Lezione 2
– il crollo dell’impero napoleonico
- L’equilibrio stabilito dal congresso, tuttavia è molto precario —> gli Stati, consapevoli
di questo, creano delle alleanze fra loro per evitare possibili rivolte interne = alleanze
di soccorso: Santa alleanza e Quadruplice alleanza
Santa alleanza: Austria – Prussia -Russia
Quadruplice alleanza: Gran Bretagna – Austria – Prussia – Russia —>
fortemente voluta dalla Gran Bretagna per eventualmente battersi vs la
Francia (nel caso avesse attaccarti per una sorta di rivincita)
- Situazione in Francia:
Sul trono ritorna la dinastia Borbonica – Luigi XVIII
Concede la Carta che garantiva:
Libertà di stampa
Libertà di espressione
Uguaglianza di fronte alla legge
Parlamento bicamerale
In questo modo dimostra un’apertura nei confronti delle richieste del popolo
francese, degli ideali rivoluzionari e dell’età Napoleonica (non vuole
l’assolutismo, che invece verrà instaurato da Carlo X successivamente)
MA questi provvedimenti scontentavano i nobili (frangia degli ultra-realisti)
che volevano il ritorno dell’ancien regime; malcontento anche delle frange più
radicali che volevano ancora più apertura
- Situazione in Italia:
Nel regno Sabaudo, Vittorio Emanuele I approva la legislazione napoleonica
Il regno di Sicilia viene unificato al regno di Napoli nel 1816 e viene creato il
regno delle Due Sicilie
Nel gran Ducato di Toscana, Leopoldo II continua con quella tradizione che
già da tempo appartiene al ducato a governare nella direzione illuministica
per avviare un processo di crescita economica e culturale
Il centro settentrione (ducato di Parma) ricade sotto l’influenza austriaca
Il Lombardo-Veneto è sotto la dominazione austriaca. Nonostante il pesante
carico fiscale e lo stretto controllo su politica e cultura, Milano resta la città
più avanzata in ambito economico, politico, culturale e sociale
Nel settembre del 1818 viene fondata una rivista, “Il conciliatore”,
chiusa, però, un anno dopo dagli Austriaci
<<Il Conciliatore è stato un periodico milanese, pubblicato con
cadenza bisettimanale. Fondato nel 1818 da Silvio Pellico e Giovanni
Berchet, venne soppresso dagli Austriaci nel 1819>>
<<Il titolo intendeva esprimere la volontà di assumere posizioni non
radicali né in politica né in letteratura, ma di fatto l'orientamento si
precisò rapidamente in senso romantico e progressista anti-
austriaco, oltre ad opporsi ai pregiudizi e alle forze ostacolanti
(soppressione austriaca) quello spirito liberale propulsivo per il
progresso europeo. Il "programma" del periodico prevedeva un
indirizzo multidisciplinare, aperto anche a "materie utili" come
l'economia, la tecnica, il diritto.>>
Fu importante la figura di Silvio Pellico che scrisse un’opera intitolata
“Le mie prigioni”. Faceva parte delle sette segrete che portarono
avanti la causa rivoluzionaria di Filippo Buonarroti (congiura degli
uguali- Babeuf). Verrà arrestato e scriverà la sua celebre opera
Un altro collaboratore fu Berchet
I temi della rivista erano molto vari
La censura austriaca , nell’ottobre del 1819, convocò Pellico con il fine
di censurare il giornale —> gli autori, però, decisero di chiudere la
rivista piuttosto che sottomettersi alla censura
- Gli effetti del Congresso di Vienna non sono destinati a durare a lungo —> si
intensificarono le attività delle sette segrete (La Carboneria, La setta dei Sublimi
Maestri Perfetti, La Massoneria) che avevano orientamenti più o meno radicali.
Spesso al loro interno c’erano gerarchie molto rigide —> stabilivano livelli di
importanza e coordinamento nella società delle sette —>chi stava negli strati più
bassi non conosceva nemmeno chi stava ai vertici e non ne conosceva nemmeno le
intenzioni/il programma
- Queste sette, da un lato, riescono a mantenere vive le forze rivoluzionarie, al loro
interno vengono difesi i diritti del popolo (come il suffragio universale), mantengono
vivo l’interesse e la volontà di liberarsi dai regimi opprimenti. Dall’altra parte, però,
era molto sentito il limite posto dalle sette che non prevedeva il coinvolgimento delle
masse: venivano incluse poche persone al loro interno, le gerarchie erano rigide —>
la segretezza e l’esclusività non permisero mai di raggiungere gli obiettivi sperati (per
realizzare i loro obiettivi avrebbero avuto bisogno di mobilitare uomini, masse e
l’opinione pubblica —> tutti i tentativi di questi moti, di portare ad un rovesciamento
di una monarchia, poi falliranno
- Diversi strati della società (intellettuali, studenti e soldati che spesso facevano parte
delle sette) sposarono la causa rivoluzionaria e spingevano per una sovversione,
ispirandosi a degli ideali più moderati e non radicali/non iper-rivoluzionari
- Le sette chiedevano soprattutto (ma non esclusivamente) che la costituzione venisse
stipulata e concessa per poter garantire dei diritti e dei valori ai cittadini = strumento
di lotta politica
- La setta dei Sublimi Maestri Perfetti, invece, aveva un assetto più radicale —> si
spostava verso il socialismo e gli ideali democratici (fondata da Buonarroti).
Nonostante la setta avesse un orientamento più radicale, riuscì a fare da centro
unificatore di tutte le altre sette: le coordinava/guidava —> perché? Il programma
delle sette non era chiaro a nessuno, solo a pochi (chi era al vertice) —> era facile,
anche con programmi diversi, trovarsi “d’accordo” con gli altri (la Massoneria e la
Carboneria erano meno radicali, ma tutti collaboravano fra loro)
- Per raggiungere qualcosa, però, era necessario mobilitare le masse —> entrerà, poi, in
gioco Mazzini con “La giovine Italia” —> bisognava aprire il problema all’opinione
pubblica/comune coinvolgendo il popolo per ottenere maggiore appoggio
- I MOTI DEL ’20-’21:
- La Spagna insorge per prima, poi il Portogallo ed in seguito tutte le altre nazioni
(Lombardo-Veneto ecc.)
- Inizialmente vengono concesse le costituzioni, anche in Piemonte e nel Regno delle
Due Sicilie (fino ad ora era stata concessa solo in Francia), ma per mantenere ordine
e autorità si creano delle alleanze che servono ad intervenire per difendere ciò che
viene deciso con il congresso di Vienna (e l’ordine ricostituito)
Santa Alleanza: Austria, Prussia e Russia - in seguito anche la Francia e altri
Stati europei
Quadruplice Alleanza: fu la Gran Bretagna a farsi promotrice di questa
alleanza a cui parteciparono anche Austria, Russia e Prussia - volta a
contrastare ogni possibile tentativo di rivincita da parte della Francia
- Le rivolte del ’20-’21, però, vengono duramente represse dalle potenze della Santa
Alleanza:
l’Austria restaurò il potere di Ferdinando I nel Regno della Due Sicilie e aiutò i
Savoia in Piemonte
La Francia andò in soccorso del Re di Spagna Ferdinando VII
- Il fronte conservatore mise fine all’esperimento liberale, rilevando i limiti delle forze
liberali ancora scarsamente unite, poco organizzate e prive dell’appoggio delle masse
- L’unico moto che, invece, avrà successo sarà quello della(insurrezione greca) che nel
’21 riuscirà a liberarsi dal dominio musulmano turco-ottomano —> perché riesce in
quest’impresa? La volontà di liberarsi da questo dominio rappresenterà aglio occhi di
tutta l’Europa come una lotta per la libertà e la difesa dei cristiani (motivi religiosi –
significato ideologico pro-occidente) —> ottiene l’appoggio e la solidarietà di tutti,
specialmente di Russia e Gran Bretagna
- La Grecia avrà anche l’aiuto di numerosi volontari provenienti da tutta Europa fra cui
George Byron (poeta inglese) e Santorre di Santa Rosa (patriota rivoluzionario)
- PACE DI ADRIANOPOLI – 1829 —> viene imposta ai turchi l’indipendenza della
Grecia dall’impero ottomano
Lezione 3
– i moti del ’20 e ’30
- I moti del ’30 partono dalla Francia poi ci sono quelli del ’48 (“fare un quarantotto” =
fare un casino —> viene da questo)
- Moti del ’30 – Francia —> finiscono con la cacciata dei Borbone e la proclamazione di
Luigi Filippo d’Orléans (= re borghese —> in quanto vestiva con abiti borghesi) —>
diventa re dei francesi per volontà della nazione
- Come mai si arriva a questo in Francia? Luigi VIII (rimesso sul trono dopo la
parabola napoleonica) è un re che concede delle libertà (la Carta) —> direzione
liberale. Morte di Luigi —> successione di Carlo X = svolta anti-liberalE
- Provvedimenti anti-liberali di Carlo X – 1824 attua una politica volta a restringere le
libertà costituzionali garantite dalla Carta, scatenando l’opposizione di democratici,
liberal-moderati e della borghesia della finanza a e degli affari
- Carlo X, inoltre, distoglie l’attenzione dalla politica interna occupando Algeri (inizio
occupazione in Nord-Africa che proseguirà fino al ‘900) e mette in atto un colpo di
Stato emanando 4 ordinanze:
1. Sospende la libertà di stampa
2. Sceglie la Camera
3. Restringe la legge elettorale (che già era censitaria e molto ristretta)
4. Convoca nuove elezioni
- TRE GLORIOSE GIORNATE – 27,28, 29 LUGLIO = insurrezioni francesi —> il
popolo scende il piazza e costringe il Re a fuggire
- IL PARLAMENTO PROCLAMA RE LUIGI FILIPPO D’ORLEANS (il re
borghese) RE DEI FRANCESI (non di Francia) PER VOLONTÀ DELLA
NAZIONE (elezione che viene dal basso) – 9 AGOSTO 1830
- Ritorna il tricolore come bandiera nazionale
- Viene approvata una nuova costituzione che limita i poteri del re a favore del
Parlamento e allarga il diritto di voto
- Oltre che in Francia, i moti colpiscono anche Belgio, Italia e Polonia
- INSURREZIONE IN BELGIO – AGOSTO 1830 —> Il Belgio ottiene
l’indipendenza dai Paesi Bassi (gennaio 1831) —> questo segna la fine dell’equilibrio
stabilito precedentemente dal Congresso di Vienna
- In Emilia, nello Stato della Chiesa e la Polonia furono, invece, schiacciati
rispettivamente dall’Austria e dalla Russia che combattono per mantenere l’ordine
- Concetto di patriottismo e romanticismo? Come si trasforma la cultura/il comune
sentire? Romanticismo = movimento culturale, artistico, letterario che nasce in
Germania dagli ultimi decenni del 1700 —> poi si diffonde in tutta Europa
- Il concetto di Romanticismo è strettamente legato al sentimento di indipendenza
delle Nazioni vs i sovrani che limitano le libertà e i diritti (romanticismo-
nazionalismo)
- Il principio di Nazione non è qualcosa che dipende da confini naturali, non è una
questione legata al territorio, ma qualcosa di più profondo —> concetto di nazione
lega le persone attraverso la cultura, le tradizioni, i costumi ecc. —> si è popolo unito,
all’interno di una nazione, quando i membri di questo popolo condividono la stessa
culturale/tradizione e gli stessi valori/usi/costumi —> concetto forte di nazione che si
afferma nel Romanticismo ottocentesco
- Questa unione viene prima di qualsiasi divisione geopolitica (basata su confini
naturali)
- Più in generale, viene rivalutato il concetto di sentimento (illuminismo = trionfo della
ragione / romanticismo = opposizione all’illuminismo) che è una componente
irrazionale e impetuosa (Sturm und Drang = impeto e tempesta). Esaltazione di
sentimenti e passioni che superano i limiti della ragione (fortemente vincolata
all’esperienza). Il Romanticismo si abbancano all’assolutezza del sentimento e della
passione, all’irrazionale
- La natura non è più vista come un insieme di leggi ben precise e determinate (che
possono essere previste e manipolate), ma diventa anche anima, sentimento ed
emozione. Si manifesta nell’arte —> la natura prende anima, prende corpo: nei
paesaggi non ci sono alberi ma spiriti maligni, per esempio, che ingoiano l’uomo e la
sua fragilità.
- La ragione non è più limitata, l’uomo non è un animale razionale ma è soggetto a
superare i limiti stessi della ragione e della natura
- CONCETTO DI NAZIONE
- Qual è la differenza tra l’idea di Nazione di Rousseau e dei romantici?
Concetto A POSTERIORI: Rousseau. La Nazione nasce come volontà di
cittadini che volontariamente vogliono realizzare una comunità etica e
razionale rinunciando a parte della loro libertà facendola confluire in una
volontà generale. Si spogliano dei loro interessi egoistici trasferendo la loro
volontà in una volontà generale (= volontà di tuti) —> da qui nasce la Nazione
intesa come comunità di cittadini che autonomamente decidono di unirsi per
realizzare una comunità alla base della quale vi è una volontà condivisa da
tutti. Nazionalismo democratico: alla componente rivoluzionaria si unisce uno
spirito sovranazionale; il patriota che combatte per la libertà di altri popoli —
> comunione che nasce per affermare la libertà come principio assoluto
Concetto A PRIORI: romantici. Comunità già unità da cultura, valori,
tradizione ecc. che deve far valere tutti questi punti in comune divenendo una
Nazione. Questa unità c’è già, ma deve essere riconosciuta (attraverso la
fondazione della Nazione). Nazionalismo conservatore: presente soprattuto in
Germania, affermava la superiorità intellettuale e morale dei tedeschi —> il
Romanticismo tedesco porterà al concetto di ‘razza eletta’ e tutto quello che
nel ‘900 accadrà con il nazismo
- Il pensiero di Mazzini, in Italia, rappresenta una sintesi di questi due diversi
orientamenti —> unisce gli ideali democratici (libertà), ma, dall’altra, parta anche del
concetto di nazione come unione che si può definire a partire da una matrice comune
culturale e di sangue
Lezione 4
– il liberalismo in Inghilterra e i moti del ’48 in Francia
INGHILTERRA
- Rivolta liberale che in questo periodo avviene in Inghilterra che concederà ai
lavoratori a partire dal 1824 di riunirsi in libere associazioni = trade
unions. Dai leader delle trade unions partì l’iniziativa di una grande mobilitazione
popolare per imporre alla classe dirigente l’adozione del suffragio universale = solo
mezzo x far valere il volere/i diritti dei lavoratori. Nel 1834 la classe del popolo
chiedeva il suffragio universale maschile, la garanzia della segretezza del
voto e la nuova riforma dei collegi elettorali. Il movimento cartista, così
chiamato dalla Carta del popolo, non riuscì a ottenere alcuno dei suoi obiettivi
- Altro problema: abolizione del dazio sul grano. Questa tassa andava a porre in
svantaggio i produttori e le classi più povere perché manteneva il prezzo elevato del
grano, andava, invece, a vantaggio di coloro i quali lo commerciavano. A livello
commerciale questo permetteva agli importatori di grano di imporre le stesse tariffe
ai prodotti inglese —> prodotto inglese = molto più caro = svantaggio per le industri
inglesi a livello del mercato europeo. Tra gli anni ’30 ed ’40 l’ala più progressista degli
intellettuali inglese chiede la Corn Laws (= abolizione dazio). Centro delle richiese =
Manchester = capitale dell’industria tessile e punito di partenza della rivoluzione
industriale. La tassa venne abolita nel 1846, anche in seguito ad una carestia in
Irlanda
- Riforma elettorale —> problema principale: ampliamento del diritto di voto (era
concesso a poco più del 3% della popolazione). Altro problema: borghi urbani (iper
affollati, malsani, inurbamento improvviso delle masse) si trovavano ad avere meno
circoscrizioni elettorali rispetto alle campagne che man mano si erano svuotate =
squilibrio che non era stato ancora affrontato. C’era una vecchia organizzazione del
territorio basato per lo più sulle campagne che non teneva conto dello svuotamento
di queste e del riempimento, invece, delle città (post-rivoluzione industriale = causa
di questi spostamenti)
- APPROVAZIONE DELLA LEGGE PER ALLARGARE IL CORPO
ELETTORALE – GIUGNO 1832 —> i Whig (= liberali) approvano la legge —>
allargano il corpo elettorale di oltre il 50% e ridisegnano le circoscrizioni,
aumentando il numero all’interno delle città
- Alla riforma elettorale si aggiungono provvedimenti per andare incontro alle classi
più disagiate: LEGGE SUL LAVORO NELLE FABBRICHE – 1833 —> max 10
ore per i ragazzi sotto i 18 anni e max 8 ore per i bambini sotto i 12; LEGGE SUI
POVERI – 1834 —> affida a istituzioni ed è enti locali l’assistenza ai bisognosi.
Viene così affrontato uno dei nodi della società: condizione operaia
FRANCIA
- In seguito ai moti del ’30 in Francia viene cacciato Carlo X e i Francesi eleggono, per
volontà della Nazione, il cugino del Re – Luigi Filippo d’Orléans (= il re borghese) —>
sembrava rappresentare finalmente quella svolta democratica/costituzionale che i
Francesi aspettavano da tempo
- MA anche Filippo d’Orléans, in tempi brevi, cominciò a non godere di un vasto
consenso da parte della popolazione francese —> la sua politica andava soprattuto a
favore dell’alta borghesia e dell’aristocrazia liberale
- L’opposizione al Re borghese veniva soprattuto dai democratici repubblicani (che
volevano la Francia come una Repubblica) e dalle frange socialiste (SOCIALISMO)
- Che cos’è il socialismo? Il socialismo nasce dall’esigenza di porre un freno e proporre
una soluzione al problema dello sfruttamento operaio, del proletariato, della
profonda divisione/spaccatura che si erta crearla all’interno della società borghese tra
capitalisti e proletari. La rivoluzione francese aveva portato al trionfo della borghesia
capitalista, dei loro valori, ma ora doveva passare nella mani del proletariato per
porre fine ai loro disagi —> per il pensiero socialista questo si può raggiungere
attraverso una redistribuzione e non con i beni concentrati nella mani di una sola
classe
Lezione 5
– il liberalismo in Inghilterra e i moti del ’48 in Francia
Saint-Simon
Parte da un’esaltazione della moderna società industriale e della
produzione: imprenditori, commercianti, contadini devono lavorare in
armonia per realizzare una società in cui dominino l’industria, la
tecnica e la scienza. Solo così la società potrà produrre una grande
ricchezza, liberarsi dai parassiti/oziosi e dall’oppressione e dallo
sfruttamento —> non bisogna abbattere la società contemporanea, MA
bisogna riorganizzarla. Come? Bisogna fare in modo che il lavoro/la
collaborazione fra le varie parti del sistema convivano in armonia fra
loro in modo tale da non far emergere una classe di ‘favoriti’ e una di
‘sfortunati’. Tutti i lavoratori sono collaboratori e soci di questa
società, dal più semplice operaio al ricco industriale
Questo impegno in egual misura delle diverse parti per il benessere di
tutti, questa collaborazione è bella idealmente, ma irrealizzabile (=
progetto utopico)
Negli ultimi anni della sua vita una classe sempre più povera e
numerosa di operai portano Saint-Simon a ritenere che la tecnica e
l’industria non siano sufficienti per realizzare la felicità e ripone le sue
speranze in una sorta di nuova religione —> titolo di una sua opera:
Nuovo cristianesimo —> spera che questa sia in grado di realizzare il
messaggio evangelico dell’amore e del rispetto per il prossimo
Fourier e i falansteri
Non crede che la società industriale vada solo riorganizzata nei termini
valoriali (come Saint-Simon), ma ritiene che il problema stia proprio
nel lavoro industriale, nel lavoro ripetitivo, coatto e monotono a cui
sono costretti gli operai. Imponendo questo tipo di lavoro, l’uomo non
è in grado di realizzare sé stesso nel lavoro in maniera originale; si
uccide così la sua creatività.
Anche Marx si occuperà di questa questione —> operaio = ridotto a
leva/meccanismo della macchina che ripete operazioni uguali a un
ritmo forsennato
Il primo (e più piccolo) nucleo sociale, che è la famiglia, porta l’uomo a
una sorta di isolamento dagli altri membri della comunità per
chiudermi nel orario contesto familiare. La donna, poi, all’interno di
questo contesto risulta la più isolata, sfruttata e oppressa.
Fiorire ritiene di vivere in un momento storico in cui la morale
corrente reprime le passioni e i sentimenti umani (morale kantiana –
del dovere per il dovere, che agisce secondo ragione sacrificando le
nostre inclinazioni naturali). Non condivide la morale alla base di
questa società e ritiene che al suo interno vengano represse tutte le
inclinazioni naturali dell’uomo —>tutto questo è+ simboleggiato dal
lavoro nella fabbrica
Tenta di realizzare un nuovo modello di società basato su piccole
comunità (1600 persone circa) = falansterio —> al loro interno
nessuno ha un ruolo preciso assegnatogli per tutto il corso della sua
vita, ma tute le varie attività che servono per mantenere in vita le
comunità (all’interno delle quali non esiste la famiglia – la comunità
stessa è una grande famiglia) vengono svolte a turno dai vari membri
che ne fanno parte —> anche il reddito deve essere diviso equamente.
In questa società vige anche la parità dei sessi
Anche questo progetto è utopico —> dovremmo tutti essere in grado di
saper svolgere qualsiasi mansione (sarebbe, da un certo punto di vista,
una società primitiva)
Robert Owen
Filantropo, imprenditore e riformatore esercitò una grande influenza
sul movimento operaio e socialista inglese
Era proprietario della filanda di New Lanarck —> constata in prima
persona gli effetti devastanti dello sviluppo industriale sui lavoratori:
abbrutimento fisico e psichico, alcolismo, ignoranza, criminalità, cui
corrispondono, negli imprenditori, avidità e concorrenza sfrenata
(ricordiamo i quartieri delle nascenti città urbane durante la
rivoluzione industriale)
Nella sua filanda inizierà a pagare salari più alti agli operai, a ridurre
l’orario di lavoro, non assumerà bambini, organizzerà scuole e
consentirà ai lavoratori di partecipare agli utili
Il suo obiettivo è costruire un Nuovo mondo morale (opera del 1831),
dove la produzione si basi sulla cooperazione e non sulla concorrenza:
comunità agricolo-industriali in cui i produttori si scambino le merci
al valore determinato dalla quantità di lavoro in essa contenuta
Valore e prezzo sono due cose differenti
Il suo tentativo di fondare negli Stati Uniti una comunità di questo
genere fallì, ma le sue idee contribuirono a diffondere l’idea di
cooperazione nel movimento operaio
Pierre-Joseph Proudhon
È la figura di maggior rilievo del socialismo francese dell’ ‘800, in lui si
unisce il tentativo di difendere la libertà individuale con obiettivi di
giustizia sociale. Nella sua opera Che cos’è la proprietà? risponde: «la
proprietà è un furto» —> furto compiuto dalla borghesia capitalista a
danno della maggioranza delle persone
Non vuole abolire la proprietà privata, ma ritiene che debba essere
estesa e non limitata a pochi individui. infatti gli operai devono essere
in grado di comprare i mezzi di produzione attraverso una banca
centrale volta al sostegno dei piccoli imprenditori per partecipare al
processo di produzione e non essere sfruttati dal sistema industriale
Si dovrebbe realizzare una società di produttori autonomi che hanno
un’attività in proprio —> ognuno deve avere la propria attività, non
deve essere necessario avere un potere politico forte (anzi questo
dovrebbe essere abbandonato —> ci deve essere una collaborazione fra
individui all’insegna del rispetto in modo da rendere inutile un potere
centrale —> è meglio sapersi auto-regolare)
Progetto utopico: auto-governo —> anarchia positiva = assenza di uno
Stato, di un potere centrale
Lezione 6
– il liberalismo in Inghilterra e i moti del ’48 in Francia
Lezione 7
– risorgimento italiano e prima guerra d’indipendenza
- RISORGIMENTO ITALIANO
- Risorgimento – cosa significa?
Vittorio Alfieri lo utilizzò per la prima volta con il significato di “rinascita
nazionale” (sarà anche il nome di un giornale diretto da Cesare Balbo e
Cavour – a Torino)
= rinascita, liberazione, nuova vita dall’oppressione straniera (austriaca e dei
Borboni) per diventare un regno unitario sotto la corona dei Savoia (regno di
Piemonte)
Durata (dibattito) – tre punti di vista principali
Circa dai moti degli anni ’20/’30 fino al 1861 = Unità d’Italia
C’è chi espande il periodo dal congresso di Vienna fino alla Prima
Guerra Mondiale
E chi lo considera a partire dalla Prima Guerra d’indipendenza 1848
fino alla presa di Roma 1870
- Il primo re d’Italia come Regno Unito = Vittorio Emanuele II. Perché II? Si vuole
ribadire che l’unità d’Italia è stata ottenuta grazie all’appoggio dei Savoia e si pone in
continuità con loro, non come cosa totalmente nuova (continuità con il Piemonte). Il
re non si sposta per diventare re di un nuovo regno, è il suo regno che si allarga
- Cosa porta all’unificazione Italiana? Quali sono i temi/i personaggi che lo
permettono? …
- Si parla di unità nazionale, di un’Italia libera dall’oppressione straniera – ma in che
termini si parla di unità? Poteva essere pensata in diversi modi: come una
Repubblica, un Regno (che poi sarà), come Repubblica in opzione federalista (come
gli USA —> diversi stati con diverse legislazioni interne, ma anche sotto a una
legislazione superiore comune a tutti) ecc.
- L’Italia della restaurazione = momento in cui ci si inizia a ribellare agli ordini imposti
dal congresso di Vienna:
Vengono rimessi sui trovi dei diversi Stati i vecchi sovrani
Coloro che avevano partecipato alle istituzioni pubbliche create dai francesi
dovevano scegliere tra l’affrontare un processo e partire per l’esilio
Cancellare quelle riforme dell’età napoleonica (codice civile e penale, organi
rappresentativi)
- Non era possibile pensare a un ritorno all’età pre-napoleonica (come invece i sovrani
europei avevano pensato al Congresso di Vienna). Molte istituzioni e molte riforme di
quell’età erano diventate indispensabili (es. censimenti) —> moti insurrezionali (moti
del ’20 e del ’30)
- I MOTI IN ITALIA (’21)
- RIVOLTA DI NAPOLI – 1821 —> nell’estate del ’21 scoppia una rivolta a Napoli
che velocemente si diffonde anche a Palermo (fomentata dal separatismo siciliano)
- Che cos’è il separatismo siciliano? Sicilia e Regno di Napoli vengono uniti sotto il
Regno delle Due Sicilie e sotto alla corona borbonica —> i Siciliani (come era già
accaduto con Federico II) diventano ‘periferia’ del regno, viene decentrata, e
reclamano la loro indipendenza dall’Italia peninsulare per essere autonomi
- Anche a tornino i patrioti si organizzano —> possono contare sull’appoggio di Carlo
Alberto (erede al trono, figlio di Vittorio Emanuele I). Vogliono ottenere una
costituzione e liberarsi (in Lombardo-Veneto) dall’occupazione austriaca, MA Carlo
Alberto, seppur all’inizio sembra sostenerli, fa mancare il suo appoggio —> questo
moto viene soffocato dal nuovo re (Carlo Felice)
- A Napoli, i Borboni riescono a portare ordine e a restaurare il potere di Ferdinando I
di Borbone
- I MOTI IN ITALIA (’31)
- Uno dei capi dei moti fu Ciro Menotti che operò nel Ducato di Modena e Reggio.
Poteva contare sull’appoggio del duca Francesco IV che sperava di guidare uno Stato
italiano centro-settentrionale
- MA pochi giorni prima della congiura il Duca cambia idea (l’Austria avrebbe reagito
con le armi) e fa arrestare quasi tutti i congiurati (fra cui Menotti)
- La rivolta, però, aveva ormai preso piede e si diffonde a Bologna, Ferrara, Pesaro,
Urbino, Parma e Modena
- Dopo qualche settimana l’Austria mette fine alla rivolta con la battaglia di Rimini
(fine marzo)
- Seguirono molte condanne all’esilio e anche di morte – per i congiurati
- Fallimento della Carboneria: limiti delle società segrete (segretezza dei piani, poca
inclusione, non c’è un piano unico, scarsa partecipazione) e inaffidabilità dei sovrani
(che sembravano aperti ai principi portati dai patrioti riuniti/organizzati, ma che alla
fine negavano il loro aiuto nei momenti cruciali)—> subentra Mazzini
- Mazzini: bisogna superare l’organizzazione settaria —> bisogna coinvolgere l’intero
popolo = forza popolare, con un progetto unico e chiaro a tutti
- Giuseppe Mazzini:
Nato a Genova nel 1805
Rappresenta il lato dimenticato del tentativo di unificazione nazionale
La sua opera e le sue idee hanno avuto influenza sugli avvenimenti
dell’Ottocento —> MA comunque rimase in disparte nel processo di
unificazione
Da giovane aveva aderito alla Carboneria, ma nel ’30 fu arrestato ed esiliato in
Francia (dove incontrò Buonarroti)
- L’idea di Mazzini —>fonda LA GIOVINE ITALIA – MARSIGLIA, 1831–>
punta sui giovani e si oppone alle insurrezioni di tipo settario (condotte dalle sette
ristrette). Il piano di unificazione italiana deve essere affidato alla massa/al popolo,
bisogna contare sulla sua forza e non su una base ristretta prevista dalle società
ristrette. Punta sull’insurrezione popolare, garantendo a tutti l’opportunità di
partecipare al movimento di liberazione
- Mazzini ha un forte senso religioso (MA non cattolico): i popoli avevano una missione
divina = trovarsi uniti —> Dio è lo spirito del popolo
- Il popolo doveva realizzare il proprio Risorgimento (= rinascita) come forma di
dovere morale
- L’Italia doveva diventare libera, unita e repubblicana
- LA GIOVINE EUROPA:
Grande diffusione delle idee di Mazzini —> MA spesso le iniziative pratiche si
risolvono in insuccessi
Dopo il 1834, Mazzini fonda la Giovine Europa con lo scopo di mettere
insieme i popoli che mirano alla liberazione dei vari popoli europei
Vuole tradurre quest’idea di fratellanza, unità e liberazione dall’oppressione
straniera non più limitatamente all’Italia, ma a tutta l’Europa
Nella prima metà degli anni ’40: altri tentativi di insurrezione
Fra cui… spedizione in Calabria dei fratelli veneziani Attilio ed Emilio
Bandiera che volevano far insorgere i contadini contro la monarchia
borbonica —> non ci riuscirono, furono catturati e giustiziati
Questi tentativi di insurrezioni non furono organizzarti direttamente da
Mazzini, ma, essendo messi in atto da repubblicani, contribuirono a far
crescere la sfiducia nel radicalismo repubblicano
Il fallimento costante (anni ’30 e ’40) contribuì a far crescere la sfiducia nei
confronti dell’unificazione
- Mazzini: iniziativa rivoluzionaria popolare —> si fa appello alle masse [leggero testo
Classroom – Lezione 9]:
C’è troppa censura che ci impedisce di procedere e di esprimerci
L’Italia soffre di questa oppressione straniera, di violazioni continue del suo
principio nazionale —> lo spirito nazionale si piega allo straniero
Questo non permette al paese di progredire e svilupparsi
In che modo gradualmente si può procedere verso la liberazione? Si chiede
retoricamente —> insurrezione energica, generale, delle moltitudini, la guerra
santa degli oppressi (santa = liberare chi è oppresso)
Bisogna: predicare, combattere e agire
Rifiuto totale di ogni soluzione gradualista + appello delle masse per
insorgere —> NO appello ai sovrani (ma alle masse, al popolo)
Fine: realizzare una Repubblica
- Fare appello alle forze popolari = non sufficiente —> iniziano ad appoggiarsi a nuove
soluzioni alternative: si rivolgono a una forza sempre presente, italiana, a Roma = il
Papa. Poteva essere la figura centrale del processo di unificazione. Rappresentava già
un simbolo di unione in Italia (unione di tipo religioso). Il Papa avrebbe potuto
assicurare il successo di questo progetto —> questo tipo di correnti prendono il nome
di neoguelfe (dai guelfi)
- Negli anni ’40 cominciano ad orientarsi verso correnti moderate che escludevano
violenza e scontro con il potere costitutivo —> neoguelfismo = corrente cattolico-
liberale. Base del pensiero moderato: la causa liberale e patriottica doveva conciliarsi
con la religione cattolica (elemento unificatore)
- Chi appoggia quest’idea? Manzoni, Cesare Balbo, Bettino Ricasoli
- Il neoguelfismo divenne popolare grazie a uno scritto dell’abate Vincenzo
Gioberti: Primato morale e civile degli italiani (Belgio, 1843)
Nato a Torino nel 1801 e morto in esilio nel 1852
Sacerdote dal 1825 —> sostenitore di Pio IX
Ministro dell’Istruzione per qualche mese nel 1848
- Il pensiero di Gioberti:
Nella sua opera si ispira al pensiero di Mazzini, ma, in un certo senso, le
capovolge —> Mazzini: popolo italiano aveva un missione = realizzare la sua
unità liberandosi dal dominio straniero – Gioberti: accoglie, in parte, questo
pensieri, MA questa missione non spetta al popolo, ma spetta alla Chiesa
L’Italia ha un primato: essere sede della Chiesa (= elemento di unità nella
penisola) e potrebbe assumere in maniera proficua il ruolo di guida verso il
processo di unificazione
La sua proposta era una confederazione di Stati guidati dal Papa che avrebbe
assunto il ruolo di pacificatore europeo, elevando l’Italia a essere la prima
nazione del continente
- Alti esponenti di questo movimento moderato che optavano per una soluzione
federalista furono Cesare Balbo e Massimo d’Azeglio
D’Azeglio (sposerà la figlia di Alessandro Manzoni, suo grande amico)
convinto dell’inutilità dei moti insurrezionali e della gradualità di un processo
di unificazione nazionale (a cui non bisogna arrivare con la violenza, ma con
accordi)
Si parla di federalismo e di accordi. Accordi con chi? Non più con la chiesa,
ma con le case regnanti, in particolare con il Regno Sabaudo.
- [leggere documento sul programma di d’Azeglio] – il programma dei moderati
Prende le distanze dal moto rivoluzionario che non porta a nulla; no alle
riforme e alle società segrete
Non deve essere la violenza/l’impero, ma bisogna agire mettendo in campo la
ragione e quelle soluzioni che realmente ci possono fare le forze per realizzare
questo progetto. Arrivare all’unificazione presuppone un processo graduale
che vede un approccio con i Principi (in primis pensa al Regno Sabaudo)
Uno Stato che si deve costituire e che deve rappresentare un progresso per
l’Italia deve avere:
Ottima amministrazione
Codice (penale e civile) che abolisca i privilegi
Esercito
Libertà di opinione e di stampa
Ferrovie (strade di ferro) = vie di comunicazione —> sono
fondamentali
Da un punto di vista economico (e del commercio) è per un’economia di
stampo liberare —> bisogna togliere tutti quegli impedimenti che ostacolano
la libera circolazione delle merci (dogane, dazi ecc.) —> bisogna applicare un
sistema monetario uniforme e unico
Per quanto riguarda l’istruzione (altro punto fondamentale per il progresso di
un paese) —> bisogna investire nell’istruzione pubblica (dalle elementari fino
all’Università)
Progetto: graduale, in cui bisogna affidarsi ai Principi già presenti sul
territorio nazionale, che verte verso il rendere l’Italia libera in modo che si
sviluppi verso un progresso
Lezione 8
– risorgimento italiano e prima guerra d’indipendenza
Lezione 9
– risorgimento italiano e prima guerra d’indipendenza
- Il 1848:
Le prime rivolte so piano in Sicilia vs i Borboni. RE FERDINANDO II È
COSTRETTO A CONCEDERE UNA COSTITUZIONE – 11 FEBBRAIO
Dal regno delle Due Sicilie si diffonde le rivolte si diffondono in tutti gli Stati
italiani (Toscana, Stato della Chiesa e Piemonte)
Anche CARLO ALBERTO CONCEDE UNA COSTITUZIONE =
STATUTO ALBERTINO —> diventerà la Costituzione di quello che sarà il
Regno Unito d’Italia. Resterà in vigore fino alla Costituzione della Repubblica
Italiana (fino al 1946-48) —> prevedeva una Camera di deputati e un Senato
eletto dal re
Tutte le costituzioni avevano carattere moderato e si ispiravano a quella
francese del ’30 (con la cacciata di Carlo X e l’elezione del Re borghese)
- Il ’48 si diffonde:
Le rivolte scoppiano in tutta Europa vs l’Impero austriaco (definito prigione
dei popoli)
Per prime si ribellano Venezia e Milano
Venezia riesce a sconfiggere e sottomettere l’Impero austriaco e viene
istituito un governo provvisorio con a capo il democratico Daniele Manin —
> proclama la Repubblica veneta (di cui sarà a capo)
A Milano scoppiano le CINQUE GIORNATE – 18/22 MARZO: assalto al
palazzo del governo. Borghesi e popolani misero in fuga (con un consiglio di
guerra che vedeva a capo Cattaneo) l’esercito austriaco guidato dal
maresciallo Radetzky (marcia di Radetzky – ogni 1 gennaio, concerto di
capodanno Rai)
- LA PRIMA GUERA D’INDIPENDENZA (’48-’49):
- Radetzky si ritira nel cosiddetto quadrilatero = zona compresa tra Verona, Legnano,
Mantova e Peschiera
- L’Austria si trova in grande difficoltà. I liberali piemontesi spingono Carlo
Alberto a dichiararle guerra il 25 MARZO —> accorrono volontari da tutta
l’Italia è anche corpi di spedizione dalla Toscana, Regno di Sicilia e dallo Stato della
Chiesa (appoggio più formale che sostanziale)
- All’inizio i piemontesi hanno la meglio, ottengono due vittorie:
A Gomito (Mantova)
A Pastrengo (Verona)
- Man mano gli aiuti dati vengono ritirati: il Papa a fine aprile ritira le sue truppe.
Fanno lo stesso la Toscana e Ferdinando di Borbone
- Carlo Alberto non volle affidarsi agli aiuti volontari —> rifiuta l’aiuto di Garibaldi
(che presta il suo aiuto). Non voleva dare alla guerra un ‘sapore’ marcatamente
democratico
- A giugno gli austriaci riescono a recuperare terreno —> SCONFITTA DEI
PIEMONTESI A CUSTOZA – 23/25 LUGLIO
- ARMISTIZIO CON L’AUSTRIA – 9 AGOSTO
- Nel febbraio del ’49 si riprendono le ostilità —> Carlo Alberto dichiara di nuovo
guerra all’Austria (per le pesanti pressioni dei democratici e per le condizioni di pace
imposte dagli Austriaci)
- Gli austriaci sconfiggono nuovamente i piemontesi:
A Mortara
A Novara (22/23 marzo)
- Carlo Alberto abdica in favore del figlio: Vittorio Emanuele II —> sarà il primo Re
d’Italia
- Vittorio Emanuele firma un altro armistizio con l’Austria —> le speranze
per i patrioti italiani cessano
- Nel frattempo si era formata la Repubblica Romana che, però, cade il 12 luglio
- Poco dopo si arrende agli austriaci anche la Repubblica di Venezia
- Conclusione della Prima Guerra di Indipendenza: gli Austriaci hanno la meglio —>
bisognerà occuparsi delle condizioni imposte dall’Austria
- Le condizioni di pace con l’Austria erano durissime. Non prevedevano una riduzione
in termini di territorio del Regno Sabaudo, ma richiedevano delle indennità di guerra
(= pesantissime sanzioni) da parte del Piemonte. La Camera di fronte all’accettare o
meno queste condizioni si rifiuta di accettare (c’è d’Azeglio come Presidente del
Consiglio del regno)
- D’Azeglio, in accordo con il re, scioglie la camera —> la camera, a maggioranza
democratica, è di difficile gestione in un momento così delicato. IL RE NEL
PROCLAMA (= una dichiarazione ufficiale) DI MONCALIERI: invita gli elettori a
votare rappresentanti di orientamento moderato —> la Camera si deve formare a
maggioranza moderata in modo tale da non creare tensioni
- La nuova Camera fu formata a maggioranza di moderati (effetto aspettato) e fu
possibile continuare l’esperimento liberale
- LEGGE SICCARDI (nome del ministro che la propone) – 1850: regola i rapporti
tra Stato e Chiesa. Lo Chiesa veniva privata dei diritti d’asilo, dei tribunali
ecclesiastici e della censura sui libri —> si procede verso uno stato liberare che cerca
di diminuire i poteri paralleli della chiesa
- Subentra una figura fondamentale per l’unificazione italiana: Camillo
Benso Conte di Cavour —> fa parte del LIBERISMO MODERATO
Cresce nell’Italia napoleonica, la famiglia era molto legata a Napoleone
La sua prima lingua è il francese
Sin da giovane fu vicino alle idee liberarli, faceva parte dell’aristocrazia
terriere —> cresce in un ambiente molto stimolante
Agiatezza economica influisce nella sua buona formazione
Uomo d’affari, giornalista e direttore del quotidiano Risorgimento (fondato
da lui e Balbo - 1847 primo numero)
Nel ’46 parla per la prima volta, in maniera ufficiale, di unificazione —> nella
rivista Revue Nouvelle (1 maggio 1846): intervento sulle ferrovie. Premessa:
sviluppo delle vie di comunicazione può portare l’Italia ad accompagnare al
progresso dal punto di vista economico anche un progresso sociale e civile.
Esalta le strade di ferro come strumento di progresso concreto (sul
piano civile ed economico)
Per la prima volta parla di indipendenza nazionale —> che deve avere
come premessa il progresso economico-sociale
Riforme e trasformazioni = soluzione per poter mettere
definitivamente da parte l’idea di un’unificazione italiana attraverso
una rivoluzione o disordini sociale
A partire dal 1850 Cavour diventa Ministro delle Finanze (oltre che
dell’Agricoltura e del Commercio)
Nel 1852 - dopo le dimissioni di d’Azeglio – il Re incarica Cavour di
formare il nuovo governo (nonostante non vi fosse particolare simpatia
fra i due)
- Camera prettamente di moderati, MA Cavour riesce a trovare un accordo anche con
le forze di centro-sinistra rappresentati da Urbano Rattazzi = Connubio —> questo gli
consente di ottenere il consenso per portare avanti le tante riforme da lui volute
- Regno Sabaudo diventerà, con Cavour, il regno ‘capofila’ che guiderà l’unificazione d’Italia
- Tra gli atti riformatori:
Favorisce scambi e commercio a livello internazionale applicando una politica libero-
scambista —> stipula accordi con Francia, Belgio, Austria e Gran Bretagna
Volume d’affari con gli altri paesi europei era il doppio rispetto al resto
d’Italia
Si punta sulle vie di comunicazione per favorire gli scambi: costruisce nuove strade,
nuovi canali e nuove reti ferroviarie (grazie ad accordi con le imprese britanniche)
1681: 850km di ferrovie (34% della rete nazionale totale)
Sviluppo infrastrutture farà crescere l’economia e il bilancio dello Stato (che
ora non è buono —> il regno ha dovuto pagare un’indennità dovuta alla
guerra con l’Austria. Cavour permette di sanare questa perdita)
Favorisce l’agricoltura —> incremento e miglioramento (Cavour stesso faceva
parte della grande borghesia terriera)
Incremento del potere della Banca Nazionale
Istituzione della scuola laica (elementare)
- Cavour diventa il punto di riferimento per la borghesia liberale (per tutta Italia)
Lezione 10
– seconda guerra d’indipendenza e unità d’Italia
Lezione 11
– seconda guerra d’indipendenza e unità d’Italia
- Il Regno Sabaudo era già un Regno Nazionale, in un certo senso —> comincia a
riemergere (soprattuto in ambito democratico) la voglia di completare l’unificazione
- Garibaldi, spinto da Rosolino Pilo, Francesco Crispi e dai meridionali emigrati a
Torino, accetta di continuare l’unificazione (anche Cavour e Vittorio Emanuele danno
il loro benestare) —> LA SPEDIZIONE DEI MILLE
- Partono il 5 MAGGIO 1860 da Quarto (Genova) e sbarcano in Sicilia vicino
Calatafimi (vicino a Marsala) il 15 MAGGIO —> qua Garibaldi trova l’appoggio dei
contadini che fanno causa comune con i garibaldini. In due mesi conquistano tutta la
Sicilia, entra in Calabria e sbarcano sul continente arrivando fino a Napoli dove
entra il 7 settembre (il 1° ottobre
- Vittorio Emanuele e Cavour temono uno scontro diretto tra le truppe garibaldine e le
truppe pontificie —> si vuole avvicinare al Lazio. Questo è un problema perché il
papa è protetto dai Francesi, ci sono delle truppe di Napoleone III che stanziano nel
Lazio. Con l’approvazione di Napoleone III mandano un esercito (quello Sabaudo)
che si scontra con le truppe papali (per ‘precedere’ ed evitare lo scontro tra papa e
Garibaldi) nella zona delle Marche
- CONSEGNA DEI TERRITORI CONQUISTATI, TEANO – 26 OTTOBRE:
incontro tra Vittorio Emanuele e Garibaldi. Quest’ultimo gli consegna i territori
conquistati
- IL REGNO D’ITALIA – 17 MARZO 1861: il primo Parlamento nazionale
proclama il Regno d’Italia con a capo Re Vittorio Emanuele II. Il primo Re sarà lui
perché il Regno Sabaudo vuole che si comprenda che questo regno = allargamento
del loro regno, non una nuova ‘istituzione’. Capitale = Torino (Roma non fa parte di
questo Regno)
- Agli austriaci rimangono solo Veneto e Trentino
- La Costituzione: Statuto Albertino e la legge elettorale basata su un censo molto
ristretto (2% della popolazione):
Minimo 25 anni
Saper leggere e scrivere
40 lire di imposte l’anno
Il Parlamento del regno d’Italia sarà votato da un élite —> per
diventare deputato all’interno del Parlamento bastavano pochi voti
- Massimo d’Azeglio: “fatta l’Italia bisogna fare gli Italiani”
- Situazione in Italia/condizioni di vita degli Italiani:
Popolazione di circa 22milioni di abitanti
Livello di analfabetismo 80% (al sud anche più del 90%), si parlava
prevalentemente in dialetto
Attività agricola impegnava il 70% della popolazione, i contadini del sud Italia
vivevano in condizioni misere
Non vi era una rete ferroviaria nazionale
dei 2000km di strade 2/3 si trovavano tra Lombardia e Piemonte
- Maggioranza in parlamento = Destra storica – composta da nobiltà terriera – (non ha
niente a che fare con quella che oggi definiamo destra in politica) —> si attestavano
su posizioni di centro-moderato, di stampo liberista (continuano politica di Cavour –
che muore il 6 giugno del 1861)
- In seguito a certi disordini, dovuti alla pressione fiscale e alla leva obbligatoria,
soprattutto in sud, si decide di procedere verso un accentramento = potere centrale
forte (che non permette libera iniziativa)
- Minoranza in parlamento = Sinistra storica (fra cui De Pretis e Francesco Crispi) –
uomini di diversa estrazione: media e piccola borghesia, intellettuali e commercianti
- Unificazione economica:
Diminuzione dei dazi doganali per favorire le esportazioni di prodotti agricoli
del sud (in particolare del grano)
Sviluppo della rete ferroviaria —> si doveva creare una struttura che potesse
collegare almeno le principali città del sud con quelle del nord
Si decise di puntare, inizialmente, sullo sviluppo agrario —> l’Italia era
principalmente contadina (le industrie erano poche ed erano al nord).
Nell’immediato, però, questo penalizzò molto l’industria, generando
l’opposizione degli industriali vs la Destra storica
Tassa: Legge sul macinato = legge che gravava soprattutto sul pane, alimento
dei poveri —> per i meno agiati era una delle tessa più pesanti e odiate
- Completamento dell’unità:
Mancano Veneto, Trentino e Roma (con il Lazio)
Roma era protetta da Napoleone III (Francesi) e, per ora, non era
possibile toccarla. Il Papa non voleva intavolare nessuna trattativa
specifica, né con Cavour né con i rappresentati del governo del Regno
Garibaldi, ardito come sempre, aveva tentato una spedizione vs
Stato della Chiesa. Vittorio Emanuele lo ferma e lo arresta
- TERZA GUERRA D’INDIPENDENZA – dal 20 GIUGNO 1866 al 12
AGOSTO 1866
- Viene offerta la possibilità di occuparsi del Veneto e del Trentino da una situazione
particolare
- Dopo il tentativo di conquista del Lazio, Vittorio Emanuele è costretto a firmare la
CONVENZIONE DI SETTEMBRE – 1864 = in cui si impegnava, di fronte alla
Francia, a rispettare i confini dello Stato della Chiesa. Ottiene così il ritiro delle
truppe francesi dal Lazio.
- Capitale trasferita a Firenze = culla del rinascimento
- Nel 1866 all’Italia si presenta un’occasione per muovere guerra all’Austria: Bismarck
(Prussia), in guerra con l’Australia, chiede l’appoggio dei Savoia. I Savoia accettano,
per poter metter mano su Veneto e Trentino = inizio della guerra
- Il regno Sabaudo voleva tener occupato un fronte austriaco nel nord Italia, dando la
possibilità a Bismarck di agire in maniera più libera. Bismarck ottiene diversi
successi, nonostante l’Italia stesse subendo diverse sconfitte (a Custoza e Lissa –
ricorda: l’importante era tenerli occupati!)
- L’unico a raccogliere successi è Garibaldi —> MA, a un ceto punto, riceve un
telegramma da La Marmora. Gli dice di fermare tutto, Bismarck aveva sconfitto gli
Austriaci. Garibaldi: “obbedisco”
- Ora rimane solo la questione di Roma e del Lazio che si risolverà nel ‘70 con la
BRECCIA DI PORTA PIA:
La politica espansionista di Bismarck si scontra vs Francia
Francesi perdono a Sedan e le truppe francesi schierate a difesa di Roma
devono rientrare —> il governo italiano decide di mandare un corpo di
spedizione nel Lazio
APERTURA DI UNA BRECCIA NELLE MURA PRESSO PORTA PIA
– 20 SETTEMBRE 1970: Roma è conquistata. Plebiscito in cui la
popolazione viene chiamata a esprimersi nei riguardi dell’annessione con il =
favorevole
ROMA CAPITALE – 20 NOVEMBRE; Governo e Parlamento
vengono spostate nella capitale nel luglio ‘71
LEGGE DELLE GUARENTIGIE- 13 MAGGIO ’71: legge che regola
rapporti Stato-Chiesa. Lo stato permette al Papa di avere guardie armate, il
diritto di rappresentanza diplomatica, di mantenere potere temporale in
Vaticano e Laterano, MA li accetta ‘forzatamente’
NON EXSPEDIT – 1874/1919: Pio IX invita i cattolici a non partecipare
alle elezioni politiche —> l’Italia unita risulta frammentata = problema per
l’unificazione (viene a mancare l’appoggio cattolico)
Lezione 12
– l’unificazione tedesca e la Comune di Parigi
- Ostacoli per unificazione tedesca (a partire dalla Prussia di Bismarck) = Francia e
Austria
Alcuni stati della confederazione germanica (creata con il Congresso di
Vienna – comprendeva 30/34 stati) erano finiti sotto l’influenza prussiana,
altri sotto quella austriaca. Al fine di inglobare tutti questi stati all’interno
della Prussia, bisognava liberarsi dell’Austria
La Francia temeva che uno stato tedesco guidato dalla Prussia potesse
acquisire troppo potere. Volevano equilibrio stabilito dal Congresso di Vienna
- Bismarck doveva scontrarsi militarmente con entrambe*
FRANCIA DI NAPOLEONE III
- La sua popolarità era in gran parte determinata dall’eredità lasciata dallo zio
(Napoleone Bonaparte) e dai suoi ammiratori
- Governo autoritario e centralizzato
- Politica estera aggressiva e ambiziosa
- Partecipò alla guerra di Crimea, al fianco della Gran Bretagna per difendere l’impero
Ottomano vs Russia —> in questa guerra affianca anche l’Italia vs Austria
PRUSSIA
- A partire dagli anni ’50 (1800) la Prussia vide una forte crescita nel settore
industriale e il rafforzamento dell’esercito
- Il governo dello Stato era in mano agli Junker = aristocrazia terriere (tra cui
Bismarck)
- BISMARCK = PRIMO MINISTRO – 1862: Bismarck viene nominato tale dal Re
Guglielmo I. Il suo obiettivo è l’unificazione e per realizzarla doveva sconfiggere
Francia e Austria*
- GUERRA VS AUSTRIA – 1866: la Prussia vince a Sadowa (Boemia9 —> l’Austria
cede il Veneto all’Italia e scuole la Confederazione germanica = fine della sua
influenza in Europa centro-settentrionale + NASCITA DELLA
CONFEDERAZIONE DELLA GERMANIA DEL NORD A GUIDA PRUSSIANA
- L’Austria divise il uso impero in due Stati:
Austriaco
Ungherese
Impero austro-ungarico
- L’UNIFICAZIONE TEDESCA:
- Bisognava ancora sconfiggere la Francia —> l’occasione vien offerta nel 1868:
successione al trono di Spagna. Il trono fu offerto a un parente di Guglielmo I =
preoccupazione per la Francia che rischiava di essere accerchiata dai Prussiani
(tramite la Spagna)
- Napoleone manda un ambasciatore a parlare con Guglielmo I per capire le intenzioni
della Prussia —> in quest’occasione il Re accoglie l’ambasciatore (Benedetti),
ricevendolo più volte, e prepara un telegramma in cui racconta quali sono stati i
termini di queste discussioni
- Il telegramma viene intercettato da Bismarck —> modifica il telegramma, in modo
tale che risultasse che il re aveva messo alla porta l’ambasciatore francese senza aver
voluto parlare con lui —> vuole provocare una reazione della Francia
Il telegramma di Bismarck (lettura Classroom)
Nel telegramma ufficiale si era stabilito che il parente di Guglielmo I
avrebbe rinunciato al trono per evitare tensioni con la Francia
Bismarck non vuole, si deve sfruttare la forza della Prussia. Mandare
tale telegramma = porsi in posizione di debolezza
- NAPOLEONE III DICHIARA GUERRA ALLA FRANCIA – 19 LUGLIO 1870:
Francia sconfitta a Sedan (Belgio), Napoleone III = prigioniero. Parigi viene presa
e assediata dall’esercito prussiano.
- PROCLAMAZIONE DELL’IMPERO (Reich) TEDESCO – 9 DICEMBRE
1870: Impero = Prussia + Confederazione del nord + Germania meridionale.
Guglielmo I è incoronato a Versailles
- Il governo provvisorio francese (Napoleone era stato fatto prigioniero), presieduto da
Adolphe Thiers, fu costretto a chiedere l’armistizio (nel gennaio del ’71) e fu
concordata la PACE DI FRANCOFORTE con cui fu costretta a cedere
l’Alsazia e la Lorenza
- Da questa umiliazione nascerà il revanscismo francese
- Con la sconfitta di Sedan e la cattura di Napoleone III, il popolo parigino era insorto
costituendo una Guardia nazionale e dichiarando decaduto l’imperatore —> si arriva
alla 3° Repubblica
- Nel febbraio del ’71 si forma un’Assemblea nazionale a maggioranza moderata e
conservatrice che elesse a presiedere il nuovo governo il moderato Thiers (già prima a
capo del governo provvisorio) —> questo governo deluse le aspettative dei parigini
- Thiers tentò di disarmare la città, il popolo insorse e vennero indette delle elezioni
per un governo cittadino: LA COMUNE DI PARIGI – dal 18 MARZO al 28
MAGGIO
- Alle urne si presentarono per lo più democratici, socialisti e anarchici e i dirigenti
eletti misero in piedi un esperimento radicale di democrazia diretta
I CARATTERI DELLA COMUNE DI PARIGI
- Adotto come proprio simbolo la bandiera rossa
- Eliminò l’esercito permanente e armò i cittadini
- Stabilì l’istruzione laica e gratuita
- Rese elettivi e revocabili i magistrati e tutti i funzionari
- Retribuì i funzionari pubblici e i membri del Consiglio della Comune con salari molto
simili a quelli operai —> distribuzione, per quanto possibile, della ricchezza
- Abolì la distinzione tra potere esecutivo e legislativo
Marx guarda con profonda ammirazione questo esperimento che sarà poi
modello per la futura società socialista
- La Comune di Parigi fu interrotta dalla reazione di Thiers che era riuscito a mettere
insieme un esercito sufficientemente forte da riconquistare Parigi. L’esercito guidato
dal generale Mac-Mahon pose fine alla Comune entrando a Parigi il 21 maggio e
massacrando in una settimana (semaine sanglante = settimana sanguinante)
20.000 parigini. Seguirono, inoltre, decine di migliaia di condanne e di deportazioni;
migliaia di parigini fuggirono all’estero