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1.

Antonio e Ottaviano si scontrarono per l'eredità di Cesare a seguito dell'apertura del suo
testamento. Infatti Cesare aveva nominato come suo erede Gaio Ottaviano e non Antonio, al
contrario delle comuni aspettative. Quando verso fine di aprile, Ottaviano tornò a Roma
dall'Epiro, Antonio si rifiutò di consegnargli i beni di Cesare e, nonostante avesse ricevuto
l'incarico di governare una provincia, non volle allontanarsi da Roma. Fece allora approvare
dal Senato una legge che gli attribuiva il controllo della Gallia Cisalpina, appartenente a
Decimo Bruto. Quest'ultimo si oppose al volere di Antonio, inviando un esercito in Gallia. Il
Senato fu costretto a inviare un esercito consolare, affiancato dalle truppe di Ottaviano. Lo
scontro avvenne nel 43 a.C. a Modena con la sconfitta di Antonio.

2. Il primo triumvirato fu un accordo personale e privato, mentre il secondo fu reso pubblico


e ratificato dai comizi. Inoltre i triumviti del secondo accordo furono investiti di poteri illimitati.

3. Gli accordi di Brindisi prevedevano che Antonio ricevesse l'imperium triumvirale delle
province orientali, Ottaviano quello delle province occidentali e Lepido quello meno
importante dell'Africa.

4. Lo scontro tra Antonio e Ottaviano si risolse con la sconfitta dell'esercito del primo e di
Cleopatra nel 30 a.C e il suo conseguente suicidio. A questo punto Ottaviano divenne il
padrone incontrastato di Roma e si aprì la fase del "principato".

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