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Sociologia

Parte 3 - Cultura e società

Capitolo 1

con la concezione classica della cultura si intende la loso a e l’esercizio delle attività intellettuali,
la sua funzione è quella di formare ed educare gli uomini, trasformandoli da esseri selvaggi,
incolti, in essere educati a partecipare alla vita civile e associata. Questa de nizione viene
allargata con la nuova scienza antropologica che allarga la nozione di cultura oltre leattività
intellettuali, comprendendo le credenze, le abitudini e qualsiasi capacità acquisita all’interno di
una comunità. La sociologia ha adottato un approccio generale parzialmente diverso da quello
dell’antropologia, mantenendo l’idea di fondo che la cultura sia una questione di apprendimento,
distinguendola pertanto nel patrimonio genetico di cui gli esseri umani sono dotati. Si dice che la
cultura viene appresa in quanto il bagaglio istintuale degli uomini viene ampliato dalle nozioni
apprese nell’ambito di una determinata comunità. Il modello funzionalista intende individuare la
funzione che la cultura svolge nello stabilire e mantenere il sistema sociale, sostenendo che le
credenze collettive e i simboli abbiano conseguenze bene che sulla società nel suo complesso, in
quanto ne assicurano la coesione interna. Merton divide le funzioni manifeste da quelle latenti, le
prime riguardano la nalità esplicita di un rito o di un’attività culturale, mentre le seconde
riguardano gli e etti non intenzionali.

Il modello interazionista dà la priorità all’interazione comunicativa tra gli individui. Norme, valori
estetici, rappresentazioni culturali nascono quando attori interdipendenti cercano di coordinare la
loro interazione, a tal proposito lo studio di Becker mostra come un qualsiasi lavoro artistico sia il
prodotto di processi informali, basato su reti di relazioni interpersonali.

Le norme indicano come ci si deve comportare per realizzare determinati valori. Esse sono
pertanto più speci che e socialmente imperative dei valori. In base al grado di formalizzazione si
distinguono le norme statuite e quelle consuetudinarie. Per simbolo si intende un qualsiasi
elemento capace di evocare nella mente un’idea, un’entità astratta, diversa da quella direttamente
riconducibile al suo aspetto sensibile. Un simbolo può essere il panda per il WWF o le emoticon
utilizzate online. Due caratteristiche del pluralismo culturale sono la complessità sociale e la
mancanza di concentricità delle cerchie sociali. (In passato la famiglia era dentro alla cerchia
occupazionale, ad esempio). Se in passato la cultura alta e la cultura popolare erano ben distinte,
nella società moderna industrializzata questa distinzione diventa sempre più ebile. È così quindi
che la cultura di massa prende il sopravvento nelle moderne società, nonostante numerosi
sociologi ri utino sia questa uni cazione che la netta distinzione tra i due tipi di cultura.
Importante per la sociologia della cultura e lo studio delle cosiddette subculture, ovvero quelle
culture più circoscritte di quella della società più ampia, esse si possono basare su fattori
uni canti come l’etnia, la religione, l’età, la classe sociale oppure l’appartenenza a uno stesso
territorio. Vediamo principalmente come siano state due scuole ad indagare questi fenomeni, la
scuola di Chicago si è concentrata sulle subculture devianti, mentre la scuola di Birmingham si è
concentrata principalmente sui gruppi giovanili inglesi come i punk o gli skinheads.

Alla tradizionale idea di capitale economico studiato da Marx si a anca il capitale sociale e il
capitale culturale indagati da Bordieau. Il primo è costituito dalle reti di relazioni sociali in cui sono
inseriti gliindividui, il secondo si divide in capitale scolastico e in capitale ereditato. Nello studio
della cultura la sociologia si so erma sul concetto di generazione, ovvero un termine utilizzato per
riferirsi ad un’unità temporale storicamente costruita, alcuni esempi possono essere la
generazione della grande guerra o la generazione del 68.

La cultura cambia e si rinnova e i processi che più hanno caratterizzato il passaggio alla società
moderna sono essenzialmente tre:

- Razionalismo: È quel processo secondo il quale la ragione, intesa come capacità di avvalersi
autonomamente del proprio intelletto, viene ritenuta una facoltà universale di cui tutti gli esseri
umani sono dotati.

- Individualismo: È una con gurazione di valori che mette al centro l’individuo in quanto essere
dotato di autonomia e di libertà. Alla ne dell’ottocento Durkheim mette in relazione lo sviluppo
dell’individualismo con l’intensi cazione della divisione del lavoro.

- Disciplinamento e privatizzazionie: Elias analizza come la crescente monopolizzazione del


potere favorisca cambiamenti importanti nei costumi e nella normatività sociale. Il processo di
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cibi lizzazione comporta un crescente autocontrollo interiore dei propri impulsi e un
innalzamento delle soglie della ripugnanza e del pudore. I valori post materialisti che
costituiscono la società odierna sono basati sull’autorealizzazione, la partecipazione alle
decisioni, la difesa della natura e della qualità della vita. Questi valori sostituiscono
gradualmente, con il succedersi delle generazioni, i valori materialisti della sicurezza e
dell’ordine.

Capitolo 3

Quando si parla di scuola ed educazione distinguiamo il termine istruzione, che riguarda i


processi formalizzati di trasmissione delle conoscenze, da quello di educazione che
comprende anche aspetti informali e impliciti. La scuola è quell’istituzione volta ad istruire
ed educare gli allievi secondo una struttura didattica organizzata in base a regole
condivise. In sociologia distinguiamo due principali approcci che spiegano la nascita dei
sistemi moderni di istruzione:

- le teorie funzionaliste, che vedono la nascita e l’espansione dei sistemi scolastici come
una risposta funzionale allo sviluppo economico della società moderna.

- Le teorie con ittualiste spiegano la nascita dei sistemi moderni di istruzione come
necessità da parte delle classi dominanti di istruire in vista di riprodurre le loro ideologie
nelle nuove generazioni e di conseguenza mantenere le disuguaglianze sociali.

Tutti i sistemi educativi moderni presentano una medesima struttura articolata su un


livello di scuola primaria, uno di scuola secondaria e l’ultimo di istruzione terziaria. Se già
nel medioevo, in Europa, esisteva una sorta di formazione professionale specializzata e
un livello terziario di istruzione universitaria, dobbiamo attendere no alla ne del 700 per
assistere all’istituzione dell’obbligatorietà di frequenza della scuola primaria. La struttura
del sistema scolastico moderno si a erma in Europa perché è l’unico luogo in cui, in vista
di un progetto politico basato sul consenso, è necessario avere un buon grado di
istruzione nella popolazione. Le cause dell’espansione dell’istruzione superiore vengono
principalmente viste nel progresso economico e tecnologico e da uno studio costi-
bene ci elaborato dagli studenti e dalle loro famiglie.

Il persistere delle diseguaglianze sociali nell’istruzione superiore sono spiegate


principalmente da due teorie:

- la prima si riferisce soprattutto all’Italia e concerne la permanenza di percorsi molto


di erenziati nella scuola superiore che vengono scelti ad un’età precoce quando
l’in uenza della famiglia è notevole

- La seconda fa riferimento a scelte razionali della famiglia. Infatti le famiglie povere


tendono a non iscrivere i gli a livelli scolastici superiori perché si tratta di un
investimento rischioso.

Nel processo di educazione interviene principalmente il curriculum nascosto, ovvero


quell’insieme di norme, valori, pratiche e relazioni che costituiscono l’educazione di un
soggetto e gli vengono trasmesse implicitamente.

La scuola di massa ja messo, negli ultimi tempi, in crisi il programma istituzionale. Questo
costituiva un vero e proprio apparato regolatore che realizzava il compito tradizionale di
trasmettere alle giovani generazioni i codici culturali de niti dall’Elite.
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