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YAMAHA
TT 600 R
Analisi tecnica e dinamica
della rinnovata e sempre
verde fuoristrada,
oggi costruita in Italia.
I consigli per la messa a
punto ed il parere di un
esperto preparatore.
di Francesco Coppa
foto di Alberto Cervetti (Nikon)
LA PROVA DI ITALO*
Finalmente Belgarda ha fatto una moto che rimpiazzerà
degnamente il mio vecchio TT del 1980. Finalmente, una
pura fuoristrada che potrò anche far trottare tranquilla-
mente fino alle mie osterie preferite sull’Appennino...
La moto mostra al primo approccio una distribuzione
dei pesi equilibrata, con quel tanto di peso in più
sull’avantreno veramente agile per inserirsi in curva e
facilitare il controsterzo nella guida più impegnata, aiu-
tati anche dall’ottima erogazione della potenza.
Anche se il baricentro è alto per avere una buona escur-
sione delle sospensioni, la moto è molto maneggevole gra-
zie ad una posizione di guida azzeccata che sacrifica solo
i piloti più bassi nei passaggi angusti, quasi trialistici. Uni-
co neo i retrovisori, che dovrebbero essere ripiegabili.
Il motore ne ha quanto basta per lo “smanettone” fuori
dall’asfalto e, dote importante, è docile per il neofita; il
cambio è finalmente ben rapportato (non esiste più quel
buco tra prima e seconda); peccato che, per l’uso sporti-
vo, abbia un comando poco veloce...
L’avviamento è immediato anche a freddo: basta tirare lo
starter e non sbaglia una pedalata, se non si tocca il gas.
Se la prima pedalata non è sufficiente, si apre il carbu-
ratore di circa un terzo ed il gioco è fatto.
Le sospensioni si mostrano un po’ troppo soffici solo
nella guida al limite ed i freni vedono un ottimo ante-
riore ed un posteriore che tende a bloccare alle basse
velocità se sollecitato a fondo. Le coperture Pirelli offro-
no una buona resa sia su asfalto, sia nel fuoristrada,
particolarmente sui terreni duri.
*Italo Forni, classe 1950, bolognese, per 11 anni nel mo-
tocross a livello mondiale, ha vinto diverse volte il Cam-
pionato Italiano in tutte le classi: 125, 250 e 500.
La TT600R è da tanti anni un classico è made in Italy, se si eccettuano il specialistiche e superiori nelle pre-
per il fuoristrada e nell’ultima versione motore e il monoammortizzatore. stazioni, ma dal range di utilizzo
non tradisce le aspettative dell’appas- Ecco allora la nuova TT600R, dove più limitato, sia alle altre entrofuo-
sionato, con una linea moderna e pia- la R sottolinea la vocazione sportiva ristrada che escludono quasi a prio-
cevole e finiture di buon livello. e la sigla TT torna a rendere (quasi) ri l’utilizzo al di fuori dell’asfalto.
La componentistica è molto curata: il giustizia a un nome che per anni è
manubrio è in lega; il serbatoio da 10 stato sinonimo di enduro vero. La IL TELAIO
litri, dall’ingombro trasversale ridotto, è moto, abbracciando la filosofia Gli interventi apportati sulla TT-R
in nylon verniciato e protetto da traspa- giapponese, non rompe con il mo- hanno centrato il bersaglio. Il telaio
rente e la carrozzeria limitata all’essen- dello che l’ha preceduta ma vuole ri- mantiene lo schema a culla aperta,
ziale è ben integrata con tutte le altre cucire lo “strappo” tra la TT-S del ma il riposizionamento del motore,
parti della moto. ‘93 e la mitica versione dell’89. Della ruotato all’indietro di 4 gradi, ha
nuova TT-R si apprezza subito la consentito di accorciare di 25 mm
versatilità: sospensioni di alto livello la trave superiore del telaio. La luce
qualitativo propulsore generoso in da terra è aumentata da 300 a 310
ogni situazione che genera poche vi- mm. È stato inoltre ridotta l’inclina-
L
a TT 600S del 1993 aveva fatto brazioni e uno scarico dalla tonalità zione del cannotto di sterzo da 27,5°
storcere il naso ai puristi per- contenuta consentono, a chi ama il a 26,5° per un’avancorsa di 114 mm.
ché sposava un utilizzo più fuoristrada, di usarla anche in situa- Queste modifiche, insieme all’allun-
stradale: l’aumento di peso e la dif- zioni impegnative senza pregiudi- gamento di 20 mm del forcellone,
ferenza di prestazioni con la versio- carne i viaggi in città, anche col pas- comportano un interasse di 1480
ne 1989 (derivante con poche modi- seggero, e nelle gite fuori porta. Il mm, guadagnando 10 mm rispetto
fiche da quella del 1986) era infatti solo limite, nell’uso enduristico esa- alla TT-S. Il telaietto posteriore è
notevole e gli affezionati al vecchio sperato, deriva dal peso e dall’in- ora scomponibile e rimane in tubi
modello “hard enduro” si erano ri- gombro (superiori a quello di mo- di acciaio. La forcella è una Paioli
trovati disarmati. La pressante ri- delli più specializzati) del propulso- tradizionale da 46 mm regolabile in
chiesta di un prodotto di indole più re e da un cambio che non può defi- compressione ed estensione. È
fuoristradistica hanno così indotto nirsi entusiasmante. Il prezzo, inve- montata su piastre forgiate dalle
la Belgarda alla realizzazione di un ce, è competitivo: 11 milioni sono ragguardevoli dimensioni ed ha
nuovo modello “dirt oriented.” Co- una cifra ragionevole per le qualità un’escursione di 280 mm, 30 in me-
me per la versione ‘93, anche questa offerte in rapporto sia a moto più no della versione precedente.
Qui a lato, la sella ha il rivestimento
differenziato nella zona soggetta a mag-
giore usura, in linea con il probabile
uso abbastanza intenso in fuoristrada
che questo veicolo permette.
Al centro, il silenziatore in lega leggera e
le pratiche maniglie per il passeggero.
In basso, la strumentazione comprende
un tachimetro con contachilometri to-
tale e parziale e una serie di spie (folle,
lampeggiatori e abbagliante). Di dimen-
sioni adeguate il blocchetto elettrico
(privo del pulsante della luce di sorpas-
so) e l’interruttore di massa. Tuttavia
quest’ultimo si può inavvertitamente
azionare se lo si urta.
La leva del freno anteriore è regolabile
ed è provvista di nervatura di sicurezza
per limitare i danni in caso di caduta.
MOTORE
Il monocilindrico di 595 cm3 (95 x
84 mm) ha rapporto di compressio-
ne dichiarato di 8,5. Si tratta di un
monoalbero a quattro valvole con
lubrificazione a carter secco e dop-
pia pompa trocoidale (mandata e
recupero). È stato introdotto nel
lontano 1983 ed è stato aggiornato
in molti dettagli riprendendo alcuni
dettami delle versioni precedenti al
1993: il volano è stato alleggerito di
600 grammi mentre l’albero motore
accorciato di 30 mm ha permesso la
realizzazione di un carter più com-
patto. Il serbatoio del lubrificante,
in lega, è in due parti unite da col-
lante strutturale per una capacità
del circuito di 3,3 litri. Purtroppo il
serbatoio è in una posizione vulne-
rabile in caso di incontri ravvicinati
con il terreno. Il sistema di aspira-
zione ha una scatola filtro da 8 litri
contro i precedenti 3,5 con elemen-
to in spugna accessibile dall’esterno
mediante un coperchio con viti a
baionetta. L’alimentazione è affida-
ta al consueto schema a doppio car-
buratore YDIS, col secondo coman-
dato a depressione, ma il diametro è
cresciuto da 26 a 30 mm.
La prova al banco ha evidenziato 33
CV alla ruota: valore in sè non ecce- limitatore che taglia l’accensione a Il telaio monotrave è stato ridisegnato
zionale se paragonato alle rivali di 6600 giri. Il contralbero riduce note- rispetto alle precedenti versioni ed offre
pari cilindrata, ma anche inferiore volmente le vibrazioni e la massa una geometria leggermente più compat-
rispetto alle 400 specialistiche. Tut- volanica, ridotta rispetto alla TT-S, ta e sportiva. Tutto è chiuso sul grosso
tavia la curva di potenza è molto li- assicura una buona prontezza di ri- blocco del monocilindrico che è una
neare e mette in luce una progressi- sposta e rapidità nel salire di giri, delle poche parti non fabbricate in Ita-
vità di erogazione che costituisce esaltando anche la ripresa. Di con- lia sotto la supervisione della Belgarda.
uno dei punti forti di questo propul- seguenza è aumentato l’effetto fre-
sore, mentre l’allungo è tarpato dal nante del motore in staccata.
LA PROVA
Si apprezza la posizione di guida
che è pressoché perfetta per l’uso
fuoristradistico sportivo. La triango-
lazione manubrio-sella-pedane si
adatta a piloti di qualsiasi taglia e
agevola lo spostamento dalla posi-
zione seduta a quella eretta per con-
trollare la moto in fuoristrada, an-
che se i più bassi lamentano un’ec-
cessiva distanza da terra.
Nell’impiego su strada, invece, la di-
stanza tra la sella e le pedane è un
po’ costrittiva.
La nuova geometria dell’avantreno
consente il naturale avanzamento
quando si vuole adottare una guida
d’attacco come, ad esempio, nell’af-
frontare una curva. Il passeggero è
ospitato comodamente e dispone di
due maniglie ma le pedane sono di
dimensioni molto ridotte e creano
interferenza con le gambe del pilota.
L’ottimo equilibrio ciclistico fa ap-
parire la stazza della nuova TT600R
nettamente inferiore a quanto sia in
realtà, con Yamaha che dichiara
154 kg col pieno di carburante più
l’olio. Va da sè che i campi da cross,
almeno quelli in stile indoor, non
sono l’habitat naturale di questo
mezzo anche perché la taratura del-
le sospensioni (in versione stan-
dard), pur sensibile alle regolazioni,
è tendenzialmente morbida.
Tuttavia la capacità delle stesse so-
spensioni di incassare bene, l’avan-
treno rapido nei cambi di traiettoria
e le quote ciclistiche abbastanza
contenute permettono di affrontare
in tranquillità i terreni mossi e im-
pegnativi.
Nell’uso su strada l’avantreno man-
tiene la traiettoria ed è scevro da
sbacchettamenti anche quando si nell’impiego più sportivo. La catena Qui sotto a sinistra, il forcellone scato-
superano i 130 km/h indicati. macina letteralmente il guidacatena lato in lega leggera con le slitte della ca-
Il motore è molto divertente da usa- in alluminio, con effetto sonoro po- tena ben realizzate e dotate di funziona-
re: spalancando l’acceleratore si ap- co piacevole. L’impianto frenante li viti di registro, molto professionali.
prezza la rapidità con cui prende i anteriore è molto potente e modula- A destra, un dettaglio della scatola fil-
giri senza un rifiuto con una linea- bile e in fuoristrada bisogna usarlo tro, con l’elemento in spugna accessi-
rità di erogazione ineccepibile. con cautela poiché il mordente è fin bile tramite tre viti a sgancio rapido.
Il cambio non sembra allo stesso li- troppo elevato. All’opposto, il freno
vello del motore, con la corsa della posteriore dopo qualche intervento
leva lunga e gli innesti un po’ duri sembra perdere potenza.