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La pianta di chinotto è un piccolo albero di agrumi da cui si ricava il frutto per l’omonima bibita
rinfrescante.
E’ una pianta molto interessante come ornamentale, e dunque è perfetta per essere coltivata in un
frutteto familiare misto.
Le sue esigenze climatiche sono le stesse dell’albero di limoni, per può essere coltivata in diverse
regioni italiane.
I chinotti sono frutti molto amari, non adatti al consumo fresco, ma sono eccezionali per essere
trasformati in svariati modi.
1 Le origini
2 Cos’è il chinotto
3 I frutti della pianta di chinotto
4 Come coltivare una pianta di chinotto
4.1 Come riprodurre l’albero di chinotto
4.2 Come mettere a dimora un albero di chinotto
4.3 Terreno e concimazione
4.4 Come annaffiare l’albero di chinotto
4.5 Come potare l’albero di chinotto
4.6 Difesa biologica da parassiti
5 Proprietà della pianta di chinotto
6 Usi alimentari della pianta di chinotto
Le origini
Il chinotto, nome scientifico Citrus myrtifolia, è una specie di agrume della famiglia delle Rutaceae,
genere Citrus.
Le sue origini sono contrastanti, non essendoci dati etno-botanici certi. Secondo alcuni studiosi
sarebbe originario della Cina (da cui deriva il suo nome comune), essendovi un albero con
caratteristiche simili che cresce allo stato spontaneo. Dalla Cina si sarebbe poi diffuso in occidente, in
seguito a scambi commerciali tra il 1.500 e il 1.600.
Secondo altri autori il chinotto è originario del Mediterraneo, diffusosi in seguito ad una ibridazione
naturale dell’arancio amaro.
In Europa ha avuto grande successo tra XVII e XVIII secolo, dove veniva coltivato in Francia, Spagna
e Italia meridionale. Nel periodo della Bella epoque veniva consumato insieme all’assenzio, uso che è
andato via via perduto.
In Italia è stato da sempre usato per preparare bevande e sciroppi, tradizione che è viva anche ai giorni
nostri.
Ad oggi viene coltivato quasi esclusivamente in Italia, in particolare in Liguria, Toscana, Calabria e
Sicilia.
Cos’è il chinotto
Il chinotto è un albero che può arrivare ad un’altezza massima di 3 metri. Ha una chioma fitta,
formata da piccole ramificazioni, con internodi corti, che gli conferiscono un naturale portamento a
globo. E’ molto elegante, per questo motivo il chinotto viene sovente coltivato come pianta
ornamentale.
Tra l’altro è l’unica specie di agrume che sui rami non porta poderose spine, quindi è bello anche da
toccare. Le giovani ramificazioni talvolta si presentano nude, le foglie sono nella parte terminale del
ramo.
Le foglie, rispetto ad altri alberi di agrumi sono più piccole. Hanno forma appuntita, colore verde
scuro e consistenza coriacea.
Hanno l’aspetto molto simile a quelle del mirto, da cui l’epiteto della specie myrtifolia.
I fiori del chinotto sono una vera bellezza, piccoli e di colore bianco, dall’aspetto carnoso.
La fioritura della pianta di chinotto è abbondante ed avviene tra i mesi di aprile e giugno.
Essendo la specie rifiorente si possono avere altri momenti di fioritura, specie se le condizioni
climatiche lo consentono. Le fioriture successive a quella principale sono meno intense.
Approfondimenti
La forma è rotonda, più schiacciata ai poli. La colorazione vira dall’arancio chiaro a uno più scuro, a
piena maturazione.
Caratteristica peculiare di questo agrume è la lunga persistenza sulla pianta. La maturazione è lenta e
può durare anche un anno. Per questo motivo non è raro trovare sulla pianta fiori appena sbocciati,
frutti immaturi e altri pronti per la raccolta.
Se decidete di coltivare il chinotto, quindi, dovete valutare le temperature medie della vostra zona.
Come parametro di riferimento, se la coltivazione del limone riesce bene, non ci saranno problemi
nemmeno per il chinotto.
Altra considerazione è che una pianta di chinotto non raggiunge grandi dimensioni, quindi è perfetta
per essere coltivata in vaso.
Questo tipo di coltivazione mitiga i possibili problemi dovuti al freddo, grazie alla possibilità di
spostare il vaso in un luogo più riparato e proteggerlo con reti antigelo come questa.
Come esposizione nel frutteto familiare, l’albero di chinotto gradisce il pieno sole o la mezz’ombra.
Da evitare assolutamente i luoghi totalmente in ombra: avrete una crescita stentata e poche possibilità
di fruttificazione.
Concimarlo annualmente,
Annaffiarlo nei primi anni di vita e durante lunghi periodi di siccità,
Organizzare una difesa antiparassitaria biologica per minatrice, cocciniglia e ragnetto rosso, suoi
principali parassiti.
Fate molta attenzione a ricercare piante certificate, esenti dal famigerato Citrus Tristeza Virus.
I portainnesti usati per il chinotto sono il classico arancio amaro (Citrus aurantium) e l’arancio
trifogliato (Poncirus trifoliata).
Per la coltivazione in vaso è più usato l’arancio trifogliato, poiché ha l’effetto “nanizzante”, ossia
mantiene le piante più piccole.
Il periodo migliore per la messa a dimora di una pianta di chinotto è l’inizio della primavera. Le
indicazioni da seguire sono quelle generali, valide per piantare gli alberi da frutto.
Il sesto d’impianto da considerare per l’albero di chinotto non deve essere molto ampio. La pianta
cresce molto lentamente e comunque non raggiunge grandi dimensioni. Il sesto d’impianto può essere
relativamente stretto, lasciando 3 m tra una pianta e l’altra.
Anche la longevità non è il punto forte del chinotto; è infatti una specie che non va oltre i 60 anni di
vita.
Terreno e concimazione
Sono da evitare quelli troppo argillosi e pesanti, che danno luogo a ristagno idrico.
Una pianta coltivata in piena terra, invece, ha meno esigenze d’acqua. Questa deve essere data alla
pianta solo dopo lunghi periodi di siccità. Ovviamente, maggiore attenzione va posta nei primi anni di
vita.
Essendo una pianta con una crescita moderata, gli interventi di potatura sul chinotto sono alquanto
limitati.
Seguendo le regole generali della potatura si può potare a fine inverno, rimuovendo solo le
ramificazioni più anziane o danneggiate.
Osservate la pianta ed eliminate i rami che s’incrociano. L’arieggiamento della chioma è molto
importante per evitare problemi di malattie fungine.
Su tutti, vale la pena di segnalare l’eccellente capacità antinfiammatoria di questo frutto, grazie alle
sostanze contenute in particolare nel suo olio essenziale.
Inoltre, essendo carico, come tutti gli agrumi, di vitamina C, si rivela utile in diverse circostanze:
Mantiene in attività il collagene, con relativi benefici per pelle, ossa, articolazioni, cartilagini,
denti, gengive e capillari,
Aiuta ad assimilare meglio il ferro, dunque è un grande aiuto nei casi di anemia.
Il loro impiego più famoso è nella trasformazione. Tutti conoscono la famosa e omonima bibita dal
colore scuro. Non a tutti piace, ma è caratteristica per quel gusto amaro e molto rinfrescante. Qui ne
trovate diverse varianti.
In casa, i chinotti si possono trasformare molti modi, dai gustosi sciroppi, alle marmellate o ai canditi.
Tutte preparazioni semplici, che vi consentiranno di gustare al meglio questo frutto unico.