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PSICOLOGIA GENERALE

La psicologia è una scienza perché utilizza un metodo scienti co.

L’oggetto di studio della psicologia è la mente, ed è un oggetto soggettivo per natura: gli stati
mentali appartengono sempre a qualcuno, non hanno vita propria. Gli stati mentali non sono
scindibili dal soggetto che ne ha esperienza.

Lo psicologo ha a che fare con un sistema probabilistico e complesso.

-Comportamentismo estremo: teoria basata sull'assunto che il comportamento esplicito


dell'individuo sia l'unica unità di analisi scienti camente studiabile della psicologia, dunque non è
possibile studiare la mente umana, si studiano le conseguenze comportamentali dell’individuo.

Tuttavia a uno stesso stimolo possono corrispondere risposte diverse, in base alla soggettività
della persona: le relazioni tra stati mentali e comportamenti non sono lineari.

Non attribuisce la giusta complessità alla mente.

Infatti essi confondono epistemologia con ontologia: la prima deve essere oggettiva mentre la
seconda no: la mente è soggettiva ma è indagabile oggettivamente.

CARTESIO: è stato il primo losofo a trattare il corpo come una macchina e dunque a studiarlo.

(dualismo) res cogitans, ovvero la mente - res extensa, ovvero la cosa sica.

Ha però rilegato il pensante nella zona dell’immateriale, dunque pertinenza della teologia
(ghiandola pineale non indagabile scienti camente), e ciò ha fatto sì che gli uomini si
concentrassero solo sullo studio del corpo, e non su quello della mente, ritenuta zona riservata ai
teologi, in quanto non indagabile razionalmente e scienti camente.

Gli stati mentali sono proprietà biologiche e quindi siche del cervello (naturalismo
biologico) , la cui natura è soggettiva, come la respirazione è una proprietà biologica e
sica dei polmoni.
Dunque la mente è sia oggettiva sia soggettiva: gli stati appartengono a una determinata
persona (soggettivi) ma sono indagabili scienti camente perché hanno natura sica
(oggettiva).

2 livelli di analisi:

- ONTOLOGICO: “il cos’è del suo oggetto di studio”: la natura intrinseca dell’oggetto =
MENTE

- EPISTEMOLOGICO: “come faccio a raccogliere info su quell’oggetto di studio”: metodo di


studio dell’oggetto

Non tutta la realtà è oggettiva; una parte di realtà è soggettiva ed è la mente.

Irriducibilità degli stati mentali: quella mente appartiene a qualcuno, c’è un referente interno.

->“aboutness”

Il MONISMO: esiste solo la siologia

Non è corretto sia il monismo che il dualismo.

La realtà è che le proprietà e la mente stessa sono siche ma anche soggettive.

Il comportamentismo ha sostenuto che l’oggetto di studio dovesse essere oggettivo (il


comportamento, in quanto osservabile), invece la mente no in quanto non osservabile e dunque
non oggettiva. Elimina dalle possibilità di studio la mente. Il comportamentista non accetta la
soggettività ma si limita a studiare stimoli-risposta (comportamenti e reazioni in seguito a uno
stimolo) MENTE=black box.

Invece noi possiamo fare ricerca scienti ca arrivando a dare risposte universali anche avendo
come oggetto di studio qualcosa di soggettivo come la mente.

Ciò che rende scienti ca una disciplina è il metodo di studio, non la materia di studio.

-> LA MENTE NON È OGGETTIVA MA È INDAGABILE OGGETTIVAMENTE <-

Come studiare la mente:

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PSICOLOGIA GENERALE
- Studi Comportamenti
- Studi Neuropsicologici
- Visualizzazione Cerebrale (quali aree lavorano/ecc)

Dal momento che funzione e organo non sono separabili, anche mente e sue funzioni non lo sono.

L’analisi neuropsicologica: studio delle prestazioni cognitive di persone con lesioni cerebrali per
comprendere l’organizzazione e il funzionamento generale della mente.

Attraverso questo possiamo capire quali siano le basi neurali delle diverse funzioni mentali.

Come studiare il cervello (a che livelli)

-LIVELLO DI ANALISI NEUROPSICOLOGICO : non essendo separabile organo-funzione, bisogna


studiare la mente studiando il cervello. Tale analisi neuropsicologica parte dal presupposto che:

Dunque si studia un cervello danneggiato per poter capire


come funziona il cervello nella sua normalità.

Per studiare il “tipico” si deve capire l’”atipico”

Si deve parlare di sistema mente-cervello.

Con l’analisi neuropsicologica è possibile individuare le basi neurali delle funzioni mentali, ovvero
dove sono stanziati i vari processi.

Esempio: grazie allo studio del cervello, abbiamo capito che la memoria non è un blocco
indi erenziato, bensì un sistema molto più complesso, organizzato in una serie di sistemi (modello
di Atkinson e Shi rin del 1968).

È infatti possibile, grazie al livello di analisi neuropsicologico, di proporre, confermare o confutare


teorie e modelli sul funzionamento della mente.

-è un sostegno alla ipotesi

-ma serve a provare a falsi care le ipotesi

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PSICOLOGIA GENERALE

ASSUNZIONI TEORICHE:
Sono alla base delle scienze cognitive.

1) MODULARITA’ COGNITIVA: l’idea che l’architettura dei processi mentali sia costituita da
componenti specializzate, de nite MODULI COGNITIVI.

Strutture svolgono speci che funzioni: arriva un input sensoriale (es immagine di un cane: luce
che colpisce la retina e trasmette l’immagine), dei moduli speci ci elaborano l’immagine (es
modulo per la forma, colore, azione,..)

La mente non lavora come un tutto indi erenziato, ma ogni parte è adibita a speci che funzioni.

Anni 80 JERRY FODOR (scienziato/psicologo), elabora l’idea per cui ci sono moduli innati nella
mente dalla nascita, es: scimmie che per natura sanno che il serpente è pericoloso e dunque
hanno paura. Ciò per adattarci all’ambiente (teorie evoluzionistiche) e sopravvivere. Siamo già
predisposti ad alcune risposte.

I moduli sono poi speci ci per dominio, esempio alcuni per la percezione della forma altri del
colore, eccetera.

Sono inoltre automatici e attivati obbligatoriamente, es: apro gli occhi e non posso decidere come
vedere il mondo, lo vedo necessariamente così. Non c’è bisogno di volerlo.

Inoltre sono incapsulati informazionalmente, ovvero al loro interno non sono in uenzabili dagli altri
moduli, non è in uenzabile dalla coscienza, da un atto di volontarietà. Es: illusione di Muller Lyer.

Se c’è uno stimolo ambientale i moduli danno una risposta in relazione a tale stimolo, bypassando
lo stimolo della coscienza.

2) MODULARITA’ ANATOMICA: ogni modulo è implementato da aree cerebrali anatomicamente


identi cabili.

Es: modulo del linguaggio = area di Broca, o comprensione = area di Wernicke

E tali aree le possiedono tutti, per natura, in modo innato, e dialogano tra loro.

ISOMORFISMO: corrispondenza tra organizzazione sica del cervello e organizzazione funzionale


della mente, ovvero esiste un architettura neurale che è isomorfa rispetto alle funzioni della mente.

Ad esempio le funzioni visive si trovano nella zona occipitale in TUTTI gli esseri umani.

3) UNIFORMITA’ DELL’ARCHITETTURA ANATOMO-FUNZIONALE TRA LE PERSONE:


le persone non di eriscono nella disposizione e organizzazione dei moduli cognitivi e anatomici, le
strutture cerebrali sono in comune universalmente.

4) COSTANZA: il funzionamento mentale con danno cerebrale è dato dal funzionamento


dell’insieme meno il funzionamento del sistema leso in seguito al danno cerebrale.

La riorganizzazione di un cervello in seguito a un danno non varia da persona a persona.

Il sistema rimane costante nel suo funzionamento.

Questi moduli sono come sono per facilitare l’adattamento. Tuttavia possono non funzionare.

MENTE MODULARE O GLOBALE:


-Assumere che la mente sia modulare permette di indagarla separandola in parti distinte senza
che la scomposizione faccia perdere alcune sue caratteristiche o proprietà essenziali; ma questo
porterà alla produzione di teorie valide solo in situazioni di laboratorio, in cui è possibile
minimizzare le in uenze di altre funzioni su quella che stiamo indagando.

=>perciò le teorie fortemente modulari risultano sbagliate in partenza

-Ma anche un’indagine prettamente etologica, ovvero l’assunzione come oggetto di studio
dell’intera mente e il tentativo di formulare teorie globali che cerchino di esplicitare tutte le
relazioni ricorrenti tra le varie funzioni, risulta impossibile.

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PSICOLOGIA GENERALE
=> Soluzione = indagare speci ci fenomeni mentali come se fossero modulari, nella
consapevolezza che non lo sono in modo tale da prevedere una continua ricostruzione invece di
un ampliamento.

Evoluzionismo:
=> Il sistema mente/cervello può essere considerato come il prodotto dei processi evoluzionistici
che hanno caratterizzato la storia del genere Homo

- Di recente sviluppo, ma origine con Darwin, in questa disciplina vengono integrate insieme la
biologia evoluzionistica e le scienze cognitive e neurali

- Il Cambiamento evoluzionistico si basa su due elementi: il caso e la selezione, quest’ultima


opera a partire dalle mutazioni casuali per selezionare quelle funzionalmente più

vantaggiose

La Selezione naturale costruisce attraverso un processo cumulativo, quindi molto lento che
permette la graduale evoluzione di strutture complesse a partire da più semplici

Noi siamo il frutto sia del nostro sviluppo ontogenetico (sviluppo individuale) sia dello sviluppo
logenetico (sviluppo della nostra specie)

Bisogna tenere conto di questi due livelli di analisi

Persona= risultato di diversi livelli di analisi: ontogenetico, logenetico, culturale e biologico

esperimento popolazione straniera:

-possiedono un linguaggio

-sono circa 150

-ha una qualche forma di credenza ultraterrena

Esiste una mente umana universale.

Noi siamo il frutto della nostra storia di sviluppo.

Sviluppo ONTOGENETICO: sviluppo di una persona nel corso della sua vita.

Aggiungiamo un altro livello di analisi: la storia dello sviluppo della nostra specie (FILOGENETICO)

PSICOLOGIA EVOLUZIONISTICA: il sistema mente/cervello può essere considerato come il


prodotto dei processi evoluzionistici che hanno caratterizzato la storia del genere Homo.

La nostra specie ha incontrato problemi adattativi nel corso dell’evoluzione, e una pressione
adattativa che abbiamo dovuto risolvere, altrimenti ci saremmo estinti: se oggi noi siamo così è
grazie al fatto che siamo riusciti a dare risposte a pressioni selettive.

Il sistema mente cervello è un insieme organizzato di sistemi neuro-cognitivi (adattamenti


psicologici), ciascuno evolutosi come risposta adattativa a speci che pressioni selettive
-> ovvero dei problemi che se non avessimo risolto avrebbero portato all’estinzione del
genere umano.

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PSICOLOGIA GENERALE

PROBLEMI ADATTATIVI (meccanismi biologici a base innata)

-sistema di attaccamento (chiedere protezione in situazioni di percepita vulnerabilità) -> il pianto

[Il chiedere aiuto è universale, la risposta che riceviamo è individuale]

-accudimento (difesa della prole)

-la scelta del proprio partner

-comprendere gli stati mentali altrui

Sistema di mentalizzazione: partendo da un comportamento manifesto cerco di comprendere lo


stato d’animo/credenze/pensiero.

(Autistici non riescono ad andare oltre il comportamento manifesto)

-la comunicazione all’interno del gruppo sociale (diversa da popoli a popoli ma tutti comunicano)

TEORIA DI CHOMSKY: tutti gli esseri umani hanno un linguaggio, esiste una grammatica
universale, tutte le lingue conosciute hanno la stessa profonda struttura e devono soddisfare gli
stessi principi universali, anche se hanno caratteristiche di erenti. Es: italiano è una lingua a
soggetto nullo, in inglese invece non è possibile.

C’è una biologia universale che ci permette di comunicare: in teoria ci vorrebbero 30 anni per
imparare una lingua, oppure un bambino dovrebbe apprendere come chiedere aiuto. Invece è
innata la comprensione di una lingua e il meccanismo del pianto come ricerca di soccorso.

Esistono CAPACITA’ PROCEDURALI NON APPRESE, ma biologicamente innate (come il pianto).

La risposta che si ottiene in seguito a questi atti biologicamente innati è però di erente (come la
risposta di una madre in seguito al pianto del bambino). E tale risposta di erente cambierà la mia
persona, dunque cambierà la storia del mio sviluppo ontogenetico.

Il sistema mente-cervello può essere descritto come un insieme organizzato di sistemi


neuro-cognitivi (adattamenti psicologici) ciascuno evolutosi come risposta adattativa a
speci che pressioni selettive (problemi adattativi).

QUANDO CERCO DI CAPIRE QUALCOSA SU UN PROBLEMA PSICOLOGICO devo chiedermi:

- ontogenetico (da dove arriva questa cosa?)


- logenetico (da dove arriva dal punto di vista dell’evoluzione della specie?
- biologico (quali sono le strutture biologiche e siche che sostengono quella funzione?)
- culturale (quali sono le variabili che fanno sì che quella persona abbia un tipo di sviluppo
rispetto a un altra?)

Alcuni adattamenti psicologici possono manifestarsi n dalle prime fasi dello sviluppo
ontogenetico (preferenza per i volti), altri in momenti successivi (linguaggio).

Ciò non signi ca essere predestinati o non avere libero arbitrio, sono solo indicazioni sommarie.
Gli adattamenti non sono limiti alle libertà individuali solo perché biologici, anzi ci a rancano dalla
schiavitù dell’apprendimento.

La preferenza per i volti ad esempio: già i bambini piccoli hanno delle preferenze, ad esempio PER
I VOLTI UMANI (biologico), oppure alcune frequenze (come la voce materna).

Il linguaggio si sviluppa man mano (culturale), oppure la possibilità di riprodursi.

Ipotesi di una mente umana universale: insieme degli adattamenti psicologici che si fondano su
predisposizioni biologiche universali, indipendenti dalla nostra etnia di appartenenza. (Le emozioni
ad esempio)

La psicologia evoluzionistica ritiene che il sistema mente-cervello è il prodotto dei processi che
per selezione naturale sono avvenuti nel corso della storia.

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La mente è UNIVERSALE: esistono adattamenti psicologici /moduli che sono l’architettura
universale uguale per tutti.

Come da una dimensione universale (FILOGENETICA) si declinano sviluppi ONTOGENETICI


diversi?

Alcuni adattamenti sono disponibili immediatamente (volti/voce materna/pianto),altre nel corso del
tempo (memoria/apprendimento/lingua).

Tutti gli adattamenti hanno le proprie radici nel patrimonio genetico della nostra specie e sono il
prodotto della nostra storia evolutiva, MA a livello ontogenetico siamo diversi gli uni dagli altri.

Relazione NATURA - AMBIENTE

Es dell’area del rettangolo. Non ci si deve chiedere se sia più importante la base o l’altezza, ma
che ruolo abbia ognuno di essi. Capire i vari adattamenti: perché esistono e qual è la loro
funzione.

Perché il cervello consuma così tanto pur pesando così poco? (20%-1,5kg)

Esperimento della rana: la rana non vede il mondo a colori, ciò perché questa funzione non ha
valore adattativo per loro. Per noi invece sì, è funzionale alla nostra specie, in quanto grazie alla
vista possiamo già sapere se ad esempio un frutto è adeguato o no / velenoso o no.

Nel corso dello sviluppo ontogenetico non ci sono sviluppi rigidi, ma una variabile di sviluppi
possibili che dipende dall’interazione dialettica tra le predisposizioni biologiche e l’interazione con
l’ambiente. Nel corso dell’interazione con l’ambiente, ogni individuo può andare a “destra o
sinistra”, “fare” una scelta o un’altra e ciò muta il processo di ognuno rispetto a quello degli altri.

(Ad esempio in base alle interazioni con l’ambiente familiare può svilupparsi un bambino sicuro o
insicuro).

Dal punto di vista evoluzionistico, l’anello mancante tra biologia e comportamenti è la MENTE.

SOCIOBIOLOGIA: studia il comportamento analizzando gli adattamenti biologici. Danno una


spiegazione ad hoc per ogni comportamento.

(Sociobiologia vs psicologia evoluzionistica)

CHARLES DARWIN

-nell’origine delle specie vi è lo studio di come evolvono tutte le forme di vita.

Egli elabora la teoria evoluzionistica.

Il meccanismo evolutivo per selezione naturale può essere applicato anche al sistema mente-
cervello.

Egli esamina due tipi di cause:

—le cause remote: perché si è evoluto un certo comportamento evoluzionisticamente?

—le cause prossime: come si genera un certo comportamento?

Darwin è riuscito a eliminare l’idea che sia necessario un “dio” : elimina la spiegazione teleologica,
ovvero che tutto ciò che esiste tende a un ne e perciò che l’evoluzione sia di tipo deterministico.

Invece il processo evolutivo non ha un ne a cui tendere.

Ha intuito come si evolve la vita ancora prima degli studi sulla genetica.

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La teoria darwiniana: la selezione naturale (meccanismo che ha permesso l’evoluzione dei
sistemi neuro cognitivi): ci sono variazioni fenotipiche individuali (gli individui si riproducono e
generano nuovi individui con fenotipi di erenziati) e ci sono adattamenti di erenziali ( alcune
variazioni fenotipiche in uiscono sulle capacità di adattamento meglio di altre)

==> ovvero: i fenotipi si adattano in modo di erente all’ambiente in cui l’organismo cresce e si
evolve.

==> i tratti varianti che facilitano l’esistenza verranno trasmessi alle generazioni successive, per
rendere più facile l’adattamento della specie (EREDITARIETA’)

Si è notato che qualunque sistema che soddis questi principi è soggetto a selezione naturale.

(Esempio KOALA.)

Modi cazioni nel genotipo possono portare a modi cazioni nel fenotipo di un organismo.

Le variazioni a livello del genotipo sono CASUALI.

Le modi cazioni fenotipiche possono in uire sulle capacità di adattamento degli organismi.

IL MERITO DI DARWIN è anche quello di aver eliminato qualsiasi tipo di intervento o dimensione
teleologica. No interventi divini, cambiamenti casuali.

Lamarke: si sviluppano delle capacità e poi si trasmettono ai gli: gira e, dato che devono magari
sugli alberi alti, sviluppano il collo lungo e poi lo trasmettono ai gli.

Per Darwin invece non è la necessità che spinge l’evoluzione, ma il contrario: ho il collo lungo per
casualità =(genotipo) e allora raggiungo le foglie alte.

Alla base delle modi cazioni fenotipiche vi sono modi cazioni GENOTIPICHE che sono CASUALI.

—il processo è lento e cumulativo


Tutti siamo continuamente soggetti a selezione naturale, ma i risultati si possono vedere su lunga
scala. Non c’è un obiettivo o uno scopo da raggiungere. Gli individui hanno degli scopi, non la
specie.

——————AMBIENTE EVOLUZIONISTICO CONTEMPORANEO——————

Un cambiamento radicale nel modo di vivere degli uomini: l’AGRICOLTURA.

L’evoluzione degli organismi viventi richiede moltissimo tempo.

-Agricoltura (5mila anni fa)

-Si di onde poi su tutto il pianeta

Il nostro sistema mente-cervello è adattato a quando eravamo nomadi-cacciatori. Un ambiente


diverso da quello in cui noi ci siamo evoluti.

Ne deriva che il nostro sistema mente/cervello è adattato ad un ambiente diverso da quello in cui
viviamo, ovvero alla savana e alla prateria, all’ambiente delle nostre origini. Perché circa 5000 anni
sono nulla in confronto alla lingua storia evolutiva dell’uomo.

L’AMBIENTE EVOLUZIONISTICO DIFFERISCE DALL’AMBIENTE CONTEMPORANO.

Il primo: savana/prateria/caccia

La rivoluzione dell’agricoltura

Un primitivo ha lo stesso nostro sistema-cervello. (Fino a 300mila anni fa) : sistema mente cervello
adattato a un ambiente savana/nomade.

Per comprendere quindi il sistema mente/cervello di un uomo moderno non possiamo basarci
solo sull’ambiente contemporaneo ma va preso in considerazione anche l’ambiente in cui esso si
è evoluto. Gli adattamenti psicologici si sono evoluti e stabilizzati in tempi molto più lunghi.

Se noi andiamo indietro nel tempo di 500 anni incontrerei un uomo con il mio stesso sistema

mente/cervello, l’homo sapiens ha sempre avuto un sistema mente/cervello uguale.

Questo è stato intuito da John Bowlby ==> la comparsa dell’agricoltura è avvenuta pochissimo
tempo fa se prendiamo in considerazione tutta la storia evolutiva. Per capire le fondamenta del

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nostro sistema mente/cervello ci dobbiamo basare sull’ambiente adattativo, dove è iniziata


l’evoluzione dell’homo sapiens.

Riassumendo: per studiare e comprendere il funzionamento del sistema mente cervello


dell’uomo contemporaneo non ci si può limitare a studiarlo nell’ambiente contemporaneo,
ma bisogna studiarlo nel suo ambiente di adattamento evoluzionistico.
l’uomo contemporaneo sopravvive con adattamenti psicologici non adatti al suo ambiente
in quanto egli è capace di adattarsi e perché l’AMBIENTE SOCIALE NON È MUTATO.

Perchè non ci siamo estinti? : perché l’ambiente in cui ci siamo evoluti (cacciatori-predatori) è lo
stesso ora di allora: L’AMBIENTE SOCIALE INTERPERSONALE. Siamo sopravvissuto per aver
sviluppato la capacità di navigare nell’ambiente sociale. L’ambiente (LE ALTRE PERSONE) non è
cambiato.

La teoria di Hobbes “homo homini lupus” non è condivisibile dall’evoluzionismo. L’evoluzionismo


si concentra sul principio di adattamento.

Infatti ciò che garantisce la sopravvivenza nella nostra specie è proprio la capacità di stabilire
legami a ettivi/sociali.

Noi ci siamo adattati a vivere con le altre menti, con gli altri uomini.

La coscienza è un fenomeno biologico, ma emerge nella dimensione interpersonale/


intersoggettiva: si crea all’interno delle relazioni sociali, per questo se una persona viene isolata e
il gruppo si disgrega, perde il usso di coscienza=> buon senso e coscienza si formano all’interno
dei legami sociali intersoggettivi.

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L’ATTENZIONE
William James: “L’attenzione è la presa di possesso da parte della mente di uno solo tra quanti
sembrano contemporaneamente molti oggetti possibili o di un solo pensiero in un corso di
pensieri”

-L’attenzione è un fenomeno attraverso cui elaboriamo determinati stimoli: è la capacità di


selezionare ed elaborare attivamente una parte di un’informazione.

-La mente è un qualcosa di limitato e nito, dunque bisogna incanalare l’attenzione in speci ci
concetti = vi è dunque la necessità di SELEZIONARE gli stimoli rilevanti per il sistema.

-La funzione adattativa della attenzione fa sì che possiamo rispondere velocemente agli stimoli
rilevanti per il sistema.

-L’attenzione deve essere sostenuta, deve rispondere agli stimoli, deve essere vigile. È il portone
di ingresso degli stimoli sensoriali al sistema centrale.

ATTENZIONE FOCALIZZATA UDITIVA:

(Esperimento con Marta e le sorelle)

COLIN CHERRY: tecnica dello shadowing

Parte dall’e etto cocktail party, quando si cerca di tenere vivo il dialogo con una persona
nonostante siamo circondati da altre persone che parlano eccetera (ambiente caotico e
rumoroso).

La tecnica dello SHADOWING: parte dall’e etto cocktail party e dimostra la nostra capacità di
selezionare e ripetere solo uno stimolo uditivo, sentendone due diversi contemporaneamente,
difatti un input entra nel CANALE ATTESO e viene elaborato mentre l’altro entra nel CANALE
DISATTESO e viene ignorato.

Teorie successive a Cherry:

—il modello di Broadbent (a collo di bottiglia),

-> SELEZIONE PRIMA DEL RICONOSCIMENTO

il ltro atteso blocca l’informazione proveniente dal ltro disatteso.

Tutta l’informazione disattesa viene persa, non giunge al riconoscimento.

(Invece esistono registri sensoriali dove le informazioni rimangono per un periodo molto breve
prima di perdersi)

Secondo questo modello Marta ha perso i dati dell’altro orecchio disatteso.

Tuttavia rimangono per un breve periodo ancorati ai nostri organi di senso, non scivolano via
subito. Infatti si possono recuperare gli ultimi secondi di parole, anche se prestavamo attenzione
ad altro, nel momento in cui cambiamo l’oggetto della nostra attenzione con uno shift veloce.

Filtro prima del riconoscimento

Tutto il materiale nel canale disatteso è perso almeno che non avvenga uno shift veloce
dell’attenzione.

—il modello di Treisman:

-> SELEZIONE PRIMA DEL RICONOSCIMENTO ma ATTENUAZIONE

se le cose pronunciate appartengono allo stesso campo semantico, Marta avrebbe compiuto
degli errori.

“Modello della attenuazione”: le parole hanno certe soglie di attivazione

Alcune hanno una soglia molto bassa: proprio nome, "aiuto”, etc

Le parole creano un campo semantico.

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Se il campo disatteso nell’esempio avesse detto una parola appartenente all’area semantico del
campo atteso, probabilmente Marta avrebbe pronunciato la parola, in quanto questa sarebbe
passata dal “ ltro”.

Se nel canale disatteso c’è qualcosa che c’entra con il canale atteso, il soggetto potrebbe
sbagliare e ripetere tale qualcosa (nello shadowing).

Filtro prima del riconoscimento.

Per la Treisman può passare attraverso il ltro anche tutto il materiale che “ha a che fare” con il
canale atteso.

Se la parola insomma “attira l’attenzione” -> fenomeno dell’AFFIORAMENTO SEMANTICO.

—il modello di Deutsch & Deutsch:

-> RICONOSCIMENTO PRIMA DELLA SELEZIONE

modello dell’attenzione in cui il riconoscimento avviene prima del ltro.

Teoria non plausibile: comporterebbe un sovraccarico di informazioni.

Teoria dell’elaborazione completa, che prevede che tutta l’informazione venga elaborata.

La selezione precoce è stata confermata dalla neuroscienza cognitiva tramite ERP (potenziali
evento correlati)

ATTENZIONE FOCALIZZATA VISIVA

MICHAEL POSNER:

-> elabora due sistemi per l’attenzione focalizzata visiva, entrambi FRONTO-PARIETALI
(EMISFERO DESTRO) che gestiscono in modo diverso l’attenzione.

-sistema endogeno= controllato dalle intenzioni e dalle aspettative del soggetto, io cerco
nell’ambiente, io ho delle aspettative eccetera. : in uenzato dagli obiettivi (top down)
==>SISTEMA FRONTO-PARIETALE DORSALE:

-sistema esogeno= automatico, provenienti dall’esterno. Sistema ventrale in uenzato dagli


stimoli non attesi (bottom up)
==>SISTEMA FRONTO-PARIETALE VENTRALE.

DISTURBI DELL’ATTENZIONE:

—NEGLECT (NEGLIGENZA SPAZIALE UNILATERALE) : perdita della consapevolezza degli


stimoli presentati nella parte controlaterale alla lesione che è a destra: o nel lobo parietale inferiore
destro e/o nella giunzione temporo-parietale.

Dunque la perdita di consapevolezza avviene nella parte SINISTRA.

La persona non è in grado di rappresentarsi il mondo presente nella parte sinistra.

Non sono in grado di rappresentare la metà di sinistra. Il loro sistema attentivo è lesionato: non
riescono a prestare attenzione agli stimoli.

MA (sembra che) essi svolgano un elaborazione non consapevole degli stimoli trascurati. (casa a
fuoco)

Spesso queste persone non si rendono conto di avere una rappresentazione del mondo esterno
“negligente”. = ANOSOAGNOSIA

Danneggiato negli a etti da neglect il bottom up.

Quella parte di mondo sinistra è come non vederla.

Può essere personale o peripersonale: intacca il proprio corpo e lo spazio vicino sinistro

O extrapersonale: intacca lo spazio distante sempre sinistro

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PSICOLOGIA GENERALE

riassumendo..

WILLIAM JAMES: visione adattativa della mente


Attenzione focalizzata uditiva: esperimento dello shadowing
Teorie e modelli
-teoria del ltro (Broadbent)
-teoria dell’attenuazione (Treisman)
-modello Deutsch e Deutsch (prima riconoscimento poi ltro) — smentita

Posner
-sistema endogeno dorsale: deliberatamente dirigo la mia attenzione verso ciò che voglio,
controllato.
Sistema esogeno: automatico, attenzione richiamata da stimoli esterni.

De cit dell’attenzione: Neglect


Può essere personale o extrapersonale
L’info visiva esiste a livello percettivo. Il problema è a livello rappresentativo.
Vedono a livello inconsapevole.

ATTENZIONE DISTRIBUITA
Capacità di eseguire due compiti contemporaneamente avendo risorse attentive limitate.

Noi abbiamo una quantità limitata di attenzione.

Quali fattori in uenzano questa attenzione distribuita?

-di coltà del compito

-pratica

-somiglianza dei compiti (tanto più sono simili tanto più è di cile coordinare l’attenzione)

TEORIE SULL’ATTENZIONE DISTRIBUITA:


Le teorie sull’attenzione distribuita si di erenziano in base al punto focale su cui si concentrano:

— sulla SATURAZIONE delle risorse attentive, essendo esse limitate in un esecutivo centrale

— sulla SOMIGLIANZA dei compiti che quindi richiedono la stessa capacità modulare per la loro
esecuzione

1) Teoria della capacità centrale: l’esecutivo centrale (sistema a capacità limitata di risorse
attentive) ha una capacità attentiva limitata e dunque può reggere solo un tot di attività che
richiedono attenzione. Indipendentemente dal compito! L’attenzione può essere utilizzata in modo
essibile per molte attività. La di coltà dei compiti non interferisce.

Non è la natura del compito che conta ma il sistema centrale.

Se le richieste di due compiti non eccedono la capacità dell’esecutivo centrale, questi non
interferiranno (la di coltà dei compiti) a meno che non siano compiti simili.

2) Ri ettono sulla di coltà dei compiti: esistenza di sistemi di elaborazione modulari, ovvero un
insieme di elaborazioni indipendenti tra loro, in cui compiti simili competono per gli stessi
meccanismi speci ci di elaborazione o moduli.

la somiglianza tra i vari compiti che richiedono la stessa capacità modulare per la loro esecuzione.
(Neuropsicologia cognitiva)

Vi sono sistemi di elaborazione modulari: ovvero insieme di elaborazioni indipendente.

Compiere due azioni che insistono sulla stessa dominio modulari richiede più attenzione.

3) Sintesi teorica da parte di ADAM BADDELEY (1986) : sintesi tra i due approcci: esistono sia
processi modulari sia un processo centrale.

Il sistema centrale gestisce le funzioni esecutive: le abilità di alto livello che ci permettono un
comportamento essibile.

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PSICOLOGIA GENERALE

Tutti hanno un esecutivo centrale che coordina i vari moduli (Universale)

Dunque la struttura è universale, ma il contenuto è soggettivo. Ad esempio quante risorse io


dedico alle varie dimensioni modulari dipendono da persona a persona.

ELABORAZIONE AUTOMATICA:
Fenomeno tipico nell’attenzione distribuita è il miglioramento della prestazione con la PRATICA.

Con la pratica ho sempre meno bisogno di usare l’attenzione in quel determinato compito.

Con la pratica diventa automatico. Come il leggere o il guidare.

PROCESSI AUTOMATICI:

Criteri per de nire un processo automatico:

-rapidi (recupero inconsapevole e veloce della soluzione al problema dalla memoria)

-paralleli: (contemporaneamente ad altri processi)

-non riducono la capacità di eseguire altri compiti: richiedono poca attenzione

-non coscienti: processi che avvengono al di là della nostra consapevolezza

-inevitabili: processo inevitabile, come la lettura (“scemo chi legge”)

In realtà pochi sono i processi realmente automatici

Molti processi sono PARZIALMENTE automatici-> e etto STROOP: inevitabile eludere il processo
di lettura

INIBIZIONE : inibire un processo automatico per uno controllato. È di cile controllare un


processo automatico perchè ha il sopravvento su un processo non automatico.

Perché i processi sono automatici?

Teoria di Logan: cosa rende automatico un processo? La pratica

=> automaticità signi ca recupero delle informazioni in memoria.

La pratica agisce a diversi livelli:

—immagazzinamento di tracce mnestiche speci che per ogni stimolo: man mano che io
interagisco con uno stimolo (es cambiare marcia), inizio a creare tracce mnestiche.

—Man mano che aumenta la conoscenza dello stimolo aumenta il numero di informazioni relative
allo stimolo.

—La pratica permette il recupero immediato di soluzioni passate in memoria.

La rapidità dei processi automatici è dovuta al recupero di funzioni pregresse in modo veloce.

Con la pratica cambia la conoscenza.

In assenza di pratica bisogna applicare nuove regole e ciò comporta sforzo cognitivo (bottom-up)

Al non esperto non mancano le risorse attentive, ma la pratica / la conoscenza.

L’automaticità dunque è un FENOMENO PREVALENTEMENTE MNESTICO.

PRATICA RENDE AUTOMATICI ALCUNI PROCESSI.

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PSICOLOGIA GENERALE

PERCEZIONE
Realtà sica: ciò che ci circonda, oggetti e eventi sici che generano la stimolazione dei nostri
recettori. Condizioni di stimolazione che riguardano i nostri recettori.

Realtà fenomenica: rappresentazione mentale di ciò che nel mondo esterno produce stimoli;
eventi mentali che in quanto tali esperiamo soggettivamente.

In che rapporto sono?

Corrispondenza 1:1 REALISMO INGENUO => la realtà fenomenica riproduce quella sica

Mondo sico e mondo mentale sono in corrispondenza isomorfa.

Come una macchina fotogra ca che rappresenta ciò che c’è nel mondo.

In realtà non perfettamente corrispondente.

Per spiegare ciò possiamo prendere come esempio le illusioni ottiche.

-ILLUSIONE DI MUNSTERBERG

-ILLUSIONE DI HERING

-ILLUSIONE DI EBBINGHAUS

PERCEZIONE / SENSAZIONE

La sensazione è l’attivazione degli organi di senso quando attivati da speci che fonti di energia
sica (stimoli ambientali).

La percezione è l’insieme dei processi che permettono di riconoscere, organizzare e dare


signi cato alle sensazioni suscitate dalla molteplicità degli stimoli sici.

= l’organizzazione che noi diamo alle sensazioni stimolate dagli stimoli sensoriali

PERCETTO: rappresentazione mentale attiva di ciò che ha stimolato i nostri organi di senso (?)

SISTEMI CEREBRALI VISIVI

I sistemi cerebrali visivi sono alla base della percezione, infatti un terzo della corteccia è adibita a
compiti connessi con la percezione visiva, che ricopre un ruolo adattativo fondamentale.

-remote sensing: capacità della visione di percepire informazioni a grande distanza, senza
bisogno di contatto (ciò che vediamo infatti dipende dalla lunghezza d’onda della luce ri essa
dagli oggetti)

Non è necessario trovarsi a contatto immediato con uno stimolo per poterlo elaborare.

Percepire non vuol dire fotocopiare la realtà: infatti anche se potenzialmente gli stimoli visivi sono
illimitati, tuttavia ne esistono molti che non siamo in grado di percepire perché non possediamo
organi di senso su cienti, e questo sta a signi care il fatto che elaboriamo solo gli stimoli che ci
sono utili.)

Accoppiamento strutturale tra l’organismo e la nicchia ecologica dove l’organismo è immerso=> il


mio funzionamento percettivo segue il PRINCIPIO DI ADATTIVITÀ, siamo predisposti
biologicamente a percepire alcuni stimoli, non abbiamo una conoscenza completa e oggettiva
della realtà sica in quanto non ne abbiamo bisogno per sopravvivere.

La realtà sica misurata da noi esseri umani è di erente da quella misurata dai pipistrelli (es
ultrasuoni).

Realtà fenomenica nostra diversa da quella del pipistrello.

SISTEMI PERCETTIVI E MONDO FISICO

La percezione di stimoli rilevanti per l’organismo dipende dal sistema percettivo.

I sistemi sensoriali guidano il comportamento

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PSICOLOGIA GENERALE
-conoscere i sistemi sensoriali di un organismo signi ca conoscerne il modo di vivere.

Esiste un mondo sico capace di generare energie (onde ad esempio) che colpiscono gli organi di
senso. L’organo di senso suscita una sensazione.

NICCHIA ECOLOGICA: noi percepiamo dell’ambiente circostante solo alcune caratteristiche che
poi elaboriamo attivamente in realtà fenomenica (percetto)

Es albero: io lo vedo con le mele rosse e la rana lo vede in bianco e nero.

Oppure ultrasuoni: io non li sento, il pipistrello sì.

NOI NON ABBIAMO UNA CONOSCENZA COMPLETA E OGGETTIVA ma abbiamo le informazioni


di cui abbiamo bisogno per adattarci all’ambiente e sopravvivere.

Il percetto di un gatto è diverso dal percetto di un uomo.

QUALI SONO LE PRINCIPALI DIMENSIONI CHE DOBBIAMO PRENDERE IN CONSIDERAZIONE


PER UN’ADEGUATA COMPRENSIONE DEI FENOMENI PERCETTIVI?

1) Aspettative/ esperienze personali : es “tHe cAt”. (Teorie top down)

2) Contesto dello stimolo : cassetta della posta / lone di pane. (Teorie bottom up)

Tipi di elaborazione

-TOP DOWN : processi dall’alto verso il basso, guidati dalle conoscenze pre-esistenti,
dall’esperienza e dalle aspettative individuali.

Pone l’accento sulla dimensione fenomenica

=> percezione costruttiva: in quanto il mio stato emozionale e le mie conoscenze incidono nella
costruzione del percetto. (Non nel suo signi cato)

(Hanno comunque come partenza uno stimolo sico)

Es: cerco la mia amica e la trovo.

-BOTTOM UP : processi dal basso verso l’alto, guidati dallo stimolo in ingresso. La
con gurazione dell’organizzazione intrinseca delle informazioni sensoriali in uisce sulla
costruzione del percetto. In uenza prevalente sui processi di elaborazione dell’informazione
sensoriale.

Ad esempio le illusioni : il contesto in cui è inserito lo stimolo modi ca la rappresentazione


fenomenica.

=> dati o stimoli in ingresso

(dal mondo verso il sistema mente cervello)

Es: vedo la mia amica senza cercarla.

PSICOLOGIA DELLA GESTALT (approccio bottom up)

Secondo la psicologia della Gestalt, ciò che percepiamo non è una somma di elementi, ma una
sintesi della realtà. Nella percezione del mondo esterno, insomma, noi non cogliamo delle
semplici somme di stimoli sensoriali, ma percepiamo l’insieme, che è qualcosa di più e di diverso
della semplice somma degli elementi. Basti pensare ad una melodia. Quando la ascoltiamo non
percepiamo le singole note, ma il suo insieme. La percepiamo cioè nella sua totalità.

=> di numerose organizzazioni possibili dal punto di vista geometrico, si veri cherà quella che
possiede la forma migliore, più semplice e stabile.

Gestalt: buona forma, insieme organizzato, con gurazione armonica.

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PSICOLOGIA GENERALE
Studia le leggi dell’organizzazione percettiva che dipende dall’insieme percettivo, non da singole
componenti. Ciò che conta non sono le nostre aspettative, ma i principi intrinseci di
riorganizzazione del campo percettivo. Non è mediato dalle aspettative personali, ma si basa sulla
forma globale dello stimolo percepito.

La percezione è un processo primario, non mediato.

SOTTOLINEANO il fattore del contesto.

Il totale è più della somma delle parti.

Riconoscere ciò che sto percependo si fonda sulla globalità dello stimolo, non sulle sue
componenti singole. Il riconoscimento di una con gurazione si basa sulla forma globale dello
stimolo visivo, data la tendenza umana a dare struttura e coerenza a ciò che vediamo.

Organizzazione della percezione -> Attraverso leggi universali:

Dati certi stimoli noi costruiamo forme semplici e coerenti di percetto

1) Legge della vicinanza

2) Legge della continuità

3) Legge della chiusura

4) Legge della somiglianza

5) Legge del destino comune o somiglianza del comportamento

Importanza dell’articolazione gura-sfondo: una parte viene identi cata come gura, l’altra viene
identi cata come sfondo.=> permettono alle parti di un campo percettivo di divenire totalità
coerenti e strutturate.

Alternanza percettiva gura-sfondo

Tutti applichiamo le stesse leggi di buona forma.

Sintetizzando: queste leggi permettono alle parti di un campo percettivo di divenire totalità
coerenti e strutturate.

=> il riconoscimento della con gurazione si basa sulla forma globale dello stimolo visivo piuttosto
che sulle sue singole caratteristiche costituenti.

La forma globale viene percepita applicando queste leggi universali di buona forma.

La percezione è un processo non mediato dalle aspettative del soggetto. Limite: non rendono
conto della soggettività.

PSICOLOGIA DELLA GESTALT:

Teorie tutt’ora studiate e sfruttate.

Limiti

=> non danno spiegazioni del perché avvengono i fenomeni

=> criticata per l’arti ciosità delle con gurazioni studiate

Trascurate anche le aspettative e le credenze del soggetto percipiente.

TEORIA dell’AFFORDANCE : cerca di superare l’arti ciosità della GESTALT.

GIBSON: sottolinea l’importanza del bottom up anche nell’interazione dell’organismo nella


quotidianità del mondo che ci circonda.

Es: le porte anti incendio devono avere già di per sé l’a ondante dell’apribilità.

Gli oggetti per la loro intrinseca natura forniscono già il loro uso potenziale.

A ordance dell’aria: respirazione

“ Suolo: sostegno

“ Acqua: bere : l’acqua è bevibile per la sua intrinseca natura.

A ordance: proprietà intrinseche dell’oggetto che suggeriscono una loro utilizzabilità.

Negli oggetti ci sono già delle caratteristiche intrinseche.

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PSICOLOGIA GENERALE

(Nella corteccia cerebrale pre motoria ventrale : neuroni specchio e neuroni canonici.

I primi sono neuroni che scaricano sia quando compio un’azione sia quando vedo qualcun altro
compiere un’azione

I secondi sono neuroni che mi permettono l’a erramento di un oggetto. Non scaricano solo
quando a erro un oggetto ma anche quando osservo quell’oggetto. Ci preparano per l’azione)

TOD DOWN: mette in rilievo l’io. Il mio stato/le mie aspettative in uenzano la creazione del
percetto. Entra in gioco anche l’intelligenza. (Percezione intelligente a attiva)

Percezione costruttiva di Jerome Bruner => il soggetto percepisce usando l’info sensoriale come
se fosse il fondamento di una struttura ma su questa struttura viene aggiunto altro materiale che
appartiene alla soggettività

Dunque percetto è composto da dati sensoriali e elementi soggettivi.

Es: visualizzazione della svastica vista più grande da coloro che hanno vissuto l’esperienza
traumatica dell’olocausto. Non in uisce solo sull’opinione sulla cosa ma proprio sul modo in cui io
costruisco l’immagine. Cambia la con gurazione percettiva.

“La recherche” di Proust: errore percettivo, elaborazione top down, ovvero il giovane vede la
Bellezza nelle donne, se si avvicina troppo ad esse allora si rende conto dell’errore, non è Bellezza
ma una donna in particolare.

PERCEZIONE VISIVA

Processi bottom up e top down

Top down ha un ruolo fondamentale nell’IDENTIFICAZIONE e nel RICONOSCIMENTO.

Bottom up parte dallo stimolo ambientale e attraverso la sensazione costituisce l’organizzazione


percettiva.

Non sono posizioni antitetiche, li possediamo entrambi.

SISTEMI CEREBRALI VISIVI- GLI STADI

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PSICOLOGIA GENERALE

Percorso retino-genicolo-striato, via ventrale e via dorsale.


Primo stadio: OCCHIO

Secondo stadio: TALAMO (nucleo genicolato laterale)

Terzo stadio: CORTECCIA CEREBRALE OCCIPITALE (striata)

Quarto stadio: LOBI PARIETALI E TEMPORALI (via ventrale e via dorsale)

1) La retina; i coni (alta intensità luminosa) e i bastoncelli (bassa intensità luminosa) sono due
fotorecettori che permettono la visione diurna e notturna. Ci sono 3 livelli di cellule retiniche:
fotorecettori, cellule bipolari e cellule gangliari. Le ultime già formano il nervo ottico che è già snc.
La massima ricezione dei coni è al centro (fovea). Verso la periferia l’acuità visiva diminuisce.
L’informazione visiva contenuta nella luce ri essa dagli oggetti viene rilevata dai fotorecettori della
retina. Lo stato più profondo della retina è composto da milioni di fotorecettori (coni e bastoncelli)

2) Talamo- nucleo genicolato laterale : Condizione di controlateralità.

Il talamo è una struttura sottocorticale composta da nuclei.

= l’elaborazione che avviene nell’emisfero destro è relativa alle informazioni provenienti dal campo
visivo sinistro e viceversa.

Ogni nervo prima di entrare nel cervello si biforca in due rami: temporale e nasale. I nasali si
incrociano a livello del chiasma ottico, cioè proiettano controlateralmente e i temporali
proseguono ipsilateralmente, cioè lungo l’emisfero corrispondente.

Tutte le informazioni del campo visivo sinistro son proiettate all’emisfero destro, e viceversa. Nel
campo visivo di destra viene elaborata l’info dall’emiretina temporale di sinistra e dall’emiretina
nasale di sinistra. Le proiezioni delle emiretine temporali sono ipsilaterali. Esiste poi il chiasma
ottico che si forma perché le proiezioni dell’emiretine nasali sono controlaterali.

Il 90% delle bre del nervo ottico proiettano sul nucleo genicolato laterale, il 10% invece in altre
strutture sottocorticali. (sul follicolo e sul pulvinar.)

Fenomeno BLINDSIGHT : visione ceca.

3) Corteccia cerebrale occipitale: il primo stadio corticale è l’area visiva primaria striata, o area
V1 o area 17, collocata nei lobi occipitali (mappatura di Brodmann) => all’interno di questa area si
trovano dei neuroni sensibili a speci che informazioni provenienti dalla retina (campi recettivi) =
mappa retinotopica: la disposizione delle informazioni presente sulla retina sarà mantenuta anche
nella corteccia visiva primaria.

4) Lobi parietali e temporali: L’info passa dalle arre extrastriate occipitali verso la corteccia
parietale superiore (VIA DORSALE) = percorso occipito-parietale

e verso la corteccia temporale inferiore (VIA VENTRALE) = percorso occipito-temporale

MODELLO DI MELVYN GOODALE E DAVID MILNER: Due sistemi visivi per la percezione e per
l’azione.

-> QUAL è LA FUNZIONE DELLA PERCEZIONE VISIVA?

Sviluppano un modello, per cui la funzione principale della percezione visiva è avere una
rappresentazione del mondo esterno: costruire una rappresentazione interna del mondo esterno.

Essi osservano queste due vie:

=> VENTRALE (via del what)-(occipito temporale), è un sistema che permette di riconoscere cosa
c’è intorno a me. Percezione che ci permette di conoscere e riconoscere il mondo circostante. =
RICONOSCIMENTO CONSAPEVOLE

=> DORSALE (via del where and how)-(occipito parietale), sistema nalizzato all’azione, per
controllare il nostro comportamento quando interagiamo con l’ambiente. Percezione meno
consapevole. È nalizzata all’interazione con il mondo.

Es: devo a errare una bottiglia. Percezione nalizzata ad interagire con la bottiglia.

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PSICOLOGIA GENERALE
VENTRALE = PERCEZIONE

DORSALE = AZIONE

Evidenze NEUROPSICOLOGICHE a favore dell’IPOTESI di Goodale-Milner

Agnosia visiva - lesione della via ventrale

=> persone a ette non riconoscono l’oggetto come tale ma possono a errarlo.

Es: non riconosce la bottiglia ma può dissetarsi da quella bottiglia.

(Mantengono inalterata l’abilità di interagire con le cose, ma de cit nel giudizio percettivo)

Atassia ottica - lesione della via dorsale

=> persone a ette sono preservate nella loro capacità di riconoscere gli oggetti ma non riescono
ad interagire con gli oggetti, anche se l’hanno riconosciuto.

Es: vedo un oggetto ma non riesco ad a errarla.

Doppia dissociazione: agnosia visiva e atassia ottica è un esempio di doppia dissociazione.


(De cit complementari).

All’interno di una medesima funzione (percezione visiva) ci possono essere due quadri opposti di
de cit dovuti a traumi opposti: possiamo avere un gruppo di persone che ha un de cit in una
delle due vie e non nell’altra e un altro gruppo che ha il quadro opposto. Esistono evidenze
neuropsicologiche di persone lesionate in una struttura e non nell’altra e viceversa.

=>l’informazione è la stessa per entrambe le vie, ma cambia lo scopo dell’elaborazione


(complementarietà)

Evidenze sperimentali a favore dell’IPOTESI di Goodale-Milner

=> illusioni ottiche: viene utilizzata la via ventrale - percezione. La via ventrale può essere
ingannata nella visione delle illusioni, ma la via dorsale non può esserlo, infatti nell’atto della
pressione di due oggetti si percepiscono le loro reali dimensioni e caratteristiche che magari non
erano state riconosciute dalla via ventrale. L’illusione di Ebbinghaus inganna solo la via ventrale, e
non quella dorsale.

-punto di incontro tra le teorie costruttiviste e della percezione diretta. (Visione complementare)

BLINDSIGHT: visione ceca

Fenomeno raro da osservare, in quanto prevede un danno totale all’area visiva primaria, che
causa cecità nel campo visivo, o in parte di esso.

Persona ceca che comunque riesce a fornire giudizi percettivi esatti relativi a stimoli visivi che gli
vengono posti davanti (sugli oggetti intorno a sè.) Davanti a una scelta forzata sono in grado di
dare giudizi appropriati.

Es: se forzati essi riescono a percepire l’ambiente circostante => vi è una dissociazione tra
mancanza di esperienza fenomenica di uno stimolo (consapevolezza) e l’elaborazione dello
stesso. Nella scelta forzata mostrano prestazioni superiori al livello della casualità: la persona pur
non avendo una percezione consapevole dello stimolo è in grado di dare giudizi percettivi
appropriati riguardo ad esso.

-> studio di casi clinici di Weiskrantz

Resoconto soggettivo dei pazienti:

Blindsight di tipo 1=> sensazione di tirare a indovinare

Blindsight di tipo 2=> consapevolezza apatica

Hanno una percezione visiva completamente alterata (de cit alla corteccia visiva primaria) ma ciò
nonostante sono in grado di muoversi nello spazio.

==> ciò avviene perché il 10% dell’info viene ricevuta da altre strutture oltre alla corteccia
visiva (90%), quindi avviene un’elaborazione inconsapevole.

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PSICOLOGIA GENERALE

LA MEMORIA
((Esperimento sulla memoria delle 10 parole))

Si chiede a una persona di rievocare una lista di 10 parole non una sola volta ma per 10 volte con
10 liste diverse. E poi si osserva come si è comportata la persona.

La prima= rievocazione immediata libera. (Esperimento di Glanzer e Cunitz 1966)


Se si presentano delle parole già dette alle nuove allora è un processo di riconoscimento.

Immediata perché appena si nisce di dire l’elenco la persona è libera di rievocarle subito.

Facendo così vediamo quante volte la persona riesce a evocare la prima/seconda o terza e via
dicendo parola dell’elenco.

Diagramma cartesiano: sulle x abbiamo le parole ordinate dalla prima all’ultima.

Da 1 a 10 (primacy - intermediate - recency)

Sulle y abbiamo il recupero delle parole in percentuale.

La persona ricorda bene le prime parole e le ultime. Le parole intermedie invece sono le meno
ricordate perché non c’è immediatezza, né reiterazione a causa delle interferenze.

=> Il primo tipo di memoria è a breve termine / o memoria di lavoro.


È il nostro momento presente.

E etto di recenza (recency) : gli ultimi elementi di una lista sono ricordati meglio perché nel
momento in cui lo studioso batte le mani, quelle parole sono attive nel sistema di memoria a
breve termine.

=> Il secondo tipo di memoria è l’e etto di priorità (primacy)

E etto di priorità: i primi elementi di una lista sono ricordati meglio perché all’invio dl compito si
presta maggiore attenzione. C’è stata una maggiore reiterazione, e un maggior apprendimento.

=> Il terzo tipo di memoria è sensoriale.


Ogni organo sensoriale possiede la propria memoria (VISTA=ICONICA, UDITO=ECOICA) che
permette di tenere attivo lo stimolo ambientale per pochi millisecondi, il tempo necessario per
essere tradotti in perfetti e quindi percepiti. La sua scoperta è dovuta agli esperimenti di Sperling
nel 1960 (test della memoria iconica -> Esperimento delle lettere associate alle note.)

Dunque ognuno ha dei registri sensoriali che memorizzano l’informazione prima di eliminarla un
tempo necessario a nché l’info sia recuperata e trasformata in perfetti eccetera.

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PSICOLOGIA GENERALE

I primi due esperimenti sono una dimostrazione dell’esistenza di 3 sistemi

-memoria sensoriale dove giunge l’input sensoriale

-memoria a breve termine dove giungono dopo un processo di attenzione e ripetizione

-memoria a lungo termine dove giunge dopo la codi ca (strutturale /semantica /fonologica /..) e
inserita nell’alvio delle conoscenze già esistenti.

MODELLO DEL MULTI-MAGAZZINO PROPOSTO DA ATKINSON E SHIFFRIN

È stato falsi cato però per un fattore, quello della serialità.

-> L’info per arrivare alla memoria a lungo termine deve per forza passare da quella a breve
termine, invece oggi sappiamo che non è così.

Memoria a breve termine e a lungo termine sono doppiamente dissociati.

MAGAZZINI SENSORIALI: dopo la ne della stimolazione le info provenienti dagli organi di senso
persistono per un breve periodo, se vengono localizzate dall’attenzione vengono percepite,
altrimenti decadono.

-> MAGAZZINO ICONICO: non si lavora direttamente sull’ambiente visivo ma sull’icona

-> MAGAZZINO ECOICO: viene formata una rappresentazione

È utile perché appunto noi lavoriamo su una loro rappresentazione sensoriale, non sull’istante in
cui il fotone capisce i fotorecettori, dunque stimoli esterni. Così il sistema percettivo ha tempo di
elaborare lo stimolo in entrata.

MEMORIA A BREVE TERMINE - MBT


È la dimensione del presente psicologico, info attiva nel qui ed ora.

>Ad esempio tenere a mente un numero telefonico

Le informazioni rimangono coscienti dopo essere state percepite e formano il presente


psicologico.

La REITERAZIONE (ripetizione): processo mediante il quale si mantengono attive le informazioni


nella memoria a breve termine ripetendole mentalmente.

La MBT è soggetta a rapido oblio in assenza di reiterazione, a causa delle interferenze ovvero le
informazioni in arrivo che si sovrappongono.

Quindi l’e etto recency può essere soppresso con le ultime info in entrata.

L’e etto recency può essere soppresso (interferenza) :

Es: L’esperimento contando prima di scrivere le parole: ricordiamo le prime, non le ultime.

Nella memoria c’è il principio di “chiodo schiaccia chiodo”. L’ultima cosa che arriva tiene attiva la
memoria e “ha la meglio”.

Esperimenti Peterson e Peterson riguardo al declino della memoria a breve termine.

La memoria a breve termine è un sistema a capacità limitata.

GEORGE MILLER: capacità limitata a 7+- 2 chunks (=raggruppamento, insieme di info, unità
ampie di signi cato)

Miller ha espresso il magico numero 7+-2.

Ha dimostrato che c’è una variabilità limitata tra le persone.

I chunking vuol dire mettere in relazione le parole creando un raggruppamento (chunk)

Le persone possono esercitarsi a creare chunks sempre più articolati. Il chunk può essere molto
articolato ma comunque è un chunk solo. Ma molto ampio.

Si può migliorare la capacità processuale di ampliare il chunk.

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PSICOLOGIA GENERALE
=> il processo di memoria è sempre lo stesso per tutti noi, ciò che ci di erenzia individualmente è
la capacità di costruire chunks.

Questi chunks non riguardano nello speci co la MBT, ma la MLT, perché avviene un recupero
continuo dell’informazione.

Es: tasca luce neve letto…

Ognuno è un singolo item


Ma io posso prendere degli elementi raggruppandoli in un’unica immagine, creando 1 chunk
(esempio di Sara nel memorizzare le parola suddette)

La quantità di informazione in un chunk dipende da individuo a individuo.

PAZIENTE K.F.

Paziente studiata da Warrington e Shallice.

> span di cifre sorprendentemente piccolo (due cifre) e assenza dell’e etto recency.

> nessun problema nell’apprendimento e nella rievocazione a lungo termine (MLT)

Non riesce nemmeno a capire una frase molto complessa.

Danno alla memoria a breve termine. Buona prestazione della memoria a lungo termine.

Questa paziente aveva un’atro a bilaterale di regioni dei lobi temporali e parietali.

La stragrande maggioranza delle persone di solito ha problemi alla memoria a lungo termine, ma
preserva quella a breve termine, ma esistono anche casi come quello di K.F.

LIVELLO DI ANALISI NEUROPSICOLOGICO

-Modello Atkinson e Shi rin (1968)

-Poi prove a sfavore della teoria da parte di Shallice e Warrington

Dunque: esistono sistemi di memoria, e non LA memoria.

Ma è stata falsi cata l’ipotesi seriale. (L’info non deve per forza passare dalla MBT per giungere
alla MLT) => altrimenti K.F. non avrebbe la MLT funzionante.

Sistema danneggiato: ciclo fonologico in K.F. Le altre aree sono intatte.


=>impossibilità di mantenere viva la traccia. Ma la persona ha una conoscenza semantica di
cosa è un ponte o un ume o una macchina.
Non riesce a seguire un discorso.

MEMORIA A LUNGO TERMINE

=> passato psicologico

Successivamente a un processo di codi ca, le info possono essere ricordate per un periodo
molto lungo, anche senza che noi ne siamo consapevoli e vanno a costruire il nostro passato
biologico.

È una capacità potenzialmente illimitata, non de nibile.

Meccanismo dell’oblio in caso di interferenza semantica.

PAZIENTE H.M.
Paziente più famoso.

Asportazione dei lobi temporali mediali, compresa l’amigdala e l’ippocampo, a causa di una
epilessia non trattabile con i farmaci.

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PSICOLOGIA GENERALE
Paziente senza memoria a lungo termine. No compromissioni ad altri domini come l’intelligenza

Enormi di coltà di apprendimento e nella formazione di nuovi ricordi.

AMNESIA ANTEROGRADA E RETROGRADA: enormi di coltà nell’apprendimento e nella


formazione di nuovi ricordi, sia prima dell’operazione (anterogradi) sia dopo l’operazione
(retrogradi).

Ma la MBT intatta. Quadro clinico opposto a KF.

Doppia dissociazione.

Ogni volta che interagiva con H.M. doveva ripresentarsi il medico.

Ha avuto una asportazione in tutti e due gli emisferi.

H.M. = MBT nella norma, MLT molto de citaria.

KF e HM: doppia dissociazione nei processi di memoria.

LIMITI DEL MODELLO DEL MULTI MAGAZZINO iniziale di Atkinson e Shi rin

—> Problema della serialità dei processi

—> MBT e MLT non operano indipendentemente, ma sono processi interconnessi: il ricordo è un
processo di ricostruzione tra conoscenze legate al presente (MBT) e al passato (MLT) psicologico.

(2 lezione memoria)

MEMORIA A BREVE TERMINE

Processi:

-codi ca: processo attraverso cui si trasforma in rappresentazioni mentali ciò che percepiamo.

E le nuove info vengono inserite nel contesto di info precedenti. (Nuova conoscenza nella
conoscenza precedente)

-immagazzinamento: ritenzione, processo che permette di conservare le info nella memoria per
lungo tempo.

-recupero: processo che permette di portare alla mente info precedentemente codi cate e
immagazzinate

Tra codi ca e recupero c’è un rapporto molto intenso. (Il recuperare un info è legato sia alle
proprietà della traccia, sia ale caratteristiche delle informazioni presenti nell’ambiente nel
momento del recupero (CUE), che può aiutare o ostacolo la possibilità di recuperare l’info, anche
a livello emozionale (es. ansia o eventi emozionanti)

=> è fondamentale l’entità dello stimolo che innesca il recupero

Es: madeleine della recherche di proust. L’intingere la madeleine permette al personaggio di


revocare informazioni riguardo alla sua infanzia)

Ciò che manca a volte non è l’info in sé, ma non si riesce ad attivare e recuperare.

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PSICOLOGIA GENERALE

ALAN BADDELEY
=> dal concetto di MBT a quello di Memoria di Lavoro ( WORKING MEMORY ) WM

! È scomponibile in ulteriori magazzini.

! La wm è un modello dinamico.

! La capacità è 7+-2, e vi è un rapido oblio. (Caratteristiche ereditate dal modello precedente)

MODELLO AGGIONRATO RISPETTO AD ATKINSON E SHIFFRIN.

ATTUA una scomposizione della mbt in sottocomponenti.

Si possono avere dei de cit in alcune delle componenti della wm, non a tutta la mbt.

MANTENIMENTO ATTIVO E TEMPORANEO DELL’INFO.

La WM permette di spiegare de cit selettivi a parte della MBT, è inoltre un modello che unisce
strutture e processi di memoria (invece A&S si erano concentrati eccessivamente sulle strutture e
non sui processi) ed è composta da 3+1 componenti.

Se due compiti usano la stessa componente non possono essere eseguiti contemporaneamente
in modo soddisfacente.

Componenti della WM:

C’è un sistema centrale e dei sistemi gregari (periferici, di sostegno e aiuto del centrale)

-ESECUTIVO CENTRALE

-CICLO FONOLOGICO

-TACCUINO VISUO SPAZIALE

-(BUFFER EPISODICO)

CICLO FONOLOGICO (LOOP ARTICOLATORIO)

È un magazzino che immagazzina e gestisce info fonologiche (cioè info uditive, suoni linguistici),
legate al linguaggio.

-magazzino fonologico: Permette di mantenere attiva la traccia, l’informazione fonologica,


a nché io possa avere il tempo per dargli un senso. Usa un codice fonologico.

È inoltre coinvolto nella percezione linguistica diretta (parola udita)

(Lobo parietale di sinistra)

-controllo articolatorio (area frontale): coinvolto nella produzione linguistica (ma senza utilizzare
la muscolatura dell’apparato vocale), di fatto corrisponde alla reiterazione mentalistica tramite
ripasso subvocale, mantiene attiva l’informazione a nché il soggetto abbia tempo di
comprenderla e integrarla con le info di cui è già in possesso.

=> attraverso La reiterazione

Es il ripetere le parole per ricordarsele.

AGISCE SUL MAGAZZINO IN QUANTO USA LE INFO CHE VENGONO CONSERVATE LÌ E LE


MANTIENE ATTIVE.

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PSICOLOGIA GENERALE
Il tutto ha l’obiettivo di mantenere attiva l’informazione prima di perderla, per avere il tempo di
elaborare l’informazione.

Se così non accadesse l’individuo non sarebbe in grado di comprendere un qualsiasi discorso
perché perderebbe le nuove informazioni immediatamente, prima che esse vengano messe in
relazione con quanto già conosce.

L’accesso al sistema che mantiene viva la traccia è obbligatorio e involontario: non si può
impedire al ciclo fonologico di acquisire l’informazione.

Automaticità.

O io impedisco a una parola di essere udita tappandomi le orecchie, o se la sento, questa giunge
a questo magazzino fonologico.

TIENE ATTIVA LA TRACCIA DELL’INFO, NON LA RAPPRESENTAZIONE DELL’INFORMAZIONE:


non viene elaborata o capito il signi cato, ma mantiene viva solo l’info grezza.

Al magazzino si può anche accedere indirettamente tramite la presentazione visiva della parola,
infatti esso è implicato nell’apprendimento della lettura ==> Conversione grafema->fonema.

=>presentazione visiva della parola. Da un testo scritto a un codice fonemico.

È un sistema che ha la funzione di permettere comprensione del linguaggio in compiti complessi e


impegnativi. È implicato nell’apprendimento della lettura e nei processi di produzione e
comprensione linguistica.

I codici fonemici che ci permettono di comprendere e quindi comunicare.

Il ciclo fonologico si è sviluppato per la necessità di comunicare degli uomini.

Per l’importanza che il linguaggio ha per l’uomo.

Ci sono altri sistemi anche mantengono attive le info presenti nell’ambiente ,anche se questi sono
i più importanti.

LE AREE CEREBRALI COINVOLTE SONO PARIETO-FRONTALI.


KF era in grado di capire il senso di una frase semplice ma non complessa: in quanto troppo
lunga. Non riesce a mantenere viva la traccia.

TACCUINO VISUO-SPAZIALE

Funzione: capacità di memorizzare in modo temporaneo (è sempre WM) una traccia spaziale e
visiva. È un processo estremamente connesso con la via percettiva dorsale (spaziale) e quella
ventrale (visiva).

Si articola in 2 sistemi altamente specializzati:

-CACHE: mantenere viva l’informazioni relative a forma e colore.

-SCRIBE: mantenere vive l’informazioni spaziali e di movimento: dove sono gli oggetti rispetto a
me (egocentrismo)

A seconda dello stimolo pervenuto si attivano diverse aree frontali e si avviano diversi percorsi
coerenti con le due vie (what e where/how)

=> sistema visivo e sistema spaziale: giungono le info dalle vie dorsali e ventrali.

(Spaziale: dorsale // visiva: ventrale)

Acquisiscono le informazioni provenienti dalle vie dorsali (where) e ventrali (what).

Es.: previsioni su dove sarà un oggetto in movimento: grazie a questo sistema

Accesso obbligatorio e involontario: attraverso la percezione visiva

Accesso indiretto: può generare una immagine attiva nel taccuino (processo cosciente)

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PSICOLOGIA GENERALE
Sistema straordinariamente importante per l’orientamento, per i compiti adattativi, e per la
piani cazione dei compiti visuo-spaziali. Dunque indispensabile per la sopravvivenza.

BUFFER EPISODICO (=tampone episodico)

Possiamo formarci per brevi periodi degli episodi (sempre nella WM), integrando le info del ciclo e
nel taccuino con info della MLT, formando qualcosa di integrato e complesso, come scene o
episodi che riguardano l’ambiente esterno eccetera.

Insieme di processi integrativi tra la WM (aree frontali) e la MLT (aree temporali e diencefaliche)

Serve per formare immagini complesse integrate di natura episodica multimodali per costruire
immagini temporanee in modo che la MLT abbia tempo di dare signi cato a queste immagini.

ESECUTIVO CENTRALE

È detto anche SISTEMA ATTENZIONALE-SUPERVISORE, ha una funzione di rapporto diretto con


l’ambiente (presente psicologico), agisce in modo indipendente (a-modale), cioè tratta tutta l’info
in entrata e non dipende da un sistema percettivo speci co o dalle modalità sensoriali.

È dunque un sistema di coordinamento che presenta diverse funzioni esecutive, cioè aspetti
complessi della cognizione che governano i comportamenti orientati ad uno scopo.

Queste funzioni sono prevalentemente associate alla corteccia dorsolaterale prefrontale.

Grazie all’esecutivo centrale è possibile passare da un comportamento all’altro in base agli scopi
-> Oltre ai comportamenti automatici, abbiamo bisogno di comportamenti controllati orientati a
uno scopo che ci garantiscano essibilità.

Ha diverse funzioni esecutive (4) => PERMETTE DI GOVERNARE I NOSTRI COMPORTAMENTI


ORIENTATI A UNO SCOPO, TRAMITE LE INFO AMBIENTALI TENUTE ATTIVE DAGLI ALTRI
SISTEMI.

Funzioni: aspetti complessi della cognizione, processi che governano i nostri comportamenti
orientati a uno scopo.

Piani cazione del comportamento

1) FUNZIONE DI INIBIZIONE (inhibition): capacità di inibire deliberatamente risposte dominanti e


automatiche quando necessario, resistendo all’interferenza di elementi di disturbo.

Capacità di inibire una risposta automatica

Non essere schiavi dello stimolo esterno

Non essere dominati da processi di tipo automatico.

Chi non riesce ha un comportamento di perseverazione => incapacità di cambiare un


comportamento automatizzato (de cit)

2) FUNZIONE DI TRASFERIMENTO (shifting): capacità di spostare l’attenzione da un compito


all’altro.

3) FUNZIONE DI AGGIORNAMENTO (updating): capacità di aggiornare e monitorare le


informazioni presenti nella memoria di lavoro. Aggiornare le info quando cambiano le circostanze.

Es: procedura Fas: si chiede alla persona di ripetere tutte le parole che iniziano prima con la A, poi
con la B ecc. Si osserva che chi ha una lesione sbaglia: non c’è capacità di monitorare le info
presenti nella memoria di lavoro.

4) FUNZIONE DI ACCESSO (access): processi che mediano l’accesso ai contenuti della memoria
a lungo termine.

Sono prevalentemente legate alla corteccia dorsolaterale prefrontale.

Funzioni a nché il nostro comportamento sia essibile e vada oltre i comportamenti automatici.

È necessaria una certa essibilità e capacità di fronteggiare l’imprevedibile.

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PSICOLOGIA GENERALE

Wisconsin card sorting test. (WCST)

=> test che dimostra l’esistenza delle funzioni esecutive.

Figure che si di erenziano per colore, forma e quantità di elementi presenti.

Il paziente con de cit non è in grado essere essibile nei suoi movimenti.

=> sindrome FRONTALE O DISESECUTIVA

(In seguito a lesioni ai lobi frontali)

-Comporta disturbi dell’attenzione con aumento della distraibilità (non sono in grado di inibire i
processi automatici),

-Rende di cile il cogliere l’insieme di una situazione complessa (uso di strategie di routine)

-Incapace di riadattarsi e apprendere nuovi compiti in situazioni nuove.

Di coltà nel passare da processi automatici a controllati.

In generale questi soggetti hanno un comportamento privo di essibilità e adattamento/


piani cazione -> questi de cit possono essere selettivi cioè intaccare solo una o alcune funzioni
esecutive.

(((Cue: aiuti provenienti dall’esterno che aiutano a revocare delle memorie)))

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PSICOLOGIA GENERALE

MEMORIA A LUNGO TERMINE


Esistono memoriE a lungo termine.

Può essere procedurale (implicita)

O dichiarativa (esplicita)

=> La prima è quella che ha a che fare con le procedure. Pertiene le capacità di fare qualcosa:
andare in bici, saper fare qualcosa. Non è mediata dal linguaggio. (Dire che so andare in bici non
è come andare in bici)

Il saper fare una cosa ha a che fare con automatismi: è di cile parlarne, si acquisisce con la
PRATICA e l’esperienza.

È una conoscenza che si suol dire non mediata dal linguaggio. Non si può dire se è vera o falsa.

Pertiene l’ambito delle azioni, motorie/procedurali.

=> La seconda è una memoria mediata dal linguaggio.

Si può dire se sia vera o falsa. Posso credere qualcosa che può non corrispondere con uno stato
del mondo = falsa.

Una memoria della quale posso parlare.

—> È distinta in 2 memorie:

-episodica: io nello spazio tempo, io nella mia storia, nei posti dove sono stato e nei momenti in
cui ho vissuto certe esperienze.

Contenuti: eventi, episodi. (il primo bacio - esperienza soggettiva)

Referente: io (sono stato a Parigi..)

Concetto di tempo: presente

Contesto spaziale: presente

Richiamo: quando? dove?

Fenomenologia del ricordo: passato ricordato

F. Del richiamo: ricordo

CONSAPEVOLEZZA DI SÈ

-semantica: conoscenza del mondo, non ha spazio e tempo, è cosa so del mondo

Contenuti: concetti, idee. (cos’è un bacio)

Referente: il mondo (qualcosa fuori di me, un concetto..) (es: Parigi è una città della Francia)

Concetto di tempo: assente

Contesto spaziale: assente (concetto astratto)

Richiamo: cosa?

Fenomenologia del ricordo: conoscenza attuale

F. Del ricordo: so

CONSAPEVOLEZZA DEL SAPERE

La distinzione delle modalità di recupero non dipende dal tipo di info in sé, ma dall’esperienza
soggettiva che accompagna quella rievocazione.

Sono rappresentazioni di conoscenze, possono essere vere o false.

Episodica : dimensione spazio temporale

Semantica: no

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PSICOLOGIA GENERALE

Come si ssano le tracce mnestiche nella MLT??

==> TEORIA DEL CONSOLIDAMENTO


= un processo di ssazione delle tracce mnestiche nella MLT, processo lungo e complesso.

Più è lungo più è stabile la traccia.

Le tracce più vecchie sono più sbiadite ma più robuste, quelle recenti più chiare ma fragili (ovvero
vulnerabili alla rimozione).

Ci sono due momenti:

-consolidamento veloce (IPPOCAMPO): strutture che hanno un ruolo chiave. Hanno a che fare
con la capacità di costruire tracce mnestiche. (Ore)

-consolidamento lento (anni): ippocampo e neocorteccia.

Basi biologiche della memoria

Alla base delle tracce mnestiche c’è la creazione di engrammi o reti neurali, delle modi cazioni
biochimiche cerebrali che legano le esperienze passate al comportamento attuale, creando delle
vere e proprie reti di neuroni che prima funzionavano indipendentemente e iniziano a lavorare
assieme.

Si formano prima delle tracce mnestiche a livello ippocampale e poi sono in relazione a tutta la
corteccia.

Ciò avviene grazie alle reti neurali: modi cazioni biochimiche cerebrali che ci permettono di
collegare esperienze passate a comportamenti attuale

DONALD HEBB: le memorie sono conservate a livello cereali sotto forma di reti di neuroni:
assembramenti cellulari (engrammi)

Attraverso l’esperienza (apprendimento), le reti gradualmente vengono a rappresentare speci ci


oggetti o concetti esterni all’organismo (l’apprendimento debbiamo : “neurons dire together if they
re together”) , se due neuroni si attivano contemporaneamente ciò riforma la sintassi tra loro.

Grazie a queste sinapsi viene conservata la traccia mestica, cioè la rappresentazione delle entità
esterne o interne.

=> ripetere più volte una nozione permette di acquisirla in maniera più stabile e duratura.

=> la ripetizione rinforza le sinapsi perché induce l’attivazione dei neuroni.

=>più si ra orza il legame tra i neuroni, più l’engramma diventa complesso e il ricordo viene
consolidato, dunque quando uno stimolo esterno colpisce un neurone, tutto l’engramma sarà
attivato.

I neuroni che si collegano tra loro, sparano insieme.

Se due neuroni si attivano contemporaneamente, le sinapsi che li collegano vengono ra orzate.

C’è uno stimolo nell’ambiente. Quando arriva al nostro cervello, c’è un ra orzamento tra i legami
sinaptici => i neuroni scaricano nello stesso momento. Il consolidamento del ricordo è dato dal
fatto che gli stessi neuroni in più occasioni scaricano insieme e si collegano tra di loro.

Di fronte allo stesso stimolo ci sono le stesse scariche.

La traccia del ricordo sarà più profonda.

Consolidamento avviene perché i neuroni ogni volta scaricano insieme e formano engrammi.

E si può attivare in diversi modi questo engramma.

A volte il ricordo c’è ma non c’è il cue esterno

A volte improvvisamente un cue può tirare fuori un intero engramma

Perché quando scarica un neurone scaricano tutti insieme (presenti nello stesso engramma)

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PSICOLOGIA GENERALE

I nostri ricordi a l t non sono collegati in un’area cerebrale speci ca ma sono distribuiti in vari
distretti cerebrali a seconda della modalità sensoriale interessata (es bacio : tutti gli organi di
senso /emozioni.. traccia molto consolidata.)

L’ippocampo ha un ruolo fondamentale per la codi ca e l’immagazzinamento di nuovi ricordi.


(HM)

PRINCIPIO DELL’AZIONE DI MASSA DI LASHLEY: rapporto proporzionale diretto tra quanto un


tessuto è danneggiato e quanta memoria io perdo.

Questa memoria è distribuita in tutta la corteccia cerebrale.

Il nostro cervello non è composto da cassetti. Le tracce mnestiche si modi cano continuamente.
Anche il signi cato che ad essi attribuiamo.

Sulla base delle esperienze che man mano acquisiamo.

Hm: danno bilaterale ippocampo:=> impedisce l’immagazzinamento di nuovi ricordi nel paziente.

SINDROME AMNESICA

De cit MLT

=> condizione clinica frequente

Danneggiate diverse aree cerebrali: lesioni a aree temporale e diencefaliche (ippocampo), strutture
che hanno a che fare con le emozioni, intimamente connesse con la struttura cerebrale.

Linea del tempo:

vi è un ESORDIO DELL’AMNESIA (che normalmente non c’è. Di solito è lento e progressivo)

E poi si parla di AMNESIA RETROGRADA (prima di un dato fatto che ha scaturito l’esordio,
compromissione degli eventi passati) e ANTEROGRADA (eventi posteriori al dato fatto.
Apprendimento di nuove informazioni).

La retrograda danneggiata è solitamente episodica

La anterograda danneggiata è semantica e episodica (non si riesce ad acquisire nuovi concetti/


parole)

((Può esserci anche apprendimento incidentale.))

-preservate la MBT, cosi come è preservato il livello intellettivo

-Non tutta la memoria LT è danneggiata!! È preservata la MLT procedurale.

-Hanno la capacità di apprendimento procedurale (ruolo dei gangli della base e del cervelletto)

-Quella legata agli aspetti dichiarativi è danneggiata (specialmente quella episodica)

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PSICOLOGIA GENERALE

CARATTERISTICHE AMNESIE ANTEROGRADA E RETROGRADA.

- Alta variabilità da paziente a paziente

- A gradiente temporale : può riguardare anche periodi molto brevi come diversi anni (a volte il
paziente potrebbe non ricordare solo gli istanti subito prima dell’incidente)

(legge di Ribot: amnesia retrograda=> più relativa a episodi recenti rispetto agli episodi passati,
ma non è sempre così, non è una vera e propria legge)

- Copresenza

(nella sindrome sono presenti entrambi le amnesie, quella retrograda si può manifestare anche da
sola, in caso di traumi cerebrali.)

NELL’AMNESIA: gravi de cit di memoria episodica, ma hanno una memoria semantica pregressa
sostanzialmente preservata.

HM: poteva leggere lo stesso libro decine di volte: poteva leggere : semantico preservato

Ma lo dimentica: episodica.

In quella anterograda anche la semantica viene compromessa.

Memoria episodica danneggiata, ma rimane una traccia a livello procedurale. (Es della mano con
lo spillo). Ma la persona non sa il motivo per cui non dà la mano.

SINDROME AMNESICA (DI KORSAKOFF)


- Danno al nucleo dorsomediale del talamo e corpi mammillari

- Insorgenza graduale (carenza vitamina tiamina B1 a casa dell’alcolismo.

- Non esiste un evento traumatico speci co

Hanno compromissioni estese: corpi mamillari, talamo, ippocampo, lobi frontali

Ulteriori De cit cognitivi :

- Anosognosia (mancanza di consapevolezza: quando interagiscono con l’ambiente esse


confabulano)

- Confabulazione (la persona comincia a inventare storie che giusti cano i loro comportamenti.
Non mentono in modo deliberato, m la mente cerca di dare senso alle azioni. Tentativo di dare
senso a ciò che succede. Mente fallace. Gravi di coltà a dare continuità spazio temporale alla
propria esistenza.)

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