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(LAGHUVAKYAVRTTI)
Sankara
3 È proprio il jiva infatti che migra senza sosta nel duplice mondo sempre sospinto
dal karma; con intenso sforzo si deve discriminare la coscienza pura dal riflesso di
consapevolezza associato all'intelletto.
4 Lo stato di veglia e quello di sogno sono solo la sede delle diverse attività del
riflesso di consapevolezza; invece nello stato di sonno profondo, quando si ha la
dissoluzione di quei due stati, la coscienza pura illumina direttamente e soltanto
l'ignoranza.
5 Anche nella veglia lo stato di quiete della mente è illuminato dalla coscienza
pura. E anche le attività mentali, insieme al riflesso di coscienza, sono illuminate
dalla coscienza pura.
6 Come l'acqua che, riscaldata dal fuoco, aumenta di calore e diviene a suo volta
capace di riscaldare il corpo, così la mente illuminata dalla coscienza pura,
venendo a contatto con il diretto riflesso di quella, rivela altri oggetti.
7 Nozioni come quelle di qualità positive o negative, ecc., le quali sono percepite
in ciò che possiede forma e così via, sono solo creazioni dell'intelletto. La
coscienza pura è considerata ciò che semplicemente rivela queste funzioni
assieme ai loro oggetti.
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10 Come il filo, che è nascosto dalle perle, è ben visibile tra l'una e l'altra, così la
coscienza pura, nascosta dalle modificazioni della mente, si svela nella sua
purezza tra una modificazione e l'altra.