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The Hour of God

Sri Aurobindo
I brani raccolti in questo libro furono scritti da Sri Aurobindo tra il 1910 ed il 1940.
Nessuno di essi venne pubblicato mentre egli era ancora in vita e nessuno subì la revisione finale
a cui sottopose le sue opere maggiori.
La maggior parte dei brani vennero inizialmente stampati su diverse pubblicazioni dell' Ashram
ed in seguito nelle diverse edizioni di The Hour of God, la prima delle quali risale al 1959.
I brani qui riuniti non sono mai stati considerati da Sri Aurobindo parti di un'unica opera.
Alcuni furono scritti a gruppi di due, tre o quattro ma molti sono brani separati senza alcuna
relazione tra loro.
Il lavoro di selezione e di arrangiamento è stato svolto dagli editori.

Nel riunire i brani sono stati considerati tre fattori, la relazione fisica (ricavabile dai
manoscritti), quella tematica e stilistica e quella cronologica.
I brani scritti sullo stesso taccuino sono stati stampati assieme rispettando l'ordine in cui
comparivano.
Come nelle precedenti edizioni di The Hour of God, i brani sono stati raggruppati in categorie
tematiche: lo Yoga, l'Uomo ed il Superuomo (l'Evoluzione), ecc.
Tali categorie sono sufficientemente consistenti da un punto di vista cronologico, da permetterci
di considerare tutte le sezioni tranne la prima come un singolo periodo temporale e da
consentirci di disporre tutte le sezioni eccetto la prima nel naturale ordine cronologico dalla più
remota alla più recente.

A cura di Paola Bertoldi

 
Prima Sezione
 
 

L'Ora di Dio

L'ORA DI DIO

Vi sono momenti in cui lo Spirito abita tra gli uomini ed il Respiro del Signore aleggia sulle acque
del nostro essere; ve ne sono altri nei quali si ritira e gli uomini vengono lasciati agire con la forza o
nella debolezza del loro egoismo. I primi sono periodi nei quali anche un piccolo sforzo produce
grandi risultati e cambia il destino; i secondi quelli in cui anche un grande lavoro porta scarsi
risultati. E' vero forse che gli ultimi sono preludio per i primi; forse l'alito del sacrificio che sale fino
al cielo fa scendere la pioggia della bontà di Dio.
Infelice è l'uomo o la nazione che al giungere del momento divino è addormentato o impreparato a
riceverlo, perché la lucerna non è stata alimentata per accogliere l'ospite e le orecchie sono sorde al
suo richiamo. Ma guai a coloro che pur essendo forti e pronti sprecano la loro forza o fanno cattivo
uso del momento; vanno incontro ad una perdita irreparabile o ad una grande distruzione.
Nell'ora di Dio monda la tua anima da ogni autoinganno, da ogni ipocrisia e da ogni vano
autocompiacimento per poter vedere chiaramente nel tuo spirito e udire la sua chiamata. Tutta la
falsità della tua natura, una volta protezione dallo sguardo del Maestro e dalla luce dell'ideale,
diviene ora uno squarcio nella tua armatura e ti espone ai fendenti.
Se anche vinci per un momento è peggio per te, perché il colpo può giungere in seguito ed abbatterti
nel mezzo del trionfo.
Piuttosto restando puro scaccia ogni paura, perché l'ora è spesso terribile, come un incendio, un
turbine e una tempesta, come l'azione del torchio del furore divino; ma colui che resiste fermamente,
fedele al suo scopo, rimarrà saldo; anche se cadrà si rialzerà di nuovo; anche se sembrerà svanire
sulle ali del vento, ritornerà.
Non lasciare che la prudenza del mondo mormori al tuo orecchio, poiché è giunta l'ora dell'inatteso,
dell'incalcolabile, dell'incommensurabile. Non misurare il potere dello Spirito con i tuoi strumenti
insignificanti, ma abbi fiducia e prosegui nel cammino.
Soprattutto mantieni libera la tua anima, anche solo per un po', dal clamore dell'ego. Allora un fuoco
illuminerà per te la notte, la tempesta ti sarà amica e il tuo stendardo sventolerà sulle altezze sublimi
della grandezza finalmente conquistata.

LA LEGGE DEL SENTIERO

Per prima cosa sii certo della chiamata e della risposta della tua anima. Infatti se la chiamata non è
autentica, se non si tratta del tocco del potere di Dio o della voce dei suoi messaggeri ma di un
richiamo del tuo ego, il tuo impegno porterà ad un vano fallimento spirituale o ad un grande
disastro.
E se solo il consenso e l'interesse mentale e non il fervore dell'anima rispondono alla chiamata
divina, o se solamente i desideri vitali inferiori si lasciano attrarre dai frutti del potere e del piacere
che derivano dallo Yoga, o ancora se soltanto un'emozione passeggera saltella come fiamma
instabile mossa dall'intensità, dalla dolcezza o dalla maestosità della Voce, è pericoloso percorrere il
difficile sentiero dello Yoga.
Gli strumenti esteriori dell'uomo mortale non hanno la forza di fargli vincere gli austeri ardori di
questo viaggio spirituale e la sua Titanica battaglia interiore, di fargli affrontare le traversie terribili
ed i continui cimenti, né hanno la capacità di temprarlo e fortificarlo perché possa affrontare e
superare i pericoli sottili ed immensi del viaggio. Solo la volontà maestosa ed incrollabile del suo
spirito, il fuoco inestinguibile e l'ardore invincibile della sua anima possono compiere questa
difficile trasformazione ed assolvere questo compito improbo.
Non pensare che la strada sia facile: il cammino è lungo, arduo, pericoloso e difficile. Ogni passo
nasconde un agguato, ogni svolta un pericolo. Migliaia di nemici visibili ed invisibili si scaglieranno
contro di te, terribilmente astuti contro la tua ignoranza, enormemente potenti contro la tua
debolezza. E quando con dolore li avrai distrutti altre migliaia ne sorgeranno e li sostituiranno.
L'Inferno vomiterà le sue orde per opporsi a te ed il Cielo ti si farà incontro con le sue prove
impietose ed i suoi dinieghi freddi e splendenti. Sarai solo nella tua angoscia: i demoni furiosi sul

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