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Coscientizzazione Paulo Freire

Generalmente si pensa che io sia lautore di questo strano vocabolo che porta il nome di coscientizzazione, perch questa parola il concetto centrale delle mie idee riguardo leducazione. In realt ho preso in prestito questa parola perch, quando lho ascoltata per la prima volta, ho percepito immediatamente la profondit del suo significato. Sono convinto che leducazione, come pratica di libert, un atto di conoscenza, unapprossimazione critica della realt. Da allora, questa parola ha iniziato a far parte attiva del mio vocabolario. E stato per mons. Helder Camara che ha diffuso e tradotto questa parola nelle molte lingua, rendendo pi conosciuta leducazione popolare e la coscientizzazione. Voglio dire che una delle caratteristiche dellessere umano che solo lui un essere umano. Solamente esso capace di prendere le distanze rispetto al mondo. Solamente luomo in grado di distanziarsi dalloggetto per ammirarlo. Oggettivando ed ammirando ( qui nel senso filosofico del termine9, gli uomini sono capaci di agire coscientemente rispetto alla realt oggettivata. Questo precisamente ci che denominiamo come praxis umana, lunit indissolubile tra la mia azione e la mia riflessione sul mondo. In un primo momento la realt non si d a noi uomini come oggetto conoscibile per una sua coscienza critica. In altri termini, nellapprossimazione spontanea che luomo fa del mondo, la posizione normale fondamentale non risulta essere una posizione critica ma una posizione ingenua. In questo livello spontaneo, luomo, nellapprossimarsi alla realt fa semplicemente lesperienza della realt nella quale si trova alla ricerca. Questa presa di coscienza non pu ancora essere definita coscientizzazione, perch questultima consiste nello sviluppo critico della presa di coscienza. La coscientizzazione , cio, implica che possiamo andare oltre la sfera spontanea di ci che apprendiamo come realt, per arrivare ad una sfera critica in cui la realt si da come oggetto conoscibile e nella quale lessere umano assume una posizione epistemologica. La coscientizzazione , in questo senso, un test di realt. Pi avviene la coscientizzazione, pi si ri-vela, cio si tolgono i veli, la realt. Quanto pi avviene coscientizzazione, pi si riesce a penetrare lessenza fenomenica delloggetto che ci troviamo ad analizzare. Per questa stessa ragione la coscientizzazione non consiste nello stare dinanzi alla realt, assumendo una posizione falsamente intellettuale. La coscientizzazione non pu esistere fuori dalla praxis, o meglio, senza latto azione-riflessione. Questa unit dialettica costituisce, in modo permanente, il modo di essere o di trasformare il mondo che caratterizza gli esseri umani. Per questo la coscientizzazione un impegno storico. E anche coscienza storica: inserzione critica nella storia, implica il fatto che gli uomini assumano il ruolo di soggetti che fanno e rifanno il mondo La coscientizzazione che si presenta come un processo in un determinato momento, deve continuare ad essere un processo nel momento seguente, durante il quale la realt trasformata mostra un altro profilo. 1

In questo modo, il processo di coscientizzazione, cio di una forma di alfabetizzazione politica-come processo linguistico di composizione di temi fondanti comuni- pu anche essere una pratica per laddomesticare degli esseri umani, o una pratica per la loro liberazione. Nel primo caso la pratica della coscientizzazione non sar possibile in assoluto, mentre nel secondo caso il processo , nel suo metodo, coscientizzazione.. Da una parte avviene unazione disumanizzante, dallaltra , uno sforzo di umanizzazione. La coscientizzazione ci invita ad assumere una posizione utopica davanti al mondo, posizione questa che converte la coscientizzazionein fattore utopico. Per me lutopico non lirrealizzabile:lutopia non idealismo, la dialettizzazione degli atti di denunciare e annunciare, latto di denunciare la struttura disumanizzante e annunciare la struttura umanizzante. Per questa ragione utopia impegno storico. Lutopia esige conoscenza critica. E un atto di conoscenza. Io non posso denunciare la struttura disumanizzante se non la penetro per conoscerla. Non posso annunciare se non conosco, ma, tra il momento dellannuncio e la realizzazione dello stesso esiste qualcosa che deve essere distaccato: che lannuncio non lannuncio di un anti-progetto, perch nella prassi storica che lanti-progetto diviene progetto. E mettendomi in atto che posso trasformare il mio anti-progetto in progetto, nella mia biblioteca ho cio un anti-progetto che si fa progetto in mezzo alla praxis. Abbiamo bisogno di gente utopica e profetica. Chi stato Guevara se non un utopico? Soltanto gli utopici possono essere profetici e portatori di speranza. La coscientizzazione evidentemente legata allutopia, implica in utopia. Quanto pi siamo persone coscientizzate, pi saremo capaci di essere anunciatori e denunciatori, grazie allimpegno di trasformazine a cui ci impegnamo. Questa posizione di cammino deve essere permanente: a partire dal momento in cui denunciamo una struttura disumanizzante, se non ci impegnamo con la realt, a partir dal momento in cui arridevamo alla coscientizzazione del progetto, se abbandoniamo lessere utopici ci burocratizziamo, come spesso avvenuto nelle esperienze del comunismo storico, il pericolo delle rivoluzioni quando abbandonano la permanenza e lerranza. La coscientizzazione questo: prendere possesso della realt, per questa ragione e a causa della radice utopica che la informa, la coscientizzazione anche un allontanarsi dalla realt. La coscientizzazione produce demitologizzazione. E evidente e allo stesso tempo impressionante, ma gli oppressori non potranno mai provocare coscientizzazione al fine della liberazione, come posso demitizzare se io opprimo? Al contrario, perch sono oppressore ho la tendenza a mistificare, quasi a naturalizzare la realt che do a conoscere agli oppressi, e da questi la fruizione della realt fatta spesso in maniera mitica e non critica.

Il lavoro umanizzante non sar altro che un lavoro di demitizzazione e denaturalizzazione della realt. Per questo la coscientizzazione uno sguardo il pi critico possibile della realt, che la dis-vela, per conoscerla e per conoscere i miti che ingannano ed aiutano a mantenere la realt della struttura dominante.

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