Avventura

La pelle
trasparente
Il rivestimento
Earthwinds, Odyssey, Unicef Flyer, Explorer... esterno di
Earthwinds: le
nervature che
Quattro immensi aerostati dovrebbero entro l’anno, lo rendono più
robusto sono
in poliestere.
affrontare una impresa straordinaria: il giro del
mondo senza scalo. Sarebbe piaciuto a Giulio Verne...

E
ra uno dei sogni di Giulio senza scalo. Un’avventura di due o ma ancora nascosti in hangar sor-
Verne, e ogni tanto qual- tre settimane, sospesi nel cielo do- vegliati a vista.

PALLONI
cuno ci riprova. Larry
Newman, per esempio,
un californiano di 46 anni che nel-
la sua vita ha passato più tempo
in cielo che in terra (pilotava un
aereo a elica già a 12 anni): ha ten-
tato nel 1993, e poi un anno fa. In
entrambi casi il suo immenso
Earthwinds, un aerostato alto co-
me un palazzo di 35 piani, ha falli-
ve non arrivano nemmeno le aqui-
le, su una navicella sofisticata co-
me uno shuttle, ma spinta soltanto
dal vento.
In realtà questo 1995 dovrebbe
essere proprio l’anno del pallone.
Non c’è soltanto Earthwinds pron-
to a partire, infatti. In Olanda è
pronto Unicef Flyer, e negli Stati
Uniti ci sono ancora Odyssey ed
Come funzionano? Quali possi-
bilità di successo hanno?
EARTHWINDS
La clessidra nel cielo
«In teoria non è difficile fare il
giro del mondo in pallone. Biso-
gna solo lasciarsi trasportare da
venti che spirino costantemente
nella stessa direzione, intorno alla

DA CORSA
to. «Ma erano soltanto collaudi»,
dice Newman. «Il 1995 dovrebbe
essere l’anno buono». Per cosa?
Per il giro del mondo in pallone,
Explorer. Tutti aerostati dell’ulti-
missima generazione, costati mi-
lioni di dollari, dalle tecnologie ela-
borate talvolta per i voli spaziali,
Terra. E ci sono: si tratta delle
“correnti a getto”, che soffiano fra
i 10 mila e i 12 mila metri», spiega
Newman. «La più imponente si
trova fra i 40 e i 70 gradi di latitu-
dine nord. Lì il vento arriva fino a
400 chilometri all’ora, sempre ver-
so est. Chi riesce a mantenersi al-
l’interno della corrente in un paio
di settimane fa il giro del mondo».
Earthwinds - che finora è costa-
to a sponsor e finanziatori circa 7
milioni di dollari - è custodito in

▼
Navigatori
ostinati
Una notte d’inverno
nel deserto del
Nevada. Si procede
a riempire d’elio
l’involucro di
Earthwinds: una
operazione che, se
compiuta di giorno,
verrebbe complicata
dai problemi indotti
dal forte calore.
Questo pallone,
ha già compiuto
tre tentativi di
circumnavigazione
aerea del globo.
 Un pallone Collaborazione
nel pallone internazionale
A destra, la navicella A destra, l’interno
di Earthwinds nell’ della navicella.
hangar (pneumatico Contiene strumenti
anch’esso) a (americani e russi)
Reno, nel Nevada. controllare l’ozono.

Scatolette in cielo
Sopra, il kit di sopravvivenza
dei navigatori di Earthwinds
(con le razioni di volo).
A lato, il pilota Larry Newman.

La dura vita
dell’aerostato:
di giorno si
gonfia, e di
notte torna a sgonfiarsi

▼
un hangar dello Stead Airfield, a
Reno, nel Nevada: l’involucro pe-
sa circa 900 chili, ed è formato da
tre sottili strati di polietilene, irro-
bustiti da nervature in poliestere.
Alla partenza il pallone assomiglia
a un fungo alto una sessantina di
metri, ma salendo in quota l’elio
che in esso è contenuto si espande,
a causa della diminuzione della
pressione, e alla fine la forma è
quella di una sfera quasi perfetta,
di 40 metri di diametro.
La navicella pesa, a pieno carico,
quasi 7 tonnellate: contiene i ser-
batoi della benzina e dell’elio li-
quido di scorta, strumenti, provvi-
ste e tre uomini d’equipaggio. Ci
Elio leggero, sono poi (ma all’esterno) i genera-
aria pesante tori d’energia elettrica, il climatiz-
Earthwinds in volo, zatore per mantenere costante a
durante una prova. 20 gradi la temperatura interna, le
Nel pallone superiore macchine fotografiche e gli altri
è contenuto l’elio, strumenti.
in quello agganciato Nel suo volo, Earthwinds dovrà
sotto alla navicella affrontare diversi problemi. Il più
l’aria compressa, che importante è rappresentato dalla
funge da zavorra. gestione dell’elio. Ad alta quota,
In caso contrario
avrebbero dovuto infatti, la bassa pressione esterna
essere portati in volo provoca una costante perdita di
per circa tre settimane gas (circa 13 chili al giorno) i cui
anche i tradizionali atomi “sfuggono” attraverso la
sacchetti di sabbia. struttura molecolare del rivesti-
mento. E nuovo gas va dunque
pompato nel pallone. Al contra-
rio, durante il giorno il calore so-
lare provoca una dilatazione del-
l’elio, e il pallone rischia di solle-
varsi oltre le correnti a getto: in
questo caso entrano automatica-
mente in funzione le valvole che
scaricano gas all’esterno. Di notte,
invece, la temperatura più bassa
provoca una riduzione di volume
nel gas, e l’aerostato tende a scen-
dere troppo. La soluzione, in que-
sto caso, sarebbe quella di pom-
pare altro elio nel pallone, ma in
questo modo la scorta del gas (680
chili in tutto) verrebbe eccessiva-
mente intaccata.
Una soluzione semplice e ge-
niale è stata escogitata dall’inge-
gner Tim Lachemeier, uno dei
principali collaboratori di New-
man: un secondo pallone, capo-
volto e posto sotto la navicella. In
esso viene pompata aria, fino a che
la pressione interna è superiore a
quella interna, e il pallone è dun-
que più “pesante” dell’atmosfera
circostante. Di notte, quando
Earthwinds tende a scendere, il
pallone inferiore viene in parte
svuotato, e tutto il sistema si alleg-
gerisce. Di giorno, invece, altra

▼
Focus 11
Aerostati grandi come UNICEF FLYER

il duomo di Milano: mai Pallone che utilizza il siste-

ma Rozier: elio nell’involu-
cro principale, aria riscal-
nulla di più grande ha data con bruciatori a
gas nel contenitore posto
al di sotto di esso.
solcato i cieli, ● Dimensioni
10 mila metri cubi
spinto dal vento di elio. Altezza totale:
69 metri. Superficie
interna della navicella:
10 metri quadrati.
● Equipaggio
Henk Brink, responsabile;
Le dimensioni di una mongolfiera Wout Bakker, secondo pilota.
messe a confronto con quelle dei ● Rotta
palloni destinati al giro del mondo. Verso est, a circa 11 km
di quota. Velocità presunta:
da 150 a 300 km orari; partenza
da Nimega, Olanda.

EARTHWINDS
Pallone che utiliz-
za l’elio per la spinta ODYSSEY
ascensionale, e l’aria
compressa come zavorra, Pallone
in un secondo pallone. che utilizza l’elio per
● Dimensioni la spinta ascensionale.
37mila metri cubi di elio; ● Dimensioni
821 mila metri cubi di elio.
In gara c’è
20 mila metri cubi di aria
compressa. Altezza totale: 103 Altezza totale: 149 metri. anche Explorer
metri. Superficie interna della Superficie interna della navicella:
navicella: 21 metri quadrati.
● Equipaggio
5 metri quadrati. E’ il più grande
aerostato mai realizzato.
● Equipaggio
Amondo
lla gran corsa degli
aerostati intorno al
dovrebbe partecipare
Larry Newman, responsabile del anche l’inglese Julian Nott,
volo; David Melton, ingegnere; Bob Martin, responsabile;
Mark Sullivan, secondo pilota; a bordo del pallone
Karry Bartlett, tecniche Explorer. Nott detiene dal
di sopravvivenza. Troy Bradley, tecnico di volo.
● Rotta ● Rotta 1980 il record di altezza
Verso ovest, a quote oscilllanti per mongolfiere, avendo
Verso est, a circa 11 km di raggiunto i 16.805 metri
quota. Velocità presunta: fra i 23 e i 36 km. Velocità
presunta: da 80 a 100 con un pallone ad aria
da 150 a 300 km calda. Ha attraversato in
orari; partenza da chilometri orari; partenza
da Albuquerque, Stati Uniti. pallone il deserto del saha-
Reno, Stati Uniti. ra e l’Australia. L’Explorer
usa un sistema del tipo
Rozier, che combina la forza
ascensionale dell’elio con
il riscaldamento dell’aria
sottostante grazie a brucia-
tori a gas. La navicella è
un cubo d’acciaio, di circa 2
metri di lato, ed è predispo-
sta per accogliere due per-
sone. La partenza dovrebbe
avvenire dalla California.
C’è anche Su e giù nel cielo: e c’è
chi salirà in chi sceglie la solitudine
pallone fino Nel disegno, le quote che
raggiungeranno i singoli aero-
stati. Earthwinds, Unicef Flyer
nell’atmosfera) o sulla zavorra.
Odyssey procederà invece
senza problemi: volerà cioè
al limite dell’ ed Explorer sfruttano le stesse
correnti, e per rimanere al
a quote più elevate di giorno,
quando il sole riscalderà l’elio
atmosfera loro interno dovranno agire
sull’elio contenuto nei palloni
(riscaldandolo o scaricandolo
nell’involucro, e più in basso
di notte. Sarà però spinto
da correnti molto più lente.
aria verrà pompata nel pallone.
▼

Una zavorra infinita, insomma. Ed

è questa che dà all’aerostato la sua
tipica forma a clessidra.

ODYSSEY
Verso lo spazio
La capsula è stata presentata un
anno fa, all’annuale Balloon Fiesta Altitudine
di Albuquerque, nel Nuovo Mes- in metri
sico, il più affollato raduno mon-
diale per mongolfiere: una botte 40.000
di metallo candido, alta due metri
e larga appena 2 e mezzo. Dentro, Odyssey
tre poltroncine, una cuccetta, una
toilette, due pannelli di controllo e
tre computer. Niente motori né
batterie: l’energia necessaria sarà
prodotta da celle solari. All’inter-
no, tre uomini dovrebbero resiste-
re per tutto il tempo del viaggio.
«E’ troppo piccola? Ma se è più
grande della navicella Apollo», 30.000
scherza Bob Martin, 41 anni, pi-
lota, paracadutista e divulgatore
scientifico alla tivù americana.
E in effetti la navicella assomi-
glia proprio a una astronave e i
viaggiatori indosseranno tute pres-
surizzate («Avremmo voluto il
modello della Nasa, ma per moti-
vi di bilancio dovremo acconten-
tarci di quello dei cosmonauti rus-
si»). Perché? Perché il progetto 20.000
Odyssey è il più audace di tutti, e
prevede che il pallone salga quat-
tro volte più in alto dei rivali, cioè
fin nella stratosfera, a sfiorare i 40
chilometri di quota.
Sopra alle correnti a getto e a
qualsiasi altra perturbazione: lassù, Allenamenti Unicef Flyer
però, i venti soffiano in direzione speciali Earthwinds Explorer
contraria (cioè da est a ovest) e A lato, i membri Earthwinds
più lentamente. «Quanto basta, dell’equipaggio Explorer
però, a spingere i palloni sonda, di Odyssey e, Unicef Flyer
che arrivano fin qui», spiega Mar- alle loro spalle, 10.000
tin. Il pallone di Odyssey ha una il primo modello
struttura molto semplice: è riem- della capsula. Everest
Sopra, l’ Odyssey
pito d’elio, e non ha valvole di re- 8.848 metri
addestramento
golazione. «Non ce n’è alcun bi- dello stesso
sogno, a questa quota: durante la equipaggio.
notte, raffreddandosi, scenderà in- Avviene in una
fatti di una decina di chilometri, e camera
di giorno risalirà. Ma senza nes- pressurizzata
sun problema». (all’università del
A vederlo, però, sarà il più im- Nuovo Messico) Andiamo dove ci porta il vento
pressionante di tutti, giacché nella giacché il
pallone volerà ad Le rotte degli aerostati impegnati nella circumnavigazione del globo.
storia non s’è mai sollevato in aria altissime quote. Odyssey viaggerà in senso contrario rispetto agli altri: a una
un aerostato più grande. A bassa quota superiore, infatti, i venti costanti hanno un’altra direzione.
▼

Focus 14 Focus 15
Collaudi?
Macché. Noi
partiamo: chi
vivrà vedrà!
quota, cioè ancora in parte floscio,
▼

avrà infatti già un diametro di 120

metri. Potrebbe quindi stare ab-
bondantemente dentro un campo
di calcio intero.
Le prove del capitano
UNICEF FLYER A lato, Brink Henk, pilota di
Come in un sommergibile Unicef Flyer. Sopra, Henk in
E’ la risposta olandese a addestramento, in una base
Earthwinds. Il progetto fa ca- dell’aeronautica olandese.
po a Henk Brink, 50 anni, pi-
lota e primo europeo nel 1986
ad attraversare l’Atlantico in
pallone, e ha il proprio campo
base a Nimega e le officine ad
Amsterdam, presso la società
di costruzioni aeronautiche
Fokker. Rotta, quota e durata
del viaggio sono simili a quelle del- Made in Holland
l’aerostato americano, ma il siste- Sopra, il secondo pilota Wout
ma è più semplice: si chiama Ro- Bakker. A lato, la navicella alla
zier, dal nome del pioniere del vo- Fokker, ad Amsterdam.
lo francese Jean François Pilatre
de Rozier, precipitato nel 1785. Il per simulazioni al computer. Nes-
pallone è riempito di elio, ma fra i suno in realtà può sapere fino a che
cavi di sospensione è inserita una punto tutta la struttura regge, in
immensa camera d’aria in gomma, un percorso così lungo». ■
riscaldabile ad aria calda come una Nanni Ruschena
comune mongolfiera. Come fun-
ziona? La quantità di elio nell’in- Bruciatori per riscaldare
volucro è dosata in modo che il
pallone prenda gradatamente quo- Unicef Flyer: l’aria sotto il pallone
ta con l’aumento della temperatu-
ra pomeridiana, senza che si debba
un’astronave
aprire alcuna valvola di scarico. appesa a
Quando invece la temperatura si
abbassa, durante la notte, i piloti ri- un pallone Antenne (comunicazioni
scaldano l’aria nell’involucro sot- e navigazione satellitare)
tostante il pallone, e l’elio torna a Scafo:
5 centimetri di
espandersi. Non è prevista zavorra. alluminio coperto Pannello di controllo
La navicella è lunga 8 metri e larga da 4 centimetri
2, ed è stata costruita in un cantie- Forno a di polietilene
re specializzato in sommergibili. micro onde
Tutto intorno a essa corre una spe- Antenna radio-tv
cie di balcone con ringhiera, in mo-
do che in caso di guasti alla fuso-
liera o ai cavi di sospensione, l’e-
quipaggio possa intervenire dall’e-
sterno. Rispetto a Earthwinds l’ Misuratore di
aerostato olandese ha una elettro- temperatura
nica più sofisticata e soluzioni tec- esterno
niche più avanzate (solo alla pro-
gettazione del pallone hanno lavo-
rato sette ingegneri, compresi quel- Serbatoi
gas propano
li della Fokker). Ma nessuno l’ha
mai collaudato in volo. Funzio-
nerà? «Lo speriamo vivamente»,
risponde Joris Gongrijp. «Un volo Radar Antenna telefoni,
di prova sarebbe troppo rischioso fax e telex
per tutta la struttura, che è delica- Altimetro
tissima. Così dobbiamo procedere Toilette
Boccaporto
Focus 16 Luci di posizione
Comportamento
Almeno metà delle nostre
azioni e delle nostre scelte
quotidiane è influenzato
dalla televisione. Ecco come
A
dolescenti all’assalto delle
selezioni per il pubblico
di “Non è la Rai”, con l’a-
spirazione a comparire
accanto ad Ambra Angiolini. Stu-
denti, casalinghe e padri di fami-
glia ansiosi di raccontare i propri
fatti privati davanti alle telecame-
re di “Perdonami” o “Stranamo-
re”. Dirigenti e professionisti che
telefonano a “Chi l’ha visto” per
provare il brivido d’improvvisarsi
detective. La febbre del video non
ha risparmiato nessuno.
Siamo schiavi della televisione?
«La tivù non ci rende né più stupi-
di, né più intelligenti. Però condi-
ziona pesantemente la nostra vi-
ta: almeno il 50 per cento dei com-
portamenti quotidiani della gente
è guidato dai programmi televisi-
vi», dice il sociologo Francesco
Morace. «E’ un tipo di persuasione
che funziona in modo indiretto, e
varia da persona a persona: ogni
spettatore assimila il messaggio te-
levisivo mescolandolo alla propria
cultura e al proprio carattere. I
meccanismi psicologici individuali
sono talmente complessi che non
c’è una legge valida per tutti».
Effetto realtà
Francesco Casetti. “Solo ciò
che avviene in tivù sembra
reale, e accaduto sotto
gli occhi dello spettatore”.
Siamo schiavi
● Emozioni sempre più forti
della tivù?
Un fattore comune però rimane:
i telespettatori oggi usano le tra-
smissioni per esibirsi, incontrarsi
o semplicemente per fare pettego-
lezzi, trasformando il video in una
gigantesca festa paesana. Sono
cioè diventati protagonisti. E’ la
cosiddetta “personalizzazione” Ma non sono i nostri occhi
della tivù, un fenomeno tipico di Sopra, il giornalista Sergio Zavoli, in
questi ultimi anni: gli spettatori uno studio della Rai, a Napoli. A fianco,
hanno cominciato a considerare il l’obiettivo di una telecamera. Lavora
piccolo schermo, e quello che vi in modo totalmente diverso dall’occhio
umano, e distorce il senso della realtà.
accade, come un prolungamento
della propria casa. «In effetti avere
un rapporto di tipo personale con
la televisione è positivo, perché
aiuta l’individuo a non sentirsi
“massa”. Ma c’è il rovescio della
medaglia: se il rapporto emotivo
con i personaggi della tivù diventa
troppo stretto c’è il rischio di con-
siderarli più vicini di chi abita nel-
la casa accanto, deformando la
percezione della realtà», spiega
Francesco Casetti, docente di teo-
ria e tecnica del cinema all’univer-
sità cattolica di Milano. «Un’altra
caratteristica negativa è il flusso
ininterrotto di immagini, suoni e Oltre l’88 per cento degli italiani
informazioni che, entrando in casa guarda tutti i giorni la televisione.
a tutte le ore, può dare la sensa- In particolare...
zione di vivere in stanze con le pa-
reti di vetro, provocando ansia». ■ Al sud e nelle isole la si guarda
Al protagonismo del pubblico di più (89,9). Al nord ovest
la tivù risponde dando emozioni la si guarda di meno (85,5).
sempre più forti. Ecco perché le
conduttrici si lanciano nel vuoto e ■ Le persone oltre i 55 anni (93,9)
gli illusionisti si fanno chiudere in e i giovanissimi (90,3) la guardano
una bara o fingono di tentare il sui- di più. Le persone fra i 18 e i 34
cidio. E funziona: gli italiani ri- anni sono meno assidui (84,2).
mangono incollati al video circa ■ Le donne (89,1) la guardano
tre ore al giorno (contro una me- di più degli uomini (87,7)
dia di un’ora e quaranta minuti in
Svezia e Finlandia). Secondo un ■ Le persone istruite e i
rapporto dell’Onu, nel nostro Pae- laureati (80,5) la guardano meno.
se su mille abitanti ci sono ben Chi ha solo la licenza elementare
424 apparecchi televi- la guarda di più (92,0)
sivi, quasi
▼
■ I ricchi (85,1) e i poveri (88,5)
la guardano meno.
I ceti medi (89,9) di più.
 Potentissima, ma
ancora per poco.
Negli Usa la tivù sta
già perdendo autorevolezza
tutti sintonizzati sulle sei principa-
▼
li reti nazionali.
● Cattivi modelli
Ma da cosa dipende questo pote-
re della tivù? Soprattutto dall’“ef-
fetto realtà” creato dalle teleca-
mere: lo spettatore ha la sensazio-
ne che gli avvenimenti si svolgano
sotto i suoi occhi. La realtà viene
semplificata al massimo per poter
essere colta da tutti. E’ per questo
che alcuni studiosi accusano la te-
levisione di danneggiare la capa-
cità di percepire la realtà, ormai ri-
dotta a una serie di stereotipi e di
personaggi estremamente semplici
e privi di sfumature, da imitare.
«Quello dei modelli è un peri-
colo generalizzato. La tivù con-
temporanea non ha perso la voca-
zione pedagogica degli anni Cin-
quanta, l’ha semplicemente ma-
scherata. Oggi “ammaestra” il suo
pubblico in modo indiretto pro-
ponendo, attraverso conduttori e
protagonisti, esempi di comporta-
mento che si trasformano inevita-
bilmente in modelli sociali», sot-
tolinea Casetti. Cosi il Ridge di
“Beautiful” diventa il prototipo del
marito desiderabile, e la soubrette
Valeria Marini il suo equivalente
femminile. La semplificazione del-
la realtà data dalla televisione dà
sicurezza e fornisce punti di riferi-
mento cui aggrapparsi, tant’è che
sono moltissime le persone che
per farsi un’opinione guardano la
tivù. «Da qualche anno questo di-
scorso vale anche per la politica.
Per questo si discute tanto dell’in-
fluenza della tivù sulle elezioni.
L’influsso non può essere negato,
ma dipende dal modo di fare tele-
visione: non basta dare a tutti i
partiti lo stesso tempo, per avere la
cosiddetta “par condicio”. I 10 mi-
Un video
per tutti
Una immagine
del 1956 del
quiz di Mike
Bongiorno
“Lascia o
raddoppia”. Il
programma
provocò
il boom delle
vendite dei
televisori.
Focus 22
rafforza la coesione familiare,
fornendo argomenti di discus-
sione. Non solo i legami tra gli
individui fanno da filtro alla
televisione, ma è proprio in
questo “fare filtro” che le fa-
miglie si riconoscono come
tali», aggiunge Casetti. Il fil-
tro, in condizioni normali,
funziona così bene da ren-
).
k” (Rai1 dere inefficaci anche even-
nuti di un leader che sa usare il vi- r in “L una par “Le new equattr
o). tuali contenuti violenti delle
deo possono valere più delle 2 ore e Mara Venie s di Funa
ri” (Retequ e del Tg4 (Ret trasmissioni. Lo dimostrano le te-
Pipp o Baudo attro). ede direttor
di un altro politico che non ha im- Emilio F lefonate di protesta per il gioco
parato a servirsene. Naturalmente della roulette russa proposto da
lo spettatore non si accorge fino Tony Binarelli tempo fa.
in fondo di cosa ha influenzato il Da noi comunque il pubblico è
suo voto», aggiunge Morace. ancora considerato un numero (il
dato Auditel). Tant’è vero che an-
● Siamo alla frutta? che la Rai punta soprattutto sugli
Dunque l’ascoltatore medio è spettacoli per far crescere gli indi-
soprattutto una vittima? Non sem- ci di ascolto. Non importa poi se,
pre. Due ricerche condotte l’anno come dimostrano gli studi, si tratta
scorso sul comportamento delle di un pubblico distratto, che passa
famiglie italiane hanno dimostrato la maggior parte del suo tempo a
che il telespettatore si difende me- parlare dell’abbigliamento dei pre-
uff” (Rai3).
glio di quanto si credesse. Per e- “Beautifu
l” (ex Ra Emanuela Bussetta a “Fl sentatori. I pubblicitari che finan-
sempio, adatta il proprio ascolto i2 ora Ca ziano l’Auditel, almeno per ora,
nale5).
ai contenuti del programma. C’è non si interessano del grado di at-
perfino un ascolto di tipo stru- tenzione di chi guarda.
mentale, usato soprattutto per sta- P. Rossi e P. Ch Il risultato di questa logica so-
iambretti (“Il la
re insieme. «Alcune trasmissioni ureato”, Rai3). no i palinsesti speculari di Rai e
vengono guardate solo per essere Fininvest che, per accaparrarsi in-
commentate in negativo. Questo serzionisti, riproducono i pro-
grammi l’uno dell’altro. Ma se-
condo Morace si tratta dell’ultimo
Quarant’anni di storia momento di splendore: «La tivù
italiana è al suo picco massimo di
■ 1962: primo collega-
E cco una breve sto-
ria della televisione
nel nostro Paese:
mento via satellite con
gli Usa, che permette Roberto
Da Crem
ascolti, e quindi di autorevolezza.
Negli Stati Uniti il declino è ormai
■ 1954: cominciano le di seguire la discesa a, telev cominciato. Succederà anche da
enditore noi. Sono sempre di più, infatti, le
trasmissioni tv della Rai dell’uomo sulla Luna il su più r
(Radio audizioni italia- 21 luglio 1969. eti. ore che gli americani sottraggono
ne). Ci sono il telegior- ■ 1971: parte Telebiel- ” (Rai1). ai normali programmi per vedere il
nale e la “Domenica la, la prima tv privata , “Dom enica In film preferito (che viene prenotato
Casella
sportiva”. via cavo. Giucas per telefono e arriva direttamente
■ 1955: Mike Bongior- ■ 1975: la riforma Rai sul televisore) o per collegarsi alle
no lancia il quiz “Lascia sottrae il controllo delle reti telematiche». ■
o raddoppia?”. reti al governo e le affi- ale5).
lia” (Can Raffaella Procenzano
▼
■ 1957: parte “Caro- da a una commissione i famig
plotto d
sello”, storie interpreta- parlamentare. I due tg a, “Com
te da attori famosi per diventano indipendenti Castagn Per saperne di più:
reclamizzare un prodot- e concorrenti. Alberto Francesco Casetti, L’ospite fisso, Edi-
to. Durerà vent’anni. ■ 1977: cominciano le zioni Saint Paul, Milano
■ 1961: entra in fun- trasmissioni a colori. Rosanna Lambertucci in “Più sani, più belli” (Rai1).
zione la seconda rete Inizia “Portobello”, il pri-
Rai. E’ l’epoca dei gran-
di sceneggiati e diventa
mo programma che
porta il pubblico alla ri-
Telegiornali smo? Macché, è spettacolo allo stato puro
possibile registrare i balta.
programmi (prima era-
no in diretta).
■ 1979: parte Rai3.
■ 1980: nasce Canale
VLe notizie
iviamo nell’epoca
dell’iperinformazione.
ci arrivano
notizie, semplificate
al massimo per ragioni
di tempo e di comodità,
Il telegiornale, infatti,
ha assorbito diversi
generi di spettacolo:
nostro Paese l’elemento
che contribuisce di più
a far spettacolo è
dello studio e le sigle».
Il Tg5, per esempio, ha
invertito per primo l’ordi-
esattamente: è difficile
che una notizia venga
completamente censura-
5. In seguito acquisterà attraverso il piccolo crea spesso confusione. quello teatrale (è una il conduttore, che cerca ne tra sigla e sommario. ta. Però può essere
Italia1 e Retequattro. schermo anche se non le Bisogna tener presente “recita” del conduttore), di creare uno stile di Ogni telegiornale tende deformata senza
■ 1985: è permessa la stiamo cercando: infatti che il telegiornale è uno quello cinematografico presentazione diverso poi a caratterizzare il suo cambiarne il contenuto,
messa in onda contem- l’informazione ha spettacolo come gli altri, (spesso viene ricostruito da tutti gli altri. Può farlo pubblico, distinguendolo semplicemente
poranea su tutto il ter- contaminato perfino i deve attrarre ed con attori improvvisati in vari modi, inventando da tutti gli altri. Così collocandola in un punto
ritorio nazionale dei programmi di intratteni- emozionare. L’obiettivo un avvenimento) e i una posizione, ammic- il Tg3 spiega ogni notizia del Tg piuttosto che
programmi (registrati) mento, che colgono ogni è almeno altrettanto collegamenti “dal vero”. cando agli spettatori o ai suoi “spettatori in un altro. Un vecchio
delle tivù private. occasione per fare importante di quello di Una tendenza conferma- interpretando il contenu- impegnati”, mentre trucco per diminuire
■ 1990: la legge Mam- collegamenti in diretta. informare», dice Giorgio ta dalle nuove edizioni to delle notizie. Ci sono il tono pacato del Tg1 il valore di una cattiva
mì consente ai privati «Attenzione: iperinforma- Simonelli, docente di del Tg2, del Tg5 e dei anche altri fattori che tende a rassicurare un notizia interna è, per Pochi ma interessati
di trasmettere in diretta zione non è sinonimo teoria e tecnica dell’ telegiornali regionali, contribuiscono a coinvol- ascoltatore decisamente esempio, quello di Giorgio Simonelli. “I telegiornali
e li obbliga a fare infor- di conoscenza, anzi. informazione all’univer- che puntano soprattutto gere emotivamente il più distratto. Ma il Tg accostarla a una brutta con meno pubblico hanno però gli
mazione. Il bombardamento di sità cattolica di Milano. sulla diretta. «Ma nel pubblico: l’arredamento può anche mentire? Non notizia estera. spettatori più attenti e affezionati”.
Focus 23
Cosa fanno
i genitori?
Un bambino
davanti alla tivù. Piero Angela nel programma
La presenza “Il pianeta dei dinosauri”.
infantile è
costante a tutte
le ore. Alle 7
del martino già
C’è anche una
circa 600 mila
bambini sono
televisione utile
davanti al video.
Per “Champagne”,
con Valeria
Are imica tivù: ci sono anche casi in
cui la televisione aiuta a risolve-
problemi quotidiani.
Marini, ne sono ■ Negli anni Cinquanta la televisio-
stati contati ne è stata il principale strumento
oltre un milione. per l’unificazione linguistica della
Ma anche un film popolazione italiana: nel 1951 il 13
duro come per cento di noi parlava esclusiva-
“Istinto criminale” mente in dialetto, quindici anni più
ha avuto ben 260 tardi questa percentuale era già sce-
mila spettatori sa all’8,4 per cento. Inoltre, la Rai ri-
sotto i 14 anni. servava trasmissioni speciali agli
analfabeti, come “Non è mai troppo
tardi” (in soli dieci anni, dal 1951 al
1961, l’analfabetismo è disceso dal
14 al 7,5 per cento).
■ Anche oggi la Rai mette a dispo-
sizione di enti e associazioni “Spazio
libero”, e affida alcune trasmissioni
Disattenti, aggressivi, obesi, incapaci di distinguere realtà e al Dipartimento scuola educazione.
Altri programmi, come “Quark”, han-
no conquistato la prima serata ab-
fantasia: ecco i bambini lasciati soli davanti alla tivù binando cultura e intrattenimento.
■ Da qualche anno sono in funzione
Televideo, che consente di ricevere
le notizie più importanti in tempo

La più infernale delle baby sitter

reale e Telesoftware, che permette
di ricevere tramite l’antenna tv pro-
grammi per il computer.

● L’attenzione se ne va...

P
ensano per schermate: è per lo sviluppo cognitivo dei bam- gare le relazioni di causa-effetto, paura indotta da una trasmissio- verosimile dall’inverosimile.
▼

come se facessero zap-
ping col pensiero, perce-
pendo la realtà come un
insieme di immagini accostate, e
non come una serie di eventi lega-
ti da cause ed effetti. I bambini che
guardano la televisione per molte
ore al giorno, secondo studiosi co-
me Cees Koolstra, dell’università
di Leida, in Olanda, hanno più dif-
ficoltà dei loro coetanei nel com-
prendere testi scritti e nell’orga-
nizzazione del linguaggio. In più,
sono meno creativi di chi dedica il
tempo libero alla lettura. «In realtà
non abbiamo prove sicure riguar-
do a una globale diminuzione del-
la loro creatività, ma una cosa è
certa: un forte consumo di televi-
sione provoca un impoverimento
del gioco simbolico, fondamentale
bini», afferma Dario Varin, docen-
te di psicologia dell’età evolutiva
all’università statale di Milano.
Guardare troppa tivù, insomma,
toglie fantasia anche quando si gio-
ca con le automobiline.
● Mai più di due ore
Qual è il limite da non oltrepas-
sare? Non c’è una regola precisa:
per alcuni piccoli spettatori due o-
re possono essere anche troppe.
Gli psicologi, comunque, consi-
gliano in ogni caso di non superare
mai le 3-4 ore al giorno. Secondo
un’indagine condotta dalla Walt
Disney Italia sulle abitudini dei
bambini tra i 5 e i 13 anni, nel 1994
il tempo medio passato davanti al-
la tivù è stato di tre ore al giorno
(esattamente lo stesso tempo de-
dicato al gioco).
Gli effetti sul sistema cognitivo,
naturalmente, dipendono dal con-
tenuto dei programmi. Ce ne sono
alcuni, come “L’albero azzurro”,
che sono decisamente educativi, e
anche certi film e documentari
possono fornire spunti per riflet-
tere sulla vita sociale. Il problema
è che la maggior parte dei pro-
grammi, anche per bambini, sono
negativi. Diversi studi hanno di-
mostrato che i ritmi rapidi e spez-
zati, le dissolvenze, gli zoom, la
musica molto alta, abbassano la
soglia di attenzione.
● Ci rimette la scuola
In genere il rendimento scola-
stico ne è diminuito. L’abitudine
alla comunicazione per immagini,
basata su semplici accostamenti
tra fotogrammi successivi per spie-
rende insofferenti ai ritmi esplica-
tivi, piuttosto lenti, di una lezione
a scuola. I programmi densi di sti-
moli eccitativi aumentano i com-
portamenti impulsivi, spingendo i
bambini a rispondere ai problemi
senza pensare. L’influenza della
violenza, per esempio, è stata pro-
vata senza ombra di dubbio.
● Video ipnotizzatore?
L’influsso, comunque, dipende
da molti altri fattori come l’edu-
cazione familiare o scolastica: i
bambini che vivono in un contesto
sociale che valorizza la violenza lo
subiscono molto di più e tendono
a diventare aggressivi. In alcuni
casi la tivù “ipnotizza” addirittura,
tant’è vero che ci sono bambini
che diventano nervosi e irritabili
quando il video viene spento. La
ne, invece, può avere effetti posi-
tivi: molti psicologi sostengono che
gli incubi provocati da un film del-
l’orrore possono aiutare a conosce-
re, e affrontare, l’angoscia.
● Cara pubblicità...
Ma cosa tiene un bambino, an-
che molto piccolo, incollato alla
tivù? Il fattore principale è il rapi-
do susseguirsi delle inquadrature,
spesso enfatizzato dalla musica e
da espressioni facciali degli attori
molto nette, immediatamente leg-
gibili. E’ per questo che ai bambi-
ni tra i 2 e i 5 anni piace guardare
la pubblicità, il programma più ra-
pido e semplice in assoluto. I pic-
coli telespettatori, però, impara-
no in fretta: all’età di 4 anni circa
sono perfettamente in grado di di-
stinguere la realtà dalla finzione, il
● Cattivissimi maestri
Il vero pericolo, quindi, non è
che i bambini confondano la ve-
rità con la fantasia, ma che ripro-
ducano i modelli di comporta-
mento che hanno imparato in tivù.
Per esempio, aspettandosi che ba-
sta chiedere per ottenere, o che
basta attaccare per sconfiggere gli
avversari. Come difenderli? Se-
condo gli educatori, allontanarli
dalla tivù non serve. Bisogna in-
vece scegliere con cura i program-
mi oppure aiutarli a separare il co-
dice visivo della tivù da quello lin-
guistico. Il metodo ideale sarebbe
consentire ai bambini di fare un
breve film, imparando così i se-
greti dell’inquadratura e del mon-
taggio: proprio i due fattori che
agiscono di più sull’emotività.

▼
Focus 24
 Chi vince? Sport
e ballerine
Ibriciole
l 46,2 per cento alla Rai e il
43,74 per cento alla Fininvest, le
alle altre tv private. Il pub-
blico del 1994 si è diviso così. La
Rai è stata la più seguita nei pro-
grammi sportivi e di informazione,
mentre la Fininvest primeggiava
negli spettacoli leggeri, nei film e
nelle trasmissioni per bambini.
● Ai primi dieci posti della classi-
fica dell’anno scorso ci sono, na-
turalmente, le partite dei Mondia-
li di calcio (la più seguita è stata
Italia-Bulgaria, con 26 milioni di te-
lespettatori), seguite dal festival
di Sanremo (oltre 13 milioni) e dal
film “Ghost” (13 milioni).
● Gli spettacoli che hanno avuto
maggior successo sono stati il va-
rietà satirico “Bucce di banana”
con Valeria Marini, e “Stranamo-
re”, con Alberto Castagna.
● Un ottimo ascolto ha ottenuto
anche il “Maurizio Costanzo Show”
del 28 marzo 1994, grazie alla pre-
Un set. La telecamera va nei dettagli, l’occhio umano lavora in campo lungo. senza dei vincitori delle elezioni.
Il primato della Rai é stato con-
fermato lo scorso febbraio (50,5
La televisione agisce sull’inconscio per cento degli ascolti, contro il
41 per cento) grazie al Festival di
Sanremo, che ha avuto fino a 18
grazie al suo linguaggio particolare milioni di telespettatori.

Lo sguardo elettronico
● La telecamera. Gli strumenti

S
i chiama “media lite- particolari (che attirano di più l’at- cesso o un fallimento). L’effetto
▼

racy”: è la capacità di ca- di ripresa sono molto diversi dal- tenzione di chi guarda la tivù). realtà dato dalla telecamera, in-
pire il linguaggio televi- l’occhio umano: la telecamera non Non solo: può essere posta in mo- somma, è soltanto un’illusione.
sivo. Secondo gli studiosi riprende mai quello che lo spetta- do da deformare o addirittura na- ● L’impressione di vedere gli
di mezzi di comunicazione di mas- tore vedrebbe se fosse davvero sul scondere la realtà (due inquadra- avvenimenti con i propri occhi può
sa è molto poco diffusa, perché posto. L’occhio, infatti, funziona ture diverse di una piazza riempi- essere aumentata in diversi modi.
non viene insegnata in nessun tipo su “campo lungo”, offre panora- ta da scioperanti possono far sem- Nei collegamenti in diretta dei tg i
di scuola, e soltanto una piccola miche complete, e poi eventual- brare la manifestazione un suc- rumori di fondo, anche se forti,
minoranza degli spettatori riesce mente scende vengono conservati (eppure le di-
a farsi autonomamente un’idea di ai dettagli. La verse piste del sonoro permette-
come la tivù agisca sull’inconscio. telecamera, in- rebbero di eliminarli). Inoltre il
Ecco qualcuno dei suoi principi vece, riprende conduttore può interrogare da stu-
fondamentali: soprattutto i dio l’inviato sul posto, mettendosi
così nei panni del telespettatore
che desidera avere notizie. Que-
I litiganti? Grandi attori sto effetto è ancora più evidente se
il presentatore sta davanti a uno
S i direbbe che in tivù
ha ragione chi grida
più forte. Lo dimostra il
caso di litigio si spiega
facilmente: mettersi
a gridare o, peggio, a
schermo, dal quale arrivano im-
magini in diretta: l’identificazione
largo uso del litigio che insultare l’avversario, con chi guarda da casa è completa.
hanno fatto, per dare equivale a un colpo di Un’immagine da “Samarcanda” (Rai3). ● In studio l’illusione di realtà è
maggior presa alle loro scena. E’ una tecnica provocata dalle inquadrature che
trasmissioni, sia intratte- tipica del linguaggio tea- (perché, da un momento dimento di questo tipo di evidenziano la scenografia e a vol-
nitori irritabili come Vitto- trale, che serve per im- all’altro potrebbe verifi- programma è in calo. Da te mostrano addirittura le teleca-
rio Sgarbi sia conduttori pedire allo spettatore di carsi un nuovo colpo di un’indagine condotta da mere. Questo dà l’impressione a
seri come Gad Lerner. distrarsi. Di conseguen- scena). Questo avviene Trends Lab sulle attese chi guarda di “entrare” davvero
Perché urlare in televi- za, il litigio a sorpresa anche se i discorsi grida- dei telespettatori emer- in studio. In più, il presentatore o
sione funziona? Secondo provoca nei telespettato- ti diminuiscono la com- ge che le trasmissioni conduttore del programma si fa
gli studiosi delle comuni- ri un ascolto teatrale, prensione di quello che più apprezzate sono
cazioni di massa, che è il tipo di ascolto viene detto. Negli ultimi quelle in cui si può an- spesso interprete del pubblico po-
l’aumento di pubblico in più attento in assoluto mesi, comunque, il gra- che imparare qualcosa. nendo domande agli ospiti, come
se fosse uno spettatore. ■
Focus 26
Animali
CAVALLO ELEFANTE
Un cuore Labbro
grande così carnoso
A destra, un A sinistra, un
cavallo delle elefante indiano
Ardenne al solleva un tronco.
lavoro. Il carico Il carico,
di legname imbragato con
viene legato a una catena, viene
una imbardatura
che avvolge
spalle e schiena
F = ma sollevato con la
proboscide, in
realtà un grande
dell’animale. Ecco la formula della forza. labbro modificato,
La sua forza è I simboli significano: che permette
dovuta a un cuore una presa ferma
potente e a un F=forza m=massa a=accelerazione e precisa. Gli
alto numero di elefanti vengono
capillari sanguigni Il senso complessivo è il seguente: la forza anche utilizzati
per muscolo. è quella “cosa” che cambia la velocità di un per il trasporto
corpo (giacché l’accelerazione non è che delle persone. In
una variazione di velocità). L’intensità della questo caso, tra
forza si calcola moltiplicando la massa del baldacchino, turisti,
corpo (ovvero la sua resistenza al movimen- e cornac (ovvero
to) per la sua accelerazione. l’ammaestratore)
portano sulla
Nella nostra esperienza quotidiana, però, groppa
siamo tutti immersi in un campo gravitazio- più di 500 chili.
nale: ogni corpo cioè, è sottoposto a una
forza che lo tira verso il basso, che si chia-

La forza
Come fanno molti animali ma “peso” e si misura in chili. Per vincere
questa forza se ne deve applicare un’altra
leggermente superiore: ecco perché si e-
a trascinare o sollevare sercita una forza anche semplicemente per
tenere sollevato un oggetto. E a maggior
enormi pesi? Ecco ragione per lanciarlo o trainarlo.

i loro segreti

sia con voi ● Newton? Una questione

di muscoli
Cos’è dunque la forza, e in che
modo gli animali sono in grado di
esercitarla? In fisica, in realtà, la
misura di una forza si ottiene mol-
tiplicando la massa di un corpo per

C
inquecento chili: è il ca-
rico di legname che rie-
sce a trascinare un caval-
lo delle Ardenne, una
razza equina da lavoro che viene
utilizzata per trainare i tronchi.
Questi cavalli sono stati seleziona-
ti in passato per il trasporto pe-
sante, e nel nord della Francia in
inverno sono gli unici in grado di
lavorare, qualsiasi siano le condi-
zioni delle strade. Infatti la neve o
le lastre di ghiaccio non li fermano
perché le loro zampe possenti rie-
scono comunque a far presa an-
che sul terreno più scivoloso.
Una prestazione particolare?
Per nulla. La forza degli animali è
sempre stata sfruttata dall’uomo.
Un secolo fa una coppia di buoi al
giogo, sui campi, era una immagi-
ne comune. Ma quei buoi lenti e
tranquilli, emblema della serenità
agreste, erano in realtà montagne
di muscoli. «Due buoi potevano
trascinare più di mille chili: vale a
dire il peso dell’aratro e quello del-
la terra rivoltata dalle lame del-
l’attrezzo», dice Giuseppe Succi,
docente di zootecnia alla facoltà
di agraria di Milano. «Anche gli
elefanti indiani, che vengono uti-
lizzati per il trasporto del legna-
me, trascinano in coppia un carico
di mille chili. In questo caso però,
legato con robuste catene, il carico
viene afferrato e spostato con la
proboscide, un’appendice che vie-
ne utilizzata anche per la difesa
personale. Se l’elefante incontra
sul proprio cammino una tigre,
può afferrarla, sollevarla, e sca-
gliarla lontano, anche se pesa due
quintali», dice Vincenzo Celeste,
veterinario.
l’accelerazione che esso subisce, a
causa della sollecitazione alla qua-
le è stato sottoposto (vedi il riqua-
dro in alto). L’unità di misura è il
newton. Quando si afferra un peso
di 100 chili da terra, e lo si solleva,
sarebbe quindi più corretto dire
che si è applicata una forza di 980
newton, pari a quella necessaria a
spostare la massa vincendo la gra-
vità. Come si ottiene questo risul-
tato? Facendo funzionare i mu-
scoli. La proboscide dell’elefante,
che dieci milioni di anni fa era un
semplice labbro, è per esempio un’

▼
CHIOCCIOLA A sinistra, una chiocciola
(peso medio 10 grammi),
può trascinare senza difficoltà una carriola
contenente il peso di un chilo, vale a dire cento
volte più pesante di lei. Il segreto? Un corpo,
molle ed elastico
e un largo piede
che fa presa
perfetta
sul terreno.

Focus 28 Focus 29
F = ma Se il cervello coordina AQUILA
l’azione e riduce lo sforzo Artigli di
acciaio
Qui a sinistra,
appendice formata da 40 mila mu- pidità necessaria, mentre avrebbe
▼

un’aquila
scoli, disposti con una trama parti- difficoltà anche a scappare dai pre- trasporta un
colare che ne garantisce potenza datori che si vogliono cibare di lui. pesce verso il
e, al tempo stesso, precisione e de- In realtà alcuni ricercatori ame- nido. Come tutti
licatezza nel movimento. L’equa- ricani hanno scoperto che il volu- gli uccelli ha
zione è ovvia: è capace di sforzi me di un osso è proporzionale alla ossa cave, piene
maggiori, e quindi è più forte, chi massa del corpo dell’animale cui d’aria, e quindi
ha più muscoli. appartiene. Questo vale anche per fragili: durante
la cattura evita
Ogni fibra muscolare è compo- gli uccelli, nonostante questi ab- il corpo a corpo,
sta infatti da unità funzionali più biano alcune ossa cave e piene di ma, se afferra
piccole, le miofibrille, le quali sono aria. Un uccello e un mammifero
a loro volta composte da miofila- che pesano un chilo hanno, rispet- MEGATTERA la preda dall’alto,
può sollevarla Il muscolo: la fibra che
menti, per esempio actina e miosi-
na. Ognuno di essi esercita una
tivamente una massa scheletrica
di 65 e 61 grammi.
Campione di salto senza fatica. permette l’azione
Sopra, il guizzo della
forza di 530 milionesimi di milio-
nesimi di newton, che però vanno
Gli uccelli sono quindi in pro-
porzione più pesanti, e quindi più
megattera: ogni volta
che esce dall’acqua Aforzallaprestazioni
base delle
di
degli animali,
funzionale del mu-
scolo, sono costi-
tuite da fasci rego-
moltiplicati per le migliaia di mi- forti. Ecco perché un’aquila, che solleva una massa PICCHIO
liardi di filamenti. Fatti i conti, per pesa circa sei chili, riesce a cattura- pari a 500 persone. uomo compreso, lari di miofilamenti

▼
ogni suo centimetro qua- Martello c’è la contrazione grossi e sottili. Du-
pneumatico del muscolo striato rante la contrazio-
drato, ogni muscolo è in (nella foto, le fibre), ne i filamenti, che
grado di esercitare una for- A destra, un vale a dire un parti- sono collegati tra
za di 30 newton, pari a quel- picchio allarga colare tipo di tessu- loro mediante “pon-
la necessaria a sollevare da un foro nella to anatomico che è ti” trasversali, slit-
terra un peso di 3 chili. Più corteccia per in grado di rispon- tano gli uni sugli al-
cercare larve. dere a uno stimolo tri e permettono al
grande è il muscolo, più nu- La percussione
merose sono le fibre che lo volontario del cer- muscolo di agire.
viene effettuata vello. I muscoli lisci
compongono, e quindi con i robusti
maggiore è la forza che può invece non sono go- ■ L’impulso per il
muscoli vernabili diretta- movimento arriva
esercitare. del collo. mente. La struttura dal sistema nervo-
è, a grandi linee, so centrale: il cer-
● L’importanza uguale per tutti: da- vello invia l’ordine e
dell’osso gli insetti ai mam- il messaggio viene
Un’altro fattore determi- miferi. Ciò che cam- inviato ai nervi della
nante per la forza di un ani- bia è il numero dei placca motrice, che
male è lo scheletro, cioè la muscoli (sorpren- si trova a contatto
struttura meccanica rigida dentemente gli in- con il muscolo. La
che può essere interna, co- MULO setti ne hanno 4 membrana che av-
GORILLA mila, e l’uomo circa volge i fascicoli mu-
me nella maggior parte degli ani- L’infaticabile 500) e la dimensio- scolari è polarizzata
mali superiori, o esterna, come nel ne. Vediamo come elettricamente e il
caso dell’esoscheletro, il rivesti- Sopra, un mulo porta i rifornimenti E’ un peso sono fatti. segnale nervoso fa
mento che avvolge il corpo degli
per un rifugio alpino. Per massimo liberare ioni-calcio
riprendere energia, gli basta poco:
insetti. Comunque sia, esso viene un secchio di fieno è sufficiente. Il bicipite del gorilla ■ Un muscolo è for- che innescano una
costantemente sollecitato dal peso ha una massa mato da numerosi catena di reazioni
dell’animale, e dalle forze che, du- muscolare più fascicoli muscolari biochimiche, che a
sviluppata di quello avvolti da una loro volta provoca-
rante il movimento, provocano umano. Nonostante
torsioni e flessioni. Lo scheletro è membrana, che si no l’attivazione dei
questo animale attaccano alle ossa ponti trasversali; e
però anzitutto un sistema di sup- abbia una taglia mediante i tendini. quindi la contrazio-
porto: previene il collassamento simile alla nostra, Ogni fascicolo è a ne dei filamenti.
dell’organismo su se stesso, e co- può sollevare sua volta composto
stituisce la leva lungo la quale agi- senza fatica un da circa 150 fibre, ■ Il muscolo reagi-
sce il muscolo. peso di 100 chili. ciascuna delle qua- sce allo stimolo con
Una struttura più pesante dun- li è in pratica una una risposta detta
que dovrebbe essere la più sicura, lunghissima cellula, sì/no. Come viene
perché più robusta. Questa solu- circondata a sua quindi dosata la for-
zione viene scelta per esempio dai volta da una mem- za? Graduando la
brana, il sarcolem- frequenza degli im-
coralli, che rimangono attaccati ma. Ogni fibra, e pulsi nervosi. Una
sulle rocce per tutta la vita. Per gli quindi ogni cellula, singola e bassa sti-
animali che si muovono però, uno risulta formata da molazione provoca
scheletro più pesante sarebbe trop- una serie di unità l’azione solo in al-
po “costoso”: richiederebbe cioè “impacchettate” cune fibre, mentre
troppa energia per essere spostato
STELLA MARINA strettamente, le una serie di impulsi
e dunque ridurrebbe anche le ca- Braccio di ferro miofibrille. Il gioco forti, ravvicinati e
pacità di sopravvivenza di un in- delle scatole cinesi continui “sveglia”
Una stella apre le valve di non si ferma qui, anche fibre che han-
dividuo, riducendone l’agilità: se una capasanta: ciascun però: le miofibrille, no una soglia più al-
fosse troppo lento infatti non po- braccio ha una forza che sono l’unità ta di stimolazione.
trebbe colpire le prede con la ra- di trazione di 5,5 kg.

Focus 30 Focus 31
F = ma E’ più forte una talpa o Più forte, perché più piccolo
un ghepardo? Dipende U n’ape, quando tor-
na da una battuta
di raccolta del polline,
re un agnello, che pesa circa 50 chi- state fatte a livello generale. Gli porta un carico pari a
▼

li. Per trasportarlo al nido l’aquila squali requiem però sono partico- 25 volte il proprio pe-
poi spesso si limita a scendere e larmente forti. Quando morde, un so. Se un uomo fosse
non a salire: i territori di caccia si esemplare lungo due metri eser- in grado di fare altret-
tanto, ne trasportereb-
trovano infatti in genere ad altitu- cita una forza pari a 3 mila chili be due tonnellate. Ma
dini più elevate di quelle del nido. per centimetro quadrato. Questa l’uomo non è in grado
misurazione è stata effettuata con di effettuare questa
● Il mega morso uno gnatodinamometro: uno stru- prestazione. Come
Ma esiste un campione di for- mento costituito da un cilindro di mai? Perché all’au-
za? Dipende. In effetti misurazio- fibra di vetro all’interno del quale mentare delle dimen-
ni omogenee per tutti gli animali, si trova un cilindro coassiale, in sioni di un animale i
e dunque comparabili, non sono acciaio. Più all’interno ci sono rapporti tra le strutture
quattro barrette di acciaio a se- che lo compongono si
modificano pro- fonda-
zione circolare. Infine, un cuore mente. In pratica nep-
di alluminio. Lo gnatodinamome- pure con la manipola-
tro viene infilato in un’esca. Lo zione genetica sarà
squalo morde e poi lascia la preda. mai possibile creare
Misurando la profondità dei se- un’ape gigante al solo
gni rimasti impressi nell’allumi- scopo di produrre più
nio, è possibile misurare la forza miele. Ogni essere vi- Un’ape al lavoro: le macchie gialle sui
dello squalo. vente quindi, nasce fianchi sono le masse di polline raccolto.
con certe caratteristi-
che, e il progetto non struttura dell’animale: fermo: al diminuire
● E l’uomo si allena può essere utilizzato, animali più piccoli han- delle dimensioni di un
E noi, siamo animali forti o de- come avviene con pon- no muscoli meno po- animale aumenta in-
Primati Alimenti boli? Un bicipite umano, in me- ti e case, per realizzare tenti, ma hanno anche fatti il consumo di os-
a confronto muscolari dia, ha una sezione di 5 centimetri modelli in scala supe- ossa, e quindi leve, più sigeno, fonte di ener-
Vincenzo Celeste: Carlo Ambrogi quadri. Se non si tratta di un body riore. corte, che richiedono gia per i muscoli. Nel
“A parità di peso Lorenzini: “Sangue builder allenato quindi, in media I muscoli degli animali uno sforzo minore per corpo più piccolo c’è
le scimmie sono e ossigeno sono un uomo è in grado di sollevare sono però tutti compa- essere mosse. L’ele- una maggiore superfi-
più forti di noi”. cibo per i muscoli”. con un braccio una quindicina di rabili e non ci sono so- fante quindi fa più fati- cie esposta rispetto al-
chili. Le scimmie, che camminano stanziali differenze tra ca e non riesce a la massa e il topo, che
un topo e un elefante, scappare velocemen- in proporzione avreb-
scaricando parte del peso a parte le dimensioni. te quando vede il to- be un cuore grande
sulle braccia, hanno bici- Perché allora non po- po. In compenso il to- come quello dell’ele-
piti più sviluppati. «Co- trebbe valere il para- po respira affannosa- fante, disperde molto
sì un maschio di goril- gone? Perché varia la mente anche stando più calore.
la, avendo una mas-
sa muscolare mag-
giore di quella di un sultati», dice Carlo Ambrogi Lo-
uomo, può senza fa- renzini, docente di fisiologia ani-
tica sollevare un ogget- male, all’università di Firenze. U-
to di 100 chili, e un na misura della fatica è data dal
gibbone, che pesa consumo di ossigeno da parte del
appena una deci- muscolo: quando il lavoro è ec-
na di chili, può cessivo, il muscolo non riesce a ri-
dondolarsi sui posare, non si ossigena e produce
Fuori il rami appendendo- acido lattico. «Negli animali in ge-
muscolo! si, e quindi esercitan- nere questo succede quando com-
A destra, due do, con una mano sola, piono un lavoro dieci volte supe-
campioni di una forza pari al proprio pe- riore allo stato di riposo. L’atleta
culturismo. so», sottolinea Celeste. riesce invece a superare questo li-
L’uomo, grazie L’uomo però è diverso. mite biologico e può arrivare a
all’allenamento, «E’ infatti in grado di al- venti volte l’attività base prima di
è in grado di
superare i limiti lenarsi, e questo gli doversi fermare».
biologici imposti consente di aumen- L’animale più forte, dunque, in Trasporto aereo
dalla sua struttura tare le sue presta- realtà non esiste. «I muscoli, ma Un piccione viaggiatore. In
anatomica. Più zioni rispetto a anche il numero di fibre che li com- passato veniva utilizzato
ancora dei quelle che la sua pongono e la loro disposizione so- comunemente. Ai piccioni
muscoli però, specie sarebbe in no il risultato di un adattatamento si possono affidare
nelle prestazioni grado di fornire. all’ambiente nel quale l’animale documenti, che vengono
sportive conta Inoltre, econo- vive. E quindi non si può definire il inseriti in una capsula.
l’apporto di mizzando i gesti, più forte in assoluto: una talpa è Una razza particolare
ossigeno, e quindi da trasporto, il piccione
la gittata cardiaca e quindi gli sfor- un campione per quanto riguarda carrier, può volare portando
e la ventilazione zi, riesce a fare la capacità di scavare la terra, ma su di sé anche una
polmonare. meno fatica e corre meno veloce di un ghepar- audiocassetta: di poco più
quindi può otte- do», conclude Lorenzini. ■ piccola dell’animale, viene
nere migliori ri- Mariella Bussolati legata come fosse uno zaino.
Tecnologia
Un aiuto al chirurgo
Per i fili da sutura vengono
usate speciali plastiche,
che l’organismo stesso può
riassorbire senza danni.
Così nasce
un sacchetto
La fabbrica
della SP Metal,
in Normandia:
in questi tubi
scorrono ogni
giorno 65
tonnellate
di granulato
plastico.
Arriva il Ppv: addio
tubo catodico
Forse potrà servire per
fare schermi tivù piatti:
il Ppv, inventato nel
1990, è infatti un
polimero che reagisce
alla corrente emettendo
i tre colori fondamentali.
E’ il materi ale più versatile che esista. Oggi può anche diventare
S
i chiama “spaghetti mo-
Rosso del” ed è un modello ma-
di freddo
Il poliacetilene
tematico. Ma la cucina
non c’entra. Lo “spa- luminescen te o colorato, a comando. E perfino condurre l’elettricità
diventa rosso ghetti model” è stato elaborato ne-
La superplastica
a contatto con gli Usa per studiare al computer
il ghiaccio secco, le nuove plastiche. Un modello era
e blu quando in realtà indispensabile: bastano
è riscaldato. In infatti piccole variazioni nella
altre condizioni struttura molecolare (lo sposta-
può addirittura mento di qualche atomo) per ge-
emettere luce. nerare grandi differenze nelle pro-
prietà finali della cosiddetta pla-
▼
 La plastica elettrica fu
inventata da un italiano
nel 1956, ma per anni
non ebbe applicazioni
stica: isolante o condut-
▼
tore, collosa o antiade-
rente, colorata o tra-
sparente. «In effetti l’in-
dustria parte da poli-
meri facili da ottenere,
come il polietilene, e li
modifica per esaltarne
alcune caratteristiche.
Per esempio la resi-
stenza all’urto», dice
Ezio Martuscelli, diret-
tore dell’Istituto di ri-
cerca e tecnologia delle
materie plastiche, del
Cnr di Napoli. E’ ormai chiaro che
molte doti della plastica sono an-
cora sconosciute, anche se le ca-
ratteristiche di base sono state suf-
ficienti per mettere in crisi l’indu-
stria siderurgica (è dal 1979, infat-
ti, che il volume di plastica pro-
dotta nel mondo è superiore a
quello dell’acciaio).
Ma che cos’è la plastica? La do-
manda non è superflua. «Sarebbe
meglio parlare di materie plasti-
che, al plurale», dice Giuseppe
Zerbi, docente di Scienza dei ma-
teriali al politecnico di Milano.
«Sono le sostanze con proprietà
particolari. Malleabilità, un certo
grado di elasticità e vischiosità: le
plastiche infatti si deformano se
vengono sottoposte a pressione».
Queste virtù nascono dal fatto che
la struttura delle plastiche non è
fatta di cristalli, come i metalli, ma
da un intrico di fili di varie lun-
ghezze, i polimeri. «Sono moleco-
le lunghissime, formate da mono-
meri, cioè tanti pezzettini che si ri-
petono in interminabili catene, co-
me il Dna», spiega Zerbi. «Ecco
perché gli americani le hanno pa-
ragonate agli spaghetti».
● La gomma elettrica
Vista questa straordinaria capa-
cità delle plastiche di trasformarsi,
i chimici hanno anzitutto provato a
far fare loro una cosa “contro na-
tura”, dal momento che di norma
sono isolanti: trasportare l’elettri-
cità. Ci riuscì per primo l’italiano
Giulio Natta, nel 1956, con il po-
liacetilene, ma le applicazioni in-
dustriali sono di pochi anni fa.
«L’Agfa oggi mette nelle sue pel-
licole un polimero conduttore per
Focus 36
disperdere l’elettricità statica che si
forma durante lo svolgimento del-
la pellicola», dice Zerbi. Per tra-
sformare da isolante a conduttrice
una plastica, basta “coniugarla”
con un’altra sostanza. «Il segreto è
nel “drogaggio”, cioè nell’aggiun-
ta di litio, perclorati o iodio», dice
Marinella Catellani, ricercatrice
dell’Istituto di chimica delle ma-
cromolecole del Cnr di Milano. I
“polimeri coniugati” hanno già
portato alla creazione di sostanze
che sarebbero teoricamente in gra-
do di sostituire i migliori condut-
tori metallici, come il rame. E’ ve-
ro che la plastica elettrica non si
può usare per i cavi, perché a con-
tatto con l’ossigeno dell’aria si sbri-
ciolerebbe, ma le applicazioni già
in commercio sono numerose.
«Ogni strumento di elettronica
di consumo contiene polimeri con-
duttori», conferma Joel Miller,
della stazione sperimentale di Wil-
mington della DuPont, negli Usa.
Per esempio le pile a bottone degli
orologi da polso, i dischetti per
computer ad alta capacità, le pile
ricaricabili. La Bridgestone-Seiko,
invece, tre anni fa ha interrotto le
sue ricerche per una batteria “alla
plastica” per auto, ricaricabile e
leggerissima, dopo avere presen-
tato un prototipo funzionante. Il
problema, ancora una volta, era
l’alto costo di produzione.
Una famiglia completamente di-
versa è invece quella dei materia-
li piezoelettrici e piroelettrici, cioè
quelli che trasformano una “azio-
ne” elettrica in meccanica o ter-
mica, e viceversa. In altre parole, si
espandono o si scaldano quando
ricevono corrente. «Alla base di
Dagli idrocarburi
ai sacchetti
Granuli di polietilene,
il tipo di plastica
più diffuso, prima
della lavorazione.
Buon appetito,
batteri
Accanto, granuli di
amido in plastica
biodegradabile:
l’amido si gonfia
e sbriciola la
plastica aiutando
l’azione dei batteri.
Sopra, un granulo
ingrandito.
microfoni, hi-fi, elettrocardio-
grafi, allarmi, sensori per le
porte automatiche c’è una la-
minetta di plastica piezoelettri-
ca (per la precisione si tratta di
poliviniledene-fluoruro). Al poli-
tecnico di Pisa si pensa addirittura
di usarlo per dare ai robot il senso
del tatto: potrebbe infatti trasfor-
mare la pressione di un dito in un
segnale elettrico diretto al “cer-
vello”», dice ancora Zerbi.
● Mangia zucchero, produci
polimeri L’Italia in cattedra
La caratteristica forse più nota Giulio Natta, Nobel 1963
della plastica è quella di non mar- per la chimica: brevettò
oltre mille tipi di plastica.
cire o, per usare un termine più
tecnico, di “degradarsi” con gran-
de difficoltà. Da qualche anno,
però, i chimici hanno trovato inat-
tesi alleati nel mondo biologico: i
batteri. «Molte materie plastiche si Dieci passi verso
possono ottenere per fermenta-
zione batterica, usando gli stessi la superplastica
microrganismi che metabolizzano
il petrolio», spiega Alberto Balli- cellulosa): inventata 7. Il plexiglas - Viene ri-
nel 1870 da John We- cavato dall’acido acrilico
streri, docente di chimica all’uni- sley, per fabbricare palle nel 1930, grazie al lavoro
versità di Catania. «E queste so- da biliardo. congiunto di chimici tede-
stanze sono naturalmente biode- 4. La bachelite - Nel 1909 schi, canadesi e inglesi.
gradabili. Si usano microbi come il belga Leo Hendrick 8. Il polistirolo - Inventato
l’Alcaligenes eutrophus o lo Pseu- 1. Il caucciù - Verso la Baekeland crea la prima nel 1933 dal tedesco
domonas oleovorans, alimentati metà del Settecento il na- materia plastica sinteti- Wulff.
con zuccheri, acidi o idrocarburi». turalista francese Charles ca, la bachelite. 9. Il nylon - Sintetizzato
Se il pasto dei microbi è abbon- Marie de La Condamine 5. Il Pvc - Il chimico tede- da Wallace Carothers, nel
scopre le proprietà di ela- sco Klatte riesce a poli- 1935, rivoluziona l’indu-
dante il loro organismo “ingras- sticità e impermeabilità merizzare (cioè unire più stria tessile.
sa”, ma gli equivalenti dei grassi del caucciù. molecole in una lunga ca- 10. Le plastiche classiche
umani sono speciali poliesteri che, 2. La vulcanizzazione - E’ il tena) il cloruro di vinile nel - Polietilene, 1935; poliu-
abbandonati nell’ambiente, entra- processo per rinforzare e 1913. La produzione in- retano, 1937; teflon, 1938;
no nel naturale ciclo ecologico. utilizzare le proprietà del dustriale inizia nel 1931. polipropilene, 1954. Que-
«C’è solo un problema per queste caucciù, scoperto nel 6. La polimerizzazione - st’ultimo viene inventato
sostanze: costano molto più dei Materiali di domani 1839 dall’americano Nel 1922 il chimico tede- da Giulio Natta (premio
derivati del petrolio. Quindi non Charles Goodyear. sco Hermann Staudinger Nobel 1963 per la chimi-
Ezio Martuscelli, direttore 3. La celluloide - E’ la pri- scopre i principi della po- ca), che contribuisce an-
sono economicamente convenien- del Cnr, Napoli: “Il futuro? ma materia plastica arti- limerizzazione (premio No- che a migliorare il pro-
ti per il settore dell’imballaggio, Leghe di varie plastiche”.
▼
ficiale (all’origine c’è la bel per la chimica 1953). cesso di polimerizzazione.
 Fibre da
massaia
Microfotografia
di una paglietta
da cucina, fatta
di plastica. Sulla
superficie sono
inserite fibre di
nylon (in giallo)
per aumentarne
le caratteristiche
abrasive, senza
danneggiare
le superfici
di teflon
(antiaderenti).
Polimeri
soffiati E gli scarti? Bruciamoli!
Un “estrusore”
di plastica,
nella fabbrica D egradare” la
plastica significa
rompere i legami
arriva adesso dall’
Associazione produt-
tori europei di
mento atmosferico
dovuto a particelle
incombuste. In parti-
francese
della Autobar, delle catene che materie plastiche, colare, diminuirebbe
specializzata costituiscono le sue che l’anno scorso l’emissione di
in grandi molecole, e ridurla ha condotto il primo sostanze tossiche
pellicole. I quindi in invisibili studio sistematico come i furani e le
granuli sono briciole. Per molte sugli effetti dell’inci- diossine, del monos-
fusi a 200 gradi, sostanze, come per nerazione della pla- sido di carbonio e
e poi “soffiati” esempio il nylon, stica, insieme con i dello zolfo. Gli
fino a formare questo può essere normali rifiuti urbani. ambientalisti hanno
un immenso ottenuto con parti- L’esperimento, accolto questi risul-
pallone. colari aggressioni condotto nella città tati con scetticismo.
chimiche. Ma che tedesca di Würzburg, «L’incinerazione è la
ce ne facciamo del ha dato un esito sor- strada più comoda
prodotto degradato? prendente: aumen- per l’industria del-
Nel 1960 un’auto conteneva In alcuni casi è pos-
sibile ritrasformarlo
in plastica, ma la
tando la quantità di
plastica tra i mate-
riali bruciati si accre-
l’imballaggio», dice
Benedict Southworth,
degli Amici della
tre chili di plastica. Oggi più separazione dei
rifiuti è costosa
sce la quantità di
calore da trasformare
Terra. «Ma la vera
risposta è che certi

di cento, e non solo nei sedili e poco efficiente.

Una risposta com-
pletamente diversa
in elettricità, e con-
temporaneamente
diminuisce l’inquina-
tipi di rifiuti non
dovrebbero essere
prodotti affatto».

che è uno dei principali utenti del- ● Un’auto fatta di ginestre quale vengono dispersi fili che la proprietà. A questo punto basta
▼

l’industria della plastica, e causa
principale dell’inquinamento da
polimeri», dice Ballistreri. Così le
plastiche biodegradabili si usano
per ora quasi soltanto in chirurgia,
per realizzare perni e placche rias-
sorbibili, cateteri che non produ-
cano rigetto, filo di sutura. Anche
per questi limitatissimi impieghi,
comunque, la sintesi chimica è tut-
tora molto più diffusa della pro-
duzione batteriologica.
Ma vale la pena di continuare
questi esperimenti, considerato
che il polimero vergine, prodotto
chimicamente, costa attualmente
circa sei milioni al chilo. «E per
certe utilizzazioni esso è fonda-
mentale: per esempio nella ricostru-
zione (ancora in fase sperimentale)
delle articolazioni della mano o del
piede», dice Maurizio Grimaldi,
responsabile delle ricerche sui bio-
materiali delle Officine ortopedi-
che Rizzoli, a Bologna. «Mentre il
materiale viene lentamente assor-
bito, infatti, il corpo ha tutto il tem-
po di sostituirlo con tessuto carti-
lagineo naturale».
Focus 38
Al di fuori della medicina, inve-
ce, la biodegradabilità non è affat-
to richiesta, anzi. «I requisiti più
apprezzati di queste superplasti-
che sono la resistenza al calore e
alla corrosione dovuta ad ambien-
ti ostili», dice Ennio Denti, ammi-
nistratore delegato della Snia ri-
cerche. «A questo scopo è stata
sviluppata una famiglia ormai ab-
bastanza vasta di “tecnopolime-
ri”, utilizzati moltissimo dall’indu-
stria automobilistica. E non sol-
tanto nel paraurti, nei braccioli o
nei sedili, ma anche nel motore: il
collettore di aspirazione, per esem-
pio, non è più fatto di alluminio,
ma di nylon rinforzato, così come
la maggior parte dei tubi e delle
valvole di sicurezza».
C’è anche chi cerca di conciliare
esigenze industriali ed ecologia.
«Noi, insieme con la Fiat, stiamo
lavorando su un materiale com-
pletamente naturale, da usare per
i cofani e alcune parti non portan-
ti della carrozzeria», dice Martu-
scelli. «Si tratta di una matrice di
plastica, prodotta dai batteri, nella
rinforzano. In genere si usano fibre
di vetro o di carbonio, noi stiamo
lavorando con fibre vegetali, in
particolare con quelle di ginestra».
● Trasparenti,
ma a comando
Un ultimo obiettivo dei ricerca-
tori riguarda la produzione di pla-
stiche con caratteristiche comple-
tamente nuove. «Noi abbiamo già
realizzato pellicole che diventano
trasparenti, oppure opache, sem-
plicemente fornendo e togliendo
corrente», dice Denti. Altre so-
stanze hanno proprietà ancora più
sconcertanti (e promettenti). «Si
possono progettare a tavolino po-
limeri che diventano conduttori,
oppure cambiano colore, non ap-
pena entrano a contatto con de-
terminate sostanze chimiche»,
spiega Zerbi. «Alcune sono state
utilizzate come sensori in confe-
zioni di alimenti o di medicinali:
quando il prodotto scade, e co-
mincia a decomporsi, rilascia so-
stanze chimiche che si depositano
sulla plastica, modificandone le
analizzare lo stato del “bollino” di
controllo, per esempio con uno
spettrofotometro, che ne registra
ogni minimo cambiamento di co-
lore, per sapere se il prodotto è an-
cora utilizzabile». Le variazioni sul
tema sono infinite: esistono per
esempio plastiche che diventano
luminose con l’applicazione di un
campo elettrico, e la Philips sta stu-
diando la possibilità di usarli co-
me led, cioè spie luminose, di for-
ma variabile e a basso consumo.
Ma il progresso più clamoroso
potrebbe arrivare da un’altra pro-
prietà . «Sono stati sintetizzati po-
limeri che reagiscono alla luce, an-
ziché all’elettricità: quando sono
illuminati hanno un colore, e quan-
do sono al buio ne hanno un al-
tro», spiega Zerbi. «Non è difficile
immaginare di collegare i due co-
lori con il concetto di acceso e
spento, uno e zero. Il passo suc-
cessivo potrebbe essere la proget-
tazione di un computer ottico, che
lavorerebbe letteralmente alla ve-
locità della luce». ■
Mauro Gaffo
Ecologia
Previsioni
meteorologiche
L’Africa, e la
parte meridionale
del bacino
mediterraneo,
viste dal satellite
Meteosat:
immagini come
questa servono
per effettuare
le previsioni del
tempo e per
individuare in
anticipo le nuvole
che possono
essere utilizzate
per ottenere
pioggia
artificiale.

Prosciugato dal sole

Sotto, il bacino di Giba, in

Gli ingegneri
Sardegna: l’acqua raccolta
in inverno, è evaporata.

del tempo
S
ole sulle spiagge, pioggia vata da dati statistici.», dice Do-
Vegetali
Fanno cadere sui campi coltivati, neve
sulle piste da sci. Sono
menico Vento, direttore dell’Uf-
ficio centrale di ecologia agraria
Sopra, Griffith
Morgan, esperto in
assetati
Qui a destra,
la pioggia, condizioni meteorologi-
che perfette, che sarebbe bello e
(Ucea), a Roma. Secondo l’Orga-
nizzazione meteorologica mon-
difesa antigrandine.

piante di
pistacchio
coltivate nel
dissolvono utile poter controllare. Un periodo
di siccità minaccia i raccolti? Si
provvede inviando nubi cariche
diale, un organismo delle Nazioni
Unite, la modificazione meteoro-
logica è già una realtà in oltre una
deserto del
Negev, in la nebbia, e d’acqua. E’ in arrivo un ciclone di
notevole potenza? Lo si neutraliz-
ventina di Paesi. Nelle Filippine
per esempio, una pioggia provo-
Israele. Per
irrigarle si
utilizza acqua
neutralizzano za, riducendolo a poco più di un
semplice acquazzone. Il bello è che
cata dall’uomo cade periodica-
mente su 100 mila chilometri qua-
non è più fantascienza. «Pioggia, drati di territorio, una superficie
ottenuta con
tecniche di
modificazione
la grandine. grandine, nebbia, sono eventi cli-
matici sui quali si interviene anche
paragonabile all’Italia del nord. In
Cina invece, su una regione anco- Andrea dell’Angelo:
artificiale
del tempo. Ecco come nel nostro Paese, anche se non
sempre l’efficacia viene compro-
ra più grande, si provvede da tem-
po a evitare la caduta della gran-
“L’Italia meridionale
si sta inaridendo”.

▼
Ecco come i nuovi maghi della
pioggia seminano argento
nelle nuvole sopra la Puglia
dine. E in Israele le tec-
▼
niche per incrementare
la caduta di pioggia ven-
gono utilizzate ormai da
trent’anni, con grande
beneficio degli assolati
campi dei kibbutz.
«Le prime strategie
antinebbia sono compar-
se invece nel 1952, all’ae-
roporto di Orly, in Fran-
cia. Ai lati della pista ve-
nivano disposti grandi
bruciatori che scaldava-
no l’aria. L’effetto era
temporaneo, e il costo al-
to, a causa dell’elevato
consumo di carburante.
Il sistema veniva attivato
soltanto quando era necessario as-
sicurare un atterraggio di emer-
genza», dice Sergio Borghi, me-
teorologo. Più in generale, il con-
trollo dei fenomeni meteorologici
risale addirittura agli anni Qua-
ranta. Le prime conferme ufficiali
vennero infatti al termine della se-
conda guerra mondiale: si venne
così a sapere che i bombardieri
americani utilizzavano i fronti nu-
volosi per nascondersi, e il corret-
to uso di cumuli e nembi veniva
addirittura insegnato ai piloti .
Non a caso derivano dal settore
militare buona parte delle stru-
mentazioni necessarie a influire
sul tempo: aerei in grado di effet-
tuare lunghe campagne di volo,
radar, razzi e cariche esplosive che
servono a “plasmare” le nubi a se-
conda delle necessità.
I fenomeni meteorologici sono
però eventi naturali molto difficili
da prevedere e controllare e per
intervenire su di essi è necessario
anzitutto prevederli con precisio-
ne. Bisognava dunque aspettare
lo sviluppo di software più com-
plessi, e una elaborazione dei dati
sempre più rapida. Quindi solo ora
si può seguire il percorso delle nu-
vole individuate anche a 150 chi-
lometri di distanza dal punto in cui
si vorrebbe far piovere: un radar
ne controlla istante per istante la
composizione, e permette di se-
guirne l’evoluzione. Vediamo dun-
que in quali casi l’uomo può inter-
venire per modificare il tempo.
● I maghi della pioggia
In Israele, dove la stimolazione
artificiale della pioggia viene ef-
Focus 42
1 L’avvistamento
Sopra, nuvole in arrivo
sulla Puglia vengono seguite sullo
schermo di un computer: tra
loro ci sono le donatrici di pioggia.
2 Scelta del bersaglio
Il radar meteo individua la
presenza dell’acqua nell’atmosfera,
segue l’evoluzione della
nuvola e calcola le rotte dell’aereo.
fettuata nella regione del lago di
Tiberiade, si riesce a incrementare
le precipitazioni fino al 15-20 per
cento: il livello del bacino si alza e
la sua acqua viene utilizzata quan-
do è più necessaria. Come si ot-
tiene questo risultato? «Sfruttando
al massimo le potenzialità delle
nuvole: normalmente esse scari-
cano solo il 30 per cento dell’acqua
che contengono. Le “migliori” so-
no i cumuli, o i cumulo-nembi, con
uno spessore di circa 6 mila metri e
una temperatura alla sommità di
10 gradi centigradi: quelle ideali
contengono alcuni milioni di metri
cubi d’acqua», dice Andrea del-
l’Angelo, di Tecnagro, e uno dei
responsabili del Progetto pioggia,
una sperimentazione effettuata in
Puglia e in seguito in altre regioni
italiane, a partire dal 1987.
Conferma
3 dei dati
Sul tetto della
carlinga dell’
aereo è installato
un contatore
laser: quando
il velivolo
raggiunge la
nube, a 6 mila
metri di quota,
quantifica le
Decollo e semina delle nuvole
A destra, l’aereo in partenza. Sotto l’ala è installato il
gocce d’acqua in
essa contenute. bruciatore che diffonderà lo ioduro di argento. Sopra, la
pioggia caduta durante una campagna di inseminazione.
Ma perché una nuvola non dove trova minore pressione at-
“produce” più pioggia? In effetti la mosferica e temperature inferiori
sua vita inizia con l’evaporazione allo zero. In queste condizioni l’ac-
dell’acqua da laghi, fiumi, oceani. qua non necessariamente gela: ri-
Il liquido diventa purissimo e per- mane “sopraffusa”, vale a dire in
de sali, particelle di terra, sabbia, o uno stato di equilibrio precario,
particelle inquinanti. I moti oriz- nel quale resta liquida, sotto forma
zontali dell’aria portano poi il va- di goccioline del diametro di qual-
pore d’acqua lontano dai luoghi che decimo di millesimo di milli-
di origine, mentre i movimenti ver- metro. La goccia di pioggia vera
ticali lo spingono ad alte quote, e propria si forma soltanto quando
4 che diffonde l’agente nucleante.
le goccioline iniziano a urtarsi fra
di loro, si aggregano, diventano
più grosse (qualche decimo di mil-
limetro) e finalmente riescono a
vincere le correnti che le tengono
in sospensione. Precipitano dun-
que a terra. Lo stesso risultato si
ottiene se nella nube entrano del-
le particelle estranee. Le goccioli-
ne escono dal loro stato di riposo
e, data la temperatura, congelano,
In tutto il pianeta
un clima infuocato
G li interventi su pioggia, neve e
grandine vengono realizzati su
piccole aree e hanno solo un effet-
to locale. Ci sono però altri eventi
climatici che vengono influenzati
Diluvio indirettamente dall’uomo, e che
artificiale possono a loro volta modificare i
La pioggia fenomeni meteorologici. L’effetto
cade sopra a serra è il più noto: è provocato dal-
un albero l’aumento dell’anidride carbonica
contenuta nell’atmosfera. Il calore
di ciliegio. In
Italia le del sole rimane intrappolato, e di
campagne di conseguenza la temperatura della
inseminazione Terra cresce, creando problemi an-
delle nubi, cora più gravi nelle le zone aride. Si
per ottenere scaldano anche la superficie degli
la pioggia oceani e le masse d’aria sovra-
artificiale, stanti. In queste condizioni spo-
vengono standosi verso l’alto, provocano la
effettuate da formazione di cicloni più violenti,
più frequenti, con un ampio raggio
ottobre a
maggio nelle di azione e durata maggiore. Negli
regioni ultimi dieci anni sembra sia cam-
meridionali. biato persino il comportamento di
El Niño, una corrente che si forma
periodicamente nella fascia tropi-
cale del Pacifico, determinando
consistenti variazioni del tempo in
entrambi gli emisferi. Le dighe e
altre grandi opere che modificano il
corso dei fiumi infine, creano gran-
di bacini, estese masse d’acqua
che in parte evaporano alterando il
microclima della regione.
zato è una soluzione di acetone,
contenente sali di ioduro di argen-
to e ioduro di sodio», spiega del-
l’Angelo. L’operazione è tutto
sommato semplice: un radar ana-
lizza i sistemi nuvolosi in arrivo
sull’area sulla quale si vuole far
piovere, e identifica quelli che pos-
sono offrire le maggiori potenzia-
lità. Le informazioni vengono
quindi inviate a un aereo, munito
di dispositivo di controllo satelli-
tare Gps. Sul velivolo, che deve
trovarsi costantemente sopra la
nube, è installato un bruciatore
Circa venti minuti dopo l’insemi-
nazione, la pioggia cade.
● Dissolvete la nebbia!
La presenza della nebbia può
provocare grandi danni all’econo-
mia di una regione, soprattutto a
causa dell’interruzione del traffi-
aggregandosi tra loro. Uscendo co aereo. Come rimediare? L’uso
dalla nube poi fondono e si tra- del calore tramite bruciatori, co-
sformano in pioggia. «Non tutte me a Orly, o grazie all’installazio-
le nuvole hanno però la stessa ef- ne di tubi riscaldati sotto le piste,
ficienza, nello scaricare il loro con- come era stato proposto quattro
tenuto d’acqua. Ma si possono aiu- anni fa per l’aeroporto di Linate, è
tare: è sufficiente aumentare le stato completamente abbandona-
particelle, ovvero i nuclei di con- to. «Adesso si preferisce insemi-
densazione, che possono innesca- nare lo strato di nebbia con agen-
re l’aggregazione delle goccioline ti nucleanti, come si fa quando si
di vapore. Il materiale più utiliz- vuole ottenere la pioggia. Il prin-
▼
Focus 43
Un grammo
di ioduro può
provocare
mille miliardi
di gocce
cipio è lo stesso: utilizzando questa
▼
volta azoto liquido, diffuso con
atomizzatori disposti ad anelli con-
centrici intorno alle piste, si fanno
congelare le goccioline di nebbia.
Il ghiaccio va però poi asportato
con spazzaneve. Come generatori
di ghiaccio, sono stati sperimenta-
ti anche batteri criogeni, ma per
ora mancano le autorizzazioni per
l’utilizzo di microrganismi nel-
l’ambiente», spiega del’Angelo.
● Nell’occhio del ciclone
Gli uragani tropicali sono even-
ti disastrosi, ma svolgono anche
una importante funzione: una buo-
na parte dell’acqua di cui hanno
bisogno le terre delle regioni aride,
cade proprio in queste occasioni.
Per questo motivo gli scienziati
cercano di neutralizzarne soltan-
to gli effetti negativi, per esempio
riducendo i danni dovuti
alla forza del vento e del-
la pioggia, mantenendo
però la stessa quantità di
precipitazioni totali. Co-
me? Sono allo studio dei
sistemi per indebolire il
centro della depressione
dell’uragano, vale a dire
l’occhio del ciclone, e sti-
molare la crescita delle
nuvole nelle parti ester-
ne. Attirando l’acqua fuo-
ri dall’occhio, e livellando
il gradiente barometrico
orizzontale, la violenza
del vento dovrebbe essere riparti-
ta su un raggio più ampio.
● Ghiaccio in caduta libera
Nelle nostre regioni il fenomeno
atmosferico più dannoso è però la
grandine: i chicchi lacerano le gem-
me delle piante e provocano lesio-
ni su frutta e verdura. Il temporale
a essa collegato ha in genere un’e-
nergia enorme, pari a quella di una
piccola bomba atomica: 10 mila
miliardi di joule. «La grandine si
forma all’interno degli strati più
alti dei cumulo-nembi. Le corren-
ti ascendenti all’interno della nube
pescano aria calda e umida dagli
strati inferiori e la trascinano a 15
mila metri di quota, dove la tem-
Focus 44
peratura può raggiungere i 40 gra-
di sotto zero. Qui, grazie sempre a
nuclei di condensazione, nascono
particelle di ghiaccio, che cattura-
no altre gocce d’acqua, facendole a
loro volta ghiacciare. L’effetto fi-
nale è una crescita a grappolo, con
formazione di un chicco più gran-
de», spiega Griffith Morgan, di-
rettore di un progetto antigrandi-
ne italo-sloveno.
Come bloccare questo proces-
so? «Aumentando per esempio il
numero delle particelle e quindi
costringendo le gocce d’acqua a
ghiacciare senza condensarsi una
sull’altra: si creano così chicchi più
piccoli, che nella corsa verso il suo-
lo fondono e si trasformano in
Nevicata abbondante
Sopra, i tetti di Scanno
(L’Aquila). A sinistra, un
cannone sparaneve: viene
utilizzato solo per coprire
piccole aree. Anche per
aumentare le precipitazioni
nevose bisogna
inseminare le nuvole.
pioggia. Un’altra possibilità è crea-
re grosse gocce negli strati più bas-
si della nube e privare così gli stra-
ti più alti dell’acqua necessaria a
formare i chicchi», aggiunge Mor-
gan. Anche in questo caso si usano
particelle estranee, come ioduro
di argento o azoto liquido. Si pre-
ferisce spararle verso l’altro con
cannoni posti a terra, oppure uti-
lizzare razzi telecomandati, sui
quali è installato un bruciatore. I
cumulo-nembi sono infatti molto
pericolosi per gli aerei.
«Un tempo venivano usati an-
che cannoni detonanti: infatti si
supponeva che l’onda d’urto do-
vuta allo spostamento d’aria fosse
in grado di spaccare le gocce. Ma
Il caro prezzo
del maltempo
O gni anno in Italia
il Fondo di solidarietà
nazionale (tramite il quale
il ministero dell’Agricoltura
provvede a finanziare
gli agricoltori che hanno
subito gravi perdite a causa
delle calamità naturali)
spende in media 300
miliardi per coprire i danni
dovuti alla caduta della
grandine su frutta e verdu-
ra. In anni particolarmente
caldi si arriva invece
a spendere 2 mila miliardi
per aiutare i contadini che
hanno perso il raccolto per
la mancanza di pioggia.
A queste cifre vanno
aggiunte quelle relative
ai premi assicurativi che
ciascun agricoltore riceve
nel caso abbia sottoscritto
una polizza personale.
Ma questi costi sono poca
cosa se confrontati a quelli
di eventi climatici che
colpiscono alcune regioni
del mondo: l’uragano
Andrea, nell’agosto del
1992, ha fatto sborsare
alle assicurazioni venti
miliardi di dollari. Modifica-
re gli eventi climatici
disastrosi potrebbe signifi-
care quindi un bel rispar-
mio: le assicurazioni infatti
stipulano i propri contratti
basandosi su una stima
statistica del numero di
eventi che si possono
verificare in un anno, e se
i rischi aumentano (come
pare stia accadendo negli
ultimi dieci anni, secondo
una stima di Greenpeace)
reagiscono aumentando
i premi, riducendo la coper-
tura, aumentando le
clausole di esclusione, e
ripartendo il rischio, ovvero
assicurandosi, a loro
volta, con altre compagnie.
perché abbia efficacia bisogna
creare intere batterie, e avere a di-
sposizione grandi quantità di ma-
teriale esplosivo. E l’efficacia del
sistema, anche in questo caso, è
ancora da tutta da dimostrare», ri-
badisce Domenico Vento. «La dif-
ferenza tra le diverse applicazioni
dello ioduro di argento sta nelle
concentrazioni utilizzate e nel pun-
to in cui viene immesso nella nube.
Negli Stati Uniti viene utilizzato
per far cadere in inverno la neve
sui passi: quando questa si scio-
glierà andrà a riempire le riserve
d’acqua potabile per la popolazio-
ne che abita in pianura», conclude
Morgan. ■
Mariella Bussolati
Tecnologia
Un progetto rivoluzionario: il calcolatore
che esegue gli ordini dati con gli occhi
Autonomia
riconquistata
Un disabile al
lavoro con il
computer. Per
ridare autonomia
alle persone con
ridotte capacità
fisiche, la
tecnologia
progetta sistemi
che consentono
loro di usare da
soli gli oggetti
necessari alla
vita quotidiana.

Uno sguardo al video

L’Eyegaze computer system.
A lato, una persona osserva lo
schermo con i vari comandi. Sopra,
la telecamera sotto lo schermo
segue i movimenti della pupilla.

T
elecomandi che aprono il
Con una tastiera, frigorifero, accendono la
luce, aprono una serratura.
con la voce e perfino Robot capaci di prendere
con un soffio un fra dita meccaniche un foglio di
carta. Computer che leggono gli
handicappato può ordini negli occhi di chi li usa. Un
laboratorio spaziale? No. Tutto
usare tutta la casa. questo avviene in un normale ap-
partamento. Con raggi infrarossi,
Grazie a computer e elettronica e meccanica di preci-
sione oggi è infatti possibile go-
raggi infrarossi. vernare un’intera casa, senza muo-
versi. Ma a chi serve tutto questo?
Soprattutto ai disabili, come i pa-
raplegici, cioè persone che per un
incidente sul lavoro, hanno subito
una lesione in una regione bassa
del midollo spinale, perdendo l’u-
so delle gambe, o addirittura i te-
traplegici, cioè persone che han-
no subito la lesione nelle prime
vertebre cervicali, perdendo così
l’uso dei quattro arti.
Esiste una vera e propria branca
della tecnologia che studia come
Fratello
monitor
Una bambina
handicappata
viene istruita
all’uso del
permettere a persone che un tem-
po avrebbero dovuto giacere in un
letto, o essere trasportati in car-
rozzella, di vivere una vita quasi
normale. E i risultati sono ormai
sorprendenti.
● Tutta la casa a tiro
di telecomando
«Per i disabili è anzitutto indi-
spensabile poter usare le cose ne-
cessarie alla vita di tutti i giorni,
soprattutto in casa: gli elettrodo-
mestici, il telefono, le serrature,
l’illuminazione, il riscaldamento,
il citofono», spiega Gianni Pellis,
fondatore dell’associazione Da-
tarc (Disabilità e ausili a tecnolo-
gia avanzata per la riabilitazione e
la comunicazione). Queste appa-

Gli amici
computer. recchiature oggi si possono far fun-
I risultati dell’ zionare con un solo telecomando:
informatica è prodotto da un’azienda inglese e
applicata alle per mezzo di raggi infrarossi azio-
cure dei disabili na tutto ciò che sfrutta l’elettricità.
sono già notevoli: L’interruttore di ogni apparecchio
anche in Italia
è per esempio viene cioè munito di un sensore:
in vendita quando riceve un impulso dal te-
un telefono lecomando, il sensore aziona l’in-
utilizzabile con terruttore.

elettronici
il telecomando, Si possono usare frequenze di-
senza che si verse a seconda dell’apparecchio e
debba sollevare della funzione: così lo stesso tele-
e portare comando, per esempio, cambia il
la cornetta canale in tv o forma i numeri del
all’orecchio.
telefono. Più piccolo di un qua-
derno, 850 grammi di peso, ha uno
schermo su cui compaiono i vari
comandi.

▼
Focus 47
 Mezzi di trasporto intelligenti:
calcolano l’altezza dei gradini
Si può usare anche con un in- ● Per la musica, c’è un robot
▼

terruttore speciale che funziona I raggi infrarossi aiutano a tene-

con il soffio, a voce, a leva (come re la casa “sotto mano”, ma ci sono
un joystick, cioè la leva di coman- cose che non possono fare: per
do dei videogiochi) o esempio, prendere dallo scaffale
con il semplice movi- un compact disc e inserirlo nel let-
mento di un qualsia- tore. Per eseguire queste opera-
si muscolo. La Da- zioni occorre un vero e proprio ro-
tarc, inoltre, sta ora bot. Partendo dalla ricerca sugli Una vettura per disabili:
al posto del volante,
studiando un sistema automi industriali una società olan- una leva e un joystick.
computerizzato a dese, la Exact dynamics, ha stu-
controllo vocale. Si diato il Manus project. Si tratta in
chiama “Apriti Sesa- sostanza di un braccio meccanico,
mo” e, tramite un montato su una sedia a rotelle, rimborsato (fino a 7 milioni di lire)
microfono, traduce controllato elettronicamente e dal Servizio sanitario nazionale. «Il Un Cd-rom per
le parole in comandi azionato da una serie di piccoli mo- cingolo si applica alla maggior par-
Maurizio Sibona: per il computer. Ba- tori elettrici sistemati all’interno te delle carrozzelle e funziona con saperne di più
“Ogni strumento sterà quindi pronun- dello stesso braccio. Questo ha un tutti i tipi di scale», spiega Maurizio
viene progettato
su misura”.
ciare, per esempio, la
frase «Alza la tappa-
raggio di azione di 80 centimetri e
può sostenere, esteso, fino a un chi-
Sibona, della Cris, azienda specia-
lizzata nella costruzione di ausili
S ono oltre seimila gli stru-
menti e gli apparecchi
concepiti per aiutare i disabili.
rella» perché l’ordi- lo e mezzo di peso. La mano robo- per disabili. Alcuni modelli sono Per catalogarli tutti, è stata
ne venga eseguito. Ma il progetto tica viene comandata per mezzo di dotati di lettori a raggi infrarossi: creata una banca dati: è su Cd-
più rivoluzionario si chiama Eye- tasti e di un joystick, che possono calcolano la distanza e l’altezza dei rom e l’ha realizzata il Servizio
gaze computer system. essere azionati con diverse parti gradini e permettono ai cingoli di informazione valutazione ausili
(Siva, via Capecelatro 66, Milano,
Si basa su un computer control- del corpo: una spalla, il mento. E’ affrontarli con l’angolazione giu- tel. 02/40308340). Nella me-
lato con lo sguardo: sotto il video così precisa che può persino sof- sta. In questo modo non c’è biso- moria del Cd-rom (aggiornata
c’è una telecamera che cattura la fiare il naso a una persona. gno di accompagnatori. ogni quattro mesi) si trovano
riflessione della luce nella pupilla Il costo? Oltre 25 milioni di lire. informazioni su strumenti, ac-
di chi ha di fronte. A seconda del- ● Su e giù per le scale «I montascale fissi sono invece corgimenti e tecnologie in com-
la zona del video che l’occhio sta E’ già alla portata di tutti, invece, quelli ancorati al mancorrente e mercio, oltre a notizie su ditte,
guardando, e sulla quale appare il meccanismo cingolato applicato consistono in genere in un sistema enti e associazioni che operano
un elenco di funzioni, un partico- alla carrozzella, per salire le scale: di trazione a ruota dentata e cre- nel settore. Il Siva valuta anche
lare software percepisce il coman- supera i gradini come un carro ar- magliera». Hanno il vantaggio di po- le caratteristiche tecniche degli
ausili insieme ad altri laboratori
do e lo esegue. mato e, dall’anno scorso, viene ter essere usati da soli: ci si aggan- europei. Il Servizio sanitario
cia con la propria nazionale pubblica inoltre il
carrozzella e via. “Nomenclatore tariffario”. E’ un
prontuario nel quale si trova
Titanio e carbonio ● I comandi l’elenco di ortesi (strumento che
nelle mani non sostituisce l’arto ma lo sor-
per la carrozzina Per muoversi regge o lo aiuta nel movimen-
to), protesi e ausili rimborsabili
nel traffico ci so-
E’ il mezzo che
consente ai di-
sabili di muoversi,
In questo
campo i pro-
gressi sono
no elettro-scooter
come quello del-
dal Servizio stesso, con un’indi-
cazione del prezzo. Mancano,
però, gli strumenti tecnologici
perciò studi partico- tali che i di- la Suzuki, che più moderni. Ecco gli indirizzi
lari sono dedicati a sabili posso- raggiungono gli 8 di alcune ditte che producono
rendere la carrozzella no anche de- chilometri all’ora. strumenti avanzati per disabili:
più leggera e maneg- dicarsi agli Funzionano a ■ Per l’elettronica:
gevole. Una fonte di sport: per batteria, che si Datarc. c/o BIT, corso Unità
innovazione, soprat- chi pratica il può ricaricare. Se d’Italia 125, Torino.
tutto per quanto ri- basket o il invece si desidera Tel. e fax 011/6647441
guarda i materiali con tennis, per guidare un’auto- ■ Per i robot:
cui è costruita, viene esempio, esistono zio al movimento del Exact dynamics. Edisonstraat 96,
dal ciclismo moder- carrozzelle che han- busto. Vengono co- mobile, si può adattare allo scopo NL-6942 PZ Zevenaar (Olanda).
no. Così sono state no le ruote inclinate, struite su misura, pro- un modello qualsiasi. Accelerato- Oxford intelligent machines.
realizzate carrozzelle con la parte bassa al- prio come le scarpe re e freno vengono sistemati sul 12 King’s Meadow Ferry,
in fibra di carbonio o l’infuori, per evitare di ogni atleta, e han- volante, mentre la frizione viene Hinksey Road, Osney Mead
in titanio, che non su- che, quando si acco- no l’asse molto corto, del tutto automatizzata: si disin- industrial estate, Oxford, 0X2
perano i 10 chili. Inol- stano l’una all’altra, per girare facilmente. nesta con la messa in moto o con ODP (Inghilterra).
tre, sono componibili: le mani dei giocatori, Le carrozzelle per la una decelerazione sotto ai 15 chi- ■ Per le auto modificate:
le varie parti vengo- impegnate a dare la corsa hanno tre ruote lometri orari e si inserisce tramite Anglat. via Achille Grandi,
no assemblate in ba- spinta agendo sulla anziché quattro. Una un pulsante sulla leva del cambio. Bolzano. Tel. 0471/930932.
se alle esigenze di chi parte superiore del leva, azionata a ma- Guidosimplex. Via del Podere
dovrà usarle. E quelle bordo, non siano no, trasmette il movi- Per guidare queste vetture occor- San Giusto 29, Roma. Tel.
del futuro saranno schiacciate tra le ruo- mento alle ruote. Si re una patente speciale per disabi- 06/6140531, fax 06/6140535.
smontabili, e non pie- te. Lo schienale è possono raggiungere li, ma sull’acquisto si paga un’Iva Lineaguida. Via Folla di Sopra 3,
ghevoli, per diminuir- molto basso, per la- anche i 35 o 40 chi- del 4 per cento invece del norma- 27100 Pavia.
ne ancora il peso. sciare massimo spa- lometri all’ora. le 19 per cento. ■ Tel. 0382/423212
Chiara Sandrucci
Focus 48
Mondo
Settanta popoli che parlano cento lingue diverse. Vivono fi anco a fianco dall’antichità, ma continuano a odiarsi

Montagne
armate
Un soldato del
Nagorno
Karabakh: sui
4400 chilometri
quadrati del
Paese vivono
180 mila
abitanti. L’80
per cento
sono armeni.
Dal 1988
combattono
contro gli azeri.

Costretti
nelle riserve
Un pastore del
Daghestan. Lo
Stato fu creato
artificialmente
da Stalin nel
1946, unendo
una ventina
di popoli di
montagna e
trasferendoli, a
forza, in villaggi
di pianura.

P
CAUCASO
er distinguersi tra loro, al-
meno nell’aspetto, da
qualche tempo ingusci e
osseti seguono una rego-
la non scritta: i primi portano il
cappello, i secondi il berretto. Una
semplice convenzione, eppure può
salvare la vita: tra i due popoli del-
le montagne del Caucaso russo, in-
fatti, è scoppiata una violenta guer-
ra di contesa territoriale (gli osse-

la guerra senza fine

Separati anche nella fede
In alto, fedeli a Tbilisi, in Georgia. A lato,
una tavola del Tesoro della chiesa
armena. Georgiani e armeni sono cristiani,
ma di chiese ortodosse indipendenti.
ti hanno inglobato, dopo la disso-
luzione dell’Urss e con la appro-
vazione della Russia, alcuni terri-
tori che gli ingusci ora vorrebbero
riavere). Da qui lo stratagemma:
vivendo gomito a gomito da centi-
naia di anni, nei piccoli villaggi in-
▼
 ARMENIA - Povertà e razzismo,
i due nemici da sconfiggere
L’ inverno da poco
passato è stato duro
per Erevan: nella capitale
armena luce e acqua ven-
gono erogate per quattro
ore al giorno. Nelle case
si raggiungono tempera-
ture massime di 3-4 gra-
di. Sull’altopiano caucasi-
co, abitato da 3 milioni di
pastori e contadini, non
esistono risorse energeti-
che. Quelle del vicino
Azerbaigian, al contrario
ricco di petrolio (ma
anche di pregiato caviale
del mar Caspio), non so-
no disponibili. Dal 1988
infatti, pur non essendo
mai stata dichiarata
ufficialmente guerra, le
due repubbliche indipen-
denti si combattono per
il controllo del Nagorno
Karabach, un’enclave a
maggioranza armena in
territorio azero. Il conflit-
to ha raggiunto vette di
rara crudeltà, culminate
nell’eccidio di oltre mille
persone nel villaggio
azero di Khojali da parte
degli armeni e nella
totale distruzione del
capoluogo armeno
Stepanakert da parte
dell’aviazione azera.
L’intervento russo
al fianco dell’Armenia è
stato decisivo per
l’interruzione, un anno
fa, delle ostilità.
Ma l’Armenia, che fin dal
III secolo si è convertita
al cristianesimo e ha
fondato una chiesa
ortodossa indipendente
da quella di Bisanzio, la
gregoriana, porta una fe-
rita ancora più profonda:
nel 1915 oltre un milione
di armeni (la popolazione
intera ne contava 3) sono
stati massacrati dai
turchi nel primo genocidio
che la storia moderna
ricordi. Il movimento
nazionalista dei Giovani
turchi, fondato nel 1905
da Mustafa Kemal, preve-
deva infatti la sistematica
liberazione del territorio
da ogni minoranza etnica.
Soltanto nel 1988 il
parlamento europeo ha
riconosciuto ufficialmen-
te il genocidio e anche
per questo la Turchia
stenta a essere accettata
nella comunità (anche
perché nel frattempo sta
perseguendo un’identica
pulizia etnica nei
confronti dei curdi). Oggi
l’Armenia, un territorio
poverissimo, senza sboc-
chi sul mare né industrie,
indipendente dal 1991,
non suscita l’interesse
delle potenze vicine
(Turchia, Russia) se non
dal punto di vista strate-
gico. Solo per questo
la Russia ha mantenuto
legami molto stretti con
le autorità di Erevan.

Natura durissima
Un centro abitato del Grande
Caucaso, lungo il fiume Aragvi.
La catena si estende per
1200 chilometri, con vette
che arrivano a 5 mila metri.

Il Caucaso è il ponte naturale tra Europa e Asia. Perciò l’hanno occupato tutti: greci, romani, arabi, russi
Un futuro torno a Vladikavkaz, sarebbe sta- caso, il vicino è un nemico. Con la mente indossato le divise dei non- onda in televisione spettacoli di questi popoli parlano un centinaio all’antichità: racconta lo storico Pli-
▼

da costruire to fatale per i guerriglieri di en-
In alto, studenti trambe le fazioni scambiare un fra-
in un’aula tello per nemico e ucciderlo. D’al-
della facoltà tra parte, l’odio che separa i due vi-
di geologia cini di casa è da sempre profondo:
di Erevan. il padre inguscio insegna al figlio
A destra, bagni piccolo che per diventare un vero
di sole lungo djigit (un “abile cavalcatore”, cioè
le sponde del un giovane valoroso), deve ucci-
fiume Araks. dere almeno dieci osseti.
Questo è solo un esempio. Per
gli abitanti di ogni luogo del Cau-
fine del dominio dell’Unione so-
vietica, che per decenni ha soffo-
cato tutti i contrasti, l’odio e le ri-
valità tradizionali sono esplosi con
grande violenza: ingusci contro os-
seti, ma anche abkhazi contro
georgiani, azeri contro armeni, ce-
ceni contro russi. Il sentimento na-
zionale si accompagna spesso alla
volontà di segnalare anche este-
riormente la propria identità: i co-
sacchi del Terek hanno nuova-
ni; i musulmani hanno messo il tra-
dizionale copricapo e portano ap-
peso alla cintola il rosario; i ceceni,
fieri guerrieri di montagna, non si
separano mai dai loro fucili, che
portano appoggiati sui sedili delle
limousine acquistate con i guada-
gni selvaggi del mercato nero. Per
i ceceni la bellicosità è addirittura
un vanto: prima di essere feroce-
mente attaccati dai russi, nei mesi
scorsi, ogni giorno mandavano in
danze rituali di guerra, per propi-
ziare i combattimenti.
Tutto questo ha una spiegazione
geografica: in duecentomila chilo-
metri quadrati (estesi lungo una fa-
scia montuosa che si può parago-
nare all’area alpina, con i suoi due
versanti), vivono una settantina di
popoli, per un totale di 21 milioni
di abitanti, divisi principalmente
tra cristiani ortodossi e musulmani.
«Il fatto più sorprendente è che
tra lingue e dialetti diversi: soltan-
to nella regione del Daghestan se
ne distinguono ben 28. Inoltre, pur
vivendo in un’area molto ristretta,
non possiedono usanze o culture
comuni. Ognuno, al contrario, è
molto fiero della propria identità,
che difende anche con le armi, con-
tro chiunque», spiega Luigi Maga-
rotto, docente di Letteratura geor-
giana all’università di Venezia.
Questo eccezionale mosaico risale
nio il Vecchio che i romani, volen-
do conquistare l’area, fecero ricor-
so a 80 interpreti per districarsi nel-
la babele di lingue.
Ma perché tanti popoli diversi
si sono concentrati qui? Il nord del
Caucaso in effetti è un corridoio
di terra tra il mar Nero e il mar
Caspio che collega l’Europa e l’A-
sia. E’ quindi un crocevia geogra-
fico fondamentale: «Dopo i primi
abitanti autoctoni (i caucasici, cioè

▼
Focus 53
 La Russia non può lasciare
il Caucaso libero. Ha troppo
bisogno del suo petrolio
georgiani, ceceni, ingusci che risal- I monti del Caucaso insomma,

▼
gono all’epoca preindoeuropea),
arrivarono in questo territorio an-
che tutti i popoli che, sconfitti via
via nelle pianure steppose della
Russia meridionale, si rifugiavano
a sud e trovavano nascondiglio si-
curo in una delle tante vallate. Gli
osseti odierni, per esempio, sono i
discendenti degli sciti di cui ci par-
la Erodoto», spiega Aldo Ferrari,
AZERBAIGIAN Inverno a Baku: la capitale azera è ancora esperto dell’area caucasica per l’I-
collegata alla Russia dalla strada costruita dalla zarina Caterina II.
spi (Istituto di studi di politica in-
Oggi però il Paese, musulmano, gravita piuttosto verso Turchia e Iran. ternazionale) di Milano.
KARABAKH Un fedayin del Nagorno-Karabakh. La questione armena è stata conosciuta
in occidente solo dopo le grandi manifestazioni di piazza del 1988, sotto il governo di Michail Gorbaciov.
sono stati una specie di imbuto per
tanti popoli in fuga, che hanno po-
tuto così nascondersi, fermarsi, di-
stribuirsi e mantenere la propria
identità tribale, senza mai formare
un’entità statale. Ancora oggi vi-
vono in piccoli villaggi, gli aul, e la
loro economia è basata soltanto su
allevamento e agricoltura.
«Il Caucaso meridionale, inve-
ce, è stato una piazza di scontro
millenario tra persiani, greci, ro-
mani, bizantini e arabi. Alcuni po-
poli, come i georgiani e gli armeni,
sono riusciti a sopravvivere costi-
tuendo dei loro regni, che poi però
sono stati inglobati dai grandi im-
peri persiano e ottomano», conti-
nua Ferrari.
La differenza tra nord e sud del
Caucaso dunque è profonda: a
nord prevale la religione musul-
mana, una organizzazione sociale
di tipo tribale, una cultura fatta so-
prattutto di tradizioni orali. A sud
invece prevale il cristianesimo, una
tradizione letteraria di alto livello e
istituzioni statali centralizzate. Og-
gi il nord, diviso in repubbliche au-
Caucaso: una folla di etnie
tonome, rientra nella Federazio- trario, organizzarono una strenua sovietici hanno sistematicamente 1 ingusci (150.000) 17 cumucchi (226.000) 37 curdi (40.000)
ne russa. Il sud, pur gravitando per opposizione contro lo straniero in- rafforzato l’elemento etnico per 2 ceceni (682.000) 18 lachi (100.000) 38 lasi (poche migliaia)
ragioni economiche ancora nel- fedele, ma vennero alla fine an- sminuire quello religioso. 3 osseti (325.000) 19 nogai (60.000) 39 meschi (80.000)
4 ingusci (30.000) 20 rutuli (15.000) 40 mingreli (300.000)
l’orbita russa, è a tutti gli effetti in- ch’esse soggiogate. Hanno quindi favorito usi e co- 5 cumucchi (24.000) 21 tabassarani(40.000) 41 ratchouli (poche
dipendente, con le repubbliche di «La Russia imperiale aveva an- stumi locali, a volte hanno perfi- 6 lesghi (161.000) 22 tacouri (15.000) migliaia)
Azerbaigian, Armenia e Georgia. che un interesse strategico nel no reinventato lingue scomparse 7 avari (396.000) 23 balcari (69.000) 42 suani (40.000)
Proprio da armeni e georgiani, Caucaso: creare una regione-cu- per poi insegnarle a scuola. I grup- 8 azeri (72.000) 24 cabardini (350.000) 43 osseti (325.000)
anzi, la Russia ha avuto appoggio scinetto, da utilizzare contro un’e- pi meno docili, invece, furono de- 9 darguini (290.000) 25 abazini (32.500) 44 armeni (540.000)
nell’Ottocento, per conquistare l’a- ventuale invasione islamica», spie- portati nell’Asia centrale (come è 10 didi (poche migliaia) 26 caraciai (150.000) 45 avari (poche
11 acsini (poche migliaia) 27 circhessi (100.000) centinaia)
rea. Il suo interesse era, a quel ga Paolo Calzini, docente di Storia accaduto a ceceni e ingusci, accu- 12 capucchi (poche 28 armeni (3.233.000) 46 azeri (5.704.000)
tempo, di natura commerciale: dal delle dottrine politiche all’univer- sati di aver collaborato con i nazi- migliaia) 29 assiri (25.000) 47 acsini (poche migliaia)
Caucaso transitavano infatti le sità statale di Milano. Il timore del- sti: in una sola notte 425 mila uo- 13 caratassi (150.000) 30 azeri (poche migliaia) 48 krizi (poche centinaia)
grandi rotte in arrivo dall’India. l’islam ha sempre guidato la poli- mini donne e bambini furono tra- 14 caitassi (poche 31 curdi (60.000) 49 curdi (15.000)
Armeni e georgiani, sudditi del- tica russa nel Caucaso. Anche al- sferiti nel Kazachstan). migliaia) 32 abkhazi (100.000) 50 lesghi (163.000)
l’impero ottomano e musulmano, l’epoca del comunismo: per con- Altri gruppi vennero più sempli- 15 cunzali (poche 33 agiari (306.000) 51 mugali (poche
accettarono subito la protezione trastare un’eventuale alleanza dei cemente smembrati e i loro confi- centinaia) 34 armeni (445.000) migliaia)
della Russia cristiana. Le popola- caucasici musulmani con i turchi ni territoriali ridisegnati a tavoli-
16 cvarchi (poche 35 azeri (278.000) 52 oudi (2.500)
centinaia) 36 georgiani (3.800.000) 53 talisci (poche decine)
zioni musulmane del nord, al con- o gli iraniani (nazioni confinanti), i no. Il Daghestan, per esempio, rac-

GEORGIA - Vino, agrumi e belle
spiagge. Manca solo la pace
C hissà quante volte
anche Stalin è stato
un “tamada”. Così in
georgiano (e Stalin nac-
que nei dintorni di Tbilisi)
si chiama il capotavola
di turno che, scelto dagli
ospiti, stabilisce in quale
momento del pranzo si
può bere vino, quanto
se ne può bere, e a chi va
offerto. Il cerimoniale
vuole che si parta dalla
padrona di casa, poi si
passi al marito e ai figli,
quindi all’ospite d’onore
e infine a parenti e amici
convenuti. Vuotare il cali-
ce d’un fiato, arrivato
il proprio turno, è un
segno di grande rispetto.
La Georgia conserva
gelosamente le antiche
usanze, le cui origini si
perdono nella notte dei
tempi: si tratta di un popo-
lo infatti originario del
Caucaso e preindoeuro-
peo, cioè antichissimo.
Come l’Armenia, la Geor-
gia ha scelto fin dal IV
secolo il cristianesimo,
fondando anch’essa una
chiesa ortodossa
indipendente. Dopo secoli
di prosperità e di fioritura
culturale, che hanno
portato anche a un poema
nazionale, “Il cavaliere
nella pelle di leopardo” di
Sota Rustveli (XIII secolo),
il Paese cadde però sotto
il dominio persiano e
turco. Saranno gli stessi
georgiani, per liberarsene,
a chiedere la protezione
dell’impero russo. E il
legame con Mosca, pur
con alterne vicende,
continua tuttora. Perfino
con la dissoluzione
dell’Urss, dopo un periodo
di indipendenza (1991),
la Georgia ha chiesto di
tornare in seno alla Confe-
derazione degli stati indi-
pendenti (nel 1993, presi-
dente Shevardnadze). Oggi
è la più vasta repubblica
del Caucaso: un altopiano
che degrada dolcemente
verso il Mar Nero, con
la pianura della Colchide e
le sue belle spiagge. Una
terra fertile, che produce
tabacco, cotone, tè, agru-
mi e i famosissimi vini.
Ma anche la Georgia non
è risparmiata dai conflitti
interni: il primo è quello
con l’Ossetia meridionale,
una sua regione che
vorrebbe staccarsi e
riunirsi all’Ossetia setten-
▼
trionale. Il secondo è Donne
quello con gli abkhazi,
patriottiche
anch’essi popolazione
autoctona ma musulmani, Due ragazze
che abitano nella repubbli- georgiane.
A sinistra,
ca autonoma ricavata
sulle sponde del Mar
Nero. Chiedono di diventa-
in costume
folkloristico.
re indipendenti. Il presi- Accanto, la
dente Shevardnadze per celebrazione
risposta ha fatto occupare per le vittime
Suhumi, la capitale. del 1990, l’anno
Tuttavia ha anche deciso dell’indipendenza
di firmare la tregua. da Mosca.
CECENIA - Una mafia
potente e ricchissima Distese
di oro nero
Bacini petroliferi
P er i russi dire
Cecenia equivale
a dire mafia. Sono
deportandoli in mas-
sa. Fu solo Krushev,
nel 1956, ad autoriz-
nell’Azerbaigian.
Il Paese ha di
infatti ceceni trasfe- zarne il ritorno. recente stretto
riti a Mosca i nuovi La Cecenia, una un accordo
padroni del rublo, repubblica autonoma trentennale
delle banche e dei grande quanto la per l’estrazione
traffici di armi e di Lombardia all’interno del greggio
droga, nonché del della Confederazione con la British
gioco d’azzardo. Tut- degli stati indipen- Petroleum e
te attività altamente denti, è ancora oggi l’americana
redditizie, ma per la spina nel fianco Amoco. Si
lo più criminali, nelle dei russi: il presiden- prevede di
quali i ceceni si era- te Boris Eltsin, nei ricavare 500
no già allenati negli mesi scorsi, ha man- milioni di
anni del potere dato 400 carri armati tonnellate
sovietico: furono i e 15 mila uomini per di petrolio.
primi, nell’Unione, ad fermare il processo
allestire un fiorente di indipendenza della
mercato nero.
Ma la Cecenia è
repubblica ribelle.
Dopo giorni di asse-
Stalin deportò in Asia ingusci e ceceni:
anche altro: essen-
zialmente la terra
di un popolo di stirpe
dio e atrocità anche
ai danni dei civili,
l’ex armata rossa è
avevano accolto i nazisti come liberatori
turca, che ha mante- riuscita finalmente a
chiude oggi una ventina di popoli glesi e americani, che l’anno scorso

▼
nuto più di ogni altro espugnare la capitale
i suoi caratteri arcai- Grozny. Ora però la delle montagne (batlichovcy, ach- hanno firmato contratti miliarda-
ci, tra i quali la fiera resistenza cecena si vachcy, andijci...) che all’improv- ri, con grande disappunto del Crem-
bellicosità. Ai tempi è trasferita sulle viso vennero registrati tutti insieme lino. Mosca ha rischiato perfino di
della conquista impervie montagne. come avari (sebbene molti non lo perdere il controllo del trasporto
russa, qui trovò la La situazione, secon- fossero affatto). I lesghi, invece, del greggio: i turchi hanno infatti
sua roccaforte do gli osservatori
l’imam Shamil, che stranieri, è analoga furono divisi tra Daghestan e proposto agli azeri di costruire un
in breve divenne in qualche modo a Azerbaigian. E ora, naturalmen- oleodotto che dal Caspio sbocchi
eroe della resistenza quella che si verificò te, vorrebbero ricongiungersi. sul Mediterraneo. In questo modo
musulmana sulle in Afghanistan, e «In tempi recenti la zona cauca- la Russia, che controlla l’oleodotto
montagne. I russi ricordano che in sica, per lo più agricola e poverissi- che da Baku arriva fino al porto di
sono sempre stati quell’occasione ma, è diventata molto appetibile Novorossisk, sul Mar Nero, ver-
i nemici: durante l’Urss uscì pesante- Paure russe anche dal punto di vista economi- rebbe tagliata fuori dai traffici. Per
l’invasione di Hitler, mente sconfitta. Il politologo Paolo co, dopo la scoperta dei giacimen- il momento non accadrà. Tuttavia
i ceceni accolsero i Le ragioni della Calzini: “La Csi ti di petrolio nel Mar Caspio», con- l’oleodotto russo passa anche at-
nazisti come libera- violenta repressione può disgregarsi”.
tori e Stalin li punì dei ceceni sono tinua Calzini. Non a caso l’Azer- traverso la Cecenia: ecco uno dei
diverse: tra le più baigian, dichiaratosi indipendente motivi per cui Mosca ha deciso di
importanti la neces- subito dopo la fine dell’Urss, è so- soffocare nel sangue la lotta cecena
sità per Eltsin, in un prannominato il Kuwait del Cau- per l’indipendenza. Per il Cremlino
momento di pesante caso: nel suo sottosuolo si trovano il Caucaso intero è una spina nel
crisi nazionale, di 20 miliardi di tonnellate di greggio. fianco. Così bellicoso e frammen-
non fornire un prece- Nella capitale Baku gli alberghi so- tato, ricorda continuamente a Mo-
dente alle altre no sempre pieni di tecnici e diri- sca la fragilità della federazione
repubbliche deside- genti delle compagnie internazio- russa. E il rischio che possa an-
rose di staccarsi dal-
la federazione. Ma è nali che premono per fornire tec- ch’essa prima o poi dissolversi, co-
in gioco anche un no- nologie di estrazione. me è già accaduto all’Urss. ■
tevole interesse eco- Finora hanno avuto la meglio in- Cristina Mochi
nomico: sul territorio
ceceno transitano Emigrazioni
infatti i due maggiori
oleodotti che convo- L’armenista Aldo
Ferrari: “Sono 500
Parli ubicco? No, circhessio
gliano il petrolio
del Mar Caspio. mila gli armeni
sparsi nel mondo”. F in dall’antichità il
Caucaso veniva
chiamato la “monta-
lesghi, georgiani).
■ i turchi (azeri, ca-
raciai, circhessi, cu-
l’alfabeto circhessio.
Dal punto di vista
grammaticale si nota
gna delle lingue”: an- mucchi, balcari). un complesso siste-
cora oggi se ne par- ■ gli indoeuropei ma di declinazioni: il
lano almeno un centi- (armeni, osseti). georgiano ne ha 7, il
naio, che hanno for- In termini generali, la lesgo ne ha addirittura
Quando il fucile nito agli studiosi un caratteristica comune 18. Per quanto riguar-
è una cultura valido appoggio per di tutte queste lingue da il numero, là dove
arrivare a individuare è la ricchezza di con- noi utilizziamo solo
In alto, un soldato le numerose etnie sonanti: l’alfabeto singolare e plurale di
ceceno. Nel Caucaso che popolano il terri- ubicco, un dialetto uno stesso vocabolo, i
montano ogni uomo torio. Si distinguono minore, presenta ad- caucasici arrivano,
si sente tale solo in particolare tre gran- dirittura due sole vo- combinando il numero
se possiede un di gruppi: cali e 84 consonanti. con il genere (maschi-
fucile. Qui a fianco, ■ i caucasici (ab- Tre vocali e 54 con- le, femminile, neutro)
anziani nella khazi, ceceni, avari, sonanti invece per fino a otto varianti.
capitale, Grozny.
 ✹
P R I S M A
Il castrato Domenico
Annibali (1700-1779).
Alessandro Moreschi,
evirato del XX secolo.
L’ operazione veniva ef-
fettuata prima della
pubertà, atrofizzando o
estirpando i testicoli: si im-
pediva così che i giovani,
crescendo e raggiungen-
do la pubertà, cambias-
sero voce, e si consenti-
va loro di mantenere da
adulti eccezionali capacità
vocali di estensione e vo-
lume. Il più famoso dei
cantanti castrati fu Carlo
Broschi (1705-1782), detto
Farinelli, capace di una in-
credibile estensione di vo-
■ Self service
Un pieno di corrente
U n’originale stazione di
rifornimento entrerà in
funzione verso la metà del
mese di maggio a Lione, in
Francia: non distribuirà
benzina o gasolio, ma elet-
tricità. I suoi primi clienti
saranno i venditori ambu-
lanti del grande mercato
rionale della Croix-Rous-
se, che potranno collegare
ad apposite colonnine i lo-
ro gruppi elettrogeni, e pa-
gare il consumo usando
Focus 62
BASSO
Il più
grande
Carlo Broschi,
detto Farinelli,
in un ritratto
presso il Museo
bibliografico
musicale
di Bologna.
ce, e al quale è sta-
to dedicato un film attual-
mente in circolazione.
Non ci resta, ovviamen-
te, una testimonianza so-
nora della sua voce, ma es-
sa era così straordinaria
(vedere lo schema in alto)
che per ottenerne una ana-
un’apposita carta di credito
a microchip. Il sistema è
stato brevettato per l’Eu-
ropa e gli Usa dalla società
Electricité de France, l’E-
nel francese, e, se avrà suc-
cesso, in futuro verrà pro-
babilmente uti-
lizzato su vasta
scala anche per il
rifornimento del-
le vetture alimen-
tate da batterie
elettriche.
BARITONO
TENORE
CONTRALTO
Quando i castrati erano signori della musica
Una voce... come
Dio comandava!
loga, nel film, è stato ne-
cessario ricorrere a uno
speciale computer “dop-
piatore”, che mescola le vo-
ci di un controtenore e di
un soprano.
Condannata dalla Chie-
sa (nel 1676 papa Innocen-
zo IX aveva anche scomu-
nicato coloro che eseguiva-
no simili operazioni) la
prassi della castrazione era
in realtà favorita proprio
dalla proibizione di far can-
tare le donne durante le
funzioni religiose. E’ stato
Due immagini
del distributore
di corrente
elettrica installato
a Lione: si paga
con la tessera.
Nel disegno, la portentosa
estensione vocale
del celebre castrato Farinelli.
SOPRANO
CASTRATO
FARINELLI
calcolato che alla fine del
Settecento venivano ca-
strati ogni anno in Italia, a
scopi canori, circa duemila
bambini (ma c’è anche chi
raddoppia questa cifra).
Non tutti riuscivano a so-
pravvivere, e naturalmen-
te pochissimi diventavano
famosi. L’ultimo grande ca-
strato è stato Alessandro
Moreschi (1859-1922), che
cantò anche ai funerali di
Vittorio Emanuele II e di
Umberto I: della sua voce
esiste (ma è di scarsa qua-
lità) una registrazione su ci-
lindro di cera.
La castrazione impedi-
sce la produzione di testo-
sterone, un ormone re-
sponsabile dei caratteri ses-
■ Dopo l’incontro con la cometa
Giove non è più lo stesso!
G iove non è più lo stes-
so, dopo l’impatto con
la cometa! Lo hanno con-
statato alcuni astronomi,
come il francese Emmanuel
Lelouch. L’urto con i fram-
menti della Shoemaker-
Levy, avvenuto nel luglio
scorso, ha infatti provocato
un aumento della tempe-
ratura del grande pianeta, e
l’ha talmente “rimescolato”
■ Radioastronomia
■ Ambiente
Centomila
alberi per
salvare
Tendi le orecchie, che cielo ascolti?
C he cielo vedremmo, di
notte, se i nostri occhi
della volta celeste “a ra-
dioonde”. Gli oggetti più
dio-galassie, oggetti lonta-
ni mediamente cinque mi-
il Taj Mahal percepissero le onde radio
anziché la normale luce?
luminosi, quelli a forma di
ciambella, sono in realtà
liardi di anni luce dalla
Terra. Le radioonde, in-
La risposta arriva dagli a- residui di supernove che fatti, penetrano facilmente
S alvare il Taj Mahal,
il celeberrimo tem-
pio di Agra, è diventa-
stronomi del radiotelesco-
pio di Green Bank, in Vir-
hanno dato origine a cer-
chi di gas. I puntini simili a
la polvere interstellare che
blocca la luce, e possono
ta una parola d’ordine ginia, che hanno costruito stelle, invece, sono una mi- così essere individuate an-
anche per il governo un’immagine completa scellanea di quasar e ra- che da distanze enormi.
indiano, dopo anni di
pressioni da parte de-
Questo fornisce agli stu-
diosi preziose informazio-
gli ambientalisti. E il ni su oggetti come i qua-
mese scorso, final-
mente, sono stati an- sar, talmente lontani da
nunciati i primi prov- Il Taj Mahal, presso essere invisibili per qua-
vedimenti: una raffineria Agra: un milione e mezzo lunque telescopio ottico,
della Indian oil corporation, di turisti all’anno. eppure enormemente e-
che si trova a una quaran- nergetici nel campo radio:
tina di chilometri dal tem-
pio, investirà infatti 10 mi-
to dello stato dell’aria. At-
tualmente un vero e pro-
alcuni di essi emettono più
energia di un’intera galas-
liardi di rupie (circa 500 mi-
liardi in lire) per abbattere
tutte le proprie emissioni
prio “cancro del marmo”,
provocato proprio dall’in-
quinamento, sta aggreden-
sia, pur essendo concen-
trati in un volume pari a
inquinanti, mentre gli sca- do e sgretolando la splen- quello del sistema solare.
richi industriali nell’area cir- dida struttura del tempio,
costante (oltre 4 mila mi- fatto costruire nel XVII se- Lontano dagli occhi
glia quadrate) dovranno es- colo dall’imperatore Shah
sere controllati. Inoltre nel- Jahan in memoria della se- Il “radio cielo”, di notte.
la zona verranno piantati conda moglie Mumtaz, e Così appare il cosmo
circa 100 mila alberi, per uno dei capolavori dell’arte ricostruito sulla base
contribuire al miglioramen- islamica in India. delle onde radio
emesse dagli astri.
suali maschili, tra cui la
struttura muscolare, la bar-
ba e le dimensioni della la-
ringe, più larga negli uomi-
ni che nelle donne e nei
bambini. Paragonando l’e-
stensione vocale dei ca-
strati alle normali esten-
sioni delle voci operistiche
vediamo che il soprano
(voce femminile acuta)
canta dal Do della terza
scala al Mi della quinta,
mentre il tenore (voce ma-
schile acuta) va dal Si della
seconda scala al Do della
quarta. Si dice che invece
Farinelli, spaziasse dal Do
della seconda scala al Do
della quinta. Tre scale e
mezza, contro le due di te-
nori e soprani. ■
da provocare la comparsa
di nuove sostanze chimi-
che. Lelouch ha registrato,
nei mesi seguenti all’im-
patto, l’esistenza di sulfuro
di carbonile e di monosul-
furo di carbonio, prima ine-
sistenti su Giove. In grande
quantità anche il monossi-
do di carbonio, del quale in
precedenza c’erano soltan-
to leggere tracce.
✹ P R I S M A
Quale profumo eccita di più?
Torta di zucca,
amore mio!
P erché a un maschio vie-
ne voglia di far l’amore
con la propria compagna?
Sembrava un eterno inter-
rogativo. E sembrava che
gli odori e i profumi aves-
sero un ruolo importante
nello stimolo dell’attività
sessuale maschile. La con-
ferma viene ora da un cen-
tro di ricerca di Chicago (la
Smell & Taste treatment
and research foundation),
ma c’è una novità: a provo-
care il massimo afflusso di
sangue ai corpi cavernosi
del pene, e dunque una
maggior efficienza sessua-
le, non sono i tradizionali
profumi, elaborati dai ma-
ghi della cosmesi. Sono in-
■ Inquinamento
Gocce radioattive
in orbita: che fare?
La Terra vista dal satellite
meteorologico Insat.
C i sono voluti cinque an-
ni, per capire che cosa
fossero: cioè nuvole di de-
triti radioattivi, lasciati in
in orbita dai satelliti spia so-
vietici (alimentati a energia
nucleare). E dove sono? A
circa mille chilometri d’al-
tezza, tutto intorno alla
Terra. E’ il più imponente
caso di inquinamento ato-
mico dello spazio, e rap-
presenta un tale rischio che
la Nasa, l’ente spaziale
Focus 64
vece i più antichi odori del-
la cucina. «Abbiamo sotto-
posto a esami specifici 31
volontari», ha spiegato il
dottor Alan Hirsch a una
recente riunione della So-
cietà americana di medici-
na psicosomatica. «A essi
è stata posta sul viso una
■ Una cena per due
Mai a Tokio o Copenaghen
Q uali sono le città più
care per una cena a
due, e a lume di candela,
in un ristorante normale o
in trattoria? Il problema è
stato sollevato spesso. Il
sondaggio più recente l’ha
fatto un istituto america-
no, l’ECA Windham, dove
ECA sta per “employment
americano, ha smesso di
occuparsi di un altro peri-
colo cosmico (la spazzatura
spaziale, ossia i frammenti
di razzi e satelliti caduti in
disuso), e ha deciso di ri-
solvere prima questo pro-
blema. Le nuvole sono
composte essenzialmente
di minuscole “gocce” (da
0,6 a 2 millimetri di diame-
tro) di sodio e potassio ra-
dioattivi, e viaggiano intor-
no alla Terra a circa dieci
chilometri al secondo.
«Non sono un pericolo per
l’uomo, ma per gli altri sa-
telliti sono come proiettili
atomici», ha spiegato Do-
nald Kessler, della Nasa.
serie di mascherine, tutte
impregnate di odori parti-
colari. Contemporanea-
mente veniva misurato l’
afflusso di sangue al pene.
Ebbene, tutti quanti i pro-
conditions abroad” (cioè
lo stato dei dipendenti di
un’azienda all’estero).
Ecco i risultati. A Tokio si
spendono in media 250
mila lire. A Copenaghen
152 mila lire. A Hong
Kong 140 mila lire. A
New York 126 mila lire.
A Parigi 114 mila lire.
Per vent’anni circa, a parti-
re dal 1967, l’Urss ha lan-
ciato in orbita oltre una
trentina di satelliti spia, tut-
ti alimentati a energia nu-
cleare: a missione compiuta
(che avveniva a circa 250
chilometri di quota) i satel-
liti venivano poi spinti fino
a mille chilometri, per ren-
derli meno pericolosi. Da
essi, però, sono continuate
a uscire sostanze radioatti-
ve. Fra qualche settimana,
scienziati russi e tecnici del-
la Nasa dovrebbero incon-
trarsi per affrontare insie-
me il problema delle nuvo-
le radioattive eredità della
Guerra fredda.
fumi hanno suscitato una
reazione. Ma quelle più ri-
levanti sono correlate a
mix molto particolari: torta
di zucca e lavanda (40 per
cento di incremento nel
D A L E G G E R E
Conoscere
i fossili
di autori vari
De Agostini, 39 mila lire
■ Il sottotitolo è: “Guida
pratica allo studio e alla
collezione”, ed è in que-
sta chiave che si svolge
tutto il libro. Si comincia
infatti con la presentazione
del mondo, suggestivo ma
spesso oscuro, della pa-
leontologia (cioè proprio la
scienza che studia i fossi-
li), e si finisce con una pre-
cisa catalogazione di tutto
quanto è stato trovato, e si
può ancora trovare, sotto-
terra. Benché sia stato
scelto un ordinamento si-
stematico (si parte dagli
invertebrati e si arriva ai
Il fuzzy pensiero
di Bart Kosko
Baldini & Castoldi
30 mila lire
■ Focus è stato il primo
giornale italiano a occu-
parsi di fuzzy logic (vedere
n. 11). Adesso a questo
particolare concetto, che
Sapore è bello,
odore è meglio
Una coppia, e una
colazione in comune.
Il profumo del cibo
sembra essere un
afrodisiaco potente.
flusso), ciambelle e
liquirizia (32 per cen-
to)». Buoni risultati
hanno avuto anche la
pizza al formaggio, il
popcorn e il profumo
di rose.
Adesso i risultati
di questa ricerca ver-
ranno usati per stu-
diare rimedi all’im-
potenza. Ma un con-
siglio, Alan Hirsch si sente
di darlo sin d’ora: «Invece
che spendere montagne di
soldi per un profumo fir-
mato, mettete una torta di
zucca nel forno». ■
mammiferi, per passare
poi al mondo vegetale) e
dunque un po’ scolastico,
il volume è assolutamente
affascinante: notevole è la
ricchezza delle fotografie,
dei disegni e dell’articola-
zione dell’informazione.
Non è semplicemente un
manuale, insomma. Non
mancano, ovviamente, i di-
nosauri!
ha portato l’incertezza an-
che nel mondo dei compu-
ter (tutto nel loro cervello
fino a ieri era “sì” o “no”,
mentre oggi può anche es-
sere “forse”) è dedicato
questo primo libro di ap-
profondimento. L’autore è
allievo del logico Lofti Za-
deh, inventore proprio del-
la fuzzy (che vuol dire “sfu-
mata”) logic. Una questio-
ne di alta matematica e ci-
bernetica? Non solo. La
fuzzy logic oggi serve an-
che per far funzionare le
lavatrici e il cambio auto-
matico delle automobili.
✹ P R I S M A
Autori alcuni scienziati russi,
e tramite la rete Internet
Cyberscippi
a Wall Street
O ltre trecento milioni di
dollari scomparsi in
pochi giorni dai conti in
banca e dai bilanci di una
serie di aziende america-
ne. La notizia potrebbe
non essere del tutto straor-
dinaria se non fosse che i
responsabili del furto sono
un gruppo di scienziati so-
vietici. E che il furto è in
realtà il risultato di un’abi-
le manipolazione elettro-
nica. La notizia è stata data
dal quotidiano Washington
Times, in un articolo fir-
mato da Arnaud de Bor-
chgrave, giornalista che in
passato si è spesso occupa-
In agguato in Oriente, i pirati dell’ingegno
Giappone
Cina
Russia
Brasile
Corea
La controversia fra Usa e
Cina a proposito del
diritto al copyright (che
i cinesi, come in passato
l’Urss, non riconoscono)
Focus 66
to di servizi segreti. Che
cosa è successo, dunque?
Impoveriti in seguito al
crollo dell’Unione sovieti-
ca e delle sue strutture pro-
duttive tradizionali, gli
scienziati (che oggi hanno
uno stipendio equivalente
a un centinaio di dollari al
mese, circa 170 mila lire)
sarebbero stati reclutati da
una delle tante organizza-
zioni criminali in azione a
Mosca: come veri e propri
consulenti, questi esperti
di computer (un tempo im-
piegati soprattutto nell’in-
dustria militare) hanno
realizzato software parti-
866
milioni
805
milioni
438
milioni
356
milioni
ha permesso di contabi-
lizzare una realtà: quella
dello sfruttamento di
brevetti e marchi (e in
definitiva del lavoro altrui)
Un computer, a Wall Street. In primo piano l’orso (gli
affari vanno male) e il toro (gli affari vanno bene).
colari che consentono di
penetrare (agendo soprat-
tutto da Mosca e da Pie-
troburgo) nei computer
che aziende e istituti ban-
cari di New York usano
per la propria amministra-
1265
miliardi
Danni in dollari
all’economia
Usa. Fonte:
International
intellectual
property
alliance.
senza pagarne i diritti.
Ecco la mappa dei pirati
del copyright, e dei
danni provocati
all’economia degli Usa.
zione. Risultato? Falsi or-
dini di pagamento e di tra-
sferimento di valuta, pun-
tualmente eseguiti. Come
è stato possibile? Viag-
giando su Internet, la rete
telematica mondiale. ■
■ Fast food
L’hamburger
inquinante
P er la salute è meglio re-
spirare lo scarico di un
autobus o annusare un
hamburger? La domanda
è volutamente paradossale,
ma ha un senso: da una ri-
cerca dell’Ucla (l’univer-
sità di California), resa no-
ta dal periodico New Scien-
tist risulta infatti che l’aria
di Los Angeles è inquinata
nove volte di più dai fumi
emessi dai fast food, ri-
spetto a quelli dei pullman
di linea. «Ogni giorno in
città circa 30 mila ristoran-
ti scaricano nell’atmosfera
più di 13 tonnellate di fu-
mi», spiega Bill
Welch, respon-
sabile dello stu-
dio. La pericolo-
sità di questi fu-
mi dipende es-
senzialmente dal
■ Sogni
Quante volte
figliolo? 150
mila, nella vita
U na serie di interes-
santi statistiche a
proposito di sonno e
sogni sono state rese
note al convegno interna-
zionale “Sogno & memo-
ria”, tenuto a Francoforte.
In particolare è stato
contabilizzato il numero
(o almeno la media) dei
sogni che ogni individuo
fa nella propria vita:
«Sono 150 mila, per una
durata complessiva di cir-
ca 4 anni di sonno Rem»,
ha dichiarato lo psicanali-
sta americano Harry Fiss,
che ha partecipato al
convegno con oltre ottan-
ta colleghi. Il sonno Rem
(da rapid eye movement,
veloce movimento degli
occhi) è infatti quello
stadio del sonno in cui
si verificano i sogni. «A
volte», ha aggiunto Fiss,
«questi sogni rivelano
anche trasformazioni
in atto nel nostro corpo,
o malattie incipienti,
ancora prima che se ne
manifestino altri sintomi».
Una polisonnografia: si
controllano cervello e
corpo durante il sonno.
modo di cottura degli ham-
burger: La carbonizzazio-
ne del grasso della carne,
che brucia a contatto o in
prossimità della fiamma, e
dunque ad altissime tem-
perature, forma infatti mo-
lecole organiche che si di-
sperdono nell’aria.
✹ P R I S M A
In un centro francese per il
recupero dei volatili inquinati
Catrame? Metti
l’uccello in lavatrice
Icia:lsaprincipio sul quale si ba-
è lo stesso della doc-
una bella insaponata e
poi un risciacquo veloce.
L’aspetto è invece quello
di una lavatrice. Si tratta
infatti di una macchina
progettata per ripulire gli
uccelli sporchi, per esem-
pio quelli imbrattati da pe-
trolio o altre sostanze in-
quinanti riversate nel ma-
re. Secondo l’ideatore, il
francese Jean-Pierre Jac-
ques, si potranno in que-
sto modo finalmente sal-
vare gli animali colpiti in
occasione dei peggiori di-
sastri petroliferi. Presso il
Centre d’hébergement et
d’etude de la nature (Che-
ne), da lui diretto, sono già
state effettuate con succes-
so le prime prove sulle vit-
time più colpite: urie, pul-
CONDOTTI PER
LA FUORIUSCITA
DEL SANGUE
SIRINGA RIEMPITA
DI SANGUE,
O DI UN LIQUIDO
CONTRAFFATTO
TELECOMANDO
PER AUTO
Focus 68
cinella di mare, gazze ma-
rine. In effetti gli uccelli,
che pure possono volare,
entrano facilmente in con-
tatto con il petrolio: quan-
do una petroliera affonda,
la chiazza di greggio si
diffonde su un ampia su-
perficie. In questa zona il
mare sembra più calmo e
meno increspato, e gli uc-
celli in volo scelgono di
ammarare qui.
«Le operazioni di pulizia
manuale però richiedono
tre o quattro lavaggi suc-
cessivi, della durata di cir-
ca un’ora, e vanno effet-
tuati a distanza di almeno
dodici ore uno dall’altro»,
dice Daniele Marzi del
Centro di recupero per gli
uccelli marini della Lipu.
Con la lavatrice per uccelli
invece le operazioni dura-
ELETTROVALVOLA
CENTRALINA
RICEVENTE
BATTERIE
La nuova
lavatrice per
uccelli prodotta
in Francia.
no solo cinque minuti: l’a-
nimale viene infilato in un
cilindro metallico, dal qua-
le esce solo la testa. All’in-
terno si trovano numerosi
ugelli, che lo irrorano con
una soluzione acquosa di
■ Miracoli
Lacrime sì, ma a... telecomando
M a piangono per davvero
le innumerevoli
madonne delle quali s’è
occupata la cronaca degli
ultimi giorni? A dimostrare
che un trucco può sempre
esserci (non entrando
invece nell’ambito della
fede, che è un risvolto
strettamente personale
Fenomeno diffuso
Un bassorilievo di una
Madonna che piange,
fotografata a Tivoli.
Manca solo la
centrifuga
Qui sopra, un uccello
incatramato viene
inserito in lavatrice.
In alto, in libertà,
dopo un lavaggio.
shampo neutro, e suc-
cessivamente con acqua
pura. Dopo il risciacquo
l’uccello recupera l’80
per cento dell’imper-
meabilità delle piume, una
condizione indispensabile
per gli animali che vivono
nei pressi dell’acqua, e il
giorno stesso, o al più tardi
quello successivo, può tor-
nare in libertà. ■
della questione) è Giovanni
Panunzio, 37 anni, un
professore di religione di
Cagliari: non solo Panunzio
ha creato un Telefono
antiplagio cui rivolgersi
in caso di pretesi miracoli
(che peraltro quasi sempre
la Chiesa non riconosce), e
che riceve una mezza dozzi-
na di chiamate al giorno,
ma ha anche costruito una
serie di statue della Madon-
na: sono capaci di lacrimare
o sanguinare a comando
(anzi, a telecomando) grazie
■ Aeroporti
Nel via vai
vince Chicago
L’ aeroporto più “traffica-
to” del mondo è stato,
nel 1994, l’O’Hare di Chi-
cago, dove sono passati ol-
tre 66 milioni di passegge-
ri. Il secondo quello di A-
tlanta (54 milioni) e il terzo
quello di Dallas (52 milio-
ni). In effetti, dei primi 10
scali in classifica, 8 sono
americani. Il primo euro-
peo è quello di Londra
Heathrow (51 milioni). In
tutto il mondo il traffico è
aumentato dell’8%.
a una serie di dispositivi
inseriti al loro interno.
Fabbricarle costa mezzo
milione, e pesano circa un
chilo. «Che sia sangue
umano o lacrime vere, ciò
che sgorga dagli occhi di
queste immagini non è
rilevante. Tutto può essere
inserito dentro o dietro.
Subito dopo il supposto
miracolo la statua cava, con
il trucco all’interno, viene
sostituita con una di gesso,
sulla quale si faranno gli
esami. E il gioco è fatto.
Tutto ciò va anche contro la
vera religione: nella Bibbia
ci sono più di cento passi
contro maghi, indovini e
idolatri», sostiene Panunzio.
✹ P R I S M A
Tumore al seno: una
cellula cancerogena al
microscopio elettronico.
■ Tumori
Apre a Genova
il discount
delle cellule
da laboratorio
G li studiosi del cancro
non hanno che da
scegliere. Nel Centro di
biotecnologie avanzate
(Cba) di Genova, presso
l’ospedale S. Martino, c’è
a loro disposizione una
vera e propria collezione
di campioni di cellule di
tessuti tumorali, con il
loro Dna e il Rna (i codici
genetici): 413 provengono
da animali, 331 da esseri
umani (e 112 di queste
rappresentano tumori di
tipo diverso). Dopo il
prelievo presso i malati,
le cellule vengono sotto-
poste a una serie di esa-
mi per verificare che non
contengano agenti pato-
geni e che abbiano le
qualità giuste per servire
alla ricerca e negli esperi-
menti. Vengono quindi
“coltivate” per moltipli-
carle, mentre si conserva
un campione della cellula
originaria per poter avere
la garanzia che le cellule-
figlie mantengano
sempre inalterate le loro
caratteristiche. I campio-
ni vengono poi conservati
in ampolle, in frigo. Gli
studiosi che ne hanno
bisogno, possono consul-
tare il catalogo, che viene
trasmesso in tutto il
mondo sulla rete Internet
e diffuso su dischetto.
Gli ordini si possono
inviare sia via Internet,
sia via fax, sia per posta.
Il costo? Solo il rimborso
delle spese vive, perché
la “banca delle cellule”
non ha scopo di lucro.
Focus 70
Il patto
scellerato
L’entrata delle
truppe naziste
a Varsavia. La
spartizione
dell’Europa
nord orientale
fra Urss e
Germania fu
firmata nell’
agosto1939.
Storia - I documenti della 2° guerra mondiale
Quando Stalin e Hitler
si misero d’accordo
Linvece,
a matita blu la usava
Stalin. La matita rossa,
von Ribbentrop. E
in rosso e blu il dittatore
sovietico e il ministro de-
gli esteri del nazismo se-
gnarono la carta che, nel
settembre del 1939, sanciva
la divisione della Polonia
fra Germania e Urss. Quel-
■ Astrometeorologia
Pioverà su Venere?
Chiedetelo a Hubble
C he tempo fa su Marte?
E su Venere? «Su Mar-
te il cielo è limpido, e la
temperatura è scesa di un
grado, rispetto a ieri. Si
prevedono foschie nel po-
meriggio». «Su Venere in-
vece la temperatura è co-
stante sui 425 gradi, e sta
piovendo acido solforico,
come sempre».
Battute da film di fanta-
scienza? Fino a ieri forse.
Adesso questo tipo di pre-
visioni del tempo è reso
possibile dal telesco-
pio spaziale Hubble
(nella foto) e la Nasa
ha cominciato a e-
metterle per davvero.
Fino a oggi, in effetti,
le anticipazioni sul
clima dei pianeti era-
lo che fu definito “patto
scellerato”. C’è di più: sul-
la carta si vede chiaramen-
te il tratto con il quale Sta-
lin rivendicò una ulteriore
“fetta” di territorio polac-
co, e il cenno di assenso del
nazista. Questo straordi-
nario documento fa parte
di una mostra aperta a Mo-
no molto grossolane, e
spesso le ipotesi di studio
e lavoro da cui partivano
gli astrometeorologi veni-
vano contraddette dagli ac-
certamenti successivi. In
particolare, proprio per
previsioni errate, hanno
conosciuto grandi difficoltà
o sono addirittura fallite al-
cune missioni esplorative:
le sonde, infatti, si sono
spesso trovate, in passato,
al centro di aree di mal-
tempo non previste.
sca che, per la prima vol-
ta, espone i documenti ori-
ginali della seconda guerra
mondiale conservati in
Russia. E in particolare la
spartizione (prima del con-
flitto) fra sovietici e tede-
schi, di Polonia, Stati balti-
ci e Bessarabia. I docu-
menti erano stati ritrovati
■ Energia
Una centrale
elettrica che
va a zucchero.
O quasi
U na centrale elettrica
a canna da zucchero?
Esiste davvero, e soddisfa
il 30 per cento del fabbiso-
gno energetico dell’isola
Reunion, possedimento
francese nell’oceano
Indiano. La centrale
funziona bruciando la
“bagasse”, cioè il residuo
di lavorazione delle fibre
di canna, ed è stata instal-
lata al posto di un vecchio
zuccherificio, nella località
di Bois Rouge. I tecnici
della Ademe, l’agenzia che
si occupa di energia e am-
biente, hanno dovuto
risolvere solo un proble-
ma: la stagionalità del
combustibile. Le fibre
impiegate, infatti, sono
altamente deperibili e pos-
sono quindi essere usate
Josif Stalin a Potsdam, nel
1945: si incontrarono Urss,
Usa e Gran Bretagna.
nel 1992 (in era gorbacio-
viana) nell’archivio segreto
del partito comunista so-
vietico ma si sostenne al-
lora che fossero soltanto
copie. Si trattava invece
degli originali.
La mostra, tenuta alla
celebre galleria moscovita
Tretiakov, offre anche do-
cumenti dell’assedio di Le-
nigrado (642 mila vittime
russe) e degli efferati espe-
rimenti che gli scienziati
nazisti effettuarono sui lo-
ro prigionieri, soprattutto
al campo di concentra-
mento di Dachau. ■
soltanto nel periodo della
raccolta della canna, che
dura da quattro a sei mesi
all’anno (nella foto). Per
superare l’ostacolo, è sta-
to progettato un sistema
che permette di usare co-
me combustibile alternati-
vo il carbone: attualmente
la centrale di Bois Rouge
consuma 250 mila tonnel-
late di fibre di canna e
130 mila tonnellate di car-
bone in un anno. L’esperi-
mento ha avuto tanto
successo che la Ademe ha
in programma una secon-
da centrale per il 1996.
 DOSSIER A cura di
Raffaella Procenzano

Chi vincerà l’eterna guerra fra i sessi? Preistoria: che invenzione, la coppia! Ricostruzione
di un bivacco

Superman
di uomini della
P erché la specie umana ha
inventato la coppia? Se-
condo i paleontologi, la soli-
in alcun modo il periodo in cui
è fertile. Quindi, l’uomo è co-
stretto a passare accanto alla
la donna fosse lasciata sola,
come succede alla maggior
parte dei primati, potrebbe
preistoria.

darietà tra uomini e donne,
che ha dato origine alla fami-
glia, ha un’unica causa: la
femmina umana è il solo
mammifero che non segnala
donna quasi tutto il suo tem-
po. Una necessità che si è
presto rivelata un vantaggio:
in due è possibile allevare più
figli. E’ stato calcolato che, se
avere un figlio solo ogni 4-5
anni, perché dovrebbe impie-
gare molto tempo per procu-
rare il cibo per sé e per il bam-
bino. Probabilmente è stata
proprio questa cooperazione
a permettere all’antenata u-
mana (forse un’australopite-
ca, forse una forma ancora
più primitiva) di prolungare il
legame con il proprio piccolo.
Ciò ha favorito lo scambio di
informazioni tra generazioni e
quindi lo sviluppo dell’intelli-
genza umana.

contro Wonder Woman Le differenze tra uomo e donna cato», spiega Raffaele Peco, do-
cente di antropologia sociale.
diminuiscono sempre più, e aumenta Nelle prime società di cacciatori-
raccoglitori la donna era costretta
la concorrenza. Risultato: una aspra a restare vicino al villaggio a causa
delle gravidanze e dell’allattamen-
Il cibo è
contrapposizione, che in passato non c’era. to, mentre gli uomini si incarica-
potere
vano di inseguire le prede anche
donna sull’uomo) non è mai esi-
stito. Esistono, però, alcune cultu-
re, dette “matrifocali”, in cui la fi-
gura della donna è centrale nella
vita della comunità. Un caso mol-
to studiato è quello degli indiani
hopi: qui sono gli uomini a lavora-
re nei campi della famiglia della Qualcosa

N
on si direbbe, ma Super- tutti i campi: la retribuzione media per interi giorni. Il forte legame moglie, ma solo i membri della co- in più
A destra, man e Wonder Woman, è per esempio inferiore a quella femminile con la nascita e la nutri- munità di sesso maschile possono
Superman, il Wonder Woman,
cioè uomini e donne, so- maschile del 10 per cento circa. Se- zione ha portato a un altro feno- rappresentare il villaggio e le don- prima supereroina del
primo supereroe no quasi uguali! Anzi- condo i dati della Comunità euro- meno comune a gran parte delle ne non possono nemmeno influire
del fumetto fumetto (1942): fu
(1938): tutto vengono da un progetto em- pea le donne “di potere”, cioè società umane: la donna è identifi- sulla loro nomina. Questo crea un creata da uno psichiatra
rappresenta brionale comune: maschi e fem- quelle che esercitano un ruolo tipi- cata con la natura, l’uomo con la forte equilibrio di poteri tra i sessi “per aggiungere
l’uomo in mine portano infatti sul proprio camente maschile, hanno in gran cultura. Questa dicotomia ha pro- e la loro pari dignità sociale. Le so- qualcosa
grado di corpo le tracce del sesso opposto parte rinunciato alla famiglia: il 74 vocato la rigida divisione dei ruoli cietà matrifocali, comunque, sono a Superman”.
realizzare (le donne hanno per esempio il cli- per cento di loro non ha figli. tra i sessi e ha consolidato il pote- pochissime: oltre agli hopi, ci
qualunque toride, gli uomini i capezzoli). E E’ una disparità che ha radici re pubblico maschile. Ma c’è un sono i belu e i minangcabau
impresa. l’intelligenza maschile equivale a antichissime. In nessuna società, altro aspetto di questo fenomeno: dell’Indonesia, i timbira del
Secondo gli quella femminile, visto che la di- infatti, uomini e donne sono con- le donne, capaci di far nascere la Brasile e alcuni altri gruppi.
antropologi, la stribuzione del quoziente intellet- siderati equivalenti: hanno ciascu- vita, sono state considerate in mol- La vera parità tra i sessi, quindi,
supremazia del tivo è identica nei due sessi. Eppu- no un proprio ruolo, diritti e doveri te culture il tramite con la divinità. secondo alcuni studiosi, si trova so-
maschio nasce
dal fatto che era re, ancora oggi, non si può dire che diversi, legati al proprio sesso. Così, il terreno agricolo è la “ma- lo dove c’è una rigida divisione di
lui a procurare il uomini e donne siano alla pari in Ovunque, per esempio, le cariche dre Terra” e il mare dove si pesca ruoli tra uomini e donne. L’econo-
cibo e che quindi pubbliche sono in mani maschili. è spesso femmina. Per questo, gli mista Ivan Illich, per esempio, so-
da lui dipendeva
la sopravvivenza. Un orgasmo diverso Accade perfino nelle culture ma-
trilineari (dove i figli ereditano il
antropologi dell’Ottocento ritene-
vano che tutta l’umanità avesse at-
stiene che la contrapposizione tra i
sessi in Occidente è nata con la so-
sesso.
Uomini
va dalle sin-
gole persona-
non ci quella che le contrazioni sarebbe stata una stra- nome di famiglia dalla madre) e traversato un periodo di matriar- cietà industriale. Nella cultura con- e donne vi- lità femmini-
sono diffe- della vagina e del collo tegia per attirare i ma- matrilocali (in cui il marito va a vi- cato, prima dell’avvento del pa- tadina, infatti, esistevano compiti vevano, cioè, li e dalla lo-
renze importanti dell’utero favoriscano la schi anche nei periodi vere nella casa o nel villaggio della triarcato, cominciato solo quando esclusivamente maschili e altri fem- in mondi paral- ro capacità
tra i due sessi. Anche risalita degli spermato- infecondi, scaricando moglie): il portavoce della comu- gli uomini si erano resi conto che minili: gli individui vivevano in fa- leli, ciascuno con di imporsi in
il consumo energetico zoi verso le tube, e quin- l’aggressività maschile, nità è di solito un uomo anziano. erano anch’essi necessari alla ri- miglie allargate (composte da zii e le proprie gerarchie famiglia. L’
è simile, e varia solo a di la fecondazione. Co- che avrebbe potuto ri- Perché? «All’origine del potere produzione. Oggi, invece, si sa che cugini) dove i doveri erano deter- interne, del tutto auto- unico vero
seconda del ruolo (atti- munque non è stretta- volgersi sui piccoli (mol- pubblico maschile potrebbe esser- il matriarcato (il dominio della minati dall’appartenere al proprio nomi tra loro, tant’è ve- esempio di
vo o passivo) che si as- mente necessario, dato ti mammiferi uccidono ci la maggiore mobi- ro che fino al Sette- dittatura ma-
sume, e quindi dalla po- che spesso le donne ri- i cuccioli dei rivali per-
sizione scelta per il rap- mangono incinte senza ché le femmine tornino lità degli uomini. Era- cento le donne aveva- schile nella
porto sessuale. Ma ri- aver raggiunto l’orga- a essere feconde). Que- no loro in origine ad no diritto di vita o di società euro-
mane un mistero: a che smo. In realtà, secondo sta teoria è confermata andare a caccia, e a morte sui bambini molto pea è quello dei
incontrare i cacciato- piccoli, potevano abortire o sop- padri-mariti-padroni
C ontrazioni mu-
scolari (provo-
cate da scariche nervo-
cosa serve l’orgasmo
femminile? Mentre è
perfettamente chiara la
la biologa americana
Sarah Hardy, il piacere
femminile non si sareb-
dal fatto che statistica-
mente l’orgasmo fem-
minile è più facile e in-
ri di altri villaggi prei-
storici. In questo mo-
A pranzo, primere neonati nati malformati
senza che gli uomini sentissero il
che appartenevano al-
l’alta borghesia e alla no-
se simili a quelle epilet- funzione di quello ma- be evoluto per aumen- tenso (può arrivare a 15 do è nato il controllo
ma da sole bisogno di intervenire. «E’ vero biltà nei secoli tra il Cinque-
tiche) durante una fase schile (senza gli spasmi tare il tasso di natalità, contrazioni consecuti- maschile sullo scam- Donne di una che la separazione dei ruoli impe- cento e l’Ottocento».
di assenza di attività muscolari intorno all’u- ma per favorire la ricet- ve) pochi giorni prima bio, e poi sulla pro- tribù masai diva i conflitti, ma bisogna anche E in futuro? Le differenze an-
della corteccia cerebra- retra lo sperma non tività della donna alle dell’inizio delle me- (Kenia e
le: l’orgasmo maschile uscirebbe dal corpo), attenzioni sessuali ma- struazioni, vale a dire duzione dei beni agri- Tanzania): considerare che le decisioni più im- dranno attenuandosi e c’è già qual-
e femminile può essere l’orgasmo della donna è schili. nel periodo in cui la fe- coli, oltre che sui frut- durante i pasti, portanti venivano comunque pre- che antropologo che prevede un
riassunto così. Dal pun- un enigma biologico. L’i- La ricerca dell’orgasmo condazione è meno pro- ti della caccia. E’ que- non possono se dal capofamiglia. Naturalmente inasprimento del conflitto tra i due
to di vista fisiologico potesi più accreditata è da parte delle donne babile in assoluto. sto controllo che sta sedere insieme con qualche sfumatura: l’influenza sessi, a causa dei ruoli sempre me-
alla base del patriar- agli uomini. delle donne sulle scelte dipende- no distinti. ■
Focus 75

? DOMANDE&RISPOSTE
Queste pagine sono
a disposizione dei lettori.
Poiché non è possibile
rispondere a tutti, daremo
la preferenza alle domande
di interesse più generale.
Le risposte sono preparate
dalla redazione; nei casi
in cui si è fatto ricorso
a un esperto, il suo nome
è indicato. Non si danno
risposte private. Scrivere a
FOCUS, Gruner und Jahr/
Mondadori,
Corso Monforte 54
20122 Milano.
Come sono fatte
le carte
telefoniche?
Domanda posta da Franco
Albano di Catanzaro.
Lgnetica.
e carte telefoniche fun-
zionano a banda ma-
E’ uno strato di
microscopici aghi ferro-
magnetici: sottoposti a un
campo magnetico, si o-
rientano nella stessa dire-
zione del campo, e la
mantengono fino a quan-
do non sono sottoposti a
un campo diverso. A far-
gli cambiare direzione,
per esempio, può essere
una testina elettromagne-
tica, che converte i segna-
li elettrici in segnali ma-
gnetici e viceversa. Allo
stesso tempo, però, i cam-
pi magnetici generati da-
gli aghi possono provoca-
re segnali elettrici nei cir-
cuiti di una testina simi-
le. Quando si introduce
la carta nell’apparecchio
telefonico, una prima te-
stina legge l’importo di-
sponibile, sotto forma di
aghi disposti in una certa
direzione. Durante la con-
versazione, la centrale te-
lefonica conta gli “scatti”
e li comunica all’apparec-
chio, fino al termine della
telefonata o dell’importo
disponibile. Quindi, pri-
ma di espellere la carta,
un’altra testina cancella,
cioè modifica l’orienta-
mento degli aghi, di tante
cellette quanti sono stati
gli scatti effettuati.
Focus 84
Che cosa è la malattia del sonno?
Domanda posta da Vittorio
Tenerini di Piegaro (Pg).
I l nome scientifico è tri-
panosomiasi ed è una
malattia causata da un pa-
rassita unicellulare chia-
mato Trypanosoma gam-
biense. Il parassita, a sua
volta, viene inoculato all’
uomo con la puntura di
un insetto, la Glossina
palpalis, comunemente
chiamata mosca tze-tze.
La malattia ha due stadi.
Nel primo, che può dura-
re fino ad alcuni mesi, il
parassita si diffonde nei
linfonodi del collo e si ha
febbre intermittente, in-
grossamento delle ghian-
dole del collo, del fegato e
della milza.
Se non è curata, la ma-
lattia entra nel secondo
stadio, che può durare an-
che diversi mesi. Il paras-
sita si diffonde nel cervel-
lo, dove inizia a distrug-
gere grandi quantità di
cellule, mentre altre ven-
Che cosa fu la rivolta
della Vandea?
Domanda posta da Franco Romagnoli di Massa.
L a Vandea è un diparti-
mento della Francia,
situato sulla costa atlanti-
ca. Nel 1793 la popolazio-
ne locale, composta so-
prattutto da contadini for-
temente conservatori, le-
gati alla tradizione cat-
tolica, alla nobiltà e alla
gono distrutte dalla stessa
reazione immunitaria del-
l’organismo, per eliminare
quelle attaccate. Si ha co-
sì una forma di encefalite
letargica, con tremori e
soprattutto una sonnolen-
za sempre più profonda,
monarchia, si ribellò con-
tro il governo di Parigi:
non accettava alcune sue
decisioni, come la costitu-
zione civile del clero (met-
teva gli ecclesiastici sotto
l’autorità dello Stato, sot-
traendoli a quella della
Chiesa di Roma), e la co-
A sinistra, il
Trypanosoma
gambiense. Sotto,
la mosca tze-tze:
succhiando
il sangue inocula
la malattia.
che con il tempo si tra-
sforma in vero e proprio
coma. Come per la mala-
ria, anche la tripanoso-
miasi può essere prevenu-
ta con appositi medicinali.
La cura, però, è possibile
solo nel primo stadio.
scrizione obbligatoria, ne-
cessaria per difendere il
Paese dagli attacchi di
Prussia, Austria e Inghil-
terra. La Convenzione (il
parlamento nato dalla Ri-
voluzione del 1789) non
poteva tollerare una mi-
naccia interna così grave
proprio mentre gli eserciti
europei coalizzati, con i
quali i nobili vandeani e-
rano in contatto, si prepa-
ravano a invadere la Fran-
cia, e ordinò all’esercito di
reprimere la rivolta. Ci
riuscì il generale
Hoche, ma solo nel
1795 e a prezzo di
terribili massacri. La
Vandea si ribellò
ancora contro il go-
verno di Parigi nel
1799 e nel 1815.
Henry de
Larochejaquelein,
capo della rivolta
vandeana: sul petto
il simbolo, un
cuore con la croce.
La piattaforma di perforazione petrolifera in mare
COME FUNZIONA Che cosa sono i
raggi Roentgen?
Una cit tà sospesa sopra Domanda posta da Gian
Angelo Lunghi di Milano.
S ono i raggi X, scoper-
200 me tri di acqua
ti dal fisico tedesco
Wilhelm Roentgen. So-
no radiazioni elettroma-
N el mare del Nord, tra
la Scozia e la Norve-
gnetiche che si propaga-
no in linea retta, attra-
versano gli oggetti e im-
gia, questa piattaforma 1 pressionano una lastra
estrae petrolio e metano fotografica. Si produco-
da un giacimento a 3 chi- 2 no con il tubo catodico,
lometri sotto il fondo del 3 nel quale è fatto il vuoto
mare. Pesa 70 mila ton- e che contiene due pia-
nellate e poggia su piloni stre metalliche: catodo e
di acciaio in un punto in anodo. Il catodo, attra-
cui l’acqua è profonda versato dalla corrente,
circa 200 metri. 4 emette elettroni che col-
1. Magazzino dei cavi 4 piscono l’anodo. In se-
2. Attrezzi subacquei 10 5 6 guito a ciò, gli atomi del-
3. Sala attesa eliporto 8 l’anodo perdono elettro-
4. Produzione vapore 7 ni, con l’emissione di e-
5. Depurazione del gas 9 nergia radiante, appunto
6. Torre di perforazione 11 i raggi X. Questi sono as-
7. Deposito materiali sorbiti in modo diverso
8. Compressori del gas
9. Raffreddamento gas
10. Locali di servizio
dalle varie sostanze: pas-
sano attraverso la pelle,
il legno o la carta, ma so-
11. Torri di deossigena- 14 no fermati da materiali
zione dell’acqua da 19 più densi come ossa o
iniettare nel giacimento 16 metalli. Perciò, sulle la-
12 14 18
12. Locali di soggiorno 13 21 20 stre ossa e corpi estranei
13. Alloggi risultano come zone più
14. Sale smistamento 15 16 17 chiare e i tessuti molli co-
15. Pompe di iniezione me zone più scure.
dell’acqua
16. Separatori del gas 24
17. Verifica separazione 23 22 Chi ha inventato
18. Depurazione
dell’acqua del pozzo il popcorn?
19. Carburanti Domanda posta da Pietro
20. Zona sostituzione 25 Tranchida di Mazara
trapani e preparazione 26 del Vallo (Trapani).
18
del cemento
21. Compressori gas
22. Fanghi perforazione 13
29 30 Iscaldati,
l popcorn è fatto di
chicchi di mais che,
esplodono per l’
14 31
23. Pompe dei fanghi 26 26 espansione dell’umidità
24. Misuratori interna. Il mais è origina-
25. Impianti di riscalda- 27 28 32 rio dell’America, e i pop-
mento e ventilazione corn più antichi, risalenti
26. Pompe antincendio a mille anni fa, sono stati
27. Pompe ausiliarie 33 trovati in Perù e nello
per l’iniezione di acqua Utah (Stati Uniti). Furo-
28. Pompe del greggio no quindi gli abitanti del
29. Impianti di nuovo continente (india-
spedizione del gas 34 ni, inca, maya) a “inven-
30. Impianto per la se- tarlo”. In Europa il mais
parazione dei liquidi dai restò sconosciuto fino al-
gas da bruciare nella la scoperta dell’America,
“torcia” quando i primi esplora-
31. Impianto per tori avevano osservato
l’aggiunta di additivi che gli indiani usavano il
chimici al petrolio popcorn sia come cibo,
32. Testa del pozzo sia per spargerlo durante
33. Macchine per ispe- le cerimonie religiose e
zionare l’interno dei tubi come decorazione nei ca-
34. Asta di perforazione. pelli.
Focus 85

? DOMANDE&RISPOSTE
Quali velocità e distanza
raggiunge un colpo di pistola?
Domanda posta da Luca
Farchione di Chieti.
Vpuòelocità e portata utile
(è la distanza alla quale
ancora fare danni) di
un proiettile variano per-
ché dipendono da molti fat-
tori: peso, diametro, consi-
stenza della carica esplosi-
va e lunghezza della can-
na. La cartuccia col proiet-
tile più veloce è stata rea-
lizzata dalla Dynamit No-
bel: è un calibro 9 che rag-
giunge la velocità di mille
Perché tra uomo e donna
abbottonature diverse?
Domanda posta da Giorgio Palma di Roma.
Risponde Simona Carcano, insegnante di storia
del costume all’istituto Secoli di Milano.
G li uomini cominciaro-
no a usare i bottoni nel
Medioevo, di solito cuciti
sulla parte destra del vesti-
to: potevano così sbotto-
narsi più facilmente con la
mano sinistra, tenendo li-
bera la destra per l’arma.
Le donne, invece, usavano
per lo più laccetti o abbot-
tonature senza verso, come
Come funziona il barometro?
Domanda posta da Lidia Balasso di Levà di Motecchio Precalcino (Vi).
Focus 86
metri al secondo. Ma il
proiettile è di plastica leg-
gerissima e quindi la gitta-
ta è molto ridotta. La pal-
lottola di metallo più velo-
ce è la 221 Remington: 810
metri al secondo, ma si può
i gemelli dei polsini. Nella
seconda metà dell’800,
quando i bottoni si diffon-
dono anche nel corredo
femminile, viene sancita
per consuetudine la diffe-
renza: gli uomini con la so-
vrapposizione della parte
sinistra del vestito su quella
di destra, mentre le donne
hanno i bottoni a sinistra.
I l barometro è uno stru-
mento che misura la pres-
sione atmosferica, ovvero
il peso dell’aria. Esistono
principalmente due tipi di
barometri: quelli a mercu-
rio e quelli metallici. Il ba-
rometro a mercurio, inven-
tato da Evangelista Torri-
celli nel 1644, consiste di un
tubo riempito di mercurio
con l’estremità superiore
chiusa e quella inferiore
immersa in una vaschetta
contenente anch’essa mer-
curio. La pressione dell’aria
sul mercurio della vaschet-
ta fa innalzare o abbassare
usare poco perché a causa
della sua velocità, col tem-
po corrode la canna. La più
veloce in uso è la 363 Mau-
ser: 560 metri al secondo.
Altri esempi: il proiettile
della Beretta 98 FS ha una
Come si forma la gobba?
Domanda posta da Davide Onnis di Nuoro.
Lcentuazione
a gobba è una protube-
ranza dovuta a un’ac-
della normale
curvatura della spina dor-
sale, chiamata ipercifosi
dorsale. Le cause sono di-
verse. Una è la malattia di
Scheuermann: le vertebre,
schiacciandosi da un lato,
assumono ciascuna il pro-
filo di un cuneo che ha il
taglio rivolto verso l’inter-
no del corpo, incurvando
verso l’esterno la schiena.
Ma la gobba può anche es-
sere causata dalla scoliosi,
il livello del mercurio nel
tubo: misurando il livello
nel tubo rispetto a quello
nella vaschetta si ottiene la
pressione. Meno precisi ma
più pratici i barometri me-
tallici: l’organo sensibile al-
la pressione è una scatolet-
ta appiattita (capsula baro-
metrica) con pareti metal-
liche sottili e ondulate, nel-
la quale viene fatto il vuoto.
Le variazioni di pressione
provocano compressioni ed
espansioni della capsula,
che sono amplificate da un
sistema di leve e trasmesse
a un ago indicatore.
A lato, la Beretta 98
FS. A sinistra,
un proiettile
mentre
esce
dalla
canna.
velocità di 370
metri al secondo
e quello Colt Go-
vernment di 250 metri.
I proiettili sparati con
queste ultime armi hanno
forza per essere pericolosi
a 800 metri di distanza: un
proiettile sparato con l’ar-
ma all’altezza di un metro
tocca il terreno a circa due
chilometri con una velocità
di 40 metri al secondo.
cioè dalla deviazione late-
rale della colonna verte-
brale. In passato, per la
malnutrizione, la gobba
poteva formarsi per l’alte-
razione della crescita del-
le ossa. Può anche essere
congenita: durante lo svi-
luppo del feto, le vertebre
non si formano completa-
mente o assumono una
forma alterata. Più rara-
mente, è dovuta a malattie
come la tubercolosi batte-
rica, che provoca una de-
formazione delle vertebre.
Come agisce sull’uomo
il siero della verità?
Domanda posta da Emiliano Gulotta di Moncalieri.
Iunlmedicinale,
siero della verità è un
precisamente
barbiturico, il cui prin-
cipio attivo è il tiopentale
sodico. Si usa normalmen-
te come preanestetico, per
calmare i pazienti da sot-
toporre a intervento chi-
rurgico, prima dell’aneste-
sia vera e propria. Il nome
di “siero della verità” (del
tutto improprio) deriva dal
fatto che questa sostanza
si usa anche in alcune te-
rapie psichiatriche. Infatti,
il tiopentale blocca nel si-
stema nervoso centrale l’a-
zione dell’acido gammami-
Perché le pile
non si possono
ricaricare?
Domanda posta
da Giovanni Di Milia
di Calitri (Av).
Lliciedueimmersi
pile sono fatte da
elettrodi metal-
in un elet-
trolita, un insieme di so-
stanze chimiche. Quan-
do i due elettrodi sono
collegati tra loro attra-
verso un circuito ester-
no (per esempio la lam-
pada) passano elettroni
dal polo negativo a
quello positivo, per la
differenza di potenzia-
le tra i due metalli: è la
corrente elettrica. La
cessione di elettroni da
un metallo all’altro, pro-
voca però reazioni chi-
miche, che modificano
le caratteristiche dei
due metalli (particelle
dell’uno si depositano
sull’altro), fino a fargli
perdere la capacità di
produrre elettroni.
Alcuni metalli, come
zinco e rame, la perdo-
no definitivamente. Al-
tri (piombo, cadmio) a
determinate condizioni
possono riacquistarla:
con un apposito appa-
recchio si fa passare tra
i due poli una corrente
in senso inverso che
ridà loro le caratteristi-
che chimiche inziali.
nobutirrico (Gaba), un
neurotrasmettitore che ha
funzione eccitante, perché
permette il passaggio degli
stimoli nervosi da una cel-
lula cerebrale all’altra. In
questo modo, il tiopentale
sodico induce nel paziente
uno stato di tranquillità e
rilassamento, che aumen-
ta la “franchezza”, cioè la
disponibilità a parlare. Per
questo i medici lo usano
per interrogare i pazienti
affetti da forme di amne-
sia, di mutismo o di bloc-
co del linguaggio di origine
psicologica.
 ℡ FOCUS ECONOMIA Occupazione e lavoro:
che cosa ne pensano i giovani?
Sondaggio compiuto da Videomusic, a Milano,
E’ proprio vero che il futuro su un campione di ragazzi soprattutto fra i 23
e i 25 anni d’età, alla manifestazione Task ‘95
(incontri fra giovani e aziende sul mercato
per il mondo del lavoro è del lavoro). Alcune risposte sono sorprendenti.
■ Cosa pensa del lavoro interinale (in affitto)?
nebuloso? Forse. Ma grazie Favorevole il 72%, contrario il 21%; incerto il 7%.
■ La soddisfazione economica è l’aspetto più
a scienza e tecnica possono importante del lavoro?
Sì per il 29%, no per il 52%, incerto il 19%.

aprirsi anche nuovi orizzonti ■ Lascerebbe temporaneamente il lavoro per

un corso di specializzazione?
Sì per il 56%, no per il 36%, incerto l’8%.
Prima, la formazione
■ Ritiene che in Italia sia incentivata la mobi- Nicola Cacace, economista.
lità del lavoro? “In futuro posti di lavoro
Sì per il 54%, poco per il 32%, incerto il 14%. a volontà, a patto che
venga risolto il problema
■ Il collegamento scuola-lavoro funziona? della formazione”.
Sì per il 44%, no per il 39%, incerto il 17%.
■ E’ favorevole al telelavoro (lavorare a casa
per mezzo della telematica)?
Sì per il 50%, no per il 33%, incerto il 17%.

Primi, i servizi
Giampaolo Prandstraller,
sociologo. “Nei Paesi
avanzati l’economia
gioca tutto il suo futuro
nel settore dei servizi”.

re la qualità dei propri pro-

dotti, per raggiungere il li-
vello delle nazioni tecnolo-
gicamente più avanzate.
Tecnologia, appunto: tutti
gli studi più recenti confer-
mano che, nel prossimo fu-
turo, sarà necessario un
grandissimo numero di tec-

Che cosa farai da grande?

nici e di operatori in grado
di fare funzionare macchi-
ne sempre più sofisticate.
Già adesso, nelle fabbriche
italiane “lavorano” 20 mila
robot, 7 ogni cento operai,
e si prevede una trasforma-
zione analoga in tutti i set-
tori: ospedali, imprese le-
gate al turismo, aziende
agricole... Quante persone

C
arlo Rossi inizia a
lavorare alle otto:
distende un telo
bianco sul lettino,
indossa il camice. Alle nove
arriva il primo “paziente”.
Carlo Rossi fa il medico?
No, è massaggiatore diplo-
mato, lavora presso un
grande centro sportivo di
Roma, e guadagna più di
due milioni al mese. Que-
sto è il suo primo impiego,
l’ha trovato in tre mesi.
Paolo Bianchi, 45 anni,
laureato in economia e
commercio, ha diretto il
settore “marketing strate-
gico” di tre grandi aziende.
Dall’ultima è stato licen-
ziato sei mesi fa, causa: ri-
duzione del personale. Ep-
pure, la sua era una fra le
qualifiche più richieste de-
gli anni Ottanta.
In Italia il mercato del la-
voro ha cominciato a cam-
biare rapidamente qualche
anno fa. Da noi infatti le
trasformazioni hanno sem-
pre avuto tempi lunghi. Nel
dopoguerra l’occupazione
di massa dipendeva soprat-
tutto dalla produzione in-
dustriale. Negli anni Ses-
santa sono esplosi i settori
della pubblicità e del mar-
keting. Negli anni Settanta
e Ottanta si sono aperti i
settori della elaborazione
elettronica e dei computer.
Nel 1989, improvvisamente
la svolta. «Dopo la caduta
del muro di Berlino, e la
successiva liberalizzazione
dei mercati, il nostro siste-
ma produttivo è entrato in
competizione diretta con i
Paesi stranieri», spiega
Paolo Damia della Mercu-
ri Urval, società di consu-
lenza aziendale che opera
in 14 Paesi, compresi gli
Stati Uniti. « Così le azien-
de, per mantenere i rap-
porti con l’estero, e cresce-
re sui mercati stranieri,
hanno bisogno di econo-
misti, avvocati, dirigenti e
altri professionisti ».
La diretta concorrenza
dei Paesi stranieri ha anche
costretto l’Italia a migliora-
saranno necessarie per in-
stallare e controllare an-
tenne paraboliche, depura-
tori, impianti di acquacol-
tura? C’è chi azzarda: «Fra
dieci anni, nel complesso,
potrebbero servire oltre

▼
Focus 100 Focus 101
 ℡ FOCUS ECONOMIA
La popolazione sta
invecchiando: nel
Duemila affari d’oro
per chi se ne occuperà
300 mila nuovi tecnici spe-
▼
cializzati», dice Nicola Ca-
cace, economista e autore
di una ricerca sulle aree in
crescita, il tipo e perfino la
quantità di professionisti
necessari fino al 2005. Sono
credibili questi dati? «Ab-
biamo utilizzato un meto-
do, il Delphi, inventato ne-
gli Usa nel dopoguerra»,
spiega Cacace. «In sintesi,
si confrontano le previsioni
di più esperti per ogni set-
tore. E si traccia una me-
dia, tenendo conto di va-
riabili come il Pil (Prodotto
interno lordo), lo sviluppo
demografico, e così via». Le
previsioni a breve o medio
termine (dieci anni), dun-
que, sono queste:
● La ricerca scientifica,
pubblica e privata, richie-
derà dai cinque ai settemi-
la nuovi chimici, informati-
ci, matematici.
MESTIERI CHE SAR ANNO FAMOSI
L’ingegnere
della conoscenza
Icinquecento.
n Italia ce ne sono ancora
pochi, tra i duecento e i
Ma il loro ruo-
lo diventerà sempre più im-
portante, soprattutto all’in-
terno dello staff informatico
delle industrie. In che cosa
consiste la professione? In
Usa: un robot industriale controllato via Internet.
● L’agricoltura tradizio-
nale garantirà soltanto il 6
per cento dell’occupazione
(seguendo una tendenza
ormai consolidata in tutto
il mondo occidentale, al ca-
lo degli addetti) ma si apri-
ranno spazi nell’agricoltura
biologica, nella floricoltu-
ra, nel giardinaggio, nella
cura dei parchi.
● La tutela dell’ambien-
te richiederà professionisti
in ogni campo (30 mila per
il disinquinamento delle
acque, altri 30 mila per la
tutela delle aree protette,
120 mila addirittura per lo
smaltimento dei rifiuti so-
lidi urbani).
● Il settore ospedaliero
assorbirà medici e infer-
mieri specializzati in salute
mentale, geriatria e altri ra-
mi legati ai problemi degli
anziani. Un’ovvia conse-
guenza del calo demogra-
sintesi, l’ingegnere informa-
tico applica le tecniche di
intelligenza artificiale per ge-
stire e reperire dati e infor-
mazioni in tempo reale. Co-
me? Attraverso i cosiddetti
«sistemi esperti». Sono pro-
grammi che usano una co-
noscenza, specializzata o
empirica, per risolvere pro-
blemi che dipendono tradi-
zionalmente dagli uomini.
Spetta all’ingegnere inserire
fico: nel 2010 il 49,2 per
cento degli italiani avrà più
di sessant’anni.
● L’area delle telecomu-
nicazioni ha già iniziato la
sua espansione, soprattut-
to in conseguenza della po-
litica delle privatizzazioni.
in questi sistemi il tipo di
informazioni adatte, per ot-
tenere dal computer una ri-
sposta il più possibile pre-
cisa. Attualmente, per ac-
cedere alla professione non
esistono scuole particolari.
La strada migliore? Laurea
in ingegneria o scienza del-
l’informazione, e corsi di
specializzazione (per esem-
pio, quelli per «progettisti
software per applicazioni di
intelligenza artificiale» orga-
nizzati, anche in collabora-
zione con varie Regioni, dal-
la Etnoteam (via Bono Cai-
roli 34, Milano).
Manager
dell’ambiente
E comanager, ecoimpren-
ditore, ecoresponsabile
di produzione, ecoformatore,
consulente di sistemi di ge-
stione ambientale. Arrivano
La Telecom (oggi 95 mila
addetti), che pure dichiara
circa 12 mila esuberi, cerca
professionisti già esperti in
marketing, vendita di siste-
mi, contabilità industriale,
informazione tecnologica.
Alla Omnitel, il gestore pri-
i manager esperti in
tutela ambientale.
Dove lavorano? E, so-
prattutto, dove sa-
ranno impiegati nei
prossimi anni? Ovun-
que: nella pubblica
amministrazione (Sta-
to, Regioni, Comuni,
parchi e zone protet-
te), ma anche nell’in-
dustria e nell’agricol-
tura. In tutti i casi, il
loro compito consiste
nell’attuare, di volta Il calcolo del tasso di fotosintesi.
in volta, le misure
tecniche adatte a protegge- sprudenza o in economia. Al-
re l’ambiente. Queste pro- cune facoltà, comunque,
fessioni richiedono compe- hanno già attivato corsi mi-
tenze diverse, compreso il rati. Tra questi: gestione tec-
diritto internazionale (mirato, nica e amministrativa in a-
ovviamente, alle norme am- gricoltura (presso agraria, a
bientali). Ecco perché può Perugia, Milano, Viterbo);
entrare nel settore non solo gestione delle imprese ali-
chi ha studiato agraria, mentari (università di eco-
scienze forestali, o comun- nomia a Bari e in quella di
que discipline scientifiche. Trieste, ma nella sede di Go-
Ma anche i laureati in giuri- rizia). I corsi durano tre anni.
vato dei telefonini digitali
europei, per quest’anno so-
no già previsti 1.500 nuovi
assunti: soprattutto inge-
gneri di radiofrequenza, in-
gegneri e periti di esercizio,
tecnici (geometri) per la co-
struzione di ripetitori, an-
tenne e apparati radio.
Esiste infine una ten-
denza che non riguarda un
settore specifico, ma li at-
traversa tutti. Ed è la pre-
valenza dei “servizi” sulla
produzione. «Ci sono ser-
vizi alla persona, come l’as-
Il computer
che restaura
Adi decidere
ffreschi, quadri,
opere d’arte. Prima
quale in-
tervento di restauro
adottare, bisogna ana-
lizzare a fondo l’opera
(fotografarla a luce na-
turale e monocromati-
ca, a raggi ultravioletti
semplici e filtrati, a
raggi ultrarossi). In alcuni ca-
si è necessario utilizzare tec-
niche microscopiche per in-
dividuare la composizione
degli strati interni dell’ope-
ra o particolarità non visibili a
occhio nudo. Per quanto ri-
guarda l’intervento vero e
proprio, poi, stanno nascen-
do tecniche più avanzate: al
Centre d’études nucléaires
di Grenoble, per esempio, è
allo studio l’applicazione del-
Mai più senza
computer
Un biologo nella
foresta del
Belize, con fax
e computer
collegati
via satellite
Inmarstat. Nelle
professioni
emergenti l’uso
del computer
è una costante,
come quello
dell’inglese.
sistenza domiciliare agli
anziani. I servizi destinati
alla collettività, come i tra-
sporti. E, naturalmente, le
assicurazioni e i servizi fi-
nanziari in generale», spie-
ga Giacomo Prandstraller,
docente di sociologia all’u-
Restauri
alla basilica
di Troyes
(Francia).
l’energia nucleare per la con-
servazione di reperti lignei o
lapidei particolarmente de-
gradati. In Italia, le possibilità
di lavoro per i restauratori
con il computer aumente-
ranno nei prossimi anni. So-
prattutto presso i laboratori
di restauro delle soprinten-
denze, le gallerie e i musei
civici. Per diventare restau-
ratori, attualmente basta
possedere un diploma di
Sarà vero o falso?
N egli ultimi anni quadri intermedi,
sono nate mol- per esempio, trova
te leggende, in te- lavoro rispondendo
ma di occupazione.
Cosa c’è di vero?
Per ottenere un im-
piego,servono le in-
serzioni sui giornali.
FALSO. In Italia, in
effetti, le offerte di
lavoro a mezzo
stampa sono po-
che. Secondo, le Bisogna conoscere
statistiche soltanto le lingue.
il 7 per cento dei VERO. Soprattutto
Una fabbrica di scarpe: glese. E’ que-
più lavoro in appalto.
niversità di Bologna. «In
particolare, però, aumen-
tano i servizi alle aziende.
Soprattutto quelli destinati
ad accrescere la clientela».
E nascono così figure nuo-
ve, modellate su mestieri
che vengono dall’estero.
scuola media superiore, e
l’attestato di frequenza a
uno o più corsi professiona-
li (li organizzano le Regioni).
Serve anche la laurea in ar-
chitettura (sono già attivi in-
dirizzi specifici). Informazioni:
Assoc. restauratori d’Italia,
Firenze, via S.Nicolò 87.
Studiare
l’ereditarietà
D i che cosa si occupa il
genetista medico? Es-
senzialmente, valuta il ri-
la lingua straniera
più importante.
Il posto di lavoro
non si cambia.
FALSO. L’assunzio-
a un annuncio. Il ri-
manente 93 per
cento, invece, ci
A un anno dalla lau-
rea, è più difficile
trovare lavoro.
ne in una azienda
non è più “per la vi-
ta”. In futuro il mer-
riesce grazie alle
proprie conoscenze
VERO. Un’afferma-
zione azzardata.
cato del lavoro of-
frirà soprattutto
(ma questo non e- Però, secondo le contratti a tempo
quivale necessaria-
mente a una racco-
statistiche, il mag-
gior numero di as-
determinato, e pre-
mierà soprattutto
mandazione). sunzioni avviene consulenti e colla-
proprio entro un an- boratori esterni.
no dalla tesi (con l’
eccezione per il cor- Gli immigrati sot-
so in Scienze natu- traggono lavoro.
le lingue dei rali: in media, la ri- FALSO. Attualmen-
Paesi che già cerca dura 18 me- te gli extracomuni-
svolgono un’ si). Dopo, le proba- tari vengono impie-
intensa attività bilità diminuiscono. gati solo nei settori
commerciale “scoperti”: la pa-
con l’estero, Lavoreremo tutti al storizia in Abruzzo,
come il Giap- computer. l’industria conciaria
pone oppure VERO. E indipen- napoletana, quella
la Germania. dentemente dalla conserviera. E la
In realtà, però, qualifica raggiunta. pesca in Sicilia: a
in tutti i setto- I primi segnali si so- Marzara del Vallo
ri professiona- no già verificati: alla (Trapani), gli equi-
li si parla in- Fiat di Melfi, per paggi sono formati
esempio, lo usano quasi escusivamen-
sta, insomma, già tutti gli operai. te da nord africani.
Qualche esempio? Pren- mento di un punto vendita
diamo un semplice nego- (il cui l’arredamento deve
zio, o un supermercato. essere studiato in modo da
Oggi non basta riempirli di spingere all’acquisto) e il
prodotti, ma bisogna sa- visual merchandiser (per i
perli anche presentare. E supermercati). ■
allora ecco lo store planner, Olga Noel Winderling
responsabile dell’allesti-
schio di malattie ereditarie medica (sempre all’univer-
sui singoli pazienti, confron-
tando i dati dell’anamnesi
sità. Durata: 4 anni), dove
si studia anche biologia mo-
familiare con quelli della ge- lecolare. Per chi, invece,
netica medica. Scopo: indi- vuole dedicarsi alla preven-
viduare i rischi legati all’e-
reditarietà, soprattutto quel-
li che una coppia può tra-
zione post concezionale
(permette di individuare
eventuali anomalie geneti-
smettere al futuro bambino. che del feto, e di attuare
E quindi suggerire tratta- tempestivamente terapie
menti preventivi o terapeu- mirate) è necessaria la spe-
tici adeguati. Naturalmente, cializzazione in ostetricia e
per intraprendere questa ginecologia (5 anni).
▼
professione è
necessaria la
laurea in me-
dicina e chi-
rurgia. E la
specializzazio-
ne in una scuo-
la di genetica
L’analisi di
una struttura
di Dna in un
centro di
ricerche
in Israele.
Focus 103
 ℡ FOCUS ECONOMIA
Facoltà per facoltà, ecco i posti
di lavoro offerti: oggi e nel Duemila
La laurea serve
(quasi) sempre
I
▼
ngegneri nucleari?
Astrofisici? Esperti in
informatica? Niente
affatto: in cima alla
classifica delle professioni
più richieste ci sono rap-
presentanti e venditori. Per
svolgere queste attività
non è necessario essere
laureati. E, in effetti, oggi
un titolo di studio fino a ie-
ri considerato elevato non
garantisce, da solo, l’as-
sunzione. Anzi: nel 1993,
se dieci offerte di lavoro ri-
chiedevano un diploma di
scuola media superiore, so-
lo sei richiedevano la lau-
rea. E’ quanto risulta dal-
l’ultima rilevazione del
Centro statistiche azienda-
MESTIERI CHE SAR ANNO FAMOSI
Biotech
a colazione
P uò lavorare presso indu-
strie chimiche, farma-
ceutiche. Ma anche in quel-
le agro-alimentari. Il biotec-
nologo chimico effettua ri-
cerche sui composti di base,
Focus 104
li di Firenze che, insieme
con l’Isfol (Istituto per lo
sviluppo della formazione
professionale dei lavorato-
ri), analizza ogni anno cen-
tomila inserzioni per ricer-
ca di personale. In futuro,
allora, per trovare un im-
piego basterà studiare me-
no? E’ vero il contrario.
Diventa indispensabile per
tutti aggiungere, alla for-
mazione scolastica tradi-
zionale, studi più speciali-
stici. Per individuare quel-
li giusti, presso tutte le
scuole superiori sarà pre-
sto disponibile un software
(“Filo d’Arianna 2”, in
programma Windows) ri-
sultato di una ricerca orga-
come aminoacidi, dolcifi-
canti, aromi, ormoni, enzimi,
vaccini, e così via. Per farlo,
utilizza sistemi diversi a se-
conda del prodotto. In parti-
colare: tecniche microbiche,
che cioè richiedono l’uso di
microrganismi. Oppure di in-
gegneria genetica ed enzi-
matica. Anche le competen-
ze richieste variano a secon-
da dell’area pro-
fessionale scelta.
Quelle fondamen-
tali, comunque,
sono comuni e ri-
guardano: biologia
molecolare e cel-
lulare, biochimica,
microbiologia, bio-
chimica della nu-
trizione, farmaco-
Studi sulla
conservazione
del pomodoro
in una industria
agroalimentare.
nizzata dalla Fondazione
Agnelli di Torino: ogni stu-
dente potrà inserire nel
computer i propri dati, at-
titudini e preferenze. Quin-
di leggere sul video gli
sbocchi professionali più
promettenti, regione per
regione, e perfino i corsi di
formazione o le facoltà più
adatte a cui iscriversi dopo
la maturità. Ma, in genera-
le, oggi ci sono già lauree
più “utili” di altre? Certo:
ecco quante possibilità di
lavoro esse offrono ora (se-
condo i dati Istat sui lau-
reati nel 1991). E quante,
invece, fino all’anno Due-
mila secondo le previsioni
dell’Isfol.
logia applicata, batteriologia
e virologia, enzimologia, im-
munologia. Per diventare
biologi chimici è necessaria
una laurea in chimica, bio-
logia, farmacia o scienza del-
l’alimentazione. E successi-
vamente la frequenza di cor-
si specifici, che vengono or-
ganizzati sia dai principali
istituti di ricerca, sia dalle
più importanti industrie chi-
miche, pubbliche o private.
Progettare
al video
G li operatori Cad e Cam
sono in pratica gli im-
piegati del futuro. L’opera-
tore del sistema Cad (Com-
puter aided design) elabora
progetti complessi per l’edi-
lizia, l’aeronautica, la mi-
croelettronica, la meccani-
ca di precisione. L’operatore
Cam (Computer aided ma-
● Gruppo
➧
di ingegneria
Ingegneria, architettura
e urbanistica (circa 250 mi-
la iscritti, attualmente) so-
no le facoltà che garanti-
scono le maggiori possibi-
lità di occupazione: attual-
mente, infatti, lavora circa
Disegno tecnico al computer, in un centro studi Mercedes.
nifacture), invece, controlla
tutte le fasi della produzione
industriale. Questi tecnici
avranno sempre più possi-
bilità di lavoro sia in studi di
consulenza esterni alle a-
ziende, sia all’interno delle
aziende stesse. L’esperto in
Cad, in particolare, potrà la-
vorare facilmente in proprio,
o presso studi di progetta-
zione. Come prepararsi? I ti-
toli di studio favoriti sono:
il 92 per cento dei laureati
in questo gruppo. Dove?
Soprattutto nell’area pro-
duttiva delle aziende e in
quella della ricerca. In me-
dia, ha maggiori possibilità
chi sceglie ingegneria mec-
canica, elettrotecnica, elet-
tronica, mentre le proba-
diploma di geometra, di pe-
rito elettrotecnico o mecca-
nico. Oppure laurea in ar-
chitettura o in ingegneria.
Per acquisire competenza
sui singoli sistemi informati-
ci, poi, si possono frequen-
tare corsi di formazione pub-
blici che, di solito, dipendo-
no dalle Regioni. Oppure pri-
vati: in genere, li organizzano
le maggiori aziende produt-
trici di software.
bilità di trovare un impiego
scendono per gli architetti
(88,8 per cento). E in futu-
ro? La situazione sembra
ancora molto prometten-
te: nel 1999, in Italia servi-
ranno ancora esperti in
questi settori. Addirittura,
dovrebbe esserci spazio
L’operaio
elettronico
E’ l’operaio moderno: il
meccatronico sta a me-
tà strada fra il meccanico
tradizionale e l’elettronico.
Possedere competen-
ze diverse consente a
questo nuovo profes-
sionista dei motori di
trovare lavoro nelle of-
ficine, e nelle grandi in-
dustrie automobilisti-
che. Perché? Oggi si ri-
chiede l’uso di attrez-
zature sofisticate an-
che a chi, fino a ieri,
svolgeva attività esclu-
sivamente manuali.
Già ora il meccatronico
(installatori di antenne
Linea di montaggio
per auto, ormai del
tutto automatizzata.
per 7500 laureati in più di dale, politica... Gli iscritti
quelli che saranno dispo- sono circa 185 mila. Sce-
nibili sul mercato. gliere queste facoltà con-
viene ancora, consideran-
do che il 90 per cento circa
● Gruppo dei laureati in queste disci-
➧
economico pline ha trovato lavoro.
Economia e commercio,
economia statistica, azien-
Operano in tutti i settori
professionali, ma soprat-
tutto nell’area amministra-
L’esercito tiva, in quella legale e fi-
nanziaria. I laureati in sta-
dimezzato tistica sono concentrati nei
Una biblioteca campi “elaborazione dati”
universitaria. e “sistemi informativi”. Nei
In Italia gli
iscritti alle prossimi anni, però, le pos-
varie facoltà sibilità di trovare un im-
sono in tutto piego scenderanno: da qui
un milione e al 1999 entrerà nel mondo
75 mila. Quasi del lavoro fra il 45 e il 55
metà sono però per cento dei laureati .
“fuori corso”,
cioè in ritardo
con gli studi.
➧
● Gruppo
agrario
Scienze agrarie e fore-
stali, medicina veterinaria,
sono facoltà del futuro: at-
tualmente, infatti, ha un la-
voro l’80 per cento circa
dei laureati in queste disci-
pline. Gli iscritti attual-
mente sono oltre 20 mila,
seimila dei quali di fresca
immatricolazione. Ma nei
prossimi quattro anni per
loro ci sarà ancora più spa-
zio: nel 1999 serviranno in-
fatti almeno 1700 esperti
in più rispetto a quelli che
verranno “immessi” sul
mercato del lavoro.
paraboliche, elettrauto e- cato, invece, prepararsi ade-
sperti dei nuovi impianti di
iniezione elettronica,fabbri
guatamente. Per imparare a
svolgere questa attività, in-
specializzati nella lavorazione fatti, non esistono a ancora
dei metalli leggeri) incontra corsi di specializzazione. Bi-
poche difficoltà nel trovare
un impiego. E, per i prossimi
anni, è prevista una richiesta
sogna possedere un diplo-
ma in perito meccanico e
elettronico. E, dopo l’assun-
ulteriore. E’ ancora compli- zione, seguire i corsi di for-
mazione organizzati all’inter-
no dell’azienda.
Lo stratega
del commercio
Igrandi
l responsabile di logistica
commerciale lavora per
aziende, come gli i-
permercati o i mercati all’in-
grosso. E svolge molte atti-
vità diverse: organizza i flus-
si delle merci, definisce il si-
stema dei trasporti, coor-
dinando anche l’attività dei
vari addetti, provvede all’a-
deguamento degli spazi di
stoccaggio. Inoltre, predi-
● Gruppo
un impiego il 70 per cento
➧
scientifico dei laureati.
Matematica, fisica, chi-
mica, geologia. La prepa-
razione scientifica per ora ● Gruppo
➧
garantisce un lavoro al 79 letterario
per cento dei laureati (gli Vita difficile per chi ha
iscritti sono 118 mila). In
generale, gli sbocchi prin-
scelto gli studi umanistici,
dalla filosofia alla storia,
cipali sono: insegnamento, dalle lingue straniere alla
impiego nell’area dei siste- psicologia (210 mila iscritti,
mi informativi ed elabora- con 97 mila fuori corso).
zione dati (laureati in Per ora, infatti, le possibi-
scienza dell’informazione), lità di trovare un impiego,
nella ricerca (soprattutto, ma spesso saltuario, si ag-
laureati in chimica e chi- girano intorno all’80 per
mica industriale), nel com- cento. Nei prossimi anni,
mercio (in particolare, lau- però, le possibilità scende-
reati in farmacia). E chi si ranno al 45 per cento. Fin-
iscrive adesso all’univer- ché, nel 1999, sul mercato
sità? Le prospettive sono saranno presenti ben 65
medie: fino al 1999 è pre- mila laureati disoccupati.
visto l’ingresso nel mondo
del lavoro del 58 per cento
➧
dei laureati. ● Gruppo
giuridico
Chi ha scelto giurispru-
● Gruppo denza (ha un lavoro circa il
➧
medico 59 per cento dei laureati),
I neo-dottori (46 mila gli trova posto nell’area lega-
iscritti a medicina) trova- le (ma non della libera pro-
no lavori stabili o saltuari fessione), in quella finan-
nell’84 per cento dei casi, ziaria e amministrativa. Pun-
ma le possibilità salgono tare su questi settori (gli i-
soprattutto per chi sceglie scritti sono 175 mila) è una
odontoiatria (94,1 per cen- garanzia a lungo termine:
to). Che cosa accadrà in fu- la richiesta di esperti, in-
turo? La richiesta di spe- fatti, salirà. E, da oggi fino
cialisti in questo campo ri- alle soglie del Duemila,
marrà più o meno stabile: ogni anno entrerà nel mon-
in media, nei prossimi quat- do del lavoro dal 78 all’85
tro anni dovrebbe ottenere per cento dei laureati. ■
Una riunione per l’addestramento di venditori.
spone sistemi informatici laurea in ingegneria, mate-
per il controllo del flusso dei matica, fisica o scienze eco-
prodotti, programma gli ac- nomiche. Poi: conoscenza
quisti, coordina l’azione dei del sistema informatico Edp
vari settori, è responsabile (per la gestione del movi-
della comunicazione-dati fra mento delle merci). Corsi
i punti vendita periferici, il vengono organizzati dal po-
magazzino, la centrale di- litecnico di Milano e dall l’I-
stributiva e i fornitori... E’ un psoa di Torino. Attualmente
esperto a tutto campo, dun- non esistono scuole specifi-
que. E la sua collaborazione che. Per suggerimenti e cor-
diventerà sempre più pre- si: Associazione italiana di
ziosa. Come iniziare? Anzi- logistica (Ailog, Milano, tel.
tutto, è indispensabile la 02/66.71.06.22)
Focus 105
 Sport - Sui pedali si allenano cuore e polmo ni e si cura anche
P
oeti, santi, navigatori?
l’insonnia. Ecco una guida alla bici di prima vera Macché. Quello italiano
è un popolo di ciclisti,
stando almeno alle stati-
stiche. Ogni anno infatti si com-

Hai voluto la
prano da noi 4 milioni e mezzo di
biciclette, il 70 per cento delle qua-
li sono mountain-bike. Ma anche
nel resto del pianeta il ciclista è
una razza prospera: tanto che nel
mondo si comprano 3 bici per ogni
automobile nuova. Questo mezzo
di trasporto, insomma, oggi sem-
bra avere un brillante futuro, men-

bicicle tta?
tre meno di vent’anni fa sembrava
destinato a sparire.
Merito della tecnologia, che ne
ha fatto allo stesso tempo un mez-
zo di trasporto capace di scivolare
agilmente nel caos del traffico ur-
bano, ma anche un mezzo turistico
Fatica alternativo, per dare alle giornate
misurata di vacanza ritmi più naturali e sa-
lutari, e infine un attrezzo sportivo
Un atleta si pressoché completo e alla portata
sottopone a
una prova per di tutti, per migliorare il benesse-
verificare re fisico.
l’efficienza
dell’apparato ● Il pedale abbassa
cardiocircolatorio. la pressione
Esami di questo «Pedalare è una delle attività
tipo servono più efficaci per conquistare una
a stabilire a buona forma», conferma En-
quale tipo di rico Arcelli, medico sporti-
sforzo si può
sottoporre vo. «In primo luogo per-
l’organismo e ché si tratta di un’attività
per quanto tempo. aerobica: uno sport cioè
che comporta un impe-
gno costante e fa lavo-
rare assiduamente, e per
decine di minuti, cuore e
polmoni. Come risultato,
nell’organismo diminuisce
il colesterolo cattivo (quello
legato alle lipoproteine Ldl) e fa
aumentare quello buono (legato
alle Hdl), abbassando il rischio di

▼
Cibi leggeri
e bere molto
C ome bisogna nutrirsi
in una giornata da
trascorrere in bicicletta?
«Anzitutto bisogna fare
una prima colazione
ricca di cibi digeribili ma
energetici: pane, burro frutta, merendine non
e marmellata o miele, troppo cariche di grassi,
frutta o succhi di frutta, oppure bustine energeti-
yogurt o latte», consiglia che da diluire in acqua.
Oliviero Sculati, dietolo- Soprattutto d’estate
go. «Nelle ore successi- bisogna bere un po’
ve è bene fare spuntini d’acqua, di tè o di un
frequenti ma leggeri: integratore idrosalino
biscotti secchi, qualche ogni quarto d’ora, per
tavoletta di cioccolato, evitare la disidratazione».

Focus 107
 Vuoi dimagrire? Vai piano
C’è un solo per chi soffre di pressione alta. Ne-
gli sport isometrici (body-building,
sollevamento pesi), invece, i mu-
peso consuma da 300 a 400 calorie,
con un calo di peso di 50-60 gram-
mi. Non è molto, ma se si pedala
L’infortunio in bici è in effetti
frequente, e il trauma cranico è un
rischio molto grave per i ciclisti:
e genitale. Infine, qual è il sistema
migliore per riprendere a pedalare
dopo un lungo intervallo inverna-

C hi pedala pia-
no va lontano
il consumo di
grassi è tanto
grassi. Conside-
rando che a bassa
rischio, una scoli rimangono in tensione per
vincere una resistenza fissa: questo
tutti i giorni per circa un’ora si bru-
cia almeno un chilo e mezzo di
«Battere il capo al suolo mentre
si sta pedalando a 40 chilometri
le? «All’inizio è consigliabile pe-
dalare per non più di 30-45 minuti
e brucia più gras-
so. Come si può
maggiore quanto
più è bassa la ve-
velocità è anche
possibile pedalare
caduta: ma fa salire soprattutto la pressione
minima e sono perciò sconsigliati
grasso al mese, 18 chilogrammi in
un anno. A patto, naturalmente,
all’ora equivale all’impatto per una
caduta da 6 metri di altezza», dice
a seduta, mantenendo una media
di 15-20 chilometri all’ora, e cer-
per chi è iperteso. Un altro van- di non aumentare gli introiti ali- Giovanni Miserocchi, neurochi- cando di salire in sella almeno tre
verificare dai dati
di questa tabella
(riferita a una per-
locità. Questo ap-
parente paradosso
è spiegato dal fat-
più a lungo, non
c’è dubbio che
chi punta a perde-
basta il casco taggio del ciclismo è dato dal fatto
che esso si effettua “in scarico di
mentari.
Ci sono controindicazioni all’u-
rurgo presso il Policlinico di Mi-
lano. Problema ricorrente del ci-
volte a settimana», consiglia Ar-
celli. «Ed è molto meglio restare in
sona di 70 chilo- to che ad alte ve- re peso dovrebbe gravità”. Non ci sono cioè impatti so della bicicletta? «Chi è appena clista sono anche le bronchiti: «La pianura, usando rapporti agili, e li-
grammi, che peda- locità l’organismo impostare allena- del corpo con il terreno: si subi- uscito da un infarto o da un tra- prima, semplice regola per preve- mitandosi al massimo a qualche
la per un’ora), la utilizza come “car- menti prolungati infarto. Inoltre, combatte l’ansia e scono così pochi microtraumi alle pianto cardiaco viene messo do- nirle, è di respirare con il naso, in breve salita. Solo dopo uno o due

▼
spesa energetica burante” gli zuc- e a bassa velocità, l’insonnia, regolarizza l’attività in- ossa, ai tendini, alle articolazioni e po pochi giorni in sella a una bici modo da riscaldare, umidificare e mesi i percorsi potranno essere al-
è tanto maggiore cheri, mentre alle piuttosto che
quanto più alta è basse andature allenamenti brevi testinale, previene l’osteoporosi. perciò questo sport è adatto alle da camera per la riabilitazione: filtrare l’aria», spiega Arcelli. «I- lungati senza rischi». ■
la velocità, mentre brucia soprattutto a ritmi intensi. E’ un’attività sportiva che non ri- persone obese o in sovrappeso, dunque è facile intuire come il ci- noltre, finché è possibile, è bene Alessandro Mazzucchelli
chiede bruschi cambiamenti di rit- per chi ha disturbi alla schiena op- clismo sia tra gli sport più consi- pedalare lontani dal traffico e da
Velocità Spesa energetica Grasso consumato mo e permette, al contrario, di gra- pure soffre di osteoporosi. gliabili in assoluto», dice Arcelli. smog, polveri e fumi irritanti». Da- Per saperne di più:
km/h calorie grammi duare lo sforzo in relazione alle «In genere è vietato soltanto alle gli studi di urologi e andrologi ar- Enrico Arcelli e Fulvio Astori, Peda-
25 1250 140 condizioni di allenamento». ● Attenzione a persone che soffrono di giramenti riva però il monito a non esagera- lare è bello, Sperling & Kupfer.
30 1600 140 Pedalare è anche un’attività iso- testa e bronchi di testa, di turbe dell’equilibrio, di re comunque con le ore passate in Aldo Sassi, Stambecco a due ruote,
tonica (significa che le contrazioni Durante un’ora di bicicletta, al- vertigini o perdite di coscienza. sella: i prolungati sfregamenti e Edi-Ermes.
35 2050 120 e decontrazioni muscolari si alter- la velocità di circa venti chilometri Tutto, ovviamente, per il pericolo compressioni potrebbero provo- Guido Regazzoni, La bicicletta, Guide
40 2600 95 nano ritmicamente), consigliabile all’ora, una persona di 60 chili di di una caduta». care disturbi all’apparato urinario pratiche Mondadori.

Esiste una bici per ogni necessità: per le brevi passeggiate, per le escursioni, per il fuoristrada, o solo per sfuggire al traffico

Due ruote
Sotto, un inclinometro. Dice
Gran turismo CONTACHILOMETRI di quanti gradi è inclinata la
americana Un contachilometri strada che si sta percorrendo:
da montare sul allo zero corrisponde un
La Specialized Work, una manubrio. Un percorso in piano, le cifre al
mountain bike per percorsi medi e magnete, applicato di sopra indicano la salita
lunghi, con cambio di velocità a 21 alla ruota, viene e quelle al di sotto la discesa.

su misura
rapporti, molto diffusa negli Stati attivato dal passaggio
Uniti e venduta anche in Italia. dei raggi e calcola INCLINOMETRO
velocità massima
e media, e la
distanza percorsa.

COMPUTER
A sinistra, il

I
l mercato delle biciclette e de- computer da
gli accessori è ormai vastissi- bici: calcola
mo. Per non fare un acquisto le calorie
sbagliato, bisogna avere anzi- consumate
tutto chiare le proprie esigenze. in base ai
Ecco alcune indicazioni sui mate- chilometri
riali più adatti ai diversi scopi. percorsi. Rileva
inoltre velocità
1. Quale bicicletta? e temperatura.
Chi intende partecipare a ga-
re, sia pure del tipo “non com-
petitivo”, è bene che acquisti
una bici tradizionale da corsa. ATTACCHI
Solo chi intende davvero pe- Gli attacchi
dalare per sentieri e prati alpi- consentono di
ni, spiagge e greti di torrenti, ancorare il piede
dovrebbe scegliere una moun- al pedale e
tain-bike, tecnicamente com- di pedalare con
meno fatica. In
plessa. Invece, una city-bike caso di perdita
(cioè una mountain-bike resa più dell’equilibrio,
confortevole da accessori come pa- è sufficiente un
rafanghi, luci, catarinfrangenti, movimento laterale
campanello e portapacchi, tutte co- del piede per
se assenti nei modelli più estremi) sganciarlo dal
è adatta a chi gira soprattutto nei pedale, evitando
centri urbani e si concede solo la caduta.
▼

Focus 108 Focus 109

Si può avere una buona
bici, adatta ai lunghi viaggi,
per meno di un milione
qualche scampagnata domenicale
▼
su strade sterrate.
Per il cicloturista che compie
percorsi medio-lunghi su strada oc-
corre una bici cosiddetta “da
trekking”: è robusta, con 18-21
rapporti come una mountain-bike,
ma ha ruote più grandi e coperto-
ni più stretti, per offrire meno at-
trito sull’asfalto. E’ munita di bor-
se, portacartina, buona fanaleria,
portapacchi. Il ventaglio dei prez-
zi è amplissimo: si va da 300 mila li-
re a 10-12 milioni di lire. Per esem-
pio: a 700-800 mila lire si trovano
mountain-bike con telaio in acciaio
cromo-molibdeno, cambio a 21 ve-
locità e freni cosiddetti a cantile-
ver, che rendono la frenata più
dolce e graduale.
2. Quali accessori?
E’ molto utile il portabiciclette
da montare sul baule dell’auto in-
vece che sul tetto: è infatti più ae-
rodinamico, e si risparmia dunque
benzina. Abbastanza prezioso è
anche il minicomputer da applica-
re al manubrio: registra la velocità
(all’istante e media), il chilome-
traggio percorso, le pulsazioni car-
diache e le calorie consumate. Uti-
le (ma riservato ai più esperti nel-
la manutenzione della bici) è an-
che il kit di emergenza: di solito
contiene raggi, mastice, chiave in-
glese, grasso e tubolari di ricam-
bio. Infine il casco. E’ molto im-
portante, giacché in caso di inci-
dente è proprio la testa del cicli-
sta a essere più esposta. Ci sono
molti tipi di caschi: i modelli “da-
nesi” (cioè quelli a spicchi) sono i
più leggeri, permettono una buona
traspirazione e possono stare in ta-
sca (molti li usano soltanto in di-
scesa). Sono però meno sicuri,
giacché non riparano dall’urto con-
tro spigoli (per esempio, il gradino
del marciapiede). Più pesanti, più
caldi e meno traspiranti, sono in-
vece i caschi con la calotta interna
in polistirolo, e l’esterno in poli-
carbonato: costano di più, ma sono
anche più sicuri.
3. Quali indumenti?
Un abbigliamento adeguato è
importante soprattutto quando ci
si allontana dal centro cittadino e si
Focus 110
affronta la campagna. I pantaloni
devono essere comodi e conforte-
voli. I pantaloncini elasticizzati,
aderenti alla coscia, sono da pre-
ferire: grazie al rivestimento inter-
no in pelle, attutiscono gli sfrega-
menti ed evitano irritazioni. Pos-
sono addirittura sostituire gli slip,
frequenti fonti di attriti. A contat-
to con la pelle è bene portare una
maglietta in tessuti sintetici come il
transtex o il capilene, che assorbo-
no bene il sudore, traspirano e la-
sciano la schiena asciutta. Sopra,
meglio una maglietta in lycra (con-
sente la traspirazione e non assor-
be umidità). Nello zainetto è con-
sigliabile portare una giacca a ven-
to leggera. Le scarpe, infine. Se la
bicicletta ha i pedali da corsa è gio-
coforza usare adeguate scarpette
da corridore, che proteggono e
guidano il piede. Se i pedali sono
normali (come nella maggior par-
te dei modelli da turismo) bastano
le scarpe da ginnastica.
Agenzie, guide e itinerari
Ezatecco alcune agenzie e
organizzazioni specializ-
in viaggi in bicicletta.
● Ovunque (tel. 059/
33.24.23). Pubblica
il catalogo “Viaggi in bici”
con proposte in Olanda
(anche bici+barca), lungo
i castelli della Loira,
le sponde del Danubio, in
Bretagna e in Camargue.
● Etruria Bike (tel. 06/
50.71.470) propone raid
ciclistici in Andalusia,
Corsica, Irlanda, Danimar-
ca, Islanda e Italia.
● Crismatours e Cts
(tel. 06/58.98.641 e
06/46.791). Propongono
percorsi sui 15 mila
chilometri di piste
ciclabili dell’Olanda.
● Wwf Italia
(tel. 06/85.30.12.44).
Organizza passeggiate
in bicicletta nel parco
nazionale delle foreste
casentinesi e nell’oasi Wwf
di Le Cesine, sull’Adriatico.
Inoltre, organizza week-
end sull’Appenino
Strade, alberghi, e
I
l cicloturismo sta guada- mountain-bike e biciclette da scoprire ostelli della gioventù
gnando sempre più at- corsa in ottimo stato a prezzi del tutto particolari: linde
tenzioni da parte degli ragionevoli (da 17 mila a 30 stanze a 2 o 4 letti, spesso
anche treni, dall’ operatori turistici. Qui di
seguito, ecco alcuni itinerari
mila lire al giorno). C’è anche
l’opportunità di affittare la
rivestite dai caldi toni del
legno, qualche volta ricavate
Italia alla Finlandia per una vacanza in bicicletta.
● Un autentico paradiso
bici presso una stazione ferro-
viaria e riconsegnarla in un
da ville padronali o fattorie,
spesso attrezzate con saune
per i cicloturisti è l’Austria altra. Quando si è stanchi e con biciclette a disposizione
alpina, o meglio le regioni del di pedalare, o si prevede una degli ospiti. Un esempio: se
Turisti
Tirolo, del Voralberg e del tappa poco interessante, si si affitta la bici presso l’ostello
Salisburghese. Anzitutto per può caricare la bicicletta sui Poroholman di Rauma si può
le piste ciclabili riservate, vagoni dei treni locali (con- pedalare per un totale di 200
lontane dalle arterie automo- trassegnati dalla figura di una chilometri nello splendido
bilistiche, asfaltate ma anche bicicletta bianca). Infine, in arcipelago di Turku, passan-
con tratti sterrati. Nel Sali- tutta l’Austria alpina esistono do gratuitamente da un’isola
sui
sburghese, dagli Alti Tauri alberghi e locande su misura all’altra sulle chiatte di linea.
fino a Salisburgo, si possono per il ciclista, officine mecca- ● Un altro interessante
percorrere fino a 300 chilo- niche ben distribuite, e gruppi percorso cicloturistico si
metri, tutti descritti dettaglia- che organizzano corse non svolge sul Danubio, lungo
tamente in un opuscolo competitive. Informazioni: piste ciclabili che corrono
pubblicato dall’ente turistico Turismo austriaco, sugli argini. Il solo tratto tra
pedali
locale. Intorno al lago di Co- tel. 02/58.30.72.20. Passavia e Vienna è percorso
stanza si possono percorrere ● Altri Paesi che favorisco- ogni anno da 100 mila ciclisti.
120 chilometri, e più di 80 no molto il cicloturismo sono La pista ciclabile completa
sono stati “attrezzati” nella Svizzera, Danimarca, Olanda, è addirittura lunga 1260
valle del Reno, in Voralberg. Francia e Finlandia. L’Ente chilometri, da Donaueschin-
In Tirolo esistono 17 diver- del turismo finlandese (via gen fino a Budapest.
si itinerari, di varie difficoltà, Larga 4, tel. 02/86.46.49.14, ● In Italia il cicloturismo
descritti da una guida ciclisti- Milano) offre interessanti organizzato è invece ancora
ca dettagliata (vedere il riqua- combinazioni “ostello e agli albori. Sull’altopiano
dro) ed è possibile noleggiare bicicletta”, che permettono di dello Sciliar, nelle Dolomiti
dell’Alto-Adige, si può
usufruire della formula Bed
& Bike: in alcuni hotel
■ di Castelrotto, Siusi e Alpe di
Siusi si può prenotare anche
una mountain-bike su misura.
L’Azienda di soggiorno
Sciliar ha pubblicato una
pratica guida per gli amanti
tosco-umbro-marchigiano,
con base nella suggestiva
oasi di San Benedetto
della bicicletta, con la descri-
zione di 13 itinerari sui sentie-
ri di montagna. Informazioni:
di Lamoli (tel. 0722/ tel. 0471/70.63.33. “Bike
80.133).
● Federazione italiana Hotels” è invece una catena
amici della bicicletta, alberghiera dedicata ai ciclo-
presso Tuttinbici turisti: l’ha ideata Anteprima
(tel. 0522/30.32.47). (tel. 02/80.56.245), un tour-
Raccoglie una quarantina operator milanese. Tra
di gruppi sparsi in tutta i servizi offerti, il noleggio
Italia, che organizzano di biciclette presso l’hotel, il
escursioni amatoriali. ricovero del proprio mezzo
● Alcune guide durante la notte, la possibilità
turistiche per itinerari
ciclistici in in Italia. di prenotare tappa dopo
- Il giro d’Italia in biciclet- tappa senza portar dietro
ta, 50 itinerari alla portata denaro contante, ma
di tutti, di Gian Marco staccando coupon prepagati.
Pedroni, Oscar Mondadori.
- Percorsi ciclo-turistici
nella provincia di Milano,
edito dalla Provincia
di Milano e distribuito
gratuitamente.
- Il PedalaVeneto,
pubblicato da Edizioni
Ambiente, Milano.
- Fiemme e Fassa, di
Maurizio Capobussi,
Athesia, Bolzano.
 Comportamento - Arrivano perfino a diecimila, compresi quelli minimi, nella vita quotidiana. E c’è chi non

Gli esami non fini scono mai C

riesce ad affrontarli

hi si ferma al diploma, uf-

ficialmente ne deve supe-
rare solo tre: l’esame di
quinta elementare, quello
di terza media e la maturità. Per
chi raggiunge la laurea, invece, gli
esami diventano mediamente una
trentina, tesi compresa. Pochi?
clienti, o durante le gare sportive
(anche questi sono esami) si può
arrivare a diecimila, in una vita!
Per diecimila volte un “esamina-
tore” giudica un “esaminato”. Per
diecimila volte la posta in gioco è
altissima: soprattutto perché chi
non supera l’esame perde, o crede
di perdere, la stima degli altri.

Niente affatto, considerando che
anche dopo la scuola ognuno deve
affrontare prove a catena: dall’e-
same per la patente di guida a
quello per iscriversi a un albo pro-
fessionale... A che cifra si arriva?
Di sicuro a una cinquantina. Ma
tenendo conto degli ostacoli da su-
perare durante il lavoro quotidia-
no, come i colloqui con superiori o
● Non sempre
è una malattia
Ma quando il timore dell’esame
si trasforma da evento naturale in
malattia vera e propria? «E’ nor-
male avere paura. Anzi, è grazie
alla paura se si riesce a superare
un esame: è il timore di fallire, in-
fatti, a spingere a prepararsi me-
glio», spiega Paolo Legrenzi, do-
cente di storia della psicologia al-
l’università di Milano. La paura è
indispensabile. «A patto che si ma-
nifesti nei tempi giusti, cioè all’i-
nizio della preparazione, quando
ancora si può fare qualcosa per
evitare il possibile fallimento».
Questo è un comportamento sa-
no. Ma c’è anche chi cade in preda
all’ansia, mettendo in atto un mec-
canismo psicologico complesso, a
cascata, alla cui base sta, essen-
zialmente, una scarsa stima di se
stessi. Il soggetto ansioso non si
reputa in grado di superare l’esa-
me, dunque tende a sfuggire alla
sua realtà, rinvia l’inizio della pre-
parazione e la stessa percezione
dei pericoli insiti alla prova. A un
certo punto, però, tale “operazio-
ne di rinvio” non è più possibile:
dunque inizia una preparazione
frettolosa, ovviamente inutile, che
innesca nuovi processi di ansia e di
stress. «Qual è la differenza con la
paura vera e propria? Quest’ulti-
ma si riferisce a qualcosa di con-
creto, come un vaso su un corni-
cione, che può caderci addosso e
farci del male. L’ansia, invece, è
un timore indefinito, che arriva
dall’interno. Non aiuta ad affron-
tare una prova, ma è d’ostacolo».
Prepararsi a fondo per un esame è,
per un soggetto ansioso, pratica-
mente impossibile.

Una questione di ormoni
Paolo Portaleone, farmacologo.
“Sotto pressione, il corpo secerne
● Un temporale
di catecolammine
La paura dell’esame scatena nel
corpo anche una tempesta chimi-
ca. «La tensione stimola anzitut-
to il sistema simpatico», spiega
Paolo Portaleone, docente di neu-

▼
l’ormone dell’adattamento”. ropsicofarmacologia all’università
Problemi
di stima
Sopra, Paolo
Legrenzi,
psicologo:
Fisiologia dell’interrogato
“Alla base dell’
ansia da esame
sta soprattutto
L’ organismo di una
persona normale
reagisce, nel corso dell’
frequente, aumenta la
sudorazione. Si alza la
pressione del sangue, e
dell’ossigeno ispirato, pur
rappresentando solo il
3 per cento del peso del
la scarsa stima esame e nei minuti imme questo affluisce in misura corpo) ne arriva di meno.
nei confronti diatamente seguenti, in maggiore ai reni (da ciò, ● Promosso...
di noi stessi”. un modo ben preciso. un più frequente stimolo a Nell’organismo si libera
Un esercito ● Durante l’esame... orinare). In generale, tutti una quantità elevata di
di giudicati Il cuore batte più rapida i muscoli si contraggono endorfine. Risultato:
Un’aula del college mente, il respiro è più in seguito allo stimolo del- senso di svuotamento e
inglese di Eton. lo stress, secondo un di gratificazione. Il giorno
In Italia la meccanismo primitivo seguente scatta un’ansia
popolazione che gli scienziati han- particolare, una sorta
scolastica (dalle no definito “Flight or di crisi di astinenza da
elementari all’ fight” (dattela a gam- studio (“non ho più
università) è di be o combatti). Dimi- niente da fare”).
circa 9 milioni e nuisce il ricambio di ● Bocciato...
mezzo di persone. ossigeno nei polmoni, Si inibisce la produzione
giacché la respirazio- di serotonina. Senso di
ne si fa “corta”: e al svuotamento. Depressio-
cervello (che consu- ne ed esaurimento psico-
ma il 25 per cento fisico, più o meno lieve.

Focus 112 Focus 113

 LA LAUREA
Nei più ansiosi, un temporale ormonale che
mette in secondo piano la preparazione
di Torino. «In particolare, l’organi-
▼

smo libera numerose sostanze che

fungono da “messaggeri” capaci
di organizzare la risposta allo
stress. Soprattutto le catecolam-
mine, ormoni che aumentano la
vascolarizzazione muscolare, la
frequenza cardiaca e la capacità di
rispondere velocemente agli sti-
moli esterni che possono rappre-
sentare una minaccia. Comprese,
dunque, le domande dell’esami-
natore». Gli ormoni sollecitano poi
la produzione di altri composti,
primo fra tutti l’alfa MSH, chia-
mato anche “ormone dell’adatta-
mento”: è presente in quantità ele-
vate in quei rettili che, grazie a es-
so, in caso di necessità riescono a
mimetizzarsi con l’ambiente alte-
rando la propria pigmentazione
cutanea. A noi, invece, l’alfa MSH
consente un aumento della capa-
cità di attenzione e vigilanza, rispo-
ste pronte e la possibilità di indivi-
duare velocemente i pericoli.
Il nostro organismo, dunque, è
fatto per affrontare la tensione da
esame. Come mai, allora, molti fal-
liscono proprio per un eccesso di
stress? Perché chi è agitato spesso
ha addirittura vuoti di memoria?
Ancora una volta, bisogna distin-
guere tra paura e ansia. O meglio,
Un giovane che ha appena superato i test per il rilascio della
patente. La vera paura è quella di perdere credibilità presso gli altri.
fra “stress buono” e “stress catti-
vo”. «Nel primo caso, l’organismo
risponde con un buon equilibrio
fra i vari fattori della risposta allo
stress», riprende Paolo Portaleone.
«Nel caso dello stress cattivo, in-
vece, c’è uno squilibrio fra i fatto-
ri che facilitano una risposta posi-
tiva, e quelli che dovrebbero in-
vece intervenire in un secondo
tempo, a pericolo passato». In ef-
LA PATENTE
fetti è impossibile stabilire i livelli
ottimali di alfa MSH, catecolam-
mine, e così via. Anche perché la
loro presenza varia da persona a
persona. Si sa, comunque, che la
tensione ne aumenta sempre, ed
enormemente, il livello. Lo dimo-
stra un esperimento condotto su
giovani studenti universitari, prima
di un esame del sangue: media-
mente, prima del prelievo, alla so-
la vista della siringa, la quantità
delle catecolammine in circolo au-
La discussione di una tesi alla Statale di Milano. Gli universitari
sono in Italia poco più di 1 milione. Il 30 per cento è fuori corso.
Farmaci? Del tutto inutili
P astiglie per poten-
ziare la memoria,
eccitanti, calmanti.
elevate dosi di acido
glutammico. E’ la
stessa sostanza
rispondere allo
stress. Tra i rischi:
dopo un periodo
Ma per superare gli utilizzata nella cucina di iperattività (utile
esami, questi farmaci cinese per addensare durante la preparazio-
servono davvero? e insaporire le pietan- ne agli esami) c’è
La risposta degli ze e, in dosi superiori un crollo psicofisico.
esperti è unanime: ai 200 o 400 mg al Inoltre, le anfetamine
no. E, in alcuni casi, giorno, può provocare inibiscono la produ-
LA MATURITA’ possono perfino appunto la cosiddetta zione naturale di
Scaramanzia all’esame: quasi tutti gli studenti effettuano piccoli riti essere dannosi. “sindrome da catecolammine da
personale e tutte le persone che
propiziatori. In particolare l’uso di un indumento ritenuto “fortunato”. ● Ricostituenti ristorante cinese”, parte dell’organismo,
neuronotrofici: in caratterizzata da quindi diminuisce
giudicano gli altri per lavoro, si di- teoria, questi cefalea, congiuntivite, la capacità di reagire
vidono in due categorie fonda- ● Diventare più ni la paura degli esami è di casa. stimolanti dovrebbero ronzii alle orecchie. naturalmente alle
mentali: quelli che gradiscono ri- assertivi Due anni fa, nel corso di una ri- favorire la memorizza- ● Analettici: stimo- difficoltà (come
sposte articolate, nelle quali tro- Come si può affrontare corret- cerca, il 51,6 per cento è risultato zione, la concentra- lano il sistema affrontare un esame).

Tecniche di sopravvivenza menta di centinaia di volte. Dopo,

tornano alla dose normale nel giro
di pochi minuti.
vano posto anche interpretazioni
personali; e quelli che esigono una
risposta precisa. Cioè quella che
darebbero loro stessi. Inutile dire
tamente il rapporto con l’esami-
natore? All’università Bocconi di
Milano, dove raggiunge la laurea il
90 per cento degli iscritti (contro il
ansioso. Tra questi, c’era chi face-
va uso saltuario di farmaci per mi-
gliorare l’efficienza nello studio
(19,4 per cento), chi soffriva di cri-
zione e l’attenzione
grazie alla presenza
di alcuni amminoacidi
simili a quelli presenti
nervoso, aumentano
il dispendio di energia
a livello cellulare, mo-
dificano la frequenza
Questi farmaci
possono provocare
dipendenza già
dopo una o due
nel cervello. In realtà, cardiaca, migliorano somministrazioni. In
P er preparare un
esame possono
essere impiegate
riga anziché sulle
singole parole.
recite (ripetere ogni
sezione senza guar-
dare il testo), review
● Il professore?
Una variabile.
che sono proprio questi ultimi gli
esaminatori più “pericolosi” per
30-50 per cento degli altri atenei),
hanno deciso di esaminare il pro-
si d’angoscia (39 per cento), di in-
sonnia (25 per cento) e di proble-
la loro efficacia non è
mai stata dimostrata
la tensione. Tra gli
analettici più usati
seguito, per ottenere
lo stesso livello di
Il risultato di questi temporali chi ha paura dell’esame: essere blema. «Nelle scuole italiane tra- mi intestinali provocati dalla ten- scientificamente. Al e conosciuti ci sono eccitazione bisogna
tecniche diverse.
Ecco alcuni consigli 2. Saper memo-
rizzare un libro
Non esiste una tecni-
(ripassare alla fine
ogni capitolo
nel suo insieme).
ormonali è che, per la riuscita di
un esame, la preparazione finisce
preparati e mantenere la calma
non basta. Bisogna saper leggere
dizionali lo studente è decisamen-
te passivo: è abituato ad appren-
sione (14,9 per cento).
Oggi il Cesdia organizza semi-
massimo, si può
parlare di effetto
le anfetamine: con-
tengono dosi elevate
aumentare le dosi.
● Ansiolitici:
spesso quasi in secondo piano. tra le righe e individuare, fra le dere una serie di nozioni e a ripor- nari anche per loro: si impara a placebo. Tra i rischi: di catecolammine, attenuano l’ansia.
1. Saper leggere
un testo
Un testo poco impe-
ca ideale, valida per
tutti. Fra i sistemi
reputati più efficaci 3. Ridurre
lo stress
Conferma Portaleone: «Prendia-
mo il caso di uno studente che ha
tante possibili, l’esatta formula-
zione della risposta. Ecco perché,
tarle meccanicamente al docente
soltanto durante gli esami», spiega
studiare, a gestire lo stress e a di-
ventare “assertivi”. Una dote ce-
alcuni di questi
farmaci contengono
sostanze già prodotte
dall’organismo per
Possono dare sonno-
lenza. Tra i rischi:
gnativo (per esempio c’è il PQ4R, dove: Evitare, nei giorni un buon rapporto con gli esami, e all’università, molti studenti assi- Beatrice Bauer, psicologa, re- lebrata dai manager americani, chi li usa regolarmen-
un articolo su un ■ P sta per preview, precedenti l’esame, di un altro che invece ne è terro- stono alle interrogazioni dei pro- sponsabile del Cesdia (il Centro che può essere riassunta nella for- te non sa più fino a
giornale sportivo) cioè scorrere in anti- contatti con chi ha che punto è in grado
viene letto in media cipo tutti i capitoli, l’esame nello stesso rizzato. E ipotizziamo che en- fessori più rigidi, e prendono nota per lo sviluppo delle capacità di- mula: «Dì chiaramente ciò che di reagire allo stress.
alla velocità di 200 per individuare la giorno, per evitare trambi abbiano una preparazione sia delle domande, sia delle rispo- dattiche e di apprendimento) del- pensi, senza troppa paura, e senza La dipendenza ha
parole al minuto. E’ struttura generale, di assorbire anche la discreta per il 70 per cento del pro- ste esatte dei compagni: è il solo la Bocconi. «Risultato: il 60 per aggredire chi parla con te». Se- luogo velocemente
veloce chi supera le ■ Q sta per que- sua ansia (gli psicolo- gramma. Bene: mentre il primo modo per capire che cosa preten- cento dei ragazzi arrivati all’uni- condo gli psicologi, chi adotta que- e, anche in questo
250, lento chi scen- stions, cioè porsi gi la chiamano “sin- riuscirà a dimostrare una prepa- de davvero il docente, in modo da versità ha difficoltà a parlare in sta strategia ha una vita più facile. caso, per ottenere
de al di sotto delle subito domande drome della patata razione da 90, cioè superiore a affrontarlo in seguito con maggio- pubblico. Per superare l’ostacolo Anche all’esame. ■ gli stessi risultati
180. Un libro letto (e eventuali dubbi) bollente”). Se possi- quella effettiva l’ansioso rischia di re sicurezza. Nella vita, però, ci so- abbiamo deciso di intervenire sui Olga Noel Winderling bisogna aumentare
in vista di un esame su ogni sezione, bile, visitare il luogo rendere per meno di 50». no anche esami diversi da quelli docenti, per modificare il loro rap- le dosi. La crisi di
viene affrontato più ■ 4R sta per read dove si svolgerà Negli esami, però, entrano in scolastici. E, quasi sempre, si è co- porto con gli studenti: bisogna Per saperne di più astinenza può manife-
lentamente: per (leggere le sezioni l’esame: aiuta ad al- starsi anche dopo
accelerare il ritmo è del testo cercando le lontanare paure irra- gioco anche variabili esterne. La stretti ad andare allo sbaraglio. I coinvolgerli di più, abituarli a ri- Paolo Legrenzi, Prepararsi agli esa- quattro o cinque gior-
utile imparare a risposte alle doman- zionali, a dare realtà fortuna di essere interrogati solo colloqui di lavoro, per esempio, si flettere, a farsi un’idea personale e mi, Il Mulino. ni dall’ultima assun-
visualizzare una riga de precedenti), e concretezza all’ su argomenti conosciuti, per esem- svolgono a porte chiuse, ed è im- a saper valutare ciò che impara- Beatrice Bauer e Gabriella Bagnato, zione, con svenimen-
per volta, tenendo reflect (riflettere evento, e rende fami- pio. O quella di incappare in un possibile conoscere in anticipo no, proprio come avviene nelle fa- Studiare all’Università, Imparare a ge- La ricostruzione di una molecola di ti, eccessiva sudora-
lo sguardo fisso sulla su ciò che si legge), liare l’ambiente. esaminatore comprensivo. In ge- quali sono le aspettative dell’esa- coltà tedesche, americane, ingle- stire il tempo, lo stress e le relazioni in- anfetamina realizzata al computer. zione, vertigini.
nere insegnanti, selezionatori del minatore. si». Comunque, anche alla Bocco- terpersonali, Egea, Milano .

Focus 114 Focus 115

Scienza

Anche i numeri fanno politica?

La matematica dei metodi elettorali
rivela che è impossibile raggiungere una Problemi
irrisolubili?
perfetta equità, nei sistemi rappresentativi. A lato, Renato
Mannheimer. “Il
Però ci si può avvicinare, grazie a un uso problema
fondamentale
sempre più esteso dei computer. è conciliare
rappresentatività
del Parlamento e
Contare governabilità del
i resti Paese. Spesso
A fianco, un non è possibile”.
elaboratore Sopra, schede
di grande elettorali italiane.
potenza. Viene
impiegato
soprattutto nel
complesso
calcolo degli
arrotondamenti.

Dai voti
ai seggi

C
redere di poter progettare
un sistema elettorale in-
dipendente da ogni con-
siderazione politica, cer-
cando cioè solo la perfezione ma-
tematica, è un errore da matita
blu», dice Renato Mannheimer,
docente alla facoltà di Scienze po-
litiche dell’università di Genova ed
esperto di flussi elettorali. I mate-
matici non possono pretendere di
sostituirsi ai politici nello stabilire
quale sistema elettorale sia prefe-
ribile: eppure è proprio di questo
che in Italia s’è tanto parlato, fino a
oggi. Perché? «Perché il problema
fondamentale di un sistema elet-
torale è quello di conciliare la rap-
presentatività con la governabilità.
Ora, ci sono due classi di sistemi:
quello di “tipo Westminster”, cioè
il maggioritario, e quello di tipo
proporzionale. Il primo favorisce
la governabilità a scapito della rap-
presentatività, il secondo ha l’ef-
fetto opposto. Qual è il migliore?
Dipende: se ci troviamo in un Pae-
se con grandi fratture sociali, do-
ve è importante che siano rappre-
sentati tutti, anche a costo di go-
vernare con maggiore difficoltà, al-
A destra,
il matematico.
Gianfranco A ogni Paese
Gambarelli: la sua elezione
“Non ci sono L’aula dell’ assemblea
sistemi che nazionale francese.
trasformino in In tutti i Paesi europei si
modo perfetto
vota con sistemi diversi.
i voti in seggi”. ● In Francia vince chi
riceve più del 50 per
cento dei voti. In caso
lora è meglio un sistema propor- contrario si rivota
zionale. Invece in un Paese dove (stipulando, se lo si
vi è un forte senso di appartenenza desidera, nuove
comune allo Stato, e dunque una alleanze), ed è eletto
parte può lasciar governare l’altra chi ottiene la
senza, per questo, pensare che sia maggioranza semplice.
finita la democrazia, allora è me- ● In Gran Bretagna c’è
glio il sistema maggioritario». un metodo uninominale
a turno unico: in ciascun
collegio si presenta
● Se i politici sapessero un candidato per ogni
un po’ di matematica... partito, ed è eletto
Però i matematici continuano chi ottiene la
ostinatamente a occuparsi di siste- maggioranza relativa.
mi elettorali. Possono ugualmente ● In Spagna i seggi sono
essere utili? Certo. Anzitutto pos- assegnati con il metodo
sono aiutare i politici a capire qua- proporzionale. Esclusi
li saranno le conseguenze tecni- i partiti che hanno meno
del 3 per cento dei voti.
che di una scelta. Per esempio la
decisione di istituire uno sbarra-
mento per i partiti che non supe-
▼

Focus 116
Chi rappresenta l’ago della
bilancia ha meno voti,
ma più potere degli altri
Debutto italiano
27 marzo 1994. Per la prima
volta, nel dopoguerra, in Italia si
è usato il sistema maggioritario.
rano una certa “soglia di voti” (lo
▼
si fa in moltissimi Paesi del mon-
do). Alcuni anni fa, il segretario
del Psi, Bettino Craxi, voleva im-
porre uno sbarramento del 5 per
cento nel sistema elettorale italia-
no: ebbene, fu dimostrato mate-
maticamente che quello sbarra-
mento, apparentemente vantag-
gioso per il partito socialista, sa-
rebbe invece stato controprodu-
cente, poiché eliminava potenziali
alleati senza aumentare a suffi-
cienza la forza del Psi.
Il secondo tipo di aiuto che la
matematica può dare alla politica è
più sottile, e riguarda principal-
mente il modo di fare gli arroton-
damenti. E’ una questione molto
importante. Qualunque sia il nu-
mero di seggi da assegnare con le
elezioni, infatti, c’è sempre qual-
che frazione di voti da attribuire.
«Che cosa significa, per esempio, il
34,5 per cento dei seggi? Che bi-
sogna trasformare le percentuali
frazionarie di voti nel relativo nu-
mero di seggi, dove le frazioni ov-
viamente non sono ammesse.
Dunque è compito della matema-
tica. E in questo campo gli errori
sono praticamente inevitabili. Il
caso più clamoroso è il “paradosso
Focus 118
dell’Alabama”, scoperto nel 1881»,
spiega Gianfranco Gambarelli,
preside della facoltà di Economia
dell’università di Bergamo e stu-
dioso di tecniche elettorali. «Ogni
singolo Stato aveva diritto a un
certo numero di seggi al Congres-
so degli Stati Uniti, e questo nu-
mero dipendeva solo dalla popo-
lazione e da certe regole matema-
tiche che si applicavano. In quel-
l’anno all’Alabama spettavano 8
seggi, su un totale di 299. Ebbene,
il sistema era tale che se i seggi
complessivi fossero stati 300, la
stessa legge ne avrebbe attribuiti
all’Alabama solo 7, cioè uno in
meno». Questa ingiustizia non di-
pendeva certo da una scelta poli-
tica: era dovuta al meccanismo
matematico adottato per calcolare
gli arrotondamenti, che pure a pri-
ma vista sembrava logico ed equo.
● Arrotondare?
E’ tutto un trucco
In effetti qualsiasi meccanismo
di arrotondamento deve seguire
alcuni principi, sui quali concor-
dano tutti gli specialisti. Sembrano
perfino banali.
1) Chi ha ricevuto più voti non
deve avere meno seggi.
2) L’assegnazione dei seggi non
deve dipendere dall’ordine in cui
sono indicati i partiti (i risultati,
cioè, non devono cambiare se si
fanno i calcoli iniziando dal parti-
to A piuttosto che dal partito B).
3) Se, fatti i primi calcoli, si sono
per esempio assegnati a un partito
24,6 seggi, l’arrotondamento deve
concludersi con 24 o 25 seggi, né
uno di più né uno di meno.
4) Due partiti che si presentino
insieme non devono ricevere me-
no seggi di quelli che riceverebbe-
ro, a parità di voti, presentandosi
separati.
Eppure anche questi criteri, ap-
parentemente logici, hanno por-
tato a risultati contraddittori. «E’
stato dimostrato in molti casi con-
creti: non esiste nessun sistema di
arrotondamento che sia in grado
di rispettarli tutti», dice Gamba-
relli. La situazione si complica se si
aggiungono altri principi, come
quello del rispetto del “valore di
coalizione” introdotto dallo stesso
Gambarelli: può succedere, infat-
ti, che un partito abbia un grande
potere proprio perché può contri-
Tre sistemi, tre risultati diversi
Acambiare
volte il risultato in seggi di una
consultazione elettorale può
drasticamente a secon-
una circoscrizione si devono asse-
gnare 3 seggi e ci sono 3 partiti in
lizza, i quali ricevono rispettivamen-
da del sistema di arrotondamento
usato. Ecco un esempio concreto: in
te 140 mila (partito A), 70 mila (par-
tito B) e 60 mila voti (partito C).
METODO DI HAMILTON - VINCE CHI PERDE
Era il metodo più diffuso in passato nei sistemi proporzionali.
Funziona arrotondando per difetto le percentuali, poi assegnando
i seggi rimanenti a chi detiene i resti maggiori.
La seguente tabella chiarisce meglio i passaggi.
Partiti Percentuale Percentuale Arrotondamento Resto
di voti di seggi per difetto
PARTITO A 51,85 % 1,555 % 1 0,555
PARTITO B 25,93 % 0,777 % 0 0,777
PARTITO C 22,22 % 0,666 % 0 0,666
I tre partiti avranno un seggio a testa: A infatti guadagna il suo seggio
con l’arrotondamento, mentre B e C lo guadagnano con i resti
maggiori. L’ingiustizia, qui, è palese: i due partiti minori possono
unirsi e raggiungere addirittura la maggioranza di seggi, pur
avendo complessivamente meno voti del partito A.
METODO DI D’HONDT - IN NOME DELL’EQUITA’
Oggi è il più diffuso, anche se con varie modifiche, nei sistemi
proporzionali. Nella sua forma originaria, richiede di dividere i voti
ricevuti per i numeri 1, 2, 3, 4 e così via. I seggi vengono attribuiti
a chi ha i quozienti maggiori.
Ecco la tabella dei quozienti:
PARTITO A 140.000/1 = 140.000
140.000/2 = 70.000
140.000/3 = 46.666
PARTITO B 70.000/1 = 70.000
70.000/2 = 35.000
70.000/3 = 23.333
PARTITO C 60.000/1 = 60.000
60.000/2 = 30.000
60.000/3 = 20.000
I tre valori in neretto sono i tre quozienti maggiori, quindi il
partito A riceve 2 seggi, il B ne riceve 1 e il C nessuno. Il risultato
rispetta sostanzialmente il responso in voti, ma tutto dipende
dal numero di seggi da attribuire. Se fossero 6, per esempio,
la distribuzione diventerebbe 3, 2, 1.
METODO MAGGIORITARIO - ASSO PIGLIATUTTO
Non è necessario nessun calcolo. Per favorire la governabilità,
infatti, chi riceve la maggioranza dei voti (cioè il partito A, che
supera il 50%) riceve tutti i seggi. Il partito A ha quindi 3 seggi,
mentre B e C rimangono a quota zero.
buire alla formazione di maggio- bene, questo valore di coalizione
ranze alternative. E’ la tipica situa- può venire cancellato nel passag-
zione con un “ago della bilancia”, gio dai voti ai seggi, esclusivamen-
cioè un partito anche molto picco- te per questioni di arrotondamen-
lo che può tuttavia, con le sue scel- ti: un partito col 21 per cento dei
te, determinare le coalizioni dei voti, per esempio, può formare
partiti più grandi. In passato è sta- una maggioranza alleandosi sia
to il caso del Psi di Craxi, e oggi con chi detiene il 48 per cento dei
potrebbe essere quello del Parti- voti, sia con chi ne detiene il 31
to popolare. Un caso dunque fre- per cento (per semplicità abbiamo
quente, nella politica italiana. Eb- ridotto il quadro politico a tre par-
▼
La soluzione?
Non votare E cco un esempio di
chi piace di
più, ma chi
dispiace meno
titi). In un caso del genere, il par-
▼
tito minore ha un elevato potere di
coalizione. Se però i voti si trasfor-
mano in seggi, ecco cosa può acca-
dere: con 11 seggi totali da asse-
gnare, e usando il sistema di arro-
tondamento detto “d’Hondt” (ve-
dere il riquadro alla pagina prece-
dente), i tre partiti ricevono rispet-
tivamente 6, 3 e 2 seggi, annullan-
do così la possibilità di coalizione
tra i due minori. In pratica questo
problema si avverte soprattutto
quando i seggi sono assegnati a li-
vello di circoscrizione, cioè regione
per regione (come fanno quasi tut-
ti i Paesi: l’unica eccezione è Israe-
le). «In Italia vengono eletti con il
sistema proporzionale 155 depu-
tati suddivisi in 26 circoscrizioni, a
ciascuna delle quali spettano po-
chissimi seggi. In simili condizioni
è facile che, grazie ad alcuni arro-
tondamenti sfavorevoli, un partito
che ha più voti a livello nazionale
finisca per avere addirittura meno
seggi», afferma Gambarelli.
● Il meglio? Macché.
Il meno peggio
Come si fa allora a eliminare le
ingiustizie elettorali? «In effetti
non si può. Ma si può ridurle al
minimo, utilizzando un sistema de-
nominato min-max, un sistema
cioè che renda minime le massime
ingiustizie». Un esperimento del
Referendum: e se provassimo a votare con la fuzzy logic?
E’ proprio vero che il refe-
rendum è la massima
espressione possibile di de-
la possibilità di esprimere
dubbi, incertezze, o almeno
un parziale disaccordo.
mocrazia? Non è detto. In «Questa possibilità invece ci
realtà costringe a decidere sarebbe», dice Arturo San-
fra un Sì e un No, senza dar galli, docente di matematica
Parlamenti ballerini
quanto diverse
Camera dei deputati
del 1992 (quando si
sarebbero le distribuzioni votava ancora con il
dei seggi semplicemente
variando il sistema
sistema proporzionale),
confrontandoli con i
elettorale. Per motivi
di opportunità, abbiamo
preso in esame i risultati
risultati che si sarebbero
ottenuti con i sistemi
spagnolo e svedese,
delle elezioni per la anch’essi proporzionali.
ITALIA SPAGNA SVEZIA
(Camera)
SPAGNA
DC 206 233 236 Il Parlamento
spagnolo: un sistema proporzionale, che però
PDS 107 119 117 avvantaggia i grossi partiti e quelli regionali.
PSI 92 97 101
Lega lombarda 55 60 61
Rif. comunista 35 34 35
MSI 34 29 40
PRI 27 22 32
PLI 17 7 0
Verdi 16 6 0
PSDI 16 10 0
Rete 12 4 3
Lista Pannella 7 0 0
PPST 3 5 4
Lega aut. ven. 1 2 0
UV 1 1 0
SVEZIA Il Parlamento
TOTALE 629 629 629 svedese: un sistema con sbarramenti e soglie
minime, che vanno dal 4 al 12 per cento.
genere è in esame in Argentina, In Italia, comunque, non è im- siste nel dare a ogni elettore la pos-
in seguito a un progetto dello stes- minente alcuna rivoluzione elet- sibilità di votare per più candidati,
so Gambarelli. Si tratta di appli- torale, anche perché la commis- anche di partiti diversi. Perché?
care vari sistemi matematici di ar- sione parlamentare per le riforme Per arrivare a nominare il candi-
rotondamento. Per ognuno di essi istituzionali è interessata solo agli dato “meno sgradito” alla maggior
si valuta poi come variano sia i seg- aspetti politici dei sistemi eletto- parte della gente, e non il “più gra-
gi che il valore di coalizione di cia- rali, e non a quelli matematici. Una dito” a un numero più limitato di
scun partito. Poi si verifica per grande attenzione sta invece su- persone. In pratica l’elettore vote-
quale partito c’è lo scarto maggio- scitando negli Stati Uniti una pro- rebbe per qualsiasi candidato che
re fra percentuale dei voti ottenu- posta davvero radicale: quella di non si discosta troppo dalle sue
ti e percentuali dei seggi assegnati. cambiare il concetto stesso di ele- idee. Un compromesso? Forse.
Infine si sceglie il sistema di arro- zioni. La proposta, molto seria, è Ma la politica è quasi sempre l’ar-
tondamento che rende minimo lo stata avanzata da Stephen Brams, te del compromesso. ■
scostamento massimo. dell’università di New York, e con- Mauro Gaffo
lo pubblicato da Focus n. 11)
e già utilizzata per coman-
dare con grande efficacia ro-
ce, anche se certamente più
laborioso del sistema attua-
le. Una crocetta sul Sì avreb-
potrebbe rovesciare l’esito
di un referendum, mettendo
in luce per esempio la scar-
bot industriali, e perfino per be valore 1, e questo valore sa convinzione di una mag-
la programmazione delle la- diminuirebbe progressiva- gioranza di no.
vatrici. «La scheda “fuzzy” mente avvicinandosi al No: Questo modo di valutare le
al Champlain regional dovrebbe contenere due ca- a metà strada avrebbe valo- opinioni popolari non sareb-
college di Lennoxvil- selle con il Sì e il No, unite re 0,5, a tre quarti della linea be comunque una novità as-
le, in Canada. «Ba- da una linea orizzontale», di- scenderebbe a 0,25 e così soluta. Già oggi, per esem-
sterebbe sfruttare la ce Sangalli. «In tal modo il via. «Evidentemente i calco- pio, i sondaggi sulla popola-
fuzzy logic, o logica voto potrebbe essere e- li dovrebbero essere effet- rità di un personaggio ven-
sfumata». Sangalli si spresso apponendo una cro- tuati da un computer colle- gono effettuati proponendo
riferisce a una tecni- ce sulla linea, tanto più vici- gato a uno scanner, cioè uno agli intervistati quattro pos-
ca matematica stu- no al Sì (o al No) quanto più strumento capace di “legge- sibilità di scelta: molto favo-
diata proprio per te- si è convinti del proprio vo- re” in che punto la linea è revole, abbastanza favore-
nere conto dell’incer- to». Il conteggio dei voti sa- interrotta», propone Sangal- vole, poco favorevole, per
tezza (vedere l’artico- rebbe relativamente sempli- li. Una votazione del genere niente favorevole.
Speciale
Occhi di
vetro
Una fase nella
lavorazione
delle lenti per
obiettivi
fotografici,
nella fabbrica
francese di
Loire-St.Heand.

La pellicola? E’ un chip
La fotocamera digitale Eos-Dcs 5,
realizzata da Kodak e Canon.
Scatta foto da un milione e
mezzo di “pixel”, riversabili
su computer o su compact disc.

Il computer
che fa
Digitale, superveloce,
a prova di errore. E
avrà microcircuiti intelligenti: ecco
la macchina fotografica di domani
P
ulsanti di scatto elettrici e
sistemi anti-vibrazione,
caricamento automatico
e lenti asferiche, ottura-
tori che scorrono in un decimille-
simo di secondo e pellicole super-
sensibili: le macchine fotografiche
sono sempre state oggetti molto
sofisticati. Oggi, però, al loro in-
terno si possono trovare soluzioni
tecniche davvero straordinarie. Chi
ne trae vantaggio? I professionisti,
ovviamente, ma anche i dilettanti
clic!
che vogliono essere aiutati a evita-
re gli errori più banali: basti pensa-
re che negli Stati Uniti, ancora og-
gi, il 2 per cento dei rullini risultano
non impressionati solo perché sono
stati inseriti in modo imperfetto.
Come sarà, allora, la macchina fo-
tografica del futuro?
● L’ESPOSIZIONE
Chip e fotocellule
Una cellula fotoelettrica capta
la luce riflessa dal soggetto e un
microchip calcola la miglior com-
binazione tra tempo di esposizione
(cioè la durata dell’apertura del-
l’otturatore) e apertura del dia-
framma (una specie di iride mec-
canica contenuta nell’obiettivo).
Così funzionano oggi gli esposi-
metri. Se però si inquadra una per-
sona sullo sfondo di un tramonto,
il dispositivo misura l’abbondante
luce del sole e chiude il diaframma,
senza capire che il viso del sogget-
to rimane in ombra. Per evitare
questo inconveniente, i progettisti
hanno escogitato i “sistemi multi-
zonali”: l’immagine nel mirino vie-
ne divisa in diversi settori, ciascuno
dei quali è esplorato da una cellu-
la diversa. E se la differenza tra lu-
ci e ombre è troppo forte, il flash
scatta automaticamente. Questo
accorgimento garantisce esposi-
zioni accettabili praticamente in
tutte le situazioni, ma soltanto per
quanto riguarda le stampe. «Per le
diapositive, invece, c’è ancora
qualche problema», dice Larry Fotografie
White, responsabile tecnico della
rivista statunitense Popular pho- via cavo
tography. «Nessuno delle 17 mac- Un gruppo
chine fotografiche che abbiamo di fotoreporter.
Alcuni di loro
provato ha fornito risultati accet- usano già
tabili in tutte le situazioni, per fotocamere che,
quanto riguarda l’esposizione». collegate a un
Per gli esposimetri del futuro i modem, possono
fabbricanti puntano verso una inviare le foto
maggiore integrazione con il siste- via telefono.
ma di messa a fuoco automatica
(o autofocus), e dunque con quei

▼
Focus 122 Focus 123
Un sensore a infrarossi segue
lo sguardo del fotografo
particolari sensori, chiamati Ccd
▼
(charge-coupled devices, disposi-
tivi ad accoppiamento di carica),
che trasformano la luce in segnali
elettrici. Poiché un’immagine a
fuoco è più contrastata di una sfo-
cata, possiede cioè una maggiore
differenza tra luci e ombre, il com-
puter aziona un motorino per cer-
care la posizione della ghiera di
messa a fuoco che genera la mas-
sima differenza tra le cellule più
chiare e quelle più scure. Questa
tecnica, però, funziona soltanto se
il soggetto è abbastanza illuminato
e ha dettagli di tonalità contra-
stanti. Inoltre, la messa a fuoco
può essere determinata solo su
piccole superfici al centro del fo-
togramma. E se il soggetto fosse in
un angolo? L’ideale sarebbe un
sensore mobile che “inseguisse” il
soggetto, come nei sistemi militari,
ma i costi e l’ingombro sarebbero
proibitivi. I progettisti stanno quin-
di lavorando per installare nel cor-
po della macchina più Ccd, e ren-
derli selezionabili da parte dell’u-
tente. La Canon, per esempio, ha
introdotto un sistema con cinque
Ccd, che il fotografo può selezio-
nare con lo sguardo: due Led (co-
me quelli dei telecomandi) proiet-
tano un invisibile raggio infrarosso
sulla cornea, e il riflesso indica a
un sesto Ccd la direzione dello
sguardo del fotografo.
● L’OBIETTIVO
La lente è dimagrita
Qui l’elettronica cede il passo
ad altre due scienze: l’ottica e la
chimica. La principale innovazione
è infatti quella delle lenti asferi-
che: le normali lenti hanno una o
ESTERNO
Non più del 3% della
luce che arriva sulla
pellicola viene
convertito in immagine.
Ecco perché solo
all’aperto si possono
usare brevi tempi
di esposizione, senza
bisogno del flash.
Focus 124
Radiografia di una
supermacchina
U no spaccato di una
macchina particolar-
mente avanzata: la Canon
Eos 1n. E’ un concentrato
delle moderne tecnologie
impiegate nelle macchine
reflex professionali. In par-
ticolare propone uno dei più
avanzati sistemi autofocus,
e un’elevatissima velocità
di ripresa: dieci scatti in
quattro secondi.
Il motore (a destra) di questo
zoom sposta il gruppo di lenti
(a sinistra) secondo
le indicazioni dei sensori Ccd.
Il gruppo di sensori Ccd dedicati
al sistema autofocus: ricevono
la luce attraverso una
“finestra” semiriflettente
al centro dello specchio reflex.
Usa e getta? No, riciclabile
entrambe le facce con curvatura
costante, come una sfera. Le “asfe-
riche”, invece, hanno una curvatu-
dei cosiddetti cristalli tabulari. «Si
tratta di cristalli piatti che aumen-
tano la sensibilità della pellicola,
S oltanto in
Giappone se ne
vendono 45 milioni
di rimediare anche
a un’esposizione
imperfetta. Un altro
persino di un super-
grandangolare che
abbraccia un pano-
ra progettata al calcolatore per
produrre effetti diversi sui bordi e
oppure, a parità di sensibilità, dan-
no una grana più fine, e quindi una
di pezzi all’anno, che fattore essenziale rama di 100 gradi. al centro. «Per ottenere gli stessi ri- migliore qualità dell’immagine»,
sultati con le lenti sferiche ne oc- spiega Erminio Annunzi, tecnico
corrispondono al 10 è stata la possibilità Ma è proprio neces-
per cento del merca- di ottenere buone sario buttare via correrebbero due o tre sovrappo-
ste», dicono alla Nital, importatri-
del settore pellicole dell’Agfa. «Mi-
gliorando questa tecnologia, nei
to della pellicola. lenti stampando tutto ogni volta? «In
Sono le macchinette plastiche trasparenti, realtà il nome di ce della Nikon in Italia. «L’ultima prossimi anni la sensibilità standard
usa-e-getta, ideate molto più economiche usa-e-getta non è versione del nostro zoom 35-105, diventerà di 400-800 Iso (gli Iso so-
dalla Fuji, quasi per del vetro. Ma il vero corretto», dicono per esempio, ha perso tre lenti e no l’unità di misura della sensibilità
Il flash, collegato
elettronicamente
gioco, una decina
d’anni fa e diventate
colpo di genio
commerciale, come
alla Kodak. «Sarebbe
infatti meglio parlare
quasi un etto di peso».
Negli obiettivi grandangolari
stabilita dall’International standard
organisation)», conferma Peter
con i sensori Ccd un fenomeno per gli Swatch, è di monouso, visto
e l’esposimetro. commerciale straor- stato creare usa-e- che ormai non (che abbracciano cioè un campo Von Woedtke, responsabile mon-
più esteso) le asferiche migliora- diale della divisione fotografica del-
dinario. Il loro getta per tutte le viene più buttato
segreto? Una qualità occasioni: panorami- via quasi niente: no invece l’aberrazione sferica, la stessa società. Cosa significa?
cioè quel fenomeno che provoca Che se oggi si possono scattare fo-
delle foto più che che, subacquee, flash e meccanismi
discreta, ottenuta dotate di pellicole vengono controllati un alone intorno ai punti luminosi, tografie con la massima nitidezza
Il pentaprisma (in alto) soprattutto grazie ultrasensibili, di flash, e riciclati fino a una e la distorsione, che trasforma un solo all’aperto o col flash, in futuro
e lo specchio reflex, a pellicole capaci di teleobiettivo e decina di volte». quadrato in una forma a botte o a si potranno ottenere immagini del-
che permettono cuscino. «Solo da alcuni anni si è la stessa qualità anche in un palaz-
al fotografo di vedere riusciti a creare tecnologie per la zetto dello sport o in un teatro.
proprio ciò che
produzione in massa di queste len- I progressi delle pellicole non si
vede l’obiettivo.
Reflex contro compatte ti», spiega Alberto Czajkoski della fermano qui. Per il 1996 è previ-
Canon. «Per esempio, si può ap- sta una vera rivoluzione che po-
Vna iene chiamata re-
flex ogni macchi-
fotografica che
50) che hanno quasi
il 60 per cento del
mercato. Le compatte
rino, ovvero la fine-
strella attraverso la
quale il fotografo in-
plicare un riporto asferico di pla-
stica su una lente di vetro, oppure
trebbe cambiare la faccia del set-
tore amatoriale, attualmente do-
permetta al fotografo vanno dalle semplici quadra la scena, è un stampare il vetro della lente come minato dalle compatte e dalle usa-
di vedere esattamen- macchinette con po- piccolo cannocchiale se fosse plastica». Anche l’ottica, e-getta: Kodak, Fuji, Canon,
te la stessa scena in- chi automatismi, fino leggermente spostato comunque, deve molto all’elettro- Minolta e Nikon hanno infatti stu-
quadrata dall’obietti- a mostri di tecnologia rispetto all’obiettivo. nica: senza computer, infatti, il pro- diato il nuovo standard di pellico-
vo. La luce raccolta che costano oltre tre Questa scelta, però, getto di un obiettivo richiederebbe le Aps, che avrà il formato dello
dall’obiettivo è rifles- milioni. Le migliori dà origine a un feno- anni di lavoro. schermo televisivo per facilitare la
sa da uno specchio ri- hanno in comune con meno, chiamato pa- visione di eventuali PhotoCd. Inol-
baltabile e da un bloc- le reflex obiettivi rallasse, tanto più gra-
co di vetro a sezione zoom di buona qua- ve quanto più il sog- ● LA PELLICOLA tre, conterrà alcune invisibili trac-
pentagonale (chiama- lità e sofisticati siste- getto è vicino. In sin- Come uno schermo tivù ce magnetiche, dove potranno es-
to pentaprisma): que- mi di esposizione e tesi, il mirino vede una Dopo essere passata attraverso sere registrate informazioni sulla
st’ultimo serve a rad- messa a fuoco, che scena spostata di di- l’obiettivo, la luce giunge alla com- pellicola e sulle condizioni di ri-
drizzare l’immagine però non agiscono at- versi centimetri rispet- ponente apparentemente più umi- presa. Lo scopo? Rendere più ef-
attraverso una serie traverso l’ obiettivo, to a quella ripresa. le del sistema, la pellicola. Eppure ficace il lavoro della macchina che
di riflessioni (le reflex perdendo così in pre- si tratta di un miracolo della chi- effettua la stampa della fotografia.
più primitive, infatti, cisione in alcune si- mica: quindici strati diversi rac- Inoltre, questi rullini della nuova
avevano un solo tuazioni “difficili”. chiusi nello spessore di un capello. generazione libereranno definiti-
specchio e l’immagi- Il mi-
ne risultava invertita). Lo sviluppo delle emulsioni sensi- vamente il fotografo dai problemi
bili (cioè le miscele di gelatina e del caricamento, in quanto il con-
Rivali delle reflex so-
no le cosiddette com- sali d’argento che, colpiti dalla luce tenitore della pellicola si aprirà au-
patte (nella foto, uno e sviluppati, si trasformano nei cri- tomaticamente e provvederà al-
degli esempi più re- stalli d’argento metallico che for- l’aggancio senza alcun intervento
centi, la Pentax Pc- mano l’immagine ) è stato rivolu- manuale. ■
zionato negli ultimi anni dall’arrivo Maurizio Maggiore
▼
INTERNO ALLO STADIO Nella foto sportiva è essenziale che
Il l’autofocus sia in grado di seguire il soggetto in movimento.
collegamento tra esposimetro e flash
Si vendono tre miliardi di rullini all’anno.
Li soppianterà un compact disc?

Vorrei sviluppare
questo chip Frankenreflex le situazioni “difficili”.
Per chi ama gli optional,
l’ideale è il sistema adot-

N
el futuro della fotogra-
fia non ci sarà più spa-
zio per la pellicola. Al
suo posto si useranno
microchip e speciali compact disc,
sui quali le immagini saranno re-
gistrate sotto forma di lunghe file
i professionisti, che lo impiegano tato dalla Nikon F90X
per archiviare in poco spazio le (a sinistra), che utilizza
proprie immagini». Il PhotoCd è le agende elettroniche
un sistema ibrido, in quanto sfrut- Sharp per programma- co superiore
ta le normali pellicole, con la dif- re l’esposizione (o altre a quello di un rullino)
ferenza che, al posto di stamparle, funzioni) in modo in- spetta alla Ricoh R1 (so-
il laboratorio le “digitalizza” per consueto e ottenere così pra), mentre la più co-

L
di bit. In effetti, molte agenzie fo- mezzo di uno strumento chiamato a macchina foto- effetti speciali, per e- stosa e sofisticata è la
tografiche hanno già iniziato a for- scanner. I dati della foto vengono grafica ideale? sempio nella fotografia Contax G1 (sotto) a
nire le proprie immagini su Cd, e si poi trasferiti a un “masterizzato- E’ un collage di sportiva. Della Pentax quattro obiettivi inter-
preparano a offrire l’accesso via re”, ovvero lo strumento necessa- idee, tecnologie Z1p si può adottare il cambiabili,
cavo telefonico ai propri archivi. rio per incidere i dati sul compact e componenti, presenti quasi come
Per i dilettanti, la Kodak ha lan- disc. Il tutto a un costo di circa sul mercato in decine di una reflex.
ciato due anni fa il PhotoCd, un 1.500 lire per ogni immagine. apparecchi di marche Lo zoom
sistema che consente di vedere le Il passo successivo è quello del- Foto in tivù diverse, spesso co- più lungo è
proprie immagini sul televisore, la ripresa digitale diretta, fatta cioè perti da brevetti che appannaggio
dopo averle trasferite su un com- con macchine fotografiche che al Sopra, una Sony Still ne rendono difficile
pact disc color oro. «Ma per il mo- posto della pellicola hanno un sen- Video. E’ collegabile la comparsa su altre
a un computer,
mento il gigante americano non sore Ccd. La prima fu lanciata nel come ogni macchina macchine. Per assem-
ha raggiunto i propri obiettivi 1982, dalla Sony: si chiamava Ma- fotografica digitale. blare questa “Fran-
commerciali», commenta Massi- vica. Purtroppo la qualità delle im- kenreflex”, cioè l’in-
mo Colagrande di Labitalia, un’a- magini (valutabile dal numero di Il sogno sieme irrealizzabile di controllo automatico
zienda specializzata in elaborazio- “puntini” che formano la fotogra- ciali microcircuiti usati per la di- normale negativo a colori, infatti, quotidiano, immagini per docu- del designer tutti i migliori ritrovati, dello zoom, collegato al-
ni digitali di immagini. «I dilettan- fia) era decisamente inferiore a gitalizzazione, i cosiddetti Ccd, e ha circa 18 milioni di pixel. «Per mentare incidenti stradali, oppure si può partire dal siste- l’autofocus. Per l’ali- della Pentax
ti hanno accolto la novità con un quella raggiungibile con sistemi alla contemporanea riduzione del- chi vuole ottenere la massima qua- foto da visionare con il computer Una scanner-camera ma autofocus della Ca- mentazione dei circuiti Espio 140 (a sinistra, in
professionale Rollei
po’ di diffidenza, nonostante il bat- tradizionali. Da allora questa qua- le dimensioni del “dorso”, cioè lità utilizzando fotocamere da stu- (in questo caso, due o trecentomi- (sulla destra della foto) non Eos 2N, dotato di elettrici conviene adot- basso) che permette
tage pubblicitario. A essere vera- lità è aumentata di ben 60 volte, dello strumento che si inserisce sul dio, per 45 milioni esiste un dorso la pixel sono già sufficienti), sono sta inquadrando cinque sensori selezio- tare il sistema a celle so- quasi tre ingrandimenti.
mente interessati al PhotoCd sono grazie al miglioramento degli spe- retro della macchina fotografica Ccd prodotto dalla Dicomed, che state realizzate alcune fotocamere una sedia. L’immagine nabili con lo sguardo. lari della Ricoh XR So- L’unica innovazione
al posto della pellicola. I costi, tut- raggiunge con un trucco una riso- digitali dal prezzo più contenuto. ripresa viene inviata Per l’esposimetro con- lar (qui sopra), mentre delle compatte non an-
tavia, sono sempre un problema. luzione di 7520 x 6000, cioè oltre Ha incominciato la Apple con la al monitor a essa dalle ultime Canon si cora presente nelle re-
E la videocamera scatterà le foto... «Un Ccd per il nostro dorso Digi- 45 milioni di pixel», spiega Cola- sua QuickTake 100 (circa 300 mi- collegato (con un cavo
simile a quello
può prelevare il silenzio- flex è il sistema di ridu-
tal camera back costa 10 mila dol- grande. Il trucco consiste nel fatto la pixel per meno di un milione e sissimo meccanismo di zione delle vibrazioni
S econdo Mikkel
Aaland, autore del
libro “Digital photo-
in una singolo appa-
recchio non è possi-
bile, dato che non so-
riprese e, magari, di
lavorare contempora-
neamente per i gior-
lari a causa delle ridotte serie di
produzione», si lamenta James
che il Ccd non copre l’intera su-
perficie rettangolare dell’immagi-
mezzo di lire) che può registrare in
memoria fino a 32 fotografie. Sul-
per la stampante).
L’immagine può quindi
essere alterata,
trascinamento e lo
straordinario obiettivo
(realizzato grazie a un
sensore di movimento)
graphy”, ben presto la no ancora pronti nem- nali e per la televisio- Dunn, vice presidente della Leaf, ne ma è lineare, e quindi deve e- la sua scia è appena uscita in Giap- corretta, colorata zoom 35-350 millimetri della Nikon VR 700
macchina fotografi- meno i singoli ingre- ne. Già oggi l’agenzia uno dei leader in questo campo. splorare la foto una riga alla volta. pone la Casio QV-10, che permet- o deformata ricorrendo (che sostituisce almeno (sotto). Infine, per chi
ca sarà ribattezzata dienti: la tecnologia di stampa Associated «In più c’è il problema degli scarti: Il guaio è che, per farlo, impiega te anche di rivedere su un piccolo ad appositi 5 obiettivi: dal grandan- vuole una via di mezzo
“macchina multime- delle videocamere Press ha sviluppato su dieci chip prodotti se ne butta- almeno cinque minuti. schermo a colori le 96 immagini programmi di grafica. golare al teleobiettivo). tra le reflex e le compat-
diale” e «sarà in grado non è ancora digita- insieme alla Kodak no via sei o sette, principalmente Per chi si accontenta di immagi- memorizzate, e di inviarle succes- viene ricorrere al siste- Fuori dal regno delle te, la Olympus propone
di riprendere immagi- le, e i sensori capaci per i suoi fotografi la per difetti nel processo di lavora- ni non nitidissime, per esempio sivamente a un computer, al tele- ma Minolta a 13 sensori professionali reflex, si la completissima IS 10,
ni ad alta risoluzione di sostituire la qualità NewsCamera 2000, zione del silicio». bianchi e neri da stampare su un visore o al videoregistratore. ■ e fuzzy logic, che assicu- possono soltanto citare una reflex di dimensioni
(cioè con la qualità della pellicola costano una reflex Nikon do- In attesa che i grandi Ccd di- ra un’otti- alcuni modelli che spic- ridotte e senza obiettivo
della pellicola) e video un patrimonio. L’evo- tata di un sensore
a bassa risoluzione luzione dell’elettroni- elettronico in grado di ventino più economici, come è ac- ma ge- cano per alcune caratte- intercambiabile.
(perché le immagini ca dovrebbe comun- produrre immagini di caduto per le memorie e i proces-
sori, la qualità aumenta: la Leaf
Tecniche di stampa: vapori d’inchiostro e pennelli di luce stione
del-
ristiche di punta. Per
esempio, tra le com-
televisive non hanno que permettere di qualità sufficiente per
bisogno di un alto nu-
mero di puntini). Inol-
tre registrerà il suo-
raggiungere questo
obiettivo entro pochi
anni. Chi ne approfit-
un quotidiano. Le fo-
tografie digitali ven-
gono registrate su u-
ha annunciato il dorso Catch Light
da quattro milioni di pixel (que- C ome si possono stampare le foto
registrate nella memoria di un
computer? Con le stampanti a subli-
tarsi sul foglio di carta, creando
così sfumature simili a quelle di
una normale stampa fotografica.
vità in questo campo è costituita
dal restitutore Fire 1000: un fa-
scio di luce allo Xenon, la più vi-
patte il record di mi-
nimo spessore (di po-
sto è il termine con cui i tecnici in-
no, sarà in grado di terà per primo? Sicu- na cartuccia, che può mazione. Rispetto ad altri sistemi, Con altri metodi, invece, le sfu- cina alla luce solare, dipinge let-
dicano i puntini che formano l’im- questi apparecchi presentano il van- mature vengono simulate acco- teralmente l’immagine digitale su
convertire in testo la ramente i fotorepor- anche essere colle- magine), e la Kodak ne ha pronto
voce, e avrà un tra- ter, che saranno così gata a un computer taggio di utilizzare inchiostri traspa- stando puntini dei colori fonda- una pellicola, con risultati incre-
smettitore satellitare in grado di trasmette- Macintosh per la tra- uno da sei milioni per la sua DCS renti, che vengono vaporizzati dal ri- mentali (come avviene nel tele- dibili in termini di fedeltà dei colori
incorporato». Oggi re istantaneamente in smissione via telefo- 460 (prezzo previsto: intorno ai 50 scaldamento della testina di stam- visore) che diventano evidenti a e nitidezza. Anche il costo è fuori
concentrare tutto ciò redazione le immagini no cellulare. milioni di lire). Eppure le pellico- pa e si mescolano prima di deposi- un esame ravvicinato. L’ultima no- dal comune: circa 270 milioni.
le vincono ancora nettamente: un
Focus 126 Focus 127
L’ incontro - Rodolfo Paoletti

● Servono le diete? No
● Servono i farmaci? Sì, ma vanno presi per tutta la vita
● Chi ci salverà? L’ingegneria genetica
E’ bile

La verità sul
solidificata
Nella foto
grande, una
rappresentazione
grafica della
molecola di
colesterolo:
ogni sfera
corrisponde a un

colesterolo
atomo. Sotto,
fotografia
al microscopio
elettronico di
cristalli di
colesterolo: la
parola, derivata
dal greco, vuol
dire “bile solida”.

lesterolo so- cidenza di in-

no molto alti farti in Francia
fin dalla nascita è praticamente
(oltre 1000 milli- dimezzata. For-
Studi sul cuore grammi per decilitro) e spesso se si tratta di u-
e sulle arterie portano a morte per infarto entro na particolare
Il professor
Paese e inci- le prime decadi di vita. Molto più difesa di tipo genetico non ancora globate dai macrofagi (cioè grandi
Rodolfo Paoletti, denza di patologie come frequente, e meno grave anche se dimostrata, ma c’è anche chi fa ri- globuli bianchi) entrati tra le cellu-
preside della angina o infarto). In altre va sempre tenuta sotto controllo, è ferimento all’assunzione regolare, le della parete arteriosa. Così si for-
facoltà di parole, più è elevata la cole- la forma eterozigote: il difetto vie- da parte dei francesi, di vino. L’al- merebbe il primo, invisibile danno
farmacia di sterolemia, tanto maggiore è ne cioè passato al figlio solo da un col a dosi ridotte, intorno ai 50-60 su cui si svilupperà negli anni (ne
MIlano. Da molti la mortalità per infarto del mio- genitore. In questo caso i valori di grammi al giorno, esercita un’a- occorrono diverse decine perché
anni si dedica Come è na- cardio. Qualche esempio? Alcuni colesterolo tendono ad aumentare, zione antiossidante e ha una di- l’ostruzione diventi significativa)
allo studio dei rolo au- ta l’idea che il anni fa in Giappone il numero di ma in misura molto minore. Esiste mostrata funzione protettiva sulle una placca. Queste placche nasco-
meccanismi menta an- colesterolo sia dan- infarti era di 10 volte inferiore a infine una “genetica delle popola- coronarie. Rimane però un fatto: no quasi sempre nei medesimi pun-
dell’aterosclerosi che il rischio noso per le arterie? quello della Finlandia, e non a ca- zioni”, che dimostra come l’in- anche tra i francesi la mortalità per ti, per esempio nelle biforcazioni
e dell’influenza

D
dei lipidi, sia di a anni di mortalità per Se ne parlava già nel secolo so il tasso di colesterolo era prati- fluenza ambientale sia altissima. I infarto è più elevata nelle persone delle arterie o nelle coronarie, e
origine organica, è sul ban- tutte le altre cau- scorso. All’inizio del Novecento, camente la metà (l’Italia si trova giapponesi che emigrano negli Usa con colesterolemia media più alta. questo fa pensare che anche il flus-
sia di origine co degli im- se. Eppure sulla sua poi, fu dimostrato sperimental- circa a metà della classifica). dopo due generazioni presentano so vorticoso del sangue in corri-
alimentare, putati, perché si reale pericolosità si conti- mente che la somministrazione di una colesterolemia media simile a Come si forma il danno? spondenza di questi restringimenti
sulle malattie pensa che sia corresponsabile del nua a discutere. C’è chi ritiene che colesterolo e grassi saturi ai conigli Non si potrebbe trattare di quelle degli americani. Ci sono diverse teorie e diversi possa influire negativamente sullo
cardiovascolari. blocco alla circolazione nelle co- i rischi siano modesti e chi pensa (animali normalmente erbivori) predisposizione genetica? meccanismi possibili. Il colesterolo, sviluppo dell’ateroma (la placca)
ronarie che porta all’infarto. Ma che l’ipercolesterolemia, cioè l’au- induceva nelle loro arterie lo svi- Sicuramente la genetica ha un Eppure ci sono anche teorie che non è solubile in acqua, viene di cui il colesterolo forma la parte
ora sul colesterolo, che pure è an- mento di colesterolo nel sangue cir- luppo di lesioni simili a quelle del- suo valore. Esistono infatti forme contrastanti... trasportato nel sangue da partico- centrale.
che indispensabile alla vita, pende colante, sia una sorta di pericolo l’aterosclerosi umana. Da quella di ipercolesterolemia familiare det- Certo. Per esempio si parla di lari lipoproteine, le Ldl. Quando
un’altra, e più grave, accusa. Da costante. Il maggior esperto italia- osservazione sono partiti i grandi te omozigote: cioè entrambi i ge- “paradosso francese”. In effetti i queste sono in eccesso possono es- Ma se la “colpa” è delle lipo-
uno studio condotto nei Paesi no sull’argomento è il professor studi su vaste popolazioni, ed è sta- nitori trasmettono il difetto al fi- dati epidemiologici fanno riflette- sere tossiche per le cellule dell’en- proteine, ha senso tenere sot-
scandinavi su oltre 4 mila malati Rodolfo Paoletti, direttore dell’I- ta confermata l’esistenza di una glio. Si tratta di malattie rarissime re: la colesterolemia media dei dotelio, cioè della parete arteriosa, to controllo il colesterolo?
alle coronarie, risulta che in coloro stituto di scienze farmacologiche correlazione lineare tra colestero- (un caso su un milione di perso- francesi è solo di poco diversa da che vengono danneggiate. Inoltre Per gli adulti sì. Per i bambini
che hanno valori elevati di coleste- dell’università di Milano. lemia media degli abitanti di un ne) ma gravissime: i valori del co- quella degli americani eppure l’in- le Ldl stesse potrebbero essere in- forse no, perché non c’è un preciso

▼
Focus 130 Focus 131

I rischi salgono I
con ipertensione,
fumo e obesità
rapporto tra la colesterolemia in
▼
età pediatrica e adulta. Ovvia-
mente questo non vale se si tratta
di una forma genetica. Basti pen-
sare che oggi per individuare i
neonati malati si misura anche la
colesterolemia nel sangue del cor-
done ombelicale.
Quando va fatto l’esame?
In occasione di un check-up, nel
corso del quale si fanno anche altri
esami. Misurare solo il colesterolo
infatti non basta. Bisogna valutare
l’intero quadro dei grassi: oltre al-
la colesterolemia anche il valore
delle Hdl e dei trigliceridi, da cui si
ottiene il tasso delle Ldl (vedere il
riquadro). Poi, generalmente, se
la colesterolemia è inferiore a 200
milligrammi per decilitro basta un
controllo ogni cinque anni. In caso
contrario, il controllo deve essere
più frequente.
Basta la dieta per rimettere
a posto la situazione?
Una dieta a basso contenuto di
colesterolo e grassi saturi (cioè con
riduzione di latte e latticini, uova e
grassi di origine animale) è poco
utile nelle forme genetiche, per-
ché l’eliminazione del colesterolo
è impossibile. Anche negli altri ca-
si, comunque, difficilmente una
dieta è risolutiva. In media la co-
lesterolemia dopo una dieta con-
trollata scende al massimo del 10-
15 per cento, anche se questa per-
centuale può aumentare in rap-
porto alla gravità degli errori
alimentari precedenti.
Ma allora si può solo convi-
vere con il colesterolo?
Oltre alla dieta ci sono i farma-
ci, che però, essendo di tipo meta-
bolico, vanno assunti per tutta la
vita. La terapia discontinua serve
molto poco. In realtà il vero ri-
schio cardiovascolare non è rap-
presentato soltanto dal colestero-
lo totale, ma è l’insieme delle con-
dizioni generali dell’individuo, che
conta. Il sesso maschile, la presen-
za di casi di infarto in età relativa-
mente giovane in famiglia, il fu-
mo, l’ipertensione, il sovrappeso
e il diabete, oltre ad altre variabili
più sofisticate, per esempio un ele-
vato tasso di fibrinogeno (la pro-
teina che aumenta il pericolo che
Focus 132
si formino trombi) nel sangue: an-
che questi sono fattori che debbo-
no essere tenuti ben presenti.
Vinceremo la lotta contro il
colesterolo?
Oggi disponiamo di diversi tipi
di farmaci in grado di tenere sotto
controllo i livelli di colesterolo. Le
statine (simvastatina, pravastati-
na) inibiscono per esempio la sin-
tesi di colesterolo da parte del fe-
gato, e favoriscono l’eliminazione
del colesterolo stesso. A volte que-
ste sostanze vengono associate al-
le resine (per esempio la colestira-
mina) che aumentano l’escrezio-
ne di colesterolo con le feci. Infine
ci sono i fibrati che vengono im-
piegati soprattutto quando, oltre
al colesterolo, risultano elevati an-
che i trigliceridi. Per il futuro credo
che l’ingegneria ge-
netica dovrebbe aiu-
tarci nella nostra lot-
ta: il difetto che por-
ta all’ipercolestero-
lemia si trova, pro-
babilmente, su un
solo gene e quindi
interessa soltanto
una piccolissima
porzione di Dna.
Per ora si è riusciti a
correggere questo
difetto su animali da
esperimento. Per le
forme di origine ge-
netica l’unica solu-
zione radicale è in-
vece il trapianto di
fegato. ■
Federico Mereta
La struttura di una Ldl, la
lipoproteina “cattiva”. Il
colesterolo è all’interno.
Se non c’è, non si può vivere
l colesterolo è un
grasso, e più preci-
presenza di coleste-
rolo, che viene emul-
12-13 milligrammi di
colesterolo per chilo
samente uno sterolo
che si presenta in
scaglie biancastre,
sionato nella coleci-
sti, si possono pro-
durre gli acidi biliari,
di peso: per una per-
sona di 70 chili, circa
900 milligrammi. A
inodori e insipide. In-
dustrialmente lo si ot-
tiene dal midollo spi-
che vengono poi spin-
ti nel duodeno al mo-
mento del pasto, e
questi vanno somma-
ti i 250-300 milli-
grammi provenienti
nale degli animali, e rendono possibile la dai cibi. In caso di so-
dal grasso di lana: in digestione dei cibi. In- vrappeso la produzio-
questo caso viene im- fine sulle membrane ne endogena di cole-
piegato come anti ir- cellulari c’è sempre sterolo tende ad au-
ritante in lozioni e po- colesterolo. In questo mentare, e dunque il
mate, e come emul- modo le membrane calo di peso può pro-
sionante in cosmetici stesse risultano per- durre un abbassa-
e prodotti farmaceu- meabili e garantisco- mento dei valori di co-
tici. Ma nel corpo u- no il corretto passag- lesterolo. E’ stato cal-
mano? Il colesterolo gio di ioni e altre so- colato che perdere
è fondamentale per la stanze dall’esterno al- cinque chili corrispon-
sua vita stessa. l’interno della cellula, de a un calo nella pro-
● Se viene a manca- e viceversa. duzione di colesterolo
re per un lungo perio- ● Normalmente il co- da parte del fegato di
do, la sintesi degli or- lesterolo viene pro- circa 100 milligrammi.
moni sessuali (quan- dotto dal fegato, e in- Infine, anche le sta-
do i valori di coleste- trodotto nell’organi- gioni potrebbero influi-
rolo sono estrema- smo anche col cibo. re. Secondo una re-
mente bassi si può La sintesi endogena cente teoria, in inver-
verificare un’impoten- (cioè da parte del fe- no aumenta del 60
za legata a carenza di gato) rappresenta cir- per cento la percen-
testosterone) e quella ca i 3/4 del colestero- tuale di persone con
della vitamina D non lo. In pratica, il fegato livelli di colesterolo su-
si realizzano. Solo in produce ogni giorno periori alla norma.
Alcune provette con sangue da analizzare, per la misura del colesterolo.
Né buono né cattivo: dipende dalle amicizie
Iperché
l colesterolo non può
viaggiare nel sangue,
è un grasso e non
cento del colesterolo. Per
l’azione di un enzima pos-
sono aumentare di den-
vorendo l’aterosclerosi.
HDL (lipoproteine ad alta
densità). Sono prodotte
si scioglie nei liquidi. Per- sità. La maggior parte si soprattutto dal fegato e
ciò, è trasportato da mo- trasforma poi in Ldl. dall’intestino. Hanno la
lecole, chiamate lipopro- LDL (lipoproteine a bas- forma di un disco vuoto
teine. E’ proprio il suo le- sa densità). Portano il 60- che si riempie di coleste-
game con le lipoproteine 65 per cento di coleste- rolo (20-25 per cento),
a essere (o no) causa di rolo dal fegato ai tessuti, portandolo fuori dai vasi
danno. Ecco le più note. dove serve per la sintesi sanguigni fino al fegato,
VLDL (lipoproteine a den- di alcuni ormoni e delle diminuendo quindi il ri-
sità molto bassa). Tra- membrane cellulari. Se schio che si depositi nei
sportano trigliceridi, so- sono troppe, parte del co- vasi stessi: per questo so-
prattutto di origine ali- lesterolo può essere de- no dette “spazzini del co-
mentare, e un 10-15 per positato nelle arterie, fa- lesterolo”.
Storia
Scavi archeologici e recenti analisi dei testi
La parata degli eroi
A destra, i sette eroi
della guerra di Troia. Da
destra, Menelao, Paride,
Diomede, Ulisse, Nestore,
Achille, Agamennone. Alla
base dei ritratti stanno
gli antichi vasi greci,
sui quali si trovano
molte scene mitologiche.
In un dipinto di Tommaso
Minardi, del secolo scorso,
Omero (seduto) viene
raffigurato cieco,
come voleva la tradizione.
U
na scaramuccia tra popo-
li preistorici, come han-
no raccontato gli storici
moderni? Per niente. La
guerra di Troia, quella descritta
nell’Iliade (e in parte nel suo se-
guito, l’Odissea) è stata addirittu-
ra la prima guerra mondiale di tut-
ti i tempi. E a confermarlo ci sono
le ultime ricerche archeologiche a
Troia, la città dell’odierna Turchia
che, secondo il racconto di Omero,
i greci rasero al suolo nel XIII se-
colo avanti Cristo. Fino a oggi tut-
ti pensavano che il poeta, descri-
vendo una guerra lunga dieci anni
e alla quale parteciparono cento-
mila greci, avesse esagerato. Ora
invece un geologo tedesco, E-
berhard Zangger, gli dà finalmen-
te ragione: anzi, ricostruisce uno
scenario bellico ancora più vasto,
che si estende dal Mediterraneo
fino alla Mesopotamia. Da una
parte combattono i greci (cioè gli
achei), alleati con gli ittiti e con gli
egiziani. Dall’altra i troiani, alleati
con assiri e libici.
E’ una ipotesi seria? In effetti
diverse fonti storiche, analizzate
gettano nuova
luce sul poeta
più discusso
della storia, e
sulla caduta
di Troia
Omero
ci vedeva benissimo
e ha scritto l’Iliade
di suo pugno!
da Zangger, la avvallerebbero.
Tra queste, la corrispondenza
fra due dignitari ittiti.
● La regina dell’antichità
In essa si legge che Ahhijawa
(Troia, secondo Zangger) si sa-
rebbe alleata con ventidue cittadi-
ne dell’Anatolia occidentale, per
sconfiggere il regno ittita. Nei testi
egizi, invece, la potenza che nello
stesso periodo minaccia l’Oriente
viene chiamata Asija. Ed era in ef-
fetti la posizione geografica a ren-
dere Troia regina incontrastata e
terribile del mondo antico: sui
Dardanelli essa controllava il pas-
saggio delle ricchezze in arrivo dal
Mar Nero, come la corniola della
Colchide (l’odierna Georgia),
l’ambra del Baltico (trasportata
lungo i fiumi russi), lo stagno del-
l’Afghanistan, indispensabile per
forgiare le armi.
Ma ecco la prova materiale: la
missione archeologica diretta da
Manfred Korfmann, dell’univer-
sità di Tubinga, ha evidenziato a
Troia una cinta muraria che am-
plierebbe di molto i confini della
cittadella scoperta da Schliemann
nel 1870. Da un villaggio di 20 mi-
la metri quadri si passerebbe cioè a
una città di 300 mila metri quadri,
dunque grande abbastanza per di-
chiarare guerra al mondo antico.
Lo stesso Korfmann però preferi-
sce procedere con i piedi di piom-
bo. Sconfessando l’entusiasmo di
Zangger, dichiara di essere in atte-
sa di riscontri più concreti (la cinta
è stata “fotografata” dai magneto-
metri, ma non ancora scavata), e
per ora non vuole neppure dare
l’annuncio ufficiale della scoperta.
▼
Non è una novità, comunque,
per gli studi omerici. Da sempre
scoperte e smentite si susseguo-
no, rendendo il panorama con-
fuso e incerto. Tutto è stato
messo in dubbio: Omero è
davvero esistito? E la guer-
ra di Troia? Achille, A-
gammenone, Ettore, Ulis-
se sono personaggi stori-
ci o il frutto della fanta-
sia poetica? In realtà
Iliade e Odissea sono
in assoluto i primi te-
sti letterari scritti
Frontespizio
di una
edizione
dell’“Iliade”
del 1950.
Raffigura
Ettore e
Andromaca,
secondo
lo stile dei
vasi greci
classici.
L’“Iliade”: dei,
donne e gelosie
Amennone,
chille è infuriato perché il
suo capo militare, Aga-
lo ha privato dell’a-
mata schiava Briseide. Così
l’eroe greco, per ripicca, si ri-
tira dalla guerra. L’“Iliade”, un
poema di 16 mila versi, divisi
in 24 libri, inizia così: siamo
nel nono anno della guerra di
Troia (Ilion, in greco), i greci
sono accampati sotto le mura
della città e infuria una terri-
bile pestilenza. L’indovino Cal-
cante ha spiegato agli achei
la ragione: gli dei sono infu-
riati perché Agamennone non
vuole restituire la prigioniera
Criseide al padre Crise, sacer-
dote di Apollo. Il re in effetti si
è lasciato convincere, ma per
consolarsi della perdita, ha
appunto preso con sé Brisei-
de, e offeso Achille.
■ Greci e troiani tornano a
combattere. Si distinguono le
imprese dei greci Menelao e
Aiace, Diomede e Odisseo
(Ulisse), dei troiani Paride ed
Ettore. Ma, come aveva pre-
detto l’oracolo alla madre di
Achille, senza il grande guer-
riero è impossibile far cadere
Troia. Achille decide di inviare
il suo amico Patroclo alla bat-
Il cavallo taglia, bardandolo con le sue
della rovina stesse armi per confondere i
nemici, ma Ettore, il capo dei
La sagoma troiani, lo uccide. La rabbia di
del cavallo di Achille è tale che decide di ri-
Troia, ricostruito conciliarsi con Agamennone e
sul sito della di tornare a combattere. E al-
città antica, in la fine riesce a uccidere lo
Turchia. Ulisse stesso Ettore, portando così
suggerì il tranello:
a conclusione la guerra.
fece nascondere ■ Ma perché era iniziato il con-
i greci armati, nel flitto? Secondo la mitologia
ventre di un cavallo (nel poema non è detto espli-
di legno che, di citamente), perché il troiano
notte, venne portato Paride, figlio del re Priamo,
alle porte di Troia. Gli aveva rapito Elena, la bellissi-
abitanti, incuriositi, ma moglie del re di Sparta Me-
lo fecero entrare e i nelao, portandola con sé a
soldati li sterminarono.
Troia. Sempre il mito racconta
L’episodio è citato che, a guerra conclusa, Me-
nell’“Odissea”, ma per nelao riprende con sé Elena e
esteso si trova solo fa ritorno a Sparta.
nell’“Eneide” di Virgilio.
Focus 135
Lo scudo del guerriero greco Aiace Saperne di più
è identico a quelli effettivamente S otto il nome di
“questione ome-
rica” si raggruppa,
seconda guerra
mondiale. Un’espe-
rienza preziosa, che
ritrovati negli scavi di Micene fin dall’età alessan-
drina, il vasto com-
gli è servita per riu-
scire a decifrare, nel
plesso di problemi 1952, la scrittura Li-
Qui abitavano che riguardano la fi- neare B, trovata su
dell’Occidente, così come la Bib- gio recente, Nel laboratorio di Antichi gura di Omero e l’at- tavolette negli scavi
▼

gioielli anche gli dei tendibilità storica di di Cnosso, Pilo, e

bia è il primo testo per gli ebrei. Omero (Einaudi), in cui spiega in
Da qui il loro straordinario valore dettaglio le sue posizioni. La maschera In primo piano, “Iliade” e “Odissea”. Micene.
funeraria d’oro una veduta degli Vediamo quali stu- ■ Moses Finley. Nel
per la ricostruzione della storia «Fondamentali sono le corri- scavi di Troia. diosi, nel nostro se- suo libro più famo-
della nostra cultura. spondenze tra diverse parti del attribuita da
principio ad Sullo sfondo, la colo, hanno fornito so, “Il mondo di
poema, per esempio alcune frasi, Agamennone. ricostruzione del i maggiori contributi. Odisseo” (1954),
● Omero: chi era costui? che vengono ripetute, ma con va- Sotto, gli scavi di celebre cavallo ■ Milman Parry. Ne- sostiene che non
Ben sette sono le biografie tra- riazioni determinate da precise esi- Micene: hanno messo di legno. In età gli anni Trenta stu- esiste alcuna prova
mandate dall’antichità, ma nessu- genze espressive. Succede negli in luce palazzi, mura classica, e poi dia le espressioni concreta dell’identi-
na storicamente attendibile. Non è episodi della sepoltu- e tombe del XVI secolo. romana, il luogo formulari di Omero ficazione del sito di
certo neppure il luogo di nascita ra di Patroclo e poi di è stato venerato (cioè i versi che si Troia e che il mondo
di Omero, conteso tra Chio, Smir- Ettore, oppure nel come sacro. ripetono identici, se- di Ulisse non ha nul-
condo la caratteri- la a che vedere con
ne, Atene, Argo, Salamina, Rodi, duello tra Paride e stica dei poemi ora- l’età micenea.
Colofone. Sicura è soltanto la da- Menelao e poi tra Et- li) paragonandole al- ■ Carl Blegen. Ar-
tazione dell’Iliade: alcune tattiche tore e Aiace. Più in la tecnica dei bardi cheologo america-
militari, come lo schieramento del- particolare, Omero serbo-croati con- no, fu il primo a ipo-
la falange oplitica (in pratica, la vuole stabilire una temporanei. tizzare l’identifica-
fanteria pesante), risalgono in- corrispondenza tra ■ Michael Ventris. zione di Troia VI
dubbiamente all’VIII secolo avan- vinti e vincitori, per- Architetto inglese, (cioè il sesto strato
ti Cristo. Tutto il poema, inoltre, ché quel che gli inte- ha lavorato nel ser- di rovine successi-
risente dell’influenza dell’ambien- ressa non è soltanto la vizio crittografico ve), con la Ilio ome-
della Raf durante la rica.
te raffinato delle colonie ioniche dimensione della
dell’Asia minore, dove presumi- guerra e dei contrasti,
bilmente Omero è nato. ma quella della mor-
Il primo a negare che il poeta te, che coinvolge tut-
sia mai esistito fu Gian Battista Vi- ti». Questo gioco let-
co, nel 1730: sosteneva (e molti al- terario di richiami
tri dopo di lui) che i poemi sono presuppone una pro-
opere collettive, composte a più fonda e personale ela-
mani e in un arco di tempo molto borazione poetica.
ampio. Frutto dunque di diversi e «Che non poteva di
successivi racconti tramandati oral- certo avvenire im-
mente. Chi le ha scritte si sarebbe provvisando oralmente. Ma sem- ● Eroi in carne e ossa mana della Loyola university di Omeristi
limitato a fissare tale tradizione. mai tenendo sempre davanti a sé il Dunque Omero è esistito, e ha Chicago. «Lo scudo di Aiace, per italiani
«Io invece sostengo che Ome- testo già composto», dice Di Be- scritto di suo pugno l’Iliade. Ma lo esempio, è uno scudo miceneo.

ro era un poeta, cioè ha im-
messo una notevole quan-
tità di invenzione personale
nell’Iliade», dice Vincen-
zo Di Benedetto, docen-
te di letteratura greca
all’università di Pisa
e autore di un sag-
▼
In alto,
nedetto. «Escluderei pure che ha fatto circa cinque secoli dopo E’ identico a quelli dipinti sui l’archeologo e
Omero fosse cieco: era un tale os- la guerra di Troia. E’ possibile che palazzi di Micene, fatti a for- scrittore Valerio
servatore della realtà da descri- abbia raccontato, a così grande di- ma di otto, costruiti effetti- Manfredi.
verla in tutte le sue sfumature. La stanza, delle vicende realmente ac- vamente con “sette cuoia Accanto,
tradizione del poeta cieco si col- cadute? di bue”. Lo Vincenzo
lega semmai al nesso tra minora- «I riscontri ci sono», dice Valerio stesso scudo Di Benedetto,
grecista, studioso
zione fisica e ispirazione divina ti- Manfredi, archeologo e docente di è rappresen- dell’“Iliade”.
pico delle culture primitive». topografia antica presso la sede ro- tato su un

Il pelide Achille Paride Agamennone

Eroe greco, figlio
di Peleo e della ninfa
marina Teti. La madre
lo rese invulnerabile
immergendolo nelle
acque infernali
dello Stige,
tenendolo per
il tallone. Questo
rimase infatti
il suo punto
debole.
Partecipò alla
guerra di Troia, nella quale
perse l’amico fraterno Patroclo,
ma determinò la vittoria dei greci
uccidendo Ettore. Fu ucciso da Paride.
Eroe troiano, Il geniale Ulisse Figlio di Atreo, re di Argo, fu il
figlio del re Ulisse è il nome latino capo della spedizione greca
di Troia di Odisseo, protagonista a Troia. Da altre opere
Priamo e di dell’omonimo poema. dell’antichità, sappiamo
Ecuba. Una Figlio di Laerte, re che Agamennone fu
profezia di Itaca, fu l’inventore costretto dagli dei
svelò ai Ettore, l’eroe umano dello stratagemma del a sacrificare la figlia
genitori che Il più valoroso dei cavallo di Troia, grazie Ifigenia per garantire
egli sarebbe troiani, protagonista al quale i greci alla sua flotta,
stato la causa della rovina della città ed essi Aiace di numerosi duelli, nei distrussero Troia. bloccata da
lo allontanarono, facendolo allevare dai pastori Figlio di Telamone, re di Salamina, fu uno quali è assistito dal dio Lungo la via del venti contrari,
del monte Ida. Non servì: quando le dee dei maggiori guerrieri achei nella guerra Apollo. Quando la guerra volge ritorno affrontò di poter salpare
Afrodite, Atena ed Era lo chiamarono a giudicare di Troia. Di carattere irruento, andò al peggio, da solo attende anche la discesa alla volta
della loro bellezza, lui assegnò la palma ad fuori di sé quando vide che le armi Achille per sfidarlo. Prima del nell’Oltretomba. Qui di Troia.
Afrodite. Questa, in cambio, gli concesse la del vinto Achille venivano assegnate duello, conscio della prossima incontrò Aiace, Agamennone
donna più bella del mondo, Elena, strappandola a Ulisse. Per questo si uccise. Fu oggetto fine, saluta la moglie che, adirato, gli venne onorato come figura
al marito, il re greco Menelao. Da qui la guerra. di culto ad Atene e nell’isola di Salamina. con parole commoventi. volse le spalle. divina in molte città della Grecia.
 Il cavallo di Troia,
trucco per entrare in città.
Dall’“Odissea”.
Dalla sua posizione,
L’addio del troiano Ettore alla
moglie Andromaca, prima del
Ilion controllava
TROIA
duello con Achille. Dall’“Iliade”. le rotte
commerciali
più ricche
Omero, secondo
Omero con un la raffigurazione
discepolo, a Chio. tradizionale. pugnale ritrovato negli scavi di Mi-
SMIRNE

▼
Forse è la sua isola
d’origine. cene. Un altro riscontro è l’elmo
che Ulisse chiede in prestito a Me-
DELFI EFESO rione: nessuno capiva, dalla de-
PRIENE scrizione omerica, come fosse fat-
to, finché non ne è stato ritrovato
MICENE MILETO uno in una tomba micenea. E’
ATENE composto da sette cerchi concen-
OLIMPIA TIRINTO trici di zanne di elefante, cucite su
ALICARNASSO un feltro, e con due paraguance».
BERITO Ancora: spesso nell’Iliade i guer-
ARGO rieri combattono lanciandosi pe-
Il duello fra Achille santi macigni, una tecnica che gli
SPARTA ed Ettore, decisivo storici ritengono molto antica e

O
per le sorti della scomparsa nell’VIII secolo.
Rapimento di Elena guerra. Dall’“Iliade”. SIDONE
da parte di Paride.
R Dunque Omero aveva a dispo-
P sizione dei resoconti di quella
Non se ne parla
direttamente nell’“Iliade”. C I guerra, cui attingeva per le sue
composizioni. Con qualche, inevi-
TIRO tabile, stonatura: «Nell’VIII seco-
Ulisse, tornato a Itaca dopo molte CNOSSO lo il carro da guerra miceneo non
peripezie, uccide i Proci che si si usava più, se non nelle parate.
erano impadroniti della sua reggia. Omero quindi non sa come im-
Dall’“Odissea”. piegarlo: descrive gli eroi che arri-
FESTO vano sul campo di battaglia a bor-
do del carro come fosse un taxi,
La nascita della dea Afrodite ma poi scendono e combattono a
(Venere) dalla spuma del piedi», continua Manfredi.
mare. Fu lei ad assegnare
Elena a Paride, togliendola ● Ma cosa è realmente
a Menelao. Non se ne parla
direttamente nell’“Iliade”. accaduto?
Caduta Troia, Ulisse naviga GERUSALEMME Alla fine dell’Ottocento, dopo
verso occidente con una flotta aver ritrovato il sito di Troia, il te-
di dodici vascelli. Dall’“Odissea”.
desco Heinrich Schliemann scavò
anche a Tirinto e a Micene, i prin-
Menelao, dopo la presa Troia, cipali centri greci citati da Omero.
riconduce Elena in Grecia. Vennero effettivamente alla luce
reperti molto antichi. «Le tombe
di Micene, però, risalivano al XVI
I luoghi della guerra secolo. Erano precedenti quindi
anche all’epoca della guerra», spie-
e i suoi protagonisti ga l’archeologo greco Vassilis Ara-
vantinos, docente di archeologia
Nella cartina, il bacino del Mediterrano coinvolto egea a Napoli. «Inoltre attribuire
nella guerra di Troia. Dalle città di Micene, Argo, ad Agamennone la famosa ma-
Tirinto, partirono i guerrieri greci a bordo di schera d’oro ritrovata in una di
navi a remi. Dopo aver combattuto queste tombe è stato del tutto con-
dieci lunghi anni, riuscirono
a espugnare Troia. I TANIS venzionale: Schliemann non trovò
sopravvissuti fecero neppure un’iscrizione, ma si basò
ritorno a casa, ma tra mille solo sul fatto che il volto era serio,
peripezie. Le più note sono con la barba, di aspetto regale»,
quelle di Ulisse, narrate nell’ continua Aravantinos. La grande
“Odissea”. Secondo quanto svolta nelle ricerche è venuta con
narrato in tragedie e poemi più tardi, ad la decifrazione della Lineare B, la
altri eroi toccò sorte peggiore: Agamennone, scrittura usata dai micenei. Fu Mi-

▼
per esempio venne assassinato al suo
ritorno ad Argo, dalla moglie Clitennestra e dal suo
amante Egisto. Il figlio Oreste vendicò la sua morte. TEBE
Focus 139
 Una cultura
comune
univa l’Egeo alla Mesopotamia L’“Odissea”?
Senza padre
chael Ventris, nel 1952, a capirne il que senz’altro esistiti dei personag-

La causa di tutti i guai
Elena in un dipinto di Watteau
del 1720. Sposa di Menelao,
viene rapita dal troiano Paride.
Un tesoro da Hitler a Stalin
Iratoldecisivo:
1996 sarà l’anno
dissotter-
dalle cantine del
museo Puskin di Mo-
sca, il celebre tesoro
di Priamo sarà final-
mente mostrato,
nel mese di gennaio,
al mondo intero. Per
cinquanta anni i russi
hanno negato l’acca-
duto e cioè che Sta-
lin avesse sottratto il
tesoro ai nazisti, tra-
fugandolo dal bunker
di Hitler a Berlino.
Prima della guerra,
invece, il tesoro si
trovava in bella
mostra nel museo
archeo-
logico
della
▼
significato, accostandola a un’ana-
loga scrittura sillabica usata a Ci-
pro fino al III secolo avanti Cristo.
Da allora è stato possibile decifra-
re le migliaia di tavolette ritrovate
negli scavi di Cnosso, di Pilo, di
Tebe. «Per lo più riportano la con-
tabilità di palazzo, con le derrate,
gli scambi commerciali, i doni ai re
vicini. Il re miceneo era un grande
amministratore, che gestiva la vita
di tutta la comunità», continua
Aravantinos.
In queste tavolette sono stati ri-
conosciuti anche nomi omerici:
Achireu (Achille), Ecotoro (Etto-
re), Etveocle (Eteocle). Sono dun-
capitale tedesca.
Fu Heinrich Schlie-
mann a trovare i
subito di essersi
imbattuto nel tesoro
di Priamo, il vecchio
gioielli e a portarli re di Troia che vide
in Germania: durante distrutta la sua città
gli scavi dell’acropoli dalle armate di
di Hissarlik (l’antica Agamennone. In
Troia), iniziati nell’a- realtà i gioielli
prile del 1870, venne- risalgono addirittura
ro alla luce diademi, a un migliaio di anni
collane, anelli, brac- prima della guerra
ciali d’oro riccamente di Troia (ben 2300
lavorati. Schliemann, avanti Cristo).
che non era un Secondo l’accordo
archeologo profes- che Schliemann ave-
sionista ma un ricco va firmato (in cambio
commerciante aman- dell’autorizzazione a
te della civiltà greca scavare) la metà dei
(sposò infatti una ritrovamenti spettava
greca, Sophie Enga- al governo turco. Ma
stromenos e chiamò i Schliemann non lo ri-
due figli Agamennone spettò e portò invece
e Andromaca), pensò tutto il tesoro con sé.
gi greci che avevano quei nomi, sen-
za per questo indicare necessaria-
mente i protagonisti dell’Iliade.
Per quanto riguarda Troia, la lo-
calizzazione pare certa: si trova sul-
l’Ellesponto, tra i fiumi Scaman-
dro e Simoenta, come scrisse
Omero. Ma fino a oggi gli studiosi
non sapevano con quale strato (si
contano sette abitati sovrapposti)
identificare la città dell’Iliade.
Adesso è possibile ipotizzare che si
tratti di Troia VI, quella connessa
con il grande muro di cinta rivela-
to dai magnetometri.
«Il quadro che descrivono gli
scavi, sia in Grecia che in Turchia,
è a questo punto chiaro: ai tempi
della guerra di Troia, nel bacino
del Mediterraneo orientale esiste-
va una koiné, cioè una cultura
omogenea, cui partecipavano sia i
greci del Peloponneso, sia gli abi-
tanti delle coste dell’Asia minore,
ma anche gli ittiti. Quindi la guer-
ra di Omero può essere stata una
delle tante combattute a quei tem-
pi per il controllo degli stretti»,
conferma Aravantinos. E abba-
stanza importante per essere tra-
mandata ai posteri. Conclude
Manfredi: «Quando i greci, nell’
VIII secolo, partono per coloniz-
zare l’Occidente (e si svilupperà
così la Magna Grecia), vogliono
portare con sé quel che hanno di
più caro: un pugno di terra natia, e
le tradizioni degli antenati. Que-
sto è forse il motivo per cui Ome-
ro, che visse proprio in quel perio-
do, le mise per iscritto». ■ derli per riavere la fedele
Cristina Mochi
Aro, mmesso che l’“Iliade” sia
stata scritta dal poeta Ome-
chi ha scritto l’“Odissea”? Il
secondo poema (13 mila versi,
divisi in 24 libri), è costruito in-
fatti secondo una struttura e con
ritmi narrativi talmente diversi
dall’“Iliade” da far pensare al-
l’intervento di un altro autore.
Questa almeno è l’interpretazio-
ne più antica (la sosteneva già il
grammatico greco Zenodoto) e
ancora la più diffusa presso la
critica contemporanea.
Non mancano però le obiezioni:
perché di questo secondo poeta,
geniale quanto Omero, non sa-
rebbe rimasto neppure il nome?
Forse allora non occorre cercare
un altro autore, ma considerare
l’“Odissea” un’opera tarda dello
stesso Omero. Anche questa po-
sizione ha un sostenitore già
nell’antichità, Aristarco di Sa-
motracia.
In ogni caso l’“Odissea” presup-
pone, almeno nella trama, la co-
noscenza dell’“Iliade”: narra in-
fatti le peripezie dell’eroe greco
Ulisse che, finita la guerra di
Troia, si imbarca per fare ritorno
a casa, a Itaca. Ma il viaggio è
difficilissimo: Ulisse affronta in-
numerevoli avventure, viene trat-
tenuto dalla ninfa Calipso a Ogi-
gia, riesce a scappare, ma nau-
fraga sull’isola dei Feaci.
Qui incontra Nausicaa e, a suo
padre Alcinoo, racconta alcune
delle sue avventure (l’episodio
di Polifemo, della maga Circe,
delle Sirene). Arriva finalmente a
casa, a Itaca, ma la sua
reggia è invasa dai Proci.
E deve affrontarli e ucci-
sposa Penelope.

Menelao Nestore, il re più vecchio e saggio

Eroe greco, Eroe greco, è descritto dalla tradizione come un re
fratello di vecchio e saggio, che domina il vasto regno di Pilo, Priamo
Agamennone nel Peloponneso. Infatti Re di Troia,
e sposo inviò uno dei più grandi figlio di
di Elena. contingenti militari Laomedonte.
Quando la guerra finì, alla guerra di Troia (nell’ Costui, incorso
Menelao perdonò Elena, “Iliade” si parla nelle ire degli
e tornarono a Sparta. Qui di novanta navi). dei, venne
arrivò tempo dopo anche Gli archeologi ucciso
Telemaco, figlio di Ulisse, hanno da Ercole,
per chiedere notizie individuato a come tutti i suoi figli, tranne Podarceo
del padre, che ancora Pilo un palazzo che, da allora, fu chiamato Priamo,
non aveva fatto ritorno fastoso il riscattato. Sposò Ecuba,
a casa. Elena racconta e lo hanno a dalla quale ebbe Ettore, Paride,
l’episodio lui attribuito. Creusa, Eleno e Cassandra.
del cavallo.
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