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L’arte dell’utile

Matteo Greco 1g
Funzionalità non è sinonimo di bruttezza
Nel periodo romano non si pensava più all’arte
come forma accessoria o ad esclusivo scopo
decorativo, ma prendeva corpo un’idea di
funzionalità al servizio del benessere del popolo.

Ne sono un esempio gli acquedotti, strutture


imponenti, capaci, con la loro semplicità, di
trasportare l’acqua per chilometri risparmiando giorni
di cammino.

Si pensi alla Cloaca Maxima (letteralmente la


fogna più grande), pur non possedendo il fascino
tipico dell’arte greca, rimane un’opera ingegneristica
di indubbio livello, capace di resistere al passare dei
secoli.

Sono solo esempi di opere «semplici», resistenti e perfino eleganti allo stesso tempo, tutto grazie a una struttura rivoluzionaria,
gli archi a tutto tondo che, come il triangolo di scarico, distribuiscono tutto il peso su i lati permettendo di creare strutture imponenti
e allo stesso tempo leggere. È una tecnica di costruzione che verrà usata in quasi tutte le strutture architettoniche romane.

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