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Metodologie di calcolo
Come anticipato, il comma 1 dellart. 3 definisce ladozione delle norme tecniche nazionali della serie UNI/TS 11300, definite nel contesto delle norme EN a supporto della direttiva 2002/91/CE. In particolare, le norme tecniche UNI/TS 11300 ad oggi disponibili sono: UNI/TS 11300-1 Prestazioni energetiche degli edifici. Determinazione del fabbisogno di energia delledificio per la climatizzazione estiva ed invernale; UNI/TS 11300-2 Prestazioni energetiche degli edifici. Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria. Sono in preparazione altre due norme della stessa serie: UNI/TS 11300-3 Prestazioni energetiche degli edifici. Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione estiva; UNI/TS 11300-4 Prestazioni energetiche degli edifici. Utilizzo di energie rinnovabili e di altri metodi di generazione per il riscaldamento di ambienti e produzione di acqua calda sanitaria. Il comma 2 anticipa il riferimento alle Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici riportate nel decreto 26 giugno 2009 in attuazione dellarticolo 6, comma 9 del DLgs 192/05 e pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale n. 158 del 10 luglio 2009.
Il Dpr 59/09, regolamento attuativo del DLgs n. 192/2005, rende disponibili i criteri generali, la metodologia di calcolo e i requisiti minimi per la prestazione energetica degli edifici.
(1)
LAllegato A del DLgs n. 311 definisce lindice di prestazione energetica EP parziale come lespressione del consumo di energia primaria parziale riferito ad un singolo uso energetico delledificio (nel nostro caso alla sola climatizzazione invernale) riferito allunit di superficie utile o di volume lordo, espresso rispettivamente in kWh/m2anno o kWh/m3anno.
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per la climatizzazione invernale EPi (1) in sede di progetto. Il valore risultante deve essere inferiore allapplicabile valore limite di riferimento riportato nelle tabelle al punto 1 dellallegato C del DLgs n. 192, modificato dal DLgs n. 311. Il comma 3 riprende la stessa applicazione (tutte le categorie di edifici di nuova costruzione e ristrutturazione di edifici esistenti) e impostazione, richiedendo la determinazione della prestazione energetica per il raffrescamento estivo dellinvolucro edilizio (EPe, invol) in sede di progetto.
riferimento alle norme UNI in vigore. Il comma 12 inserisce gli impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati a biomasse combustibili tra gli impianti alimentati da fonte rinnovabile. Questi generatori di calore devono soddisfare i seguenti requisiti: il rendimento utile nominale minimo deve essere conforme alla classe 3 secondo la norma UNI EN 303-5; le emissioni devono essere conformi ai limiti previsti dallallegato IX alla parte quinta del DLgs 3 aprile 2006 n. 152 e successive modifiche o ai limiti pi restrittivi fissati da norme regionali, ove presenti (tabella 1); possono essere utilizzate biomasse combustibili ricadenti tra quelle previste dallallegato X alla parte quinta del DLgs 3 aprile 2006 n. 152 e successive modifiche (lelenco e le caratteristiche delle biomasse sono riportate in tabella 2).
ledificio verso lesterno e verso vani non riscaldati. I valori ottenuti devono essere inferiori ai limiti previsti dalle tabelle ai punti 2, 3 e 4 dellAllegato C al DLgs n.192, modificato dal DLgs n. 311.
francesi. La UNI 8065 costituisce il riferimento normativo per i predetti trattamenti chimici. Per impianti di potenza nominale complessiva maggiore o uguale a 350 kW vale quanto gi previsto dallart. 5, comma 6 del DPR 26 agosto 1993, n. 412.
Disposizioni finali
Secondo, larticolo 7, che contiene le disposizioni finali, i software commerciali che impiegano le metodologie descritte nelle norme UNI/TS 11300 devono garantire che i valori degli indici di prestazione energetica, calcolati tramite il loro utilizzo, abbiano uno scostamento massimo di pi o meno il 5% rispetto ai corrispondenti parametri calcolati applicando le norme UNI. Tale prestazione deve essere garantita tramite verifica da parte del Comitato Termotecnico Italiano o dellEnte Nazionale Italiano di Unificazione. Il CTI ha lincarico di predisporre lo strumento nazionale di riferimento da utilizzare per eseguire lanalisi dei software commerciali ed emetterne la dichiarazione di conformit.
* Agli impianti di potenza termica nominale pari o superiore al valore di soglia e non superiore a 0,15 MW si applica un valore limite di emissione per le polveri totali di 200 mg/Nm3
* Nel certificato di analisi deve essere indicato il metodo impiegato per la rilevazione dei solventi organici clorurati.
Il raffrescamento estivo
Non essendo stata prevista nei precedenti decreti, il comma 3 definisce la prestazione energetica per il raffrescamento estivo dellinvolucro edilizio come il rapporto tra il fabbisogno annuo di energia termica per il raffrescamento delledificio e la superficie utile per gli edifici residenziali o il volume per gli edifici con altre destinazioni duso. Per gli edifici residenziali EPe non deve essere superiore a: 40 kWh/m2 annuo nelle zone climatiche A e B; 30 kWh/m2 annuo nelle zone climatiche C, D, E e F. Per tutti gli altri edifici devono essere rispettati i seguenti valori: 14 kWh/m3 annuo nelle zone climatiche A e B; 10 kWh/m3 annuo nelle zone climatiche C, D, E e F. Lenergia termica per il raffrescamento delledificio deve essere calcolata tenendo conto della temperatura di progetto estiva secondo la norma UNI/ TS 11300-1.