Canta o dea l’ira rovinosa di Achille figlio L’uomo ricco d’astuzie raccontami, o Per prima cosa ci esortava a fuggire il
di Peleo che portò infiniti dolori agli Achei Musa, che molto errò dopo che distrusse canto e il prato fiorito delle divine sirene.
e molte e forti anime di eroi gettò la sacra rocca di troia: di molti uomini vide Esortava che ascoltassi la voce solo io.
nell’Ade, e li rendeva preda per i cani e la città e conobbe il carattere, molti dolori Ma legatemi in un nodo stretto affinché io
per molti uccelli, cos’ si compiva il volere patì sul mare nel suo cuore, lottando per resti lì saldamente ritto alla base
di Zeus da quando dunque per la prima la sua vita e il ritorno dei compagni. Ma dell’albero. le corde siano strette a quello.
volta si divisero, dopo esser giunti a neppure così li salvò, pur desiderandolo: E se dovessi scongiurarvi e vi ordinassi di
conflitto, il signore di uomini atride e il infatti si perdettero per la loro stessa sciogliermi voi allora legatemi con nodi
glorioso Achille follia, pazzi, che mangiarono le vacche ancora più forti. Io certamente dicendo
del sole iperione: perciò egli tolse a loro il tutte queste cose le rendevo chiare ai
giorno del ritorno. Da un punto qualsiasi compagni. Intanto la nave ben costruita
di Zeus, racconta anche a noi velocemente giungeva all’isola delle 2
sirene. Infatti un vento propizio la
spingeva. Subito il vento cessò e seguì
una calma piatta. Un dio fece tormentare
le onde. Alzandosi i compagni piegarono
le vele della nave e le riposero nella nave
ben cava. Ed essi sedendosi ai remi
imbiancavano l’acqua con gli abeti bien
piallati.