Nella pagina a fianco:
il progetto di recupero storico-architettonico
Carta dell’uso territoriale del suolo con l’individuazione del sistema fortificato spezzino (tesi di Laurea
di Paolo Costi).
testo fatto di pietre ma anche di “im-
magini”, di proiezione passato-pre-
sente, di forme prive di materia ma che,
come ci ricorda Luis Borges, vogliono o
stanno per dirci qualcosa, o qualcosa
che non avremmo dovuto perdere.
È ammissibile allora un recupero che
prescinda da una parte, anche minima,
del testo? Un recupero conservativo del
suo solo involucro fisico, inerte, rinun-
ciando a questa opera di richiamo, di
trasporto dal passato al presente, di ri-
lettura e di ri-conoscimento, senza con
ciò dover ri-metaforizzarlo - per dirla
con Massimo Cacciari(3) - anche con il
più nobile degli intenti come, in questo
caso, trasformandolo in un museo di
archeologia marina?(4)
Il Forte Umberto I. Posta sull’estremità est dell’isola della
Palmaria, la torre corazzata Umberto I
costituisce uno dei più importanti ma-
nufatti del sistema fortificato del Golfo,
sia per i caratteri storico-figurativi della
sua architettura, sia per la qualità tec-
nico-costruttiva e per lo stato di con-
servazione mantenuto fino ad oggi.
La torre, costruita davanti alla seicente-
sca rocca pentagonale della Scola,
viene eretta alla fine del XIX secolo, al
Il Forte Umberto I: interno. seguito di vari progetti che, a partire
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e ambientale della Palmaria: il Forte Cavour
(tesi di Laurea di Paolo Costi).
Il progetto di recupero storico-architettonico del
Forte Umberto I (tesi di Laurea di Paolo Costi).
dalla fine del secolo precedente, erano
stati predisposti per fortificare questo
fronte dell’isola.
La sua funzione originaria di batteria
anti-nave, così come la maggior parte
delle opere di difesa del Golfo, ne de-
termina l’assetto spaziale. La pianta si
fonda su un corpo centrale rettangolare
circondato da un camminamento conti-
nuo, un corpo laterale destinato agli
impianti e un terzo corpo frontale per
gli acquartieramenti e per le funzioni di
comando.
Il profilo segue l’andamento del ter-
reno, occultato all’interno di un incavo
in parte naturale.
Il corpo centrale, un volume a tre na-
vate voltate, costituisce il cuore del di-
spositivo bellico: un asse ferrato con-
sente il trasporto del munizionamento
dalle riservette sistemate nelle navate
laterali alla torre posta in testa all’asse
stesso.
Al primo livello il camminamento di-
venta sopratutto un collettore di aera-
zione dei locali sottostanti. La coper-
tura è costituita da una spessa soletta
di calcestruzzo appoggiata ad un’altret-
tanto spesso strato di riempimento.
La costruzione della torre costituisce