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Bramanti Esercizi
Bramanti Esercizi
0 @ detta capacita dell'ambiente, e possiamo pensarla come il
‘massimo numero di individu che possono "vivere bene" nellambiente, prima di
entrare in competizione e portare a un‘inversione di tendenza nella erescita della,
popolazione; il coefficiente ¢ & Tanalogo di A— 1 nelffesempio precedente, &
supporremo ora € > 0. Studiare la dinamica della popolazione in funzione del
‘numero iniziale No di individui.
1.47. Decadimento radioattivo. Il tempo ai dimezzamento + di un materiale
radioattivo & il tempo richiesto affinché meta di una data quantita di quel materiale
docada. Detta Q(t) la quantita di materiale ancora non decaduto, vale la legge’
@= -0@
per una certa costante a > 0.
a. Ricavare la relazione tra il tempo di dimezzamento 7 e il tasso istantaneo
di decadimento a.
5. Il radio 226 ha tempo di decadimento di 1620 anni, Dopo quanti anni una
data quantita di questo materiale & ridotta a tre quarti della quantita iniziale? Dopo
‘quanti anni é ridotta a un quarto?
‘Meccanica, moto di un grave con attrito del mezzo
1.48. Caduta dei gravi con attrito dell'aria proporzionale alla yelociti.
Un corpo di massa m cade verticalmente (a partire dalla quiete) sotto Tazione della26 Cap. 1. Equazioni differenziali
forza di graviti. Varia offre una resistenza alla caduta, secondo una forza
proporzionale alla velocita. Indicando eon y(t) lo spazio percorso al tempo ¢ in
verticale, verso il basso, si avra
my" = mg — hy
dove h > 0¢ un coefficiente di attrito, Si calcoli la funzione velocita v(t) = v(t),
¢ la si studi per tempi lunghi e per tempi brevi.
1.49% Caduta di uma goccia di pioggia. Applichiamo il modello
deltesercizio precedente per deserivere la caduta di una goceia di pioggia. E’ noto
sperimentalmente che la velocita di una goceia di pioggia vicino al suolo varia dai
2 agli 8 m/s; in questo esereizio assumiamo per la velocita limite il valore
zp = Sm/s. Supponiamo che una goccia di pioggia abbia massa m = 0.033g (che
corrisponde a supporre che sia una sferetta d'aequa di diametro 4am circa).
In base a questi dati, calcolare il valore della costante h ¢ scrivere la legge
dicaduta,
‘In base alla legge di ceduta, calcolare il tempo Tin cui la velocita della
raggiunge il 99% della velocita limite.
Caleolare, integrando v(t), Ia funzione y(t), e calcolare quindi di quanti
metri deve cadere una goccia di pioggia prima di raggiungere il 99% della sua
‘velocita limite,
80
1.50.% Caduta di un grave nell'acqua, II modello per la caduta di un grave
jin un mezzo denso deve tener conto non solo dell'attrito del mezzo ma anche della
spinta di Archimede. Supponiamo che un corpo pesante cada verticalmente
nelfacqua. L'attrito si pud supporre proporzional alla velocita, ma il corpo riceve
‘anche una spinta verso Tato pari al peso delfacqua spostata. Il peso dell'acqua
spostata pari a
donsiti acqua 1
mg-*
‘Mecgea “9 = volume corpo densi aequa +g =m TT 9 ;
dove p @ il rapporto (adimensionale) tra la densita del corpo ¢ quella dell'acqua,
rapporto che supponiamo maggiore di 1 (corpo pitt denso dell'acqua, quindi che va
a fondo).
a Serivere lequazione differenziale del moto in questo easo, calcolare la
funzione velocith v(t) (supponendo Ia velociti iniziale nulla) e determinare la
velocita limite
. Determinare la costante h ¢ calcolare v(t) per una sferetta dacciaio del
peso di 10g e densita 7g/em? che raggiunge una velocita limite di 42emvs.Par. 1.1. Equazioni del primo ordine 27
1.51% Caduta di un grave con attrito dell'aria proporzionale alla yelocita
al quadrato, Un altro modello per Fattrto dell'aria, valido per velocita pit elevate,
prevede un attrito proporzionale al quadrato della velocita. Liequazione del moto
diventa:
my"
dove h > 02 un coefficiente di attrito,
4 Si calcoli la fiunzione velociti v(t) ¢ si stablisca se esiste anche in questo
aso una velocita limite, supponendo una velocita iniziale up > O (toggetto viene
inizialmente fanciato verso il basso).
4. Sistudi fandamento di v(t) al variare della condizione iniziale
mg - hy’)?
1.52% Moto di un proiettile con attrito dell'aria proporzionale alla
Yelociti al quadrato. Un proiettile che si muove ad alta velocita nell'aria si pud
supporte subire un attrito proporzionale al quadrato della velocita. Supponiamo
che un proiettile venga sparato in orizzontale ad alta velociti, Ci interessa la
‘componente orizzontale del moto, percid in prima approssimazione prescindiamo
dalla gravita. (Fintanto che la velocita orizzontale ® molto maggiore della velociti
di caduta che avrebbe il corpo se tenessimo conto della gravita, Ferrore che si
‘commette non tenendone conto non sara troppo grande).
a. Sctivere Hequazione del moto e risolverla calcolando v(t); si suppone una
‘elocita iniziale vp > 0.
, Integrando v(t) si calcoli lo spazio percorso in un tempo t.
¢. Consideriamo un'arma da fuoco che spara una pallottola del peso di 20g
con velocita iniziale di 200m/s € coefficiente dattrito h = 0.1g/m. Scrivere
csplicitamente la legge della velocita, Calcolare lo spazio percorso in un secondo &
la velocita dopo un secondo,
1.53.% Moto di un razzo a massa yariabile. Un razzo di massa M contiene
carburante di massa iniziale mg, che viene consumato a ritmo costante, in modo)
‘che la massa effettiva del razzo & funzione del tempo:
m(t) = M+ (mo ~ kt)*
dove
+= {mo—kt semy—kt>0
(ra 0° = {99 St
I1razzo si muove con velocita v(t) secondo Fequazione:28 Cap. 1. Equazioni ditferenziali
m(t)g- Alt
m(t z
dove g & Maccelerazione di gravita e A la velocita con cui il carburante & spinto
fuori. Leequazione vale nell'ntervallo di tempo 1 [0,2], ossia finché il
carburante non & esaurito. II termine ~A4 rappresenta la forza propulsiva (ed &
positive perché <0); la forza & proporzionale alla velocita con cui il
carburante @ bruciato. Risolvere Tequazione in v(t) ¢ calcolare la veloci
nel'istante in cui il carburante é esaurito’,
Termodinamica, legge di Newton del raffreddamento
1.54% Se un corpo caldo & immerso in un ambiente tenuto a temperatura
costante Te, questo si raffredda, nel tempo, con temperatura T(t) che obbedisce
alla legge di Newton secondo cui la velocita di raffreddamento & proporzionale
alla differenza di temperatura trail corpo e ambiente:
ar
dt
Un oggetto metallico alla temperatura di 100°C viene immerso pet raffreddarlo
in un liguido tenuto a temperatura di 10°C. Se dopo 1 minuto la sua temperatura &
scesa a 80°C, in quanto tempo raggiungera la temperatura di 20°C?
(Suggerimento: dopo aver risolto il problema di Cauchy lasciando la eostante
4: indicata, si usi Vinformazione sulla temperatura dopo un minuto per calcolare k,
¢ poi mediante questo valore si risolva il problema).
-K(T -T.).
Elettrodinamica, circuiti elettrici del prim'ordine
1.35.4 Circuiti elettriei LR, Un circuito elettrico contiene un induttore di
induttanza L e un resistore di resistenza F collegati in serie; al circuito applicata
tuna forza elettromotrice V(t). Sotto queste ipotesi l'intensita di corrente i(t) nel
# Naruralmente questo modello non & realistco perché non considera Vatrito delaras
se modifichiamo Pequazione inserendo un atrito proporzionale av otteniamo un'equazione
né lineare né a varibiliseparabili; 'equazione con atito proporzionale av invece ¢ linear,
‘ma porta al calcolo di un integrate non elementare: questo & I motivo per eui nelfesereizio
abbiamo considrato questa situazione semplificata Si potrebbe anche obietare che per un
razzo che sale molto di quota laccelerazione di gravith non & eostante, ma decresee con la
quoia... Come si vede, impostare un modello realistico porta facilmente ad equaziont
complicate, di cu & impossible calcolare la soluzione esata.Par. 1.1. Equazioni del primo ordine 28
circuito soddisfa lequazione differenziale:
di
Lat hiev.
Si risolva Tequazione, con condizione iniziale i(0)=0, e si studi il
‘comportamento di i per tempi lunghi, nei easi:
a. V(t) = E costante (corrente continua);
}. V(t) = Asinut (Corrente altemata).
Chimica, processi del second'ordine
1.56.4 Reazioni chimiche a due reagenti. In certi tipi di reazioni chimiche
‘una nuova sostanza C’ si forma a partire da due sostanze date, Ae B. La yelocita
di crescita della nuova sostanza & proporzionale congiuntamente alla quantita
rimanente di ciascuno dei due reagenti A, B.
Indichiamo con x(t) a quantita di sostanza C’ presente altstante t (per
2(0) = 0), € con 4,98 le quantita inizialmente presenti delle sostanze A,B,
rispettivamente. Se per formare un'unita di sostanza C occorrono n unita della
sostanza Ae m unita della sostanza 2, alfistante t la quantita di sostanza A
rimasta &
(ea —n2)
la quanti di sostanza B rimasta 8
(sp — mz).
Per quanto deto, quindi, la veloiti com cu si forma la sostanza C str
dz
& — b(o4—ns)(on - m2)
(U termine proceso del secondordine si usa in questo caso per indicare la
proporzionalita congiunta da due quantita variabili). Naturalmente, lequazione ha
senso fin quando entrambi i fattori (3 —nz), (35 —mz) sono positivi. (Oltre
quelfstante uno dei reagenti & esaurito ¢ la reazione non ha pit luogo)..
‘a. Risolvere il problema di Cauchy con la condizione (0) = 0. Supporre
nsp ~ ms, # 0; come si vedr’, questo ha importanza nel calcolo.
b. Siconsideri ora il caso di una reazione in cui:
+ unfunita di sostanza Csi forma combinando un'unita di A e due unita di
jalmente abbiamo 30g di sostanza A ¢ 40g di sostanza Bs
+ in 20 minuti si formano 12g di sostanza Gp30 Cap. 1, Equazioni differenziali
Scrivere esplicitamente la funzione (2) in questo caso, studiare l'andamento
¢ stabilire qual & il massimo valore raggiungibile da x, © quale quantita della
sostanza Csi é formata dopo un'ora,
1.57. Concentrazione di una sostanza in una soluzione, Una sostanza
(iniziaimente solida) si scioglie in una soluzione. La soluzione si dice sarura
quando la concentrazione® della sostanza dissolta ha raggiunto un valore limite ¢
che non non pud essere superato.
Indicando con x(t) la quantita di sostanza che all'stante t € non & ancora
sciolia e con zo la quantita iniziale di sostanza, si ha che all'istante ¢ la quantita di
sostanza gia sciolta & (29 — z) ¢ la concentrazione & 2, dove v indica il volume
(Costante) del liquid. E' noto ehe Ia velocita con eui la sostanza si seioglie &
proporzionale congiuntamente @
+ Ia quantita di sostanza ancora non disciolta;
+ la differenza tra la concentrazione della soluzione satura ¢ la
concentrazione effettiva all'istante t.
Percid si ha:
per una certa costante J: > 0. (Mano @ mano che Ia sostanza si scioglie, la quantita
ancora non sciolta diminuisce, quindi 47 <0), Il tutto ha senso purché sia
(c— 252) >, il che in particolare significa che se la condizione iniziale non
rispetta il vineolo
ty k. In questo caso N() & monotona decrescente ¢ tende al limite #. La
popolazione cio’ diminuisee fino a raggiungere il valore costante k, che & quello sostenibile
dalfambient.
1.47. a. Risolvendo il problema di Cauchy con condizione iniziale Q(0) = Qo si
trovai lenge
Q(t) = Que“.
‘Oraperdefinizione di tempo di dimezzamento si ha
® ar.
Qr) “ye Que =
i che implica or= bg.
b. Poiché r = 1620 anni,
log?
1620 emi
pereid Qt) = Quer it,
Questa espressione uguaglia 1Qq per
=e
i48 Cap. 1, Equazioni atferenziall
— Weel 1020 a0
~
‘Analogamente, il materiale si sara ridottoa 1Qy per
0.415 - 1620 anni ~ 672 anni.
og
2- 1620 anni = 3240 anni.
1.48, Ponendo w= y/ siba
‘equazione che risolta da
+e, conk ER.
Imponendo Ia condizione iniziale u(0) = 0 (il corpo cade a partire dalla quicte) si trova
mg (,_ ete
x)= F8(1-et)
Per (+ +00, v(t) + 2. Cid significa che il compo si stabilizza su una velocita limite
proporzionale al peso del corpo stesso, ¢ tanto minore quanto maggiore¢ 'atrito.
Tee, per 0 sit
mg(h\_
Co
‘che @ lo stesso andamento che avremmo in assenza di attrito: poiché il corpo cade @ partire
dalla quiete, nei primi istanti la velocita € bassa e quindi Tattrito, proporzionale alla
‘elocitd, & trascurabile; di conseguenza la legge di caduta per tempi piccoli & indistinguibile
dda quella in assenza di atrivo.
149, a Inbase allesercizio precedente,
29. uindi b = 2
va = 5 quind b =
= 0.0889 -9.8m/s?
Sas
(oelflkima rigag sta per gram, non accelerazione di gravit!)
6. Imponendo
0.064680/s
v(t) = 0.990%.Par. 1.1, Equazioni del primo ordine 49
shes 9 (y_ gM) — o.99
sha: ee er
2ogio;
T= 2ogio™
¢-wsando i valri precedent perm,
00889
= ogo, = Bae
o(a)dr = [ :
« x=
Caleoiame ora
W(T) = 5[2.35 ~0.51(1 ~ e-***)}m = 0.25m,
Dopo circa 9.23 metri di caduta (in 2,35 secondi) la velocita della goceia di pioggia
raggiunge il 99% della sua velocia limite.
1.50. a Lrequazione del moto &:
Siotine v=o
‘Come si vede, Lesito netto della spinta di Archimede @ solo quello di ridurre di una certa,
frazione Taccelerazione di gravitd. La soluzione quindi, ragionande come nel caso della
‘caduta nelfaria (es, 1.48) &
la velocita limite &60 Cap. 1. Equazioni differenzialt
b. Per gg = A2em/s, m = 10g, p = 7, sia
mg(1-1) 10g. 980cm/?(1 - 3)
s ‘Vee. 42em/s
La legge di cada &(¢in second:
U(t) = ve(1— er) = ase
1.51. a. Ponendo v = y/ si ha
Soluzioni costanti:
(aon ci interessa fa sluzione costante v= —/%), Abbi
cestonteperché questa ¢ la “canddataYad ester la veloc
non costanti dell’equazione:
10 indicato com vx la soluzione
limite. Cerehiame le soluzioni
‘¢imponendo la condizione iniziale si trova
Si osserva che per t co effetivamente (0) ~ ine = YE (cioé quella che abbiamo
indicao alfinizio col simbolo di ta. per comodit di calelo ¢ effetvamente la veocita
limite).Par. 1.1. Equazioni del primo ordine 1
4, Distinguiamo ora i casi:
1) < Bor Im questo caso
2
oft) = ty9 1 2
A) eee
i che mosta che il denomintore & sempre > 1 ¢tende monotonarente a co, Pred la
‘veloct eresce monotonamentetendendo al valere limite.
2) t0 > ter Inquesi eno
u(t)
Jon
si osservache (2%) > 1 ¢ eA > 1 per ¢ > 0, pered di nuovo il denominatore non si
‘annulla mai, eresce monotonamente a -+oc, percid v(t) va deerescendo monotonamente
verso il valoe limite.
1.52. a Llequazione del moto orizzontale &
ma" = h(a)?
dove h > 0 ¢ un coefficiente di attrito, Ponendo v = 2’ siha
Risolviamo fequazione:
tr
Si osservi che la veloc tende monotonamente a zero per t ~> +00.82 Cap. 1, Equazioni differenziali
© a9- [oar [gar Blea 4) vee]
gla
g(1+ Ant)
¢. Sin ora uy = 200ms, m = 20g, t= 1s,
O.1g/m. Si ottiene:
u(t
Ye = 01) = = 100m,
1
= 200m 0g (1+ 55200) = 2001920 = 130m,
1.53, Llequzione
av den
me =—m(t)g— A dt
con mt) = M-+-my ~ kt (espresione valida per t < ma/) dd
st 4 _
S94 mgt
uoy= m0 ff (-0-+ gp ir = w= at = Allg at + me = =
M
~n nes deste)
Levels einen cai cbr or
‘mo\ mo M+m
(Fe) =~ + Alege)
Lk Lalo dltequson
TW =T +e
Imponendo la condizione iniziale si ha:
00 = 10+ ese = 90;Par. 1.1, Equazioni del primo ordine
T(t) = Te + 90".
(Ora sfruttamo la prime informazione:
80 = 10+ 90
2
k= log? = 0.25.
Imponiamo ora che sia
20= 10 +9060
ecalcoliamo
0.25t = log9; = 8.79min, cio’ 8 min. € 43 see
1.58. a Riscriviamo Fequazione come
1 Asin
= dst a}
53
Per calcolare la primitiva (oltre che col procedimento standard che consiste nellntegrare
12 Questa tecnica @ illustata in dettaglio nel prossinib §1.2.A!54 Cap. 1. Equazioni differenziall
pest
[oetan inf (felt an ms ta cyt)
on
ates t= gay Eee
duet
[ordeal (f-n)one viet) =
a ( Fainse— scout) =
“(gy ee)
ad PLL nat pat — coat | =
WEA pe (Ere
= — A ttsin(ut — 9)
ayer
con: cong = ALE ging = ——* guint p = act.
Vay Vay
i itt) = eft A etsin(ut — 9) } =
Quindi (t) (rains (wt a}
“ny 4
=cet ‘oonPar. 1.1. Equazioni del primo ordine 65
Imponiamo la condizione iniziale:
F ineressante notre che qualungue si I condone iniziale, it termine ce (che
centiene la costante lexi vale dipende dalla condiziooe inilal)tende a tro (egime
transitorio), mentre il regime permanente, cioé |'andamento del sistema dopo i primi istanti
(ineuitesponenzale svaniss) &
= = ssin(ut —
O- Taree
‘che risulta essere un'oscillazione di ugual frequenza, ma ritardo di fase, risperto alla forza
clettromotrice impressa, © ampiezza
A
Wp
1.56, a Equazione a variabili separabili:
de
Giana) en may = MH
Jee= Kn =mult re
| ates tetas
Supponiamo per semplicita che sia (nsy—ms4) #0, altrimenti il procedimento di
integrazione cambia
= Knsg—msa)tre.
= ecM(nsemslt
4a cui possiamo imporre la condizione iniziale 2(0) = Oe avere
se
oa56 Cap. 1. Equazioni differenziali
\ ma = $3) _ $8 amt
om (Hea) <2
ta — 04 < eloe-mat
erage
Maem)
sa(l-e
n= aaa
x(t)=
mon tea =
Moe
é
‘6. Applichiamo la formula precedente con:
30; sp = 40;n = 1ym = 2.
nsp—msq,
3) = ae
a=
Si vede che In fnzione & definta per ogi t > 0 tnde al valor iite 20 (ce &
rmassimo raggiungibile, data la quantita di A disponibile), Usilizziamo la prima
informazione, x(20min) = 12, per caleolare la costante k:
12 =2(00) =
Pere
187. a.Par. 1.1. Equazioni del primo ordine 87
_ (c= Ble
= eee
Imponiame la condizione iniziale:
aq = 2(0)
(c-a)Bee OM _(1- B)a
iia = atin ese oa!
nzia il fatto che z(t) decresce monotonamente dal valore iniziale zy al
valore finale 0. (Supponendo ze < vc).
} Inbase ai dati, la concentrazione di saturazione & ¢ = 0.12kg/|. Liequazione &:
$ = bo(o1n- B52
@ 400
ha soluzione, per 2(0) = 0, (2 = 0.52),
(oss ae
a) = Frome — og ~ SHO
Per caleolare il valore della costante k utlizziamo ora la prima informazione:
12
aati O58
25) = 25-9=
a
+052= 127
a
1
k= Fpgglobl.27 = 0.83.
rs = pa®258 Cap. 1. Equazioni differenziall
12
«dopo untora (0) = sama
il che significa che la quantita scilta dopo untora & 25 — 0.7 = 24.3kg,
‘Si saranno sciolt 20kg quanto x(t) = 5, eiot
ty
ear 052
5
che dd 4 = 22.4min ~ 22min 2dsec.1.2. Equazioni lineari del second'ordine
1.2.A. Richiami sull’esponenziale complesso
Liutilizzo dellesponenziale complesso, che lo studente dovrebbe aver appreso nel
corso di Analisi Matematica 1 (v. [BPS], cap.S, §2.2) si rivela utile in varie
questioni legate alla risoluzione di equazioni differenziali ordinare (ma non solo)
per semplificare i calcoli che coinvolgono le derivate di funzioni (reali)
esponenziali ¢ trigonometriche. Vogliamo qui giustficare queste procedure, che
useremo spesso nel seguito, ¢ che altrimenti potrebbero sembrare puramente
formal.
Se fi, fa: (a,b) +R sono due funzioni reali di variabile reale, possiamo
definire la fnzione complessa ai variabile reale:
f (a,b) +C
che si ottiene ponendo
S(t) = Alt) + ifalt),
(a,b), porremo per definizione
FO=hO+ RO.
Esempio 1.5, Perr =a +ib € C, sia
Se fue fr sono derivabiti
S(O) = exp(rt) = el = e*tcosbt + ie"sinbt.
Se calcoliamo f'(t) in base alla definizione precedente, si verifica che si ottiene
(come ci si aspetterebbe!)
£ (8) = (exp(rt)) = rexp(rt). «
Infatti in base alla definizione appena data:
(exp(rt))’ = (e**cosbt + ée*'sinbt)’ =
inbt)’
e*cosbt)' + i(
calcolando le derivate delle funzioni reali con le solite regole
= (actcosbt — be sinbt) + i(ae*'sinbt + be"cosbt) =60 Cap. 1. Equazioni differenziali
=e cosbi(a + ib) + ie" sinbt(a + ib) =
= (a + ib) (ceosbé + ieMsinbt) = rexp(rt)
La (4) pud essere applicata pid volte, otenendo ad esempio:
A
teins) = Pexp(rt) YreC
‘Questi fati si utilizzano nella risoluzione delle equazioni differenziali lineari del
secondlordine omogenee a coefficienti costanti.
Il motivo dell'utilita del calcolo coi numeri complessi in relazione alle
lineari sta nella prossima
Osservazione 1.2. Un operatore differenziale lineare a coefficienti reali separa
parte reale ¢ immaginaria della funzione. Sia
La Sax! +b: +02 cona,bceR.
Alllora, se
a(t) = a(t) + iar(t)
con 2, 22 funzioni a valori reali, per la lincarit dellequazione differenziale e della
definizione di deriveta di una funzione complessa, risulta
Lz = by +ibe ©
(come si verifica immediatamente) dove Lz; ¢ Lz, sono funzioni a valori reali. In
alte parole, 'operatore differenziale L agendo su une funzione a valori complessi
agisce separatamente sulla sua parte reale ¢ immaginaria. Questo significa che una
soluzione complessa delfequazione differenziale Lz —0, ad esempio di tipo
esponenziale exp(rt), di luogo a due soluzioni reali della medesima equazione,
del tipo e'cosbi, e%sinbt. Questo & cid che si sfrutta, implicitamente, quando si
determinano due soluzioni indipendenti deltequazione omogenea a coefficienti
costanti
La stessa idea si sfrutta quando si determina col metodo di somiglianza una
soluzione particolare di equazioni con termine noto del tipo e@cosbt 0 %sinbt
passando attraverso la variabile complessa. Si tratta in questo caso di sfruttare il
fatto che, sey = ys + itn © f = fi + ifs (comy,¥, fi, fo a valori reali), allora
©Par. 1.2. Equazioni linear del secondordine 61
Esercizi
1.58.4 Dimostrare la (5) (con le notazioni e ipotesi spiegate nell'osservazione
12.
1.59. Dimostrare la (6) (con le notazioni e ipotesi spiegate nellosservazione
12).
1.60.4 Si consider la funzione complessa di variable reale
J) = Keonraativer
a Siriseriva f nella forma f, + ify con fi fr reali
(t) in base alla definizione data e la i riscriva in forma pid
semplice (cioé come funzione di ted r anziché come funzione dit, , ).
‘Queste tecniche di variabile complessa possono avere anche altre applicazioni,
‘ad esempio al calcolo delle primitive. Anche se questo fatto non & direttamente
legato al tema delle equazioni differenziali, cogliamo qui l'occasione per segnalare
‘questa tecnica,
Notiamo che la definizione
FO=hO+ihO)
si pud leggere anche dicendo che
Refs") = Ref
Imff'(2)] = [Img (o)).
Poiché la primitiva é operazione inversa della derivata, queste relazioni a loro
volta implicano che
ne( / see) = Jisestenee
im( f soae) = Jeopceyae62 Cap. 1. Equazioni ditterenziali
Esempio 1.6, Si voglia calcolare Fintegrale indefinite:
I ecos(br)de
tegrazione per part, si pub procedere cosi:
Anaiché usare la tecnica familiare
ecos(br)dz = | Re(e!***™)dx = Re | (e***)dz.
(ee) (
Diao canto, poiché sappiamo che (e")/ = ret perr € C, sari anche
pereid
f (eor)as = = — “i oo ie (a ~ ib)(cosbe + isinba’)
e I ecos(bx)dz = Re ib)(cosbar + isinbz)
eo
epi acosbe + bsinbz)
‘alcolare Hintegrale indefinito
f xetsinadz,
Trattandosi del prodotto. di tre funzioni (non due!) Vapplicazione diretta
dell integrazione per parti (che si farebbe per integrare ze, 0 zsinz, 0 ¢*sinz)
riesce male, La variabile complessa consente di accorpare due di queste funzioni,
osservando che
ze®sing = im (xe***)
Calcoliamo alloraPar. 1.2. Equazioni lineari del second’ordine 63.
[eee = (pr pat
zee pened, geri) gt
tei J Tee" 197 et?
poi ricordiamo che
frerinade =| [se%ae]
=Im [ret(oone + isine)L= 4 Liet(cose + sins] +20
y +3
= }ae*(sinz - cosz) + Le"eose +e.
=3 2
1.2.B. Equazioni omogenee a coefficienti costanti
Riferimento: libro di testo [BPS2], cap. 1, §3.1-3.4
Esempi svolti
Esempio 1.8.
4. Scrivere Vintegrale generale del'equazione
of +2y +4y = 0.
6. Risolvere il problema di Cauchy:
yl +2y +4y=0
y(0)=2
¥@)
4, Trattandosi di un'equazione differenziale lineare del 2° ordine, omogenea a
coefficienti costanti, —risolviamo —anzitutfo.)) leguazione.,caratteristica64 Cap. 1. Equazioni differenziali
corrispondente!:
P4240
che ha soluzioni complesse coniugate:
14iv3
Ricordando che a soluzioni complesse coniugate (ati) dell'equazione
ccarateristica corrispondono le due soluzioni dellequazione differenziale
aa(2) = ecos(z); z2(z) = e™sin( 32)
troviamo, nel nostro caso, le due soluzioni indipendenti
ai(a) = e*eos( 32); (2) = e~*sin( 32),
per cui I'integrale generale dell’equazione omogenea!4 &:
2(2) = €* (qe0s( Vax) +cqsin( Vz) ) a
al variare delle costanti reali ¢) , ¢».
4. Imponiamo Je condizioni iniziali alla soluzione (x) trovata in (7),
Dobbiamo prima calcolare
*(~crc0s(V3x)
guindi imponiamo:
2 (a)
exsin( 32) ~Vsin( VEx) 4, 30 (Y5e))
{ (0)
2(0) =-a + V3q =1
Risolvendo il sistema di due equazioni in due ineognite c,,¢» troviamo
a == V3
che sostituite nella (7) danno la soluzione del problema
u(2) = €* (2008(V3z) + VSsin( V3z)).
‘auchy:
5. libro di testo [BPS2], cap. $3.4
4+. libro di testo [BPS2], cap. 1, §3.3, Teorema L.6.Par. 1.2. Equazionilineari del second‘ordine 65
Esempio 1.9,
a. Scrivere Vintegrale generale dell'equazione
v' +6 +9y=0.
}. Risolvere il problema di Cauchy:
y' +6y +9y=0
yO) =2
y(0)=1
a. Equazione caratteristica:
P+6r+9=0
~3 (radice doppia)
ne differenziale sono
se
percid due soluzioni indipendenti deltequ:
ale) =e
3; m(x) = ae
¢ Ttegrale generale &
(2) = e (cx +0), per ogni c,c, € R.
4. Per risolvere il problema di Cauchy imponiamo le condizioni iniziali alla
2(z) appena seritta. Caleotiamo anzitutto
a(x) =e (—3eyx — Be +1)
quindi imponiamo
a=haa7
« quindi la soluzione del problema di Cauchy &
uz) =e (7 +2),66 Cap, 1, Equazioni diferenziai
Esercizi
Risolvere i seguenti problemi di Cauchy.
(Uheriori esercici sulle equazioni omogenee a coefficienti costanti si trovano
anche tra gli esercizi del prossimo §1.2.C).
1.62,
1.63.
1.68,
LOT.
y'-2y/ +5y=0
wh
0)=4
wv +27 +y=0
v(0)=1
v()=4
a v-y=0
(0) =3
Wn
ve 0
re
v ~6y +9y=0
et
{rot 7°
{ye2, °° 0
¥() = 2
{roe 0
(0) =
y(0)=0Par. 1.2. Equazionilineati del second'ordine 67
vf
1.69.
(ase °
0) =1
v(
4.2.C. Equazioni non omogenee. Metodo di somiglianza.
Riferimento: libro di testo [BPS2}, cap. 1, §3.5.
Il metodo di somiglianza serve per trovare una soluzione particolare di
unfequazione lineare del 2° ordine non omogenea, quando Vomogenea ha
coefficienti costanti, cio lequazione ha la forma
ay" + by + cy = f(z) con a,b, ¢ costanti,
il termine noto f(x) ha una forma particolare (polinomio, esponenziale..), che
permeite di cercare una soluzione y simile a f, in un senso opportuno (da cui
nome di "metodo di somiglianza"), Questa non @ soltanto un‘idea generale, che si
chiede allo studente di_provare ad usare con un po' di inventiva; al contrario, sul
testo si illustra un certo numero di situazioni ben precise, in cui seguendo una certa
procedura ben codificata é possibile determinare la soluzione. Metodo da usare,
avvertenze, eventuali eccezioni da tener presenti: occorre aver studiaro con cura
tutto questo, prima di affrontare i prossimi esercizi. Presentiamo per comoditi del
lettore (v. tavole a pp. 76-77) uno schema riassuntivo della casistica presentata sul
testo ({BPS2}, cap.1, §3.5), oltre, come al solito, ad alcuni esempi svolti, che
naturalmente non coprono tutte le situazioni possibili. I successivi esercizi
dovrebbero comunque mostrare un ventaglio ampio di applicazioni.
Esempi svolti
Esempio 1.10. Scrivere Fintegrale generale dellequazione:
y+ Oy + 12y = dsin2e,
Per prima cosa cerchiamo Fintegrale generale dellequazione omogenea
2 +62 +122 =0.
Equazione caratteristc68 Cap. 1. Equazioni differenziali
467-412 =0;r = -3i1V3
Liintegrale generale delequazione omogenea percid &:
+ (ccos( Van) + osin( Vir).
ra abbiamo bisogno di una soluzione particolare dell'equazione completa.
Poiché lomogenea ha coefficienti costantie il termine noto & del tipo
(a)
J(x) = Asinue,
possiamo applicare il metodo di somiglianza e cercare una soluzione del tipo:
(2) = Avos2x + Bsin2e. @)
Sinoti che A, B sono da determinarsi, mentre Targomento 2z delle funzioni seno ¢
‘coseno & Io stesso che compare nella funzione seno che & termine noto, Si osservi
cche, pur essendo presente nel termine noto solo la funzione sin2, Ia soluzione
articolare va cercata a priori come combinazione lineare di funzioni seno €
coseno!’,
Procediamo col metodo. Per la funzione y(z) in (8) calcoliamo la derivate
prima © seconda, sostituiamo nelPequazione, € imponiamo che sia unfidentit,
cottenendo cosi delle condizioni che determineranno i coefficienti incogniti A, B.
Siha:
—2Asindz + 2Beos2z.
¥@)
—4Acos2zx — 4Bsin2z.
ve
iamo nell'equazione completa le espressioni di v,u/, us
(-4Acos2x — 4Bsin2x) + 6(—2Asin2x + 2Beos2x) +
+ 12(Acos2e + Bsin2z) = dsin2x,
Roggruppiamo i termini simili in sin2,cos22:
15 Questo solo un esempio dele tante piccole avvertenze che @ facile dimenticars, se
si pensa di poterapplicare il metodo di somiglianza in base al puro buon senso, ¢ non in
base allo studio preciso e ail'applicacione attenia delia casstica del metodo stesso. E
istrutivo che lo studente provi, per rendersi conto di dove il problema, a impostare Ia
ricerca di una soluzione del tipo Asin2x (come verrebbe voglia di fare): si troverd in un
vicolo cieco,Par. 1.2. Equazionilineari del secondordine 69
cosdz (4A +128 + 12A) + sin2x « (—4B — 124 + 12B) = dsin2e
coste (8A + 12B) + sine. (-124 + 8B) = dsin2e
Imponiamo ora che questa uguaglianza risulti un'identita!®,
8A+12B=0
-124+8B=4
Abbiamo cosi trovato un sistema lineare di due equazioni in due incognite, che pud
essere facilmente risolto:
(ie 0 {3
1
-3A42B Bad
Questi valori di A,B sostituiti nella (8) danno Ia soluzione particolare
delequazione completa, che stavamo cercando:
3 a.
(2) = ~jpeosee + Fysinde.
Infine, Vintegrale generale dell'equazione completa si otterri. sommando
Vintegrale generale delfequazione omogenea, ottenuto in partenza, © questa
soluzione particolare dell'equazione completa:
e* (ecos(V32) + evsin( Vix))—Scosde + singe,
3
Osservazione 1.3. Notiamo che per determinare la soluzione particolare
delfequazione completa col metodo di somiglianza non abbiamo utilizzato la
‘conoscenza dell'intearale generale dell'equazione omogenea, Le due procedure
sono tra loro indipendenti, anche se entrambe sono necessarie per determinare
Tintegrale generale deltequazione completa.
Esempio 1.11. Determinare l'integrale generale dellequazione
y! —3y + 2y = dre.
6 Questo & un punto chiave da capire. Non vogliamo risolvere lequazione in x, ma
ire per quali valori dei coefficienti A, B, i due membri dell uguaglianza rappresentano
1a stessa funsione, cio’ per quali valori di A,B Muguaglianza 2 verificara por ogni 2.
Affinché questo acceda dovranno coineidere,rspettivamente, i coefficient di cos2x e sin2z
nei due membi.70 Cap. 1. Equazioni differenziali
Risolviamo anzitutto lequazione omogenea. Equazione carateristica:
P—3r¢2=0
(F-1)(r— 2) =O; = 1,7 = 2.
‘Liintegrale generale dell'omogenea percid é:
2(2) = ce" + cpe™
Ora cerchiamo una soluzione particolare dellequazione completa. Poiché
termine noto &
‘J (2) = 32e~, cio’ (polinomio di grado 1) -
‘cercheremo una soluzione particolare di questa stessa forma:
(a) = (ar+ be,
con a, b da determinarsi, Calcoliamo le derivate e sostituiamo nelequazion
vy =e*(-az—b+a)
y! =e *(ar+b—2a)
e-*[(ax +b ~ 2a) ~3(—ar — b +0) + ar +6))
e™*[6ax + (6 — 5a)] = 3ze™*
che risulta un‘identita se solo se!7:
Ga=9 =
12
6b-5a=0
percid si ottiene la soluzione particolare dell'equazione completa
' Semplificando per Ia quanti e*, mai nulla, Tuguaglianza precedente diventa
‘un'uguaglianza tra polinomi di primo grado. Peril principio di identita dei polinomi, questi
coincidono se e solo se i coefMieienti dei termini simili coincidono, rispettivamentePar, 1.2. Equazionilineari del second'ordine 74
¢ infine Fintegrale generale dellequazione completa:
18
actvadrs (lew Be
Esempio 1.12. Determinare una soluzione particolare dell’equazione
yf — y+ 4y
Primo metodo (con funzioni trigonometriche reali). In base al metodo di
somiglianza, possiamo cereare una soluzione particolare della forma!®:
u(x) =e (Acosr + Bsinz)
Caleoliamo x ¢ y's
(2) = e°*(—Acosx — Bsinz) + e-*(~Asinz + Boos)
(B- Asin — (A+ B)eosr] =
= €*[(B— A)eose — (A+ B)sit
y"(z) = e*[-(B - A)cosx + (A + B)sinz] + e~*|
= e™*|(-2B)eosx + (24)sinz].
Sostituiamo ora nell'equazione:
{e-*[(-2B)cosz + (2A)sinz]} - 2{e"*[(B — A}eosx — (A+ B)sinz]} +
+ A{e"*(Acosz + Bsinz)} = e°*coss.
Semplificando per e~* e raggruppando i termini simili in cosz, sins abbiamo:
(-2B - 2(B— A) + 4A)oosn + (2A +2(A + B) +4B)sinz = cose
che porta al sistema:
6A-4B=1
4A46B =0
che da:
"5 Di quovo, si noti che anche se il secondo membro non contiene Ja funzione sinz,
‘occorre cereare una soluzione particolare di questa fort’ completa,72 Cap. 4, Equazioni differenziali
« quindi la soluzione particolare delPequazione completa risulta:
(3 1
u(z) =e (Foose i sinr)
Il metodo appena presentato & concettualmente molto simile a quello
delfEsempio 1.10, soltanto reso piii laborioso nei calcoli dal fatto che ora la
funzione che cerchiamo, e di cui dobbiamo calcolare derivata prima e seconda, ¢ la
somma di due termini ognuno a sua volta prodotto di due funzioni. {1 prossimo
metodo che presentiamo utilizza il calcolo con i numeri complessi, in particolare le
proprieta deltesponenziale complesso (v. §1.2.A). Come vedremo il calcolo delle
derivate risulta ora molto pitt semplice; per contro, bisognera eseguire qualche
caleolo algebrico coi numeri complessi.
‘Secondo metodo (con l'esponenziale complesso). Per risolvere Vequazione
of! —2y + dy = e°Fcose ©
osserviamo che il termine noto si pud vedere come parte reale di un esponenziale
complesso:
e-*cose = Re(e"-!*9)
Consideriamo percio 'equazione differenziale con termine noto complesso:
re, (10)
wi!" = uf +4w
¢, applicando il metodo di somiglianza che si usa per termini noti esponenziali,
ccerchiamo una soluzione del tipo:
w(e) = Aeti49
con A a priori complesso. Caleoliamo le derivate!9:
uf = A(-1 + der"49;
wl = A(-14 per,
sostituiamo nelffequazione (10) raccogliamo Tesponenziale:
Ac ((-1 + i)? — 2-14) +4) =
"9 Si osservi com semplice il calcolo delle derivate, in confronto a quello fatto col
primo metodo.Par. 1.2, Equazioni lineari del secondordine 73.
(6-4i)A=1
aah WS Hdi 9428
o-a 2 26
La soluzione particolare delequazione (10) quindi
342i eis
w(z) = Se
«la soluzione particolare dellequazione di partenza (9) &:
uz) = ne [2 a2 ort(cose + isin] 7
-*( Scose— + sine
26°" ~ 15
che naturalmente coincide con la soluzione trovata col primo metodo.
Osservazione 1.4. Utilizzo dell’ esponenziale complesso. Notiamo che il secondo
metodo ci ha portato in realta a risolvere simultaneamente due equazioni
differenziali. Infutti, non solo
Rew(x) ¢ soluzione dellequazione con termine noto Re(e*"~"**))
‘ma, per la stessa ragione,
Imw(z) & soluzione dell’equazione con termine noto Im(e"**))
«© questo significa che lequazione
uf = 2 +4y = eine
wt) = mf’ (goe-- dm)
Questo fatto, oltre allimmediatezza del calcolo delle derivate dellesponenziale,
porta a suggerire allo studente di privilegiare sistematicamente questo secondo
“(cose + axes]74 Cap. 1. Equazioni differenziali
‘metodo, superando iniziale ritrosia che potrebbe vere _nell'utilizzo
delesponenziale complesso”?.
Esempio 1.13. Risolvere il problema di Cauchy:
{fs + 8y(2) = 22
\(
Per risolvere il problema di Cauchy dobbiamo anzitutto determinare Vintegrale
‘generale dellequazione completa, poi imporremo le condizioni iniziali.
Per scrivere l'integrale generale dell'equazione completa, a sua volta, occorre
anzitutto determinare 'integrale generale dellequazione omogenea, quindi
calcolare una soluzione particolare dellequazione completa. Il procedimento &
quindi in 3 passi
1. Integrale generale deltomogenea. Equazione caratteristica:
P43r=0
Integrale generale dell'omogenea:
a(z)=a tee.
2. Soluzione particolare della non omogenea: poiché il termine noto & un
polinomio di 1° grado, in generale si potrebbe cercare una soluzione particolare
polinomio di 1° grado; osserviamo perd che lequazione omogenea non contiene il
termine in y, ma solo quelli in y's if merodo i somiglianza prescrive in questo
caso di cercare una soluzione particolare polinomio di 2° grado (cio un grado in
pit del termine noto), quindi eercheremo
U(x) = Ax® + Bz.
inutile serivere un polinomio di 2° grado prowisto anche di termine noto, ossia
Az! + Bz +C, perché dal momento che la j compare nellequazione solo
mediante le sue derivate, il coefficiente C scomparirebbe comunque, restando
indeterminato), Caleoliamo le derivate ¢ sostituiamo nellequazione compl
V (2) = 2Aa + Byy"(z) = 2A.
2 Peraio, si trata di uno strumento matematico comunemente uso in. molte
pplicazioni fisiche € ingegnerstche (ad esempio nelio studio dei circuit eet), che lo
studentequindi potrebbe incontrare anche in alti contest.Par. 1.2, Equazionilineari del secondordine 75
2A + 3(2Ax+ B) = 2r.
Imponendo che questa sia un'identiti si trova
24+3B=0
6A=2 B=
e quindi
integral generale dell'equazione completa é percid:
lia_2,
(2) =e, toe + 3a? — Ee,
v(2) =e tee + 52° — 5
3. Possiamo ora imporre le condizioni iniziali per risolvere il problema di
Cauchy:
I(x) = —30e-* + 22-2
V(@) = ~Sexe"* + 32 — 5
In conclusione, la soluzione del problema di Cauchy &:
se) 4 1a
+3
5
w(z)= F(t11 "metodo di somiglianza” per la ricerca di una soluzione particolare delle equazioni differenziali
Hineari del second’ ordine non omogence:
a +b +ev= H(z) °
(cona, b, ceostant, a #0)
Porm di (2) Forma in culstcerea y(s) Eventual eecezionicosservazioni
ear
polinomio di grado n — poliaomio di grado ‘Se nella(*)¢ = 0, cerca un poisomin di grado m + 1;
0, cercare un polinomio di grado n+ 2
ESEMPICASO1
tment +2
v3 =2241
‘Se non ¢'soluzione di questo tipo (ci accade perché aX? + BA-+ © = 0,
cssia perch e* ¢soluzione delfeg dif, omogenes) cerca (2) = exes
se mcrmneno questo tipo di solurione ese, ceeare (2) = exe
soluzine delfeq caraterisica A? + 2A — 3 = O; equvalenlemente: 2 soluzione del iff. omogenea
+24 ~ By =O; pecidoccate mokiplcae pr 2)
casos
Accace + Bsinws —— qeosur + eine \Notare che anche se ha uno slo eid addendi (sen 0 03600),
(otess0w€ e409 da deterninas) in generale soluzione Ii ha entra
Seb = O pub accadee che o\c0ss2 + gsi. sia soluione def omogenc:
intal caso, cercresoluzone x(¢yoousa + sire),
[ESEMPIO CASO 3
Vit2Y y= Ssinde Ya) = coeds + esate
oa
erzuaroyip orzenb3 °| deo,Forma di fe) Forma incuisicerca (2) _‘Eventualfecerionteortervazon!
qsor
O*(Aconue + Bsinux) &(c;cosus + sinus) See = A+ iv soluzione die: +b + = 0, sostiite & con ze
Glsead ore [Notare che ance se J ha uno solo dei de edendi (Seno o cosen0),
1y¢s da determinarsi) in generale la souzione Ii ha eatrambi.
[oyonte + ysinds)
22 (qc0ar + esinz)
2442 soluzione deg. carateritca 2° — 4. 4-5 = 0, oss
dy + 5y = 0, perc intoduce i faore 2).
(Wel caso 4 pud essere pit comodo effeae scala ullzzando | nmr complessi.
Per shui qui noms riprtaltsrasione dt quel metodo.
cose, esis sono soluzionideleg, omogenes
Gasor
ep{z),dove kz) e°4(2),comloseso \,e See soluzione deg, crateristica aX + BA + ¢ = 0, crea wna
tm polinomia di grado n q(z} polinomioci grado n, da solurioe y(2) = e = (polincmio di grado + 1)
ESEMPI CASO S
¥4%Y-y=e%(242) He) = eM(ort4)
Y-y=c(t2) He) =e(ex+ba +0)
(Gpiegacone 2° esempio: A = 1¢ soluzione deteg. caratterisca X?~ A = 0, essa e*&solurione delfecuazione omogenca y” —
‘ered il polinomio che compare ys aiza di grad).
‘OSSERVAZIONE, QUANDO IL TERMINE NOTO E' SOMMA DI DUE FUNZIONIDELTIPI PRECEDENT!
Seite mo dl ipo J(2) = (2) + lec, oe ip ae in recen, &ealsonte ecare epentat)
tua ounce parole Geifoien Ly = fun sclaioue pra Sleaze Ly
quo puri nt eqns Aor, acon ot wns parole Ly = f+
Pscapi:
Femmes 241
Sica un sine = 6" dellegacion y":29 =e
tetixee + seal
cere ua sohabe py = a? + he edeltagmsione 29 = #815
lsne tn diane para,
i
&
i
ae78 Cap, 1, Equazioni differenziali
Esercizi
1,71, Si consideri equazione:
vy! tay + ysine
In base alla teoria, possiamo affermare che (di ciascuna delle seguenti, dire se &
vera o falsa)
2. Ha due soluzioni linearmente indipendenti
5. Hia due soluzioni del tipo e** per opportuni numeri a € C,
c, Comunque si assegnino le condizioni iniziali y(zo) = yo. ¥ (to) = wi, il
problema di Cauchy ha una e una sola soluzione, definita su tuito R.
d. Comunque si assegnino le condizioni iniziali y(x0) = yo, y'(xo) = vs il
problema di Cauchy ha una e una sola soluzione, che potrebbe essere definita solo
inun intorno di zo.
1.72. A quali delle seguenti equazioni, in base alla teoriastudiata,
applichereste il metodo di somiglianza per determinare una soluzione particolare?
(Rispondere osservando Vequazione, senza provare effettivamente a risolverla; in
caso affermativo, scrivere la forma della soluzione cercata, senza risolvere).
a yf tay ty = 2
b y' + 2y' + y= 3e*sing
« of +2y +o? = 3cosr
a y+ by = 267 +27
e vb +2y=
+23
1.73. Scrivere lintegrale generale del!'equazione:
wy! +2y/ — 3y = 4e*,
1th
4 Serivere Fintegrale generale deltequazione
vty + 4y=Par. 1.2, Equazioni lineari del secondordine
b. Determinare una soluzione particolare dellequazione
vf -4y +4y =e,
15
a. Scrivere Fintegrale generale delequazione
vi! ty +4y=0.
b. Determinare una soluzione particolare delfequazione
a" ay! +4y
© 1.760 Scrivere lintegrale generale delifequazione
Seosz,
vy! + 3y — 4y = 2sine,
e177.
@ —_Serivere Fintegrale generale delfequazione
yf! + Oy +9y=
>, —_Determinare una soluzione particolare deltequazione
v' + 6y + 9y=2xe*,
1.78.4 Risolvere il problema di Cauchy:
¥'(2) + 9y(2) = 3sin2x
(0)
¥(0) =6.
1.79.
4, Scrivere l'integrale generale dell’equazione
v(x) —v'(@) - 6u(x)
1b. Determinare una soluzione particolare delequazione
Ye) ~¥(@) ~ 6y(2) = 22™
1.80%
a. Scrivere Vintegrale generale dell'equazione
v(t) — w(t) — 2u(t) = 6,
7980 Cap. 1. Equazioni differenziali
b. Risolvere il problema di Cauchy per l'equazione precedente con condizioni
iziali
{ y(0) =0
¥(0)
1.81% Serivere lintegrale generale deltequazione
v(t) + 2y/(t) — 3y(t) = e “cost.
1.82,
a. Scrivere lintegrale generale dell'equazione
"+ 8y'— dy =0.
5. Determinare una soluzione particolare dell'equazione
of +3y dy = 56".
183
a. Scrivere Fintegrale generale dellequazione
yl +2y =0.
b Determinare una soluzione particolare dell'equazione
yi +2y
1.84.
4 Serivere Vintegrale generale dellequazione
y! ~4y/ - by =0.
b Determinare una soluzione particolare del'equazione
y" — Ay — 5y = Se0s2z.
185,
@ Scrivere l'integrale generale dell'equazione
y! +4y = 2sindz,
>. Risolvere il problema di Cauchy:
¥"(@) + 4y = dsindz
{ u(0)Par. 1.2. Equazionilineari del secon'ordine 84
1.86
a —_Serivere lintegrale generale dell'equazione
ov! + 2y —3y =0.
6. —_Determinare una soluzione particolare deltequazione
y! + 2y — By = Se*cos2z,
1.87-+ Risolvere il problema di Cauchy:
{% +4y/ +4y=0
100) = 3; YO
1.88,
a Scrivere Vintegrale generale dell'equazione:
y' +2y -3y=0.
b. Risolvere il problema di Cauchy per l'equazione precedente con le
condizioni:
(0) = 1; YO) =0.
¢, Determinare una soluzione particolare dell'eq
yo +2y —3y=
1.89.9
a Scrivere Fintegrale generale dell'equazione:
ay! +4y +y=
4. Risolvere ill problema di Cauchy per Pequazione precedente con le
condizioni:
y0) =1; YQ) =2
€ Determinare una soluzione particolare deltequ
dy! +4y +y=e™.
1.90.4 Si consideri loperatore differenziale lineare del second'ordine:
Ly=v' + +3y.
4 Scrivere l'integrale generale dellequazione Ly = 0,82 Cap. 1, Equazioni ditferenziali
4. Risolvere il problema di Cauchy
c. Determinare una soluzione particolare dell'equazione
(La)(2) = 0s(22),
Utiliszando il "metodo di somiglianza", determinare una solusione della seguente
equazione:
191, 2y" — yf — y = esin2x.
1.92. y' +4y tay =o? +3241
1.93. of —2y + 4y = de®
194, vl! +y —2y = 2eose,
1.95. yf ty
1.96, uf! +2y/ + 3y = Se singe.
197. y' +2 +3y
1.98, Si consideri lequazione differenziale
V+ 2ay’ + 3y = 0.
4. Stabilire per quali valori di a € BR tutte le soluzioni y(t) dellequazione
tendono a zero per t + +00.
4. Stabilire per quali valori dia ¢R tutte le soluzioni y(2) dellequazione
sono limitate per ogni t € R.Par. 1.2. Equazionilineari del second'ordine 83,
1,99. Risolvere il problema di Cauchy:
1,100. Risolvere i! problema di Cauchy:
(arene
4)
VO=s
1.101, Risolvere il problema di Cauehy:
{ of! — 2y! + By = 2eos(3x)
yO) = 5
y(0)
1.102, Risolvere il problema di Cauchy:
{ yf — 2y +4y = 3e
yO) =2
v(0)=0
1.103, Risolvere il problema di Cauchy:
omy ~ aos
yO) =2
¥)
1.2.D. Equazioni di Eulero
Si consideri tequazione
ary" + bry’ +1
detta equazione di Eulero. Si osservi che & un'equazione li
1 coefficienti non costanti. Riscrivendola in forma normale
c
ob,
ay’ + ov +
0,
z
si osserva che ha coefficienti continui tranne che-in 0. Pereid si pud risolvere un.
problema di Cauchy assegnando la condizione’inizialé lin zy % 0(e0allora la84 Cap. 1. Equazioni ditferenziat
soluzione sari definita in tutto (0,-+00), oppure in zp <0, ¢ allora la soluzione
sara definita in tutto (=o, 0).
Discutiamo in qualche dettaglio questa classe di equazioni perché & uno dei
pochi esempi di equazioni del secondfordine a coefficienti variabili che si sanno
risolvere esplicitamente, e in modo piuttosto semplice. Le tecniche studiate per le
equazioni a coefficienti costanti (ricerca di soluzioni esponenziali per Vequazione
‘omogenea, metodo di somigtianza per Tequazione non omogenea) non sono qui
applicabili, ma rimane valida la proprieta fondamentale delle equazioni lineari
omogenee: Tintegrale generale € combinazione lineare di due soluzioni
indipendenti
Supponiamo ora per semplicita di studiare 'equazione per x > 0. Osservando i
gradi delle potenze di x che moltiplicano i vari termini, si eapisce che si possono
‘cercare due soluzioni indipendenti del tipo potenza:
‘con esponenti (non necessariamente interi) da determinarsi. Infatti, calcolando
a r(r =a"?
¢ sostituendo nell’equazione si trova:
a2°(r(r— 1)a#) + be(ra”) + o(2"
a (ar(r-1) +br+c)=0
cche, semplificando per 2", di lequazione algebrica di 2° grado
ar(r—1) +br+e=0. ay
Se il diseriminante é positivo toviamo due soluzioni reali
(@
ela
a
che forniscono due soluzioni indipendenti dell'equazione differenziale, 2",2"
(almeno per z > 0), e quindi integrale generale
a2 +27 in (0, +00).
Se il discriminante & negativo troviamo due soluzioni complesse coniugate ati,
in corrispondenza delle quali troviamo le soluzioni complesse
aus
# at nt = prehel™) = po gtiore —Par. 1.2. Equazionilineari del secondordine 85
= 2"(cos(logz)-tisin(Alogz)).
‘Questo da le due soluzioni reali ¢ indipendenti
z%cos(Alogz), 2"sin(Blogz)
ce quindi lintegrale generale
2" |cycos(Slogr) + cysin(Blogr)) per x > 0.
Infine, se il discriminante é nullo troviamo una sola soluzione 2*. Per trovame una
seconda, osserviamo che in questo caso, essendo
(b— a)? —4ac =0,
equazione ha la forma:
oy ton/ + L6-a)'v=
pertanto si pus riserivere cosi:
shi tst]b
(come si verifica calcolando effettivamente questultima espressione ©
semplificandola). Notiamo anche che r in questo caso la soluzione (unica)
delfequazione di 2° grado (11), percié possiamo riscrivere ancora Tultima
equazione nella forma
Leequazione si pud allora risolvere in due tempi: prima (leggendo Nequazione
precedente "dallesterno") si cerca y; tale che
e questa ¢ un’equazione del prim/ordine a variabili separabili che risolta da
n(z) =a".
Ora si risolve86 Cap. 4. Equazioni differenziali
‘equazione lineare del prim'ordine che risolta (lo studente ¢ invitato a fare i caleoli
in dettaglio) da
y= 2"(c + cilogr)
che é 'integrale generale dell'equazione di Eulero nel caso in cui il diseriminante @
nullo. Riassumiamo:
Per risolvere l'equazione
ax?y" + bay +ey=0
sirisolve prima Fequazione di 2° grado
ar(r—a) +br+e=0.
Si hanno 3 casi:
1) Se Tequazione di 2° grado ha 2 radii reali distinte r;,r2, Yequazione di
Eulero ha imegrale generale
(a) = ea" +.e32” per x > 0.
2) Se Tequazione di 2° grado ha 2 radici complesse coniugate aif,
equazione di Eulero ha integrale generale
u(x) = 2%(ceos(Slogr) + cysin(Alogr)) per x > 0.
3) Se Fequazione di 2° grado ha 2 radici coincidenti r, Nequazione di Eulero
ha integrale generale
(a) = 2"(cy + exloge) per 2 > 0.
Tnfine, se volessimo risolvere Tequazione per + <0 potremmo cercare
soluzioni del tipo y = (—2)", definite per ar < 0. Si lascia al letore la verifica del
fatto che, fatti i caleoli e le opportune semplificazioni di segno, si viene a trovare
Ta stessa equazione
ar(r—1) +br-+e
che di quindi soluzioni analoghe (con x sostituita da 2).
Vediamo ora qualche esempio numerico di tuttoPar. 1.2. Equazioni lineari de! second’ordine 87
1.104. Scrivere I'integrale generale delle seguenti equazioni (di Eulero) in
(0, +00):
a xy" +4ay +y=0
fp Boy
4 vittytd
© yf! +30y +y=0
1.105, Risolvere i seguenti problemi di Cauchy per equazioni di Eulero:
iy" — dry — dy =0
a y(l)
v=
6.
e
a88 Cap. 1. Equazioni differenziali
1.2.6. Applicazioni fisiche
Moto armonico semplice
Esempio 1.14, Vibrazioni libere di una molla. Una massa @ attaccata ad una
molla, libera di allungarsi ¢ accorciarsi lungo una retta orizzontale. La forza di
richiamo esercitata dalla mola @, entro certi limiti, proporzionale alf'allungamento
della molla rispetto alla posizione di riposo. Se indichiamo con x(t) la posizione
della massa al tempo t © scegliamo lorigine nel punto di riposo, la forza di
richiamo avri la forma F = —kez (il segno — indica che la forza si oppone allo
spostamento) ¢ l'equazione del moto sari
ma" = ~ kz,
che si pud riserivere
a! = -w"a, «zy
con® = A > 0. La(12) & detta equazione dell'oscillatore armonico. Le soluzioni
sono del tipo
2(t) = c\cosut + oysinut = Acos(ut + ),
ioe oscillazioni periodiche di pulsazione w, quindi periodo T= 2, ampiezza A,
fase ¢, II moto pud essere percid determinato, note le condizioni iniziali, Se anche
la costante non € nota, occorreri avere unlulteriore informazione per
determinarla,
Supponiamo ora che Ia molla sia posta in un piano verticale, Allora il peso
della massa appesa tendera ad allungare la molla, e Tequazione del moto sara
mz" = mg — kz.
Dialtro canto, se poniamo la massa nel punto di equilibrio (in cui il peso bilancia la
forza di ichiamo) si avra
O=mg-akl
dove 1= " & Tallungamento della molla dovuto al peso, Possiamo quindi
riserivere Fequazione del moto nella forma
ma! = —k(2—1),
cche & la stessa equazione di prima pur di scegliere Forigine nel punto « = U (cioé
nel punto che & di equilibrio quando il peso & attaccato alla molla). In altre parole,
il fatto di studiare le oseillazioni di un peso attaceato a una molla in un pianoPar. 1.2. Equazionilineari del second'ordine 89
verticale 0 orizzontale ha come unico effetto quello di spostare il punto di
equilibrio. [1 moto sara descritto da
a(t) = 14 e\cosut + essinut = 1+ Acos(ut +9),
1.106.% Una massa si nuove di moto armonico semplice con periodo 2sec.
Allistante iniziale si trova in posizione -dem con velociti 4em/s. Deteminare
equazione del moto, Tampiezza, ta frequenza e Fistante in cui per la prima volta
attraversa la posizione « = 0.
1.107. Una massa si nuove di moto armonico semplice. Quando & a 2em dal
punto di equilibrio, la sua velociti & di éem/s, € quando & a 3em dal punto di
equilibrio, Ia sua velociti é di dem/s. Calcolare il periodo © lampiezza delle
oscillazioni. [Suggerimento: usare la formula z(t) = Acos(ut + ¢), calcolare
x(t), © trovare un'identith che lega 2(t) © 2(1) utilizzando il fatto che
cos?d + sin? = 1].
1.108. Si consideri equazione del moto di una massa attaccata a una motla,
whe.
‘Si mokiplichino ambo i membri per «’, si integrino ambo i membri rispetto al
tempo, ¢ si interpreti il risultato ottenuto come principio di conservazione
dellfenergia meceanica del sistema.
me!
Esempio 1.15. Piccole oscillazioni di un pendolo. Un pendolo di lunghezza Ie
‘massa trascurabile si muove in un piano verticale; alla sua estremita appesa una
massa m. Detto langolo formato dal pendolo con la verticale (orientato
positivamente quando il pendolo si solleva), la forza peso mg che agisee sulla
‘massa dall'lto verso il basso ha una componente tangenziale al moto pari a
=magsind (v. fig.1.1). Lo spostamento tangenziale della massa & pari a s = li,
quindi la sua accelerazione & 19”, ¢ Yequazione del moto, in assenza di atrii, sa
mls"
Questa € unequazione del 2° ordine non lineare ma, se supponiamo che le
oscillazioni siano piccole (cioe si discostino di poco dalla posizione di equilibrio
del pendolo), si potrd approssimare sind con ve si otterra Pequazione linearizzata,
mid" = —mgd
—mgsind.90 Gap. 1. Equazioni difterenziali
ossia v= — wd con? =F,
che & Fequazione di un oscllatore armonico semplice, e descrive in prima
approssimazione le oscillazioni di un pendolo in prossimita dellequilibro.
Osserviamo che il periodo di oscillazione &:
€ il moto sari descritto ancora da
o0= axcos( 3) +axin( 41) = asos( |e).
Fig. 1.1, Pendolo
1.109. A un pendolo semplice di Iunghezza 5m @ impressa una velociti
angolare iniziale di trad/s verso il basso dalla posizione 9 = jhrad. Scrivere
Tequazione del moto e dire quanto valgono Vampiezza, il periodo ¢ la frequenza
1.110. Piccole oseillazioni di un galleggiante vicino all'equilibrio, Un
corpo di forma cilindrica galleggia nelffacqua, con l'asse del cilindro in verticale,
parzialmente immerso. Questo significa che il suo peso mg bilancia la spinta di
Archimede, ossia il peso delacqua spostata, mag, dove ma ¢ il prodotto della
densit’ delacqua (p = 1g/cm®) per il volume immersoPar. 1.2. Equazioni lineari del second’ordine 91
A.sua volta, il volume immerso é pari al prodotto delt'area di base del cilindro,
A, per la quota di cilindro che in condizioni di equlibrio & immersa, chiamiamola
1 Si ava
mg = pAl
‘Supponiamo ora di spingere leggermente verso il basso il cilindro. La spinta di
Archimede aumentera, respingendo verso lalto il galleggiante, ed inizieranno delle
Piccole oseillazioni. Indichiamo con y la profondita a cui si trova la base inferiore
del cilindro (y orientata verso il basso).
4 Serivere e risolvere lequazione differenziale che descrive il moto.
6. Particolarizzare poi Tequazione trovata al caso di un cilindro di massa
mm = 2kg, raggio r = 10cm, che alfequilibrio & immerso per I = Sem. Caleolare in
questo caso il periodo delle oscillazioni.
Esempio 1.16. Periodo di un pendolo reale. Abbiamo ricavato nell'Esempio 1.15
equazione del pendolo
—wPsind, con? = 4
¢ i
In quelfesempio abbiamo linearizzato Tequazione supponendo sind ~ ¥.
‘Vogliamo capire ora come cambia il periodo del pendolo se non facciamo questa
ssemplificazione, ossia (dal punto di vista fisico) se ammettiamo che le oscillazioni
possano essere ampie (ad es. anche di z/2 rispetto alla verticale). E' possibile
ottenere una formula che assegna il period esatto, mediante un integrale che non
pud essere calcolato elementarmente, ma pud comunque essere caleolato
‘numericamente con buona approssimazione.
Moltiplichiamo ambo i membri dell equazione differenziale per We integriamo
nel tempo, supponendo le condizioni iniziali 9(0) = vo, (0) =
[roome - =o ff snoop (tr
"1d ryan 7
[sacl oar =o? frac
joe? = weosd — cosv]92 Cap. 1. Equazioni difterenziali
20 = ty 2 veosd costo
Ora passiamo dalla funzione (¢) alla funzione inversa t(),e per il teorema sulla
derivata della funzione inversa scriviamo
dt L
0-45 Jaco
‘che poi integriamo in 3:
Tf? _du
ome a oom
Ragioniamo ora sul fatto che se il pendolo parte da fermo nella posizione do, in
‘mezzo periodo T/2 andri da Jp a ~9o, percid
rift [ du rr [ du
2° V 20/4, sfeosu— cost 29Jy feosu = cost
(temuto conto della pariti della funzione cosu), percid
T
ue du
afi?
A atom
Si confronti con il valore di T’ calcolato per piccole oscillazioni, ossia
sullequazione linearizzata (indichiamo con To questo periodo approssimato):
L
Ty = 2m,
I rapporto tra i due &
1Par. 1.2. Equazionilineari del second'ordine 83.
Con un software di caleolo scientifico si pud valutare questo integrale per vari
valoti di dp, per quantificare lerrore di approssimazione. Si trova ad esempio:
Bo [r/50_[r/25 [n/i0 [n/6_ [n/3__ | a/2
[E [0005 [00000 1.0062 | ora | .o7ars | 1.18088
Liapprossimazione lineare dellequazione differenziale, quindi, porta a un
errore nel calcolo del periodo del pendolo di solo lo 0.025% per una piccola
oscillazione di x/50, ma un errore di ben il 18% nel caso di una grande
oscillazione di x/2.
Poiché il periodo di oscillazione di un oscillatore armonico @ indipendente
dall'ampiezza del moto, il eresvere del rapporto T/T» al crescere dell'angolo
iniziale (¢ quindi dellampiezza) significa anche che il periodo del pendolo in
realta eresce al crescere dell'ampiezza, rimanendo approssimativamente costante
solo per piccole oseillazioni.
Vibrazioni smorzate
LALL, Oseillazioni di una massa soggetta ad attrito, Una massa m, mobile
su una retta orizzontale con posizione y(t), & sottoposta ad una forza di richiamo
elastica —ky (es. molla); al moto si oppone lattrito del mezzo, che si suppone
proporzionale alla velocita. Liequazione differenziale & dunque
my! = —ky hy
(con k,h > 0) che riscriviamo nella forma
vy" + 26y' +u?y=0
aveno posto 5 = hu? = A.
Scrivere Tntegrale generale delllequazione?!. Sara nevessario distinguere i 3
casi
1) 6 > w (resistenza clevata, caso detto di sovrasmorzamento, o smorzamento
sopracritico);
ii) 6 = w (resistenca critica 0 smorzamento critica);
iti) 6 Potrebbero piacerti anche