliore che attira le persone (anche per opportunità
lavorative). La produttività dell’agricoltura cresce per l’arrivo dei concimi, crescita di
manodopera industriale (tanta manodopera), fabbriche che lavorano tramite catena di
montaggio (non serve formazione speci ca).

La prima rivoluzione industriale è la macchina a vapore alimentata a carbone, l’elettricità è


molto più essibile, basta che mi attacco ad una rete, tutti possono accedere alla fonte di
energia facilmente. L’elettricità moltiplica i prodotti nuovi del mercato (telefono, telegrafo,
radio, elettrodomestici, modo di produrre produzione elettrometallurgie sostituiscono
carbone). I paesi che non disponibilità di carbone ora usufruisce dell’elettricità. Quindi la
lampadina ad incandescenza è importante, corrente alternata molto più semplice da
trasportare. I trasporti urbani migliorano senza bruciare carbone(ambiente). La rivoluzione
industriale è quindi anche di tipo energetico. Di usione di navi a vapore che non
dipendono dalle condizioni del vento, migliorano i trasporti in generale, meno costi di
trasporto. Accanto alle linee ferroviarie si di ondono anche le linee telegra che e
successivamente telefoniche. Lo spostamento delle informazioni migliora le integrazioni
del mercato dei capitali, questo mercato ha bisogno di informazioni per prendere o meno
le decisioni. Nel 1866 primo cavo telegra co sotto l’oceano (cavo che unisce le isole
britanniche con il nord america, cambia notevolmente la velocità di comunicazione),
prima del cavo ci voleva un mese a trasportare le informazioni. Cambiamento di mentalità
anche nelle scelte politico, prima era conservazionalista dopo diventa scambista.
L’internazionalizzazione del prodotto, il prezzo è relativamente costante in tutti i paesi del
modo ( ne 800).

La globalizzazione signi ca anche accedere ai prodotti e merce che viene dal tutto il
mondo e catene di prodotti distribuite in tutte il mondo. Le catene dei valori devono
essere connesse tra loro e uide (una guerra la spezza).

Terminata la crisi dell’America cominciano ad arrivare anche le loro merci. 1870 il grano
americano costava a Liverpool il 58% in più di Chicago, nel 1914 solo il 15%, causa la
riduzione del trasporto, rende quello americano molto conveniente.

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Il cambio della moneta entra all’interno di un cambio sso, se il cambio di moneta è sso
sono più incentivato ad investire e fare commercio internazionale.

Goldstandard: il 40% delle banconote in circolazione doveva essere garantito dalle


riserve auree delle banche. Svantaggio che non posso attuare la circolazione monetaria
espansiva. Con la nascita del goldstandard si introducono quindi le monete di carta molto
più leggere e facilmente trasportabili.

Il valore degli interscambi globali cresce radicalmente (30%). La seconda rivoluzione


industriale richiede grande quantità di capitale, si ra orzano quindi le banche, nascono
banche di investimento. Le banche si diversi cano non solo nella parte alta degli scambi
ma banche dove accedono tutti, l’obiettivo era di far arrivare il risparmio a chi lo utilizza.
Interesse che il sistema funzioni bene, molti controlli. Se fallisce la banca: sistema del
credito funziona sulla ducia, ciò aumenta il dubbio che sia indice di debolezza
complessiva del sistema in generale, quindi ha impatto sociale forte e ciò. Contrae la
disponibilità di concedere credito alle banche. Il prestatore di ultima istanza interviene a
mettere a posto le cose concedendo un credito, da sicurezza, garanzia, rete di
salvataggio che evita insicurezza, allo stesso tempo crea incentivi a comportarsi male
(azzardo morale). C’è una bipartizione nelle modalità di nanziamento: sistema banche
oriented, la maggior parte dei nanziamento passano dalle banche, sono loro che
prestano. Nel sistema market oriented chi ha bisogno di credito va direttamente dai
prestatori, si va in borsa.

Se A ha un surplus e B un de cit commerciale, per saldare questo de cit B cede parte del
suo metallo. Ora A si trova con più riserva metallica e deve introdurre moneta, quindi
aumentano i prezzi e in B calano. I costi di produzione sono diversi e consente una
compensazione tra i due. Se in A ho una maggiore disponibilità di moneta e metallo il
tasso di interesse è più basso e in B ho un aumento. Un investitore investe dove c’è il
tasso più alto perché il capitale viene remunerato di più, quindi abbiamo anche qui un
riequilibrio. Se tutti i paesi rispettano queste regole tutto funziona bene, ma nessuno lo fa
perché non dichiarano tutte le riserve auree.

lunedì 2 maggio 2022

LA GUERRA 1914-1918: FATTORI ECONOMICI E POLITICO ISTITUZIONALI

La prima guerra mondiale sarà la prima guerra industriale dove l’economia avrà un ruolo
importante. Per vincere la guerra serve un’economia forte capace di sostenerla. La prima
guerra mondiale segna l’evento massiccio dell’entrata dello stato nell’economia. Gli stati
uniti avevano il PIL procapite più alto nel 1913 (5301), secondi l’Inghilterra,
successivamente Germania, francia, Italia, Austria, Russia.

Modalità di nanziamento del con itto:

• Via inglese, Aumento le tasse sui cittadini, appesantimento scale;

• Via francese del massiccio ricorso all’indebitamento

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• Via tedesca centrata prevalentemente si una serie di manovre monetarie (stampa di
cartamoneta;

L’organizzazione produttiva risoltò condizionata da fattori come approvvigionamento di


materie prime, razionamento(alimentari ridotti drasticamente, sso stabilito per le
famiglie), caratterizzazioni diverse per le produzioni agricole e per quelle industriali
(l’esercito era formato soprattutto da contadini). Lo sforzo era nalizzato ad obiettivi
militari, c’era di coltà a reperire maestranze date le scelte di mobilitazione di massa, la
forza lavoro era sottoposta a vincoli di carattere militare.

La guerra mette in discussione imponente nell’economia e ne determinò l’indebolimento


del capitalismo liberale: crebbe l’interventismo statale, l’Europa si isolò parzialmente
dall’economia internazionale, accelerando l’ascesa di Usa e Giappone, ne del regime
zarista e della monarchia asburgica.

I costi umani ed economici della guerra sono di 8,5 milioni di soldati europei deceduti, 5
milioni di civili uccisi, diversi milioni di vittime nel 1918 della spagnola, complessivamente
in Europa ci furono oltre 20 milioni di morti. Alla Conferenza di pace di Versailles si tenta
di quanti care il costo complessivo delle perdite per addossarlo alla Germania. La
Germania perde il 13% del proprio territorio.

Finita la guerra si sperava che tutto tornasse al loro posto e tornasse l’economia di prima.
Ma il ripristino della vita civile e le riconversione produttiva provocò in tutti i
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