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La I Rivoluzione industriale e let dellegemonia europea

La rivoluzione industriale inizi in Gran Bretagna alla fine del XVIII secolo e modific profondamente l'economia e la societ inglesi. I cambiamenti pi immediati furono quelli riguardanti la natura della produzione: che cosa, come e dove si produce. La rivoluzione Industriale vede due fasi di sviluppo: nella prima fase cha va dal 1750 agli anni 80, il susseguirsi di innovazioni tecniche incrementarono considerevolmente le quantit e le variet dei beni prodotti soprattutto nel campo tessile. I primi stabilimenti industriali furono realizzati con non grossi investimenti, spesso dagli stessi artigiani-inventori. La seconda fase; invece, si ha con la creazione e lutilizzo delle macchine a vapore sempre pi sofisticate e veloci e con l'applicazione di nuovi criteri di produzione. L'efficienza delle industrie crebbe anche grazie alla concentrazione degli impianti nelle principali citt, in regioni minerarie, presso importanti scali ferroviari e navali. In questo modo la rivoluzione industriale innesc un ampio processo di urbanizzazione, che vide un continuo e massiccio trasferimento di forza lavoro dalle aree rurali ai centri urbani e industriali.
Nel XVIII secolo, quando nelle prime industrie comparvero i primi telai controllati da nastri di carta perforata, entrarono in scena anche i primi robot cio macchine automatizzate. Inizialmente erano robot che simulavano il movimento di una parte anatomica delluomo come, ad esempio, un braccio meccanico imitandone tutti i possibili movimenti e, per questo, si dicono antropomorfi. Questi erano utilizzati soprattutto per effettuare lavori rischiosi o pesanti, oltre a velocizzare le fasi di processi di produzioni industriali, e uno dei settori industriali che utilizzava maggiormente questa nuova strumentazione era quello della aldatura. I primi veri robot furono realizzabili, tuttavia, solo dopo l'invenzione del computer, negli anni Quaranta del Novecento. Il primo, chiamato Shakey, fu un modello sperimentale progettato dai ricercatori dello Stanford Research Institute alla fine degli anni Sessanta; era in grado di impilare dei blocchi, grazie all'uso di un computer che elaborava le informazioni visive raccolte da una videocamera. A met degli anni Settanta la General Motors finanzi un programma di sviluppo che permise a Victor Scheinman, ricercatore del Massachusetts Institute of Technology, di mettere a punto un braccio meccanico motorizzato, che divent il "manipolatore universale programmabile per montag gio" (PUMA, Programmable Universal Manipulator for Assembly). Questo dispositivo segn l'inizio dell'era dei robot.

I cambiamenti pi importanti avvennero all'interno dell'organizzazione del lavoro. Le piccole imprese si espansero e acquisirono nuove caratteristiche. La produzione si svolgeva all'interno delle fabbriche anzich presso il domicilio dei lavoratori o nei borghi rurali, come avveniva un tempo. Mentre il lavoro diventava sempre pi meccanizzato e specializzato, la possibilit di creare imprese, a causa degli altissimi costi degli impianti, pass nelle mani di chi aveva ampie disponibilit di capitale. Tra capitale e lavoro si produsse una separazione netta e videro la luce due nuove figure economiche e sociali: l'operaio, che partecipava all'attivit industriale vendendo la sua forza lavoro; il capitalista, proprietario dei mezzi di produzione. Dall'ultimo quarto del XVIII secolo a tutto il XIX Londra fu al centro di una complessa rete commerciale mondiale. L'esportazione forn un fondamentale sbocco ai prodotti dell'industria tessile e di altre industrie, reso necessario dalla rapida espansione della produzione indotta dall'introduzione delle nuove tecniche. A partire dal 1780 le esportazioni inglesi verso altri paesi crebbero di anno in anno, rendendo possibile l'acquisto di materie prime a buon mercato per alimentare l'industria (vedi Imperi coloniali).
Le innovazioni tecnologiche alla base della I Rivoluzione industriale sono sempre pi rappresentate da nuovi brevetti: in Inghilterra dai circa 100 allanno del 1650-1750 si passa agli oltre 450 del 1780.

1689 macchina a vapore di Thomas Savery per prosciugare lacqua dalle miniere 1705 macchina a vapore di Thomas Newcomen, applicata a una pompa per le miniere 1709 Darby utilizza il carbon coke (carbone dolce) 1733 navetta volante di Kay 1764 filatoio multiplo meccanico (jenny) di James Hargreaves 1765 prima macchina a vapore di James Watt: ne risulta il moto circolare di un asse 1769 telaio idraulico di Richard Arkwright 1774 primi utilizzi industriali della macchina a vapore 1779 macchina filatrice (mule) di Crompton 1784 nuove tecniche di fonderia di Henry Cort 1785 telaio meccanico di Edmund Cartwright che sfrutta lenergia motrice del vapore

La II Rivoluzione industriale e la Belle poque


La seconda rivoluzione industriale ebbe effetti pi rapidi e sorprendenti della prima, ed influ in modo pi determinante nella vita dell'uomo.
La II Rivoluzione industriale, che va dal 1870 a inizio 900, si caratterizza per lapplicazione delle scop erte scientifiche ai processi industriali, in campi anche innovativi come la chimica e la petrolchimica o lelettricit. Il settore trainante quello siderurgico: le industrie hanno ormai dimensioni tali da richiedere grossi capitali, dunque rispetto ai primi opifici anche diversa la struttura finanziaria, sempre pi legata alle concentrazioni (holding o anche trust che sono, nei fatti, lontani dal liberismo). Anche in questo caso la rivoluzione industriale preceduta e collegata a unaltra, quella dei trasporti: dal 1814 il trasporto ferroviario tecnicamente possibile grazie alla locomotiva di Stephenson e, attorno a met 800, ferrovie e navigazione a vapore si sviluppano su scala mondiale. I nuovi aspetti industriali si vedono soprattutto in Germania (intersezione scienza-industria) e negli USA (concentrazione e standardizzazione della produzione, anche in agricoltura): gi nel 1890 la Germania ha il primato mondiale nella produzione chimica e farmaceutica e gli USA in quella siderurgica; mentre la Gran Bretagna vede man mano ridursi il suo vantaggio, mantenendolo nei settori tessile, ferroviario e cantieristico, ma soprattutto a livello coloniale nella nuova forma dellimperialismo adottata anche dagli altri paesi, perch sempre pi necessario sia approvvigionarsi di materie prime sia trovare nuovi mercati. Tuttavia let della II Rivoluzione industriale vede fenomeni contrastanti: soprattutto lEuropa si trova di fronte alla lunga depressione (1873-96) con uno stallo dei mercati mondiali; ma c anche un fenomeno culturale e di costume come la Belle poque. Si pu dire che lEuropa, raggiunto il suo massimo sviluppo economico, si avvia al declino di fronte a nuove potenze come gli USA, ma anche che mai prima si era vista tanta ricchezza e tanta fiducia nelle possibilit dell'uomo realizzate grazie alla scienza occidentale. Col termine Belle poque si vuole proprio alludere a unet di pace felice e spensierata, fra la guerra franco-prussiana (1870-71) e la I guerra mondiale, in cui lEuropa non vuole vedere i motivi di contrasto politico (i nazionalismi) e economico che condurranno al conflitto mondiale come pure alla conclusione della sua egemonia. Di questa et certa soprattutto la data di conclusione: il 1914; pi sfumato e discusso, invece, il suo inizio: il 1871, o il 1880-85 per la sua importanza sul piano finanziario, o ancora il 1900 con lExposition universelle di Parigi in cui trionfa lenergia elettrica. Ecco alcune scoperte scientifiche legate alla II Rivoluzione industriale. 1854 Eugenio Barsanti e Felice Matteucci inventano il motore a scoppio 1856 Henry Bessemer applica il suo procedimento negli altiforni 1859 prime estrazioni di petrolio negli USA

1861

processo Solvay per la produzione di soda (ottenuto dal clorulo di sodio, utilizzato per produrre detersivi, carta e vetro)

1864 procedimento Siemens-Martin per lacciaio 1866 Alfred B. Nobel inventa la dinamite, perfezionata nel 1875 1871 Antonio Meucci brevetta il telefono; poi anche A. G. Bell nel 1876 1875 viene prodotto il DDT 1876 Thomas A. Edison avvia il suo laboratorio di ricerca industriale (depositer oltre 1300 brevetti) 1878 Sidney Thomas perfeziona il procedimento Bessemer (altiforni) 1885 Louis Pasteur effettua la prima vaccinazione antirabbica 1887 scoperte di Heinrich Hertz sulle onde elettromagnetiche 1888 John B. Dunlop brevetta il primo pneumatico 1893 la Bayer produce laspirina Marconi fa la prima trasmissione di segnali radio; 1895 i fratelli Lumire inventano il cinematografo; Wilhelm Rntgen scopre i raggi X 1897 Rudolf Diesel inventa il motore a nafta, quasi subito applicato alle navi 1898 i coniugi Curie scoprono il radio 1900 Ferdinand von Zeppelin effettua il primo volo con un dirigibile rigido 1903 primo volo dei fratelli Wright; Frederick W. Taylor scrive il suo Scientific management

1913 Henry Ford realizza il modello T con la catena di montaggio

In seguito, si cercato di individuare altri momenti con aspetti di trasformazione radicale dei metodi di produzione o della societ: come nellera atomica o in quella informatica. Lera atomica, dopo la II guerra mondiale, legata alla funzione deterrente fra blocchi contrapposti durante la guerra fredda, ma anche allo sviluppo demografico e al benessere diffuso degli anni 50 (per lItalia, anni 60) le cui basi economico-finanziarie si erano concretizzate con gli accordi di Bretton Woods nel luglio 1944. Infatti per gli USA tale et delloro semplicemente continu lespansione degli anni di guerra, come osserva Hobsbaum (Il secolo breve, ed. Rizzoli), ma si pu aggiungere il riferimento alla politica keynesiana della piena occupazione col New Deal anni 30 di F. D. Roosevelt. Dunque tale benessere comunque la conseguenza della standardizzazione industriale della produzione avviatasi con la II rivoluzione industriale. Lera informatico-telematica degli anni 70 si realizza in una societ post-industriale e si basa sugli sviluppi dellelettronica (mentre i primi elaboratori negli anni 40 avevano componenti elettromeccaniche): le attivit industriali hanno visto il diminuire del numero degli addetti per laumentare della capacit produttiva, determinando quindi il prevalere del settore dei servizi e anche una diversa organizzazione del lavoro in fabbrica, che ha lasciato il modello della catena di montaggio per strutture pi flessibili (postfordismo). Tuttavia, anche in una societ post-industriale e dellinformazione, rimane fondamentale lapporto della produzione industriale come pure il rapporto fra ricerche scientifiche (con gli enormi capitali ormai necessari) e applicazioni tecnologiche.

TERZA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE


La Terza Rivoluzione Industriale quel periodo storico attuale che va dai primi anni '80 fino ad oggi e vede lo sviluppo su scala mondiale degli enormi e complessi sistemi di comunicazione Con linvenzione del microprocessore, e quindi dei primi Personal Computer, agli inizi degli anni settanta nata la microelettronica che viene oggi sfruttata per esempio dai sistemi militari come radar e satelliti. Questa tecnologia ha per rivoluzionato le attivit terziarie: i computer vengono oggi utilizzati per la scrittura, la gestione della contabilit, la riproduzione e trasmissione di test i. Ha anche fornito nuovi e pi perfezionati strumenti della sanit, come Tac o macchine per lecografia. E comunque entrata nella vita di tutti i giorni (la microelettronica viene per esempio utilizzata nelle radio, televisioni, telefoni cellulari, apparecchi hi-fi) . Le protagoniste di questa terza fase sono, per, la Rete e le nuove tecnologie hardware per la costruzione dei Personal Computer. Il termine Rivoluzione forse appare un po' eccessivo; di solito con tale parola si designano fenomeni i cui cambiamenti sono repentini e bruschi, e quindi meglio chiamare questo fenomeno Comunicazione Globale perch il sistema industriale moderno strettamente legato alla la comunicazione.

"La rivoluzione informatica paragonabile a quella industriale del primo Ottocento. E Internet paragonabile alle ferrovie: come accadde con lo sviluppo dei trasporti su rotaia un secolo e mezzo fa, la rete dar un'enorme spinta ai commerci. Le ferrovie ridussero le distanze tra i mercati, Internet le annuller. Il mondo non ha ancora capito che il Duemila l'anno primo dell'economia globale." (Peter Drucker, economista) Ma soprattutto

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