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PAUL CÉZANNE (1839-1906)

Ultimo artista ricollegato all’esperienza impressionista, è un artista di cerniera, raccoglie


identità impressionista. La casa dell’impiccato è l’unica opera che espone alla prima mostra
Impressionista, poi sviluppa un linguaggio pittorico e una prassi di lavoro intellettuale che lo
rende predecessore del Cubismo. Quando Picasso concepisce il Cubismo lo fa perché ha
visto opere di Cézanne.
[Brano pag. 195] Cézanne capisce che bisogna lavorare anche sullo spazio e sulle
composizioni. Nel Villaggio di Cézanne e nella Fabbrica a Horta de Ebro ci sono
somiglianze.

Cézanne è francese, trascorre tutta la sua vita in Provenza, è di Aix-en-Provence. Schivo,


scontroso, solitario. Lascia il paese natale per gli studi nel 1861, e va a Parigi dove conosce
Zola. Il contatto con gli impressionisti avviene attraverso Pissarro, poi frequenta il Louvre
dove studia i grandi capolavori, conosce la pittura di Manet, partecipa alla prima mostra
Impressionista nel 1874. Dal 1878 torna sempre più frequentemente nel Sud della Francia,
dove elabora i suoi soggetti:

● Natura morta:
Ne fa tantissime, tutte ambientate nella cucina della casa di Aix-en-Provence.
Lui vuole comporre degli equilibri bilanciandoli, non si limita a dire che la pera è conica e che
la mela è sferica, trova idilli compositivi e cromatici. Stende colore pastoso con pennellate
piatte, così da scolpire per piani che si compenetrano la tovaglia, poi tornisce la sfericità del
frutto conferendogli solidità. Si avvale della prospettiva ma ci riflette sopra, niente di en plein
air, è un approccio intellettivo, di riflessione.
In ogni quadro sembra trovare concezione
prospettica diversa che gli conferisce
diversità di volumi e di traiettorie. Ci
troviamo di fronte a un artista che cerca di
dare sostanza e solidità alle cose, ha un
modo di dipingere che dà stabilità e
fermezza al soggetto.
● Soggetto umano:
Cerca nel suo quotidiano, trova figure solide, ferme, granitiche. Nella Donna con caffettiera
C’è gioco di parallelismi verticali, dati dall’asse di simmetria che le passa per i capelli e tutta
la figura, anche la caffettiera diventa un cilindro stante che
concorda con queste direttrici, così come il cucchiaino nella
tazzina, dato per ribadire l’assialità. Nella porta gli assi ci
sono sempre ma con prospettiva diversa, ha una sua
obliquità.

Anche la tovaglia è rigida, squadrata → Giocatori di carte, stessa


cosa, sempre soggetti quotidiani. Non gli interessa di fare
opera alla Van
Gogh o alla
Courbet, ma di
rimanere
affascinato dalla
lentezza con cui
i giocatori si affrontano e passano il tempo. Su
un asse di simmetria tracciato dal riflesso di
luce della bottiglia, dispone i suoi giocatori. Il
personaggio di sinistra è esile, costruiti
attraverso tocchi di bianco paralleli, che
appoggia le braccia sul tavolo e cattura il nostri
sguardo. Quello a destra è una figura più molle,
che per bilanciare avanza sul tavolo, è meno
rigido e impostato, a partire dal collo della camicia, ma alla fine arriva a trovare nella
lentezza del momento un equilibrio tra i due → pittura mentale.

● Uomo colto nella situazione della bagnante:


Le opere grandiose di Cézanne sono Le grandi bagnanti, con corpi scultorei, sodi, stesi col
colore, pensati perché nascono dalla sintesi di cerchi,
archi, figure geometriche, e molto affascinanti. Le
bagnanti di Cézanne sono sempre ambientate nella
natura. Queste figure femminili sono quelle a cui si è
ispirato Picasso per il Manifesto del Cubismo, e sono
l’eredità delle bagnanti di Renoir, che però erano
classiche, formose, quasi delle ninfe. Il tema del
piacere, del nudo femminile nel contesto puro della
natura c’è, lo coglie anche Cézanne. C’è piacere di
tornare a forme di vita primordiali in una natura
incontaminata (diverso da quello di Henri Rousseau).
La deriva delle bagnanti sarà poi quello degli
Espressionisti.

Tema del nudo femminile:

Renoir → Cézanne che lo collega alla natura e alla libertà → Espressionisti → Picasso
● Natura:
Con la Montagne Sainte-Victoire. Come se avesse ripetutamente ritratto questo monte,
quasi musa ispiratrice e termometro per misurare passioni e sentimenti. Vuole essere molto
spontaneo e diretto, i colori tratti dalla
freschezza, ma la composizione passa
attraverso il filtro rigoroso di forme geometriche.

Combinazione tra spontaneità di Impressionisti


e razionalità dell’idea accademica. E’ snodo tra
pittura Ottocentesca e Avanguardie. Avvicina la
campagna costruita, con una tavolozza chiara,
di ocra, ma non manca di usare grigio e verde
per cielo e massiccio montuoso, tutto viene
filtrato attraverso approccio intellettivo.
Nell’epoca della Parigi della Galette, ci voleva
un grande coraggio per spostarsi così tanto
dall’Impressionismo. Bisogna valorizzarlo pensandolo tra Simbolismo e Impressionismo, va
valorizzato, è anche capace di raccogliere il Giapponismo, non lo disdegna, opera una
sintesi della visione del reale scegliendo pochi tratti.

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