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HEGEL

I temi della cultura romantica


LA NASCITA DEL ROMANTICISMO
[Romanticismo tedesco] si sviluppa nella “scuola romantica di Jena” (poi si raccoglierà nella rivista “Athenaeum”).
[Romanticismo francese] si sviluppa durante l’epoca Napoleonica (criticismo di Kant).

TRA KANT E GOETHE


Kant e Goethe cercano delle modalità differenti con cui l’uomo può raggiungere la verità (unità organica).
[Kant] cultura illuministica, di marca scientifico-intellettuale (conoscenza discorsiva).
[Goethe] visione diretta delle cose, di marca poetica-artistica (intuizione sentimentale).

L’EMARGINAZIONE DELL’INTELLETTO
Si afferma il mondo dello spirito (mondo superiore ai limiti della realtà fenomenica e dell’intelletto).
Intelletto (riduttivo/incapace di cogliere l’essenza profonda) è subordinato dal sentimento, dall’istinto e dalla passione.
Viene abbandonata la visione materialistica e affrontata quella spiritualistica (la soggettività come interiorità
individuale)

L’INDIVIDUALISMO ROMANTICO
L’esaltazione romantica dell’individuo:

 Concetto di genio, individualità eccezionale (capace di cogliere l’intimità reale).


L’arte è considerata come la creatività spontanea dello spirito;
 Individualità collettiva (ai singoli popoli e alle relative culture).
Mentre l’illuminismo validava l’universalismo illuministico (il mondo avesse un’unica determinazione razionale), con
il romanticismo la ragione è condizionata dalla storia (la ragione viene contestualizzata);

LA CREATIVITÀ DELLO SPIRITO


L’arte non è più intesa come imitazione della realtà, ma come creazione di un mondo che viene dallo spirito
(sentimento).
Il romanticismo è creativo nel linguaggio (segna l’originalità) e nella storicità (legame di lingua-vicenda civile).

L’INFINITO
Nasce la nuova convezione dell’infinito (aspirazione legittima del soggetto).
[Kant] intende soggetto-oggetto come realtà irriducibili/organizzatori a priori (solo forma e contenuto).
[ALCUNI Romantici] il soggetto è inteso come produttore del mondo (in esso si può conoscer la realtà in modo perfetto e
assoluto).
L’uomo può tendere all’infinito in modo intuitivo (fede, arte) o con la ragione.

IL NATURALISMO ROMANTICO
[Illuminismo] la natura presenta le leggi fisico/scientifiche che però non colgono il fine e l’origine naturale.
[Romanticismo] unicità organica della natura (tutto è ridotto all’unico principio divino): la realtà è come un organismo
vivente [Kant aveva “anticipato” nella Critica del giudizio (teologico l’insoddisfazione per il modello fisico/meccanico)].
Quindi il naturalismo romantico è panteista (Bruno, Spinoza): i fenomeni sensibili derivano da un’unica forza spirituale.

LA CONOSCENZA DELLA NATURA


La fantasia consente di penetrare il legame tra le cose (continuità fra fenomeni): per questo il centro delle connessione
fra macrocosmo e microcosmo è l’uomo.
LA STORIA
[Illuministi]: la storia è inteso come passato/sequenza di errori causati dall’ignoranza. L’umanità era considerata
“somma di individui” (e non un organismo).
[Romantici]: la storia è l’umanità (percorso che procede verso un fine ultimo trascendente o immanente). Tutti i
passaggi storici sono importati.

LA NAZIONE
Nasce il sentimento nazionale: la storia (spirito) trova nella nazione lo spirito del popolo.
A partire dalla situazione francese, fece nascere la rivendicazione dell’autonomia e della specificità dei singoli popoli.
NAZIONE (unità etnica, civile di un popolo radicata nel suo passato).

IL MEDIOEVO E LA GRECIA
[Illuministi] il Medioevo era l’epoca di regresso/ignoranza. [Romantici] il Medioevo è l’epoca di fede/nazionalismo.
Anche il periodo ellenico venne “riscoperto”, quello romano no (ricordava la Francia illuminista).

La vita e le opere
LO STIFT E L’ENTUSIASMO RIVOLUZIONARIO (1788-1793)
[1770-1831] a Stoccarda da una famiglia luterana; studia nello Stift di Tubinga (collegio universitario), anche se è
insoddisfatto dell’insegnamento tradizionalista della scuola.
Ricerca un entusiasmo nella Rivoluzione francese, tanto che le autorità (preoccupate) aprono un’inchiesta nella scuola.

GLI ANNI DI BERNA E FRANCOFORTE (1793-1800)


[1793-1800] lavora a Berna e Francoforte come precettore privato, componendo alcune opere.
[Berna] Scritti teologici giovanili (confronta la religione greca, ebraica, cristiana); Religione popolare e cristianesimo, Vita
di Gesù, La positività della religione cristiana.
[Francoforte] Sulle più recenti relazioni interne del Wurttemberg, Lo spirito del cristianesimo e il suo destino, Frammento
di sistema, La positività della religione cristiana 2.
Tratta il peso delle tematiche teologiche e dell’importanza della dialettica.

IL PERIODO DI JENA E LA FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO (1800-1807)


Pubblica Differenza fra il sistema filosofico di Fichte (soggettivista) e quello di Schelling (realista); Dissertatio philosophica
de orbitis planetarum (applica il metodo dialettico alla filosofia della natura); Logica jenese; Libertà e destino (analisi del
significato storico della Rivoluzione Francese); [1807] Fenomenologia dello Spirito.

GLI ANNI DI NORIMBERGA E HEIDELBERG (1808-1816)


Diventa preside e professore al liceo di Norimberga e successivamente Heidelberg. Compone Scienza della logica;
Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio (ricostruiscono lo sviluppo dell’Assoluto).

L’INSEGNAMENTO BERLINESE
Insegna all’università a Berlino (assume posizioni filonapoleoniche). Scrive Lineamenti della filosofia del diritto.

Il compito della filosofia: intelletto, ragione e dialettica


L’ERRORE DELL’INTELLETTO
Hegel fa una distinzione basilare fra intelletto e ragione.
[INTELLETTO] facoltà di determinazione e distinzione. Un sapere si ottiene solo per negazione rispetto a qualcos’altro
(mai in sé per sé). I diversi aspetti della realtà sono considerati l’uno separati agli altri e si determinano solo per continue
negazioni (senza un’unità assoluta).

VERSO L’ASSOLUTO
Hegel recupera l’unità del reale (assoluto) abbandonando l’unilateralità separata dell’intelletto: l’Assoluto è
interpretato come unità indifferenziata (assenza di determinazioni).

L’ASSOLUTO HEGELIANO
[ASSOLUTO]: unità di soggetto e oggetto (momenti parziali (relativa a una frazione limitata e definita all’interno di una totalità ))
mediata dal processo di dialettica.
La totalità dell’Assoluto è una realtà unitaria dentro cui le differenze si possono riconoscere/si mantengono.
Nella prospettiva del sapere assoluto, il soggetto è la totalità della realtà.
L’Assoluto è concepito attraverso il “lavoro complementare” di intelletto (distingue/separa) dalla ragione (riunifica i
momenti/gradi).
L’Assoluto è infinito, poiché è composto da una totalità infinita di realtà finite (che sono distinti dall’intelletto).
L’Assoluto è unità di pensiero (produce l’oggetto attribuendo un senso al reale).
Esiste un assoluto del pensiero (come idea assoluta) e assoluto reale (come spirito assoluto).

LA RAGIONE
Secondo Hegel il tutto è tale in quanto deriva dai rapporti che legano le singole parti; afferma l’esistenza di
un’interpretazione concreta (relazione reciproca “crescere insieme”).
Il comito della [RAGIONE] è unificare le opposizioni e l’unità, coglie i passaggi/trasformazioni delle differenze le une
dalle altre (recupera vitalità dell’esperienza e della realtà).

L’IDENTITÀ DELL’ASSOLUTO
La totalità della RAGIONE fa in modo di creare un momento unitario fra identità (ciò che è determinato) e non-identità
(l’opposto di ciò che è determinato). In questo modo l’Assoluto si rivela come identità di soggetto e oggetto.

LA STRUTTURA DIALETTICA DELLA REALTÀ


La filosofia in sé ha l’opportunità di conoscere l’Assoluto (senza fede, …). L’Assoluto è appreso mediante 3 fasi:

 Identificazione delle differenze (intelletto);


 Individuazione delle relazioni, totalità (ragione);
 Acquisizione della consapevolezza (l’Assoluto è identità fra elemento e elemento opposto che formano un unico
principio);

[DIALETTICA] è intesa come:

 Modo in cui si conosce progressivamente l’Assoluto;


 Contenuto di questo conoscere;

L’unità dell’Assoluto si concretizza nel molteplice dell’esperienza attraverso le differenze/conflitti si realizza l’unità.
La DINAMICITÀ caratterizza le leggi di trasformazione della realtà nel pensiero (logica), natura, realtà umana (spirito).

LA LOGICA DIALETTICA
Realtà e pensiero sono la medesima cosa (appartengono all’Assoluto): la dialettica è quindi sia il mondo in cui la ragione
opera, sia la struttura della realtà.
Hegel rifiuta la forma della proposizione: attribuzione di un predicato al soggetto, MA il soggetto passa nel predicato che
esprime l’essenza e viceversa il predicato passa al soggetto per esprimere l’essenza.

I MOMENTI DIALETTICI
Un concetto non è mai isolato/irrelato, ma è il punto di arrivo di un percorso (oggetto della ragione) di pensiero che
procede per affermazioni/negazioni.
 Momento astratto o intellettuale (tesi);
 Momento dialettico o negativo-razionale (antitesi);
 Momento speculativo o positivo-razionale (sintesi);
[???]

LA MEDIAZIONE DIALETTICA
Per affermare due concetti contradditori, bisogna ci sia un mediano fra di loro (rilevare l’unità profonda).
Questo è possibile con un percorso “spiraliforme”.
[Scienza]: pensare il dato empirico; [Filosofia]: inquadrare gli specifici risultati scientifici nella totalità del reale;

REALE E RAZIONALE
Ciò che è razionale è reale, ciò che è reale è razionale [guarda appunti del prof].
[FILOSOFIA]: un sapere e autoconsapevolezza della trama logica che trascende l’apparenza disordinata dei fatti.

Il cammino del sapere: la Fenomenologia dello spirito


UN CAMMINO DI AUTOCOMPRENSIONE
Indica il percorso mediante il quale lo spirito (o l’uomo) giunge alla comprensione di sé (Assoluto).
Il fine ultimo è il sapere assoluto (consapevolezza dell’identità fra soggetto-oggetto, identificato con l’Assoluto).

IL SIGNIFICATO DEL TITOLO


In origine l’opera era Scienza dell’esperienza della coscienza (cambiato poiché inadatto per i contenuti dell’opera).

SCIENZA DELL’ESPERIENZA DELLA COSCIENZA


Scienza (si trovava nei titoli delle opere filosofiche): indica il rigore espositivo/approccio sistematico che ordina gli
argomenti (introduzione al sistema e descrizione per il raggiungimento dell’Assoluto).
Esperienza della coscienza: l’opera tratta dell’esperienza che la coscienza fa di se stessa; la coscienza supera le proprie
posizioni unilaterali e testa le capacità.
L’esperienza è un cammino (percorso in cui si dispiega la razionalità).
Coscienza: soggetto (che fa l’esperienza e la scienza) nelle sue manifestazioni teoretiche e pratiche.
È la prima tappa dello sviluppo dello spirito (lo spirito è il punto di arrivo dell’esperienza della coscienza).

LA VERITÀ COME PROCESSO


??? [782]

LA FENOMENOLOGIA
Fenomenologia è ciò che si manifesta che appare. È il sapere che studia il manifestarsi dello spirito (una serie di
successive figure che sono superate dialetticamente).
Ogni figura è apparenza dello spirito (manifestazione provvisoria).

IL RIFIUTO DELLA GNOSEOLOGIA ASTRATTA


??? [783]

LA FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO E IL SISTEMA HEGELIANO


Raggiunta l’autoconsapevolezza dello spirito, lo sguardo coglie l’unità fra soggetto-oggetto, senza perdere la specificità
delle differenze.
La fenomenologia è sentiero che conduce alla verità (ma in quanto tale, appartiene anch’essa alla verità).
Il sistema è come la descrizione della realtà vista dalla vetta della conoscenza e raggiunta dopo che la coscienza ha
compiuto il proprio cammino di conoscenza.

LA COSCEINZA
Livello più basso di autoconsapevolezza dello spirito (prima forma di rapporto che l’uomo ha con la realtà), momento
in cui lo spirito si rapporta all’oggetto come a qualcosa diverso da sé.

 Certezza sensibile: forma più immediata/indubitabile di conoscenza (interazione col mondo esterno, si riduce a
un’infinità di sensazioni che creano il “questo indefinito”);
 Percezione: attribuzione di un’unità al “questo indefinito”, cogliere le cose come unione di qualità sensibili;
La contraddizione è che l’oggetto è al tempo stesso unità e molteplice (se ho percezione di un libro vedo
nell’unione la differenziazione in colore, forma, perso, …);
 Intelletto: percezione dell’oggetto come manifestazione di una legge generale della natura (conoscere
scientifico);
Fenomeno/oggetto trova l’unità nel far parte di un reticolo di leggi scientifiche (la legge non si riduce a un
universale immobile, ma i casi particolari esprimono la legge);

DALLA COSCIENZA ALL’AUTOCOSCIENZA


Certezza sensibile, percezioni fanno parte del 1° livello; l’intelletto è un livello più elevato (coscienza come attività
unificatrice con cui si forma l’unità dell’oggetto).
Autocoscienza: acquisizione della consapevolezza della propria indipendenza dal mondo naturale.

L’AUTOCOSCIENZA
Autocoscienza è il luogo dell’unità dei diversi momenti dell’esperienza.
La differenza fra soggetto-oggetto è la differenza fra un’autocoscienza e un’altra autocoscienza.
La coscienza (nella 1° figura) è l’unità assoluta di sé e dell’oggettività.

Il rapporto di autocoscienza (desiderio di autoaffermarsi) è la concreta lotta per il riconoscimento.


L’autocoscienza si compie solo quando viene riconosciuta (realizza l’identità e la libertà) mediante un altro ente
ugualmente libero e autocosciente.

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