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Bona Dea

A Roma oggi si onorava la Bona Dea, divinità il cui nome non poteva essere pronunciato, nel suo
Tempio sull’Aventino, che veniva decorato con fiori e piante. Nel mito era la moglie di Fauno ed
eccelleva nelle arti domestiche. Dea romana della fertilità e della terra, venerata solo dalle donne.
Persino le statue di sesso maschile venivano coperte quando si svolgevano i suoi rituali. Il 3 Dicembre le
donne si riunivano a casa di uno dei principali magistrati della città, sotto la supervisione della moglie,
per invocare la prosperità del popolo romano. Era collegata alla salute e alla fecondità. Il culto era
riservato alle donne, ma vi era anche un collegio, gli Arvales, per soli uomini. Si sa poco dei misteri
femminili rituali legati a questa Dea: sicuramente venivano benedetti vino e miele, per essere poi usati
in riti di fertilità. Le altre festività legate a questa Dea erano il 1 Maggio, e la notte tra il 3/4 Maggio. La
festa di oggi era collegata alla Dea come patrona delle donne e della guarigione e presso il Tempio c’era
una farmacia che distribuiva erbe per curare soprattutto le patologie femminili.
Secondo una versione del mito data da Lattanzio, Bona Dea era la moglie di Fauno, una moglie molto
abile in tutte le arti domestiche e molto pudica, al punto di non uscire dalla propria camera e di non
vedere altro uomo che suo marito. Un giorno però trovò una brocca di vino, la bevve e si ubriacò. Suo
marito la castigò a tal punto con verghe di mirto picchiandola fino ad ucciderla; questo spiega
l'esclusione del mirto dal suo tempio. In seguito pentito, Fauno, deplorando la morte della sua sposa,
pose quest'ultima tra gli Dei. Per questo oggi molto donne lavorano e invocano Bona Dea per fuggire da
situazioni di oppressione o violenza.
INCANTESIMI CON BONA DEA
Costruite una catena di carta. Mettetela intorno a un oggetto che rappresenti qualcosa o qualcuno di
cui volete liberarvi, come una relazione pericolosa o un lavoro in cui venite sfruttate (basterà una foto
del luogo di lavoro o della persona di cui volete liberarvi). Mettete la foto al centro dell’altare con la
catena intorno. Allestite anche un banchetto con vino e miele, per voi e per la Dea. Fate dei respiri
profondi e concentratevi, centratevi e radicatevi e poi dite:
Bona Dea, liberami,
Da questo [oggetto],
Lasciami andare.
Bona Dea, liberami
Da queste catene
Che mi trattengono.
Bona Dea, liberami,
Così che io possa essere me stessa.
Prendete la catena in mano e rompetela in mille pezzi. Strappate anche l'immagine. Poi gettate tutto nel
fuoco, sedetevi e mangiate. Versate il vino e invitate Bona Dea a unirsi a voi, facendo un brindisi a lei e
alla vostra ritrovata libertà.
Questo è un incantesimo per tutte quelle donne che cercano di sfuggire a situazioni violente o di
oppressione, o che vogliono liberarsi dalla schiavitù della propria paura.
Accendete una candela viola. Fate una lista di ciò che vi opprime e disegnate un serpente su queste
parole. Poi ripetete:
Bona Dea, Buona Dea, donami protezione,
Liberami dagli abusi, dalla schiavitù e da ogni oppressione,
Aiutami a essere forte, libera e a reagire,
Cura ogni mia ferita, affinché io possa guarire!
Bruciate la carta e spargete le ceneri al vento.

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