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ALESSANDRO BARBERO

In questo video Alessandro Barbero dice che, anche se la storia è noiosa bisogna
studiarla e si pone la domanda: cos’è la storia?

Tra gli storici greci, che lui vede come “gente molto strana”, emergono due
personaggi che vedono il loro mestiere in modo completamente diverso: Erodoto e
Tucidide.

Erodoto scrive la storia per raccontare le imprese gloriose compiute dagli eroi, così
da celebrarli. Tutta la storiografia del periodo era scritta per dare gloria alla nazione:
gli storici erano pagati per parlare di ciò che di glorioso c’era nelle gesta dei sovrani;
sembrava che lo storico non ricercasse la verità.

Secondo Barbero anche oggi la storia viene vista così: sia in televisione che nei nostri
libri di testo, le persone sono incuriosite solo dai grandi personaggi.

Nell’800 Tucidide va controcorrente e scrive la storia della più grande guerra tra le
città Greche dicendo: “queste cose è meglio che ce le ricordiamo, per non
commettere gli stessi errori”.

Un altro modo per studiare la storia è capire come funzionano le cose.

La storia è il campionario di tutto quello che gli umani hanno fatto e stanno ancora
facendo, ma non c’è nessuna legge che possa valere per sempre.

Immaginiamoci di vivere senza sapere se qualcuno ha già compiuto gli stessi gesti
che noi stiamo compiendo adesso, o, al contrario, sapere che cosa è già successo: è
diverso, c’è tanto da imparare.

La storia è una collezione di precedenti. La letteratura è uguale: se non leggi nessun


romanzo hai vissuto solo la tua vita; i romanzi, invece, servono a vivere altre vite. La
differenza con la storia è che sono eventi inventati.

Conoscere la storia serve anche a vedere in prospettiva tutto: il nostro mondo, le


nostre leggi, ecc… Un conto è considerare tutto questo scontato, un conto è sapere da
quali eventi sono scaturiti.

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