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From: Boil Giuvill <boil_giuvill@hotmail.com>


Date: Tue, 27 Jul 1999 23:41:17 +0200

# from "Pascucci Emanuele" <pascucci@cli.di.unipi.it>


{t: Un giorno balordo}
{st: Diaframma}

[C]Oggi e' un giorno balordo


[A7]la mattina e' una spina nel fianco e mi dice : [Dm]bye,bye.
[C]Oggi e' un giorno balordo
[A7]la bottiglia mi scoppia in testa e non sono [Dm]ubriaco
[Am]e non mi importa piu' di averti [G]accanto
per fulminarmi [F]poi nel nome di [C]niente
chissa' se [Am]poi gli eroi vivono solo [G]d'aria
e se la madre [F]che , rammenda i [C]calzini.

[C]Giuro ho visto luci grandi come mai [Em]prima


e poi lungo le [C]strade che sono bianche
come lime di foglio[Em], io sono caduto[G]

Giuro ho visto luci forti come mai prima


largo raggio che illumini notte e giorno
largo raggio che e' qui', mia memoria che ascolti

[B7] luci di una nave che poi e' [Em]partita , partita senza di me
luci di una nave che poi e' partita , ma io sono caduto[G].

Lasciati andare tanto queste strade


non conducono piu' da nessuna parte.
Lasciati andare tanto queste strade
porta via con se, detriti e solitudini

Devone esistere case ,case alberghi lontanti


devono esistere stanze che siano fredde
meno fredde che fuori
quattro mura intorno

devono esistere modi per nascondersi in fretta


tutto il male che ha dato,
tutto il male avuto , tutto quello da dare
deve esisetere un modo,

per inventarsi manovre che infrangano un codice


poi' un altro ed un altro ancora
e trovarsi per caso senza una ragione
in aperta campagna.

L'auto ferma sulla strada e tu,


tu che cerchi gia' ,un passaggio da un altro.

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