L’EMARGINAZIONE DELL’INTELLETTO
Si afferma il mondo dello spirito (mondo superiore ai limiti della realtà fenomenica e dell’intelletto).
Intelletto (riduttivo/incapace di cogliere l’essenza profonda) è subordinato dal sentimento, dall’istinto e dalla passione.
Viene abbandonata la visione materialistica e affrontata quella spiritualistica (la soggettività come interiorità
individuale)
L’INDIVIDUALISMO ROMANTICO
L’esaltazione romantica dell’individuo:
L’INFINITO
Nasce la nuova convezione dell’infinito (aspirazione legittima del soggetto).
[Kant] intende soggetto-oggetto come realtà irriducibili/organizzatori a priori (solo forma e contenuto).
[ALCUNI Romantici] il soggetto è inteso come produttore del mondo (in esso si può conoscer la realtà in modo perfetto e
assoluto).
L’uomo può tendere all’infinito in modo intuitivo (fede, arte) o con la ragione.
IL NATURALISMO ROMANTICO
[Illuminismo] la natura presenta le leggi fisico/scientifiche che però non colgono il fine e l’origine naturale.
[Romanticismo] unicità organica della natura (tutto è ridotto all’unico principio divino): la realtà è come un organismo
vivente [Kant aveva “anticipato” nella Critica del giudizio (teologico l’insoddisfazione per il modello fisico/meccanico)].
Quindi il naturalismo romantico è panteista (Bruno, Spinoza): i fenomeni sensibili derivano da un’unica forza spirituale.
LA NAZIONE
Nasce il sentimento nazionale: la storia (spirito) trova nella nazione lo spirito del popolo.
A partire dalla situazione francese, fece nascere la rivendicazione dell’autonomia e della specificità dei singoli popoli.
NAZIONE (unità etnica, civile di un popolo radicata nel suo passato).
IL MEDIOEVO E LA GRECIA
[Illuministi] il Medioevo era l’epoca di regresso/ignoranza. [Romantici] il Medioevo è l’epoca di fede/nazionalismo.
Anche il periodo ellenico venne “riscoperto”, quello romano no (ricordava la Francia illuminista).
La vita e le opere
LO STIFT E L’ENTUSIASMO RIVOLUZIONARIO (1788-1793)
[1770-1831] a Stoccarda da una famiglia luterana; studia nello Stift di Tubinga (collegio universitario), anche se è
insoddisfatto dell’insegnamento tradizionalista della scuola.
Ricerca un entusiasmo nella Rivoluzione francese, tanto che le autorità (preoccupate) aprono un’inchiesta nella scuola.
L’INSEGNAMENTO BERLINESE
Insegna all’università a Berlino (assume posizioni filonapoleoniche). Scrive Lineamenti della filosofia del diritto.
VERSO L’ASSOLUTO
Hegel recupera l’unità del reale (assoluto) abbandonando l’unilateralità separata dell’intelletto: l’Assoluto è
interpretato come unità indifferenziata (assenza di determinazioni).
L’ASSOLUTO HEGELIANO
[ASSOLUTO]: unità di soggetto e oggetto (momenti parziali (relativa a una frazione limitata e definita all’interno di una totalità ))
mediata dal processo di dialettica.
La totalità dell’Assoluto è una realtà unitaria dentro cui le differenze si possono riconoscere/si mantengono.
Nella prospettiva del sapere assoluto, il soggetto è la totalità della realtà.
L’Assoluto è concepito attraverso il “lavoro complementare” di intelletto (distingue/separa) dalla ragione (riunifica i
momenti/gradi).
L’Assoluto è infinito, poiché è composto da una totalità infinita di realtà finite (che sono distinti dall’intelletto).
L’Assoluto è unità di pensiero (produce l’oggetto attribuendo un senso al reale).
Esiste un assoluto del pensiero (come idea assoluta) e assoluto reale (come spirito assoluto).
LA RAGIONE
Secondo Hegel il tutto è tale in quanto deriva dai rapporti che legano le singole parti; afferma l’esistenza di
un’interpretazione concreta (relazione reciproca “crescere insieme”).
Il comito della [RAGIONE] è unificare le opposizioni e l’unità, coglie i passaggi/trasformazioni delle differenze le une
dalle altre (recupera vitalità dell’esperienza e della realtà).
L’IDENTITÀ DELL’ASSOLUTO
La totalità della RAGIONE fa in modo di creare un momento unitario fra identità (ciò che è determinato) e non-identità
(l’opposto di ciò che è determinato). In questo modo l’Assoluto si rivela come identità di soggetto e oggetto.
L’unità dell’Assoluto si concretizza nel molteplice dell’esperienza attraverso le differenze/conflitti si realizza l’unità.
La DINAMICITÀ caratterizza le leggi di trasformazione della realtà nel pensiero (logica), natura, realtà umana (spirito).
LA LOGICA DIALETTICA
Realtà e pensiero sono la medesima cosa (appartengono all’Assoluto): la dialettica è quindi sia il mondo in cui la ragione
opera, sia la struttura della realtà.
Hegel rifiuta la forma della proposizione: attribuzione di un predicato al soggetto, MA il soggetto passa nel predicato che
esprime l’essenza e viceversa il predicato passa al soggetto per esprimere l’essenza.
I MOMENTI DIALETTICI
Un concetto non è mai isolato/irrelato, ma è il punto di arrivo di un percorso (oggetto della ragione) di pensiero che
procede per affermazioni/negazioni.
Momento astratto o intellettuale (tesi);
Momento dialettico o negativo-razionale (antitesi);
Momento speculativo o positivo-razionale (sintesi);
[???]
LA MEDIAZIONE DIALETTICA
Per affermare due concetti contradditori, bisogna ci sia un mediano fra di loro (rilevare l’unità profonda).
Questo è possibile con un percorso “spiraliforme”.
[Scienza]: pensare il dato empirico; [Filosofia]: inquadrare gli specifici risultati scientifici nella totalità del reale;
REALE E RAZIONALE
Ciò che è razionale è reale, ciò che è reale è razionale [guarda appunti del prof].
[FILOSOFIA]: un sapere e autoconsapevolezza della trama logica che trascende l’apparenza disordinata dei fatti.
LA FENOMENOLOGIA
Fenomenologia è ciò che si manifesta che appare. È il sapere che studia il manifestarsi dello spirito (una serie di
successive figure che sono superate dialetticamente).
Ogni figura è apparenza dello spirito (manifestazione provvisoria).
LA COSCEINZA
Livello più basso di autoconsapevolezza dello spirito (prima forma di rapporto che l’uomo ha con la realtà), momento
in cui lo spirito si rapporta all’oggetto come a qualcosa diverso da sé.
Certezza sensibile: forma più immediata/indubitabile di conoscenza (interazione col mondo esterno, si riduce a
un’infinità di sensazioni che creano il “questo indefinito”);
Percezione: attribuzione di un’unità al “questo indefinito”, cogliere le cose come unione di qualità sensibili;
La contraddizione è che l’oggetto è al tempo stesso unità e molteplice (se ho percezione di un libro vedo
nell’unione la differenziazione in colore, forma, perso, …);
Intelletto: percezione dell’oggetto come manifestazione di una legge generale della natura (conoscere
scientifico);
Fenomeno/oggetto trova l’unità nel far parte di un reticolo di leggi scientifiche (la legge non si riduce a un
universale immobile, ma i casi particolari esprimono la legge);
L’AUTOCOSCIENZA
Autocoscienza è il luogo dell’unità dei diversi momenti dell’esperienza.
La differenza fra soggetto-oggetto è la differenza fra un’autocoscienza e un’altra autocoscienza.
La coscienza (nella 1° figura) è l’unità assoluta di sé e dell’oggettività.