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Contesto
L'accordo di stabilizzazione e di associazione tra l'UE e la Serbia è entrato in vigore nel settembre 2013 e i
negoziati di adesione del paese sono iniziati nel gennaio 2014. Sono stati aperti circa 18 dei 35 capitoli
dell'acquis, compresi tutti quelli relativi al polo tematico 1 sui fondamentali, mentre due capitoli sono stati
provvisoriamente chiusi. Come indicato nella relazione 2021 sulla Serbia elaborata dalla Commissione, il
parlamento serbo e le forze politiche hanno continuato ad attivarsi nel quadro del dialogo interpartitico
guidato dal Parlamento europeo, allo scopo di forgiare un ampio consenso tra i partiti sulle riforme
connesse all'UE; ciò è essenziale per i progressi del paese nel suo cammino verso l'UE. Tuttavia, il clima
politico è rimasto polarizzato, sia durante il periodo di riferimento che dopo le elezioni del 2022.
In seguito all'adesione della Croazia all'UE, oltre ai criteri di Copenaghen sono state aggiunte due condizioni
specifiche per i paesi dei Balcani occidentali: la cooperazione regionale e le relazioni di buon vicinato come
base per risolvere i problemi bilaterali, compresa la controversia Belgrado-Pristina. Belgrado e Pristina sono
impegnate nel dialogo mediato dall'UE dal 2011, a seguito dell'adozione della risoluzione 64/298
dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 2010. Tuttavia, una completa normalizzazione delle
relazioni non è ancora in vista, nonostante alcuni sviluppi incoraggianti, come la tabella di marcia per la
fornitura di energia elettrica ai comuni gestiti dalla Serbia nel Kosovo settentrionale, annunciata il 21 giugno
2022.
Il (non) allineamento della Serbia alla politica estera dell'UE è diventato evidente nel febbraio 2022, quando
Albania, Kosovo e Macedonia del Nord hanno aderito alle sanzioni dell'UE nei confronti della Russia, mentre
il Montenegro ha annunciato che le avrebbe adottate in aprile. La Serbia ha adottato le conclusioni in cui
ha espresso sostegno nei confronti dell'integrità territoriale dell'Ucraina, astenendosi tuttavia dall'applicare
le sanzioni dell'UE. La Russia rimane il principale fornitore di armi della Serbia, anche se la concorrenza con
la Cina è in crescita. Il 29 maggio 2022 il presidente serbo Aleksandar Vučić ha annunciato che il suo paese
ha firmato un accordo su un nuovo contratto triennale di fornitura di gas con la Russia.
Il presente documento costituisce materiale informativo destinato ai deputati e al personale del Parlamento europeo ed è stato preparato per assisterli
nelle loro attività parlamentari. Il contenuto del documento è di esclusiva responsabilità dell'autore/degli autori e le opinioni ivi espresse non devono
essere considerate come espressione della posizione ufficiale del Parlamento europeo. La riproduzione e la traduzione a fini non commerciali sono
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