MATERIALI, SOLIDIFICAZIONE
E PRODOTTI OTTENIBILI
IN FONDERIA
Tratto da:
–Santochi M., Giusti F.; Tecnologia Meccanica; Casa Editrice Ambrosiana (Capitolo 4)
– Kalpakjian; Manufacturing engineering and technology; Addison Wesley
–Spur G., Stoeferle T.; Enciclopedia delle Lavorazioni Meccaniche, Vol. 1; Tecniche Nuove
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LA FONDERIA
Nella fonderia i pezzi vengono realizzati colando del metallo liquido all’interno di una
cavità presente in una forma nella quale il metallo raffredda e solidifica. Una volta
solidificato il pezzo viene estratto dalla forma.
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LA STORIA
La fonderia è uno dei primi processi tecnologici messi a punto dall’uomo.
– età del bronzo: 3000 a.C. – circa 1000 a.C.: inizia il trattamento metallurgico del rame e dei
suoi alliganti stagno e piombo, tutti estratti direttamente dai minerali
– età del ferro: circa 1000 a.C – ?!? d.C.: inizialmente il ferro viene estratto dal minerale per
produrre acciaio, il quale però non veniva fuso (per l’alta temperatura necessaria) ma
prevalentemente fucinato.
NOMENCLATURA
Colata: è la fase di riempimento della forma (o dello stampo).
Forma (o stampo): è il solido, contenente la cavità, all’interno del quale viene versato
il metallo liquido.
Impronta (o figura): è lo spazio vuoto in cui verrà a trovarsi il pezzo una volta che il
metallo è solidificato. Ve ne può essere più di una nello stessa forma.
Sistema di colata (o di iniezione): è l’insieme di canali e collettori che consentono al
metallo fuso di raggiungere le impronte della forma.
Sistema di alimentazione: è l’insieme di alcuni volumi accessori (materozze) necessari
al processo di fonderia.
Cavità: è lo spazio vuoto all’interno dello stampo che viene riempito con il metallo
fuso. Ha la geometria negativa del pezzo, del sistema di colata e del sistema di
alimentazione.
Attacco di colata (o punto di iniezione): punto in cui il metallo entra nella figura.
Getto (o grezzo di fonderia): è il pezzo ottenuto a valle del processo di fonderia.
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I MATERIALI
Perché un materiale metallico venga impiegato in fonderia deve presentare buona
fusibilità e colabilità.
– Fusibilità: il materiale deve fondere a temperature relativamente basse
– Colabilità: il materiale deve
• avere una buona fluidità per riempire completamente una forma anche con geometria
complessa e con pareti sottili
• avere una metallurgia tale da consentire la solidificazione in una forma
• fornire dei getti sani (ad esempio, privi di porosità o di cricche).
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LA PROVA DI FLUIDITA’
Un elemento che contraddistingue la colabilità è la fluidità del materiale. La fluidità può
essere misurata quantitativamente con la prova sotto riportata: maggiore è la distanza
percorsa dal materiale nella spirale prima di solidificare, maggiore è la fluidità del
materiale.
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IL RITIRO
Tutte le tecniche di fonderia devono convivere con il ritiro del materiale che viene
colato: tutti i materiali metallici comunemente utilizzati in fonderia, passando dalla
temperatura di colata alla temperatura ambiente, si contraggono:
Volume alla
temperatura di colata
Volume a
temperatura ambiente
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IL RITIRO
Dalla temperatura di colata alla temperatura ambiente si incontrano tre ritiri differenti:
1. Ritiro durante il raffreddamento in fase liquida (VTC – VTL)
2. Ritiro durante la fase di solidificazione (VTL – VTS)
3. Ritiro durante il raffreddamento in fase solida (VTS – VTA)
Vspec
VTC
VTL
VTS
VTA
TA TS TL TC T
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IL RITIRO
Il ritiro viene quantificato in due modi differenti.
– o attraverso il ritiro volumetrico percentuale:
VTC
VTC − VTS
rV =
VTC VTS
LTS − LTA
rL =
LTS
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LTS
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VTL
VTS
VTA
TA TS TL TC T
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IL RITIRO IN FASE SOLIDA – Pb dimensionale
L’entità del ritiro lineare per i materiali comunemente utilizzata in fonderia è:
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982
1000
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IL RITIRO IN FASE SOLIDA – Pb tensioni termiche
Il ritiro in fase solida genera anche un problema di tensioni termiche.
Infatti, corpi con geometria differente raggiungono la TA con velocità differenti e quindi
con contrazioni istante per istante differenti.
Prendiamo ad esempio la piastra con due asole sotto riportata e scomponiamola
idealmente nei corpi a (2x), b e c (2x) – lo spessore è pari ad a:
c b c
a
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IL RITIRO IN FASE SOLIDA – Pb tensioni termiche
Il modulo termico racchiude tutte le informazioni di carattere geometrico relative al
raffreddamento.
Per un generico corpo parallelepipedo si ha (trascuriamo le superfici di estremità perché
non scambiano calore):
H
V = L ⋅ H ⋅W
S = 2 ⋅ L ⋅ H + 2 ⋅ L ⋅W L W
Quindi:
V L ⋅ H ⋅W H ⋅W
M= = =
S 2⋅ L ⋅(H +W ) 2⋅(H +W )
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IL RITIRO IN FASE SOLIDA – Pb tensioni termiche
Per il tipo di legge che lega le grandezze in gioco
ΔT 1
∝ ⋅ (T − TA )
Δt M
la legge di raffreddamento è di tipo esponenziale negativo:
T
TS
a
TA
t
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T
Mb > Ma
TS
a
TA
t
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IL RITIRO IN FASE SOLIDA – Pb tensioni termiche
Quindi il corpo a inizialmente raffredda molto più velocemente rispetto al corpo b, oltre
un certo valore di tempo t* la tendenza si inverte: il corpo b raffredda più velocemente
del corpo a.
T
TS
a
TA
t* t
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TS
a
c b c b
a
a TA
t
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IL RITIRO IN FASE SOLIDA – Pb tensioni termiche
Dato però che i due corpi a e il corpo b sono vincolati al corpo c, per la congruenza
troveranno istante per istante una configurazione di equilibrio che vede il corpo a
allungato (sollecitazione di trazione) e il corpo b accorciato (sollecitazione di
compressione).
δLa
δLb
a (+)
c (-) c
b
a (+)
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2σa ⋅ Sa = σb ⋅ Sb
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IL RITIRO IN FASE SOLIDA – Pb tensioni termiche
Si ottiene infine:
E ⋅ α ⋅ (Tb − Ta )
Sb
σa =
Sb + 2 Sa
E ⋅ α ⋅ (Tb − Ta )
2 Sa
σb =
Sb + 2 Sa
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Tratto plastico
Snervamento
Tratto elastico
ε
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IL RITIRO IN FASE SOLIDA – Pb tensioni termiche
La sollecitazione nei due corpi a e b rimane in campo elastico.
In questo caso si generano delle tensioni interne a partire della temperatura di solidus,
vanno aumentando fino ad un massimo in t*, poi vanno diminuendo fino ad annullarsi a
temperatura ambiente, cioè quando la differenza di temperatura tra i corpi a e il corpo b
si annulla.
A temperatura ambiente non si hanno effetti legati al fatto che durante il raffreddamento
si erano generate delle tensioni interne.
E’ questo il caso meno frequente: per i valori tipici che si hanno in fonderia i più
comuni sono gli altri due.
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Supponiamo che solo nel corpo a la sollecitazione sia maggiore del valore dello
snervamento. Il materiale fluisce plasticamente, allungandosi di una quantità δLa*.
A temperatura ambiente questa deformazione plastica rimane: se fossero libero i corpi a
sarebbero più lunghi.
δLa *
c c
b
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IL RITIRO IN FASE SOLIDA – Pb tensioni termiche
Ma ancora una volta, per la congruenza, i corpi a devono essere lunghi tanto quanto i
corpi b. Rimangono quindi delle tensioni interne di ritiro.
a (-)
c b (+) c
a (-)
Quindi i corpi che hanno un modulo termico minore a temperatura ambiente sono in
compressione (se la sollecitazione è tale da portare il materiale in campo plastico).
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c b c
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IL RITIRO IN FASE SOLIDA – Pb tensioni termiche
Di conseguenza, in fonderia occorre fare attenzione a corpi facenti parte dello stesso
pezzo che presentano moduli termici eccessivamente differenti: possono arrivare a
rompersi nella fase di raffreddamento.
E’ quindi necessario:
– non avere parti massicce vicino a parti di spessore sottile
– avere una variazione “lenta” degli spessori per “distribuire” le sollecitazioni
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IL RITIRO IN FASE SOLIDA – Pb tensioni termiche
In ogni caso a valle della fonderia il pezzo viene trattato termicamente per
distenderlo.
Se così non fosse le tensioni interne potrebbero portare ad una variazione della
geometria quando il pezzo viene lavorato successivamente asportando materiale.
Ad esempio, immaginiamo di dover asportare uno dei due corpi a in un pezzo con
tensioni residue:
c b (+) c
a (-)
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a (-)
c b (+) c
a (-)
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IL RITIRO IN FASE LIQUIDA E DI SOLIDIFICAZIONE
Il ritiro in fase liquida e di solidificazione (VTC – VTFS) viene contrastato mettendo dei
serbatoi di materiale liquido (materozze) collegati al pezzo, posizionati e dimensionati
opportunamente in maniera tale che siano gli ultimi a solidificare.
Vspec
VTC
VTL
VTS
VTA
TA TS TL TC T
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TABLE 10.1
Volumetric Volumetric
solidification solidification
Metal or alloy contraction (%) Metal or alloy contraction (%)
Aluminum 6.6 70%Cu–30%Zn 4.5
Al–4.5%Cu 6.3 90%Cu–10%Al 4
Al–12%Si 3.8 Gray iron Expansion to 2.5
Carbon steel 2.5–3 Magnesium 4.2
1% carbon steel 4 White iron 4–5.5
Copper 4.9 Zinc 6.5
Source: After R. A. Flinn.
Come si può notare, alcune ghise espandono invece di contrarsi. Ciò è dovuto alle
trasformazioni metallurgiche che avvengono durante il raffreddamento che sono
accompagnate da un aumento di volume che bilancia e supera la contrazione termica.
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IL RITIRO IN FASE LIQUIDA E DI SOLIDIFICAZIONE
Il materiale inizia a solidificare sulla superficie a contatto con la forma. Il solido ha un
volume minore del liquido e il pelo libero si abbassa. Lo strato successivo
solidificherebbe ad una quota più bassa, e così via. Si forma il cono di ritiro.
Cono
di
ritiro
Colletto
Pezzo
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Cavità
Anche in questo caso è necessaria di ritiro
la materozza (ultima a solidificare)
per evitare il difetto.
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IL RITIRO IN FASE LIQUIDA E DI SOLIDIFICAZIONE
Un esempio di cavità di ritiro:
Cavità
di ritiro
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A seconda dei processi di fonderia le materozze possono assumere nomi differenti (ad
esempio nella pressofusione vengono detti “fagioli” per la loro particolare forma), ma la
loro funzione è sempre la stessa.
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LA SOLIDIFICAZIONE DEI METALLI
A seconda della composizione chimica e della velocità di raffreddamento i metallo
solidificano con differenti strutture cristialline: dendritica colonnare (a), dendritica
equiassica (b) e non dendritica equiassica (c).
Per l’acciaio la modalità tipica solidificazione in fonderia è di tipo (c) in prossimità
della parete della forma (elevata velocità di raffreddamento) e di tipo (a) nella parte
centrale del pezzo.
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Maggiore è la
differenza di
temperatura tra
liquidus e solidus
e più ampia sarà la
banda di
solidificazione.
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LA SOLIDIFICAZIONE DEI METALLI
Nel caso in cui vi sia lo sviluppo di dendriti colonnari occorre evitare la formazione di
microporosità dovute al ritiro di piccoli volumi isolati dalle dendriti.
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SOLUBILITA’ DEI GAS
L’idrogeno nei processi di fonderia proviene principalmente dall’atmosfera: il risultato
di una colata in lega di alluminio dipende fortemente dal tasso di umidità nell’aria.
Il problema può essere risolto attraverso
– Degasaggio chimico: vengono inserita all’interno della lega degli elementi chimici che
hanno grande affinità con il gas responsabile delle porosità. Si legano a quest’ultimo
quando il materiale metallico è allo stato liquido formando una scoria solida che risale in
superficie.
– Fusione e colata sotto vuoto: in questo modo si evita che il materiale fuso entri in
contatto con l’atmosfera, evitando la contaminazione indesiderata.
– Applicazione di una pressione: se la colata avviene sotto pressione diminuisce la
formazione di porosità.
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I MATERIALI
I materiali che tipicamente vengono utilizzati in fonderia sono
– Leghe di alluminio: automotive, elettrodomestici, elettronica, arredamento, ecc.
– Leghe ferro carbonio (acciai e ghise): automotive, componenti di impianti (pompe, ecc.),
utensileria, elettrodomestici, ecc.
– Leghe di zinco (zinco – alluminio – magnesio: Zama): automotive, arredamento,
elettronica, elettrodomestici, ecc.
– Leghe di rame: idraulica, utensileria, elettrodomestici, ecc.
– Leghe di magnesio: automotive, elettronica, sport, ecc.
– Leghe di titanio: aerospaziale, automotive, sport, ecc.
– Leghe di nichel : aerospaziale, automotive, componenti di impianti, ecc.
– …
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I PRODOTTI – Leghe di alluminio
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I PRODOTTI – Leghe Zn – Al – Mg (Zama)
Pneumatica
Mobili- arredo
Automotive
Elettrodomestici
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I PRODOTTI – Leghe di Cu e Mg
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I PRODOTTI
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I PRODOTTI
Si va da dimensioni molto piccole a molto grandi:
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I PRODOTTI
Quindi i prodotti realizzati in fonderia sono caratterizzati dal fatto che:
– non vi è limite nella complessità della geometria del pezzo, a patto di riuscire ad ottenere
una cavità opportuna e di riuscire ad estrarre il pezzo solidificato dalla forma
– non vi è limite nelle dimensioni del pezzo, a patto di trovare una forma sufficientemente
grande
– ogni materiale presenta difficoltà di fusione e colabilità differenti; alcuni materiali si
prestano al processo di fonderia (acciaio, ghisa, leghe di rame), altri meno (titanio,
alluiminio)
– la necessità di avere una forma in cui colare il metallo liquido spesso comporta che il
processo di fonderia è economicamente vantaggioso rispetto ad altre tecnologie solo per
numeri relativamente elevati
– la fonderia è il processo “obbligato” per oggetti di grandi dimensioni e di forma
complessa (basamento motori marini, ecc.).
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